Elvis Presley
Elvis Aaron[9] Presley (Tupelo, 8 gennaio 1935 – Memphis, 16 agosto 1977) è stato un cantante, chitarrista e attore statunitense.
Elvis Presley | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Rock and roll[1] Rockabilly[1][2] Pop rock[1] Rock[1][2][3] Country pop[1] |
Periodo di attività musicale | 1953 – 1977 |
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[elvis.com Sito ufficiale] | |
È stato uno dei più celebri cantanti di tutti i tempi, fonte di ispirazione per molti musicisti e interpreti di rock and roll e rockabilly,[10] tanto da meritarsi il soprannome de Il Re del Rock and Roll o più semplicemente The King (Il Re in lingua italiana).[11]


Sulla sua figura di artista, nel corso degli anni, sia quando egli era in vita, sia successivamente al suo decesso, sono stati espressi una moltitudine di giudizi, spesso in totale antitesi tra loro, poiché essi spaziano dalla più esagerata e totale divinizzazione del personaggio, alla sua più completa e integrale denigrazione.
Per alcuni critici del settore, il cantante è stato un genio dell'arte musicale, la cui carriera artistica, sin dal suo avvio, è stata scandita da un susseguirsi continuo ed esaltante di episodi dai risvolti di natura epica e leggendaria, capace di suscitare sempre e comunque, di fronte a qualsiasi tipo di platea, consensi totali e incondizionati, in quanto detentore di una forma di talento unico e inimitabile, dalle caratteristiche taumaturgiche e soprannaturali.[12]
Per altri critici invece la sua figura è assimilabile al massimo a quella di un tipico esempio di sottoprodotto della cultura pop americana, che sfruttando l'enorme apparato pubblicitario che gravitava attorno al personaggio, ne ha travisato smodatamente in eccesso il valore delle qualità artistiche, favorendo il nascere e il successivo svilupparsi di una vera e propria forma di culto della personalità.
Secondo costoro questo stato di cose ha ulteriormente e artificiosamente esaltato il valore dei suoi meriti reali ed effettivi, in realtà assai modesti e di scarsa entità, presso l'immaginario collettivo, consentendo in tal modo all'artista di raggiungere presso lo stesso una reputazione sostanzialmente immeritata, o comunque molto al di sopra di quella che avrebbe potuto raggiungere potendo contare esclusivamente sulle sue capacità artistiche, e senza il fondamentale apporto di tale apparato.[13]
Per altri critici ancora egli è stato unicamente il complesso prodotto di una gigantesca e accorta manipolazione di natura mediatica, attuata allo scopo di tutelare gli altrettanto giganteschi e soverchianti interessi di natura prettamente economica dell'enorme apparato commerciale che era nato e che si era successivamente sviluppato attorno alla sua immagine, che poco o nulla avrebbe a che fare con le sue reali qualità e capacità di artista, comunque esistenti e apprezzabili.[14]
Sostanzialmente dai suoi estimatori, solitamente i suoi fan più devoti e irriducibili, il cantante è stato sempre considerato una sorta di vero e proprio genio della musica, il depositario di una qualche forma di talento divino, dunque una specie di semidio, nato per essere perennemente osannato e idolatrato da folle totalmente rapite e soggiogate dal suo carisma, sin dagli albori della sua carriera, e per tutto il corso dello svolgimento della stessa.
Dai suoi detrattori invece, egli è stato sempre considerato una sorta di mistificazione, un fenomeno insulso e superficiale, gonfiato artificiosamente e a dismisura dai mezzi di comunicazione di massa, a partire dal momento in cui egli si affacciò sulle scene e per tutto il successivo corso della sua esistenza.
Verso la fine della sua vita, quando in modo visivamente molto evidente denunciò i sintomi del suo declino psicologico e del suo disfacimento fisico, i suoi denigratori cominciarono a considerarlo (e lo considerano tuttora) alla stregua di una penosa e patetica tradizione di stampo carnevalesco, adatta al massimo a soddisfare le brame di soggetti romantici e nostalgici, nonché amanti del kitsch e del pacchiano. Dunque il profilo dell'artista da essi tracciato all'epoca (e anche successivamente) certamente nulla ha a che spartire con le tipiche caratteristiche della figura di un semidio, e tanto meno con quelle prerogativa di un carismatico genio musicale.[15]
Musicalmente, l'attività che ha svolto nel corso di in un arco temporale comprendente più di un ventennio, è stata poliedrica e multiforme. La sua produzione discografica, la sua attività concertistica, e i suoi interessi hanno spaziato dal Rock and Roll, (la forma di espressione musicale della quale, complice il periodo storico durante il quale egli iniziò la sua attività canora, è solitamente considerato uno dei principali artefici e l'idolo indiscusso), al rhythm and blues, al Country, al Country and Western, al Gospel, al Taditional, al melodico, e al Pop, inteso nel senso più ampio del termine.[16]
La sua particolare presenza scenica ha esercitato una notevole influenza sulla cultura statunitense e mondiale. I suoi atteggiamenti, i manierismi e i suoi caratteristici movimenti di bacino, nei quali si produceva sui palcoscenici durante lo svolgimento delle sue esibizioni, all'epoca gli procurarono l'altro particolare soprannome: "Elvis The Pelvis" (Elvis il bacino).
In Italia fu fonte di ispirazione per cantanti quali Adriano Celentano, Bobby Solo, e Little Tony, in Francia per Johnny Hallyday, e in Inghilterra per Billy Fury.
La sua figura, nell'immaginario collettivo, ha oltrepassato il confine che divide un fenomeno di natura prettamente musicale da un fenomeno tipico della cultura pop, diventandone un'icona.
Il suo decesso avvenne in circostanze mai completamente chiarite il 16 agosto del 1977, e dopo la sua morte il cantante è diventato un oggetto di culto e venerazione per molti fan.
Dopo l'avvento di internet, sono nati e si sono sviluppati un considerevole numero di siti, che narrano di tutto quanto concerne la figura del cantante, che contribuiscono alla divulgazione di materiale del più svariato e diversificato genere, comunque legato alla sua figura di artista.
Concomitante e parallelo alla distribuzione di materiale ufficiale prodotto durante il corso della sua carriera, è florido sia il mercato dei gadget attinenti alla sua immagine, sia quello delle reliquie, quali foto del cantante, registrazioni di brani musicali inediti, versioni alternative o scartate all'epoca di brani che concorrono a comporre l'elenco della sua discografia, foto scattate e filmati amatoriali realizzati durante il corso della sua vita privata o durante i concerti, e ancora bootleg di varia tipologia.
Un altro fenomeno che si accentuò successivamente al decesso del cantante, e che era già largamente in auge quand'egli era ancora in vita, è quello della nascita di vari fan club, sparsi in ogni parte del mondo, che si occupavano di diffondere il merchandising legato all'immagine del loro idolo. Tale fenomeno cominciò a evidenziarsi a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta, perdurò per tutto lo svolgersi della sua carriera, e non si è affievolito nemmeno dopo il suo decesso, permanendo tuttora attivo.

Merita menzione anche il particolare fenomeno della moltitudine di "Elvis Impersonator" (imitatori di Elvis), cioè artisti che sfruttando la loro somiglianza fisica e vocale con il cantante, si sono proposti nel corso degli anni come suoi imitatori. Anche questo fenomeno è legato a quella particolare aura di misticismo e di venerazione con cui i suoi fan circondarono sempre il loro idolo, e della quale il cantante subì le influenze durante tutto il corso della sua carriera. Tra di essi va ricordato Johnny Lee Harra (11 Giugno 1946 - 30 Marzo 2011), il più celebre di tutti. Vengono poi organizzati nei più disparati luoghi del mondo raduni commemorativi, ove durante lo svolgimento degli stessi gli imitatori del cantante si esibiscono, accompagnati da orchestre che nella loro struttura e composizione si rifanno a quelle che collaborarono realmente con lui nel corso della sua carriera.
Non trascurabile infine anche il fenomeno attinente al singolare settore inerente ai multiformi gadget, prodotti da ditte a carattere artigianale, e indissolubilmente legati alla figura del cantante. Tale fenomeno, che all' epoca in primo luogo fu promosso e incentivato da quello che fu sempre considerato il suo manager "storico", il colonnello Tom Parker, a partire dal momento in cui egli cominciò a curare gli interessi del suo assistito, (e più in generale quando la fama del cantante oltrepassò il ristretto ambito locale presso il quale era rimasta confinata sino ad allora), col passare del tempo ha assunto i connotati di una vera e propria industria, molto attiva e prospera ancor oggi.
Tuttora a Memphis, città indissolubilmente legata alla leggenda che un enorme apparato mediatico ha nel corso del tempo creato attorno alla figura del cantante, prosperano una miriade di attività commerciali, presso le quali chiunque i può acquistare i più svariati e strani gadget, tutti caratterizzati dall avere una qualche attinenza con la sua immagine.
Eccetto sei concerti svoltisi in Canada verso la fine degli anni 50, il cantante non si esibì mai al di fuori dei confini degli Stati Uniti,[17] e nel corso della sua carriera egli ha visto le sue canzoni approdare più volte nella Top Chart della rivista Billboard, punto di riferimento per le vendite nel mercato discografico statunitense.[18] Sul mercato britannico, il cantante di Tupelo piazzò ben ventuno singoli in vetta alle classifiche di vendita, a volte con permanenze di ottanta settimane al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica 1.277 settimane, mentre i long playing contenenti li brani da lui incisi stazionarono ininterrottamente nella Top 10 dal novembre 1958 al luglio del 1964.
In 24 anni di carriera il cantante ha pubblicato 61 album, vendendo oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo,[19][20][21] e conquistando in tal modo il record di dischi venduti da un solo cantante, record peraltro condiviso con i Beatles e Michael Jackson.[22]
Biografia
Elvis Presley, queste le cifre: in vent'anni 68 volte tra le Top 20 di Billboard[23] | ||||
Anno | Hit tra le Top 20 | |||
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1956 | 9 | |||
1957 | 9 | |||
1958 | 5 | |||
1959 | 4 | |||
1960 | 5 | |||
1961 | 6 | |||
1962 | 4 | |||
1963 | 3 | |||
1964 | 4 | |||
1965 | 4 | |||
1966 | 1 | |||
1968 | 1 | |||
1969 | 3 | |||
1970 | 3 | |||
1972 | 2 | |||
1973 | 2 | |||
1974 | 1 | |||
1975 | 1 | |||
1977 | 1 |
Prologo
La nascita
Elvis Aaron Presley nacque un martedì, l' 8 gennaio del 1935, a Tupelo, nello stato del Mississippi, e sopravvisse al gemello, Jesse Gaaron Presley, che morì appena nato.[25]
Gli anni quaranta
L'infanzia
Il padre del futuro cantante, Vernon Presley, di origini scozzesi, non aveva un lavoro fisso, e la madre aggiustava come poteva i conti domestici, svolgendo lavori precari e saltuari. La famiglia Presley abitava in una modesta dimora, situata nelle vicinanze di Tupelo, nelle in prossimità del quartiere abitato dalla gente di colore. Tale abitazione è ovviamente diventata in seguito meta di pellegrinaggio per i suoi fan, come del resto la ben più famosa "Graceland".[26]
L'infanzia del futuro cantante fu poverissima, e di tale periodo della sua vita egli serbò sempre un ricordo molto particolare, tanto che nelle rare interviste che concesse successivamente ne fece spesso menzione, ponendo l'accento sul rapporto affettivo molto intenso che lo legava ai suoi genitori, ed in modo particolare alla madre, in quell'epoca.[27]
I suoi genitori erano sempre stati assidui frequentatori delle cerimonie religiose denominate le "Assemblee di Dio Americane" (the Assemblies of God in the United States of America). Proprio durante lo svolgimento di tali eventi, a cui il futuro cantante solitamente presenziava in compagnia dei genitori, si svilupparono le sue prime prese di contatto con il mondo della musica. Inoltre ,in concomitanza con il suo ottavo compleanno, egli ricevette in regalo dagli stessi una modesta chitarra, tramite la quale imparò i primi rudimenti musicali, osservando uno zio della madre mentre la suonava durante lo svolgimento delle frequenti riunioni di carattere famigliare. Successivamente, utilizzando tale strumento, egli cominciò ad esibirsi alla presenza dei compagni di scuola, e successivamente, più in generale al cospetto di amici e conoscenti, ottenendo un certo successo.[28]
Il futuro cantante, circa tre anni dopo partecipò anche a un concorso organizzato per dilettanti, sponsorizzato dalla locale stazione radiofonica, la "WECO", ed in quel frangente egli si esibì per la prima volta di fronte ad un pubblico di una certa consistenza, durante lo svolgimento della "Mississippi Alabama Fair and Dairy Show", una manifestazione fieristica a carattere locale, interpretando, accompagnandosi con la chitarra, un brano che era stato un classico di Red Foley, Old Shep.[29]Nella classifica che venne stilata in seguito, ottenne un piazzamento onorevole, riuscendo a classificarsi al secondo posto.[30]
Circa una decina di anni dopo lo stesso brano fu inciso in studio dal cantante, e incluso in uno dei suoi primi album di successo, pubblicato durante il periodo durante il quale, scritturato dalla RCA Records, egli stava dando la scalata alla notorietà, e la sua fama non era più confinata in un ristretto ambito di carattere locale.[31]
La famiglia Presley durante il periodo della sua permanenza a Tupelo dimorò in diversi quartieri della cittadina, cominciando ad abitare inizialmente presso la zona denominata "Commerce Street", situata vicino ai negozi, poi trasferendosi presso quella denominata "Mobile halley", situata vicino alla fiera, e spostandosi ancora presso la "North Gleen Street". Tutti luoghi non certo residenziali, ma lontani geograficamente dalla miseria della zona ove era situato il ghetto abitato dalla gente di colore, presso il quale un certa retorica mitologica sviluppatosi successivamente attorno alla figura del cantante ha sempre fissato la sua residenza durante il periodo della sua adolescenza.[32]
Dal momento che Vernon Presley, suo padre, non riusciva a trovare un'occupazione stabile nella città di Tupelo, nel Settembre del 1948, la famiglia Presley decise di trasferirsi a Memphis, una città situata nello Stato del Tennessee, che in quegli anni stava godendo degli effetti di un rigoglioso sviluppo economico, con la speranza di migliorare le sue condizioni di vita, che all' epoca erano davvero precarie. Trovarono in un primo tempo una temporanea sistemazione di fortuna in un fatiscente alloggetto, e successivamente il nucleo familiare il 1 maggio del 1949 trovò una sistemazione più decorosa presso un piccolo nucleo residenziale situato nelle vicinanze del complesso delle "Launderdale courts", il locale quartiere delle case popolari.[33]
Gli anni cinquanta
L'adolescenza
Il futuro cantante, ormai adolescente, frequentava il locale istituto scolastico "Humes High School", ma nella nuova città continuava ad incontrare grosse difficoltà a costruirsi delle amicizie stabili ed a legare con i suoi coetanei, a causa del suo carattere schivo e introverso, poiché era terribilmente attaccato ai genitori, ed in modo particolare alla madre. Il suo look, oltretutto, non lo rendeva affatto popolare tra i suoi compagni di scuola ed i suoi conoscenti, poiché esso appariva ai loro occhi quantomeno atipico e in qualche modo rivoluzionario. Mentre solitamente gli altri ragazzi sfoggiavano un taglio di capelli corto, ordinato, e pettinature che si ispiravano ai dettami di uno stile militare, egli invece prima lasciava che i suoi capelli rossicci raggiungessero una lunghezza notevole, e poi li compattava raccogliendoli in un vistoso ciuffo cementato da dosi abbondanti di brillantina, che abbinava ad altrettanto lunghe e vistose basette. Successivamente, quella particolare acconciatura venne adottata da una miriade di suoi fan, assurgendo al ruolo di simbolo di un'epoca, i "favolosi anni cinquanta", almeno quanto lo sono diventati i jukebox, le Cadillac, i Drive-in, e le bottigliette della Coca-Cola, peculiari icone dello stesso periodo storico.[34]
Il futuro cantante inoltre era solito adottare un abbigliamento di tipo molto particolare, poiché, a differenza dei suoi coetanei, si vestiva con abiti caratterizzati da uno stile pacchiano e appariscente, contraddistinti da tagli particolari e colori sgargianti, manifestando già all'epoca una tendenza che consolidò nel corso della sua esistenza, acquistati a Beale Street, nel cuore di Memphis, luogo eletto dalla gente di colore come suo punto di ritrovo prediletto, e dove, proprio per questo motivo, poteva acquistare tutto ciò che cercava a buon mercato. Girovagando per Beale Street egli ebbe anche l' occasione di assistere a svariate esibizioni di bluesman del calibro di B.B. King, e Furry Lewis, appassionandosi al genere di musica da loro proposto.[35]
Contrariamente alla maggioranza della popolazione originaria del sud degli Stati Uniti d'America, il cantante non faceva distinzioni di razza e, indifferentemente, frequentava ambienti sia della comunità bianca, sia della comunità di colore. Conseguenza di questo suo atteggiamento fu anche il suo approccio disinvolto con le diverse culture musicali, che in seguito fu una delle ragioni che gli consentirono di raggiungere il successo come artista. [36]
Durante il corso degli anni cinquanta, le stazioni radio statunitensi erano nettamente divise in due categorie. La prima era rappresentata da quelle che trasmettevano esclusivamente musica che veniva definita "bianca", dunque interpretata da artisti dalla pelle chiara, e la seconda era rappresentata da quelle che trasmettevano esclusivamente musica che veniva definita "nera", quindi interpretata da artisti di colore. Il futuro cantante, scevro da pregiudizi razziali, le ascoltava indistintamente entrambe, finendo in tal modo per assorbire simultaneamente le influenze musicali di artisti sia "bianchi", sia "neri".
I primi passi nel mondo della musica
Con lo scopo di migliorare le sue condizioni economiche e quelle della sua famiglia, egli iniziò a cercare un'occupazione stabile, e la trovò presso una ditta che aveva sede a Memphis, la Crown Electric, che si occupava di impianti elettrici, presso la quale venne assunto come camionista. Un giorno, transitando casualmente mentre era alla guida del camion che utilizzava per svolgere la sua attività lavorativa per la Union Street, la via dove si affacciava la sede dello studio di una modesta casa discografica, denominata Sun Records, di proprietà di Sam Phillips, scoprì che chiunque, recandosi presso la stessa e sborsando una somma irrisoria, poteva registrare un disco dimostrativo, che successivamente poteva portarsi a casa, e magari ascoltare con il proprio grammofono tra le mura domestiche.[37]
Elettrizzato da quell' opportunità, egli decise di registrare un disco, con l'intenzione di regalarlo alla madre, alla quale era legatissimo, e che in quel periodo era prossima al compimento degli anni. Per l'esattezza il brano scelto dal futuro cantante fu una vecchia ballata che aveva ascoltato per radio quando ancora egli risiedeva ancora a Tupelo, ed il cui titolo era My Happiness. Marion Keisker, la segretaria che lavorava presso lo studio, accolse le sue richieste, e l'incisione venne effettuata.[38]
Sam Phillips ascoltò casualmente il materiale che era stato tratto da quella prima ingenua esibizione del futuro cantante, ne intuì le potenzialità artistiche, e convocò immediatamente due session men che già avevano lavorato nel suo studio in passato, il contrabbassista Bill Black e il chitarrista Scotty Moore, con l'intenzione di creare un team musicale, il cui compito sarebbe stato quello di collaborare con la sua giovane scoperta, perseguendo l'obiettivo di raggiungere dei risultati artisticamente validi.[39]
Dalle testimonianze fornite da coloro che si rapportarono con il giovane cantante in quegli anni, di desume che egli, pur non essendo in grado di leggere gli spartiti, possedesse un notevole orecchio musicale, col quale sopperiva alla sua mancanza di preparazione ed alle sue carenze di natura teorica.
Egli dimostrava poi di possedere una spiccata predilezione per strumenti musicali quali la chitarra acustica, dalla quale non si separava mai, utilizzandola per accompagnarsi coreograficamente, sin dallo svolgimento delle sue prime esibizioni, nonché successivamente, per tutto il corso della sua carriera. Con l'evolversi della stessa tale strumento divenne una parte fondamentale e imprescindibile della sua immagine. L'altro strumento per il quale il cantante manifestava una notevole predilezione era il pianoforte, che prese l'abitudine di suonare allorquando allo scopo di rilassarsi tra una session e l'altra decideva di cantare qualche brano di musica gospel, abitudine questa che conservò per tutto il corso del resto della sua esistenza.[40]
Molte delle chitarre possedute durante lo svolgimento della sua carriera artistica dal cantante, assurte per i suoi fan allo status di reliquia, come la maggior parte degli oggetti con cui venne a contatto nel corso della sua esistenza, sono ancora visibili presso quella che fu la sua dimora, Graceland, cosi come lo è un pianoforte di foggia particolare, completamente placcato in oro, che rappresenta un tipico esempio di quelle eccentricità di cui egli, a partire da un certo momento della sua vita, amò circondarsi.
L' avvio della carriera artistica
Seguendo il consiglio ricevuto da Sam Phillips, il cantante iniziò allora a collaborare con i due session man, continuando a provare con loro per ore e ore nuovi brani, o riarrangiando e vivacizzando pezzi già noti con l'apporto innovativo della sua voce, del suo particolare stile e degli arrangiamenti che il gruppo continuamente provava e riprovava, perfezionando in tal modo la sua tecnica di esecuzione, e concorrendo alla formazione di un gruppo affiatato, e valido artisticamente.[41]
Scotty Moore, che qualche tempo dopo sarebbe diventato anche il suo primo manager ufficiale, sfruttando le sue conoscenze si adoperò allora allo scopo di promuovere la figura dell' emergente cantante presso i locali circuiti musicali, e successivamente iniziò a collaborare con i primi due, anche D.J. Fontana, un abile batterista.[42]
Il gruppo che si era formato venne battezzato col nome di Blue Moon Boys. I suoi membri parteciparono alla lavorazione delle pellicole interpretate dal cantante, e lo accompagnarono anche nel corso delle sue esibizioni agli show alla televisione nazionale che ebbero luogo a partire dalla seconda metà degli anni 50. Due dei tre membri ufficiali del gruppo ricomparvero anche nello show televisivo definito il'68 Elvis Comeback Special, trasmesso dalla televisione nell'anno 1968. Nell'organico del complesso mancava però Bill Black, poiché era deceduto prematuramente circa due anni prima, a causa di un tumore maligno.[43]
Durante una notte di Luglio del 1954, dopo aver provato con loro per ore ed ore senza essere riuscito a prodursi in qualcosa che reputasse soddisfacente, il giovane cantante vinse la sua proverbiale timidezza e disse, rivolgendosi agli astanti: «La conoscete questa?», ed iniziò a suonare un vecchio pezzo di genere country, scritto da Arthur Crudup, che tempo prima era stato portato al successo da altri artisti, intitolato That's All Right (Mama), vivacizzandolo con l' apporto innovativo di un ritmo molto particolare e frenetico. Sam Phillips allora, folgorato dall' atipicità di quanto stava ascoltando uscì dalla sala di regia entusiasta, e li fermò dicendo : «No, non la conosco ma io di questo ne faccio un disco!!!».[44]
Il cantante fu scritturato ufficialmente da Sam Phillips, e da quel momento in poi iniziò a collaborare e a incidere dischi sotto l'egida della Sun Records. Egli incise brani quali That's All Right (Mama), Blue Moon of Kentucky, Good Rockin' Tonight, Baby Let's Play House, titoli ora considerati dei classici, che all'epoca contribuirono a catapultare rapidamente il nome del giovane cantante tra quelli che già da tempo apparivano nelle zone alte delle classifiche inerenti alle stelle della musica del Sud degli Stati Uniti.[45]
Lo stile della musica proposta dall'emergente artista appariva alle orecchie degli ascoltatori così diverso e rivoluzionario, tanto che essi spesso spesso telefonavano ai DJ che la proponevano presso le radio locali per cercare di scoprire chi fosse quel "nero che cantava canzoni country", oppure chi fosse quel "bianco che cantava pezzi blues".[46]
Il cantante conquistò poi un singolare primato, poiché era l'unico artista che appariva, raggiungendo in entrambi i casi buoni piazzamenti, sia nelle classifiche attinenti alla musica rhythm and blues, sia nelle classifiche attinenti alla musica country. Il verificarsi di quella situazione gli consentì di raggiungere una certa notorietà, benché essa fosse comunque ancora ristretta in un ambito di carattere prettamente locale.[47]
Il cantante cominciò ad esibirsi accompagnato dal suo gruppo, generalmente durante lo svolgimento di qualche manifestazione a carattere locale, raccogliendo riscontri positivi. Con l'evolversi della situazione si accorse che la sua nuova occupazione era totalmente inconciliabile con il lavoro che svolgeva presso la Crown Elettric. Decise quindi di licenziarsi dalla ditta presso la quale sino ad allora aveva svolto la sua attività lavorativa, e questo suo gesto sancì anche ufficialmente la data di inizio della sua nuova carriera artistica, in quanto, da quel momento in poi, sarebbe anche stata anche la sua unica fonte di reddito.[48]
In quel periodo i mezzi d'informazione locali cominciarono a definirlo con soprannomi quali "The Hillibilly Cat", o "The king of Western Bop".[49]
Il consolidamento della carriera in ambito locale
Albert Goldman, in alcuni paragrafi della biografia da lui scritta, e relativa alla vita cantante, ha posto l' accento sull'imparzialità di quell'enorme apparato propagandistico che aveva sempre gravitato attorno al personaggio. Nell'accezione più comune, e in particolar modo per in suoi fan, le gesta del cantante sono sempre state ammantate di un'aura leggendaria, che lo ha raffigurato come il detentore di una specie potere soprannaturale, capace di raccogliere sempre consensi totali di fronte a qualsiasi tipo di platea. In realtà ciò non risponde affatto a verità, poiché, per esempio agli albori della sua carriera, le contestazioni non solo non mancarono, ma furono anche di notevole entità.[50]
Il 25 settembre del 1954, forte dei responsi positivi che aveva ottenuto sino ad allora, e che si riflettevano sulla posizione che il suo nome occupava nelle classifiche inerenti alla musica country, il giovane cantante si esibì in quello che da sempre era considerato il tempio di quel genere musicale, il Grand Ole Opry di Nashville, ma la tipologia di pubblico che solitamente frequentava quel tipo di manifestazioni, gli tributò un'accoglienza molto fredda, perché l'immagine che il cantante palesava attraverso lo svolgimento delle sue esibizioni era totalmente inconciliabile con la mentalità dello stesso, di natura prettamente puritana e bigotta.[51]
Reduce da quell'insuccesso la settimana seguente il cantante si esibì nella manifestazione che da sempre era considerata agli antipodi della precedente, al Louisiana Hayride, di Shreveport, ove gli venne tributata un'accoglienza entusiastica, e dove ottenne una scrittura, tanto che per tutto il corso del 1955, continuò a esibirsi presso la stessa, ottenendo sempre riscontri positivi.[52]
Scotty Moore frattanto si defilò, e il nuovo manager dell' emergente cantante diventò Bob Neal, che maggiormente introdotto negli ambienti musicali rispetto al precedente, riuscì a procurargli una serie di ingaggi presso alcune località. Assieme a quelli che nel frattempo erano stati battezzati i "Blue Moon Boys", egli si produsse nel suo primo tour ufficiale, e in circa tre settimane attraversò il Sud degli Stati Uniti, dopo essere partito da New Orleans, nella Louisiana, essersi esibito in città dell'Alabama, della Florida, della Georgia, della Virginia, ed aver concluso il ciclo di spettacoli a Chattanooga, nel Tennessee.[53]
Durante lo svolgimento di quel tour, il cantante si accorse che il suo stile scatenato e la sua mimica provocatoria, mutuati entrambi a suo tempo dalle esibizioni degli artisti di colore alle quali aveva assistito durante la sua adolescenza, e che avevano caratterizzato in modo particolare il suo stile sin dalle sue prime esibizioni, sortiva un effetto nullo, se non addirittura controproducente, quando si trovava al cospetto di un pubblico composto da soggetti adulti. Sovente in presenza di spettatori appartenenti a questa categoria, fu fatto oggetto di violente contestazioni, che diedero origine a conseguenti frustranti insuccessi.
Diversi erano gli esiti delle sue esibizioni quand' esse avvenivano al cospetto di un pubblico composto da giovani, poiché in quei frangenti egli si accorse di possedere un notevole carisma sulla platea, e confortato dai positivi riscontri che egli otteneva quando tali circostanze si verificavano, indirizzò i suoi sforzi verso quella direzione. Durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, in presenza di quel tipo di pubblico la situazione si evolveva rapidamente in modo a lui favorevole, e gli astanti non tardavano a manifestare la loro approvazione per le esibizioni a cui stavano assistendo.[54]
Un giornalista in quel periodo chiese al cantante delle delucidazioni sull' esagitato dinamismo che sfoggiava durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, e a tal proposito egli così si espresse: <<Si deve dar spettacolo per attirare la gente, altrimenti ognuno se ne starebbe a casa senza uscire per venirnmi a vedere...>>[55]
A partire da quel periodo cominciarono a verificarsi, in concomitanza con lo svolgersi delle sue esibizioni, ripetute manifestazioni di isteria collettiva. Questa fenomenologia si verificava se gli spettatori che componevano il pubblico che assisteva alle sue esibizioni, era formato da quelli che venivano definiti i "Teenager" (giovane, adolescente), e in misura maggiore se essi appartenevano al sesso femminile.[56]
In svariate occasioni egli dovette faticare allo scopo di preservare la sua incolumità personale, poiché non riusciva a portare a termine le sue esibizioni, dal momento che veniva assalito da orde di ragazzine urlanti e isteriche, che lo aggredivano allo scopo di strappargli brandelli degli abiti che indossava, per potersi appropriare di qualcosa che gli appartenesse, o chiedergli un autografo, o ancora prodursi in una qualche forma di approccio di natura sessuale con lui. In altre circostanze, egli fu fatto oggetto di vere e proprie aggressioni fisiche, perpetrate da parte di fidanzati gelosi dell'ascendente che egli esercitava sulle loro predilette, e in molti casi la situazione degenerò. Quando si verificavano tali episodi al cantante non rimaneva altra alternativa se non quella di interrompere la sua esibizione e allontanarsi celermente dal palco sul quale si stava esibendo scortato e difeso dalle autorità locali.[57]
Tale tipologia di manifestazioni, la cui genuinità e autenticità è comprovata da una serie di filmati amatoriali realizzati all'epoca durante lo svolgimento degli spettacoli, finì per diventare una parte essenziale dell'iconografia che cominciò a svilupparsi attorno all'emergente personaggio.[58][59]
Sam Phillips, sull' argomento così si espresse: <<Alle radici di questo mito c'è ancora oggi tanto mistero. Nessuno può dire di conoscere veramente bene l'uomo Presley...Era complicato, pieno di contraddizioni e anche insicuro in privato, ma sul lavoro era sempre profondamente convinto di ciò che faceva, e non si sbagliava mai.>>[60]
La produzione discografica durante il periodo della Sun Records
Nel corso dell'anno 1954, il primo singolo inciso dal cantante sotto l'egida della Sun Records fu quello contenente dal lato A il brano That's All Right (Mama), e dal lato B il brano Blue Moon of Kentucky.
Il secondo singolo fu quello contenente dal lato A il brano Good Rockin' Tonight, e dal lato B il brano I don't care if the sun don't shine.
Nel corso dell'anno 1955, il cantante incise il singolo contenente dal lato A il brano Milkcow Blues Boogie, e dal lato B il brano You're a Heartbreaker.
Successivamente egli incise il singolo contenente dal lato A il brano Baby Let's Play House, e dal lato B il brano I'm Left, You're Right, She's Gone.
L'ultimo singolo inciso dal cantante sotto l'egida della Sun Records fu quello conrtenente dal lato A il brano Mystery Train, e dal lato B il brano I Forgot to Remember to Forget.
I singoli in questione furono commercializzati sia nella versione edita nel formato a "78 giri", sia in quella edita in formato a "45 giri".
Le accuse di razzismo
Quando Dewey Phillips mandò in onda per la prima volta That's All Right Mama su Radio Memphis, molti ascoltatori telefonarono alla locale stazione radio per avere informazioni sul cantante, dando per scontato che fosse di colore.[61] Sin dagli albori della sua carriera, egli espresse rispetto per gli afro-americani e disprezzo per le norme della segregazione razziale, nonché per il pregiudizi inerenti alla popolazione di colore all' epoca ancora imperanti nel sud degli Stati Uniti. Il cantante fu poi intervistato nel 1956, sulle circostanze nelle quali era nato il suo interesse per il mondo musicale, e in quel frangente ricordò come nella sua infanzia avesse ascoltato con interesse la musica proposta dal bluesman Arthur Crudup (autore di That's All Right), e come essa lo avesse inspirato ad intraprendere la carriera musicale.[62]
Il The Memphis World, un giornale afroamericano, riferì come il cantante, "il fenomeno Rock 'n' Roll, avesse infranto le leggi della segregazione razziale a Memphis, frequentando il parco divertimenti locale che era solitamente frequentato dalla gente di colore".[62] Tali dichiarazioni portarono il cantante ad essere generalmente ben accolto nella comunità di colore durante gli albori della sua celebrità. Per contro, molti adulti bianchi lo condannarono come un depravato per le sue movenze sul palco, ritenute oscene, che egli proprio dalla gente di colore aveva mutuato.
Nonostante il parere ampiamente positivo che la gente di colore aveva del cantante, intorno alla metà del 1957, si diffuse la voce che egli, intervistato da un giornalista, si fosse ad un certo punto così espresso: «L'unica cosa che i negri possono fare per me, è comprare i miei dischi e lustrarmi le scarpe».[63] Un giornalista del settimanale americano Jet, Louie Robinson, cercò di far luce sulla storia. Sul set del film Il delinquente del rock and roll, il cantante gli concesse un'intervista, durante lo svolgimento della quale egli negò categoricamente di aver mai proferito una frase del genere e affermò di non essere in alcun modo un razzista. Robinson non trovò prove che la frase razzista fosse stata mai effettivamente pronunciata, anzi raccolse le testimonianze di molti individui che riferirono che il cantante era tutt'altro che razzista.[62][64]
Il cantante blues Ivory Joe Hunter, che era a conoscenza del fatto, una sera si recò a Graceland, e interpellato successivamente sulla cosa, disse del cantante: «Mi ha mostrato la massima cortesia, e credo che sia uno dei più grandi in assoluto».[65] Benché all' epoca l'osservazione razzista fosse dunque stata smentita del tutto, rimase in uso, allo scopo di screditare il cantante, nei decenni successivi.
L'identificazione del cantante con il razzismo, a livello personale o simbolico, è stata esemplificata nel celebre testo del brano rap del 1989 Fight the Power, dei Public Enemy: «Elvis was a hero to most / But he never meant shit to me / Straight-up racist that sucker was / Simple and plain» («Elvis era un eroe per molti / Ma non ha mai significato un c... per me / Era un fottuto razzista / Puro e semplice»).[66]
La persistenza di tali atteggiamenti è stata alimentata dal risentimento dipendente dal fatto che il cantante, il cui linguaggio musicale e visivo traeva grande ispirazione dalle fonti africane presenti in America, avesse riscosso il successo e il riconoscimento culturale e commerciale in gran parte negato ai suoi contemporanei di colore. Ancora oggi, la tesi secondo la quale il cantante si fosse pesantemente ispirato alla la musica della gente di colore per edulcorarla e renderla più appetibile alle orecchie dei bianchi per ricavarne profitto, trova numerosi proseliti.[66]
In particolare il musicista afroamericano Jackie Wilson si è preoccupato di smentire questa teoria, affermando: «Un sacco di persone hanno accusato Elvis di rubare la musica dei neri, quando in realtà, quasi ogni artista solista nero ha copiato i suoi modi di fare!».[67] Durante tutto lo svolgersi della sua lunga carriera, il cantante non disconobbe mai l'enorme debito di carattere musicale che aveva contratto nei confronti dei musicisti di colore.
Il consolidamento della carriera in ambito internazionale
Il 22 novembre del 1955 il contratto che legava il cantante a Sam Phillips, che a causa delle modeste dimensioni e dei conseguenti limiti della sua piccola etichetta manifestava sempre maggiori difficoltà a gestire la rapida ascesa della sua giovane scoperta, venne ceduto da quest'ultimo alla RCA, per l'allora cifra record di 35.000 dollari. Paradossalmente Sam Phillips in precedenza, qualche mese prima di scritturare il cantante aveva affermato: <<Se trovassi un bianco che canta con l'anima di un nero diventerei miliardario>>"[68]
Curiosamente il primo singolo che il cantante incise sotto l' egida della RCA, non venne tratto da un brano di Rock and Roll, ma da un brano di netta ispirazione Blues, dal titolo Heartbreak Hotel (L' Hotel dei cuori spezzati), che ottenne un ottimo riscontro di carattere commerciale a livello internazionale, e che contribuì al consolidamento della notorietà del cantante in un ambito geograficamente molto più esteso rispetto a quello precedente.[69]
Coloro i quali all'epoca collaborarono con lui durante le sedute registrazione ricordano ancora il comportamento posto in atto dal cantante in sala di incisione, poiché egli tendeva a eseguire i brani in studio con lo stesso dinamismo che lo contraddistingueva quando si esibiva davanti ad una platea, e questo suo modo di operare causava l'insorgere di problemi di natura organizzativa, poiché i suoi collaboratori per cercare di raggiungere un risultato finale tecnicamente accettabile erano costretti ad inseguirlo fisicamente in giro per lo studio, mentre incideva i nastri che erano l'oggetto della seduta. Nessuno di loro però mise mai in discussione la sua professionalità, tanto che in seguito intervistato sull'argomento cosi si espresse al riguardo Steve Sholes, che all' epoca diventò il suo nuovo produttore: <<Elvis era capace di incidere un'ottantina di tracce della stessa canzone, e senza neanche riascoltarle, decidere con sicurezza qual' era la migliore, quella da utilizzare per incidere il disco da commercializzare...>>.[70]
Sempre in quell' epoca, cominciò a collaborare con il cantante ed il suo complesso un gruppo vocale composto da quattro validi coristi, denominato the Jordanaires. Tale quartetto, supportato dalle sue doti vocali, già godeva all'epoca di una buona reputazione in qualità di esecutore di brani Spirituals, Gospel, e Folk, e furono i suoi membri a divenire successivamente anche il gruppo autore di quegli accompagnamenti corali che costituirono una delle parti fondamentali della struttura musicale dei brani dai quali vennero tratti i singoli incisi dal cantante durante il corso del successivo decennio, e che amalgamandosi con la sua voce, contribuirono a contraddistinguerli vocalmente in un modo particolare.[71][72]
I Jordanaires parteciparono sia agli show televisivi nei quali il cantante presenziò, sia alla lavorazione di alcune pellicole cinematografiche delle quali egli era protagonista, interpretando il ruolo che rivestivano nella realtà, e dopo il decesso dello stesso, incisero vari album, contenenti cover di brani che erano stati i suoi più grandi successi discografici. Sempre nella loro veste di coristi hanno inoltre partecipato spesso alle manifestazioni commemorative che lo riguardano organizzate in ogni parte del mondo, e collaborato anche con i migliori "Elvis impersonator".
Sempre in quel periodo il cantante fece la conoscenza del colonnello Tom Parker, che dopo qualche tempo diventò il suo nuovo manager, sostituendo Bob Neal, e quando ciò accadde nacque anche un sodalizio artistico che durò vent'anni, e il cui termine fu sancito soltanto dal decesso dello stesso.[73]
Il rapporto che nel corso di tutta la sua carriera legò il cantante ed il suo manager, molto proficuo a livello economico per entrambi, finì per diventare un argomento di accesa discussione presso i suoi fan più devoti. In merito la vulgata più diffusa è quella che definisce il colonnello Tom Parker come un individuo dal passato equivoco, venale, astuto e cinico, nonché gran giocatore d'azzardo, mentre il suo protetto come un soggetto docile e remissivo, animato da buoni sentimenti, e propenso ad eseguire le direttive che il suo manager gli impartiva senza discutere, perlomeno la maggior parte delle volte. Per i fan del cantante, se da un lato il colonnello, grazie alle sue capacità manageriali, fu dunque l'artefice delle sue enormi fortune commerciali, dall'altro, a causa del suo temperamento cinico, fu anche il principale responsabile del suo declino.[74]
Il colonnello, nel corso di una delle interviste che concesse, così si espresse nei riguardi del suo assistito: <<Quando conobbi Elvis, possedeva milioni di dollari di talento...ora possiede solamente milioni di dollari!>>[75]
Peculiare poi l'esosità delle richieste di carattere economico che egli avanzava, ogniqualvolta qualcuno gli gli proferiva offerte in denaro allo scopo di ingaggiare il suo assistito, tanto che dopo aver ricevuto da un potenziale cliente un'offerta di 50.000 dollari per contrattualizzare il cantante, così si espresse: <<Per me va bene...ma per il ragazzo quanto offrite ?>>[76]
Coloro i quali all'epoca informarono il colonnello Parker dell'avvenuto decesso del cantante, rimasero decisamente allibiti dall'indifferenza e dallo scarso coinvolgimento emotivo che egli manifestò in quel frangente. Egli reagì alla notizia freddamente, come se si fosse palesato improvvisamente un problema imprevisto da risolvere, e nulla più.[77]
Dunque il colonnello Parker, che era un personaggio scafato, intuì il valore delle potenzialità artistiche del suo assistito, e si attivò allo scopo farlo esibire negli show organizzati dalla televisione nazionale, rendendo così possibile il suo ingresso simultaneo in tutte le case d'America.[78]
Il 10 aprile del 1955 il cantante raggiunse New York, allo scopo di effettuare un provino per poter partecipare al programma "Talent Scouts", condotto dal critico Arthur Godfrey, ma ricevette da quest'ultimo una decisa risposta negativa.[79]
Il 28 gennaio del 1956 apparve per la prima volta in uno show trasmesso dalla televisione nazionale, lo Stage Show dei fratelli Dorsey, risquotendo un buon successo.[80]
Il 3 aprile del 1956 prese parte ad uno degli spettacoli più seguiti all'epoca dal pubblico televisivo, il "Milton Berle Show", ed in quell'occasione più di quaranta milioni di spettatori assistettero quindi contemporaneamente alle sue esibizioni.[81]
Il 12 gennaio del 1957 partecipò all'Ed Sullivan show, riscuotendo un successo clamoroso, ma la sua esibizione venne parzialmente censurata, poiché egli venne ripreso dalla cintola in su, onde evitare di inquadrare i suoi famosi "movimenti pelvici".[82]
I benpensanti, che rappresentavano una parte consistente dell'opinione pubblica, si scandalizzarono, sia a causa del ritmo assatanato della musica proposta dal cantante, sia a causa delle movenze selvagge nelle quali egli si produceva durante le sue esibizioni, che erano classificate come "oscene". Il quel periodo il cantante, giudicato alla stregua di un "depravato" dalle associazioni di carattere religioso che svolgevano la loro attività negli Stati Uniti, venne duramente perseguitato dalle stesse, che lo fecero oggetto di una campagna denigratoria, che diede luogo a risvolti a volte grotteschi, poiché era da esse ritenuto un pericoloso veicolo di perdizione per la gioventù dell' epoca.[83]
Da un punto di vista discografico però i risultati furono sempre molto positivi, ed i singoli che all'epoca vennero tratti da brani come Heartbreak Hotel (5 milioni di copie), Teddy bear (4 milioni di copie), Don't Be Cruel (6 milioni di copie), Jailhouse Rock (che come singolo per ora ha venduto più di 9 milioni di copie), Hound Dog (13 milioni di copie), Love Me Tender (5 milioni di copie), All Shook Up (7 milioni di copie) detengono ancora record di vendita significativi, e talvolta tuttora imbattuti.
Particolare menzione meritano poi Jerry Leiber e Mike Stoller, che in quel periodo furono gli autori di molti brani che sembravano strutturati ad arte allo scopo di esaltare le doti vocali del cantante, e che tanto contribuirono a consolidare il suo successo.[84]
Nei primi mesi del 1957, coi proventi derivanti dalla sua carriera artistica, il cantante acquistò una dimora, che reputava più confacente al suo nuovo ruolo di star cinematografica, Graceland, situata a Memphis, nel Tennessee. Successivamente la adattò alle sue esigenze effettuando una serie di modifiche alla sua struttura, e ne arredò gli interni seguendo i dettami di uno stile decisamente kitsch. In seguito, vi si trasferì in compagnia di tutta la sua cerchia famigliare. Ormai da tempo la sua dimora è diventata una specie di mausoleo, meta di continuo pellegrinaggio per i suoi fan, ed è considerata dagli americani una specie di monumento nazionale.[85]
La vita sentimentale negli anni cinquanta
Nel corso della seconda metà degli anni cinquanta il gossip dell'epoca attribuì al cantante una lunga serie di relazioni sentimentali, più o meno ufficiali, fra le quali si possono ricordare quelle che egli avrebbe intrattenuto con Dixie Locke, Barbara Hearn, Dorothy Harmony, Tempest Storm, June Juanico, e Natalie Wood, quest' ultima attrice già famosa all' epoca per aver interpretato un ruolo di una certa importanza nel celebre film Gioventù bruciata.[86] Nello stesso periodo terminò anche il suo rapporto con Anita Wood, un'attraente cantante che godeva di una discreta fama, con la quale egli aveva da tempo instaurato una relazione. Successivamente, nell'agosto del 1959 conobbe quella che circa una decina di anni dopo sarebbe diventata sua moglie, e cioè Priscilla Beaulieu, la figlia di un colonnello americano, anche lui di stanza in territorio tedesco.[87]
Il "Million Dollar Quartet"
Durante il corso della sua carriera il cantante non collaborò mai collegialmente con altri artisti, salvo in una circostanza, peraltro del tutto fortuita, quando il 4 dicembre del 1957, durante lo svolgimento di una seduta di registrazione presso gli studi della Sun Records alla quale partecipavano Carl Perkins, come cantante, e Jerry Lee Lewis, come suo pianista, egli si trovò a passare casualmente da quelle parti, in compagnia di Johnny Cash. Durante una pausa della seduta che si stava effettuando Elvis si sedette al piano, ed iniziò a suonare brani gospel e ad intrattenere gli altri astanti, che successivamente si unirono a lui.[88]
Il tutto accadde alla presenza di Sam Phillips, che intuendo la particolarità dell'evento, decise di registrare quell'atipica esibizione del quartetto che si era formato casualmente qualche istante prima, e dalla registrazione della stessa furono ricavati circa settanta minuti di materiale, che venne utilizzato in seguito per incidere un album, pubblicato successivamente al decesso del cantante. Sam Phillips all' epoca definì i quattro, tutti artisti che già da tempo si erano ricavati un notevole spazio nell'ambito musicale del periodo, The Million Dollar Quartet (Un quartetto da un milione di dollari). [89]
Le incisioni che vennero ricavate all'epoca sono l'unica testimonianza tangibile di una forma di collaborazione attuata dal cantante con altri artisti del suo tempo.[90]
I collaboratori del cantante negli anni cinquanta
Il cantante nel corso degli anni 50, oltre che dell'essenziale collaborazione di quelli che possono essere considerati i membri "storici" della sua band, e dei suoi coristi ufficiali, si avvalse del fondamentale contributo di un notevole numero di musicisti, fra i quali si possono ricordare i pianisti Marvin Hughes, Frederick Earl "Shorty" Long, Floyd Cramer, Dudley Brooks, i chitarristi Vito Mumolo, Chet Atkins, Luther "Red" Roundtree, Tiny Timbrell, i trombettisti Teddy Buckner e Warren Smith, il sassofonista Justin Gordon, il batteristi Johnny Bernero e Richard Connell, il clarinettista Mahlon Klark, il polistrumentista Ray Siegel, i coristi gospel Ben Speer e Brook Speer, il Ken Darby Trio (Rad Robinson, Jon Dodson, e Charles Prescott), il bassista Myer Rubin, i trombonisti Elmer Schneider e Warren Smith, gli armonicisti Dominic Frontiere e Carl Fortina, il batterista Richard Cornell. Questi musicisti, che già da tempo si erano costruiti un'ottima reputazione nell'ambito musicale dell'epoca, collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante la lavorazione delle colonne sonore delle pellicole alle quali egli partecipò nello stesso periodo.[91]
L'avvio della carriera cinematografica
Convinto anche delle potenzialità di attore del suo assistito, il Colonnello Parker si attivò, sfruttando tutte le sue conoscenze, allo scopo di inserire il cantante nei vari circuiti cinematografici. Egli sollecitò l'esecuzione di una serie di provini, che vennero effettuati presso gli studi della Paramount, e diedero tutti un esito complessivamente soddisfacente, tanto che il famoso produttore Hal B. Wallis firmò con il cantante un contratto di esclusiva per poterlo avere fra i protagonisti dei suoi film.[92]
Il contratto con la casa cinematografica Paramount Pictures vincolava il cantante per sette anni, ed egli cominciò a lavorare stabilmente per la stessa in qualità di attore protagonista. Nel biennio compreso fra il 1956 e il 1958, egli interpretò quattro pellicole, diretto da registi quali Robert Wise e Michael Curtiz, e sino alla data della sua partenza per lo svolgimento del servizio militare, che lo costrinse ad interrompere la sua carriera cinematografica, girò nell'ordine i seguenti Film, dai rispettivi titoli: Love Me Tender (Fratelli rivali), nel 1956, Loving You (Amami teneramente), nel 1957, Jailhouse Rock (Il delinquente del rock and roll, solitamente considerato dai suoi fan il suo film più riuscito), nel 1957, e King Creole (La via del male), nel 1958.[93]
Pochi critici cinematografici plaudirono alle doti del cantante che era diventato un novello attore, mentre la maggioranza di essi accolse le pellicole sopra elencate freddamente, e non lesinò rimproveri all'interprete principale, reo secondo gli stessi di possedere pessime qualità recitative. Dopo l'esordio del film Love Me Tender, la rivista cinematografica "Reporter" così si espresse nei confronti dello stesso: "Costui è un ragazzino osceno, ed è solo capace di ondeggiare vacillando tra un grido e un gemito". Tuttavia le pellicole in questione ottennero un riscontro di carattere commerciale ampiamente positivo, contribuendo a consolidare a livello internazionale la fama del cantante, e sono tuttora considerate dai suoi fan un oggetto di culto, in quanto legate al suo "periodo aureo", quando negli anni cinquanta egli fece il suo esordio sulle scene come rocker.[94]
Il cantante era fotogenico, ed era dotato di presenza scenica, ma il colorito della sua carnagione, tendente al pallido, ed i suoi capelli rossastri mal si conciliavano con le esigenze del "technicolor", sicché i visagisti holliwoodiani, allo scopo di porre rimedio a tale lacuna, intervennero decisamente sul suo look, rivoluzionandolo completamente. A partire dal secondo film che girò, egli si tinse i capelli di nero corvino, iniziando nel contempo a sfoggiare occhi bistrati e un colorito terreo, dovuto ai make-up ai quali si sottoponeva, e mantenne tali consuetudini per il resto dei suoi giorni, interrompendole solamente, per cause di forza maggiore, durante lo svolgimento del servizio militare.[95]
Il servizio militare
Il 20 dicembre del 1957, mentre stava partecipando alla lavorazione del film intitolato King Creole, la sua quarta pellicola, il cantante venne chiamato allo svolgimento del servizio militare. Ciò ovviamente scombinò i piani ed i progetti a breve scadenza che il Colonnello Parker stava elaborando per tutelare la carriera del suo assistito, e conseguentemente egli si attivò allo scopo di ottenere un rinvio della partenza, affinché potesse ottemperare agli impegni contrattuali che lo legavano alla casa cinematografica, e ci riuscì.[96]
Il cantante ottenne una particolare dispensa dai comandi militari, e gli fu consentito di posticipare la data della sua effettiva chiamata alle armi. In tal modo riuscì a portare a termine la lavorazione della pellicola a cui stava partecipando senza ulteriori intoppi, ma successivamente, il 24 marzo del 1958 dovette comunque presentarsi presso il locale distretto militare per effettuare la cosiddetta "visita di leva".[97]
Il Colonnello colse l'occasione per trasformare l'avvenimento in un evento mediatico senza precedenti, ed ogni singola fase della visita di leva del cantante, del suo successivo arruolamento nell'esercito americano, che avvenne nel distaccamento militare di Fort Chaffee, nell'Arkansas, della sua assegnazione alla "Scuola di addestramento carristi" situata presso Fort Hood, nel Texas, e del suo successivo arrivo a Brema, in Germania, il 1 ottobre del 1958, venne ripresa, documentata accuratamente, e data spietatamente in pasto ai mezzi d'informazione, quali giornali, rotocalchi e televisione.[98]
Egli venne arruolato tra le fila dei "G.I." di stanza a Friedberg, ossia nelle truppe di occupazione che stazionarono nel territorio tedesco per più di un ventennio dopo la fine della seconda guerra mondiale, come carrista, ed accettò di buon grado il netto cambiamento del suo stile di vita dipendente dal suo arruolamento, rifiutando a priori i benefici derivanti dal suo status di celebrità, tanto che si sottopose di di buon grado alle fatiche della vita militare, e durante tutto lo svolgersi del suo periodo di ferma, mantenne sempre nei confronti dei compagni un comportamento irreprensibile e corretto. Tale circostanza è confermata dalle testimonianze fornite nel corso di interviste concesse successivamente da alcuni suoi commilitoni e dai suoi superiori.[99]
Sempre a causa dello svolgimento del servizio militare il cantante dovette rimanere lontano dalle scene per due anni. Durante quel periodo, ponendo in atto un accorta politica commerciale (per esempio immettendo sul mercato discografico brani ancora inediti, raccolte di brani musicali già noti, e alimentando continuamente il floridissimo mercato dei gadget) il colonnello Parker riuscì a mantenere inalterato l'interesse che il pubblico nutriva per il suo assistito, creando nel contempo un'atmosfera di spasmodica attesa per il suo futuro rientro in patria.[100].
Il cantante apprese poi del decesso dell'adorata madre, Gladys, che già da tempo manifestava gravi problemi di salute, avvenuta il 14 agosto del 1958, all'età di soli 46 anni, a causa di una grave epatite, e l'avvenimento contribuì a gettarlo in un grave stato di prostrazione.[101],
Durante il periodo della sua permanenza in Germania, il cantante si appassionò alle discipline delle arti marziali, ed in modo particolare a quella del karate, tanto che col tempo si perfezionò in quest'arte. I suoi più accreditati biografi sostengono che al culmine della sua preparazione fosse un combattente temibile come qualsiasi altro valido Karateka.[102]
Allo scopo di accrescere il suo rendimento durante lo svolgimento delle mansioni alle quali era assegnato nell'esercito, egli prese anche l'abitudine di assumere farmaci stimolanti, quali la benzedrina, e ciò sancì il nascere di un'abitudine che con il passare del tempo si radicò in lui in misura sempre maggiore, diventando successivamente una grave forma di dipendenza, e nel prosieguo degli anni fonte di innumerevoli guai di salute.[103]
Durante un'intervista che concesse posteriormente al suo congedo, il cantante così si espresse: <<I due anni sotto le armi mi hanno fatto riflettere. La noia è una grande madre di virtù.>>[104]
Gli anni sessanta
Il ritorno
Al suo rientro negli Stati Uniti, il cantante fu assalito dai giornalisti, e nonostante da un lato palesasse atteggiamenti da divo, dall'altro egli concesse una serie di interviste, producendosi in quei frangenti in atteggiamenti docili e remissivi, con l'intento di fornire loro l'immagine di un individuo modesto, responsabile e assennato, che non si era montato la testa a causa della fama raggiunta.[105]
All'inizio degli anni 60, i tempi stavano musicalmente cambiando, poiché le nuove rock band avevano ormai invaso il mercato, e i Teenager, che sin dagli albori della carriera del cantante avevano rappresentato la sua fetta di sostenitori più accaniti, cominciarono a dirottare il loro interesse verso i nuovi idoli musicali del momento, come i Beatles, i Beach Boys o i Rolling Stones, e questo stato di cose finì per esercitare delle influenze anche sull'evolversi della sua carriera.[106]
Dopo il ritorno dal servizio militare, nel 1960, il cantante dimostrò alle persone che gli gravitavano intorno di essere cambiato a livello caratteriale. Il primo effetto di questa metamorfosi fu la sua tendenza a mostrarsi sempre più diffidente nei rapporti con la gente, e la conseguenza di questo suo atteggiamento fu il formarsi attorno alla sua persona di una barriera impenetrabile, composta da una folta schiera di parenti, amici, guardie del corpo, e di opportunisti "yes men".[107]
La Memphis Mafia
Col passare del tempo la ristretta cerchia di persone con la quale il cantante amò circondarsi costantemente fino alla fine dei suoi giorni, cominciò ad essere identificata con l'appellativo di "Memphis Mafia". «Elvis era circondato dai parassiti», affermò a successivamente tal proposito il giornalista John Harris, «Non c'era da meravigliarsi che, appena Elvis iniziò a scivolare nella dipendenza e nel torpore, nessuno lanciò l'allarme... per loro, Elvis era una banca, e in quanto tale doveva rimanere aperta».[108]
Tony Brown, che suonò regolarmente il pianoforte per il cantante nel periodo comprendente gli ultimi due anni di vita dello stesso, osservò il rapido declino della sua salute psico-fisica, nonché l'urgente necessità di affrontare il problema, e successivamente intervistato sulle circostanze di cui era stato spettatore involontario, così si espresse: «Ma sapevamo tutti che era un'impresa disperata perché Elvis era circondato da quel piccolo ristretto cerchio di persone ... tutti quei cosiddetti amici».[109] Dopo il decesso del cantante, in difesa della "Memphis Mafia", un membro della stessa, Marty Lacker, così si espresse: «Presley era l'artefice del suo destino, era lui il capo ... Se non fossimo stati in giro, sarebbe morto molto tempo prima».[110]
Larry Geller diventò il parrucchiere personale del cantante a partire dal 1964, e a differenza di altri membri della "Memphis Mafia", era molto interessato a questioni di natura spirituale. Larry ricorda come, sin dal primo colloquio che intrattenne con il cantante, egli si aprì e si confidò con lui, mettendolo al corrente dei suoi più reconditi pensieri, e contemporaneamente della vera natura delle ansie interiori che lo tormentavano, esprimendosi con lui all' epoca nel modo seguente:«Voglio dire, ci deve essere uno scopo... ci deve essere un motivo... un motivo per cui ho scelto di essere Elvis Presley... Giuro su Dio, nessuno sa quanto io mi senta solo, vuoto è come mi sento veramente dentro».[111] In seguito qualche anno dopo Geller prese l' abitudine di rifornire il cantante di un cospicuo quantitativo di libri che trattavano di religione e di misticismo, che il cantante leggeva voracemente durante le pause dei faticosissimi e incessanti tour.[112]
Coloro i quali entravano a far parte del ristretto organico della "Memphis Mafia", che il cantante definiva affettuosamente "The Guys" (I ragazzi), lo circondavano con ogni tipo di attenzione, cercando di esaudire ogni suo desiderio, allo scopo di entrare nelle sue grazie, e ottenere in seguito indubbi vantaggi. Questa cerchia di persone, se da un lato nel corso degli anni lo protesse con ogni mezzo a sua disposizione da una qualsiasi influenza che essa reputasse indesiderabile, dall'altro gli impedì di poter intrattenere rapporti sani e costruttivi con il reale mondo esterno.[113]
Conseguenza del nuovo atteggiamento che il cantante pose in atto a partire da quel periodo, fu per esempio l'usanza di affittare al completo un enorme locale, un grande teatro, o addirittura un intero Luna Park, per poterci poi trascorrere una serata esclusiva, in compagnia dei soli membri del suo entourage, cautelato in ogni modo da quella che era considerata la pedante e inopportuna presenza di persone estranee al giro delle sue amicizie e frequentazioni abituali.
Sempre nel corso dello stesso periodo il cantante maturò anche un notevole l'interesse per alcune particolari scienze, quali la numerologia, il misticismo e l'esoterismo, e ben presto la sua biblioteca personale si arricchì rapidamente di un notevole numero di testi che trattavano di tali argomenti.[114]
Degno di nota il fatto che verso la fine degli anni sessanta la situazione del cantante in effetti fosse già assimilabile a quella di un quasi recluso, e ciò può in parte giustificare la spinta di natura interiore che nel corso degli anni successivi lo spinse a cercare, con incredibile frequenza, il contatto diretto con il pubblico.[115]
Il rientro sulle scene
Gli inizi del nuovo decennio furono problematici, poiché la morte della madre Gladys, avvenuta mentre svolgeva il servizio militare in Germania, lo aveva gettato in un profondo stato di prostrazione, del quale pativa ancora le conseguenze. Degno di nota il fatto che i suoi più accreditati biografi abbiano sempre posto l'attenzione sul particolare rapporto che lo legava ad essa, sostenendo che egli fosse legato alla stessa da un rapporto particolarmente intenso, e che la sua perdita sia stato per lui un colpo terribile.[116]
Nel 1960 il concretarsi di un'operazione di carattere meramente commerciale attuata dal suo manager, sortì come effetto la partecipazione del cantante in qualità di ospite allo show televisivo del quale Frank Sinatra era il conduttore, benché quest'ultimo non avesse mai nascosto in un recente passato la profonda avversione che nutriva per quello che era stato definito dai media di allora il "cantante del secolo", attaccandolo anche pubblicamente, e definendolo con appellativi poco lusinghieri.[117]
La partecipazione allo Show televisivo, definito a causa della presenza del cantante il Welcome Home Elvis, gli diede comunque la possibilità di riprendere il contatto con il pubblico, e riacquistare la visibilità di cui godeva prima della sua partenza, avvenuta a causa dell'adempimento dei suoi obblighi di leva.[118]
Egli si presentò allo show pochi giorni dopo essere rientrato dal servizio militare, e si esibì cantando accompagnato dal quartetto vocale dei Jordanaires, un brano intitolato Fame and fortune, un lento, caratterizzato dalla struttura musicale del terzinato, tipica di molti di brani commercializzati all'epoca, e un brano dal titolo Stuck On You, decisamente più veloce e ritmato. Successivamente si esibì in un duetto vocale in coppia con Sinatra, interpretando una versione arrangiata seguendo i dettami dello stile tipico di quest'ultimo brani quali Love Me Tender (che era stata la canzone principale inclusa nella colonna sonora della prima pellicola interpretata dal cantante, "Fratelli rivali"), e Witchcraft, (un successo di Sinatra risalente al 1957). Il successo che arrise allo show televisivo fu notevole, e durante lo svolgimento dello stesso il cantante si produsse in una esibizione vocalmente impeccabile, ma dalla quale inevitabilmente traspariva un radicale cambiamento di immagine, in quanto egli non appariva più l'aggressivo rocker di un tempo, ma un cantante molto più mieloso e sdolcinato.[119]
Risale a quel periodo la pubblicazione di alcuni singoli che ottennero un enorme successo, quali Are You Lonesome Tonight? (Ti senti sola stanotte?), il rifacimento di un vecchio brano degli anni 20, caratterizzato dalla presenza di un lungo inciso parlato, e il riadattamento di due classici della canzone napoletana, It's Now or Never (O sole mio), e Surrender (Torna a Surriento).[120]
La tipologia di quei brani, e gli arrangiamenti che vennero studiati durante la loro incisione allo scopo di ottimizzare il prodotto finale contribuirono a mettere in risalto le qualità vocali del cantante, ma i singoli che ne vennero tratti erano classificabili comunque come un prodotto agli antipodi di quel particolare spirito pionieristico e innovativo che lo aveva animato quando egli era ancora agli albori della sua carriera, e che aveva contribuito al contraddistinguere in modo peculiare i primi dischi incisi sotto l'egida della Sun Records, nonché al nascere del suo successo.[121]
A proposito della sua voce, il cantante così si espresse:<<Non mi faccio illusioni. La mia voce, di per sé, è una voce molto ordinaria. La gente viene a vedere solo come la uso. Se dovessi starmene fermo mentre canto mi sentirei morto. Potrei tornarmene a fare il camionista...>>.[122]
La vita sentimentale negli anni sessanta
I suoi più accreditati biografi e il gossip imperante all'epoca, nel corso degli anni sessanta, oltre che la relazione "ufficiale" con la sua fidanzata "storica" Priscilla Beaulieu, la donna che nel corso del decennio divenne sua moglie, gli attribuirono svariate relazioni con le attrici con le quali collaborava durante la lunga serie di pellicole che girò nel corso di quegli anni. Fra di esse si possono ricordare Juliet Prowse, sua partner in Cafè Europa, film girato nel 1960, che era la sublimazione romanzata dei suoi ricordi della vita militare, Ann Margret, che fu la sua partner in Viva Las Vegas, film girato nel 1964, Ursula Andress, che fu la sua patner in Fun in Acapulco, film girato nel 1963, e Shelley Fabares, che fu la sua patner in più pellicole.
La ripresa e la prosecuzione della carriera cinematografica
Dopo un paio di esibizioni dal vivo a scopo di beneficenza, avvenute a partire dal 25 marzo del 1961 all' "Ellis Auditorium" di Memphis, il cantante troncò ogni rapporto diretto con il suo pubblico, e decise di sfruttare al massimo il remunerativo filone cinematografico. Nel corso del decennio successivo egli interpretò ventinove pellicole, alcune delle quali tuttora inedite in Italia, ma fra di esse solo un'esigua minoranza poteva essere considerata artisticamente valida, mentre la maggioranza poteva essere classificata al alla stregua di "B-movie", di qualità mediocre, girati in modo approssimativo, e in tempi record.[123]
Le trame di questi film erano banali, e tutte molto simili tra loro, poiché l' interprete principale rivestiva sempre il ruolo dell'eroe canterino della situazione, il tutto condito dalla presenza della graziosa fidanzatina di turno, da un numero imprecisato di procaci fanciulle, da magnifici scenari esotici, da qualche scazzottata, dalla quale egli usciva immancabilmente vincente, e da un certo variabile quantitativo di canzoncine insignificanti.[124]
Nonostante ciò i film spesso registravano resse al botteghino, e sino alla metà del decennio incassarono bene, poi il filone di quelli che venivano definiti "Presley movies" iniziò a manifestare segni di stanchezza, e verso la fine del decennio la situazione precipitò. Il pubblico, stanco della banalità delle trame, che viaggiava di pari passo con quella delle colonne sonore, cominciò a disertare le sale cinematografiche quando si proiettavano le pellicole girate dal cantante, e ciò ovviamente si riflesse negativamente sui loro incassi, e di conseguenza anche sulla sua carriera cinematografica.
Rappresentarono un'eccezione a quella che ormai da anni era diventata una norma consolidata i due film girati dal cantante nel corso del 1968, Stay Away, Joe e Live a little, Love a little (entrambi inediti in Italia), così come i tre girati nel 1969: Charro! (Un uomo chiamato Charro), e The Trouble with Girls (Guai con le ragazze), e Change of Habit (inedito in Italia).
I ruoli che il cantante ricopriva in queste pellicole erano meno banali, così come lo erano le loro trame, ma tali pellicole, pur migliori di quelle che le avevano precedute, non riuscirono a risollevare le sorti della sua carriera cinematografica, poiché il pubblico e la critica le accolsero tiepidamente.
Nel corso della sua carriera cinematografica, il cantante lavorò con una lunga serie di attori, alcuni famosi, quali, in ordine alfabetico: Arthur o' Connell, Bill Bixby, Cesare Danova, Charles Bronson, Dean Jones, Gary Lockwood, Gig Young, James Gleason, James Shigeta, John Mc Intire, Mickey Shaugnessy, Paul Lucas, Richard Egan, Robert Redford, Steve Forrest e Vincent Price.
Nel corso della sua carriera cinematografica, il cantante lavorò con una lunga serie di attrici, alcune famose, quali, in ordine alfabetico: Angela Lansbury, Annette Day, Anne Helm, Ann-Margret, Barbara Eden, Barbara Stanwyck, Carolyn Jones, Dolores Hart, Debra Paget, Dodie Marshall, Dolores Del Rio, Elsa Cárdenas, Elsa Lanchester, Glenda Farrell, Hope Lang, Ina Balin, Ivonne Craig, Ivonne Romain, Joan Blackman, Joan Freeman, Judy Tyler, Juliet Prowse, Lizabeth Scott, Lola Albright, Mary Tyler Moore, Nancy Sinatra, Schelley Fabares, Stella Stevens, Suzanna Leigh e Ursula Andress.
Alcuni critici cinematografici concordano sul fatto che egli avesse una certa propensione alla recitazione, ma che gli furono sempre affidati ruoli assai poco favorevoli a far emergere le sue doti di attore.[125] Fu scelto da Barbra Streisand per recitare nel film È nata una stella, ma le richieste esageratamente esose del colonnello Parker impedirono che ciò avvenisse, e la stessa cosa accadde anche per le sue candidature ad altri due film di notevole spessore: La gatta sul tetto che scotta, nel ruolo che fu di Paul Newman e Un uomo da marciapiede, nel ruolo che fu di Jon Voight.
L'incontro con i Beatles
Nel corso del 1965, i Beatles, che durante lo svolgimento della loro carriera non disconobbero mai la simpatia che nutrivano per il personaggio, poiché anch'essi agli albori della loro carriera avevano subito le influenze del suo stile e della sua musica, si recarono nella residenza della quale il cantante disponeva, a Bel Air, durante una pausa della lavorazione di una delle pellicole alle quali egli aveva partecipato nel corso degli anni 60, allo scopo di incontrarlo di persona. Si ha notizia di una Jam Session alla quale il cantante avrebbe presenziato, suonando e cantando in compagnia dei "Faboulus four". Questa è una circostanza che è confermata dalle affermazioni che i membri del complesso fecero in seguito, ma non da prove di carattere fonografico, quali registrazioni, o visive, quali filmati o foto. Degna comunque di nota l' affermazione che in seguito John Lennon, interpellato da un giornalista a proposito della figura del cantante, proferì: <<"Before there was Elvis, there was nothing.>>" ("Prima di Elvis non c'era niente.")[126][127]
I collaboratori del cantante negli anni sessanta
Il cantante nel corso degli anni 60, oltre che del supporto dei suoi collaboratori abituali, si avvalse della collaborazione di musicisti fra i quali si possono ricordare i pianisti Floyd Cramer e Aurhus Robbins, i chitarristi Hank Garland, Grady Martin, Harold Dradley, Ray Edenton, Pete Drake (specialista della steel guitar), e Charlie Hodge (quest'ultimo membro anche della Memphis Mafia), il sassofonista Justin Gordon, il bassista Bob Moore, il percussionista Buddy Harman, il sassofonista Boots Randoph, i coristi appartenenti al gruppo vocale Anita Kerr Singers, la corista Millie Kirkham, e il violinista Tommy Jackson. Questi musicisti, che già da tempo si erano costruiti un'ottima reputazione nell'ambito musicale dell'epoca, collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante la lavorazione delle colonne sonore delle pellicole alle quali egli partecipò nello stesso periodo.[128]
Il Matrimonio
Dopo quasi dieci anni di fidanzamento, il primo maggio del 1967 il cantante convolò a nozze con la donna che da quasi dieci anni era assurta al ruolo di sua "fidanzata ufficiale" , e il tutto accadde durante lo svolgimento di una cerimonia privata, alla quale furono invitati e parteciparono un ristretto gruppo di persone, formato dalle rispettive famiglie e dagli amici di vecchia data della coppia, presso l'Aladdin Hotel di Las Vegas.
Circa nove mesi dopo, il primo febbraio del 1968 il cantante divenne padre, poiché il suo matrimonio venne allietato dalla nascita di una bambina, che venne battezzata col nome di "Lisa Marie".
I suoi più accreditati biografi pongono spesso l' accento sul fatto che egli nutrì per tutto il corso della sua esistenza una vera e propria forma di adorazione per la figlia, Lisa Marie Presley.[129]
I suoi fan più accaniti considerano la moglie del cantante la principale responsabile del profondo stato di crisi in cui egli, a causa della separazione, sprofondò, e del suo conseguente abuso di farmaci, che lo condusse rapidamente verso il disfacimento psico-fisico evidente nella seconda metà degli anni 70.
Il "68 Comeback Special"
Complice sia l'evolversi dei gusti del pubblico, sia il progressivo scadere dal punto di vista qualitativo delle trame e delle colonne sonore dei film che interpretava, e che all'epoca rappresentavano, salvo rare (e talvolta lodevoli) eccezioni, la quasi totalità della sua produzione discografica, il cantante per la prima volta dall'inizio della sua carriera, dovette misurarsi con gli esiti di un netto calo di popolarità, ed il suo manager si vide costretto a prendere in esame una serie di alternative per tentare di rinvigorire la vacillante l'immagine del suo assistito.[130]
Il colonnello Parker vagliò dunque una serie di opzioni possibili, e fra le soluzioni prospettate venne presa in considerazione quella di far abbandonare al cantante la stantia carriera cinematografica, e fargli riprendere le esibizioni su di un palcoscenico. Tale ipotesi si concretizzò nell'organizzazione di uno show televisivo di carattere natalizio, nel quale egli avrebbe rivestito il ruolo di ospite d' onore, cogliendo il pretesto per riproporsi davanti al pubblico nelle vesti di cantante e non più in quelle di attore.[131]
Lo Show venne prodotto dalla rete televisiva NBC, e alla sua realizzazione partecipò un giovane regista, Steve Binder, già noto per aver realizzato dei documentari di successo sul mondo del rock and roll, che aveva manifestato l' intenzione di collaborare alla realizzazione di uno special incentrato sulla figura del cantante.[132]
Durante il periodo della gestazione dello show egli si dimostrò molto collaborativo, in quanto era affascinato dall'idea di rituffarsi nel compendio delle sue origini artistiche, cioè le esibizioni davanti ad una platea, che rappresentavano una forma di contatto diretto col pubblico, e non il recitare dietro ad una macchina da presa, che rappresentava una forma di contatto differito.[133]
Quello che venne successivamente definito il 68 Comeback Special, che in origine sarebbe dovuto essere solamente una stereotipata celebrazione del Natale, grazie all'innovativo apporto delle idee di Binder e di quelle del cantante, che durante la lavorazione dello show collaborarono tra loro allo scopo di raggiungere un risultato finale valido artisticamente, entrando spesso in contrasto con le direttive impartite dal colonnello Parker, diventò invece la celebrazione del suo ritorno sulle scene come rocker.[134]
In quel frangente il cantante curò maniacalmente la sua immagine ed i suo rientro sulle scene, presentandosi al cospetto del pubblico in ottima forma fisica. Visibilmente dimagrito, e fasciato da una particolare tuta di pelle nera, che si ispirava alla più classica iconografia degli anni 50, il periodo storico durante il quale la sua presenza si era palesata per la prima volta sulle scene internazionali, si esibì all'interno di una scenografia che si ispirava nettamente nella struttura ai ring dentro il quale combattevano i pugilatori, dando sfogo a tutta la grinta che aveva dovuto reprimere in tutti gli anni in cui si era dedicato alla recitazione, regalando al pubblico uno spettacolo eccellente.[135]
Egli, durante lo svolgimento dello spettacolo, esordì interpretando, accompagnato dall' orchestra e utilizzando coreograficamente la sua chitarra, un medley dei suoi vecchi successi, abbinati con brani di fattura più recente, quali Trouble (un brano che era stato a suo tempo incluso nella colonna sonora di uno delle prime pellicole girate dal cantante nel 1957, King Creole (La via del male), e Lawdy, Miss Clawdy, nonché Guitar man, e Baby, What You Want Me To Do.[136]
Dopo di che si propose quindi nell'esecuzione, riarrangiata in modo orchestrale, di quelli che rappresentavano da sempre i suoi classici, quali Heartbreak Hotel, Hound Dog, All Shook Up, Can't Help Falling In Love, Jailhouse Rock, Don't Be Cruel, Blue Suede Shoes, e Love Me Tender. Seguì l' interpretazione di alcuni brani gospel e spirituals, quali Where Could I Go But The Lord, Up Above My Head, e Saved.[137]
In seguito il cantante, sfruttando il loro accompagnamento, e imbeccato dagli stessi Scotty Moore e D.J. Fontana, coloro i quali rappresentavano quanto rimaneva del gruppo che lo aveva accompagnato durante la sua scalata al successo nel corso degli anni 50 (mancava Bill Black, poiché era deceduto a causa di un tumore maligno nel 1966) si produsse nell' interpretazione di brani quali Baby, What You Want Me To Do, That's All Right (Mama), Blue Crhistmas, One Night, Tiger man, e Trying To Get To You. Spesso interruppe l' esecuzione dei brani, e assieme a loro rimembrò, commentandole, le circostanze che avevano consentito l' avvio della sua fortunata carriera artistica, ironizzando anche sull' evolversi della sua carriera cinematografica. Seguì l' interpretazione di un brano melodico, dal titolo Memories, e la successiva interpretazione di un ultimo medley composto da brani quali Nothingville, Big Boss Man, Let Yourself Go, It Hurts Me, Guitar Man, Little Egypt, e Trouble.[138]
Degno di nota anche il brano If I Can Dream, scritto appositamente per lui, interpretato dal cantante come brano di chiusura dello show, e che fu accolto favorevolmente a livello di responso commerciale, e che contribuì a far tornare il nome del cantante nelle zone alte delle varie classifiche.[139]
Il notevole successo che arrise allo show rinnovò nel cantante il desiderio di dedicarsi alla produzione di musica di qualità, e spinto da tale motivazione decise di ritornare a Memphis, e di chiudersi in uno studio di incisione allo scopo di effettuare una lunga serie di sedute di registrazione.[140]
Egli, influenzato positivamente dall'atmosfera che si era creata attorno alla sua persona, e dalla valenza artistica dei suoi nuovi collaboratori (autori, strumentisti e coristi), si dedicò con professionalità alle sedute di registrazione. I risultati non si fecero attendere, e il frutto di tutto questo lavoro furono due album, che furono accolti positivamente da critica e pubblico, contenenti una serie di brani eccellenti. Tali album, Back In Memphis e From Elvis in Memphis, contenevano canzoni quali In the Ghetto e Suspicious Minds (di quest'ultima un gruppo che raggiunse una certa notorietà negli anni ottanta, i Fine Young Cannibals produsse una cover, che ottenne un buon riscontro commerciale), che furono successi discograficamente notevoli, e contribuirono a far ritornare il nome del cantante tra quelli che occupavano i primi posti delle varie classifiche di vendita, cosa che non accadeva dalla prima metà degli anni 60.[141]
La produzione discografica degli anni sessanta
La produzione discografica del decennio, fu incentrata soprattutto sulla pubblicazione di album contenenti le colonne sonore dei film interpretati dal cantante, tanto che nel corso di quel periodo vennero commercializzati circa una trentina di dischi, che almeno all'inizio degli anni 60 riscossero un notevole successo di vendite, in assonanza con l'ottimo responso commerciale ottenuto all'epoca dalle pellicole dalle quali venivano tratti i brani che ne costituivano il contenuto.
Fra di essi si possono ricordare l'album contenente la colonna sonora del film intitolato G.I. Blues (Cafè Europa), girato nel 1960, e l'album contenente la colonna sonora del film intitolato Blue Hawaii (Blue Hawaii), girato nel 1961. Dopo la metà del decennio, complice il gradimento molto inferiore ottenuto dai film interpretati dal cantante, la situazione cambiò, e gli album in questione raggiunsero molto più raramente buoni piazzamenti o lunghe permanenze nelle varie classifiche.
A partire dall'anno 1960 vennero poi commercializzati una serie di album incisi in studio, artisticamente validi, quali Elvis is Back!, pubblicato nel 1960, Pot Luck with Elvis, pubblicato nel 1961, e Something For Everybody, pubblicato nel 1962. Tali album tuttavia non raggiunsero i risultati di vendita concretizzati da quelli contenenti i brani tratti dalle colonne sonore dei film.
Queste evidenze commerciali spinsero successivamente il cantante a ridurre drasticamente la pubblicazione di album incisi in studio, e dedicarsi quasi esclusivamente alla pubblicazione di album contenenti brani che componevano la colonna sonora dei film che egli allora interpretava con un ritmo serrato.
Merita poi particolare menzione l'album contenente esclusivamente brani di musica gospel His Hand in Mine, pubblicato nel 1960, che raggiunse buoni piazzamenti nelle varie classifiche, e che fu il primo dei tre album contenenti brani di musica "sacra" pubblicati dal cantante nel corso della sua carriera.
Verso la fine del decennio, proprio quando ormai da tempo gli album prodotti incidendo brani tratti dalle colonne sonore dei film non riuscivano più a raggiungere risultati commerciali degni di nota, raggiunsero dei buoni piazzamenti nelle varie classifiche album quali la colonna sonora dello special televisivo definito il 68 Elvis Cameback Special, Back In Memphis e From Elvis in Memphis.
Sempre nel corso del decennio in questione vennero poi pubblicati alcuni album di carattere antologico, quali gli album dal titolo Elvis' Golden Records Volume 3, Elvis for Everyone, e Elvis' Gold Records Volume 4, che contenevano raccolte di brani già pubblicati in precedenza dal cantante, e che raggiunsero dei discreti piazzamenti nelle varie classifiche.
I singoli che nel corso del decennio raggiunsero i migliori risultati a livello commerciale furono Are You Lonesome Tonight?, It's Now or Never, e Surrender, pubblicati nel corso del biennio comprendente il 1960 e il 1961.
La ripresa delle esibizioni dal vivo
Rassicurato dal successo ottenuto dallo show televisivo, il colonnello Parker valutò i possibili sviluppi che potevano derivare dalla ripresa delle esibizioni dal vivo, e raggiunse la conclusione che quella era la strada da perseguire allo scopo di rinvigorire la popolarità del suo assistito. Successivamente egli si attivò allo scopo procurargli una serie di ingaggi, mentre il cantante dal canto suo si adoperò per creare un'orchestra che lo supportasse nell'esecuzione del suo rientro sulle scene, e nel giro di qualche mese ne costituì l'organico, seguendo in particolar modo i consigli e le direttive di James Burton, il suo nuovo chitarrista. I membri di quella che sarebbe stata successivamente denominata la TCB Band, il gruppo che lo avrebbe accompagnato per tutti i futuri tour degli anni 70, divennero il bassista Jerry Scheff, il batterista Ronnie Tutt, il chitarrista ritmico John Wilkinson e il pianista Glenn D. Hardin, che a partire dal 1976 venne rimpiazzato da Larry Muhoberac. Gli sforzi del suo manager vennero invece coronati dalla firma di un contratto di esclusiva con l'International Hotel di Las Vegas, che sanciva la disponibilità del cantante ad effettuare una lunga serie di concerti.
Gli anni settanta
L' incontro con Richard Nixon
Verso la fine del 1970 il cantante si attivò allo scopo di ottenere un colloquio con l'allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. La richiesta che egli avanzò venne accolta, ed il 21 dicembre dello stesso anno egli si recò alla Casa Bianca, in visita al presidente. In concomitanza con l' avvenimento vennero scattate numerose foto, che lo ritraggono mentre dialoga con lui nel celebre Studio Ovale. La Biblioteca presidenziale Nixon Library & Birthplace, con sede a Yorba Linda in California, vende queste foto con la didascalia «The President & The King». inoltre egli, che da sempre subiva il fascino delle armi e delle uniformi, riuscì a coronare un obiettivo che inseguiva da tempo, poiché con l' approvazione del presidente Nixon, il cantante venne nominato a tutti gli effetti un agente dell F.B.I., sezione narcotici.[142]
La carriera concertistica
Il cantante cominciò il nuovo decennio producendosi in una seconda serie di spettacoli, cosa alla quale si dedicò con continuità per circa un mese, nell' arco di tempo compreso tra 26 gennaio e il 23 febbraio del 1970, sempre sul palco dell'International Hotel di Las Vegas, Egli, che all'epoca curò attentamente il suo aspetto fisico e il suo look, cercando di rinnovarlo e adeguarlo ai tempi che si stavano evolvendo, durante lo svolgimento delle sue performance, com'era già accaduto nel corso dell'attività concertistica che aveva svolto negli anni 50, divenne l'oggetto di manifestazioni di isteria collettiva, di cui è resa testimonianza nel documentario incentrato sulla sua carriera artistica Elvis, That' s way it is, prodotto in quel periodo.
Degna di nota l'amicizia che all'epoca egli strinse con il cantante irlandese Tom Jones, che aveva raggiunto la notorietà internazionale durante lo svolgimento di un tour attraverso varie località degli Stati Uniti, calcando anche i palcoscenici di Las Vegas, e dal quale egli mutuò alcuni degli atteggiamenti che quest'ultimo adottava quando si esibiva sul palco.[143]
Fu proprio Las Vegas, la città che circa una quindicina di anni addietro era stata la testimone di uno degli insuccessi giovanili del cantante, poiché all'epoca il sofisticato pubblico che affollava i suoi esclusivi locali aveva dimostrato di non apprezzare assolutamente gli atteggiamenti in cui egli si produceva durante le sue esibizioni, il luogo presso il quale si concretizzò la sua rinascita artistica. Egli, da quel momento in poi, sembrò deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti trascorsi lontano dal pubblico, e nell'arco di sette anni, compreso tra il 1970 ed il 1977, si esibì in quasi un migliaio di concerti, raggiungendo una media di una performance ogni due giorni e mezzo circa. Degno di nota il fatto che tali concerti inoltre comprendessero solitamente più esibizioni, anche due o tre, che si svolgevano in diversi orari della stessa giornata.
I collaboratori del cantante negli anni settanta
Il cantante nel corso degli anni 70, si avvalse del fondamentale contributo di un notevole numero di musicisti, fra i quali si possono ricordare i pianisti Glen D. Hardin e Tony Brown, i chitarristi James Burton, John Wilkinson, Charlie Hodge (quest'ultimo, membro della "Memphis mafia", svolse spesso anche la funzione di corista), Chip Young, Bill Sandford, il percussionista Farrell Morris, il polistrumentista Dennis Lind, le coriste gospel Wendellyn Suits, Dolores Edgin e Hurshel Wiginton, il bassisti Jerry Sheff e Norbert Putnam, il batterista Ronnie Tutt, i tastieristi David Briggs, Bobby Emmons, e Shane Keister. Questi musicisti, che già da tempo si erano costruiti un'ottima reputazione nell'ambito musicale dell'epoca, collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante lo svolgimento delle esibizioni dal vivo.[144]
Durante tutto lo svolgersi di quel lungo periodo, il cantante si avvalse poi della fondamentale collaborazione di Cissy Houston, nota ai più per il fatto di essere la madre della celebre Whitney Houston, popolarissima negli anni 80, e deceduta recentemente.[145]
Qualche anno prima, nel 1963, Cissy Houston aveva fondato un gruppo vocale tutto al femminile, battezzato col nome di The Sweet Inspirations (Le Dolci Ispirazioni), delle quali in quell'epoca aveva fatto parte anche Dionne Warwick, e che aveva in precedenza già collaborato con artisti quali Aretha Franklin, Wilson Pickett, Lou Rawls, Otis Redding, The Drifters, Dusty Springfield, Jimi Hendrix, e Van Morrison.
Il cantante si avvalse inoltre in un primo tempo della collaborazione di un quartetto vocale denominato The Imperial Quartet, e successivamente, a partire dal 1971, della collaborazione di un altro analogo quartetto, quello denominato The Stamps, capitanato da D.J. Summer. Tale gruppo, sia pure con alcuni cambi di formazione, continuò a collaborare con il cantante sino al suo decesso, fungendo da supporto vocale nel corso delle sue esibizioni per tutto il corso degli anni 70.[146]
Merita poi una menzione particolare anche Kathy Westmoreland, una valida corista, la cui carriera artistica era iniziata circa dieci anni prima, e che aveva già collaborato in passato con artisti quali Bobby Darin e Ray Conniff. Nell'agosto del 1970 venne scritturata come voce soprano nell'organico dei cori che accompagnavano le interpretazioni del cantante, sia dal vivo, sia in studio, e anche lei continuò a collaborare con lui sino al suo decesso.[147]
La struttura dei suoi concerti
Inizialmente la scaletta musicale dei concerti era stringata e essenziale, ma col passare del tempo si arricchì di un notevole quantitativo di intermezzi, che contribuivano alla creazione di un'atmosfera di carattere solenne e celebrativo. Inoltre, a partire dall'anno 1972, il via alle esibizioni venne sancito dall'esecuzione orchestrale del brano di Richard Strauss Also Sprach Zarathustra.
Col passare degli anni il tono degli accompagnamenti orchestrali divenne sempre più roboante, mentre invece la scaletta musicale dei concerti subì un limitato numero di variazioni, in quanto la sua struttura rimase per tutto lo svolgersi delle performance sostanzialmente la seguente: Il cantante iniziava le esibizioni interpretando pezzi traditional, cioè brani tradizionali che erano entrati a far parte della cultura musicale popolare americana quali per esempio See See Rider, seguita dall'esecuzione di brani che aveva interpretato all'inizio della sua carriera, quali per esempio That's All Right (Mama), Ready Teddy, Heartbreak Hotel, Don't Be Cruel, e Jailhouse rock.
Solitamente egli le proseguiva interpretando un medley di brani più recenti, quali per esempio Suspicious Minds, In the Ghetto e Burning Love, e di altri brani traditional, quali per esempio American Trilogy.
Durante lo svolgimento delle sue esibizioni il cantante era solito presentare al pubblico i membri della sua band, e intrattenerlo dialogando col medesimo, ironizzando su alcuni aspetti che avevano contraddistinto lo svolgersi della sua carriera.
Quindi egli riprendeva le esibizioni interpretando brani portati a suo tempo al successo da altri artisti, quali per esempio Something, dei Beatles, My Way, di Frank Sinatra, Welcome to my world, di Marty Robbins, Hurt, di Timi Yuro, e, perlomeno la maggior parte delle volte, chiudeva la sua performance interpretando un brano che aveva fatto parte della colonna sonora del film Blue Hawaii, girato dal cantante nel 1961, dal titolo Can't Help Falling in Love.
A partire dalla seconda metà degli anni 70, egli iniziò ad arricchire coreograficamente le sue esibizioni producendosi in mosse di karate, disciplina della quale era un accanito cultore, e verso la fine della sua carriera, a causa delle condizioni fisiche in cui versava, ciò diede luogo a volte ad esiti grotteschi.
Inoltre solitamente i vari presentatori che presenziavano ai concerti annunciavano la fine dell'esibizione, e il successivo e rapido allontanamento dalle scene del cantante pronunciando in tono solenne e stentoreo la frase seguente: <<Ladies and gentlemen, Elvis has left the building!>> (Signore e signori, Elvis ha lasciato il palazzo!), e successivamente tale frase assunse per i suoi fan più devoti i connotati di un vero e proprio presagio, o di una specie di formula rituale.
Sempre a partire da quel periodo, le esibizioni del cantante si arricchirono di altri singolari intermezzi, che con il passare degli anni assunsero connotati sempre più pittoreschi. Egli, solitamente verso la fine delle sue performance, prese l'abitudine di lanciare verso il pubblico gli orpelli che corredavano i suoi costumi di scena, quali decoratissimi mantelli e coloratissime sciarpe, queste ultime dopo averle intrise del suo sudore.
Col passare del tempo questo singolare cerimoniale si arricchì di svariati dettagli, e solitamente le modalità del suo svolgimento erano le seguenti: Charlie Hodge, un membro "storico" della Memphis Mafia, seguiva il cantante mentre egli si muoveva sul palcoscenico, trasportando un certo quantitativo di sciarpe di seta, tinte solitamente con colori cangianti, e gliene porgeva la prima di una lunga serie. Il cantante l'afferrava, se la passava sulla fronte, intingendola nel suo sudore, e quindi la lanciava verso il pubblico che in quel momento stava assistendo alla sua esibizione, permettendo così a qualcuno dei suoi membri di entrare in possesso di qualcosa che era stato a contatto diretto con la sua persona. A questo punto Hodge quindi gli porgeva la sciarpa successiva, e i rito si ripeteva con le stesse modalità già descritte, sino all'esaurimento delle sciarpe.
Il prodursi del cantante negli atteggiamenti precedentemente descritti, di natura prettamente liturgica, suscitò sempre l'approvazione e l'ammirazione incondizionate dei suoi estimatori. Contemporaneamente suscitò sempre la commiserazione e la derisione dei suoi detrattori, che giudicavano l'esercizio di tali cerimonie alla stregua di vere e proprie "pagliacciate". Comunque sia, tali atteggiamenti finirono per entrare a far parte anch'essi della colorita e a volte grottesca iconografia che gravitò attorno al personaggio sino alla fine dei sui giorni, e anche successivamente.[148]
La coreografia dei suoi concerti
Da ricordare anche il ruolo di Bill Bellew, un costumista di Los Angeles, che a partire dal 1968, e fino al decesso del cantante, assurse al ruolo di suo "costumista ufficiale", e si occupò dei costumi di scena indossati dallo stesso durante lo svolgimento delle sue esibizioni.[149]
Inizialmente i costumi di scena indossati dal cantante si ispiravano alle tuniche indossate dai Karateka, ed il loro disegno era semplice e razionale, ma col passare degli anni esso divenne sempre più elaborato, e vennero di volta in volta inseriti su di essi un numero esagerato di guarnizioni decorative di vario genere, che concorrevano alla formazione di disegni di natura simbolica. Tali costumi vennero corredati in seguito ad accessori quali grossi cinturoni, lunghi e decorati mantelli, e sciarpe particolari, tinte con colori cangianti, che il cantante lanciava verso il pubblico alla fine delle sue performance. Col passare del tempo, tali costumi ("Jumpswit", in inglese) finirono per essere considerati una parte indissolubile dell'iconografia che ruotava attorno del personaggio, e a diventare parte integrante della sua immagine.
Dopo il decesso del cantante, i suoi costumi di scena assursero inoltre al ruolo di reliquia, e furono esibiti in giro per il mondo durante le manifestazioni che avevano attinenza alla sua figura. Successivamente al suo decesso alcuni di essi sono stati venduti durante lo svolgimento di aste a cifre davvero ragguardevoli, mentre gli altri sono ancora visibili presso quella che fu la sua dimora, Graceland.[150]
L'"Aloha from Hawaii via satellite"
La ripresa delle sue esibizioni dal vivo aveva contribuito a rivitalizzare l'immagine del cantante, appannata dalle decine di pellicole insulse girate nel decennio precedente. Il colonnello Parker, nel tentativo di sfruttare al meglio l'onda del rinnovato successo, cominciò a pensare di organizzare una sorta di mega-concerto, del quale ovviamente il cantante sarebbe stato l'esclusivo protagonista, e tale proposito si concretizzò successivamente nell'organizzazione di un mega-show, che sarebbe stato trasmesso, via satellite, in tutto il mondo.[151]
Peculiarità di tale concerto era il fatto che i proventi ricavati sarebbero stati devoluti in beneficenza. Più dettagliatamente l’opera di beneficenza riguardava la raccolta di fondi da utilizzare per finanziare la ricerca sul cancro, che in seguito sarebbero stati devoluti ad un'associazione benefica denominata “Kui Lee Cancer Benefit”. La raccolta di tali fondi aveva già preso il via nel Giugno del 1972, in memoria di un grande cantante e compositore hawaiiano, Kui Lee, che era deceduto a causa di un cancro qualche anno addietro, il 3 dicembre del 1966, all' età di soli 34 anni. Fautore di tale nobile iniziativa era stato il giornalista Eddie Sherman, che collaborava con una testata giornalistica locale denominata Honolulu Advertiser.
Sussistono testimonianze inconfutabili del fatto che il cantante, a partire dai primi anni sessanta, consolidata la ricchezza, avesse iniziato a collaborare con una serie di organizzazioni che si occupavano di raccogliere fondi per devolverli successivamente a scopo benefico, effettuando una lunga serie di donazioni in denaro, peraltro di rilevante entità, alle stesse, e che mantenne tale consuetudine sino alla fine dei suoi giorni.[152]
Il 14 gennaio del 1973, dopo l'effettuazione di un concerto di prova, che successivamente venne denominato "Aloha from Hawaii - Rehearsal Concert", avvenuta nei giorni immediatamente precedenti a quello ufficiale, e del quale permangono alcune tracce visive e fonografiche, utilizzate in seguito allo scopo di commercializzare varie incisioni "pirata" dello stesso, venne ripreso e trasmesso in mondovisione il primo show via satellite da Honolulu, denominato l'Aloha From Hawaii: Via Satellite, che fu seguito da un pubblico stimato di oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. Il cantante in tale frangente si propose al meglio, tanto che tale concerto è solitamente considerato dai suoi fans come la migliore esibizione dell' "Elvis anni settanta", e anche la sua ultima valida performance prima del suo successivo progressivo e inarrestabile declino.[153]
Per l'occasione egli avanzò a Bill Bellew, il suo costumista, la richiesta di preparargli un costume di scena che richiamasse i più classici stereotipi degli Stati Uniti d' America, e per accontentarlo costui produsse un costume in un particolare tessuto bianco, tempestato di pietre preziose, che formavano il disegno di quello che era da sempre considerato dal popolo americano il simbolo più caratteristico della nazione, e cioè quello dell' "American Eagle" (l'aquila americana), riprodotta disponendo ad arte sul tessuto vistose gemme rosse, oro e blu. Il tutto era accompagnato da una cintura chiusa da un enorme fibbia decorata con altre "American Eagle" dorate, e da un imponente mantello tempestato di gemme, disposte in modo da formare un disegno che riproduceva per l'ennesima volta tale simbolo.[154]
Il cantante, indossando l' ultima creazione del suo stilista personale, si esibì interpretando una lunga serie di brani, comprendente pezzi di recente fattura scritti appositamente per lui, quali i recenti Burning Love e Suspicious Minds, classici che erano stati interpretati in precedenza da altri artisti, quali per esempio Johnny B. Goode, di Chuck Berry, Whole Lotta Shakin' Goin' On, di Jerry Lee Lewis, Long Tally Sally, di Little Richard, Steamroller Blues, di James Taylor, My Way, di Frank Sinatra, What Now My Love, di Gilbert Becaud, Something, dei Beatles, You Give Me A Mountain, di Marty Robbins, It's Over, di Jimmie Rodgers, I'm So Lonesome I Could Cray, di Hank Williams, I Can't Stop Loving You, di Don Gibson, I'll Remember you, di Kuiokalani Lee. Il cantante durante lo svolgimento della sua esibizione interpretò poi un Medley traditional, American Trilogy, composto da tre brani tradizionali di netta ispirazione patriottica, e anche un medley di quelli che potevano essere considerati i suoi cavalli di battaglia, brani storici, quali Blue Suede Shoes, Hound Dog, A Big Hunk O' Love, Love Me, Fever, e Can't Help Falling in Love, brani che egli aveva interpretato agli albori della sua carriera, e il cui grande successo di vendite quasi vent' anni prima gli aveva consentito di raggiungere la notorietà a livello mondiale.[155]
Egli si esibì di fronte ad un folto pubblico cantando e intrattenendo gli astanti per per più di un'ora, sfoggiando una buona forma fisica e vocale:[156]dal concerto venne successivamente ricavato l' album doppio Aloha From Hawaii: Via Satellite.[157]
In quel frangente inoltre la RCA si attivò allo scopo di caratterizzare in modo particolare l'album che era in procinto di immettere sul mercato, che doveva essere realizzato utilizzando la registrazione del concerto. Per raggiungere tale risultato lo mise in produzione sfruttando i principi di una branca della scienza acustica definita quadrifonia, e l' Aloha From Hawaii: Via Satellite fu il primo album ad essere stato prodotto col contributo di tale tecnologia che poté fregiarsi della qualifica di million seller, poiché ottenne un buon responso di natura commerciale.
Malgrado le insistenti voci di possibili tour esteri, il cantante non si esibì mai al di fuori dai confini degli Stati Uniti o del Canada, e di conseguenza furono sempre migliaia gli appassionati che da tutto il mondo si recarono oltreoceano allo scopo di poter assistere di persona ad una sua esibizione.
La grande passione per la musica "Gospel"
Degno di nota il fatto che il cantante nutrì per tutto il corso della sua esistenza una passione incondizionata per la musica gospel, e, ogniqualvolta gliene si presentava l'opportunità, ne interpretava dei brani, sia in studio, sia dal vivo. Questa sua passione era nata quando, adolescente, si recava ad ascoltare le esibizioni dei Blackwood Brothers, e degli Stamps, due gruppi vocali celebri per la bontà dei cori nei quali si producevano durante lo svolgimento delle loro performance. J.D.Summer, che collaborò con lui per tutto il corso degli anni settanta in qualità di corista, ne aveva fatto parte, e la sua voce leggendaria raggiunse un record particolare, inserito nel guinness dei primati, cioè il primato della nota più bassa emessa dalla voce umana e di cui permanga una traccia fonografica. Per la cronaca tale nota fu emessa durante la registrazione del brano Way Down, dal quale fu tratto uno degli ultimi singoli incisi dal cantante nel corso del decennio.
Le stravaganze
A partire dai primi anni settanta, il cantante adottò uno stile di vita sempre più sregolato e stravagante. A partire da allora cominciò ad indossare capi di abbigliamento sempre più vistosi ed eccentrici e a fare sfoggio di atteggiamenti "regali", da vero e proprio "monarca". Venne allora soprannominato "the King (il Re)", e per i suoi fans, tale rimase sino alla fine dei suoi giorni.[158]
Il cantante si produceva poi in spese folli, acquistando con un ritmo forsennato quantitativi enormi di gioielli costosissimi, auto di lusso, a volte fatte personalizzare apposta per lui allo scopo di soddisfare i suoi gusti tendenti al kitsch da esosi carrozzieri. Di tali acquisti egli poi si sbarazzava successivamente, regalandoli alle fidanzate del momento, a conoscenti, ai membri del suo entourage, o addirittura a sconosciuti, e tale comportamento dissennato finiva inevitabilmente per mettere in crisi le sue cospicue finanze.[159]
Nel corso del 1975 il cantante acquistò due aerei. Il primo era un piccolo quadrigetto Lockheed JetStar, usato sino ad allora per l' esecuzione di voli charter, che battezzò "Hound Dog II°". Il secondo era un jet quadrimotore Convair 880, un aereo civile di medie dimensioni adibito al trasporto di passeggeri, che era stato dismesso dalla compagnia Delta Air Lines, e che egli aveva acquistato con l'intenzione di farlo diventare il suo "aereo personale", spendendo la somma di 250,000 dollari. Dopo una costosissima ristrutturazione degli interni di cui l'aereomobile fu fatto oggetto, portata a termine allo scopo di renderlo conforme ai suoi gusti, la cifra spesa raggiunse e superò i 600,000 dollari. L'aereomobile fu battezzato "Lisa Marie", in onore della figlia del cantante, e utilizzato in seguito dallo stesso e dal suo entourage per raggiungere celermente le più disparate località dell'America.[160]
Un'altra costosa passione che il cantante nutrì per tutto il corso della sua esistenza, fu quella per le armi in genere, e in particolar modo quelle da utilizzare per la difesa personale, quali pistole e fucili della più varia foggia e tipologia, tanto che col passare del tempo egli arrivò a possederne una collezione molto numerosa e assai diversificata.[161]
Si ha poi notizia di un ambizioso progetto cinematografico al quale all epoca egli partecipò, vale a dire la lavorazione di un documentario sulle arti marziali, per le quali egli nutriva una grande passione, e nel quale avrebbe ricoperto il ruolo di protagonista. Tale progetto poi, a causa dei problemi di salute che cominciarono ad affliggere il cantante, dovuti alla sua condotta di vita, venne poi accantonato. Sono visibili sui siti che trattano dell'enorme mole di memorabilia attinente alla figura del cantante, alcuni spezzoni di filmati amatoriali girati presso la palestra dove egli si allenava in compagnia del suo entourage, che avrebbero dovuto essere utilizzati nel corso della lavorazione del documentario,[162]che in effetti ci forniscono l'immagine di un cultore delle arti marziali piuttosto lento, imbolsito, e in pessima forma fisica.[163]
La produzione discografica degli anni settanta
La produzione discografica complessiva fu enorme e diversificata per tutto il corso del decennio, poiché durante lo svolgersi del periodo furono pubblicati un considerevole numero di album contenenti raccolte di carattere antologico, realizzati di volta in volta raccogliendo brani facenti parte di colonne sonore di pellicole interpretate dal cantante nel corso degli anni 60, raccogliendo i titoli dei singoli risalenti al periodo degli anni 50, quando egli venne scritturato dalla Sun Records, raccogliendo i titoli dei primi singoli incisi allorquando egli venne scritturato dalla RCA, raccogliendo titoli incisi sempre per la stessa casa, ma più recenti, o ancora semplicemente mettendo assieme una miscellanea del materiale descritto in precedenza, senza alcun ordine razionale o nesso logico. Fra di esse, in Italia si possono ricordare quelle pubblicate dalla RCA Italiana, appartenenti alla "Linea tre", e in Inghilterra quelle pubblicate dalla RCA Camden, sottomarca della RCA, sulla stessa falsariga.
Furono poi pubblicati numerosi album redatti con sequenze di brani di nuova fattura incisi in studio, alcuni validi artisticamente, e fra di essi si possono ricordare Elvis Country (I'm 10,000 Years Old), un concept album di musica country, e Elvis Sings the Wonderful World of Christmas, una raccolta di canzoni natalizie, commercializzati entrambi nel 1971, quindi una raccolta di brani gospel, He Touched Me, commercializzato nel 1972, nonché raccolte di brani di carattere natalizio e gospel, commercializzate sempre nello stesso periodo. Degni di nota anche album quali Aloha from Hawaii Via Satellite, commercializzato nel 1973, Promised Land e Today, entrambi commercializzati nel 1975.
I brani che in quel periodo ottennero maggior successo di classifica in qualità di singoli, furono, in ordine cronologico Kentucky Rain e The Wonder of You, commercializzati entrambi nel 1970, There Goes My Everything, commercializzato nel 1971, Burning Love, commercializzato nel 1972, Steamroller Blues, commercializzato nel 1973, Promised Land, commercializzato nel 1974, My Boy, e T-R-O-U-B-L-E, commercializzati entrambi nel 1975, e Moody Blue, commercializzato nel 1977, che fu anche l'ultimo singolo pubblicato dal cantante prima del suo decesso.
Alcuni di questi titoli raggiunsero posizioni di rilievo nelle varie classifiche discografiche, sia sul mercato americano, sia su quello europeo, raggiungendo anche in qualche caso notevoli periodi di permanenza nelle zone alte delle stesse, ma apparve evidente che il cantante durante la seconda metà degli anni 50, il periodo durante il quale la sua immagine si era affermata a livello internazionale, avesse raggiunto risultati ben più eclatanti.
I documentari sulla carriera
A partire dall fine degli anni 60 il cantante troncò ogni forma di collaborazione con Hollywood, e le uniche testimonianze ufficiali della sua attività concertistica basata su sue immagini risalenti agli anni 70 furono due documentari. Il primo venne intitolato Elvis, That's The Way It Is (Elvis, questa e la vita per lui), e venne realizzato nel 1970, ed il secondo venne intitolato Elvis On Tour (Elvis in Tour), e venne realizzato circa due anni dopo, nel 1972. Pur palesando qualche limite e qualche ingenuità, questi documentari forniscono una testimonianza fedele del tipo di vita condotta per tutto il corso di quegli anni dal cantante, ponendo poi anche l'accento su tutta quella particolare forma di folklore, che per tutto lo svolgimento della sua lunga carriera caratterizzò, a volte in modo grottesco, il rapporto che egli intrattenne con i suoi fan più devoti, fornendone una particolareggiata panoramica, oltre che essere una minuziosa carrellata di testimonianze visive dell'intensa attività concertistica in cui egli si produceva, esibendosi senza sosta sui palcoscenici di tutta l'America.[164]
Il declino
Il palesarsi di problemi fisici e nella vita privata
All'inizio degli anni settanta, il cantante cominciò a manifestare problemi alla vista, e dopo essersi sottoposto ad una serie di esami oculistici, scoprì di essere affetto da una forma di glaucoma secondario, e di tale problema soffrì sino alla fine dei suoi giorni. La continua esposizione alle forti luci di scena, inevitabile durante lo svolgimento dell' attività concertistica, peggiorò la patologia da cui era afflitto. Contemporaneamente cominciarono a manifestarsi dei problemi inerenti alla sua vita matrimoniale, poiché i lunghi periodi di lontananza dalla dimora coniugale, i suoi sempre più frequenti occasionali rapporti con altre donne, i suoi continui sbalzi di umore, dipendenti dall'abuso di farmaci, diventarono la fonte continua di diverbi con la moglie Priscilla. Questo stato di cose in seguito spinsero poi la stessa, che non lo seguiva durante lo svolgimento dei suoi interminabili tour, e che nel frattempo aveva imbastito una relazione sentimentale con un altro uomo, a chiedere la separazione da lui, nel febbraio del 1972, cosa che ottenne.[165]
L' abuso di farmaci
Col passare degli anni il cantante, allo scopo di reggere meglio il serrato ritmo della sua stressante attività concertistica incrementò paurosamente il consumo di farmaci quali stimolanti e anfetamine. Parimenti, allo scopo di forzare poi il suo successivo riposo aumentò smodatamente anche il consumo di farmaci quali barbiturici e tranquillanti. Il letale mix di farmaci che era solito assumere sempre con maggior frequenza e in quantità sempre più rilevanti, suscitò in lui il palesarsi di una forma di grave dipendenza, e finì per incidere poi in modo negativo anche sulla sua salute. I ricoveri in ospedale divennero allora frequenti, e inoltre a quella che sembrava la continua crescita di uno stato ipocondriaco, si aggiunsero poi le conseguenze di una alimentazione eccessiva e disordinata, che portarono il cantante a ingrassare vistosamente e a sottoporsi poi, nel tentativo di recuperare un minimo di forma fisica, a spossanti diete dimagranti a base di medicinali. [166]
Il divorzio dalla moglie e il palesarsi di uno stato depressivo
Il 9 ottobre del 1973, a Santa Monica venne sancito ufficialmente il divorzio tra la moglie Priscilla ed il cantante, e, sebbene nonostante la fine del loro matrimonio essi abbiano mantenuto in seguito buoni rapporti di amicizia, che perdurarono sino al suo decesso, l' accaduto contribuì al profilarsi in lui di un periodo di acuta depressione. Risale a quel periodo la pubblicazione di un brano dal quale fu tratto un singolo di carattere fortemente autobiografico, dal titolo Always on my mind (Sempre nella mia mente), che ottenne un certo successo, e del quale un notissimo gruppo in auge negli anni ottanta, i Pet Shop Boys, nel 1987 produsse un rifacimento in chiave Dance, che godette a sua volta di un ottimo riscontro di carattere commerciale.[167]
Il deterioramento dei rapporti con i membri del suo seguito
Lo stato depressivo di cui il cantante già soffriva venne aggravato in seguito anche a causa della commercializzazione di una biografia dissacrante e diffamatoria nei suoi confronti, dal titolo Elvis, What's Happened? (Elvis, cosa ti è successo?), scritta collegialmente, e fatta successivamente pubblicare da alcuni ex membri del suo seguito, Red West, Sonny West, e Dave Hebler, che per quasi un ventennio erano stati i "membri storici" della cosiddetta "Memphis Mafia", che per motivi di natura prettamente economica erano entrati già da tempo in conflitto con lui, e a causa di ciò lo avevano abbandonato, dopo un sodalizio durato decenni.[168]
Gli ultimi anni di vita
Verso la fine del 1973 la salute del cantante, già compromessa dalla vita stressante che conduceva ormai da tempo, cedette praticamente di schianto. A tal proposito, interpellato successivamente sull'argomento, John Wilkinson, il chitarrista che collaborò con il cantante per tutto il corso degli anni 70, assistendo involontariamente al declino psico-fisico di cui egli fu oggetto, così si espresse, descrivendo lo stato di salute in cui egli versò a partire da quell'anno: «Gonfio come un otre, balbettante, un vero rottame... c'era qualcosa che assolutamente non andava nel suo fisico... stava così male che le parole nelle sue canzoni erano totalmente indecifrabili...»
Nonostante la serie di problemi di salute che lo affliggevano, dovuti principalmente all'esagerato abuso di farmaci e al suo snervante stile di vita, il cantante continuò a prodursi negli anni successivi in una serie incessante di faticose esibizioni dal vivo, girovagando per gli Stati Uniti con il suo seguito senza mai concedersi una sosta, continuando a mettere a dura prova la resistenza della sua tempra, ma i suoi fan non poterono fare a meno di assistere al suo progressivo declino psicofisico.[169]
La seconda metà degli anni settanta videro il cantante psicologicamente sempre più confuso, e fisicamente sempre più sfatto, calcare le scene dei palcoscenici americani, anche se, benché le sue condizioni fisiche spesso fossero critiche, in qualche caso non mancò di prodursi in performance di indubbio livello, come la sua esibizione a Indianapolis alla "Market Square Arena" il 26 giugno 1977, durante la quale eseguì una sentita e vocalmente valida interpretazione del pezzo Unchained Melody, brano utilizzato in seguito negli anni ottanta come colonna sonora del film Ghost nella versione del 1965 incisa dai The Righteous Brothers, e un altrettanto buona interpretazione di un altro vecchio successo, Bridge over Troubled Water, cavallo di battaglia di Simon and Garfunkel nel 1969.[170]
L' "Elvis in concert"
Nel 1977 venne inoltre prodotto dalla CBS uno speciale televisivo, realizzato riprendendo alcune delle ultime esibizioni in concerto del cantante. Gli spezzoni di filmato utilizzati allo scopo assemblare il prodotto finale successivamente trasmesso, della durata di circa un'ora, evidenziarono l'immagine di un artista ormai sfatto, a volte in stato confusionale, palesemente invecchiato, paurosamente in sovrappeso, e nel complesso in pessima forma fisica. Tali condizioni sono maggiormente apprezzabili visionando dei filmati amatoriali girati all'epoca, dietro le quinte, prima dell' ingresso in scena del cantante, che sono visibili sui vari siti internet dedicati all'enorme mole di memorabilia attinente al personaggio.[171] Durante le esibizioni egli interpretò come al solito quello che era considerato il suo repertorio più classico, riproponendo alcune versioni dei suoi successi discografici, e corredandole di varianti che le condizioni fisiche in cui versava resero a volte grottesche. La registrazione di tali esibizioni rappresenta comunque l'ultima testimonianza mediatica della tipica attività concertistica in cui egli si era prodotto per tutto il corso degli anni 70, e venne denominato Elvis in Concert. Dalla colonna sonora dello stesso speciale, fu ricavato anche un album, pubblicato successivamente al decesso del cantante, e che raggiunse posizioni di un certo rilievo nella classifica di Billboard.[172]
La vita sentimentale negli anni settanta
Il gossip e la vulgata imperante all' epoca attorno al personaggio gli attribuì nel corso del decennio varie relazioni di natura sentimentale con un imprecisato numero di donne, e anche delle presunte riappacificazioni con l'ex moglie Priscilla, ma le relazioni stabili importanti di cui si ha notizia sicura furono sostanzialmente due. La prima quella che il cantante imbastì con Linda Thompson, ex reginetta di bellezza che a suo tempo era stata eletta "Miss Tennessee", che egli conobbe verso la fine del 1973, e che gli rimase accanto per circa quattro anni, cercando anche di distoglierlo dalle sue poco salutari abitudini di vita.[173]La seconda con la donna che assunse anche il ruolo di ultima "fidanzata ufficiale" del cantante, di cui rinvenne il cadavere esanime nella stanza da bagno di Graceland, fu invece quella che egli intrattenne con la modella e attrice Ginger Alden, che egli conobbe dopo la fine della relazione sentimentale con la precedente, e che gli rimase accanto durante l' ultimo travagliato periodo della sua vita.[174]
Gli ultimi giorni di vita, la preparazione di un nuovo Tour, e la morte
Dopo l'ennesima esibizione, il cantante ritornò a Memphis, per poter riposare, e dedicarsi poi ai preparativi inerenti al suo nuovo tour, che avrebbe dovuto iniziare attorno alla seconda metà di agosto. Precisamente il 16 agosto, poco dopo mezzanotte, egli tornò a Graceland, e sino alle prime ore del mattino rimase sveglio, intrattenendosi in compagnia della sua famiglia e del suo staff, rilassandosi e curando gli ultimi dettagli inerenti al concerto che si sarebbe dovuto svolgere a Portland, nel Maine, il 17 di Agosto. Verso le sette del mattino si ritirò in camera per riposare prima della partenza. Furono queste le sue ultime ore di vita, poiché in tarda mattinata venne rinvenuto agonizzante nella sua stanza da bagno dalla compagna Ginger Alden. Quest'ultima diede celermente l'allarme, sopraggiunse rapidamente un'ambulanza il cantante fu trasportato velocemente al Baptist Memorial Hospital, ma tutti gli innumerevoli tentativi fatti successivamente allo scopo di rianimarlo furono vani. Ne fu quindi dichiarata la morte, precisamente alle ore 15:30 dello stesso giorno, a causa di un attacco cardiaco.[175] Aveva solamente 42 anni.
I funerali
I mezzi di informazione vennero a conoscenza dell'accaduto, e informarono con tempestività la collettività dell'avvenimento. Meno di un'ora dopo il decesso del cantante, un migliaio di persone si erano già riunite davanti al cancello di Graceland. Un'ora più tardi il loro numero si aggirava sui 3,000. Nel pomeriggio raggiunse e superò la cifra di 20,000. In tarda serata si raggiunsero e superarono le 80,000 presenze. Anche il successivo svolgimento delle esequie fu caratterizzato da quella forma di particolare e a volte grottesco folklore che per tutto l'evolversi della carriera del cantante era stata alimentato dalla devozione che i suoi fan gli avevano sempre tributato. Da tutto il mondo piovvero enormi quantitativi di ordini ai fioristi di Memphis, ai quali venne commissionato il confezionamento di migliaia di cuscinetti floreali a forma di chitarre, in riferimento allo strumento che aveva sempre accompagnato il cantante durante lo svolgimento di tutta la sua carriera, di cagnolini, in riferimento al brano Hound Dog (Cane da caccia), di orsacchiotti, in riferimento al brano Teddy Bear (L' orso Teddy), di cuori spezzati, in riferimento al brano Heartbreak Hotel (Hotel dei cuori infranti), e corone funebri della più svariata foggia, ma che si ispiravano comunque nella loro forma all'iconografia che era nata e si era successivamente sviluppata attorno all'immagine del cantante. Furono addirittura organizzati due voli speciali, allo scopo di trasportare ben cinque tonnellate di fiori dalla California e dal Colorado. Lo svolgimento dei funerali venne anche funestato dal verificarsi di alcuni incidenti, dipendenti sia dalla enorme e caotica ressa che si era creata in quei frangenti, sia da quell' aura di fanatismo e isterismo collettivo che aveva sempre caratterizzato il rapporto fra i suoi fan più devoti il loro idolo.[176]
Graceland, la maestosa tenuta acquistata dal cantante nel 1957, è diventata oggi un vero e proprio museo. Aperta al pubblico dal 1982, essa è divenuta una sorta di santuario del rock, meta del pellegrinaggio continuo dei suoi innumerevoli fan.[177] Graceland risulta inoltre essere la seconda dimora più visitata degli Stati Uniti con oltre 10.000 presenze alla settimana, seconda solo alla Casa Bianca.
Le circostanze del decesso
Il rinvenimento del cadavere e le varie ipotesi sulle cause della morte
Il 16 agosto del 1977, il cantante fu rinvenuto esanime dalla fidanzata Ginger Alden, all' interno del suo bagno personale a Graceland, si presume deceduto a causa di un attacco cardiaco. Sono comunque state successivamente formulate una ridda di ipotesi inerenti alle cause del suo decesso, sul quale permangono tuttora dubbi e perplessità.
Secondo un noto biografo del cantante, Peter Guralnick, il suo medico personale anni dopo così si espresse, interpellato sulle modalità della sua morte: «Elvis aveva vomitato dopo essere stato colpito da infarto, a quanto pare mentre era seduto sul water». Dopo aver effettuato l'autopsia del suo cadavere, nel suo corpo furono riscontrata la presenza di tracce di ben quattordici sostanze medicinali differenti, che in seguito si scoprirono essere state prescritte legalmente dal suo medico personale. Gode di un certo credito la tesi secondo la quale il cantante non facesse uso di sostanze stupefacenti, ma abusasse esageratamente di psicofarmaci, anfetamine, barbiturici, e stimolanti.
Altra causa imputata per giustificare la morte del cantante fu la sua eccessiva obesità, poiché secondo la stima del medico che effettuò l'autopsia sul suo corpo, egli al momento del decesso pesava circa 158 kg.[178] Si presume che egli avesse messo su una buona parte di quel peso eccessivo nell'ultimo periodo della sua esistenza, poiché trascorreva la maggior parte del suo tempo rinchiuso all'interno delle sue stanze, abbuffandosi continuamente di cibo in preda alle sue paranoie, cercando di consolarsi, e divorando per raggiungere lo scopo quantità eccessive di dolciumi fritti, cheeseburger, gelati, pizze, panini fritti con bacon, burro di noccioline e banane, alimenti che avevano sempre fatto parte del suo poco raccomandabile regime alimentare, che i medici che lo ebbero in cura all' epoca avevano già cercato di convincere a cambiare, per altro senza successo, già tre anni prima, nel 1974. [178][179]
Non trascurabile poi anche l'ipotesi di uno shock anafilattico, provocato da una parziale allergia alla codeina, sostanza presente in dosi elevate nei farmaci contro il mal di denti che egli stava assumendo in dosi massicce durante quei giorni.
L'ultima ipotesi sulla morte del cantante è stata formulata tuttavia da un suo stretto conoscente, nonché suo medico personale, il dottor George Nick Nichopoulos, che si occupò della salute del cantante a partire dall' anno 1965.
Il medico ha recentemente pubblicato un libro dal titolo The King and Dr. Nick, in cui spiega nel dettaglio la sua versione delle reali cause della morte del cantante. Secondo il dottore, egli morì a causa delle conseguenze di una patologia che viene definita costipazione cronica, e per questo motivo fu rinvenuto esanime vicino al suo WC. La costipazione cronica causa infatti un colon sproporzionato, una mobilità intestinale quasi inesistente e anche una notevole obesità (tutte circostanze riscontrate durante l'autopsia del cadavere).
I dubbi sulla veridicità del decesso e la nascita di leggende metropolitane attorno all'evento
Dopo la scomparsa del cantante si diffuse immediatamente una notevole quantità di singolari, svariate e fantasiose illazioni, che contribuirono alla nascita e al successivo consolidarsi di una particolare leggenda metropolitana, che gode tuttora di un certo credito. Tali illazioni all'epoca sostenevano che il cantante non fosse realmente deceduto, ma che in realtà fosse ancora vivo e vegeto, e che la sua dipartita altro non fosse stata se non l'attuazione di una singolare messa in scena, posta in essere allo scopo di consentirgli una specie di fuga definitiva dall'esistenza troppo logorante che egli, ormai totalmente schiavo dello Show-Bisness, era stato costretto a condurre sino a quel momento, e della quale era ormai stufo.[180][181].
È comunque innegabile la circostanza che, a partire dalla data del suo decesso, la presenza del cantante sia stata segnalata un po' ovunque, nelle più svariate località del mondo. Nel corso degli anni sono giunti a conoscenza delle varie cronache una moltitudine di diversificati, spesso inverosimili, e talvolta ridicoli avvistamenti di Elvis. A tutt'oggi oggi, esistono un discreto numero di associazioni[182][183][184][185], in particolar modo statunitensi, impegnate nel sostenere a oltranza e con convinzione queste teorie.
Tra le ipotesi più inverosimili fra tutte quelle che sono state formulate nel corso degli anni, spiccano per esempio quella che palesa la possibile origine aliena del cantante. Tale ipotesi viene citata anche durante lo svolgimento delle scene finali del film Men in Black, e si fa riferimento ad essa anche in una canzone interpretata dal complesso dei Dire Straits, dal titolo "Calling Elvis".
Altra assurda ipotesi, quella secondo la quale la scomparsa del cantante fu in realtà l'esito inevitabile del suo inserimento forzato in un programma posto in atto dal "Federal Bureau Investigation" (la famosa Fbi, ossia i Servizi Segreti degli Stati Uniti d'America), e riguardante la "protezione dei testimoni".
Un'altra cervellotica ipotesi, formulata recentemente, è quella secondo la quale il cantante, creduto ufficialmente morto il 16 agosto del 1977 in seguito ad un attacco cardiaco, in realtà attualmente, ormai quasi ottantenne, si nasconderebbe nella capitale di Cuba, all’Avana, presso la quale sarebbe giunto più di trent'anni fa.
Tale eclatante scoperta sarebbe stata fatta in modo del tutto fortuito da Matt Frost, un fotoreporter statunitense, che sarebbe riuscito ad entrare nell’ospedale della capitale cubana, dov’è ricoverato Fidel Castro, travestendosi da infermiere. Frost in realtà avrebbe attuato tale messa in scena allo scopo di poter intervistare e scattare delle foto convalescente líder máximo. In quel frangente Frost sarebbe entrato per errore in una stanza dell'Ospedale Gregorio Maranon, dove avrebbe ravvisato la presenza del cantante, ivi ricoverato. A far presupporre al giornalista che in quella stanza ci fosse Fidel Castro, sarebbe stata la presenza di due militari dei servizi segreti cubani, appostati nelle vicinanze. Quando Frost ha aperto la porta, si sarebbe trovato al cospetto di un uomo di circa settant' anni, di corporatura massiccia, visibilmente somigliante al cantante: credendo di essere stato scoperto, l’uomo avrebbe esclamato, in perfetto inglese: Yes, it’s me, Elvis. A quel punto, Frost, che nel frattempo si sarebbe avvicinato alla porta della stanza per uscirne, sarebbe poi tornato al capezzale del malato, e lo avrebbe osservato attentamente. Nelle due ore successive, egli avrebbe concesso una lunga intervista al reporter statunitense, narrandogli compiutamente degli ultimi trenta e più anni della sua vita segreta, e soffermandosi sui motivi che lo hanno costretto alla clandestinità.[186]
Fra le più strane storie che sono nate anche grazie a quella particolare aura di mistero che ha sempre gravitato attorno al personaggio, non va poi dimenticata quella che gli attribuisce anche il suo coinvolgimento nel complotto che nel corso degli anni 60 ebbe come conseguenza l'omicidio del presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy.[187]
La passione di Elvis per le automobili
Le Cadillac
Non è mai stata un segreto la grande passione che il il cantante ha sempre coltivato per le automobili in genere, ma in particolar modo per quelle contraddistinte dal marchio Cadillac, che è sempre stata considerata unanimemente l'auto americana di lusso per eccellenza.
Il primo esemplare di automobile contraddistinto da tale marchio fu acquistato dal cantante nel 1955, e per tre mesi tale autovettura venne utilizzata per raggiungere le località dove egli effettuava le sue esibizioni, assieme al suo gruppo. La macchina finì distrutta a causa di un incendio che scoppiò all'interno del suo vano motore nel mese di Giugno dello stesso anno, mentre il cantante stava percorrendo la strada che da Hope portava a Texarcana.
Il secondo esemplare di vettura contraddistinto dal marchio Cadillac acquistato dal cantante fu la 75 Fleetwood Limousine, che egli si procurò allo scopo di poterlo utilizzare durante il tour che egli effettuò nel marzo dell'anno 1956. Successivamente la stessa autovettura venne anche utilizzata per portare a termine le operazioni di trasloco, quando il cantante si trasferì a Graceland, nel 1957. In quella occasione gli interni dell'autovettura vennero anche seriamente danneggiati, in quanto essa fu utilizzata impropriamente allo scopo di trasportare anche diversi animali domestici.
Il terzo esemplare di vettura contraddistinto dal marchio Cadillac acquistato dal cantante è forse la più famosa, ultima icona dell'"Elvis anni cinquanta", poiché si tratta della Cadillac De Ville Fleetwood 60 Special, meglio conosciuta dai fans con l'appellativo di "Pink Cadillac". In origine fu acquistata dal cantante con l'intenzione di regalarla alla madre Gladys, ma in seguito egli prese l'abitudine di adoperarla personalmente. La carrozzeria di tale autovettura, inizialmente dipinta di colore blu, fu successivamente ridipinta in un particolare colore rosa, che la leggenda vuole sia stato creato apposta per assecondare i gusti cromatici del cantante, e che fosse contraddistinto da una tonalità molto difficile da ottenere.
La quarto esemplare di vettura contraddistinto dallo stesso marchio posseduta dal cantante fu la Cadillac Eldorado, che il cantante acquistò assieme alla sua fidanzata dell'epoca June Juanico, il 12 giugno dell'anno 1956, per la somma, notevole per il periodo, di 10.000 dollari. Originariamente tale autovettura era dipinta di bianco, ed i suoi interni erano rivestiti di pelle nera. Il cantante la fece allora ridipingere da un carrozziere di Memphis, Jimmy Sanders, lo stesso che aveva creato la particolare tonalità di rosa con la quale era stata ridipinta la vettura che egli aveva posseduto in precedenza, e vennero inoltre effettuate varie modifiche agli interni in pelle, sui quali vennero inserite le iniziali "EP", adornate da ideogrammi che rappresentavano una chitarra e due note musicali.
Altra vettura posseduta dal cantante che merita particolare attenzione, a causa delle sue caratteristiche peculiari, fu la "Cadillac Series 75 Fleetwood Limousine" dell'anno 1960. Tale autovettura, contraddistinta da rifiniture esageratamente lussuose e pacchiane, venne fatta allestire come esemplare unico, e venne successivamente acquistata dalla RCA, la casa discografica del cantante, per l'allora cifra record di 100.000 dollari. L'interno dell' auto era adornato da una serie si accessori particolari e decisamente stravaganti, fra i quali si possono annoverare un complesso beuty case per la cura del proprio aspetto, un frigorifero, un radiotelefono, un impianto TV, un marchingegno in grado di lucidare le scarpe, un registratore a nastro magnetico del tipo che si utilizzava all'epoca, e persino un dispositivo per ascoltare dischi della RCA, fino ad un massimo di dieci LP alternati automaticamente, dunque una sorta di mini juke box. Il tutto era rifinito in modo esageratamente vistoso, mediante la ridondante presenza di una marea di guarnizioni e placcature in oro massiccio. Nel corso dell'anno 1964 il Colonnello Tom Parker convinse la RCA a vendergli la stravagante auto, per acquistare la quale egli corrispose alla casa discografica la somma di 24.000 dollari, per poi utilizzarla successivamente durante l'esecuzione di un tour a carattere promozionale alla stregua di una specie di auto di rappresentanza, e più in generale come un esempio di status simbol, che concorresse a rinvigorire la fama e la notorietà del loro idolo presso i suoi fan, ottenendo come risultato dall'operazione un notevole successo. Negli anni settanta tale autovettura è stata donata al "Country Music Association Hall of Fame di Nashville", dove si trova custodita tuttora. All'epoca vennero anche girati una serie di filmati di carattere promozionale che avevano per soggetto le sue particolarità, e la serie di strampalati gadget di cui era dotata, visibili tutt'oggi su alcuni fansite dedicati al cantante.[188]
La Cadillac Series Fleetwood Limousine del 1964, di colore nero, successivamente poi riverniciata in color porpora, è sicuramente una delle auto preferite e più usate dal cantante. Quest'auto ha partecipato anche al suo corteo funebre, che si è svolto nell'Agosto del 1977. L'ennesima Cadillac che egli acquistò fu un esemplare di De Ville prodotta nel corso dell'anno 1967, e fu adoperata dal cantante e da sua moglie Priscilla Presley, durante lo svolgimento della loro luna di miele. l'anno successivo venne il turno della Cadillac Eldorado Coupé, acquistata dal cantante per farne un uso esclusivo e personale. Fu spesso usata soprattutto durante il periodo della nascita di sua figlia, e per tutto il corso dell'anno successivo. Si ha poi notizia del fatto che quando un giorno l'auto a causa di noie meccaniche non partì, il cantante esplose in un eccesso di rabbia, scese dall'autovettura, e la colpì lungo il paraurti di destra con una lunga serie di violenti calci. Successivamente egli se ne sbarazzò, regalandola al patrigno di sua moglie.
Qualche anno dopo, nel 1974, il cantante acquistò una "Cadillac Fleetwood Brougham", che successivamente diventò una delle sue auto preferite, tanto che volle che fosse dotata all'interno di ogni tipo di stravagante optional. Tra di essi si possono ricordare un soffitto decorato con un arazzo che riproduceva una Luna splendente abbinata a un'immagine di Dio. Questa vettura la si può poi scorgere tra le auto che compongono il lungo corteo funebre che si formò durante lo svolgimento dei suoi funerali. Il proprietario attuale l'ha acquistata dall'ente che si occupa dell'amministrazione dei beni che gli appartennero nel corso della sua vita, recandosi direttamente a Graceland nell'anno 1980, e circa vent'anni dopo, nell'anno 2000, è stata messa all'asta dal nuovo proprietario, alla modica cifra di 1.200.000 dollari, ridotta successivamente a 750.000 dollari, e infine ancora ulteriormente ridotta a 500.000 dollari.
Altre automobili contraddistinte dal marchio Cadillac di minore importanza appartenute al cantante sono state la Cadillac Sedan, la Cadillac Station Wagon, la Cadillac De Ville, e la Cadillac Eldorado Convertibile. Quest'ultima autovettura fu disegnata personalmente dal cantante nel corso dell'anno 1965, ispirandosi al modello di quella che rappresentava la sua "auto ideale", che avrebbe dovuto essere realizzata da George Barris, ma egli non vide mai il suo sogno realizzarsi, in quanto morì prima che il suo fantasioso progetto fosse portato a termine.
Le altre automobili
Si ha poi notizia di un certo numero di altri esemplari di automobili contraddistinti d marchi diversi, che il cantante acquistò nel corso degli anni, quali una vetturetta Messerschmitt, acquistata nell'anno 1956, una BMW 507 s, acquistata nell'anno 1959, una Lincoln Continental Mark 5, acquistata nell'anno 1960, una Rolls Royce Phantom V, acquistata nell'anno 1961, una Ford Thunderbird, acquistata nell'anno 1962, una seconda Lincoln, la Executive Limousine, acquistata nell'anno 1967, una De Tomaso Pantera, acquistata nell'anno 1971, di alcune Stutz Blackhawk, acquistate durante il corso del triennio compreso tra l'anno 1970 e l'anno 1973, e di una Ferrari Dino 308 GT4, acquistata nell'anno 1975.
In qualche caso, ma non sempre, tali autovetture vennero successivamente fatte personalizzare in modo particolare da carrozzieri locali, allo scopo di adeguarle agli stravaganti gusti ed alle atipiche necessità del loro proprietario.
Entrarono poi a far parte dello svariato parco macchine posseduto dal cantante una serie di veicoli particolari, quali delle Dune Buggyes, veicoli da collegamento interno, e dei trattori adattati per essere utilizzati per effettuare la manutenzione della sua tenuta.[189]
Il cantante nel corso degli anni 60, acquistò anche un grosso autobus di linea, dismesso dalle locali compagnie di trasporto passeggeri, che dopo aver fatto trasformare in una specie di gigantesco caravan, utilizzò lungamente in compagnia del suo entourage, e sul quale venne realizzata una serie di filmati amatoriali, che lo ritraggono alla guida dello stesso, alcuni dei quali visibili su internet, nei siti che trattano dell' enorme mole di memorabilia attinente alla sua figura.[190]
Le moto
Il cantante poi, a partire dai primi anni 50, e nel corso dei due decenni successivi, acquistò un certo numero di svariate moto, principalmente Harley Davidson, (alcune delle quali carrozzate come Sidecar), nonché alcuni motocicli speciali, allestiti come veicoli a tre ruote, e altre moto ancora, fatte personalizzare apposta per soddisfare i suoi gusti.
Come tutto ciò che in qualche modo aveva una qualche attinenza con la sua figura, anche le auto e le moto da lui possedute durante il corso della sua esistenza finirono per diventare una parte essenziale e imprescindibile dell'iconografia che ruotava attorno al personaggio, e alcuni esemplari di queste autovetture e di questi motocicli sono tuttora conservati presso il locale Museo "Elvis Presley Automobile Museum Memphis", situato a Memphis.
Discografia
Album
Filmografia
Curiosità
- Molti artisti contemporanei hanno rappresentato Elvis nelle loro opere. Curioso il lavoro di Giuseppe Veneziano, che nella sua "Madonna dell'Elvis", ha rappresentato uno strano Elvis bambino, vestito con un costume di scena simile a quelli utilizzati dal cantante nel corso degli anni 70, mentre giace beatamente tra le braccia in della Vergine.
- Dudley Brooks, il pianista di colore che aveva collaborato alla realizzazione della colonna sonora del terzo film interpretato da Elvis, Jailhouse rock, sarebbe dovuto comparire nelle scene del film rivestendo il ruolo che ricopriva nella realtà, ma il pregiudizio contro la gente di colore ancora imperante negli Stati Uniti all'epoca impedì il verificarsi della cosa, e il ruolo di pianista nel film venne interpretato da Mike Stoller, il paroliere che assieme a Jerry Leiber aveva scritto una miriade di canzoni che sembravano fatte apposta per valorizzare le qualità vocali del cantante, e che tanto avevano contribuito a consolidarne il successo.[191]
- Nel 1958 Elvis in una scena del film King Creole interpretò l'unico brano "Acappella", (vale a dire eseguito con il solo ausilio della sua voce) eseguito nel corso della sua carriera, di cui permanga una traccia fonografica. In seguito il brano venne riarrangiato integrandolo mediante l'apporto dei cori eseguiti dai Jordanaires, ma non furono comunque aggiunti accompagnamenti di natura strumentale, e venne incluso nell' album tratto dalla colonna sonora del film stesso. Si intitolava Steadfast, Loyal, and true, ed era un "Inno scolastico".[192]
- Nel 1965 Elvis interpretò un brano scritto da Bob Dylan, che in seguito divenne un classico di quest'ultimo, Tomorrow Is a Long Time, che venne incluso come "bonus song", nella colonna sonora del film Spinout, e Dylan stesso successivamente riconobbe la bontà della versione eseguita dal cantante.
- Negli corso degli anni 60, Elvis interpretò un solo ed unico brano in lingua italiana, "Santa Lucia", del quale esiste anche una traccia fonografica, pubblicata anche sulle varie raccolte commercializzate nel corso degli anni.
- Nel corso dell'anno 2008, nell'annuale classifica stilata basandosi sui downloads dei singoli più scaricati da iTunes, comparve tra i primi posti della stessa uno dei primi brani incisi da Elvis nei primi anni 50, Baby Let's Play House[193]
- Bill Clinton, l'ex presidente degli Stati Uniti, ha, in svariate occasioni, ribadito di essere un grande fan di Elvis, di aver all'epoca presenziato ai suoi funerali, e durante una manifestazione commemorativa inerente al personaggio ha anche suonato col il sassofono un brano che fu un celebre successo del cantante, allo scopo di rendergli omaggio.[194]
- La frase che i vari presentatori pronunciavano con enfasi allo scopo di annunciare la fine delle esibizioni del cantante, "Elvis has left the building!" (Elvis ha lasciato il palazzo!), è stata utilizzata per intitolare in lingua originale una pellicola girata negli Stati Uniti nel 2004, e che è stata successivamente commercializzata in Italia col titolo: "Se ti investo mi sposi?"[195]
- Nelle versioni italiane dei film da lui interpretati, Elvis era solitamente doppiato da Pino Locchi, noto soprattutto per essere la voce italiana di Sean Connery, Roger Moore (in particolare nella serie di pellicole su James Bond) e di Terence Hill: più raramente, Elvis fu anche doppiato da Massimo Turci, mentre nel suo primissimo film Fratelli rivali il suo doppiatore fu invece Gianfranco Bellini.
- La canzone Ignudi fra i nudisti, interpretata da Elio e le Storie Tese, è sostanzialmente una versione scritta in reverse del pezzo di Elvis Presley Suspicious Minds.
- Nell' anno 2008 il suo record di "Artista rimasto più settimane alla #1 della Hot 100" è stato battuto da Mariah Carey, che lo ha superato anche per il numero di singoli piazzati alla numero 1 della stessa classifica (18 per Maria Carey, contro i 17 per Elvis)[196]
- A partire dall' anno 2004, la casa produttrice di giocattoli McFarlane Toys ha immesso sul mercato diverse action figure che raffigurano Elvis in diverse fasi della sua carriera: Elvis Presley ('68 Comeback Special) (2004), Elvis Presley 2: Rockabilly (2004), Elvis Presley 3: Las Vegas (2004), Elvis Presley 4: Gold Lamé Outfit (2005), Elvis Presley 5: Jailhouse Rock (2005), Elvis Presley 6: Blue Hawaii (2006), Elvis Presley 7: Gospel Elvis (2008), Elvis Presley 8: Aloha Elvis (2008)
- Nell'agosto del 2008, la Mattel ha lanciato sul mercato americano una coppia di bambole ispirate sia nelle fattezze che negli abiti ad Elvis e la moglie Priscilla nel giorno delle loro nozze.[197]
- Nel brano God, scritto da John Lennon, Elvis viene citato tra <<le persone o le cose a cui non credere>>.
- Nel video attinente al brano Christmas Lights dei Coldplay sono presenti quattro violinisti vestiti come Elvis. Inoltre al di sopra il palco scenico campeggia la scritta "Credo Elvem Etiam Vivere", dal latino "Credo che Elvis sia ancora vivo".
- In una scena del film Forrest Gump, un giovane Elvis, osservando casualmente gli strani e insoliti passi di ballo in cui, a causa della sua menomazione, si produce involontariamente il piccolo Forrest, ne rimane in un primo tempo incuriosito, e successivamente ne trae ispirazione per i passi di danza che adotta muovendosi scatenato durante le sue esibizioni in televisione, al "Milton Berle Show", negli anni cinquanta, mentre interpreta il brano hound Dog.
- In una scena del film Gallo cedrone, il protagonista Armando Feroci (interpretato da Carlo Verdone) organizza una grottesca riunione, in un club frequentato da fan di Elvis, sostenendo di esserne il figlio naturale, e chiede la riesumazione della salma del cantante, allo scopo di effettuare un "test del DNA".
- in una scena del film Vacanze in America il gruppo di vacanzieri in gita negli Stati Uniti si reca in pellegrinaggio a Graceland, visitando la tomba di Elvis.
- in una scena del film Bubba Ho-Tep viene dato credito alla teoria che Elvis si sia esiliato volontariamente dalle scene stanco della vita condotta sino ad allora. In questo caso, Elvis dona tutti i suoi beni ad un suo perfetto sosia, Sebastian Haff, spacciandosi poi per quest'ultimo e sottoscrivendo un patto: quando il vero Elvis vorrà calcare nuovamente i palcoscenici del mondo, Haff dovrà tornare alla sua vecchia vita. Però non sarà possibile in quanto il patto prenderà fuoco. Elvis si trova costretto a vivere in un ospizio dove si troverà costretto ad affrontare, in compagnia di un altro ospite della struttura che si crede la reincarnazione del presidente Kennedy, un demone venuto dall'antico Egitto.
- In una breve sequenza del film Voglio sposarle tutte, della durata di 1'07", si può apprezzare Elvis alla guida della prima McLaren della storia, una M1A di gruppo 7, che, pilotata da Graham Hill, aveva preso parte ad alcune competizioni automobilistiche sia negli Stati Uniti, sia in Gran Bretagna. Lo stesso Elvis, dopo essere stato al volante della M1A, ha commentato: Questa macchina è qualcosa di incredibile: è stata costruita con l'immaginazione e con l'immaginazione deve essere guidata'.
- Nel testo della canzone Calling Elvis, interpretata dai Dire Straits, ci sono parecchi riferimenti alla figura di Elvis, in quanto il protagonista del pezzo contatta l'Heartbreak Hotel, l'albergo nel quale pensa che ci sia ancora Elvis, e gli lascia persino i suoi auguri.
- Nel 5° libro della trilogia in 5 parti di Douglas Adams, Praticamente Innocuo , Elvis si esibisce in un locale chiamato "Il dominio del Re" situato in un pianeta extraterrestre e quando uno dei protagonisti , Ford Prefect, gli chiede se era stato davvero rapito dagli alieni lui afferma di averli invece seguiti di sua spontanea volontà.
- Nel Ciclo di Sookie Stackhouse Elvis compare come Bubba, vampirizzato da un fan che lavorava all'obitorio di Memphis.
- In WWE il wrestler Wayne Farris si ispirò proprio a Elvis per creare la gimmick che lo rese famoso, cioè quella di "The Honky Tonk Man".
- Nel primo film della saga di Men in Black, nella scena attinente alla macchina che sconfigge la forza di gravità in un tunnel cittadino, K sintonizza la radio su una stazione che trasmette Promised Land, proferendo la frase seguente: Elvis non è morto, ma è solo tornato sul suo pianeta.
- Un cantante che raggiunse la celebrità negli anni 80, Nick Kamen, si fece immortalare in una serie di foto pubblicitarie assumendo delle pose e delle espressioni che erano la perfetta copia di quelle che Elvis assunse in una serie di foto promozionali che gli vennero scattate nella seconda metà degli anni anni 50, e mutuò dalla figura del cantante anche il famoso ciuffo imbrillantinato.[198]
- L'immagine di Elvis Presley nel mondo è stata, a livello di popolarità, seconda solo a quella di Mickey Mouse.
- Nel corso degli anni 70 la casa produttrice di pneumatici Pirelli, allo scopo di pubblicizzare un pneumatico definito "Cinturato" sul mercato americano, fece pubblicare dei manifesti pubblicitari dove associò l'immagine di Elvis e quella del tipo di pneumatico da lei prodotto alla frase seguente: "Only Elvis has as many fans." (Solo Elvis ha altrettanti fans.)".[199]
- Nel film d'animazione della Disney Lilo e Stitch, la protagonista, Lilo, è una grande fan di Elvis, del quale ascolta sempre la musica, a tal punto che farà adottare all'alieno Stitch il tipico look dell'"Elvis anni 70".
- Michael Jackson è sempre stato un grande fan di Elvis. Nella vita privata è stato fidanzato e successivamente marito della figlia, Lisa Marie Presley. Inoltre Michael era solito indossare calzini bianchi associandoli a scarpe nere e pantaloni neri, proprio in omaggio al look adottato da Elvis nel corso degli anni 50.
- Il protagonista del film Eddy e la banda del sole luminoso (titolo originale: Rock-a-Doodle), un film d'animazione prodotto nel 1991, e diretto da Don Bluth e Dan Kuenster, il personaggio principale si rifà palesemente negli atteggiamenti e nel look, all'immagine dell'"Elvis anni 70".
- In un episodio della serie televisiva "Il brivido dell'imprevisto", un maturo "Elvis anni 70", sfinito, sfatto, e fisicamente distrutto appare al cospetto di un giovane, scalpitante e dinamico "Elvis anni 50", intento alla scalata del successo, e lo mette in guardia sui pericoli e le conseguenze derivanti dalle manipolazioni ordite dallo Show-businness.
Record e riconoscimenti
- È l'unico artista ad essere inserito in quattro Hall of Fame: rock, gospel, country e rockabilly.
- Ha ricevuto 149 dischi d'oro, platino e multiplatino.[senza fonte]
- La sua casa è stata dichiarata monumento nazionale ed è la seconda casa più visitata d'America dopo la Casa Bianca.[200]
- Ha vinto tre Grammy.[201]
- Detiene il record di presenze contemporanee in classifica con 12 brani. Il vecchio record di 11 brani era sempre suo.[senza fonte]
- Negli anni settanta riuscì a fare il tutto esaurito per più di 380 spettacoli consecutivi.[senza fonte]
- Il suo concerto Aloha from Hawaii, primo concerto nella storia della tv ad essere trasmesso via satellite, fu visto da più di un miliardo di persone (meno persone videro lo sbarco sulla luna).[156]
- La prima volta che entrò in classifica fu nel 1956 con Heartbreak Hotel e l'ultima volta è stato nel 2003 con la versione remixata di Rubberneckin' diventando così l'artista che è entrato in classifica per l'arco di tempo maggiore.[senza fonte]
- Fino ad oggi ha venduto oltre 1 miliardo di dischi in tutto il mondo.[19][20][21]
- Love Me Tender fu disco d'oro ancora prima di uscire grazie alle prenotazioni.[senza fonte]
- L' LP di G.I.Blues rimase in classifica per 111 settimane consecutive.[senza fonte]
- Maggior numero di settimane al primo posto in America: 79.[senza fonte]
- dal 1956 al 2003 sono apparsi nella classifica Hot 100 di Billboard 151 suoi singoli.[senza fonte]
- Elvis è il cantante con il maggior numero di incisioni certificate dalla Recording Industry Association of America(RIAA) con 262 titoli (148 d'oro, 82 di platino, 32 di multiplatino) tra album e singoli.[senza fonte]
- Detiene il record dell'arco di tempo più lungo tra due n.1 in Inghilterra: 1957: All shook up - 2005:riedizione It's Now or Never[senza fonte]
Hit al primo posto in America
(NB: dopo i due punti, è indicato il numero di settimane in vetta)
1956
Heartbreak Hotel: 8
I Want You, I Need You, I Love You: 1
Don't Be Cruel/Hound dog: 11
Love Me Tender: 5
1957
Too much: 3
All Shook Up: 8
(Let Me Be Your) Teddy Bear: 7
Jailhouse Rock: 1
1958
Don't: 5
Hard Headed Woman: 2
1959
A Big Hunk o' Love: 2
1960
Stuck on You: 4
It's Now or Never: 5
Are you lonesome tonight?: 6
1961
Surrender: 2
1962
Good Luck Charm: 2
1969
Suspicious Minds: 1
Note
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- ^ Sul suo certificato originale di nascita si legge Elvis Aaron Presley (così come lo scrisse il medico). Esiste anche un certificato di nascita, non ufficiale, conservato come una sorta di souvenir, nel quale si legge Elvis Aron Presley. Elvis, quando firmava qualcosa inserendo anche il secondo nome, scriveva Aron. C'è scritto Aron sul suo certificato di nozze, così come pure sulla borsa che usò sotto le armi.
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- Elvis in art, Roger G. Taylor, Elm tree books
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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- (EN) Testi di Elvis Presley
- (EN) Silver Buicks, Tributo a Elvis Presley
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