Assemblaggio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Assemblaggio Stazione Spaziale Internazionale.
 
Lavori all'esterno della ISS sulla Nuova Zelanda

Il primo modulo, Zarja, venne posto in orbita nel novembre 1998 dal vettore spaziale sovietico Proton. Due settimane dopo, la missione STS-88 dello shuttle pose in orbita Unity, il primo dei tre moduli di collegamento, e lo agganciò a Zarja. Questi primi due moduli, nucleo della ISS, rimasero senza equipaggio per un anno e mezzo, finché nel luglio 2000 fu aggiunto il modulo Russo Zvezda che permise ad un equipaggio minimo di due astronauti di insediarsi. La Expedition 1, che entrò nella stazione spaziale il 2 novembre 2000, era formata dall'astronauta statunitense William Shepherd e da due cosmonauti russi Jurij Pavlovič Gidzenko, e Sergej Konstantinovič Krikalëv. Dal 2001 al 2007, l'unico altro modulo pressurizzato trasportato sulla ISS dalla missione STS-98 nel 2001 è il Destiny Laboratory Module. Nel 2008 è stato aggiunto il modulo europeo Columbus nella missione STS-122 ed è stato quasi completato il laboratorio Kibō con le missioni STS-123 e STS-124.

Il 20 novembre 2008 la stazione spaziale ha compiuto il suo decimo anniversario, in concomitanza con la missione STS-126 dello Shuttle Endeavour. Dopo un decennio dal lancio del primo modulo Zarja, la stazione è stata quasi completata e possiede una massa di Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. con un volume interno di oltre 700 m3. I pannelli solari hanno una superficie di 2 675 m2 Essa è stata visitata da 167 astronauti provenienti da 15 nazioni, che hanno consumato oltre 19 000 pasti[1]. Essa contiene 19 strutture di ricerca, sponsorizzate dall'agenzia spaziale statunitense, europea e giapponese. La stazione ha, in dieci anni, compiuto 57 309 orbite attorno alla Terra, percorrendo 1 432 725 000 miglia (2,305747×109 km), una distanza superiore a quella che divide la Terra da Saturno[1].

Il disastro dello Space Shuttle Columbia
  Lo stesso argomento in dettaglio: Disastro dello Space Shuttle Columbia.
 

Dopo l'incidente del Columbia avvenuto il 1º febbraio 2003, e la successiva sospensione del programma Space Shuttle, il futuro della ISS rimase incerto fino al 2006. Infatti, subito dopo il lancio dello Shuttle Discovery nel luglio 2005 con la missione STS-114 sorsero diversi problemi che vennero risolti con riparazioni estemporanee in spazio aperto. La NASA decise allora una nuova sospensione del programma spaziale fino alla risoluzione dei nuovi problemi emersi.

Durante la sospensione dei voli degli Shuttle la stazione è sopravvissuta solamente grazie ai rifornimenti della navetta russa Sojuz. Dalla Expedition 7 l'equipaggio fu ridotto a 2 persone rispetto alle 3 previste dal piano di volo. La mancata visita dello Shuttle alla stazione per un lungo periodo pose seri problemi, dato che la costruzione era interrotta (lo Shuttle è l'unica navetta in grado di portare in orbita i moduli principali) e le stesse operazioni erano limitate dalla presenza di rifiuti non trasportati sulla Terra. Tuttavia i trasporti Progress e la missione STS-114 permisero di ridimensionare il problema dei rifiuti. (Nell'immagine: L'ultimo decollo sello Space Shuttle Columbia)

La costruzione della stazione richiederà più di 40 viaggi nello spazio. Di questi 36 saranno svolti dallo Shuttle. Gli altri voli di assemblaggio saranno svolti dai russi con i vettori Proton o con i vettori Sojuz. Inoltre serviranno circa 30 viaggi del vettore Progress per rifornire periodicamente la stazione fornendole le risorse necessarie per il suo sostentamento fino al 2011. Gli equipaggiamenti per gli esperimenti, il combustibile e tutto il materiale di consumo verrà portato da molti vettori come lo Shuttle (fino al 2011), i vettori Progress, l'europeo ATV e il giapponese H-II Transfer Vehicle.

 
L'astronaut Ron Garan durante STS-124 compie una passeggiata spaziale per l'assemblaggio della ISS.

Una volta completata la ISS avrà approssimativamente un volume pressurizzato di 1000 metri cubi, una massa di 400000 chilogrammi, genererà 120 kW di potenza elettrica e avrà un equipaggio di sei persone. Sarà essenzialmente costituita da un insieme di moduli pressurizzati lungo circa 74 metri, collegati ad un'intelaiatura (lunga 110 metri e posta trasversalmente rispetto ai moduli) sulla quale sono fissati i pannelli solari che alimentano la stazione. Sono previsti 10 moduli principali: Zarja, Zvezda, Destiny, Unity (Node 1), Harmony (Node 2), Tranquility (Node 3), Columbus, Kibo, il Multipurpose Laboratory Module, e il Docking Cargo Module.

La costruzione delle stazione ha subito notevoli ritardi a causa del disastro dello Space Shuttle Columbia (vedi box a fianco), il progetto originario prevedeva il suo completamento nel 2006. Il motivo principale del ritardo lo si deve al disastro del Columbia che nel 2003 bloccò tutti i voli dello Shuttle, sebbene già allora vi fossero dei ritardi dovuti a problemi di produzione dei moduli ed a difficoltà economiche dell'agenzia russa.

All'inizio del 2006 sono stati effettuati alcuni cambiamenti al piano di sviluppo della stazione. Diversi moduli sono stati eliminati o rimpiazzati da altri moduli e i voli dello Shuttle sono stati ridotti rispetto al piano originario. Nonostante i cambiamenti analizzando il nuovo progetto si nota che più dell'80% dei moduli previsti nel progetto degli anni 90 è rimasto nel progetto che dovrebbe essere completato entro il 2011.

Nel marzo 2006 un incontro tra i cinque partecipanti al progetto portò all'approvazione della nuova costruzione e venne confermato il progetto di terminarla entro il 2010.[2] A fine maggio 2009 l'equipaggio è stato incrementato a sei persone dopo dodici viaggi dello Shuttle dal disastro del Columbia che sono stati necessari per espandere la stazione e garantire il supporto vitale: tale incremento comporta che una seconda Sojuz sia permanentemente collegata alla stazione come lancia di salvataggio ed anche voli più frequenti delle navette Progress, ATV e HTV per rifornire la stazione di tutti i beni di consumo necessari.

Stato attuale

Dopo il secondo stop imposto dalla NASA a causa del disastro dello Space Shuttle Columbia i voli degli Shuttle sono ripresi regolarmente con la missione STS-121.

Moduli pressurizzati già lanciati

 
Il cosmonauta Sergej Konstantinovič Krikalëv all'interno del Zvezda Service Module nel novembre 2000
 
10 marzo 2001 - Il Multi-Purpose Logistics Module Leonardo all'interno del Discovery durante la missione STS-102

Attualmente la stazione è formata da sette moduli pressurizzati, i due moduli russi Zarja e Zvezda, i tre moduli USA Destiny, Unity Module e Harmony, il modulo europeo Columbus e la sezione giapponese Jem. Zarja è stato il primo modulo lanciato nel novembre 1998 da un razzo Proton, in seguito una missione Shuttle ha collegato il modulo Zarja al Node 1. I due moduli sono rimasti disabitati per più di sei mesi, fino al lancio del modulo Zvezda che una volta aggiunto agli altri ha permesso di realizzare un nucleo minimo per permettere la sopravvivenza di due astronauti nello spazio.

Dal 2000 al 2006 il principale modulo pressurizzato della stazione spaziale ad essere aggiunto fu il modulo Destiny, trasportato dal volo STS-98 nel 2001. Il laboratorio statunitense fu il primo modulo immesso in orbita sviluppato per svolgere attività di ricerca. Difatti Zarja fornisce corrente elettrica, magazzino, propulsione e sistemi di guida mentre il modulo Zvezda fornisce supporto vitale, sistemi di comunicazione, distribuzione della corrente elettrica, analisi dati, controllo di volo e sistemi di propulsione. Il Node 1 (Unity Module) ha una funzione di collegamento tra la sezione russa ed il resto della stazione ma include anche sistemi di controllo del supporto vitale, sistemi elettrici e di analisi.

Nell'attuale configurazione si trovano i moduli Quest Airlock e Pirs Airlock: si tratta di due moduli che permettono attività extraveicolari, oltre che funzioni di attracco nel caso russo. Le navette Sojuz e Progress si collegano alla stazione e ne ampliano lo spazio utile. Una Sojuz deve rimanere permanentemente collegata alla stazione come scialuppa di salvataggio e la navetta va sostituita ogni sei mesi. La navetta viene sostituita durante il rimpiazzo dell'equipaggio.

 
Node 2
 
modulo Columbus

Inoltre sebbene non costantemente collegato all'ISS i Multi-Purpose Logistics Module (MPLM) diventano un componente della stazione spaziale durante molte missioni dello Shuttle. L'MPLM si collega al Node 1 e viene utilizzato per rifornire la stazione e come supporto logistico. Questi tre moduli sono stati prodotti dall'Agenzia Spaziale Italiana e ceduti alla NASA in cambio del trasporto di astronauti italiani che svolgeranno attività di ricerca nel laboratorio statunitense.

Il modulo Harmony è stato prodotto dall'ASI sebbene la proprietà sia già stata trasferita alla NASA come parte di un accordo tra NASA e ESA [3]. Harmony contiene otto rack che forniscono energia, acqua e altri sistemi essenziali per il supporto vitale. Inoltre il modulo servirà da collegamento tra il Columbus e il modulo Kibo.

Nel febbraio 2008 è stato aggiunto il modulo Columbus dell'ESA, costruito a Torino dall'Alenia spazio, che ha prodotto per conto dell'ESA e dell'ASI anche MPLM, Node 2 e 3, Columbus, Cupola e ATV. Columbus è il secondo modulo dedicato alla ricerca scientifica della stazione spaziale e include il Fluid Science Laboratory (FSL), l'European Physiology Modules (EPM), il Biolab, l'European Drawer Rack (EDR) e diversi rack liberi. Il suo scopo è facilitare diversi tipi di esperimenti in orbita.

 
Componente ELM-PS del laboratorio Kibo

All'inizio di marzo del 2008 la missione STS-123 ha trasportato sulla stazione l'Experiment Logistics Module - Pressurized Section - ELM PS del Japanese Experiment Module. Si tratta del primo modulo del laboratorio giapponese.

 
Il Componente JLM PM del laboratorio Kibo

Il 31 maggio 2008 è stato lanciato il Discovery con la missione STS-124 che ha trasportato sulla stazione il Japanese Logistic Module - Pressurized Module (JLM PM) e il Remote Manipulator System - JEM RMS, che costituiscono la seconda parte del laboratorio giapponese. Il laboratorio Kibo è stato completato nella missione STS-127, che è stata lanciata il 15 luglio 2009. Gli astronauti dell'Endeavour e della stazione hanno installato l'Experiment Logistics Module - Exposed Facility - ELM-EF. Il componente Exposed Section - ES è invece impiegato per trasferire gli esperimenti sull''Exposed Facility e viene quindi portato in orbita e riportato a Terra periodicamente. Il lancio del Node 3 è avvenuto l'8 febbraio 2010 con la missione STS-130, uno degli ultimi voli dello Shuttle. Come il precedente Node 2 anche il Node 3 è stato prodotto dall'Agenzia Spaziale Italiana per conto della NASA. Il modulo fungerà da magazzino, le sue funzioni inizialmente prevedevano anche il collegamento all'Habitation Module e al Crew Return Vehicle, ma questi progetti sono stati cancellati nel 2001. La Cupola è stata lanciata insieme al Node 3.

A marzo 2011 la stazione risulta composta dai seguenti moduli ed elementi:

Modulo Missione Data di lancio Veicolo di lancio Nazione Immagine Note
Zarya 1A/R 20 Novembre 1998 Proton-K Russia (costruttore)
USA (finanziatore)
  [4]
Il primo componente della ISS ad essere stato lanciato, Zarya era in grado di provvedere all'energia elettrica, all'immagazzinamento, alla propulsione e al controllo di assetto durante le prime fasi di assemblaggio. Attulmente il modulo funziona principalemnte da magazzino.
Unity
(Node 1)
2A 4 Dicembre 1998 Space Shuttle, STS-88 USA   [5]
il primo modulo nodo di collegamento, connette la sezione statunitense con quella russa e provvede a fornire l'aggancio per Z1 truss, Quest airlock, laboratorio Destiny, nodo Tranquility e per il PMM Leonardo.
Zvezda
(lit. star)
(service module)
1R 12 luglio 2000 Proton-K Russia   [6]
Modulo di servizio della stazione, che provvede a fornire lo spazio principale per il soggiorno degli astronauti, i sistemi per il controllo di assetto e per il supporto vitale. Il modulo provvede inoltre all'aggancio con le navette Sojuz, con la navetta Progress e l'Automated Transfer Vehicle. L'aggiunta di questo modulo ha reso la stazione abitabile.
Destiny
(laboratorio USA)
5A 7 febbraio 2001 Space Shuttle, STS-98 USA   [7]
Prima struttura dedicata alla ricerca scentifica a bordo della ISS. Destiny è dedicato ad esperimenti di carattere generale. Il modulo serve inoltre come punto di aggancio per gran parte della Integrated Truss Structure della stazione.
Quest
(airlock)
7A 12 luglio 2001 Space Shuttle Atlantis, STS-104 USA   [8]
Primo airlock per la ISS, Quest hosts spacewalks with both US EMU and Russian Orlan tuta spaziale. Quest consists of two segments; the equipment lock, that stores spacesuits and equipment, and the crew lock, from which astronauts can exit into space.
Pirs

4R 14 settembre 2001 Soyuz-U, Progress M-SO1 Russia   [9]
Pirs provvede a fornire alla ISS un porta addizionale per il docking per le navette Soyuz e Progress. Inoltre consente ai cosmonauti l'uscita e l'entrata per le passeggiate spaziali che utilizzano la tuta spaziale Orlan. Inoltre provvede a fornire spazio per immagazzinamento per tre tute spaziali.
Harmony
(nodo 2)
10A 23 ottobre 2007 Space Shuttle, STS-120 Europa (costruttore)
USA (gestore)
  [10]
Il secondo nodo di collegamento della stazione, Harmony è il fulcro delle attività della ISS. Il modulo contiene quattro rack che forniscono energia elettrica e funziona da punto centrale di collegamento per vari altri componenti attraverso i suoi sei punti di attracco. Il modulo Europao Columbus e il laboratorio giapponese Kibo sono permanentemente ancorati al modulo. Lo Space Shuttle statunitense si aggancia alla ISS tramite PMA-2, collegato alla porta anteriore di Harmony. Inoltre, il modulo serve come punto di attracco per il Multi-Purpose Logistics Modules.
Columbus
(Laboratorio Europao)
1E 7 febbraio 2008 Space Shuttle Atlantis, STS-122 Europa   [11][12]
La struttura di ricerca principale per gli esperimenti scientifici Europai a bordo della ISS. Columbus offre un laboratorio generico e strutture appositamente progettate per la biologia, la ricerca biomedica e fisica dei fluidi. Diverse posizioni di montaggio sono poste all'esterno del modulo e che forniscono alimentazione e dati per esperimenti esterni come la Europaan Technology Exposure Facility (EuTEF), il Solar Monitoring Observatory, il Materials International Space Station Experiment, e l'Atomic Clock Ensemble in Space. Un certo numero di espansioni sono previste per lo studio della fisica quantistica e la cosmologia.
Kibō Modulo logistico per esperimenti
1J/A 11 marzo 2008 Space Shuttle Endeavour, STS-123 Giappone   [13]
Part of the Kibō Giapponeese Experiment Module laboratory, the ELM provides storage and transportation facilities to the laboratory with a pressurised section to serve internal payloads.
Kibō
(JEM–PM)
1J 31 maggio 2008 Space Shuttle Discovery, STS-124 Giappone   [13][14]
Part of the Kibō Giapponeese Experiment Module laboratory, the PM is the core module of Kibō to which the ELM and Exposed Facility are berthed. The laboratory is the largest single ISS module and contains a total of 23 racks, including 10 experiment racks. The module is used to carry out research in space medicine, biology, Earth observations, materials production, biotechnology, and communications research. The PM also serves as the mounting ___location for an external platform, the Exposed Facility (EF), that allows payloads to be directly exposed to the harsh space environment. The EF is serviced by the module's own robotic arm, the JEM–RMS, which is mounted on the PM.
Poisk
(lit. 'search')
(modulo per esperimenti 2)
5R 10 novembre 2009 Soyuz-U, Progress M-MIM2 Russia   [15][16]
Uno dei componenti russi della ISS, Poisk è usato per l'aggancio delle navette Soyuz e Progress, come airlock per le passeggiate spaziali e come interfaccia per gli esperimenti scientifici.
Tranquility
(node 3)
20A 8 febbraio 2010 Space Shuttle Endeavour, STS-130 Europa (costruttore)
USA (gestore)
  [17][18]
Terzo e ultimo nodo di collegamento statunitense della stazione, Tranquility contiene un avanzato sistema di supporto vitale per il ricicl dell'acqua per l'utilizzo da parte dell'equipaggio e per la generazione di ossigeno respirabile. Il nodo fornisce inoltre l'aggancio per altri moduli pressurizzati.
Cupola 20A 8 febbraio 2010 Space Shuttle Endeavour, STS-130 Europa (costruttore)
USA (gestore)
  [19]
Cupola è un modulo osservatorio che provvede a fornire all'equipaggio della ISS una vista diretta delle operazioni del braccio roobotico e dell'aggancio delle navette. Inoltre è un punto di osservazione della Terra. Il modulo è fornito di una finestra di 8 cm di diametro, la più larga della stazione.
Rassvet
(lit. dawn)
(modulo di ricerca 1)
ULF4 14 maggio 2010 Space Shuttle Atlantis, STS-132 Russia   [20]
Rassvet è utilizzato per il docking e come magazzino.
Leonardo
(Permanent Multipurpose Module)
ULF5 24 febbraio 2011 Space Shuttle Discovery, STS-133 Italy (Builder)
USA (Operator)
  [21][22][23]
The Leonardo MPLM will house spare parts and supplies, allowing longer times between resupply missions and freeing space in other modules, particularly Columbus. The PMM was created by converting the Italian Leonardo Multi-Purpose Logistics Module into a module that could be permanently attached to the station. The arrival of the PMM module marked the completion of the US Orbital Segment.

Programmati per il lancio

Modulo Missione Data di lancio Vettore Nazione Immagine Note
Nauka

(Multipurpose Laboratory Module)
3R Maggio 2012[24] Proton-M Russia   [20][25]
L' MLM sarà il modulo di ricerca principale della Russia come e sarà utilizzato per esperimenti di microgravità generale, l'aggancio e la logistica. Il modulo fornisce uno spazio per il lavoro e una zona relax e sarà equipaggiato con un sistema di backup del controllo di assetto della stazione. Sulla base dell'attuale programma di assemblaggio, l'arrivo di Nauka porterà a termine la costruzione del segmento russo e sarà l'ultimo grande componente aggiunto alla stazione.

Moduli cancellati

 
Il prototipo del X-38 a corpo portante.

Molti moduli pianificati per la stazione sono stati cancellati nel corso del programma, sia per motivi legati al bilancio, sia perchè non si sono più resi necessari e sia a seguito della riprogettazione della stazione a seguito dell'incidente del Columbia. I moduli cancellati includono:

  • L'Habitation Module (statunitense), che doveva fornire alla stazione una zona abitativa. Le zone dedicate al sonno sono adesso dislocate in diversi luoghi della stazione.[27]
  • Il Crew Return Vehicle (statunitense) che doveva essere la scialuppa di salvataggio della stazione, questo compito viene svolto dalle neavette Sojuz.[28]

Traduzione

Quest (Camera di compensazione congiunta) 7A 12 luglio 2001 Space Shuttle Atlantis STS-104 USA Un modulo sospesa nello spazio per il braccio robotico della ISS. In vista del modulo sono due scomparti, il corto, blocco apparecchiature fuori bersaglio sulla sinistra dell'immagine, e la lunga, blocco equipaggio stretta a sinistra. La Terra e nero dello spazio sono visibili sullo sfondo, con la vaga angolo di un altro modulo visibile in primo piano, in alto a destra. [43] La sacca d'aria primaria per la ISS, Quest padroni di casa con entrambe le passeggiate spaziali EMU statunitensi e russi tute spaziali Orlan. Quest è costituito da due segmenti: il blocco attrezzature, tute spaziali che memorizza e le attrezzature, e la serratura equipaggio, dal quale può uscire astronauti nello spazio.

Experiment Logistics Module Kibo (Lett. speranza e il desiderio JEM-ELM) 1J / A 11 marzo 2008 Space Shuttle Endeavour, la missione STS-123 in Giappone un modulo comprendente un breve, cilindro metallico con un cono appiattito ad una estremità. Un certo numero di corrimano dorati sono visibili sul modulo, insieme ad altri pezzi di hardware ISS in background. [27] Una parte del laboratorio giapponese Kibo Experiment Module, l'olmo fornisce impianti di stoccaggio e il trasporto al laboratorio con una sezione pressurizzata per servire carichi interni.

Pressurizzata del modulo Kibo (JEM-PM) 1J 31 mag 2008 Space Shuttle Discovery STS-124 in Giappone un modulo composto da un lungo cilindro metallico. Il modulo è dotato di un braccio robotico fissato all'estremità del cilindro di fronte alla telecamera, con una camera di compensazione e diverse finestre coperte. Sul lato destro del modulo è una bandiera giapponese. Una navetta spaziale e di altri hardware ISS è visibile sullo sfondo, con il nero dello spazio come sfondo. [27] [48] Una parte del laboratorio giapponese Kibo Experiment Module, il PM è il modulo principale di Kibo a cui l'olmo e Exposed Facility sono ormeggiate. Il laboratorio è il più grande singolo modulo ISS e contiene un totale di 23 rack, inclusi 10 rastrelliere esperimento. Il modulo è utilizzato per effettuare ricerche in medicina dello spazio, la biologia, le osservazioni della Terra, la produzione di materiali, biotecnologie, ricerca e comunicazione. Il PM serve anche come punto di montaggio per una piattaforma esterna, il Fondo Exposed (EF), che permette di carichi utili, di essere direttamente esposti all'ambiente spaziale duro. L'EF è servito da braccio robotico del modulo, il JEM RMS, che è montato sul PM.

Poisk ('Ricerca' lett.) (Mini-Research Module 2) 5R 10 Nov 2009 Soyuz-U, Progress M-Russia MIM2 Un modulo cilindrico tozzo, coperto di isolante bianco, con un piccolo oblò e la parola russa per "ricerca" visibile. In allegato al modulo è un altro modulo cilindrico, coperto di isolamento marrone. Una matrice piegato solare e un terzo modulo, rivestita in isolante bianco, è visibile nella parte superiore dell'immagine. [29] [30] Uno dei componenti russo della ISS, Poisk viene utilizzato per l'attracco di navi Soyuz e Progress, come una camera di compensazione per le passeggiate spaziali e come interfaccia per esperimenti scientifici.

Rassvet (Alba lett.) (Mini-modulo di ricerca 1) ULF4 14 mag 2010 Space Shuttle Atlantis STS-132 della Russia A breve, il modulo cilindrico, coperto di bianco isolamento, sospesa nello spazio alla fine di un braccio robotico bianco. Un piccolo cilindro bianco è attaccato ad una estremità, e un radiatore piegato piazza è montato l'altro. varie antenne e pali progetto dal modulo, e la terra fa da sfondo. [34] Rassvet viene utilizzato per l'attracco e di deposito del carico a bordo della stazione.

Leonardo (Permanent Modulo multiuso) ULF5 24 feb 2011 Space Shuttle Discovery, STS-133 Italia (Builder) USA (operatore) Un argento, un modulo cilindrico, con il logo della NASA e una serie di simboli italiana posta su di essa, visto attaccato ad un altro modulo sul bordo dell'immagine a sinistra. Il modulo ha un allegato di giallo e argento ad ogni angolo, e l'immagine è backdropped dalla Terra, con un braccio robotico bianca visibile in primo piano. [35] [36] [52] Il PMM Leonardo ospiterà i pezzi di ricambio e forniture, consentendo tempi più lunghi tra le missioni di rifornimento e liberando spazio in altri moduli, in particolare Columbus. Il PMM è stato creato da convertire l'italiano Leonardo Multi-Purpose Logistics Module in un modulo che potrebbe essere fissata in modo permanente alla stazione. L'arrivo del modulo PMM ha segnato il completamento del segmento orbitale americano. [Modifica] dovrebbe essere lanciato Modulo missione di assemblaggio di lancio data di lancio del sistema Nation Note vista Isolato

Nauka ('Scienza' lett.) (Multipurpose Laboratory Module) 3R maggio 2012 [53] Proton-M Russia Una immagine generata al computer di un modulo. Il modulo è un cilindro gradini rivestiti in isolamento bianco, con un vano sferico e camera di compensazione ad una estremità. Due blu progetto solare arrays dal modulo, così come un braccio meccanico. Diversi altri pezzi di hardware ISS, sbiadito per evidenziare il modulo, sono visibili sullo sfondo. [34] [54]


Note

  1. ^ a b NASA, Nations Around the World Mark 10th Anniversary of International Space Station, su nasa.gov, 20-11-2008. URL consultato il 20-11-2008.
  2. ^ NASA commits to Shuttle missions to International Space Station, in International Space Station, FlightGlobal, 03-03-2006. URL consultato il 16-09-2006.
  3. ^ Il modulo Columbus è stato portato in orbita dalla NASA e montato in cambio della produzione del Node 2 e Node 3 per la NASA
  4. ^ Zarya Module, su nasa.gov, NASA, 14 October 2008. URL consultato il 7 December 2009.
  5. ^ Unity Connecting Module: Cornerstone for a Home in Orbit (PDF), su spaceflight.nasa.gov, NASA, gennaio 1999. URL consultato l'11 marzo 2009.
  6. ^ Zvezda Service Module, su nasa.gov, NASA, 11 Marzo 2009. URL consultato l'11 Marzo 2009.
  7. ^ NASA—US Destiny Laboratory, su nasa.gov, NASA, 26 Marzo 2007. URL consultato il 26 Giugno 2007.
  8. ^ Space Station Extravehicular Activity, su spaceflight.nasa.gov, NASA, 4 April 2004. URL consultato l'11 Marzo 2009.
  9. ^ Pirs Docking Compartment, su nasa.gov, NASA, 10 Maggio 2006. URL consultato il 28 Marzo 2009.
  10. ^ Harmony Node 2, su nasa.gov, NASA, 26 September 2007. URL consultato il 28 Marzo 2009.
  11. ^ PRCB plan STS-122 for NET Feb 7—three launches in 10–11 weeks, NASASpaceflight.com, 10 January 2008. URL consultato il 12 January 2008.
  12. ^ Columbus laboratory, su esa.int, Europaan Space Agency (ESA), 10 January 2009. URL consultato il 6 Marzo 2009.
  13. ^ a b NASA—Kibo Giapponeese Experiment Module, su nasa.gov, NASA, 23 Novembre 2007. URL consultato il 28 Marzo 2009.
  14. ^ About Kibo, su kibo.jaxa.jp, Giappone Aerospace Exploration Agency (JAXA), 25 September 2008. URL consultato il 6 Marzo 2009.
  15. ^ Docking Compartment-1 and 2, su russianspaceweb.com. URL consultato il 26 Marzo 2009.
  16. ^ Russian module launches via Soyuz for Thursday ISS docking, su nasaspaceflight.com, 10 Novembre 2009. URL consultato il 10 Novembre 2009.
  17. ^ NASA Names Space Module After Moon Base, Not Stephen Colbert, su space.com, 15 April 2009. URL consultato il 15 April 2009.
  18. ^ Node 3: Connecting Module, su esa.int, Europaan Space Agency (ESA), 23 February 2009. URL consultato il 28 Marzo 2009.
  19. ^ Cupola, su esa.int, Europaan Space Agency (ESA), 16 January 2009. URL consultato il 28 Marzo 2009.
  20. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Manifest
  21. ^ STS-133 refined to a five crew, one EVA mission—will leave MPLM on ISS, NASASpaceflight.com, 5 August 2009.
  22. ^ Europa looks to buy Soyuz craft, BBC News, 29 August 2009.
  23. ^ Shuttle Q&A Part 5, su forum.nasaspaceflight.com, NASASpaceflight.com, 27 September 2009. URL consultato il 12 October 2009.
  24. ^ Consolidatad Launch Manifest, su nasa.gov, NASA. URL consultato il 1º Marzo 2011.
  25. ^ FGB-based Multipurpose Lab Module (MLM), su khrunichev.ru, Khrunichev State Research and Production Space Centre. URL consultato il 31 October 2008.
  26. ^ Where is the Centrifuge Accommodation Module (CAM)?, su forum.nasaspaceflight.com, NASASpaceflight.com. URL consultato il 12 October 2009.
  27. ^ NASA Recycles Former ISS Module for Life Support Research, su space.com, 14 February 2006. URL consultato l'11 Marzo 2009.
  28. ^ The X-38 and Crew Return Vehicle Programmes (PDF), su esapub.esrin.esa.it, Europaan Space Agency, February 2000. URL consultato il 4 October 2009.
  29. ^ ICM Interim Control Module, su code8200.nrl.navy.mil, U.S. Naval Center for Space Technology.
  30. ^ a b Russian segment of the ISS, su russianspaceweb.com. URL consultato il 3 October 2009.
  31. ^ Russian Research Modules, su boeing.com, Boeing. URL consultato il 21 Giugno 2009.