Utente:Adert/SandBox3
Assemblaggio
Il primo modulo, Zarja, venne posto in orbita nel novembre 1998 dal vettore spaziale sovietico Proton. Due settimane dopo, la missione STS-88 dello shuttle pose in orbita Unity, il primo dei tre moduli di collegamento, e lo agganciò a Zarja. Questi primi due moduli, nucleo della ISS, rimasero senza equipaggio per un anno e mezzo, finché nel luglio 2000 fu aggiunto il modulo Russo Zvezda che permise ad un equipaggio minimo di due astronauti di insediarsi. La Expedition 1, che entrò nella stazione spaziale il 2 novembre 2000, era formata dall'astronauta statunitense William Shepherd e da due cosmonauti russi Jurij Pavlovič Gidzenko, e Sergej Konstantinovič Krikalëv. Dal 2001 al 2007, l'unico altro modulo pressurizzato trasportato sulla ISS dalla missione STS-98 nel 2001 è il Destiny Laboratory Module. Nel 2008 è stato aggiunto il modulo europeo Columbus nella missione STS-122 ed è stato quasi completato il laboratorio Kibō con le missioni STS-123 e STS-124.
Il 20 novembre 2008 la stazione spaziale ha compiuto il suo decimo anniversario, in concomitanza con la missione STS-126 dello Shuttle Endeavour. Dopo un decennio dal lancio del primo modulo Zarja, la stazione è stata quasi completata e possiede una massa di Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. con un volume interno di oltre 700 m3. I pannelli solari hanno una superficie di 2 675 m2 Essa è stata visitata da 167 astronauti provenienti da 15 nazioni, che hanno consumato oltre 19 000 pasti[1]. Essa contiene 19 strutture di ricerca, sponsorizzate dall'agenzia spaziale statunitense, europea e giapponese. La stazione ha, in dieci anni, compiuto 57 309 orbite attorno alla Terra, percorrendo 1 432 725 000 miglia (2,305747×109 km), una distanza superiore a quella che divide la Terra da Saturno[1].
Dopo l'incidente del Columbia avvenuto il 1º febbraio 2003, e la successiva sospensione del programma Space Shuttle, il futuro della ISS rimase incerto fino al 2006. Infatti, subito dopo il lancio dello Shuttle Discovery nel luglio 2005 con la missione STS-114 sorsero diversi problemi che vennero risolti con riparazioni estemporanee in spazio aperto. La NASA decise allora una nuova sospensione del programma spaziale fino alla risoluzione dei nuovi problemi emersi.
Durante la sospensione dei voli degli Shuttle la stazione è sopravvissuta solamente grazie ai rifornimenti della navetta russa Sojuz. Dalla Expedition 7 l'equipaggio fu ridotto a 2 persone rispetto alle 3 previste dal piano di volo. La mancata visita dello Shuttle alla stazione per un lungo periodo pose seri problemi, dato che la costruzione era interrotta (lo Shuttle è l'unica navetta in grado di portare in orbita i moduli principali) e le stesse operazioni erano limitate dalla presenza di rifiuti non trasportati sulla Terra. Tuttavia i trasporti Progress e la missione STS-114 permisero di ridimensionare il problema dei rifiuti. (Nell'immagine: L'ultimo decollo sello Space Shuttle Columbia)
La costruzione della stazione richiederà più di 40 viaggi nello spazio. Di questi 36 saranno svolti dallo Shuttle. Gli altri voli di assemblaggio saranno svolti dai russi con i vettori Proton o con i vettori Sojuz. Inoltre serviranno circa 30 viaggi del vettore Progress per rifornire periodicamente la stazione fornendole le risorse necessarie per il suo sostentamento fino al 2011. Gli equipaggiamenti per gli esperimenti, il combustibile e tutto il materiale di consumo verrà portato da molti vettori come lo Shuttle (fino al 2011), i vettori Progress, l'europeo ATV e il giapponese H-II Transfer Vehicle.
Una volta completata la ISS avrà approssimativamente un volume pressurizzato di 1000 metri cubi, una massa di 400000 chilogrammi, genererà 120 kW di potenza elettrica e avrà un equipaggio di sei persone. Sarà essenzialmente costituita da un insieme di moduli pressurizzati lungo circa 74 metri, collegati ad un'intelaiatura (lunga 110 metri e posta trasversalmente rispetto ai moduli) sulla quale sono fissati i pannelli solari che alimentano la stazione. Sono previsti 10 moduli principali: Zarja, Zvezda, Destiny, Unity (Node 1), Harmony (Node 2), Tranquility (Node 3), Columbus, Kibo, il Multipurpose Laboratory Module, e il Docking Cargo Module.
La costruzione delle stazione ha subito notevoli ritardi a causa del disastro dello Space Shuttle Columbia (vedi box a fianco), il progetto originario prevedeva il suo completamento nel 2006. Il motivo principale del ritardo lo si deve al disastro del Columbia che nel 2003 bloccò tutti i voli dello Shuttle, sebbene già allora vi fossero dei ritardi dovuti a problemi di produzione dei moduli ed a difficoltà economiche dell'agenzia russa.
All'inizio del 2006 sono stati effettuati alcuni cambiamenti al piano di sviluppo della stazione. Diversi moduli sono stati eliminati o rimpiazzati da altri moduli e i voli dello Shuttle sono stati ridotti rispetto al piano originario. Nonostante i cambiamenti analizzando il nuovo progetto si nota che più dell'80% dei moduli previsti nel progetto degli anni 90 è rimasto nel progetto che dovrebbe essere completato entro il 2011.
Nel marzo 2006 un incontro tra i cinque partecipanti al progetto portò all'approvazione della nuova costruzione e venne confermato il progetto di terminarla entro il 2010.[2] A fine maggio 2009 l'equipaggio è stato incrementato a sei persone dopo dodici viaggi dello Shuttle dal disastro del Columbia che sono stati necessari per espandere la stazione e garantire il supporto vitale: tale incremento comporta che una seconda Sojuz sia permanentemente collegata alla stazione come lancia di salvataggio ed anche voli più frequenti delle navette Progress, ATV e HTV per rifornire la stazione di tutti i beni di consumo necessari.
Stato attuale
Dopo il secondo stop imposto dalla NASA a causa del disastro dello Space Shuttle Columbia i voli degli Shuttle sono ripresi regolarmente con la missione STS-121.
Moduli pressurizzati già lanciati
Attualmente la stazione è formata da sette moduli pressurizzati, i due moduli russi Zarja e Zvezda, i tre moduli USA Destiny, Unity Module e Harmony, il modulo europeo Columbus e la sezione giapponese Jem. Zarja è stato il primo modulo lanciato nel novembre 1998 da un razzo Proton, in seguito una missione Shuttle ha collegato il modulo Zarja al Node 1. I due moduli sono rimasti disabitati per più di sei mesi, fino al lancio del modulo Zvezda che una volta aggiunto agli altri ha permesso di realizzare un nucleo minimo per permettere la sopravvivenza di due astronauti nello spazio.
Dal 2000 al 2006 il principale modulo pressurizzato della stazione spaziale ad essere aggiunto fu il modulo Destiny, trasportato dal volo STS-98 nel 2001. Il laboratorio statunitense fu il primo modulo immesso in orbita sviluppato per svolgere attività di ricerca. Difatti Zarja fornisce corrente elettrica, magazzino, propulsione e sistemi di guida mentre il modulo Zvezda fornisce supporto vitale, sistemi di comunicazione, distribuzione della corrente elettrica, analisi dati, controllo di volo e sistemi di propulsione. Il Node 1 (Unity Module) ha una funzione di collegamento tra la sezione russa ed il resto della stazione ma include anche sistemi di controllo del supporto vitale, sistemi elettrici e di analisi.
Nell'attuale configurazione si trovano i moduli Quest Airlock e Pirs Airlock: si tratta di due moduli che permettono attività extraveicolari, oltre che funzioni di attracco nel caso russo. Le navette Sojuz e Progress si collegano alla stazione e ne ampliano lo spazio utile. Una Sojuz deve rimanere permanentemente collegata alla stazione come scialuppa di salvataggio e la navetta va sostituita ogni sei mesi. La navetta viene sostituita durante il rimpiazzo dell'equipaggio.
Inoltre sebbene non costantemente collegato all'ISS i Multi-Purpose Logistics Module (MPLM) diventano un componente della stazione spaziale durante molte missioni dello Shuttle. L'MPLM si collega al Node 1 e viene utilizzato per rifornire la stazione e come supporto logistico. Questi tre moduli sono stati prodotti dall'Agenzia Spaziale Italiana e ceduti alla NASA in cambio del trasporto di astronauti italiani che svolgeranno attività di ricerca nel laboratorio statunitense.
Il modulo Harmony è stato prodotto dall'ASI sebbene la proprietà sia già stata trasferita alla NASA come parte di un accordo tra NASA e ESA [3]. Harmony contiene otto rack che forniscono energia, acqua e altri sistemi essenziali per il supporto vitale. Inoltre il modulo servirà da collegamento tra il Columbus e il modulo Kibo.
Nel febbraio 2008 è stato aggiunto il modulo Columbus dell'ESA, costruito a Torino dall'Alenia spazio, che ha prodotto per conto dell'ESA e dell'ASI anche MPLM, Node 2 e 3, Columbus, Cupola e ATV. Columbus è il secondo modulo dedicato alla ricerca scientifica della stazione spaziale e include il Fluid Science Laboratory (FSL), l'European Physiology Modules (EPM), il Biolab, l'European Drawer Rack (EDR) e diversi rack liberi. Il suo scopo è facilitare diversi tipi di esperimenti in orbita.
All'inizio di marzo del 2008 la missione STS-123 ha trasportato sulla stazione l'Experiment Logistics Module - Pressurized Section - ELM PS del Japanese Experiment Module. Si tratta del primo modulo del laboratorio giapponese.
Il 31 maggio 2008 è stato lanciato il Discovery con la missione STS-124 che ha trasportato sulla stazione il Japanese Logistic Module - Pressurized Module (JLM PM) e il Remote Manipulator System - JEM RMS, che costituiscono la seconda parte del laboratorio giapponese. Il laboratorio Kibo è stato completato nella missione STS-127, che è stata lanciata il 15 luglio 2009. Gli astronauti dell'Endeavour e della stazione hanno installato l'Experiment Logistics Module - Exposed Facility - ELM-EF. Il componente Exposed Section - ES è invece impiegato per trasferire gli esperimenti sull''Exposed Facility e viene quindi portato in orbita e riportato a Terra periodicamente. Il lancio del Node 3 è avvenuto l'8 febbraio 2010 con la missione STS-130, uno degli ultimi voli dello Shuttle. Come il precedente Node 2 anche il Node 3 è stato prodotto dall'Agenzia Spaziale Italiana per conto della NASA. Il modulo fungerà da magazzino, le sue funzioni inizialmente prevedevano anche il collegamento all'Habitation Module e al Crew Return Vehicle, ma questi progetti sono stati cancellati nel 2001. La Cupola è stata lanciata insieme al Node 3.
A marzo 2011 la stazione risulta composta dai seguenti moduli ed elementi:
*P6 Truss è stato riposizionato durante la missione STS-120.
Pressurized Multipurpose Module - 2010
Nel 2009 è stato deciso che uno dei Multi-Purpose Logistics Module sarà modificato per restare attaccato in permanenza alla Stazione Spaziale. Il modulo scelto è il Leonardo, che sarà portato nello spazio nel corso dell'ultima missione dello Space Shuttle.
Multipurpose Laboratory Module — 2011
L'agenzia spaziale russa ha annunciato il lancio del Multipurpose Laboratory Module (MLM) tramite un razzo Proton nel 2009, anche se successivamente la data è stata posticipata al 2011.[7] L'MLM è il principale modulo scientifico russo e a seconda della data di lancio diventerà il terzo o quarto modulo scientifico della stazione. Il modulo fornirà un sistema di controllo dell'altezza in modo da fornirne una riserva alla stazione in caso di guasto di quello principale. Il modulo sarà collegato al modulo Zarja o al modulo Zvedva. L'European Robotic Arm verrà lanciato insieme all'MLM per essere montato in seguito, secondo un accordo siglato tra l'ESA e la Roskosmos nell'ottobre del 2005.
Elementi non pressurizzati
Molti componenti sono posti al di fuori della stazione. Questi includono l'intelaiatura della stazione che sostiene i pannelli fotovoltaici, e gli esperimenti esterni che si troveranno sull'intelaiatura: per procedere con questi ultimi dovranno essere posizionati diversi ExPRESS Logistics Carrier, dei rack esterni che forniranno alimentazione e collegamento telemetrico agli esperimenti. Inoltre, sono presenti diverse External Stowage Platform, componenti non pressurizzati che permettono di stivare elementi e parti di ricambio.
Elementi cancellati o in fase di eliminazione
- Centrifuge Accommodations Module - doveva essere collegato al Node 2
- Universal Docking Module - rimpiazzato dal Multipurpose Laboratory Module
- Docking and Stowage Module - rimpiazzato dal Docking Cargo Module
- Russian Research Module - rimpiazzato dal Multipurpose Laboratory Module
- Habitation Module [8]
- Crew Return Vehicle
- Interim Control Module - non è stato necessario rimpiazzare il modulo Zvezda
- ISS Propulsion Module - non è stato necessario rimpiazzare il modulo Zvezda
- Science Power Platform - l'alimentazione verrà fornita dai moduli statunitensi
Nuovo
Pressurised modules
When completed in late 2011, the ISS will consist of sixteen pressurised modules with a combined volume of around 1 000 metri cubi (35 000 cu ft).[senza fonte] These modules include laboratories, docking compartments, airlocks, nodes and living quarters. Fifteen of these components are already in orbit, with the remaining two awaiting launch. Each module was or will be launched either by the Space Shuttle, Proton rocket or Soyuz rocket.[38]
Modulo | Missione | Data di lancio | Veicolo di lancio | Nazione | Immagine | Notee |
---|---|---|---|---|---|---|
Zarya | 1A/R | 20 Novembre 1998 | Proton-K | Russia (costruttore) USA (finanziatore) |
[39] | |
Il primo componente della ISS ad essere stato lanciato, Zarya era in grado di provvedere all'energia elettrica, all'immagazzinamento, alla propulsione e al controllo di assetto durante le prime fasi di assemblaggio. Attulmente il modulo funziona principalemnte da magazzino. | ||||||
Unity (Node 1) |
2A | 4 Dicembre 1998 | Space Shuttle, STS-88 | USA | [40] | |
il primo modulo di nodo, connette la sezione statunitense con quella russa e provvede a fornire l'aggancio per Z1 truss, Quest airlock, laboratorio Destiny, nodo Tranquility e per il PMM Leonardo. | ||||||
Zvezda (lit. star) (service module) |
1R | 12 July 2000 | Proton-K | Russia | [41] | |
The station's service module, which provides the main living quarters for resident crews, environmental systems and attitude & orbit control. The module also provides docking locations for Soyuz spacecraft, Progress spacecraft and the Automated Transfer Vehicle, and its addition rendered the ISS permanently habitable for the first time. | ||||||
Destiny (US laboratory) |
5A | 7 February 2001 | Space Shuttle Template:OV, STS-98 | USA | [42] | |
The primary research facility for US payloads aboard the ISS, Destiny is intended for general experiments. The module houses 24 International Standard Payload Racks, some of which are used for environmental systems and crew daily living equipment. Destiny also serves as the mounting point for most of the station's Integrated Truss Structure. | ||||||
Quest (joint airlock) |
7A | 12 July 2001 | Space Shuttle Atlantis, STS-104 | USA | [43] | |
The primary airlock for the ISS, Quest hosts spacewalks with both US EMU and Russian Orlan spacesuits. Quest consists of two segments; the equipment lock, that stores spacesuits and equipment, and the crew lock, from which astronauts can exit into space. | ||||||
Pirs (lit. pier) (docking compartment) |
4R | 14 September 2001 | Soyuz-U, Progress M-SO1 | Russia | [44] | |
Pirs provides the ISS with additional docking ports for Soyuz and Progress spacecraft, and allows egress and ingress for spacewalks by cosmonauts using Russian Orlan spacesuits, in addition to providing storage space for these spacesuits. | ||||||
Harmony (node 2) |
10A | 23 October 2007 | Space Shuttle Template:OV, STS-120 | Europe (builder) USA (operator) |
[45] | |
The second of the station's node modules, Harmony is the utility hub of the ISS. The module contains four racks that provide electrical power, bus electronic data, and acts as a central connecting point for several other components via its six Common Berthing Mechanisms (CBMs). The European Columbus and Japanese Kibō laboratories are permanently berthed to the module, and American Space Shuttle Orbiters dock with the ISS via PMA-2, attached to Harmony's forward port. In addition, the module serves as a berthing port for the Italian Multi-Purpose Logistics Modules during shuttle logistics flights. | ||||||
Columbus (European laboratory) |
1E | 7 February 2008 | Space Shuttle Atlantis, STS-122 | Europe | [46][47] | |
The primary research facility for European payloads aboard the ISS, Columbus provides a generic laboratory as well as facilities specifically designed for biology, biomedical research and fluid physics. Several mounting locations are affixed to the exterior of the module, which provide power and data to external experiments such as the European Technology Exposure Facility (EuTEF), Solar Monitoring Observatory, Materials International Space Station Experiment, and Atomic Clock Ensemble in Space. A number of expansions are planned for the module to study quantum physics and cosmology. | ||||||
Kibō Experiment Logistics Module (lit. hope and wish JEM–ELM) |
1J/A | 11 March 2008 | Space Shuttle Endeavour, STS-123 | Japan | [27] | |
Part of the Kibō Japanese Experiment Module laboratory, the ELM provides storage and transportation facilities to the laboratory with a pressurised section to serve internal payloads. | ||||||
Kibō Pressurised Module (JEM–PM) |
1J | 31 May 2008 | Space Shuttle Discovery, STS-124 | Japan | [27][48] | |
Part of the Kibō Japanese Experiment Module laboratory, the PM is the core module of Kibō to which the ELM and Exposed Facility are berthed. The laboratory is the largest single ISS module and contains a total of 23 racks, including 10 experiment racks. The module is used to carry out research in space medicine, biology, Earth observations, materials production, biotechnology, and communications research. The PM also serves as the mounting ___location for an external platform, the Exposed Facility (EF), that allows payloads to be directly exposed to the harsh space environment. The EF is serviced by the module's own robotic arm, the JEM–RMS, which is mounted on the PM. | ||||||
Poisk (lit. 'search') (mini-research module 2) |
5R | 10 November 2009 | Soyuz-U, Progress M-MIM2 | Russia | [29][30] | |
One of the Russian ISS components, Poisk is used for docking of Soyuz and Progress ships, as an airlock for spacewalks and as an interface for scientific experiments. | ||||||
Tranquility (node 3) |
20A | 8 February 2010 | Space Shuttle Endeavour, STS-130 | Europe (builder) USA (operator) |
[49][50] | |
The third and last of the station's US nodes, Tranquility contains an advanced life support system to recycle waste water for crew use and generate oxygen for the crew to breathe. The node also provides four berthing locations for more attached pressurised modules or crew transportation vehicles, in addition to the permanent berthing ___location for the station's Cupola. | ||||||
Cupola | 20A | 8 February 2010 | Space Shuttle Endeavour, STS-130 | Europe (builder) USA (operator) |
[51] | |
The Cupola is an observatory module that provides ISS crew members with a direct view of robotic operations and docked spacecraft, as well as an observation point for watching the Earth. The module comes equipped with robotic workstations for operating the SSRMS and shutters to protect its windows from damage caused by micrometeorites. It features a 80-centimetro (31 in) round window, the largest window on the station. | ||||||
Rassvet (lit. dawn) (mini-research module 1) |
ULF4 | 14 May 2010 | Space Shuttle Atlantis, STS-132 | Russia | [34] | |
Rassvet is being used for docking and cargo storage aboard the station. | ||||||
Leonardo (Permanent Multipurpose Module) |
ULF5 | 24 February 2011 | Space Shuttle Discovery, STS-133 | Italy (Builder) USA (Operator) |
[35][36][52] | |
The Leonardo PMM will house spare parts and supplies, allowing longer times between resupply missions and freeing space in other modules, particularly Columbus. The PMM was created by converting the Italian Leonardo Multi-Purpose Logistics Module into a module that could be permanently attached to the station. The arrival of the PMM module marked the completion of the US Orbital Segment. |
Scheduled to be launched
Module | Assembly mission | Launch date | Launch system | Nation | Isolated view | Notes |
---|---|---|---|---|---|---|
Nauka (lit. 'science') (Multipurpose Laboratory Module) |
3R | May 2012[53] | Proton-M | Russia | [34][54] | |
The MLM will be Russia's primary research module as part of the ISS and will be used for general microgravity experiments, docking, and cargo logistics. The module provides a crew work and rest area, and will be equipped with a backup attitude control system that can be used to control the station's attitude. Based on the current assembly schedule, the arrival of Nauka will complete construction of the Russian Orbital Segment and it will be the last major component added to the station. |
Cancelled modules
Several modules planned for the station have been cancelled over the course of the ISS programme, whether for budgetary reasons, because the modules became unnecessary, or following a redesign of the station after the 2003 Columbia disaster. The cancelled modules include:
- The US Centrifuge Accommodations Module for experiments in varying levels of artificial gravity.[55]
- The US Habitation Module, which would have served as the station's living quarters. The sleep stations are now spread throughout the station.[56]
- The US Crew Return Vehicle would have served as the station's lifeboat; a service now provided by one Soyuz spacecraft for every three crew members aboard.[57]
- The US Interim Control Module and ISS Propulsion Module were intended to replace functions of Zvezda in case of a launch failure.[58]
- The Russian Universal Docking Module, to which the cancelled Russian Research modules and spacecraft would have docked.[59]
- The Russian Science Power Platform would have provided the Russian Orbital Segment with a power supply independent of the ITS solar arrays.[59]
- Two Russian Research Modules that were planned to be used for scientific research.[60]
Note)ì
- ^ a b NASA, Nations Around the World Mark 10th Anniversary of International Space Station, su nasa.gov, 20-11-2008. URL consultato il 20-11-2008.
- ^ NASA commits to Shuttle missions to International Space Station, in International Space Station, FlightGlobal, 03-03-2006. URL consultato il 16-09-2006.
- ^ Il modulo Columbus è stato portato in orbita dalla NASA e montato in cambio della produzione del Node 2 e Node 3 per la NASA
- ^ P6 Integrated Truss Structure, NASA Human Spaceflight
- ^ NASA, STS-116 Press Kit (PDF), su nasa.gov.
- ^ NASA, STS-117 Press Kit (PDF), su nasa.gov.
- ^ NASA - Consolidated Launch Manifest
- ^ Con l'eliminazione del modulo abitativo le cuccette per dormire sono sparse per la stazione. Quando sarà completa 3 saranno nel segmento russo e 3 nel segmento statunitense. Altri posti saranno a disposizione per gli astronauti presenti temporaneamente sulla stazione.
- ^ Zarya Module, su nasa.gov, NASA, 14 October 2008. URL consultato il 7 December 2009.
- ^ Unity Connecting Module: Cornerstone for a Home in Orbit (PDF), su spaceflight.nasa.gov, NASA, January 1999. URL consultato l'11 March 2009.
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- ^ P6 Integrated Truss Structure, NASA Human Spaceflight
- ^ NASA—US Destiny Laboratory, su nasa.gov, NASA, 26 March 2007. URL consultato il 26 June 2007.
- ^ Space Station Extravehicular Activity, su spaceflight.nasa.gov, NASA, 4 April 2004. URL consultato l'11 March 2009.
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