Associazioni Calcio Riunite Messina

club calcistico italiano di Messina

L'Associazione Calcio Rilancio Messina Società Sportiva Dilettantistica a r.l.[2] (meglio nota come A.C.R. Messina o più semplicemente Messina), è una società calcistica italiana con sede nella città di Messina, in Sicilia.

ACR Messina SSD
Calcio
File:LogoACRMessina.png
Biancoscudati, Giallorossi, Peloritani
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali giallo-rosso
Dati societari
CittàMessina
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie D
Fondazione1900
Rifondazione1947
Rifondazione1997
Rifondazione2009
Rifondazione2017
ProprietarioItalia (bandiera) Pietro Sciotto
(Detentore del 90%) [1]
Italia (bandiera) Matteo Sciotto
(Detentore del 10%)[1]
PresidenteItalia (bandiera) Pietro Sciotto
AllenatoreItalia (bandiera) Antonio Venuto
StadioSan Filippo - Franco Scoglio
(38 722 posti)
Sito webwww.acrmessina1900.it/
Palmarès
Coppa Ali della Vittoria
Titoli nazionali1 campionato di Serie B
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

La squadra è stata fondata il 1º dicembre 1900, con il nome di Messina Football Club. Nel 1947, l'Associazione Calcio Messina si fuse con l'U.S. Giostra, dando vita così all'Associazione Calcio Riunite Messina. Il 17 luglio 1997 l'U.S. Peloro (unica squadra cittadina all'epoca) cambiò ancora una volta denominazione, e nacque il Football Club Messina Peloro. Dopo il fallimento di quest'ultima, il 23 marzo 2009 nacque l'Associazione Calcio Rinascita Messina (Associazioni Calcio Riunite Messina dal 2014), la quale non si è iscritta al campionato di Serie C 2017-2018. Il 26 luglio 2017 viene creato l'attuale sodalizio, che nei primi giorni di agosto viene ammessa in Serie D 2017-2018. Disputa le partite interne presso lo Stadio San Filippo.

Il club è al 44º posto su 65 squadre nella tradizione sportiva dei club che hanno giocato in Serie A e al 50º nella classifica perpetua. Nella sua complessiva storia centenaria il Messina ha disputato 5 campionati di Serie A e 32 di Serie B. Il miglior piazzamento in Serie A è il settimo posto raggiunto nella stagione Serie A 2004-2005 non ottenendo la qualificazione in Coppa Intertoto, per mancata licenza UEFA. Il miglior piazzamento nelle coppe è rappresentato dagli ottavi di finale di Coppa Italia. Nella sua storia, il Messina ha vinto un campionato di Serie B nel 1962-1963; uno di Serie C1 nel 1985-1986; due di Serie C2 nel 1982-1983 e 1999-2000; uno di Lega Pro Seconda Divisione nel 2013-2014; tre di Serie D nel 1973-1974, 1997-1998 e 2012-2013.

Storia

Messina Football Club

  Lo stesso argomento in dettaglio: Messina Football Club (1900).
 
Il Messina F.C. nel 1910

Con molta probabilità a Messina veniva già praticato il "calcio ginnico" alla fine del XIX secolo dalla Società Ginnastica Garibaldi.[3] Si è tuttavia soliti indicare, come data di nascita del calcio a Messina, il 1º dicembre 1900: giorno in cui venne fondato il Messina Football Club.[3] Quasi tutti i soci fondatori erano inglesi; facevano eccezione quattro notabili messinesi.

Al vertice dell'organigramma societario figurava il presidente, l'inglese Walter F. Becker. Armatore navale, era il titolare della "Peirce, Becker & Ilardi", un'agenzia di navigazione con sede a Messina;[4] nel 1899 aveva inoltre fondato la compagnia di navigazione "Peirce & Becker".[4]

Vicepresidente era il console statunitense Charles M. Caughy;[4] il segretario era Walter Oates (inglese, socio della fabbrica di derivati agrumari "W. Sanderson & Sons"); i consiglieri erano: Horace Gooding, W. May, Alfredo (o Adolfo) Marangolo, Giulio Arena Ainis, J. Giorgianni, G. Lovatelli.[4] Soci onorari erano: William Robert Sanderson, Guglielmo Sarauw, George Oates, Herbert Hoates, Edward James Eaton, Eduard Jacob, Carlo Sarauw.

Consigliere era anche F. L. Padgett, primo allenatore e capitano della squadra.[3] È probabile che tra le persone chiave della società figurassero anche i reverendi anglicani Charles B. Hulleatt e Caulfield.

La figura più rilevante era quella di Marangolo. Il giovane messinese era appena tornato da un lungo soggiorno a Londra; in Gran Bretagna aveva scoperto il neonato gioco del calcio, ed aveva portato con sé alcuni manuali con le regole del gioco, un pallone di cuoio, alcune scarpe, una divisa da arbitro ed una da gioco.[3] Marangolo legò con la colonia inglese di Messina: molti dei cittadini d'oltremanica avevano già praticato il gioco del calcio, e ciò portò alla fondazione della nuova squadra.

Il primo incontro del Messina Football Club è datato 18 aprile 1901, organizzato da Alfredo Marangolo e disputato contro l'"Anglo Panormitan Athletic and Football Club" (l'attuale Palermo) fondato dall'amico Ignazio Majo Pagano, con il quale era emigrato a Londra.[3] L'incontro finì 3-2 per i palermitani; la formazione scesa in campo era la seguente: Gooding, Pappin, Padgett, Way, Caulfield, Oates, Arena, Vaccaro, Greco, Falorsi, Crisafulli.[3]

I colori sociali del Messina F.C. erano differenti dagli attuali: le maglie erano infatti di colore bianco e blu.[5] Così riportò infatti il Giornale di Sicilia nella cronaca dell'incontro contro il Palermo:

«I rappresentanti del Club Messina [...] vestivano un elegantissimo costume in maglia bleu con calzoni bianchi, gambali di legno e berretto bleu e bianco.»

Nel luglio 1901 fu nominato presidente il neo console inglese di Messina, Arthur Barret Lascelles, il quale pertanto succedette a Walter Becker.[3]

In questo periodo fu svolta attività in ambito locale. Ad esempio nel 1902 furono organizzati due incontri contro gli equipaggi di alcune navi attraccate nel porto di Messina: il primo fu vinto dal Messina per 2-1 contro l'equipaggio dello Yacht Hohenzollern di Guglielmo II di Germania; il secondo fu perso dai siciliani per 5-1 contro i marinai inglesi del Royal Steamer Aurani.[6]

Nel 1905 nacque la Whitaker Challenge Cup, disputata contro il Palermo; le fonti sono discordanti: alcune attribuiscono la vittoria al Messina per 1-0, altre per 3-2.[7] I messinesi bissarono il successo anche nel 1906, vincendo contro i palermitani per 2-1.[8] La Whitaker Challenge Cup non fu disputata nel 1907, ma tornò ad essere giocata - per l'ultima volta nella storia - il 15 febbraio 1908: vinse il Palermo 3-0, nell'incontro disputato presso lo spiazzale di San Raineri.[9]

Il terremoto del 1908 causò la morte di numerosi giocatori della squadra; l'attività riprese solamente nel giugno 1909, grazie ai fondi dell'inglese Arthur Barret Lascelles ed all'aiuto dei marinai presenti in città, alcuni di essi giocatori di Venezia, Gorizia e Triestina.[10] Nel 1910 la squadra prese parte alla seconda edizione della Coppa Lipton, perdendo però sia contro il Naples sia contro il Palermo;[11] la stagione proseguì a livello locale.

Lentamente la disponibilità economica di Barrett andò diminuendo sempre di più; la società si sciolse ed i giocatori confluirono nella Società Ginnastica Garibaldi (società che aveva inglobato in precedenza anche la Società Sportiva Umberto I), capitanata da Nazzareno Allegra.[11]

Ginnastica Garibaldi

La Società Ginnastica Garibaldi era una società polisportiva fondata ben prima del 1910; tuttavia la sezione calcistica nacque proprio in quell'anno, inglobando la S.S. Umberto I e il Messina Football Club. La divisa della Ginnastica Garibaldi era di colore rosso.[12]

Nel 1911 vennero disputate partite esclusivamente in ambito locale; l'anno successivo la Garibaldi disputò la Coppa Lipton a Palermo, dove perse contro i locali per 3-1.[12] Nel 1913 la squadra vinse la Coppa Agordad a Catania e la Coppa Restuccia a Messina.

Inevitabilmente, con l'inizio della Prima guerra mondiale la Garibaldi si sciolse.[13]

Unione Sportiva Messinese

  Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Sportiva Messinese.

La storia del Messina riprese ufficialmente il 10 novembre 1919 alle 16:30, data ufficiale della fondazione dell’Unione Sportiva Messinese.[14] Nello stesso anno la squadra arrivò seconda nella Coppa Maggiacomo, e nel 1920 perse la finale della Coppa Federale Siciliana contro il Palermo; nel 1921 l'U.S. Messinese si aggiudicò la Coppa Sant'Agata.[14] Nella stagione 1921-1922 la squadra si piazzò al 3º posto in Prima Divisione Lega Sud.

L'U.S. Messinese vestì per la prima volta una maglia "biancoscudata". Infatti la Difesa Marittima donò al presidente Allegra dodici giacche da marinaio di colore bianco, sulle quali fu poi applicato un colletto di colore nero e lo stemma della città.[15] Tra i giocatori più rappresentativi della squadra vi erano Nazzareno Allegra, Alfredo Lucchesi e Giovanni Stracuzzi.

Dopo tre anni dalla fondazione dell'U.S. Messinese, si avvertì l'esigenza di contrastare lo strapotere calcistico in Sicilia del Palermo; si decise pertanto di riunire più squadre in un'unica società. Nacque così il Messina Football Club, dalla fusione tra U.S. Messinese-Umberto I (nata dalla fusione delle due squadre) e Messina Sporting Club.[14]

Il nuovo Messina F.C.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Messina Football Club (1922).

Il 28 novembre 1922, presso il Bar Irrera di Messina, nacque ufficialmente il Messina Football Club.[16] La nuova società assumeva pertanto la medesima denominazione della storica squadra fondata il 1º dicembre 1900, rimasta in vita fino al 1910. Primo presidente fu Augusto Salvato, già portiere della Ginnastica Garibaldi.

Anche il nuovo Messina F.C. vestiva in maglia bianconera.[17]

La squadra affrontò il campionato di Prima Divisione 1922-1923 Messina 1922-1923, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.</ref>, chiudendo al primo posto in classifica. Tuttavia il campionato fu annullato per irregolarità negli accordi fra le società nella definizione del calendario ufficiale; la Lega Sud ne dispose la ripetizione, obbligando le squadre a giocare un girone di sola andata e partite in campo neutro. Nella ripetizione, il Messina chiuse al secondo posto dietro la Libertas di Palermo. Stesso piazzamento anche nella Prima Divisione 1923-1924, stavolta alle spalle del Palermo[18].

Il Messina Football Club si sciolse definitivamente nel dicembre 1924, dopo sole due stagioni.[16]

La nuova U.S. Messinese

Dopo lo scioglimento del Messina F.C., gran parte del parco giocatori della squadra confluì nell’Unione Sportiva Messinese. Una società denominata allo stesso modo era esistita tra il novembre 1919 ed il novembre 1922. La nuova U.S. Messinese era rinata già nel 1923.[14]

La squadra disputò la Prima Divisione 1924-1925[19], chiudendo al 1º posto nel campionato regionale, ed al 4º posto nel girone B delle semifinali di Lega. Al termine della stagione successiva[20] l'U.S. Messinese retrocesse in Seconda Divisione[21], dove rimase fino al 1927-1928[22]. Nel 1928 la società mutò nome in Associazione Calcio Messina[23].

Associazione Calcio Messina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Messina (1928-1940).
 
L'A.C. Messina nel 1928-1929

L’Associazione Calcio Messina nacque ufficialmente nell'autunno 1928, in seguito alla lunga crisi dirigenziale in seno all'U.S. Messinese.[24] Presidente era Augusto Salvato, già ai vertici del Messina F.C.; ricopriva il doppio incarico di allenatore-giocatore il messinese Giovanni Panosetti.[25] La divisa di gara era di colore bianco, bordata con i colori della città: rosso e giallo oro.[25]

L'A.C. Messina rimase in vita fino al 1941; riuscì a conquistare la Serie B al termine della Prima Divisione 1931-1932[26]. La squadra mantenne la categoria per sei stagioni consecutive, dal 1932-1933[27] fino alla retrocessione del 1937-1938[28]. Disputò poi due campionati in Serie C[29][30], ma dopo solamente due giornate della Serie C 1940-1941 si ritirò[31]; la società sparì dal panorama calcistico, riapparendo brevemente nel 1946[24].

Unione Sportiva Tenente Mario Passamonte

  Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Sportiva Tenente Mario Passamonte.

Dopo la scomparsa dell'A.C. Messina, il calcio messinese fu rappresentato dall’Unione Sportiva Tenente Mario Passamonte.[32] La società, fondata ufficialmente il 7 aprile 1941, venne intitolata a Mario Passamonte, eroe di guerra morto in Africa ed ex giocatore dell'U.S. Peloro (storica formazione messinese nata già nel 1906).[32]

La squadra non venne ammessa alla Serie C 1941-1942[33], ma prese parte alla Serie C 1942-1943[34], chiudendo al 5º posto nel girone N. Tra il 1943[35] ed il 1945[36] fu svolta solo attività a livello regionale, a causa delle vicende belliche.[32]

Nel 1945 la Passamonte si fuse con la S.S. Lega Arsenale (nata nel 1944) e con l'U.S. Peloro, dando vita all'Associazione Sportiva Messina.[32]

Associazione Sportiva Messina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Sportiva Messina (1945-1946).
 
L'A.C. Messina nel 1938

L’Associazione Sportiva Messina nacque pertanto nel 1945 dalla fusione di tre squadre (Peloro, Arsenale, Passamonte); presieduta da Vincenzo Nicotra[37] chiudendo al 6º posto nel girone F della Lega Centro-Sud, non riuscendo a centrare l'accesso al girone finale.[37], venne ammessa in Serie C 1945-1946[38] chiudendo al 6º posto nel girone F della Lega Centro-Sud, non riuscendo a centrare l'accesso al girone finale.[37], chiudendo al 6º posto nel girone F della Lega Centro-Sud, non riuscendo a centrare l'accesso al girone finale.[37]

Nel 1946 l'A.S. Messina si fuse con il Gazzi, dando vita alla nuova Associazione Calcio [39].

La nuova A.C. Messina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Messina (1946-1947).

L’Associazione Calcio Messina, già esistita dal 1928 al 1940, rinacque nel 1946 dalla fusione tra A.S. Messina e A.C. Gazzi; quest'ultima era una società nata nel 1928.[40]

L'A.C. Messina disputò la Serie C 1946-1947, terminando la stagione al 5º posto nel girone finale della Lega Sud. Fu l'ultima occasione in cui si parlò di Associazione Calcio Messina: la società si fuse infatti con l'U.S. Giostra nel 1947, dando vita all'Associazioni Calcio Riunite Messina.[24]

Associazioni Calcio Riunite Messina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Riunite Messina.

Fusione AC Messina e Giostra

  Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Sportiva Giostra.
 
L'A.C.R. Messina nel 1953-1954

Alla Serie C 1946-1947 aveva preso parte, oltre all'A.C. Messina, anche l'Unione Sportiva Giostra. Quest'ultima era una società nata nei primi anni dieci con la denominazione "Società Sportiva Aurora Giostra"; nel corso degli anni venti e trenta disputò più volte la Terza Divisione.[41] Nel 1945-1946 vinse il campionato di Prima Divisione, venendo promossa in Serie C; il Giostra riuscì ad arrivare alle finali della Lega Interregionale Sud di C, chiudendo al quarto posto.

Nel 1947 l'opinione pubblica messinese spinse per la creazione di un'unica realtà calcistica cittadina ad alto livello; spinti da progetti ambiziosi, i dirigenti del Giostra e dell'A.C. Messina avviarono le trattative per mettere in atto la fusione.[42] Dopo una lunga serie di discussioni sulle modalità di fusione e sulla denominazione da adottare, si giunse alla definitiva determinazione: Associazione Calcio Riunite Messina.[42][43][44][45]

Nella prima stagione disputata (1947-1948) l'A.C.R. Messina chiuse al settimo posto con 37 punti nel girone T della serie C, venendo però ripescata grazie al "Caso Napoli". L'anno successivo, sotto la presidenza del Marchese Carlo Stagno d'Alcontres, si classificò quarta con 40 punti nel girone D della nuova Serie C. Nel 1949-1950 arrivò la promozione in Serie B, dopo uno spareggio con il Cosenza.

L'A.C.R. Messina mantenne la Serie B consecutivamente dalla stagione 1950-1951 alla stagione 1962-1963, al termine della quale centrò la prima storica promozione in Serie A.[46][47][48][49][50][51][52][53][54][55][56][57][58]

Serie A

Il Messina esordì in Serie A con una sconfitta per 3-1 contro la Sampdoria. La prima rete in Serie A venne segnata da Paolo Morelli. L'esordio casalingo avvenne il 25 settembre 1963, e fu subito vittorioso: il Messina sconfisse 2-0 il Lanerossi Vicenza grazie a una doppietta di Marcelo Pagani. Tuttavia al termine del girone d'andata la squadra figurava all'ultimo posto in classifica, con otto punti. Nel mercato di novembre, per far fronte al brutto inizio di campionato, il Messina prese in prestito dal Milan il peruviano Victor Benitez. In rosa figuravano giocatori di spessore come Egidio Morbello, Gianvito Geotti, Paolo Morelli, Roberto Derlin.[59] Grazie ad un eccellente girone di ritorno in cui conquistò 20 punti (frutto di 7 vittorie,[60] 6 pareggi e 4 sconfitte), il Messina centrò la salvezza all'ultima giornata grazie al pareggio per 0-0 contro il Modena.

La seconda stagione in serie A culminò con la [61], frutto del penultimo posto in classifica. Da allora il Messina ebbe una parabola discendente, che vide la squadra retrocedere in Serie C dopo soli tre anni di cadetteria e, dopo la Serie C 1972-1973, in Serie D.[62][63][64][65][66][67][68][69]

Dagli anni bui all'era Massimino

File:Messina 1986-1987.jpg
Il Messina nel 1986-1987

La prima esperienza in Serie D del Messina terminò con la risalita in Serie C, grazie anche ai 22 gol del bomber Lando Bertagna.[70] Tuttavia saranno solo tre i campionati di Serie C[71][72][73] disputati dal Messina, prima di ripiombare ancora in Serie D.[74]

Nella Serie D 1977-1978 i messinesi chiusero al 6º posto nel girone I[75], venendo ammessi alla nuova Serie C2[76]. La squadra rimarrà in C2 per 5 stagioni, rischiando anche la retrocessione nella stagione 1980-1981[77][78][79]. La promozione arrivò al termine della stagione 1982-1983, quando i giallorossi guidati da Alfredo Ballarò conclusero il campionato con un punto di vantaggio sull'Akragas[80]. Nella stagione 1983-1984 i giallorossi, con Michelangelo Alfano presidente, ottennero la salvezza, mettendo le basi per le future vittorie sotto la proprietà della famiglia Massimino[81]

Salvatore Massimino divenne infatti presidente dell'A.C.R. Messina nel 1984-1985. La squadra era allenata da Franco Scoglio e in rosa figuravano calciatori di grande talento come Schillaci, Caccia, Napoli e Catalano. Quell'anno il Messina si classificò al 3º posto, tre punti dietro Catanzaro e Palermo[82].

La promozione arrivò al termine della stagione seguente 1985-1986, dopo 18 anni dall'ultima apparizione in serie B[74]. Il Messina si classificò al 1º posto del girone B Serie C1. Quell'anno rimase memorabile anche la vittoria per 1-0 in Coppa Italia, in un Celeste stracolmo, contro la Roma vice-campione d'Europa (scesa in campo in formazione pressoché tipo), alla fine vincitrice della stessa competizione. Nel medesimo girone il Messina batté in casa anche il Bari, che militava in Serie A, ed eliminò tre squadre di Serie B: l'Ascoli (in quella stagione classificatosi 1º in Serie B), il Campobasso ed il Catanzaro. Il Messina giunse agli ottavi di finale, miglior risultato di sempre nella storia giallorossa[83].

Alla vigilia della stagione 1986-87, l'ambiente giallorosso fu scosso in ritiro dalla notizia della squalifica per cinque anni di uno dei suoi uomini più rappresentativi, Franco Caccia, coinvolto nello scandalo del calcio italiano del 1986. L'organico fu rinforzato con l'acquisto di tre forti elementi di categoria: i centrocampisti Gobbo e Mossini, reduci dalla promozione in serie A conquistata col Brescia, ed il portiere Paleari. Quel Messina rimase famoso perché andava in gol soprattutto su azione da "palla inattiva" (termine coniato dal suo stesso allenatore Scoglio): tra i finalizzatori di questo sistema di gioco si distinse il terzino destro Nicolò Napoli con 6 reti. La stagione fu inaspettatamente positiva, considerato che il Messina era una neopromossa in Serie B: la squadra si mantenne in zona promozione per tutto il campionato ed a sei giornate dalla fine aveva un calendario favorevole che faceva sognare ai tifosi la promozione in massima serie. Il Messina però nelle ultime sei partite ottenne soltanto quattro pareggi interni e due sconfitte esterne, arrivando 7º a tre punti dalla zona promozione[84].

 
Franco Scoglio ha allenato i Peloritani in tre diverse occasioni: nel 1974-1975, 1980-1981 e 1984-1988.

La stagione seguente vide un Messina rinnovato piazzarsi soltanto a metà classifica (12º posto), soprattutto a causa del pessimo andamento fuori casa, dove racimolò appena una vittoria e 3 pareggi su 19 incontri. Importante fu il contributo in fase realizzativa di Schillaci e Catalano, autori rispettivamente di 13 e 10 reti. A fine anno Franco Scoglio, già da tempo entrato in contrasto con il presidente Massimino che a suo dire non aveva intenzione di rafforzare la squadra per poter competere alla promozione in Serie A, lasciò la panchina, venendo sostituito da Zdeněk Zeman. Fu ceduto anche il talentuoso fantasista Catalano, duramente contestato da una frangia di tifosi in una delle ultime partite casalinghe[85].

File:Salvatore Schillaci, AC Riunite Messina, anni '80.jpg
Salvatore Schillaci con la maglia del Messina

Nel campionato 1988-89 Zeman guidò la squadra ad una tranquilla ottava posizione finale. Come nella precedente stagione, all'ottimo andamento casalingo si contrappose un andamento esterno negativo, con soli 6 pareggi ottenuti in trasferta. Quel torneo vide l'esplosione di Schillaci, capocannoniere della serie B con 23 reti (a fine stagione ceduto alla Juventus) e la valorizzazione di Pierleoni, autore di 10 gol, che l'allenatore boemo trasformò da anonimo terzino a pericoloso esterno d'attacco[86].

Alla vigilia della stagione 1989-90 la squadra fu rivoluzionata ed arrivarono diversi giovani promettenti, tra i quali si distinsero soprattutto Igor Protti (autore di 12 reti), e Massimo Ficcadenti. Dopo essere sfumato l'arrivo di Galeone, il presidente Massimino affidò la panchina a Francesco Scorsa, considerato un ripiego dai tifosi, che già mugugnavano per la campagna acquisti che vedeva il solo Primo Berlinghieri unico nome già affermato tra le tante giovani promesse portate in giallorosso. L'avvio di stagione fu esplosivo quanto illusorio, sia in coppa che in campionato: in Coppa Italia vi furono la vittoria interna contro il Torino, considerata la squadra più forte ai nastri di partenza della serie B, e quella esterna, clamorosa, per 4-1 a Cesena, compagine che partecipava al campionato di Serie A; alla terza giornata di campionato il Messina era sorprendentemente primo in classifica, con due vittorie ed un pareggio. Tuttavia lo scoppiettante Messina estivo si sgonfiò presto: in campionato dopo alcune giornate si assestò nella zona medio-bassa della classifica ed a gennaio in Coppa Italia prese 6 gol a San Siro dal Milan; soltanto l'esperienza di Adriano Buffoni, subentrato a Scorsa riuscì a portare il Messina al 16º posto in campionato ed a raggiungere la salvazza dopo lo spareggio vinto 1-0 contro il Monza il 7 giugno 1990 allo stadio Adriatico di Pescara[87].

 
Giuseppe Materazzi allenatore dei peloritani, per una stagione, agli inizi degli anni novanta.

Nel campionato 1990-1991 la squadra fu puntellata con gente di esperienza e di categoria, quasi tutti con trascorsi da titolari in Serie A, come Beniamino Abate, De Trizio, Schiavi, Bonomi, Muro, Traini e Miranda. Il Messina, allenato da Giuseppe Materazzi, chiuse uno splendido girone di andata in piena zona promozione ed alla prima giornata del girone di ritorno sconfisse in casa il Verona (a fine stagione promosso), confermandosi al secondo posto in classifica a due punti dalla capolista Foggia. In seguito ad alcuni problemi dirigenziali, il 1º marzo 1991 Maria Leone, moglie del presidente Salvatore Massimino, estromise ufficialmente il proprio marito dalla carica, divenendo la prima donna a ricorprire la carica di presidente della società messinese.[88] Questo cambio dirigenziale coincise con un netto crollo della squadra che, sotto la guida dei subentrati Ruisi e Colomban, si salvò soltanto all'ultima giornata, chiudendo al nono posto di una classifica cortissima[89].

Nella stagione 1991-1992 le redini dirigenziali furono prese dai figli di Salvatore Massimino, i quali annunciarono di puntare alla promozione ed intrapresero una dispendiosa campagna acquisti che portò in giallorosso, tra gli altri, Simoni e Dolcetti, l'anno precedente titolari in serie A con il retrocesso Pisa. Nonostante i propositi, l'organico del Messina si rivelò incredibilmente carente: mancava in rosa un buon terzino destro (nel ruolo si alternarono con scarsi risultati i giovani Vecchio e Lampugnani) e non c'era un valido attaccante da affiancare ad Igor Protti (le giovani punte Spinelli, Battistella e Domenico Cicconi si rivelarono inadeguate al campionato di serie B). Il Messina, guidato inizialmente da Colautti, ebbe un pessimo avvio di stagione (solo 3 pareggi nelle prime 7 partite). Un altrettanto negativo finale, sotto la guida del subentrato Veneranda (3 pareggi e 4 sconfitte nelle ultime 7 partite) sancì la clamorosa retrocessione del Messina[90].

Nel 1992-1993 concluse la Serie C1 al 12º posto. Al vertice societario figuravano ancora la signora Maria Leone ed il figlio Giovanni Massimino.[88] Nel 1993 l'ingente mole di debiti accumulati, e le inadempienze societarie nei confronti di COVISOC e Lega, portarono alla definitiva estromissione dell'A.C.R. Messina dai campionati professionistici: la squadra fu retrocessa in Eccellenza, e nel 1998 fallì definitivamente[91].

A.S. Messina e U.S. Peloro

In seguito all'esclusione dai campionati professionistici dell'A.C.R. Messina, la scena calcistica messinese fu occupata da una nuova società: l’Associazione Sportiva Messina.[37] L'A.S. Messina, nata nel 1993 e presieduta da Pietro La Malfa, fu ammessa per meriti sportivi al Campionato Nazionale Dilettanti 1993-1994; chiuse il campionato al 3º posto nel girone I.

Contemporaneamente nel 1994 nasceva la nuova Unione Sportiva Peloro, dalla fusione tra il Villafranca con il Tremestieri.[92] Una società con la stessa denominazione era esistita già a partire dal 1906, e nel 1945 aveva dato vita, insieme a S.S. Arsenale e U.S. Passamonte, all'A.S. Messina.[92]

Il calcio messinese si trovò pertanto ad essere rappresentato da due squadre: A.S. Messina e U.S. Peloro. Entrambe si troveranno a disputare lo stesso campionato nel 1996: le squadre presero infatti parte al Campionato Nazionale Dilettanti 1996-1997. L'A.S. Messina aveva in precedenza disputato due stagioni nella categoria, mentre l'U.S. Peloro aveva centrato la promozione dopo due stagioni disputate in Eccellenza Sicilia.[92]

Al termine della stagione 1996-1997 l'A.S. Messina retrocesse in Eccellenza, e l'U.S. Peloro chiuse al 6º posto. Dopo poco tempo l'A.S. Messina sparirà definitivamente,[37] e l'U.S. Peloro diventerà la prima squadra cittadina.[92]

Football Club Messina Peloro

Il 17 luglio 1997 l'U.S. Peloro mutò ufficialmente denominazione, e nacque il Football Club Messina Peloro, sotto la presidenza di Emanuele Aliotta[93].

Dai dilettanti alla promozione in Serie A

 
Messina-Bologna schierate prima del calcio d'inizio, nel marzo 2005.

Al termine del Campionato Nazionale Dilettanti 1997-1998 il Messina ottenne la promozione in Serie C2[93]. La stagione seguente[94]., perse la finale dei play-off allo Stadio Via del Mare di Lecce contro il Benevento. Il Messina fu promosso in Serie C1 nel 2000, come prima classificata della Serie C2 1999-2000[95].

Nella stagione 2000-2001 il neopromosso Messina allenato da Beruatto, sostituito a campionato in corso da Florimbi, si classificò al secondo posto, dietro solo al Palermo, dopo aver sciupato la possibilità della promozione all'ultima giornata, perdendo contro l'Avellino. Ai peloritani sarebbe bastato un pareggio, giacché appaiati a pari punti in testa alla classifica coi rosanero ed avendo il vantaggio negli scontri diretti. Nei play off fu superato l'Ascoli in semifinale, mettendo il Messina di fronte al Catania nello spareggio per la promozione in cadetteria. Il derby di andata, disputato in terra etnea, terminò uno a uno. Al ritorno prevalse di misura il Messina,[96] che dopo nove stagioni tornò in Serie B.

Nel campionato successivo, il Messina, allenato da Daniele Arrigoni, riesce a conquistare la salvezza solo all'ultima giornata, vincendo per due reti a uno sul campo di un Crotone già retrocesso. Il protagonista della stagione fu Denis Godeas, autore di quindici reti[97]...

Nell'estate del 2002 la proprietà passa all'imprenditore Pietro Franza. Come nel campionato precedente, anche nella Serie B 2002-2003 i siciliani colgono la salvezza nelle ultime giornate, grazie anche al repentino cambio di guida tecnica, giacché Francesco Oddo fu esonerato agli sgoccioli del campionato a vantaggio di Bruno Bolchi. Tuttavia, al termine del campionato, le retrocessioni in Serie C1 furono bloccate, eccezion fatta per il Cosenza, finanziariamente fallito[98].

Il riformato campionato 2003-2004 presenterà ben 24 formazioni ai nastri di partenza, tra le quali numerose squadre scudettate. Il Messina, allenato da Patania, dopo sette giornate si trova all'ultimo posto in classifica. In seguito a questo ruolino negativo, viene chiamato in panchina Bortolo Mutti, che riuscirà a scalare la classifica, fino ad arrivare in zona promozione. Il 5 giugno 2004, penultima giornata di campionato, il Messina conquista la Serie A, a distanza di 39 anni dall'ultima apparizione, vincendo al Celeste per tre reti a zero contro il Como già retrocesso. Importante contributo alla causa fu dato da Arturo Di Napoli ed Alessandro Parisi, autori rispettivamente di 19 e 14 reti in campionato[99]..

In Serie A

 
Bortolo Mutti, dal 2003 al 2006 allenatore del Messina.
 
Marco André Zoro, dal 2003 al 2007 in Sicilia ha collezionato 116 presenze con 5 reti.

Nuovamente in massima serie, il Messina si presentò ai nastri di partenza della nuova stagione con una squadra composta da molti degli artefici della promozione, tra cui Parisi, Di Napoli, Storari, Sullo[100]. I nuovi acquisti sono Zampagna (ritornato in giallorosso dopo un anno in Umbria perché riscattato alle buste a scapito della Ternana),il giapponese Yanagisawa presentato in grande stile all'Hotel Timeo di Taormina nell'estate del 2004, il brasiliano Rafael, Donati in prestito dal Milan, Zanchi, in prestito dalla Juventus, Nicola Amoruso, il serbo Iliev e il greco Eleftheropoulos. Il campionato si chiuse al 7º posto, con la squadra che sfiorò la qualificazione in Coppa Uefa; avrebbe la possibilità di disputare la Coppa Intertoto, ma il club non ottiene la licenza per parteciparvi[101].

La stagione 2005-2006 non fu altrettanto positiva. La stagione iniziò con la richiesta di esclusione del Messina dalla Serie A da parte della F.I.G.C., a causa di irregolarità fiscali.[102] Il Consiglio federale ratificò l'esclusione, su indicazione della COAVISOC.[102] La società si appellò alla Camera di Conciliazione del CONI, la quale il 26 luglio 2005 confermò l'esclusione del Messina dalla Serie A. Due giorni dopo viene intanto stilato il tabellone della Coppa Italia, che viene stabilito essere immodificabile anche con la riammessione in Serie A delle squadre escluse.[102] La società decide di ricorrere al TAR del Lazio, che il 2 agosto 2005 diede ragione ai siciliani, riammettendoli in massima serie; una settimana dopo il Consiglio di Stato confermò la decisione del TAR.[102]

Il campionato non andò positivamente e il Messina retrocesse in Serie B in virtù del terzultimo posto finale. Tuttavia gli sviluppi dello scandalo di Calciopoli sconvolsero la classifica: Juventus retrocessa d'ufficio in Serie B, e riammissione in Serie A del Messina[103].

Retrocessione e fallimento

 
Nello Di Costanzo, allenatore del Messina nella stagione 2007-2008 e nella stagione 2014-2015.

L'appuntamento con la Serie B fu però rimandato di una sola stagione: i giallorossi chiusero all'ultimo posto la Serie A 2006-2007. La Serie B 2007-2008 si concluse con il 14º posto (pari punti con il Grosseto), ma l'estate 2008 vide la situazione societaria divenire insostenibile per i debiti accumulati[104].

La famiglia Franza annunciò l'intenzione di lasciare la proprietà del Messina[105] e, coadiuvata dalle istituzioni messinesi, cercò nuovi acquirenti in grado di garantire l'iscrizione al campionato cadetto[106]. Nessuno si accollò l'enorme mole di debiti accumulata, e il 14 luglio 2008 venne ufficialmente ritirata la domanda di iscrizione alla Serie B 2008-2009[107]. La società non sparì, ma fu iscritta nel girone I della Serie D 2008-2009[108].

Il 27 novembre 2008 il Tribunale di Messina dichiarò fallito il Football Club Messina Peloro a causa delle gravi anomalie riscontrate dai magistrati nel bilancio del sodalizio messinese; alla squadra fu comunque garantita la regolare attività fino al termine della stagione[109][110].

Associazione Calcio Rinascita Messina

Il quinquennio in Serie D

Il 23 marzo 2009 la fallita "F.C. Messina Peloro" venne rilevata all'asta fallimentare dalla A.C.R. Messina S.r.l., di proprietà del romano Alfredo Di Lullo.[111][45]. Nasce pertanto l’Associazione Calcio Rinascita Messina.

Nel frattempo la squadra riesce a mantenere la categoria, grazie al 12º posto in Serie D 2008-2009[112]. Il piazzamento viene confermato anche nella stagione 2009-2010[113].

 
Arturo Di Napoli con la maglia del Messina, ha militato dal 2003 al 2007 e dal 2009 al 2010.

Nonostante l'alto numero di fallimenti e le conseguenti rinunce ad iscriversi in Seconda Divisione 2010-2011 da parte di numerosi club, il Messina presieduto da Arturo Di Mascio rinuncia a presentare la domanda di iscrizione alla serie superiore. La proprietà decide inoltre di lasciare, e nell'agosto 2010 cede la società a Piero Santarelli[114]. I problemi societari aumentano, con la squadra che nell'ottobre 2010 viene addirittura sfrattata dall'albergo in cui alloggiava dal 30 agosto, a causa del mancato pagamento di decine di migliaia di euro[115].

Piero Santarelli non onorerà mai gli impegni societari assunti con la precedente proprietà, e pertanto nel novembre 2010, Marcella Chierichella e Arturo Di Mascio, cedono le quote societarie agli imprenditori Bruno Martorano e Vincenzo Principato[116]. Il passaggio delle quote si complica poichè vi fu una rottura tra Pietro Santarelli e Marcella Chierichella[117]. La situazione si risolve finalmente il 4 gennaio 2011, giorno in cui si svolge un ennesimo incontro nella capitale tra le parti interessate e viene concretizzata, a fronte di un ulteriore esborso economico, la cessione della società al gruppo Martorano[118].

Nel frattempo, in campionato, le prime due giornate vengono giocate dai ragazzi delle giovanili, successivamente viene organizzata una "vera" squadra che successivamente, come forma di protesta per i problemi societari, decide di non scendere in campo per tre partite; il Messina viene così penalizzato di 3 punti (in totale saranno 4: 1 per inadempienze economiche). L'acquisto formale della società da parte di Martorano avviene nel gennaio 2011; il Messina conclude il campionato al 7º posto nel girone I.

Il 14 agosto 2011 il gruppo Martorano trasferisce le quote della società a Raffaele Manfredi[119]. La guida dell'area tecnica della prima squadra viene affidata a Francesco La Rosa e come allenatore viene nominato Andrea Pensabene, poi esonerato e sostituito da Alessandro Bertoni. Col tecnico emiliano il Messina raggiunge il quarto posto del campionato di Serie D 2011-2012 (girone I), accedendo così ai play-off; dopo aver superato per 3-1 in trasferta la Battipagliese in semifinale, perde la finale contro il Cosenza per 3-0 allo Stadio San Vito[120].

Il 12 giugno 2012 la società annuncia di aver ceduto il 100% delle quote al gruppo industriale di Pietro Lo Monaco[121]. Sotto la gestione Lo Monaco, con Gaetano Catalano come allenatore e Fabrizio Ferrigno come direttore sportivo, il Messina vince il campionato di Serie D (girone I) tornando nel calcio professionistico. Il 5 maggio 2013, dopo aver superato al San Filippo la Nissa per 8-1, la società viene ufficialmente promossa in Lega Pro Seconda Divisione, dopo cinque anni trascorsi in Serie D[122].

 
Gianluca Grassadonia, allenatore del Messina dal 2013 al 2015

Nel girone d'andata della stagione 2013-2014 in Lega Pro Seconda Divisione il Messina si trova presto nelle ultime posizioni, e ciò portò all'esonero del tecnico Gaetano Catalano nei primi giorni di dicembre del 2013 (dopo una sconfitta per 1-4 contro la Vigor Lamezia al San Filippo)[123]. e viene sostituito da Gianluca Grassadonia)[124], che porta la squadra fuori dalle zone basse della classifica piazzandola al primo posto del girone e conquistando la promozione in terza serie, che avverrà il 13 aprile 2014, sancita dalla vittoria in casa contro il Sorrento per 1-0. Per la società messinese è la seconda promozione consecutiva[125].

Il 2 luglio 2014 la proprietà, principalmente nel nome di Pietro Lo Monaco, comunica il proprio disimpegno da qualsivoglia attività sportiva in seno alla squadra in polemica con il sindaco Renato Accorinti reo, secondo la società, di aver concesso lo stadio San Filippo a un'agenzia che organizza eventi musicali anziché renderlo a godimento esclusivo della squadra[126]. L'8 luglio 2014 il proprietario del Messina Pietro Lo Monaco rilascia un videomessaggio,dove dichiara che la proprietà dell'ACR Messina continuerà il lavoro svolto negli anni scorsi nonostante lo screzio con il Sindaco[127].

Associazioni Calcio Riunite Messina

Ritorno in Lega Pro

Il 19 dicembre 2013, il patron Pietro Lo Monaco alla presenza del notaio Nunzio Arrigo, del direttore generale Vincenzo Lo Monaco e dei responsabili dell'area comunicazione Alessandro Di Bella e Vittorio Fiumanò, ha posto la propria firma nell'atto che ridà alla società la propria denominazione naturale di Associazioni Calcio Riunite Messina. Nonostante anche alla Camera di Commercio la società figurasse con la denominazione Associazioni Calcio Riunite Messina, la squadra ha disputato il campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2013-2014 con la denominazione Associazione Calcio Rinascita Messina, in quanto per la federazione il nome poteva essere cambiato solo a partire dalla stagione 2014-2015, mentre lo staff dirigenziale non è riuscito entro quella data ad acquisire il titolo[128].

Il 30 maggio 2015 retrocede in Serie D dopo aver perso i play-out con la Reggina.[129]

 
Arturo Di Napoli, allenatore del Messina dal 2015 ai primi mesi del 2016

Il 7 agosto 2015 la società viene ceduta da Pietro Lo Monaco a un gruppo di imprenditori guidato da Natale Stracuzzi, che assume la carica di presidente[130]. Successivamente, è stato nominato come nuovo allenatore Arturo Di Napoli.

Il 29 agosto 2015 il Messina viene riammesso in Lega Pro per sopperire ai vuoti creatisi a causa delle indagini sull'inchiesta Dirty Soccer[131].

La stagione 2015-2016 viene conclusa al 7º posto, garantendo la partecipazione alla Coppa Italia[132].

Dalla salvezza in Lega Pro, alla mancata iscrizione in Serie C

Il 1º febbraio 2017, il presidente Natale Stracuzzi si dimette, al suo posto viene promosso il vice Piero Oliveri[133].

Il 18 febbraio 2017, la proprietà composta da Stracuzzi, Oliveri, Micali e dalla società Antares cede l'intero pacchetto azionario a Franco Proto[134]. La cessione è incoraggiata dai forti malumori dei tifosi e dalla protesta dei calciatori che, guidati dal tecnico Lucarelli, sospendono gli allenamenti ed inscenano una protesta contro la proprietà per il mancato pagamento degli stipendi[135]. Proto, ex presidente dell'Atletico Catania ed ex vice-presidente della Lega Pro, firma il contratto che lo rende nell'immediato amministratore unico e presidente del club, stilando con i soci uscenti un accordo che lo vincola a subentrare nel giro di qualche giorno in qualità di proprietario[136]. Il 14 luglio successivo, a seguito della mancata presentazione della fideiussione relativa all'iscrizione al campionato di Serie C 2017-2018, viene esclusa automaticamente dalla competizione[137]. Il 24 agosto, viene sancito l'automatico declassamento al ventesimo posto del campionato di Lega Pro 2016-2017 per non aver presentato la fidejussione bancaria[138].

Associazione Calcio Rilancio Messina

Il 25 luglio 2017, l'amministrazione comunale, ha affidato dopo l'unica manifestazione d'interesse arrivata a Palazzo Zanca, a Pietro Sciotto la composizione di una nuova società, per partecipare al campionato di Serie D 2017-2018[139]. Il 26 luglio 2017, presso lo studio del notaio Pierangela Pitrone, nasce la nuova società, l'Associazione Calcio Rilancio Messina, i cui proprietari sono Pietro Sciotto (neo presidente) e il fratello Matteo [140].

Cronistoria

Cronistoria delle Associazioni Calcio Riunite Messina 1947

  • 1910 - 3º posto nella Coppa Lipton.
  • 1910 - Fondazione della sezione calcio della Società Ginnastica Garibaldi, la quale assorbe il Messina F.C.
  • 1911 - Attività in ambito regionale.
  • 1912 - 3° nella Coppa Lipton.
  • 1913 - Vince la Coppa Agordad e la Coppa Restuccia.
  • 1914-1915 - Attività in ambito regionale.
  • 1915-1919 - Attività sospesa per cause belliche.
  • 10 novembre 1919 - Fondazione dell'Unione Sportiva Messinese.
  • 1919 - 2° nella Coppa Maggiacomo.

  • 1920 - 2° nella Coppa Federale Siciliana.
  • 1921 - 1° nella Coppa Sant'Agata.
  • 1921-1922 - 3° nella Sezione siciliana della Lega Sud di Prima Divisione.
  • 28 novembre 1922 - Dalla fusione tra l'U.S. Messinese e la S.S. Umberto I in precedenza, ed il Messina S.C., in seguito, viene fondato il nuovo Messina Football Club.
  • 1922-1923 - 1° nella Sezione siciliana della Lega Sud di Prima Divisione. Il campionato, verrà poi annullato per irregolarità negli accordi fra le società nella definizione del calendario ufficiale e la Lega Sud ne dispose la ripetizione dove in questa alla fine del campionato arriva 2º.
  • 1923-1924 - 2° nella Sezione siciliana della Lega Sud di Prima Divisione.
  • 1924 - Il Messina F.C. a fine stagione si scioglie e viene assorbito dall'Unione Sportiva Messinese, rinata nel 1923.
  • 1924-1925 - 1° nella Sezione siciliana della Lega Sud di Prima Divisione. 4ª nel girone B delle semifinali di Lega.
  • 1925-1926 - 1° nella Sezione siciliana della Lega Sud di Prima Divisione. 5ª nel girone A delle semifinali di Lega. Retrocesso in Seconda Divisione.
  • 1926-1927 - 1° nel girone D Sud della Seconda Divisione. 3° nel girone delle finali Sud.
  • 1927-1928 - 1° nel girone D Sud della Seconda Divisione. 4° nel girone delle finali Sud.
  • 1928 - L'U.S. Messinese assume la denominazione Associazione Calcio Messina e viene ammesso nel Campionato Meridionale.
  • 1928-1929 - 2° nel sottogirone D (Sicilia) del Campionato Meridionale. 4° nella fase finale (Campania-Sicilia). Ammesso alla nuova Prima Divisione.
  • 1929-1930 - 2° nel girone D Sud della Prima Divisione.

Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Terzo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Qualificazioni di Coppa Italia.
Primo turno eliminatorio di Coppa Italia.

  • 1940-1941 - A causa del fallimento per debiti, la squadra si ritira dopo due giornate dal girone H della Serie C.
Primo turno eliminatorio di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1976-1977 - 19° nel girone C della Serie C. Retrocesso in Serie D.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1977-1978 - 6° nel girone I della Serie D. Ripescato in Serie C2 a completamento organici.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1978-1979 - 5° nel girone D della Serie C2.
  • 1979-1980 - 13° nel girone D della Serie C2.
Qualificazione ai sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.

  • 1980-1981 - 15° nel girone D della Serie C2.
? di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Gironi di qualificazione di Coppa Italia.

Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia Serie C.
? di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.)
  • 1994 - Nasce l'Unione Sportiva Peloro dalla fusione di Villafranca e Tremestieri e viene ammessa in Eccellenza Sicilia.
  • 1994-1995
A.S. Messina - 3ª nel girone I del C.N.D.
? di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.)
U.S. Peloro - 4ª nel girone B dell'Eccellenza Sicilia.
  • 1995-1996
A.S. Messina - 2ª nel girone I del C.N.D.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.)
U.S. Peloro - 1ª nel girone B dell'Eccellenza Sicilia. Promossa nel C.N.D. dopo aver vinto lo spareggio contro il Vittoria.
A.S. Messina - 20º nel girone I del C.N.D. Retrocesso in Eccellenza.
? di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.)
U.S. Peloro - 6º nel girone I del C.N.D.
? di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.)
  • 1997 - L'U.S. Peloro assume la denominazione di Football Club Messina Peloro e diventa la prima squadra di Messina.
  • 1997-1998 - 1° nel girone I del C.N.D. Promossa in Serie C2.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.)
A.S. Messina - 7º nel girone B dell'Eccellenza Sicilia.
Semifinalista di Coppa Italia Serie C.
A.S. Messina - 16º nel girone B dell'Eccellenza Sicilia. Retrocesso in Promozione e successivamente sciolto.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.

  • 2000-2001 - 2° nel girone B della Serie C1. Promosso in Serie B dopo aver vinto la finale dei play-off contro il Catania.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
  • 2008 - Il F.C. Messina Peloro viene escluso dalla Lega Calcio per delibera della F.I.G.C. conseguente alla non iscrizione e viene ammesso in Serie D.
  • 2008-2009 - 12° nel girone I della Serie D. A stagione in corso, la nuova Associazione Calcio Rinascita Messina rileva in tribunale il titolo sportivo dell'F.C. Messina Peloro.
  • 2009-2010 - 12° nel girone I della Serie D.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.

Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.
  • 2011-2012 - 4° nel girone I della Serie D. Perde la finale dei play-off contro il Cosenza.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2012-2013 - 1° nel girone I della Serie D. Promosso in Lega Pro Seconda Divisione.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Finalista di Supercoppa di Lega di Seconda Divisione.
  • 2014 - La società cambia denominazione in Associazioni Calcio Riunite Messina.
  • 2014-2015 - 15° nel girone C della Lega Pro. Retrocesso dopo aver perso i play-out contro la Reggina e successivamente riammesso a seguito della sentenza della Corte d'Appello Federale sul caso "Dirty Soccer".
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2017 - L'A.C.R. Messina viene escluso dalla Lega Pro per delibera della F.I.G.C. conseguente alla non iscrizione e viene ammesso in Serie D con la denominazione di Associazione Calcio Rilancio Messina.
  • 2017-2018 - in Serie D.

Evoluzione

1900
Messina F.C.
1906
S.S. Umberto I
U.S. Peloro
1910
Ginnastica Garibaldi
1911
S.S. Aurora Giostra
Audace F.C.
1915
scioglimento
1919
U.S. Messinese
U.S. Peloro (2)
1921
Messina S.C.
1922
Messina F.C.
1923
U.S. Messinese
1928
U.S. Aquila Giostra
A.C. Messina
U.S. Gazzi
1940
scioglimento
1941
U.S. Ten. Mario Passamonte
1944
U.S. Arsenale
U.S. Peloro (3)
1945
U.S. Giostra
A.C. Gazzi
A.S. Messina
1946
A.C. Messina
1947
A.C. Riunite Messina
1993
A.S. Messina
1994
U.S. Peloro (4)
1997
F.C. Messina Peloro
1998
scioglimento
scioglimento
2009
A.C. Rinascita Messina
2014
A.C. Riunite Messina 1947
2017
non iscritta
2017
A.C. Rilancio Messina

Colori e simbolo

Colori

File:LogoACRMessina.png Evoluzione storica
Periodo Colori Denominazione
1900-1910   Messina F.C.
1910-1915   Società Ginnastica Garibaldi Messina
1919-1922 U.S. Messinese
1922-1924 Messina F.C.
1924-1928 U.S. Messinese
1928-1940   A.C. Messina
1941-1943   U.S. Mario Passamonte
1945-1946   A.S. Messina
1946-1947 A.C. Messina
1947-1993   A.C.R. Messina
1993-1997 A.S. Messina
1997-2009 F.C. Messina Peloro
2009-2014 Associazione Calcio Rinascita Messina
2014-2017 Associazioni Calcio Riunite Messina 1947
2017- Associazione Calcio Rilancio Messina SSD
 
Lo stemma del Messina sulle tribune del San Filippo

I colori del Messina sono tradizionalmente il giallo ed il rosso; essi si rifanno allo stemma della città, rappresentato da una croce d'oro su campo rosso.

Nel corso degli anni le varie squadre messinesi hanno vestito divise di colori differenti. Il Messina Football Club vestiva infatti divise bianco-blu;[5] la Ginnastica Garibaldi utilizzava maglie di colore rosso;[12] l'U.S. Messinese adottò invece maglie bianche a collo nero, con applicato lo stemma della città,[15] così come più avanti farà l'A.C. Messina;[24] anche il Messina F.C. fondato nel novembre 1922 indossava maglie bianco-nere.[17] La Tenente Mario Passamonte non si differenziò, adottando anch'essa divise bianche con colletto a scacchi bianco-neri.[32]

L'A.C.R. Messina confermò la divisa: maglia bianca, e stemma di Messina (con i classici colori giallo e rosso) sul petto.[141] Nel corso degli anni verranno utilizzate divise analoghe, o che comunque manterranno sempre evidenti i colori sociali giallo e rosso (come ad esempio la divisa a strisce verticali giallo-rosse adottata nel corso degli anni ottanta,[142] o le divise interamente rosse listate di giallo indossate negli anni duemila.[143]

Evoluzione delle divise del Messina

1900

1910

1911-1915
Inizio anni '20
Inizio anni '30

Fine anni '20

Fine anni '30


Anni '40


1981-1983


1993-1996


1996-1997


2010-2011
1947-1980
1983-1993
1997-2014


2014-2015


2015-2016


2016-2017


2017-2018

Simboli ufficiali

Stemma

Lo stemma societario attuale è rappresentato da uno scudo bianco bordato d'argento, con all'interno una versione semplificata dello scudo crociato giallo-rosso, la denominazione sociale in argento e due bande orizzontali giallo - rosse.
Di seguito tutti i loghi del Messina Calcio[144][145].

Strutture

Stadi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio San Filippo-Franco Scoglio.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Giovanni Celeste.
 
Lo stadio San Filippo gremito.
 
Lo curva sud dello stadio Giovanni Celeste gremita.

Il Messina gioca le partite interne allo stadio San Filippo-Franco Scoglio, che ha una capienza di 38.722 spettatori,[146]. Il "San Filippo", inaugurato nell'estate 2004, sostituì lo stadio Giovanni Celeste, impianto storico della città, utilizzato dal Messina già negli anni trenta.

Fino alla metà degli anni dieci la squadra disputava le partite interne nello spiazzo di San Raineri. Il primo incontro disputato sul terreno di San Raineri fu giocato il 2 maggio 1901 tra Messina F.C. e Royal Yacht Catania, e terminò 1-1.[5]

Tra il 1920 ed il 1922 giocò invece al campo di "Piano Moselle".[15][147] L'impianto venne costruito grazie agli sforzi del presidente Giovanni Vento e del suo vice Augusto Salvato (già portiere della Ginnastica Garibaldi).[15] La gara d'esordio fu giocata nel gennaio 1920, e vide di fronte l'U.S. Messinese e l'Ausonia Reggio Calabria; l'incontro terminò 6-0 per i siciliani.[15]

A partire dalla stagione 1922-1923 venne utilizzato l'impianto di gioco "Enzo Geraci" presso la Cittadella, dove la squadra rimase fino al 1932.[148] Nel settembre 1932 venne inaugurato lo Stadio Gazzi di via Oreto,[149] che nel 1948 verrà intitolato a Giovanni Celeste. L'inaugurazione del "Gazzi" avvenne nel 1932, con un incontro amichevole tra Messina e Catania, conclusosi 1-1.[149] Il "Gazzi" venne poi ufficialmente intitolato a Giovanni Celeste il 19 luglio 1948.[150]. Da fine novembre 2017, il Messina tornerà a giocare nello storico impianto di Viale Gazzi.[151]

Società

L'attuale società è di proprietà di Pietro e Matteo Sciotto. Il nome ufficiale del sodalizio peloritano è Associazione Calcio Rilancio Messina, fondato il 26 luglio 2017[152].

Organigramma societario[153]

Di seguito l'organigramma tratto dal sito web ufficiale della società.

File:LogoACRMessina.png
Staff dell'area amministrativa
  •   Pietro Sciotto - Presidente
  •   Matteo Sciotto - Vicepresidente
  •   Niki Patti - Responsabile relazioni esterne, rapporti istituzionali e rapporti con la tifoseria
  •   Giovanni Giliberto - Responsabile area amministrativa e segreteria generale
  •   Aldo Violato - Responsabile rapporti con le scuole
  •   Gino Sciotto - Area legale
  •   Giovanni Carabellò - Direttore generale
  •   Francesco Rao - Segreteria sportiva
  •   Orazio Raffa - Consulente per la comunicazione
  •   Domenico Colosi, Concetto Caruso - Ufficio stampa
  •   Pippo Genovese - Tesoriere
  •   Filippo Ricciardi, Andrea Consolo, Gianluigi Consolo, Gigi Gugliandolo, Sebastiano Leonardi - Staff sanitario
  •   Roberto Buttò - Responsabile settore giovanile
  •   Pasquale Squadrito - Dirigente servizi generali
  •   Giovanni Camuglia - Addetto servizi generali
  •   Alfio Felis - Area scouting
  •   Pietro Russo - Team manager
  •   Andrea Consolo - Addetto all’arbitro
  •   ICT Globus srl - Area marketing & IT
Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1982-1983 Eurass
  • 1984-1986 Italvest
  • 1986-1987 Porte Imic
  • 1987-1988 Bella Macina
  • 1988-1991 Porte Imic
  • 1991-1993 Messina Porta della Sicilia
  • 1995-1996 Vecchio Amaro del Capo
  • 1997-1998 Caffè Barbera
  • 1998-2000 Sirauto
  • 2000-2003 Jonax
  • 2003-2005 Caffè Miscela D'oro (Coppa Italia: Confcommercio)
  • 2005-2006 Caffè Miscela D'oro e Air Malta
  • 2006-2007 Air Malta / Framon Hotel Group / Castello Sicily / Legea / Sponsoring Group / Radio Margherita / Mazda Napoli / Hermes Media / Amref.it / Sporteconomy / Chevrolet Roberto Capitelli
  • 2007-2008 Framon Hotel Group / Chevrolet
  • 2008-2009 Davai / Birra del Sole
  • 2009-2010 IRW International Rent Wash
  • 2011-2012 Sigma
  • 2012-2013 Bagaglino Resort / Despar
  • 2013-2014 Qmotors.it / B2875
  • 2014-2015 Messina Dream / B2875
  • 2015-2016 Donare Gli Organi Per Regalare La Vita / Caffè Barbera[154]
  • 2016-2017 Demma / L'Ambiente / QuiConviene.it / Centro Clinico Nemo Sud

Allenatori e presidenti

  Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell'A.C.R. Messina.

Di seguito l'elenco degli allenatori[155][156] e dei presidenti[88][157] della storia della società.

Allenatori

Messina F.C.

Ginnastica Garibaldi

U.S. Messinese

Messina F.C.

U.S. Messinese

A.C. Messina

U.S. Tenente Mario Passamonte

  • 1941-1942   Domenico Mazzotta
  • 1942-1943   Trapani e   Domenico Mazzotta (D.T.)

A.S. Messina

A.C.R. Messina

A.S. Messina

  • 1993-1994   Angelo Busetta (1ª-?ª)
      Vincenzo Domingo (?ª-?ª)
      Marcello Prima (?ª-?ª)
      Giuseppe Cannavò (?ª-38ª)
  • 1994-1995   Nino Barone (1ª-?ª)
      Angelo Busetta (?ª-?ª)
      Carmelo Miceli (?ª-?ª)
      Nino Barone (?ª-34ª)
  • 1995-1996   Giuseppe Sabadini (1ª-?ª)
      Pino Aneri (?ª-34ª)
  • 1996-1997   Alfredo Ballarò (1ª-?ª)
      Antonino Aloi (?ª-?ª)
      Loris De Carolis (?ª-?ª)
      Pino Irrera (?ª-?ª)
      Loris De Carolis (?ª-?ª)
      Pino Irrera (?ª-?ª)
      Bruno Caneo (?ª-?ª)
      Loris De Carolis (?ª-38ª)

U.S. Peloro

  • 1994-1995   Nicola Trimarchi (1ª-?ª)
      Francesco La Rosa (?ª-34ª)
  • 1995-1996   Pino Irrera (1ª-?ª)
      Dario Golesano (?ª-?ª)
      Francesco La Rosa (?ª-34ª e spareggio)
  • 1996-1997   Francesco La Rosa (1ª-?ª)
      Leo De Gennaro (?ª-?ª)
      Piero Mosti (?ª-38ª)

F.C. Messina Peloro

A.C.R. Messina

Presidenti

Messina F.C.

  • 1900-1901   Walter F. Becker[158]
  • 1901-1910   Arthur Barret Lascelles

Ginnastica Garibaldi

  • 1911-1915   ...

U.S. Messinese

  • 1919-1922   Giovanni Vento

Messina F.C.

  • 1922-1924   Augusto Salvato

U.S. Messinese

  • 1924-1927   Augusto Salvato e   Giovanni Vento
  • 1927-1928   La Corte

A.C. Messina

  • 1928-1929   Augusto Salvato
  • 1929-1930   cav. comm. Sgoj-Savoja
  • 1930-1932   cav. rag. Francesco Lombardo[159]
  • 1932   Turchi (Segr. Fed. del Fascio)[160]
      Barone Salleo[161]
      cav. Garufi[162]
      cav. Salvatore[163]
  • 1932-1934   Scaglione[164]
  • 1934-1940   cav. rag. Francesco Lombardo
  • 1940   Francesco Grosso (comm. straord.)

U.S. Tenente Mario Passamonte

  • 1941-1943   Carmelo Garofalo

A.S. Messina

  • 1945-1946   Vincenzo Nicotra
      Giuseppe Gensabella

A.C. Messina

  • 1946-1947   Giuseppe Gensabella

A.C.R. Messina

  • 1947-1948   Francesco Sajia
  • 1948-1950   Carlo Stagno Villadicani d'Alcontres[165]
  • 1950-1953   Giuseppe Melazzo
  • 1953-1954   Comitato di reggenza
  • 1954-1955   Giuseppe Melazzo e   Francesco Lombardo
  • 1955-1956   Comitato di presidenza composto da: cav. Patti, Pavone, Crisafulli, Giuseppe Melazzo e Francesco Lombardo
      Pistorino, Giovanni Gulletta e Romeo[166]
  • 1956-1957   Domenico Caprì (comm. straord.)
  • 1957-1958   Giuseppe Nunnari[167]
  • 1958-1970   Goffredo Muglia
  • 1970-1971   Giuseppe Fusco
  • 1971-1977   Giovanni Gulletta[168]
  • 1977-1978   Angelo Presti (comm. unico)[169]
      Lamberto Sapone
  • 1978-1980   Angelo Presti
  • 1980-1981   Lamberto Sapone
  • 1981-1982   Michelangelo Alfano[170]
      Emanuele Aliotta (resp. unico)[171]
      Giuseppe Mondello[172]
  • 1982-1983   Lamberto Sapone
  • 1983-1984   Michelangelo Alfano
  • 1984-1991   Salvatore Massimino[173]
  • 1991   Maria Leone
  • 1991-1993   Maria Leone e   Giovanni Massimino

A.S. Messina

  • 1993-1995   Pietro La Malfa
  • 1995-1996   Antonino Trimarchi[174]
  • 1996-1997   Antonio Ingemi

U.S. Peloro

F.C. Messina Peloro

A.C.R. Messina

Calciatori

  Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'A.C.R. Messina.

Il Messina e le Nazionali di calcio

 
Marco André Zoro.

Il primo calciatore italiano del Messina ad essere stato convocato in Nazionale è stato Fernando Benatti nel 1964-65, sebbene non abbia mai esordito. Il primo a vestire la maglia azzurra è stato Alessandro Parisi. Il difensore scese in campo in occasione dell'amichevole tra Italia e Finlandia, disputata proprio allo Stadio San Filippo di Messina il 17 novembre 2004 (risultato finale: 1-0).[189]

Parisi non è il solo italiano ad aver vestito la maglia azzurra della Nazionale nel periodo di militanza nel Messina. Insieme a lui figura anche il centrocampista Carmine Coppola, che scese in campo in occasione dello stage negli Stati Uniti nell'estate 2005. Coppola debuttò l'8 giugno contro la Serbia e Montenegro, e tre giorni dopo partì titolare contro l'Ecuador.[190]

Di più sono stati i calciatori stranieri che, dal dopoguerra in poi, sono stati convocati nelle rispettive Nazionali durante la propria militanza messinese. Essi sono: Edgar Álvarez (Honduras),[191] Julio Gutiérrez (Cile),[192] Rahman Rezaei (Iran, medaglia di bronzo alla Coppa d'Asia 2004),[193] Hany Said (Egitto),[194] Atsushi Yanagisawa[195] e Mitsuo Ogasawara (Giappone), Marco André Zoro (Costa d'Avorio, medaglia d'argento alla Coppa d'Africa 2006).[196]

Altri calciatori stranieri che hanno vestito la maglia del Messina tra Serie A e Serie B sono stati: Nicolas Cordova (Cile), Vincent Candela e Landry Bonnefoi (Francia), Josè Mamede (Portogallo), Abdul Rahman Issah (Ghana), Daniel Prodan (Romania), Ibrahima Bakayoko e Vincent Kouadio (Costa d'Avorio), Matthew Olorunleke (Nigeria), Antonio Ghomsi (Camerun), Roberto Carlos, Sosa, Esteban Josè Herrera e Roberto Nanni (Argentina), Tomas Guzman (Paraguay), Dimitrios Eleftheropoulos e Panagiotis Gonias (Grecia), Ivica Iliev (Serbia), Zlatan Muslimovic (Bosnia Erzegovina), Rok Straus (Slovenia), Amauri Carvalho de Oliveira, Renato Rafael Bondi e Rafael Pereira da Silva (Brasile), Juan Ignacio Surraco (Uruguay).

Maglie ritirate

Palmarès

Trofei minori

1905, 1906
  • Coppa Agordad: 1
1913
  • Coppa Restuccia: 1
1913
  • Coppa Sant'Agata: 1
1921

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Divisione 5 1921-1922 1925-1926 10
Serie A 5 1963-1964 2006-2007
Campionato Meridionale 1 1928-1929 33
Serie B 32 1932-1933 2007-2008
Seconda Divisione 2 1926-1927 1927-1928 28
Prima Divisione 3 1929-1930 1931-1932
Serie C 17 1938-1939 1976-1977
Serie C1 5 1983-1984 2000-2001
Lega Pro 3 2014-2015 2016-2017
Serie D 3 1973-1974 2017-2018 11
Serie C2 7 1978-1979 1999-2000
Lega Pro Seconda Divisione 1 2013-2014
Campionato Nazionale Dilettanti 5 1993-1994 1997-1998 10
Serie D 5 2008-2009 2012-2013

Statistiche individuali

File:Salvatore Schillaci, AC Riunite Messina, anni '80.jpg
Totò Schillaci.

Le statistiche tengono in considerazione i campionati dal 1922 per le presenze, dal 1929 per le reti messe a segno.

Tifoseria

Storia

Il primo gruppo organizzato di tifosi messinesi nacque nel 1973 con la fondazione dei Fedelissimi;[201] altri gruppi ultras sono e/o sono stati: Gioventù Giallorossa 1980,[201] Nocs 1983,[201] Uragano CEP,[202] Testi Fracidi,[202] Tipi Loschi,[202] Fighters,[202] Bordello,[202] Ultras 90,[203] Corazzata Giallorossa, Lions 97, Assidui, Giants, Rebels e Mods.

Al 2017 i gruppi ultras attivi sono: Fedelissimi, Gioventù Giallorossa 1980, Uragano CEP 1982, Nocs 1983, Testi Fracidi 90 e l'ultimo gruppo organizzato di tifosi messinesi è Vecchia Maniera, fondato nel 2014.

Gemellaggi e rivalità

 
Coreografia della Curva Sud del Celeste durante il derby dello Stretto del 14 aprile 2002 vinto dai peloritani.

Forte gemellaggio era quello che legava le tifoserie di Pescara[204] e Messina dal 1986 al 2016.[205] È stato sciolto per iniziativa dei Rangers, gruppo principale della tifoseria pescarese, per diversi motivi, scelta non condivisa da gran parte del resto della tifoseria biancoazzurra.

La tifoseria messinese dal 1987 mantiene ottimi rapporti anche con quella del Frosinone.[204] Ci sono ottimi rapporti anche con la tifoseria dell'Atletico Catania fin dal 2000, intrattenuti in particolare dal gruppo Testi Fracidi.

La rivalità da sempre più sentita è quella coi dirimpettai della Reggina, con cui ci si scontra nel Derby dello Stretto.[204] A causa di questa rivalità gli ultras messinesi hanno astio anche nei confronti dei salernitani, storici gemellati dei reggini.[204] Altra rivalità, quella con gli aquilani, è sorta a causa del gemellaggio che legava la tifoseria peloritana ai pescaresi, storici rivali dei rossoblu.[204]

Organico

Rosa

Rosa aggiornata ad agosto 2017. [206]

N. Ruolo Calciatore
  P Federico Meo
  P Federico Gagliardini [207]
  D Francesco Colombini [208]
  D Carmelo Bucca
  D Riccardo Cassaro
  D Stefano Tricamo
  D Gennaro Cozzolino
  D Marco Manetta [209]
  D Antonio Mosca
  D Damiano Lia
  C Fabio Bossa
N. Ruolo Calciatore
  C Lorenzo Mariani
  C Bruno Pezzella [209]
  C Giovanni Lavrendi [210]
  C Andrea Migliorini [211]
  C Domenico Scopelliti
  A Davide Bonadio
  A Biagio Carini
  A Leandro Rizzo
  A Agostino Mascari
  A Ange Tresor Dezai [209]
  A Salvatore Cocuzza [212]

Staff tecnico

Di seguito lo staff tecnico della società[213].

Staff dell'area tecnica
  •   Antonio Venuto - Allenatore
  •   Santo Matinella - Collaboratore tecnico
  •   Mauro Manganaro - Preparatore dei portieri

Note

  1. ^ a b Nasce il nuovo ACR Messina, il 90% a Pietro Sciotto, il 10% al fratello Matteo, su www.messinasportiva.it, 2 settembre 2017. URL consultato il 2 settembre 2017 (archiviato il 2 settembre 2017).
  2. ^ L’ACR Messina svela il nuovo logo ed annuncia la conferenza stampa sull’organigramma, su www.messinasportiva.it, 30 agosto 2017. URL consultato il 30 agosto 2017 (archiviato il 30 agosto 2017).
  3. ^ a b c d e f g Messina 1900-1901, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  4. ^ a b c d Messina 1901, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 9 giugno 2011.
  5. ^ a b c d S. Leonardi, p. 13.
  6. ^ Messina 1902, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  7. ^ Messina 1905, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  8. ^ Messina 1906, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  9. ^ Messina 1908, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  10. ^ Messina 1909, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  11. ^ a b Messina 1910, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  12. ^ a b c Società Ginnastica Garibaldi, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  13. ^ Nel 1924 fu ricreata la società Ginnastica Garibaldi, della quale però non si hanno notizie ulteriori.
  14. ^ a b c d Unione Sportiva Messinese, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  15. ^ a b c d e S. Leonardi, p. 18.
  16. ^ a b Messina Football Club, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  17. ^ a b S. Leonardi, p. 22.
  18. ^ Messina 1923-1924, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  19. ^ Messina 1924-1925, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  20. ^ Messina 1925-1926, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  21. ^ Messina 1926-1927, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  22. ^ Messina 1927-1928, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  23. ^ A.C. Messina, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  24. ^ a b c d A.C. Messina, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  25. ^ a b Messina 1928-1929, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  26. ^ Messina 1931-1932, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  27. ^ Messina 1932-1933, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  28. ^ Messina 1937-1938, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  29. ^ Messina 1938-1939, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  30. ^ Messina 1939-1940, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  31. ^ Messina 1940-1941, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  32. ^ a b c d e U.S. Mario Passamonte, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  33. ^ Messina 1941-1942, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  34. ^ Messina 1942-1943, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  35. ^ Messina 1943-1944, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  36. ^ Messina 1944-1945, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  37. ^ a b c d e f A.S. Messina, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  38. ^ Messina 1945-1946, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  39. ^ A.C. Messina, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 2 settembre 2017.
  40. ^ A.C. Gazzi, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  41. ^ U.S. Giostra, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  42. ^ a b Messina 1947-1948, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  43. ^ S. Leonardi, p. 31.
  44. ^ Il singolare "Associazione" è confermato dalla comunicazione ufficiale di cambio denominazione del 1947, oltreché dall'atto notarile del 1966 con cui venne trasformata in società di capitali.
  45. ^ a b Deleonardis, p. 117
  46. ^ Messina 1950-1951, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  47. ^ Messina 1951-1952, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  48. ^ Messina 1952-1953, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  49. ^ Messina 1953-1954, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  50. ^ Messina 1954-1955, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  51. ^ Messina 1955-1956, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  52. ^ Messina 1956-1957, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  53. ^ Messina 1957-1958, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  54. ^ Messina 1958-1959, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  55. ^ Messina 1959-1960, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  56. ^ Messina 1960-1961, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  57. ^ Messina 1961-1962, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  58. ^ Messina 1962-1963, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto.
  59. ^ Messina 1963-1964, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  60. ^ Fra cui la più celebre fu al Celeste contro la Juventus, vittoria per uno a zero grazie ad un autogol del bianconero Renato Caocci.
  61. ^ Messina 1964-1965, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  62. ^ Messina 1965-1966, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  63. ^ Messina 1966-1967, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  64. ^ Messina 1967-1968, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  65. ^ Messina 1968-1969, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  66. ^ Messina 1969-1970, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  67. ^ Messina 1970-1971, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  68. ^ Messina 1971-1972, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  69. ^ Messina 1972-1973, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  70. ^ Messina 1973-1974, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  71. ^ Messina 1974-1975, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  72. ^ Messina 1975-1976, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  73. ^ Messina 1976-1977, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
  74. ^ a b Cronistoria del Messina, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  75. ^ Messina 1977-1978, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 31 agosto 2017.
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