Pulp Fiction

film del 1994 diretto da Quentin Tarantino
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Pulp Fiction è un film del 1994 diretto da Quentin Tarantino, con John Travolta, Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Bruce Willis e Tim Roth.

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I titoli di testa della pellicola
Paese di produzioneUSA
Durata154 min
Rapporto2,35:1
Generethriller, gangster movie, commedia nera, Pulp
RegiaQuentin Tarantino
SoggettoQuentin Tarantino, Roger Avary
SceneggiaturaQuentin Tarantino, Roger Avary
ProduttoreLawrence Bender
FotografiaAndrzej Sekuła
MontaggioSally Menke
MusicheAA. VV.
ScenografiaDavid Wasco
CostumiBetsy Heimann
TruccoGreg Nicotero
Interpreti e personaggi
Logo ufficiale del film

La pellicola rilanciò John Travolta, ormai in ombra da anni,[1] e consacrò la giovane e già quotata Uma Thurman.[2] Le interpretazioni di entrambi meritarono una candidatura all'Oscar rispettivamente per miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista. Anche Samuel L. Jackson ricevette la candidatura come miglior attore non protagonista.

Inoltre, il film si aggiudicò la Palma d'oro al festival di Cannes del 1994 e permise a Quentin Tarantino e Roger Avary di ottenere il premio per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 1995, su ben 7 nomination, tra cui oltre a quelle già citate, quelle a miglior film, miglior regista e miglior montaggio.

Uscito il 14 ottobre 1994 negli Stati Uniti, arrivò nelle sale italiane il 16 dicembre dello stesso anno.[3]

In Italia il film ottenne il visto censura e venne vietato ai minori di 18 anni, ma dal 1997 il divieto è stato tolto,[4] consentendo così la trasmissione tv in seconda serata.

Il film è l'ultimo capitolo della cosiddetta "trilogia pulp" di Quentin Tarantino, preceduto da Le iene (1992) e Una vita al massimo (1993).

L'American Film Institute lo ha posizionato al novantaquattresimo posto nella lista dei cento migliori film americani di tutti i tempi[5] e settimo nella categoria gangster.[6]

Trama

Prologo

All'Hawthorne Grill, una piccola caffetteria nella periferia di Los Angeles, due rapinatori, "Zucchino" e "Coniglietta", stanno architettando il loro prossimo colpo, quando, su iniziativa del primo, decidono di rapinare proprio il locale nel quale si trovano.

Dopo i titoli iniziali la scena si sposta su un'automobile dove due personaggi legati alla malavita si muovono di buon'ora per le strade di Los Angeles vestiti in abito scuro. Si tratta di Vincent Vega e Jules Winnfield, diretti a recuperare una misteriosa valigetta sottratta al loro capo Marcellus Wallace da alcuni giovanotti. Giunti nell'appartamento nel quale fare irruzione, i due entrano tranquillamente, recuperano la valigetta e uccidono due dei tre ragazzi presenti, non prima che Jules abbia recitato un sermone da un passo della Bibbia.

Vincent Vega e la moglie di Marcellus Wallace

Jules e Vincent, ora in abiti casual, raggiungono Marcellus in uno dei suoi locali proprio mentre egli sta ordinando a Butch, un pugile a fine carriera, di perdere il suo prossimo incontro. Quindi Vincent è ricevuto dal capo che, abbracciatolo fraternamente, gli ricorda che la sera stessa dovrà portare fuori sua moglie Mia. Così quella sera Vincent va a prendere Mia, ma solo dopo essere passato dal suo amico spacciatore, Lance, dal quale compra e assume una dose di eroina di ottima qualità.

Mia, donna molto attraente, curiosa e maliziosa, gli propone di andare al Jack Rabbit Slim's, un centralissimo locale kitsch a tema, anni cinquanta. A cena i due iniziano a conoscersi meglio, spaziando da argomenti banali a temi quasi filosofici. Quindi si fanno coinvolgere da una gara di twist scatenandosi sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry.

Tornati felicemente a casa, Vincent, consapevole delle spiacevoli conseguenze che comporterebbe una mancanza di rispetto nei confronti del suo capo, sfugge momentaneamente alle attenzioni di Mia chiudendosi in bagno per riflettere. Mia, cercando un accendino nella giacca di Vincent, trova dell'eroina e, ritenendola cocaina, la inala finendo immediatamente in overdose. Vincent, vistosi finito, decide di portarla in casa dell'amico Lance, il quale seppur riluttante suggerisce di praticarle una disperata iniezione sternale di adrenalina. Dopo un piccolo battibecco con Lance, Vincent le fa l'iniezione e le salva la vita.

Conclusa positivamente la disavventura, Vincent riaccompagna Mia a casa ed entrambi giurano di tacere a Wallace i particolari scabrosi della serata.

L'orologio d'oro

Primi anni settanta. Un uomo in uniforme, reduce della guerra in Vietnam, si reca a casa di un bambino per comunicargli la morte di suo padre prigioniero e consegnargli un orologio d'oro appartenuto alla famiglia del genitore per generazioni. Butch Coolidge è il pugile al quale Wallace ha ordinato di perdere ma che decide di fare il doppio gioco. Dopo aver scommesso a proprio favore mette al tappeto lo sfidante, Floyd Wilson, che addirittura muore a seguito del match. Butch fugge in taxi con una latina, Esmeralda Villalobos, facendosi condurre sino al motel dove lo attende Fabienne, la sua fidanzata.

La mattina seguente la coppia sta per partire per la città natale di Butch, Knoxville in Tennessee, secondo i piani, ma nel fare i bagagli si scopre che Fabienne ha dimenticato di prendere l'orologio d'oro paterno. Butch, pur consapevole d'essere braccato dagli uomini di Wallace, non può rinunciarvi e così decide di tornare nel proprio appartamento per recuperarlo.

L'appartamento appare deserto, e Butch, recuperato l'orologio, si concede una breve colazione. A un tratto però nota una mitraglietta con silenziatore e la impugna perplesso. Pochi istanti dopo sente infatti lo scarico del gabinetto e vede uscirvi Vincent Vega. I due si ritrovano uno di fronte all'altro e rimangono entrambi attoniti fino a quando Butch, spaventatosi per un rumore improvviso (lo scatto del tostapane), crivella di colpi il killer.

Durante la fuga in auto, a un semaforo, Butch s'imbatte proprio in Wallace. Spaventato accelera, lo investe e va a schiantarsi su un muro, restando tramortito. Rimessisi entrambi faticosamente in piedi, Wallace inizia un inseguimento con sparatoria contro Butch fino a raggiungere un negozio di pegni gestito da un certo Maynard. L'uomo, un piccolo criminale, stordisce i due e chiama un suo amico, Zed, un poliziotto corrotto che giunge al negozio.

Maynard e Zed, che sono dei sadici stupratori omosessuali, decidono di violentarli. Scelto Wallace per primo, Butch resta solo con "lo Storpio" (un servo di Maynard) legato a una sedia; ben presto riesce a liberarsi e mentre sta per fuggire ha un ripensamento. Si arma di una katana che trova nel negozio e decide di salvare Wallace. Ucciso Maynard il boss è libero e spara a Zed evirandolo e promettendogli di sottoporlo ad atroci torture da parte dei suoi compari prima di ucciderlo. Wallace poi, vistosi salvato, perdona tutto a Butch a patto che questi lasci Los Angeles e non faccia menzione ad alcuno della disavventura vissuta con lui.

La situazione Bonnie

Vincent e Jules hanno appena ucciso due dei tre ragazzi che hanno rubato la valigetta a Wallace quando a sorpresa esce dal bagno un quarto uomo che spara su di loro l'intero caricatore ma senza colpirli neppure di striscio. Ucciso costui, portano via Marvin, l'unico superstite.

In auto, mentre Jules tenta di spiegarsi come mai siano riusciti a restare illesi dopo la sparatoria e grida al miracolo divino, Vincent, cercando di fargli cambiare idea, si volta verso Marvin chiedendo la sua opinione riguardo all'accaduto, e involontariamente gli spara un colpo di pistola in piena faccia. I due killer si ritrovano in un bagno di sangue e nei guai fino al collo, temendo di essere notati da qualche pattuglia di polizia. Così si rifugiano nella vicina villa di un amico di Jules, l'estroso Jimmie Dimmick, residente a Toluca Lake, il quale più che inorridirsi del cadavere, si preoccupa delle spiacevoli conseguenze che potrebbero risultare dalla scoperto del misfatto da parte di sua moglie Bonnie, prossima a rincasare dal turno notturno all'ospedale. Jules assicura Jimmie di poter risolvere prima che ella rincasi; così telefona a Wallace, il quale gli invia rapidamente sul luogo il cinico e misterioso Mr. Wolf.

Grazie ai suoi efficienti metodi, l'auto viene ripulita e i due killer si ritrovano lindi dopo soli trenta minuti, evitando così il peggio. L'auto di Jules viene condotta nel deposito per autodemolizioni di un certo "Mostro Joe", sicché Wolf riparte con la figlia del rottamatore, sua amica, lasciando i due a piedi, in tenuta balneare e con la valigetta.

Desiderosi di fare colazione, Jules e Vincent raggiungono l'Hawthorne Grill, dove il primo ribadisce il suo intento di abbandonare l'attività malavitosa in seguito a quello che definisce un miracolo, ma ben presto i due si trovano coinvolti nella rapina di "Zucchino" e "Coniglietta". Mentre Vincent è di nuovo in bagno, Jules, pur di salvare la preziosa valigetta, finge di assecondare il rapinatore, per poi metterlo in scacco puntandogli contro la propria arma. "Zucchino" non ha scelta: desiste ascoltando il malaugurante sermone biblico di Jules e s'accontenta del danaro del killer, lasciandogli la valigetta e il suo portafogli (riconosciuto grazie a una frase ingiuriosa scritta su di esso). I due rapinatori si congedano e i killer riescono finalmente a concludere il proprio compito.

Cronologia

Riallacciandosi allo schema già sperimentato con Le iene, la trama di Pulp Fiction non segue un ordine cronologico, ma si snoda in tre episodi che vengono intrecciati tra loro in maniera da costruire una sorta di percorso circolare che parte e finisce nel momento della colazione all'Hawthorne Grill. Si possono, in maniera schematica, distinguere i seguenti due ordini:

 

Ordine dell'intreccio (film)

  1. A colazione (prima metà)
  2. Vince e Jules
  3. Vincent Vega e la moglie di Marcellus Wallace
  4. L'orologio d'oro
  5. La situazione "Bonnie"
  6. A colazione (seconda metà)

 

Ordine della fabula

  1. Vince e Jules
  2. La situazione "Bonnie"
  3. A colazione
  4. Vincent Vega e la moglie di Marcellus Wallace
  5. L'orologio d'oro

 

Versioni alternative

Visto il successo della pellicola, nel 1996 uscì per il mercato home video, in VHS, una Special Collector's Edition[7]: questa edizione include un footage finale di 11 minuti aggiuntivi in cui il regista Quentin Tarantino presenta due scene inedite, non incluse nel montaggio cinematografico originale.[7] Le due scene sono le seguenti:

  • il primo incontro tra Mia (Uma Thurman) e Vincent (John Travolta) nell'appartamento della donna è più lungo. Prima di andare a cenare al Jack Rabbit Slim's, Mia intervista Vincent con una telecamera a mano. Durante questa scena, Mia pone a Vincent alcune domande futili (gli chiede se è imparentato con la cantante country Suzanne Vega, e se preferisce la famiglia Brady o i Partridge); subito dopo gli chiede se è un tipo "alla Elvis" od un tipo "alla Beatles". Questa scena inedita serve tra l'altro a spiegare una battuta successiva («A un Elvis-maniaco dovrebbe piacere») che Mia dice nella versione cinematografica.[7]
  • la corsa in taxi e la conversazione tra Butch (Bruce Willis) ed Esmeralda (Angela Jones) dura di più ed è presente un dialogo aggiuntivo in cui Butch spiega le sensazioni che si provano a essere un pugile e uccidere il proprio avversario.[7]

La versione canadese del DVD include le due scene inedite già menzionate, e uno speciale – presentato dal regista – in cui sono visionabili altre scene non presenti nel montaggio finale.[7] Le aggiunte sono le seguenti:

  • ampliamento della scena in cui Vincent Vega (John Travolta) compra l'eroina a casa del suo amico spacciatore (Eric Stoltz) e parla delle persone rozze. Lance (Eric Stoltz) racconta in questa scena di come una volta egli abbia chiesto delle informazioni mentre era all'estero e queste gli furono date errate.[7]
  • una scena in cui Wolf (Harvey Keitel) e Raquel (Julia Sweeney), la figlia dello sfasciacarrozze, stanno flirtando e decidono di andare a fare colazione.[7]

Molte reti televisive hanno eliminato (o coperto con un «beep») molte delle parole volgari presenti nei dialoghi.[7] Inoltre hanno eliminato la scena in cui John Travolta spara in faccia a Marvin, rimpiazzandola con uno schermo nero e la frase, letta da una voce somigliante a quella di Travolta, «Oh, no! Ho sparato a Marvin!».[7]

La pellicola è stata comunque censurata in tantissimi Paesi. Per esempio, in Inghilterra, nonostante non sia stata tagliata per l'edizione cinematografica, la versione in VHS manca della parte in cui l'ago della siringa penetra il braccio di John Travolta.[7] Questa versione, mancante dell'iniezione di eroina, è quella che è stata trasmessa dalla BBC.[7] In Italia, la versione DVD e quella televisiva mancano di alcune scene dello stupro di Marsellus.[7]
Negli Stati Uniti invece la versione televisiva ha subito le seguenti alterazioni:

  • il dialogo tra Zucchino e Coniglietta all'inizio della pellicola è stato ridoppiato omettendo molte delle parolacce;[7]
  • manca l'intera scena in cui Jules e Vincent parlano dei massaggi ai piedi;[7]
  • manca la parte della scena in cui Vincent compra l'eroina da Lance e la successiva digressione sul fatto che l'auto di Vincent è stata graffiata con una chiave;[7]
  • manca la parte in cui Vincent s'inietta l'eroina;[7]
  • l'audio della parte in cui Uma Thurman sniffa la cocaina è assente (nell'audio non censurato è una serie di bestemmie);[7]
  • la scena inedita in cui Mia "intervista" Vincent è invece presente;[7]
  • manca la scena in cui Vincent trova Mia in overdose;[7]
  • manca la scena in cui Butch pratica un cunnilingus a Fabienne;[7]
  • quando Butch apre la porta per far vedere allo spettatore la sodomizzazione di Marsellus, è stata sovrapposta una immagine di Maynard, per evitare che il pubblico possa vedere cosa sta accadendo;[7]
  • manca la scena in cui Vincent spara in faccia a Marvin. Anche il dialogo successivo a casa di Jimmie è stato tagliato.[7]
  • manca la scena in cui Jules e Vincent stanno lavando il retro dell'auto;[7]
  • tra la lista delle parole censurate: tutte le variazioni di "cazzo", "merda", "Cristo!", e "negro". L'uso della parola "puttana" è stato permesso, ma solo in alcuni casi.[7]
  • la presenza del personaggio dello "Storpio" è stata del tutto eliminata cancellando alcune scene e dialoghi.[7]

Negli Emirati Arabi, il montaggio originale del film è stato totalmente stravolto: il film è stato infatti rimontato in maniera tale che ogni storia fosse raccontata senza tagli, ricostruendo pertanto il vero ordine cronologico. Il film termina con la scena in cui Butch e Fabienne lasciano Los Angeles.[7]

Produzione

Sceneggiatura

Dopo l'uscita di Le iene, Quentin Tarantino decise di ritirarsi per breve tempo dal mondo del cinema.[8] Durante questo periodo, egli maturò una nuova sceneggiatura, che doveva partire come un cortometraggio sul mondo del crimine, al quale si sarebbero poi aggiunti altri due episodi: l'intenzione iniziale era quella di creare un'antologia di corti sul mondo del crimine.[8] Per creare qualcosa di assolutamente originale e innovativo, Tarantino decise di partire da situazioni classiche:[8] un pugile che deve perdere un incontro truccato ma lo vince e lo scagnozzo del boss che deve portare a cena la moglie del boss senza "toccarla";[8] da qui si doveva generare una serie di errori che avrebbe condotto a situazioni estreme.[8]

Come aveva già fatto con Le iene, il regista applicò alla storia la cronologia frammentata, uno dei suoi cosiddetti "marchi di fabbrica". Nella sceneggiatura, il regista decise di inserire svariati riferimenti al cinema d'exploitation degli anni settanta e ottanta, asserendo – sulla falsariga dello scrittore Stephen King – che «prima di apprezzare il latte, dovrai bere un sacco di latte rancido».[8] Egli sosteneva, in pratica, che dopo essersi nutrito di film di serie B e noir anni trenta (il "latte rancido") per tutta la sua adolescenza, era logico che avrebbe creato qualcosa di molto meglio (il "latte").

Per scrivere la sceneggiatura del film, Tarantino si recò ad Amsterdam, in Olanda, dove scrisse i dialoghi iniziali tra Jules e Vincent e s'informò sulla cultura olandese ed europea in generale.[9] Dopo aver iniziato a caratterizzare i personaggi, Tarantino iniziò a pensare che la maniera migliore per descrivere il mondo del crimine, evitando di creare un'antologia, fosse quella di ispirarsi alla struttura del pulp magazine Black Mask (che infatti era il titolo di lavorazione della pellicola).[4]

Scrisse appositamente il ruolo del signor Wolf per Harvey Keitel, quello di Jules per Samuel L. Jackson e quello di Lance per Eric Stoltz.[9] Anche i personaggi di Zucchino e Coniglietta vennero scritti appositamente per Tim Roth e Amanda Plummer.

Dalla sceneggiatura originale alla pellicola vennero apportati molti cambiamenti[senza fonte]: per esempio, secondo il copione originale, durante il mexican standoff all'Hawthorne Grill, Jules doveva sparare tre colpi a Ringo e due a Yolanda, mentre un sesto andava a colpire un cliente all'interno del locale; a questo punto Jules riapriva gli occhi, facendo capire che tutto era stato immaginato. Continuando, secondo le prime stesure, Vincent doveva sparare tre colpi a Marvin: due in faccia e uno – per non farlo soffrire – in gola, ma alla fine Tarantino optò per un unico colpo perché faceva apparire più divertente, per quanto comunque estremamente cinica, la situazione.[10]

Insieme all'amico Roger Avary, Tarantino si aggiudicò l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale.

Cast

 
John Travolta, nel 1991, tre anni prima di Pulp Fiction

Degli 8 milioni di dollari messi a disposizione dalla Miramax in fase di pre-produzione, 5 servirono per il cast stellare del film.[senza fonte] La pellicola è nota per aver ridato linfa alla carriera di John Travolta,[1] per l'aiuto che diede alla figura di Samuel L. Jackson (che dopo questa interpretazione inanellò una serie di scritture importanti come protagonista) e a quella di Uma Thurman.[2]

Molto diverso era il cast scelto prima delle riprese, che vedeva Daniel Day-Lewis o Michael Madsen nel ruolo di Vincent Vega, Paul Calderon in quello di Jules, Mickey Rourke e Matt Dillon come candidati per il ruolo di Butch, David Rodriguez nel ruolo dello storpio; in questo assetto iniziale, Michelle Pfeiffer, Meg Ryan, Joan Cusack, Isabella Rossellini e Daryl Hannah erano state considerate per il ruolo di Mia, mentre Johnny Depp e Christian Slater erano in ballottaggio per quello di Zucchino. Pam Grier, una delle attrici preferite dal regista, doveva avere il ruolo della moglie di Lance, Jody. Tarantino disse anche che inizialmente voleva che Kurt Cobain e Courtney Love recitassero nei ruoli rispettivamente di Lance e Jody.[11]

Per puro caso, al posto di Michael Madsen, subentrò John Travolta nel ruolo di Vincent Vega: Madsen aveva scelto di interpretare Virgil Earp nel nuovo film di Kevin Costner, Wyatt Earp. Pagato solo 140.000 dollari, Travolta riuscì a trarre beneficio dal film grazie al successo che gli procurò. In pochi mesi, ricevette la sua seconda nomination all'Oscar e venne richiesto da registi come Barry Sonnenfeld e John Woo, che lo vollero rispettivamente per Get Shorty e Face/Off - Due facce di un assassino.[12]

Dopo aver provinato e scartato Paul Calderon per il ruolo di Jules, Tarantino riscrisse la parte per Samuel L. Jackson, che era stato inizialmente scelto nel cast di Le iene nel ruolo di Mr. Orange[13] e aveva apprezzato molto l'opera prima di Tarantino.[14] Dopo il primo provino, Jackson rischiò di perdere la parte, ma un tempestivo intervento di Paul Calderon, amico dell'attore, riuscì a convincere Tarantino a dare una seconda chance a Jackson.[13] L'attore convinse il regista e partecipò alla pellicola, che gli fruttò una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista.[13]

Tarantino esitò circa chi far recitare nel ruolo di Butch Coolidge: indeciso tra Sylvester Stallone, Matt Dillon, Mickey Rourke[11] e Bruce Willis, optò alla fine per quest'ultimo. Nella sceneggiatura originale, Butch è un pugile sulla ventina d'anni, ma per adeguare la storia al fisico dell'attore, il personaggio venne trasformato in un pugile ormai alla fine della sua carriera.[10] Nelle intenzioni iniziali di Tarantino, Coolidge doveva ricordare il personaggio di Ralph Meeker in Un bacio e una pistola di Robert Aldrich, «un duro con gli amici e un melenso romanticone con la sua donna».[14]

Dopo aver interpretato il sadico Marcellus Wallace, Ving Rhames ottenne grande notorietà.[15] Dopo Pulp Fiction, l'attore sarà presente come attore non protagonista in molti film come Mission: Impossible di Brian De Palma, Con Air di Simon West e Out of Sight di Steven Soderbergh.

Per riuscire a ottenere il ruolo di Mia Wallace, Uma Thurman dovette impegnarsi parecchio, poiché erano già state chiamate Holly Hunter e Meg Ryan.[16] Dopo aver ottenuto la parte, il volto di Uma Thurman divenne per certi versi il volto di Pulp Fiction: l'attrice appariva nei manifesti del film su di un letto con una sigaretta in mano, un pulp magazine e una pistola poggiati su di esso. Venne nominata all'Oscar come miglior attrice non protagonista grazie al ruolo della moglie annoiata e cocainomane. Tuttavia, non monetizzò questa fama acquisita, perché scelse di non partecipare a film ad alto budget per i successivi tre anni.[16]

Amanda Plummer guadagnò molta attenzione da Pulp Fiction, tanto che l'anno successivo venne chiamata a interpretare la serial killer protagonista di Butterfly Kiss - Il bacio della farfalla di Michael Winterbottom.

Tarantino affiancò agli attori già elencati tre sue vecchie conoscenze: Tim Roth e Harvey Keitel, che avevano già recitato per lui in Le iene nel 1992; e Christopher Walken, che recita in una breve ma memorabile parte e aveva già avuto un ruolo in Una vita al massimo (1993), scritto da Tarantino ma diretto da Tony Scott.

Come aveva già fatto con Le iene, Tarantino ritagliò per sé una parte, interpretando Jimmie Dimmick, un ruolo di una certa importanza. Così, anche attraverso l'espediente di entrare a far parte del cast delle pellicole da lui stesso dirette, Tarantino segue le orme di grandi registi come Alfred Hitchcock, famoso per essere apparso in molti suoi film.[8]

Per risparmiare poi sugli oggetti di scena, vennero usati moltissimi beni appartenenti realmente agli attori: l'automobile guidata da Vincent Vega (John Travolta) nel film, una Chevrolet Chevelle del 1964 (tra l'altro rubata durante le riprese e ritrovata dopo circa 19 anni[17]), apparteneva a Quentin Tarantino, così come il portafogli "Bad Motherfucker" di Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) e i giochi da tavolo "Operation" e "Life" di Lance (Eric Stoltz).[18]

Regia

 
Il regista Quentin Tarantino

Scritto da Tarantino e Roger Avary, il film venne diretto solo dal primo: Avary si stava dedicando in quel periodo alla sceneggiatura e alla regia di Killing Zoe, il suo esordio alla regia.[8] Samuel L. Jackson definì il lavoro con Quentin Tarantino come «qualcosa di assolutamente straordinario», considerando il regista come «un'enciclopedia del cinema vivente».[19] Per quel che riguarda lo stile, Tarantino ammise di essersi ispirato a grandi personaggi come Hitchcock,[8] ma anche a registi di spicco del cinema noir come Don Siegel o Jean-Luc Godard.[8] In un'intervista, Tarantino ha dichiarato che secondo lui il motivo del successo di Pulp Fiction è rappresentato dalla scoperta che coglie di sorpresa lo spettatore. Più tardi affermerà infatti che:

«Una delle cose che preferisco nel raccontare storie come faccio io, è dare forti emozioni: lasciare che il pubblico si rilassi, si diverta e poi all'improvviso… boom!, voglio trasportarli improvvisamente in un altro film[19]»

Oltre a vestire i panni di regista e sceneggiatore, Tarantino si riservò il ruolo di Jimmie Dimmick, nonostante fosse indeciso sino all'ultimo se interpretare Jimmie o Lance: alla fine optò per Jimmie, perché preferiva trovarsi dietro la macchina da presa durante la scena dell'iniezione di adrenalina.[20] Inoltre, Tarantino si divertì a "giocare" con i personaggi: se Steve Buscemi ne Le iene interpretava il Mr. Pink, contrario alle mance, stavolta per contrappasso diviene il cameriere Buddy Holly che serve Vincent (John Travolta) e Mia (Uma Thurman).[18] Allo stesso modo Tim Roth, che ne Le iene interpretava un poliziotto infiltrato, qui prende il ruolo di un rapinatore.

Tarantino ammise che la scena più difficile da girare fu quella della siringa a casa di Lance (Eric Stoltz).[8] Questa venne infatti girata al contrario, con John Travolta che tirava fuori l'ago dal petto di Uma Thurman.[18] «Ci pensò Sally [Menke] a montarla poi al contrario» – asserì Tarantino.[8]

Le scene in cui Tarantino è davanti la macchina da presa vennero girate dall'allora esordiente Robert Rodríguez.[21]

Accoglienza

Pulp Fiction fu accolto immediatamente in maniera positiva, sin dall'anteprima del maggio 1994 al Festival di Cannes, dove ottenne la Palma d'oro. Ancora più entusiastica l'accoglienza del pubblico,[22] che lo elesse subito a cult. Molti critici, come Siskel ed Ebert, hanno messo a pari livello il successo che Tarantino ottenne con Pulp Fiction con quello che Orson Welles ottenne dopo la distribuzione di Quarto potere.[23]

Seppur in maniera moderata, il film venne ritenuto controverso, a causa di alcune scene violente ma anche per il razzismo.[24] Inoltre venne erroneamente asserito che a subire violenza nel film sono esclusivamente personaggi di colore, citando lo stupro al negozio di pegni, Vincent che spara a Marvin, Butch che investe Marcellus; ma dimenticando l'esecuzione di coloro che avevano trafugato la valigetta di Marcellus (che erano bianchi).[24]

Visto il successo della pellicola, moltissimi studi cinematografici si affrettarono a realizzare un'orda di remake non ufficiali che tentavano di duplicare la formula di dialoghi ironici e insoliti, cronologia frammentata e violenza affrontata con leggerezza.[25] Giunte al botteghino molte di queste pellicole affondarono, mentre alcune come Go - Una notte da dimenticare e Lock & Stock - Pazzi scatenati vennero ben accolte; nell'ultimo, in modo particolare, Guy Ritchie riuscì in maniera egregia a trasferire lo schema di Pulp Fiction tra i meandri della malavita organizzata di Londra.

Anche all'estero venne accolto positivamente: in Italia, la famosa scena dell'uccisione di Marvin venne parodiata nel film comico Così è la vita di Aldo, Giovanni & Giacomo: Aldo mangia un hamburger, quando, puntando inavvertitamente la pistola verso il sedile posteriore dove è seduto Giovanni, fa partire erroneamente un colpo: il lunotto posteriore viene spruzzato di rosso esattamente come in Pulp Fiction, Giovanni boccheggia come fosse stato colpito e Aldo piange. Finché Giacomo non svela che la vittima non è che una confezione di ketchup.

Dopo quasi due decenni dall'uscita nelle sale statunitensi, Pulp Fiction continua a essere riconosciuto come uno tra i più grandi capolavori della storia della cinematografia mondiale: nella IMDb Top 250, il film è costantemente tra i primi dieci posti della classifica.[26] Per il sito TSPDT (They Shoot Pictures, Don't They?) il film si attesta a livello di recezione critica solo al 175º posto, posizione dovuta soprattutto ai giudizi contrastanti che vari critici avevano dato all'uscita del film.[27] Nel 2000, i lettori di Total Film magazine l'hanno collocato al terzo posto nella classifica dei film più belli della storia del cinema, battuto solamente da L'impero colpisce ancora e Fight Club.[senza fonte]

Critica

Nonostante diversi giornalisti abbiano accusato Clint Eastwood – assegnatore della Palma d'oro al film – di aver tenuto scarsamente in considerazione l'altra pellicola in concorso, Tre colori: Film Rosso di Krzysztof Kieślowski, e di aver invece osannato Pulp Fiction,[28] la pellicola incoronò il trentunenne Quentin Tarantino come il nuovo ragazzo prodigio del cinema americano.[29] Non era facile confermarsi dopo il grande successo de Le iene, e l'aver fatto di nuovo centro rafforzò il convincimento da parte di tutta la critica che questo apprezzato giovane autore fosse realmente il nome nuovo più importante di tutta la scena cinematografica mondiale.

Il critico statunitense Raymond Johnston affermò che il film non sembrava affatto il lavoro di un giovane con parecchie idee, ma più che altro l'opera di un minuzioso regista.[30] Punti che Johnston ammirò particolarmente furono l'accuratezza dei dialoghi surreali e l'occhio di un regista che mirava alla perfezione in ogni sequenza.[30] Inoltre, egli notò che nonostante il film fosse lungo 2 ore e 46 minuti, lo spettatore non avvertiva la durata grazie alla fluidità del racconto.[30] James Berardinelli, invece, scrisse che è raro che un regista alle prime armi esordisca con un "cult" come Le iene e si confermi con il suo secondo film, perché di solito la seconda pellicola vuole ripetere il successo della prima riproponendo le stesse trame e gli stessi personaggi.[31]

Ma non mancarono le critiche parzialmente negative. Pur essendoci un riconoscimento unanime sul valore tecnico della pellicola o sulla qualità della sceneggiatura, diversi ne evidenziarono dei limiti dal lato artistico. La rivista Variety lo bollò definendolo «per spettatori giovani e di sesso maschile» (additando dunque la violenza grafica e le molteplici parolacce ripetute, tra cui fuck, usato 281 volte),[18] mentre in Italia Irene Bignardi, seppure divertitasi, disse d'essere rimasta «perplessa di fronte agli eccessi e al vuoto di un brillantissimo metacinema».[32] Per il critico de La Repubblica, questo fu un passo indietro rispetto a Le iene, il cui tratto innovativo fu davvero dirompente, più di quanto non lo fosse stata questa ricerca insistita di trovate a effetto che possono allietare una prima visione ma che poi lasciano molto poco allo spettatore.[32]

A più di dieci anni dalla sua uscita, si può però affermare che alcuni dei tratti più caratterizzanti della pellicola, quali la struttura a storie intrecciate e cronologicamente non sequenziale, i dialoghi iper-realisti, una rappresentazione fumettistica dei personaggi e una violenza esplicita ed eccessiva (qui tesa a suscitare ilarità a differenza di quanto avveniva in Le iene), hanno forgiato un’intera generazione di cineasti e influenzato in maniera evidente l’ultimo decennio della cinematografia mondiale.[33] Se poi l'influenza del genere pulp e dello stile di Tarantino siano stati nella storia del cinema solo qualcosa di passeggero e circoscritto, è ancora presto per dirlo.[senza fonte]

Merchandising

Dopo il successo ottenuto dalle action figures di Kill Bill, la NECA decise – collaborando con la GEoms – di distribuire sul mercato dei set riguardanti varie scene di Pulp Fiction.[34] I set erano chiamati "The Clean-Up", il quale rappresentava la scena dell'arrivo di Wolf, "The Gimp", che raffigurava la scena della tortura, e "Overdose", rappresentante la scena dell'overdose di Mia.[34]

Dal 2006, BMFWallets.com ha iniziato a distribuire sul mercato delle perfette copie del portafoglio di Jules Winnfield.[senza fonte] sul quale è inciso "Bad Motherfucker"; esistono 3 varianti del portafoglio: una che lo riproduce fedelmente, una in marrone con la scritta impressa e una in nero con la scritta impressa. Sempre nello stesso anno, su iniziativa di movie-stuff.co.uk, è stato messo in vendita il portachiavi usato da Zed (Peter Greene) nel film.[35]

Dal 20 maggio 1998 è in vendita il DVD di Pulp Fiction, mentre già nel settembre 1995 era in vendita la VHS della pellicola.[36]

Nel dicembre 1994, la sceneggiatura del film è divenuta un libro edito dalla Miramax Books.[36]

Colonna sonora

La colonna sonora del film comprende brani di diverso genere: si spazia dalla musica surf al rock al funk e al blues e spiccano svariati artisti come i Kool & the Gang, Dick Dale e Al Green. Altra particolarità della colonna sonora è la presenza di alcuni dialoghi estratti dal film che si intercalano più volte tra un brano ed un altro.

Secondo Stephen Erlewine, la colonna sonora del film riesce a ricreare la violenza, l'humor, lo stile ed il non-sense del film in maniera brillante,[37] concentrandosi sulla musica surf e aggiungendo alcuni classici del rock and roll statunitense e altri del blues, come Let's Stay Together di Al Green e You Never Can Tell di Chuck Berry.[37]

  1. Pumpkin and Honey Bunny (Tim Roth/Amanda Plummer)
    Misirlou (Dick Dale & his Del-Tones)
  2. Royale with Cheese (Samuel L. Jackson/John Travolta)
  3. Jungle Boogie (Kool & the Gang)
  4. Let's Stay Together (Al Green)
  5. Bustin' Surfboards (The Tornadoes)
  6. Lonesome Town (Ricky Nelson)
  7. Son of a Preacher Man (Dusty Springfield)
  8. Zed's Dead, Baby (Bruce Willis/Maria de Medeiros)
    Bullwinkle Part II (The Centurians)
  9. Jack Rabbit Slim's Twist Contest (Uma Thurman/John Travolta/Jerome Patrick Hoban)
    You Never Can Tell (Chuck Berry)
  10. Girl, You'll Be a Woman Soon (Urge Overkill)
  11. If Love Is a Red Dress (Maria McKee)
  12. Bring Out the Gimp (Peter Greene/Duane Whitaker)
    Comanche (The Revels)
  13. Flowers on the Wall (The Statler Brothers)
  14. Personality Goes a Long Way (Samuel L. Jackson/John Travolta)
  15. Surf Rider (The Lively Ones)
  16. Ezekiel 25:17 (Samuel L. Jackson)

Nel 2002 venne realizzata un'edizione da collezione della colonna sonora, contenente le sedici tracce originali rimasterizzate digitalmente e altre cinque tracce "bonus". Il secondo disco conteneva l'intervista Stranger Than Fiction! con il regista Quentin Tarantino.

Le tracce bonus sono le seguenti:

  1. Since I First Met You (The Robins)
  2. Rumble (Link Wray & his Ray Men)
  3. Strawberry Letter #23 (The Brothers Johnson)
  4. Out of Limits (The Marketts)

Riconoscimenti

Citazioni e riferimenti

Citazioni di altre opere

Citazioni e parodie

  • In Jackie Brown di Quentin Tarantino, Jackie (Pam Grier) compra al Billingsley un completo da sera: lo stesso che venne usato da Mia Wallace (Uma Thurman) in Pulp Fiction. Il famoso completo è lo stesso che indosserà Elle Driver (Daryl Hannah) in Kill Bill vol. 2, sempre di Tarantino. Sempre in Jackie Brown appare un altro riferimento a Pulp Fiction: Jackie mangia da Teriyaki Donuts, lo stesso posto dove Marsellus Wallace (Ving Rhames) compra le ciambelle prima di essere investito.
  • In Kill Bill vol. 1 di Quentin Tarantino, la D.V.A.S. è composta da tre sole ragazze: O-Ren Ishii (Lucy Liu), Vernita Green (Vivica A. Fox), Elle Driver (Daryl Hannah). In Pulp Fiction, Mia (Uma Thurman) descrive le ragazze della "Force Fox Five", il pilota a cui prese parte, esattamente come le protagoniste di Kill Bill.
  • In Kill Bill vol. 2 di Quentin Tarantino, Budd (Michael Madsen) dice a Bill (David Carradine) di aver venduto la sua katana in un negozio di pegni di Los Angeles. In Pulp Fiction, Butch (Bruce Willis) trova la katana con cui uccide uno dei due stupratori proprio in un negozio di pegni. In realtà la katana non può essere di Budd visto che in un secondo momento del film viene ritrovata dalla Sposa. Il motivo principale per cui la katana di Budd non può essere la stessa trovata da Butch è perché la stessa venne impegnata a El Paso e non a Los Angeles.
  • In Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, il tenente Archie Hicox (Michael Fassbender) viene invitato a prepararsi da solo un drink con l'occorrente che si trova all'interno di un mappamondo. In Pulp Fiction, Mia (Uma Thurman) rivolge lo stesso invito a Vincent (John Travolta), specificando che il bar della casa si trova «dietro il mappamondo».
  • Nel film From Paris with Love di Pierre Morel, il personaggio Charlie Wax (interpretato da John Travolta) mangia in due occasioni Royale con formaggio, il famoso panino che Vincent Vega (sempre interpretato da John Travolta) descrive a Jules Winnfield.
  • Nel decimo episodio della seconda stagione di The Cleveland Show, Rallo e Robert fingono di essere rispettivamente Lance che infilza Mia con la siringa di adrenalina.
  • Nell'episodio 22 cortometraggi di Springfield della settima stagione de I Simpson un segmento di episodio con protagonista Winchester è una parodia di Pulp Fiction: nella prima scena, dove Winchester insieme a Lou ed Eddie imita il discorso riguardo ai nomi degli hamburger dell'inizio del film, si può udire un pezzo del tema dei titoli di testa del film di Tarantino. Successivamente Wichester e Serpe (come nel capitolo "L'orologio d'oro" del film) riproducono la scena dell'incidente con la macchina e del sequestro con tanto di citazioni testuali e di richiami al personaggio di Zed.
  • In Space Jam di Joe Pytka, durante una breve scena nel secondo tempo della partita di pallacanestro, Taddeo e Yosemite Sam, vestiti di nero e armati di pistola, sono i protagonisti di un omaggio a Pulp Fiction, evidente anche per la presenza della canzone Misirlou.
  • In un episodio de I Griffin, Peter salva Joe, Quegmier e Cleveland da alcuni stupratori usando una katana, come nella scena del film ambientata nei sotterranei del negozio.
  • In Come ammazzare il capo... e vivere felici Charlie Day fa un'iniezione di antistaminico nel cuore di Kevin Spacey, in una scena che ricalca quella dell'iniezione di adrenalina nel film di Tarantino.[senza fonte]
  • In Così è la vita di Aldo, Giovanni & Giacomo, la scena in cui Aldo spara per sbaglio a Giovanni è una parodia di quella in cui Vincent Vega spara per errore a Marvin sul sedile posteriore.
  • Nel tredicesimo episodio della settima stagione di Dr. House - Medical Division intitolato Due storie, attraverso l'immaginazione del protagonista, viene ricreata la scena del film dove Vince e Jules recuperano la valigetta.

Espedienti narrativi

Mistero della valigetta

Tra le molte scene celebri del film c’è quella inerente alla misteriosa valigetta che Vincent e Jules hanno l’incarico di recuperare. Il contenuto della valigetta non è mostrato sullo schermo né viene menzionato: si vede solo l’espressione stupita di chi guarda al suo interno, venendo abbagliato da una luce radiosa e quasi mistica (effetto ottenuto mettendo all’interno una lampadina arancione). La sua combinazione è 666, il numero della Bestia secondo l’Apocalisse.

Il successo della pellicola e la rinomata passione di Tarantino nell’omaggiare altri film hanno fatto circolare diverse ipotesi sul suo contenuto. Il regista ha dichiarato[38] che si tratta solo di un "MacGuffin", un espediente narrativo che enfatizza un particolare, al fine di creare curiosità e suspense. Il co-autore Avary ha aggiunto che la valigetta all’inizio doveva contenere semplicemente diamanti, ma la cosa sembrava troppo scontata[39]. Ci sono state perfino ipotesi di alcuni critici, tanto che "il mistero della valigetta" è stato definito come un "inspiegabile puzzle postmoderno".[senza fonte] Paul Gormley ha evidenziato le analogie con pellicole come Un bacio e una pistola e I predatori dell'arca perduta (in questo secondo caso il contenuto misterioso era quello dell’arca dell’alleanza), ipotizzando che il contenuto della valigetta fosse l'essenza stessa della violenza[40]. Susan Fraiman parla di "un’interiorità maschile […] chiusa in un duro rivestimento esterno"[41]. Infine, l’idea che la valigetta potesse contenere l’anima di Marsellus, (ipotesi circolata con insistenza nel web) è stata respinta da Roger Ebert come una delle tante "leggende urbane circolata in rete", nonostante ci sono diversi particolari a favore di questa teoria: la combinazione della valigetta è 666; durante il recupero della valigetta un uomo esce dal bagno e spara sui due, senza mettere a segno un colpo, potrebbe essere, come sostiene Jules, un intervento divino, se consideriamo Vincent e Jules come uno "strumento" divino atto a recuperare un anima al Demonio; infine quando Marsellus parla con Butch la prima volta, si nota un cerotto dietro al suo collo, si dice che il Diavolo prelevi l'anima delle sue vittime proprio da dietro il collo, una volta recuperata la sua anima, infatti, non ha più bisogno del cerotto; [senza fonte]

Tema della toilette

Nel film sono ricorrenti le scene ambientate in una toilette. (In alcuni casi sembra che le storie cambino drasticamente nei momenti "prima e dopo" la toilette):

  • Quando Jules e Vincent uccidono Brett e i suoi amici, il quarto uomo è nascosto nella toilette;
  • Mia va a "incipriarsi" il naso al Jack Rabbit Slim's: al ritorno, una cena tranquilla si trasforma in una spericolata sfida di twist;
  • A casa di Jimmy, Jules e Vincent discutono nella toilette (mentre si lavano le mani insanguinate) dell'atteggiamento da tenere con Jimmy;
  • Vincent va in bagno a casa di Mia: al ritorno, la serata divertente e romantica si trasforma in incubo quando la ragazza scambia l'eroina di Vincent per cocaina e va in overdose;
  • A casa di Butch, Vincent va in bagno e non appena esce viene freddato dal pugile;
  • Vincent e Jules stanno mangiando tranquillamente all'Hawthorne Grill: Vincent va in bagno e al suo ritorno la colazione si è appena trasformata in rapina.

"Ezechiele 25:17"

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ezechiele 25:17.

Nella scena finale all'Hawthorne Grill, Jules spiega a Zucchino che ogni volta che uccide una persona, egli recita un passaggio dalla Bibbia — Libro di Ezechiele Ezechiele 25, 17[42]. Il versetto è il seguente:

«Ezechiele, 25:17. Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te!»

In realtà, nella Bibbia questo passaggio non esiste,[43] perciò si pensa che quello del film sia solamente un omaggio alla pellicola di kung fu Karate Kiba, con Sonny Chiba:[senza fonte] nell'opera in questione, il protagonista recita questo passo quando sta per uccidere una persona. Il vero passo scritto da Ezechiele è: "Farò su di loro terribili vendette, castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la vendetta".

Marvin

Da notare poi come le persone chiamate Marvin muoiano sempre nei film di Tarantino: in Le iene, il poliziotto 'Marvin' Nash (Kirk Baltz) viene prima torturato da Mr. Blonde (Michael Madsen) e poi ucciso da Eddie il Bello (Chris Penn); in Pulp Fiction, lo sventurato 'Marvin' è la vittima del colpo partito per errore dalla pistola di Vincent Vega (John Travolta).[18]

Collocazione temporale

Girato nei primi anni novanta, Pulp Fiction contiene elementi da tutti i decenni del ventesimo secolo:

Dal momento che l'insegna "Wilson vs. Coolidge" rivela che l'incontro ha luogo giovedì 16 luglio, probabilmente il collocamento temporale più logico è quello del luglio 1992 (gli altri due anni temporalmente vicini in cui il 16 luglio cadeva di giovedì erano il 1987 ed il 1998). Il 1992 tra l'altro sembra combaciare con l'età di Butch, che nei primi anni settanta era un bambino.

Slogan promozionali

  • «Girls Like me Don't Make Invitations Like This to Just Anyone!»
    «Ragazze come me non si concedono tanto facilmente!»;
  • «You Won't Know the Facts Until You've Seen the Fiction»
    «Non saprai mai cos'è successo finché non avrai visto il film»;
  • «From the Creators of 'True Romance' & 'Reservoir Dogs'»
    «Dai creatori di 'Una vita al massimo' e 'Le iene;
  • «I Don't Smile For Pictures»;
  • «Just Because You Are a Character Doesn't Mean You Have Character»
    «No tu non hai carattere, tu hai un caratteraccio!»;
  • «L'originalità della violenza, la violenza dell'originalità».

Note

  1. ^ a b Repubblica.it: John Travolta - Biografia, su repubblica.it. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  2. ^ a b Film Scoop: Uma Thurman - Biografia, su filmscoop.it. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  3. ^ Date di uscita for Pulp Fiction (1994), su italian.imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  4. ^ a b (EN) 0110912, su IMDb, IMDb.com.
  5. ^ (EN) http://www.afi.com/100Years/movies10.aspx
  6. ^ (EN) http://www.afi.com/10top10/category.aspx?cat=8
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Versioni alternative for Pulp Fiction (1994), su imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l Gerald Peary, Quentin Tarantino: Interviews, Boston, Roundhouse Publishing, 1998, ISBN 1-57806-051-6.
  9. ^ a b Pulp Fiction - Curiosità, su tarantinoitalia.altervista.org. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  10. ^ a b Sceneggiatura di Pulp Fiction, su godamongdirectors.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  11. ^ a b Who was considered for Pulp Fiction?, su notstarring.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  12. ^ John Travolta Biography, su tiscali.co.uk. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  13. ^ a b c Samuel L. Jackson Biography, su tiscali.co.uk. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  14. ^ a b Pulp Fiction: The Facts, disponibile sul DVD della Miramax Films UK.
  15. ^ Biography, Ving Rhames, su movies2.nytimes.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  16. ^ a b Uma Thurman Biography, su tiscali.co.uk. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  17. ^ Ritrovamento Chevrolet, su repubblica.it. URL consultato il 27 aprile 2013.
  18. ^ a b c d e f g h i j Curiosità for Pulp Fiction (1994), su italian.imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  19. ^ a b Interviste agli attori, disponibili sul DVD della Cecchi Gori Group, S.R.L.
  20. ^ Marco Giovannini, Pulp Quentin, Milano, Mondadori, 2004, ISBN 977-12-0431-9..
  21. ^ Production Stills, disponibili sul DVD della Miramax Films UK.
  22. ^ Rotten Tomatoes: Pulp Fiction, su rottentomatoes.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  23. ^ Siskel and Ebert - U.S. Movie Review Program, su museum.tv. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  24. ^ a b Rob Gonsalves, Pulp Fiction Controversy, su angelfire.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  25. ^ Combustible Celluloid - Film Review of: Pulp Fiction, su combustiblecelluloid.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  26. ^ IMDb Top 250, su italian.imdb.com. URL consultato il 5 luglio 2008.
  27. ^ The 1,000 Greatest Films By Ranking (101-200), su theyshootpictures.com. URL consultato il 5 luglio 2008.
  28. ^ Simona Brancati, Kill Tarantino: Quentin Tarantino - Istruzioni per l'uso, Pericle Tangerine Editrice, 2004, ISBN 88-88645-02-0..
  29. ^ Lietta Tornabuoni, La Stampa: Pulp Fiction, su mymovies.it. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  30. ^ a b c Raymond Johnston, Pulp Fiction: A Film Review, su italian.imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  31. ^ James Berardinelli, Pulp Fiction: A Film Review, su italian.imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  32. ^ a b Daniela Terribili, Quentin Tarantino: il cinema degenere, Bulzoni, 1999, ISBN 88-8319-320-2.
  33. ^ Roger Ebert, Pulp Fiction: 9/10, su rogerebert.suntimes.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  34. ^ a b Michael Crawford, Movie Poop Shoot - Toy Box, su moviepoopshoot.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  35. ^ Zed's Keyrings, su movie-stuff.co.uk. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  36. ^ a b Merchandise for Pulp Fiction (1994), su italian.imdb.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  37. ^ a b Pulp Fiction - Album reviews, su artistdirect.com. URL consultato il 2 gennaio 2008.
  38. ^ Alan Barnes, Tarantino A to Zed: The Films of Quentin Tarantino, New York, Brasseys Inc., 2000 - ISBN 0-7134-8457-8
  39. ^ Roger Ebert, Questions for the Movie Answer Man, New York, Andrews & McMeel, 1997 - ISBN 0-8362-2894-4
  40. ^ Paul Gormley, The New-Brutality Film: Race and Affect in Contemporary Hollywood Cinema, Bristol (UK)/Portland, 2005 - ISBN 1-84150-119-0 p. 164
  41. ^ Susan Fraiman, Cool Men and the Second Sex, New York, Columbia University Press, 2003 - ISBN 0-231-12962-9 pp. 13–14
  42. ^ Ezechiele 25, 17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  43. ^ O meglio, non esiste esattamente con quella concatenazione di parole: la citazione di Jules è in effetti il risultato dell'assemblaggio di più brani biblici, sicché si può definire più una manipolazione che un totale apocrifo (si veda, in proposito e per analogia, il concetto di "lettura selettiva").

Bibliografia

  • Jami Bernard, Quentin Tarantino: l'uomo e i film, Torino, Lindau, 1996, ISBN 88-7180-156-3.
  • (EN) James Mottram, Public Enemies: The Ganster Movie A-Z, Colorcraft, 1998, ISBN 0-7134-8276-1.
  • Gerald Peary, Quentin Tarantino: Interviews, Boston, Roundhouse Publishing, 1998, ISBN 1-57806-051-6.
  • Daniela Terribili, Quentin Tarantino: il cinema degenere, Bulzoni, 1999, ISBN 88-8319-320-2.
  • Simona Brancati, Kill Tarantino: Quentin Tarantino - Istruzioni per l'uso, Pericle Tangerine Editrice, 2004, ISBN 88-88645-02-0.
  • Marco Giovannini, Pulp Quentin, Milano, Mondadori, 2004, ISBN 977-12-0431-9.

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