Pozzallo
| Pozzallo comune | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Libero consorzio comunale | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Prof. Luigi Ammatuna (PSI) dal 21-5-2012 |
| Territorio | |
| Coordinate | 36°43′49.01″N 14°50′48.19″E |
| Altitudine | 20 m s.l.m. |
| Superficie | 15,38 km² |
| Abitanti | 19 234[1] (01-01-2015) |
| Densità | 1 250,59 ab./km² |
| Frazioni | nessuna |
| Comuni confinanti | Ispica, Modica |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 97016 |
| Prefisso | 0932 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 088008 |
| Cod. catastale | G953 |
| Targa | RG |
| Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
| Nome abitanti | pozzallesi |
| Patrono | Madonna del Rosario, San Giovanni Battista |
| Giorno festivo | 7 ottobre, 24 giugno |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Pozzallo (Puzzaddu in siciliano[3]) è un comune italiano di 19 582 abitanti[4] della provincia di Ragusa in Sicilia.
Geografia fisica
Il suo territorio, distante 33 km dalla città di Ragusa, confina a Nord con il comune di Modica ed a Nord-Est con il comune di Ispica.
Il paese è affacciato sul mar Mediterraneo, con un territorio totalmente pianeggiante.
Clima
Il clima è mediterraneo, contraddistinto da inverni miti e piovosi e da estati calde, mitigate dalla brezza marina.
Secondo una ricerca effettuata dall'ENEA nel 2001 sull'irraggiamento solare, Pozzallo è il secondo comune italiano su cui il sole batte con maggiore intensità, preceduto solamente da Pachino. A luglio il valore della radiazione solare corrisponde a 6 035 MJ/m².
Storia
Le attestazioni più antiche della presenza umana nei pressi della città si trovano in contrada Bellamagna, a Cozzo Rao e in contrada Carpintera. La prima si trova 2,5 chilometri a nordovest di Pozzallo, la seconda poco più di un chilometro a Nord, la terza è a ridosso del cimitero comunale. In questi siti sono state rinvenute tombe a grotticella artificiale risalenti all'età del Bronzo antico e alla cultura di Castelluccio, datata tra il 2200 e il 1450 a.C. La necropoli di contrada Bellamagna è quella meglio conosciuta, mentre le informazioni sugli altri due siti sono più lacunose[5].
In contrada Porrello, situata tre chilometri ad est di Pozzallo, sorgeva probabilmente un emporion di età arcaica ed è attestata una necropoli tardoantica[6][7]. Nel 1908 fu inoltre ritrovato in un terreno di proprietà del marchese (e in seguito podestà) Corrado Tedeschi un recipiente con all'interno 600 monete romane. Circa 400 di esse furono trafugate, mentre le restanti 229 furono studiate da Orsi, che le datò tra il 72 e il 249 d.C[8].Ad epoca tardoantica risale una necropoli costituita da due ipogei con arcosoli monosomi e polisomi e da tombe a fossa[9]. Ipogei tardoantichi, alterati da costruzioni successive, sono presenti anche in contrada Carpintera[10], mentre quelli situati in alcune delle vie centrali della città sono stati distrutti o occultati dallo sviluppo urbanistico[11]. Reperti risalenti al IV secolo d.C. provengono dalla zona centrale della città[12]. Resti di età medievale, forse risalenti al XII secolo e probabilmente attribuibili a fornaci, furono rinvenuti dall'archeologo trentino Paolo Orsi nella zona tra Pozzallo e Santa Maria del Focallo,[8].
Alla fine del XIX secolo fu ritrovata nella zona dello Scaro un'antica tomba messena, risalente alla terza guerra messenica e appartenente ad un re; la zona infatti divenne luogo di rifugio per i soldati messeni sconfitti, che ivi si stabilirono in capanne di fango[8]. Verso la fine del XIV secolo della zona compresa tra Capo Passero e Punta Regilione si interessò Manfredi III Chiaramonte, conte di Modica. Nella zona erano presenti dei magazzini in disuso, che Manfredi aveva intenzione di valorizzare per costruire un porto strategico per la rotta verso Malta[8].
Tuttavia nel 1391 Manfredi morì e il progetto fu ripreso da suo figlio Andrea, che costruì un Caricatore, un complesso di magazzini che comprendeva pontili e scivoli per l'imbarco di merce (specialmente frumento) sui velieri[8].
In seguito Martino I di Aragona ordinò l'invasione della Sicilia e mise a capo delle truppe Bernardo Cabrera che nel 1392 conquistò l'Isola e fece decapitare Andrea per alto tradimento; per premiarlo, il re aragonese lo nominò Grande Ammiraglio del Regno di Aragona e gli concesse il territorio della Contea di Modica. Cabrera ampliò il caricatore e costruì la piana dei fossi, una serie di fossati capaci di contenere migliaia di salme di frumento[8]. Quando morì, la contea passò al figlio Giovanni Bernardo Cabrera, che chiese l'autorizzazione per poter costruire una torre di difesa per difendere la zona dalle incursioni dei pirati, che solevano nascondersi nelle rade di Raganzino, Maganuco e Cala Brigantina; il Decreto di Erezione della Torre è datato 1429 ad opera di Tommaso Fazello, che attribuisce erroneamente la costruzione a Bernardo e non al figlio Giovanni Bernardo[8]. La Torre del Pozzallo, in seguito denominata Cabrera, aveva mura esterne spesse due metri ed era lambita dal mare su un lato. Lì prestavano servizio soldati e artiglieri e sulle sue terrazze erano piazzati cannoni di diverso calibro, mentre i cavalleggeri sorvegliavano la costa[13].
In quel periodo un ignoto autore siciliano scrisse che Puzzallo è, fra li caricatori di frumento, mediocre, facendo intendere che il caricatore pozzallese era poca cosa rispetto ai porti siciliani più importanti (Palermo, Siracusa, Catania e Messina)[8].
Oltre al frumento, dal cariatore venivano esportati anche canapa, orzo, carrubbe, carbone e legname[8][14].
Il XVI e il XVII secolo furono secoli difficili per la piccola borgata: si susseguirono quattro epidemie di peste (1576[15], 1622, 1626 e 1631), tre carestie (1581, 1590 e 1672), tre invasioni di cavallette (1616, 1637 e 1666) e due alluvioni (1619 e 1622), che decimarono la popolazione[8]. Tuttavia l'evento più devastante è stato il terremoto del 1693, che fece crollare interamente la Torre (che già dava segni di cedimento)[8]. L'artiglieria che venne recuperata dalle macerie fu spostata sulla scogliera tra Pietre Nere e Santa Maria del Focallo, lasciando via libera ai pirati per poter saccheggiare la borgata[8]. Dopo mesi di proteste da parte degli abitanti, stanchi dei continui saccheggiamenti, la Torre fu ricostruita con l'aggiunta di una grande piattaforma merlata affacciata sul mare[16] e una serie di contrafforti, per dare maggiore stabilità[8]. Dopo una serie di terremoti, la Torre fu ulteriormente rinforzata con delle spranghe di ferro che ne cingevano le mura; tuttavia esse furono rimosse durante la ristrutturazione del 1960[8].
All'inizio del XVIII secolo scoppiò la polveriera, sita all'ultimo piano della torre, che danneggiò la struttura e che scagliò alcuni massi sulle abitazioni; la torre fu subito ricostruita, ma ormai aveva perso la sua funzione strategica: le incursioni dei pirati non avevano più luogo da decenni e la ricostruzione aveva uno scopo estetico più che difensivo[8].
Con la fine del feudalesimo in Sicilia il caricatore perse importanza e, negli ultimi anni del XIX secolo, fu quasi totalmente demolito (fu completamente abbattuto sul finire degli anni sessanta) per lasciare spazio alle abitazioni, che man mano aumentavano di numero: l'agglomerato urbano era costituito in un primo tempo da poche centinaia di persone fra soldati e pescatori, ma ben presto con l'incremento delle attività marittimo-commerciale arrivò a triplicarsi e a passare, da borgata dipendente da Modica, a comune autonomo in data 12 giugno 1829, con decreto di Francesco I di Borbone, Re delle Due Sicilie[17].
Il primo dato certo sulla popolazione di Pozzallo risale al 1831 e parla di 1787 residenti: prima di allora fu infatti fatta confusione con gli abitanti di Palazzolo Acreide, generando dati errati ottenuti dalla somma degli abitanti delle due località[8].
Dopo la separazione da Modica, Pozzallo conobbe un decollo economico e commerciale, con la costruzione di alcune strade (la rotabile Pozzallo-Modica, la Pozzallo-Spaccaforno e la Pozzallo-Scicli, nonché, in territorio comunale, la via Scaro e il Lungomare Pietrenere[18]) e l'affermazione di alcune famiglie borghesi (i Pandolfi, i Giunta, gli Avitabile e i Polara-Tedeschi[19]) che controllavano le attività commerciali del comune[8].
A questo periodo di splendore coincise il declino della torre: nel 1848 Ferdinando II delle Due Sicilie ne ordinò il disarmo completo e la declassò a sede di un battaglione di Finanza, rimosso nel 1895[8].
La torre rimase inutilizzata fino alla seconda guerra mondiale, quando fu piazzata nella terrazza la batteria contraerea per contrastare i bombardamenti Alleati[8]. Nel 1943 Pozzallo subì 27 bombardamenti, che però non intaccarono mai la torre, vero obiettivo dei bombardieri[8].
In quell'anno la popolazione emigrò in massa verso la Cava d'Ispica, spopolando il paese, che divenne una città fantasma fino allo sbarco alleato del 10 luglio[8].
In seguito, la torre cessò definitivamente il suo scopo militare e venne nominato monumento nazionale[8].
Toponomastica
Fino al IX secolo i saraceni chiamavano questa zona Pausis-Alòs (porto al mare).[8] Fino al X secolo la zona fu denominata "Puteus-alòs" cioè pozzo a mare[8]. Nell'XI secolo la zona risulta essere denominata Pusalo o Posalo, mentre nel XII secolo, dopo la conquista araba, il territorio viene citato come Marsa as Deramini (porto dei dromedari) da Edrisi[8]. Nel XV secolo viene citato come Alpusalli, Poçallo, Pocial e Puoçalo[8], mentre nel XVI secolo viene indicato come Lapuzzallu, La Puzzallu, La Puzzòla e Puozzàla[8]. Nella prima metà del XVII secolo le forme più comuni sono Puzzallus e Puzzallum, mentre nella seconda metà del secolo si arriva alla definitiva denominazione di Pozzallo[8]. Frequenti furono gli errori di trascrizione o di interpretazione del toponimo: Sebastiano Salomone fa risalire il nome ad un fantomatico Pozzo del Gallo mai esistito in zona, mentre Corrado Avolio affermò che esso derivi dal latino pecium, misura agraria[8].
Due volte si provò a cambiare il nome della cittadina:
- Nel 1836, in occasione della visita ufficiale di Ferdinando II delle Due Sicilie, si volle mutare il nome in Ferdinandea per ottenere l'appoggio del re in alcune scaramucce territoriali con Modica. A causa di una tempesta la visita fu rimandata e il nome non cambiò[8].
- Nel 1935 l'amministrazione comunale volle modificare il nome in Rosa Marina, senza ottenere l'appoggio della popolazione, legata al vecchio nome[8].
Simboli
Lo stemma è dominato da una rappresentazione della Torre Cabrera, principale monumento della città. A sinistra è presente una goletta, simbolo della vocazione marittima della città, mentre in alto a destra è presente una stella bianca recante la scritta SECUNDIS VENTIS, in onore della nobile famiglia dei Polara-Tedeschi (strettamente imparentata con i Platamone) che per lungo tempo ha detenuto il potere sulla città dopo l'indipendenza da Modica.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa Santa Maria di Portosalvo
- Chiesa Madonna del Rosario (Chiesa Madre)
- Chiesa San Giovanni Battista
- Chiesa San Paolo Apostolo
- Chiesa Maria Madre della Fiducia
Architetture civili
- Torre Cabrera: Monumento Nazionale, è l'edificio simbolo della città e venne costruito nel XV secolo.
- Palazzo comunale Giorgio La Pira: costruito tra il 1923 e il 1926, dal 1928 è la sede del comune.
- Villa Tedeschi: costruita nel XVIII secolo, apparteneva ai Tedeschi-Polara, famiglia che ha a lungo governato sulla città dopo la separazione da Modica. Oggi vi ha sede la biblioteca civica.
- Palazzo Giunta: costruito tra il 1900 e il 1910 su commissione di Enrico Giunta, sorge in Piazza Rimembranze.
- Castello Di Martino: La costruzione iniziò su commissione della famiglia Di Martino intorno al 1930, ma non venne mai completato e sorge in rovina di fronte al porto, su una collinetta. Per qualche anno, fino al 2012, ha ospitato la Via Crucis vivente.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[20]

Le origini delle prime famiglie pozzallesi
Molti degli attuali cognomi pozzallesi iniziano ad essere attestati nel territorio tra il XVIII e il XIX secolo, concentrandosi soprattutto nella seconda metà del Settecento e nella prima dell'Ottocento. Le famiglie provenivano in gran parte da Modica e dalla Campania, in particolare dalla provincia di Napoli. Le professioni maggiormente attestate erano relative alle attività marinare ed agricole.[21].
Immigrazione
I residenti stranieri - dati aggiornati al 17 febbraio 2016 - sono 743 (352 maschi e 391 femmine). Centoquaranta sono i minorenni. Il continente maggiormente rappresentato è l'Europa, seguita dall'Africa. Solo il 7,53% dei residenti originari del continente africano provengono dall'Africa subsahariana[22].
Lingue e dialetti
Oltre alla lingua ufficiale italiana, a Pozzallo si parla la lingua siciliana nella sua variante metafonetica sud-orientale.
La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, deriva dalla posizione geografica dell'isola, la cui centralità nel mar Mediterraneo ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.
Cultura
Istruzione
Nonostante un'allarmante dispersione scolastica, in particolare dopo i 13 anni, la cittadina offre due Istituti Comprensivi, dedicati rispettivamente ad "Antonio Amore" ed a "Giuseppe Rogasi". Completano l'elenco l'Istituto Tecnico Nautico, l'Istituto Tecnico Commerciale e il Liceo Scientifico.
Musica
Il Corpo Bandistico Vincenzo Bellini, di 40 elementi, si esibisce in manifestazioni, processioni e concerti.[Rilevante? La fonte?]
Cinema
Il porto è stato utilizzato come set per alcune scene delle serie televisive Il commissario Montalbano e Il capo dei capi.
Persone legate a Pozzallo
- Michele Tedeschi Rizzone (Modica, 1840 - Pozzallo, 1898), politico, senatore del Regno d'Italia nella XVII legislatura
- Giorgio La Pira (Pozzallo, 1904 - Firenze, 1977), politico, sindaco di Firenze negli anni cinquanta e sessanta, servo di Dio per la Chiesa cattolica.
- Natale Amodeo (Pozzallo, 1933), esponente del Partito Socialista Italiano e membro della Camera dei deputati nella VIII, nella IX e nella X Legislatura della Repubblica Italiana.
- Giorgio Demetrio Gallaro (Pozzallo, 1948), eparca dell'eparchia di Piana degli Albanesi.
Economia
Essa si basa principalmente su una sviluppata vocazione marittima; presso il suo agglomerato vi è inoltre un discreto tessuto di imprese manifatturiere.[senza fonte]
I giovani prediligono impiegarsi come braccianti agricoli e muratori, nonché nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Una prospettiva lavorativa certa è infine rappresentata dal Centro di Accoglienza per i Rifugiati[23].
Infrastrutture e trasporti
Le strade principali extraurbane che collegano a Pozzallo sono la SP.45 per Modica, la SP.46 per Ispica (e la SS.115) e la SP.66 per Sampieri che funge anche da circonvallazione e collegamento per la Strada statale 194 Ragusana. Nel 2015 sono iniziati i lavori per il tratto di autostrada A18 Rosolini-Pozzallo-Modica. Pozzallo si trova lungo la ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì e dalla sua stazione partono treni regionali per Ragusa e Siracusa.
Dal porto di Pozzallo è presente un collegamento di linea per Malta operato dalla Virtu Ferries Limited e prospiciente il porto si trova l'eliporto di Pozzallo usato per voli charter ed elisoccorso.
Amministrazione
L'attuale sindaco è lo stimato professore Luigi Ammatuna, sostenuto da una maggioranza di centro-sinistra.
La campagna elettorale del 2012 è balzata agli onori della cronaca per l'accordo siglato da esponenti del Partito Democratico con quelli del Popolo della libertà, mirato a sostenere la candidatura del medico Roberto Ammatuna, già primo cittadino per 10 anni e membro dell'Assemblea Regionale Siciliana[17].
Sport
La società calcistica New Pozzallo Calcio, milita in Promozione nella stagione 2015-2016[24].
Ha sede nel comune la società pallavolistica Gruppo Sportivo Gabbiano, la cui rappresentativa maschile milita in serie C.[senza fonte]
Impianti sportivi
- Stadio Comunale
- Piscina Comunale
Galleria d'immagini
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Veduta del quartiere Scaro negli anni quaranta
-
I magazzini del Caricatore nel XIX secolo
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Scorcio del lungomare Pietrenere
Curiosità
- Il primo cavo telefonico sottomarino del Mediterraneo venne posato nel 1954 e congiungeva Pozzallo a Malta. Era lungo 54 miglia, disponeva di 36 canali amplificati (un amplificatore sommerso), consentendo 36 conversazioni simultanee con l'Isola dei Cavalieri. Tale cavo sostituiva i precedenti due, telegrafici, di proprietà della "Cable and Wireless LTD" già acquistati per metà da Vittorio Emanuele III con Decreto Regio 2112 del 22 dicembre 1938-XVII. Era segnalato con dei pali nella zona antistante la "balata". Il cavo telefonico rimane ancora oggi adagiato sul fondo del mare pur non essendo più in uso: da anni le comunicazioni con Malta vengono gestite mediante ponti radio a microonde.
Il primo cavo telefonico sottomarino del Mediterraneo venne posato nel 1954 e congiungeva Pozzallo a Malta. Era lungo 54 miglia, disponeva di 36 canali amplificati (un amplificatore sommerso), consentendo 36 conversazioni simultanee con l'Isola dei Cavalieri. Tale cavo sostituiva i precedenti due, telegrafici, di proprietà della "Cable and Wireless LTD" già acquistati per metà da Vittorio Emanuele III con Decreto Regio 2112 del 22 dicembre 1938-XVII. Era segnalato con dei pali nella zona antistante la "balata".
Pozzallo è stato il primo comune siciliano ad avere la possibilità di scegliere la permanenza di un sindaco attraverso un referendum. La maestra Rosa Agosta, in carica dal 5 dicembre 1993 e con un battagliero passato da militante comunista, nonostante un operato che le valse addirittura la sfiducia di 19 consiglieri comunali su 20, venne miracolosamente salvata dalla maggioranza dei cittadini con il 62% dei voti.[18].
Il 20% dei residenti ha oltre 70 anni.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, pagina 516.
- ^ Dato Istat al 01/01/2015.
- ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Censimento dei siti dell’antica età del bronzo nel territorio modicano, in Archivum Historicum Mothycense, n. 5, 1989; V.G. Rizzone, A. M. Sammito, Indagine topografica dei siti dell'antica età del bronzo nel territorio modicano, in Aitna 4, 2010, pp. 56-57
- ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Stato e prospettive delle ricerche archeologiche a Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 72; M. Frasca, Archeologia degli Iblei, 2015, p. 98
- ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Stato e prospettive delle ricerche archeologiche a Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 72; M. Frasca, Archeologia degli Iblei, 2015, p. 98
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae Rogasi, 1982. Relativamente alla tomba e ai soldati messeni, nessuna prova è citata a supporto di tali affermazioni. Cfr. Nicola Bruno, Indagine Topografica, p. 42, in Grazia Dormiente, Pozzallo: città mediterranea, 1991
- ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, pp. 128-129
- ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Nuove aggiunte a "Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 13, 2007, p. 38
- ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Aggiunte e correzioni a Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 127
- ^ V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Terze aggiunte a "Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica", in Archivum historicum mothycense, 16-17, 2010-2011, pp. 213-214
- ^ «Alla Torre del Puzzallo vi stanno quattro uomini a guardia, et hanno tre smerigli di bronzo, et alcuni falconetti, moschettini, archibugi, et scoprendo vascelli fanno segni, però sarebbe bene innanzi per la parte di mare farni una piattaforma»
- ^ "al caricatore di Pozzallo i maltesi soglion caricar le navi di carbone e di legna", come scrisse Jean Lévesque de Burigny nel XVIII secolo
- ^ Che, secondo Placido Carrafa sterminò la popolazione
- ^ Come auspicato da Camillo Camilliani, vedasi la nota 5
- ^ «La borgata detta il Pozzallo, attualmente dipendente dal Comune di Modica, è eretta in separato Comune»
- ^ Denominato durante il fascismo Lungomare Littorio, ma familiarmente chiamato via 'ra fasòla (via dei fagioli, dal nome del rancio ricevuto dai muratori come compenso per i servizi lavorativi) dagli abitanti
- ^ in onore di quest'ultima famiglia venne apposta nello stemma comunale una stella bianca, essendo il loro stemma famigliare composto da sette stelle
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ F. Barrera, Alle origini dell'insediamento urbano: famiglie, reti di parentela, economie, in Pozzallo, città di mare. Storia di uomini, velieri e potere, 2011, vol. II, pp. 199-247
- ^ Sulla base di dati dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Pozzallo
- ^ Centro di primo soccorso ed accoglienza, su portodipozzallo.it. URL consultato il 1º maggio 2015.
- ^ New Pozzallo su Siciliaingol.it
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pozzallo
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