Utente:BlackPanther2013/Sandbox/1.0
Foreste sempreverdi dei monti Daba Daba Mountains evergreen forests | |
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Ecozona | Paleartica (PA) |
Bioma | Foreste di latifoglie e foreste miste temperate |
Codice WWF | PA0417 |
Superficie | 168 300 km² |
Conservazione | In pericolo critico |
Stati | ![]() |
Scheda WWF |
Le foreste sempreverdi dei monti Daba sono un'ecoregione dell'ecozona paleartica, definita dal WWF (codice ecoregione: PA0417), situata nella parte orientale della Cina[1].
Territorio
Le catene montuose dei Daba e dei Qinling costituiscono una delle aree più ricche di specie della Cina, e in passato sono state lo scenario di alcune appassionanti scoperte botaniche. Questi monti si estendono in direzione est-ovest e separano il bacino del Sichuan dalle pianure e dagli altopiani del loess della Cina settentrionale. Essi formano un'importante linea spartiacque tra i bacini dei due maggiori fiumi della Cina, il Fiume Azzurro (Yangtze) e il Fiume Giallo (Huang He). Questo bastione montuoso agisce inoltre come una barriera biogeografica che separa le foreste subtropicali (soprattutto sempreverdi) e le specie ad esse associate, a sud, dalle foreste temperate (soprattutto decidue), a nord. Oltre a questo, i Daba Shan consentono lo sviluppo di fitte foreste sempreverdi che ospitano molte specie endemiche, tra cui molte specie di alberi antiche e minacciate come l'abete d'acqua (Metasequoia glyptostroboides).
I Daba Shan sono costituiti da alcune catene più piccole che delimitano il margine nord-orientale del bacino del Sichuan e si estendono ad est verso la pianura dello Yangtze. I monti giocano un ruolo significativo sul clima della regione, rendendo più miti gli altrimenti rigidi inverni del bacino del Sichuan e della pianura del Fiume Giallo. In quanto il versante meridionale dei Daba Shan fronteggia le pianure situate a sud, queste montagne sono relativamente calde e umide e ospitano piante ed animali di origine subtropicale[1].
Flora
Le montagne poco elevate ai piedi dei Daba Shan sono ricoperte da una foresta mista Low mountains in the foothills of the Daba Shan support a mixed evergreen and deciduous association of oak species (Quercus acutissima, Q. variabilis) and an arboreal member of the mint family (Labiaceae spp.). Higher elevations support warm-temperate conifer forests of Chinese red pine (Pinus massoniana) and the higher elevation pine (P. armandii).
Much of the remaining intact habitat occurs in the eastern part of this ecoregion on the slopes of 3,100 m Shennongjia Mountain Nature Reserve (704 km2), a place renowned for its medicinal plants and dense forest cover. This region conserves a large amount of primary old-growth forest, some of the last in this part of China. Shennongjia Reserve is rich in vascular plants; there are more than 2,600 species of which 32 are under national protection. Some of the more significant species include dove tree (Davidia involucrata), the vesselless relict (Tetracentron sinense), Cercidiphyllum japonicum, Emmenopterys henryi and Eucommia ulmoides[1].
Fauna
Tra i mammiferi presenti vi sono il cervo del Caucaso (Cervus elaphus maral), il capriolo (Capreolus capreolus), il cinghiale (Sus scrofa) e la martora (Martes martes). Nonostante la foca monaca (Monachus monachus) sia ormai scomparsa da molto tempo dal litorale della Crimea, sono all'opera programmi che prevedono una sua eventuale reintroduzione. Altre due creature interessanti sono il tritone crestato di Karelin (Triturus karelinii) e il pelodite del Caucaso (Pelodytes caucasicus), entrambi endemici della regione. Nella riserva naturale della Crimea, situata sulle pendici dei monti Golovnyi, si raduna un gran numero di cigni (Cygnus spp.) durante il periodo della muta. In alto nei cieli, i grifoni (Gyps fulvus) si librano per circa otto ore al giorno, spostandosi per centinaia di chilometri alla ricerca di carogne[1].
Conservazione
Come la maggior parte degli ecosistemi mediterranei, quest'area ha subito profonde modificazioni ad opera dell'agricoltura e della deforestazione. Specialmente lungo la costa, il turismo ha danneggiato molte aree attraverso attività di costruzione, compattazione del suolo e dispersione di rifiuti. Ulteriori problemi sono la raccolta incontrollata delle piante locali e gli incendi boschivi dolosi[1].