Pigneto
Il Pigneto è un'area urbana del Municipio Roma V (ex Municipio Roma VI) di Roma Capitale. Fa parte principalmente del quartiere Q. VII Prenestino-Labicano e, in minor parte, del quartiere Q. VI Tiburtino ed è compresa nella zona urbanistica 6A Torpignattara.
Si estende, a mo' di triangolo isoscele, da piazzale Labicano (poco fuori Porta Maggiore) tra le vie Prenestina (lato destro e sinistro fino alla ferrovia Roma-Sulmona-Pescara), Casilina (lato sinistro) e di Acqua Bullicante. I vertici di questo triangolo possono essere identificati nella Porta Maggiore (fra la Prenestina e la Casilina), largo Preneste (fra la Prenestina e via di Acqua Bullicante) e la piazza della Marranella (fra Acqua Bullicante e la Casilina).
La via principale è la omonima via del Pigneto, che corre zigzagando da poche centinaia di metri fuori Porta Maggiore (piazza Caballini) a circa la metà di via di Acqua Bullicante, occupando una buona porzione dell'intero territorio del VII quartiere. La parte che si estende sulla sinistra della via Prenestina, fino alla ferrovia Roma-Sulmona-Pescara, appartiene al VI quartiere, dove si trova il complesso della ex fabbrica SNIA Viscosa, dismessa nel 1954.
Storia
Si è formato a partire dal 1870 dall'unione di insediamenti abitativi quali il Prenestino, il Torrione, la borgata Galliano, l'Acqua Bullicante, la borgata Marranella ed il Casilino lungo tutto il perimetro del "triangolo" ed il Pigneto stesso al centro di esso.
In piazza Caballini si trova l'accesso al primo deposito per omnibus e tram, entrambi a cavallo, realizzato dalla Società Romana Tramways Omnibus (SRT-O) tra il 1886 e il 1891, costruito fuori le Mura aureliane. Nel 1904, con la dismissione dei mezzi a cavallo e l'elettrificazione della linea tranviaria, il deposito diventa esclusivamente tranviario.
Durante la seconda guerra mondiale, il Pigneto, di composizione sociale popolare come San Lorenzo, fu molto attivo nell'Antifascismo e, come questo, subì i bombardamenti alleati del 1943 e del 1944. Di recente è stata istituita una sezione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) del Pigneto - Torpignattara, intitolata a Giorgio Marincola.
Il 20 dicembre 2003 viene trovato, in una cantina sita in via Raimondo Montecuccoli 3, il covo delle nuove Brigate Rosse.[1]
Nella notte tra il 31 marzo e il 1º aprile 2009, le fiamme, probabilmente dolose[2], distruggono uno dei locali storici del quartiere: il Bar Necci in via Fanfulla da Lodi, noto ai più per essere stato una delle principali ___location del primo film di Pasolini Accattone. Il locale è stato riaperto 15 aprile successivo, ospitando l'anteprima del nuovo film di Francesca Archibugi Questione di cuore.
Negli ultimi anni, anche grazie alla relativa vicinanza con l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" ed essendo quindi abitato da molti studenti fuori sede, è diventato uno dei centri più ferventi della movida della Capitale.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
- Villa Serventi, su via Casilina. Villa del XIX secolo (1860).
- Villa Valiani, su via Romanello da Forlì. Villa del XX secolo (1929-30). 41.889713°N 12.532858°E
- Progetto dell'architetto Giovanni Michelucci.
Architetture religiose
- Chiesa di Sant'Elena, su via Casilina. Chiesa del XX secolo (1913-14).
- Chiesa di San Leone I, su via Prenestina. Chiesa del XX secolo (1950-52).
- Chiesa di San Luca Evangelista, sul largo di San Luca Evangelista. Chiesa del XX secolo (1955-56).
- Chiesa di San Barnaba, su via Giovanni Maggi. Chiesa del XX secolo (1956-57).
Siti archeologici
- Sepolcro di Eurisace, su piazzale Labicano. Sepolcro del I secolo a.C. (30 a.C.).
- Torrione prenestino, al II miglio di via Prenestina. Mausoleo del I secolo a.C.
- Porta Maggiore, su piazzale Labicano. Porta del I secolo (52).
- Basilica sotterranea di Porta Maggiore, su piazzale Labicano, inizio via Prenestina. Basilica neopitagorica del I secolo.
- Sepolcro di largo Preneste, al III miglio di via Prenestina. Sepolcro del II secolo.[3] 41.892183°N 12.54157°E
Archeologia industriale
- Ex Pastificio Pantanella, su via Casilina. Complesso industriale del XIX secolo (1871), ampliato nel XX secolo.[4]
- Nato nel 1871 come stabilimento per la macinazione dei cereali della ditta Ducco e Valle, nel 1929 vi si trasferì la "Società molini e pastificio Pantanella". In seguito ai danneggiamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, nel 1950 venne effettuata la ricostruzione. Abbandonato negli anni Settanta, venne trasformato in un centro residenziale nel 2001.[4]
- Ex Istituto farmaceutico Serono, su via Casilina angolo piazza del Pigneto. Edificio del XX secolo (1906-09).
- Fu inaugurato il 22 marzo 1909 alla presenza del suo fondatore, il chimico farmacista Cesare Serono, e delle autorità comunali. Dismessa l'attività, venne trasformato in hotel nel 2010.[5]
- Ex fabbrica SNIA Viscosa, su via Prenestina. Complesso industriale del XX secolo (1922-23).[6]
- Fabbrica di rayon che nasce come CISA Viscosa nel 1923, attiva fino al 1954. Nel 1969 la CISA viene assorbita dalla SNIA Viscosa.
Altro
- Museo storico didattico di giochi e giocattoli del Novecento, su via Vincenzo Coronelli.
Aree naturali
Nel quartiere si sviluppa una rete di parchi urbani, spesso recenti, mentre al proprio interno il Pigneto accoglie solo qualche area verde di piccola entità, come i giardini Nuccitelli-Persiani e il giardino in piazza del Pigneto.
Le aree verdi di riferimento per gli amanti dei parchi sono i giardini pubblici del quartiere: la Tana dei Cuccioli (via Gentile da Mogliano), i già citati giardini Nuccitelli-Persiani (piazza Nuccitelli Persiani) e quelli di piazza del Pigneto, parco delle Energie (ex-SNIA, su via Prenestina), parco del Torrione Prenestino e il parco Roberto Almagià (via Zenodossio).
Persone legate a Pigneto
- Padre Raffaele Melis OMV e Servo di Dio.
- Sul muro di cinta ferroviario, all'altezza della discesa di via del Mandrione sulla via Casilina, è posta una croce di travertino a ricordo del parroco, ucciso dall'esplosione di una bomba mentre soccorreva i feriti del bombardamento anglo-statunitense sulla città di Roma del 13 agosto 1943, che colpì il trenino, pieno di rimpatriati dall'Africa, dell'allora ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone.
I deportati del quartiere che si opponevano al nazifascismo, commemorati con dei pannelli illustrativi in un Percorso della Memoria chiamato Pigneto '44 tra l'isola pedonale, via Ascoli Piceno, via Fortebraccio, via Ettore Giovenale, via Romanello da Forlì. Sulla soglia della casa dove abitava ciascuno dei deportati a Mauthausen è stata posta, nel 2010, una pietra d'inciampo:
- Antonio Atzori (morto nel Campo di concentramento di Mauthausen)
- Angelo Galafati (morto nell'eccidio delle Fosse Ardeatine)
- Ferdinando Nuccitelli (morto a Mauthausen)
- Fernando Persiani (morto a Mauthausen)
Geografia antropica
Zone limitrofe
Odonimia
Il toponimo "Pigneto" deriva dalla presenza di una lunga fila di pini, piantati dalla famiglia Caballini, posti lungo il muraglione della settecentesca villa Serventi.
Gli odonimi delle strade dividono, idealmente, in tre 'aree' il Pigneto.
- Le città
L'area del triangolo delimitato da via Prenestina, circonvallazione Casilina e via Casilina, è dedicata a città italiane. Insieme alla piazza del Pigneto, troviamo le seguenti vie e piazze:
- Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Campobasso, Castel Morrone, Fivizzano, Grosseto, L'Aquila, Macerata, Perugia, Pesaro, Sondrio, Teramo.
Qui si trovano anche piazza Caballini, via degli Orti Variani, vicolo del Pigneto e via Padre Raffaele Melis.
- I condottieri
L'area nel quadrilatero delimitato da via Prenestina, via di Acqua Bullicante, via del Pigneto e la circonvallazione Casilina, è dedicata a capitani di guerra e condottieri di ventura italiani del periodo 1330-1550. Alcuni di essi parteciparono alla disfida di Barletta e, altri, alla battaglia di Anghiari.
Sul lato sinistro di via Prenestina, insieme a via Luigi Ferdinando Marsigli, militare del XVII secolo, troviamo le seguenti vie e piazze:
- Bartolomeo Colleoni, Stefano Colonna, Ettore Fieramosca
- Biordo Michelotti, Raimondo Montecuccoli, Scipione Rivera
- Gentile da Leonessa, Giovanni dalle Bande Nere, Niccolò de' Lapi.
Sul lato destro di via Prenestina, insieme alla piazza dei Condottieri, via Anghiari e via di Villa Lauricella, troviamo le seguenti vie e piazze:
- Guglielmo Albimonte, Muzio Attendolo, Giovanni Brancaleone
- Facino Cane, Marco Carellario, Castruccio Castracane, Ugolino Cavalcabò
- Gabrino Fondulo, Fortebraccio, Nicolò Forteguerri
- Erasmo Gattamelata, Ettore Giovenale, Luigi Gritti, Fabrizio Guicciardi
- Roberto Malatesta, Bartolomeo Malfatti, Nicolò Piccinino, Antonio Raimondi, Filippo Scolari
- Ruggero d'Altavilla, Bartolomeo d'Alviano, Alberico da Barbiano, Renzo da Ceri, Lanzone da Corte, Romanello da Forlì, Alberto da Giussano, Fanfulla da Lodi, Gentile da Mogliano, Braccio da Montone, Riccio da Parma, Mariano da Sarno, Ludovico da Terni, Amico da Venafro, Luchino Dal Verme
- Giacomo de' Conti, Guglielmo degli Ubertini, Angelo della Pergola, Sampiero di Bastelica, Conte di Carmagnola.
- I geografi
L'area nel quadrilatero delimitato da via del Pigneto, via di Acqua Bullicante, via Casilina e la circonvallazione Casilina, è dedicata a geografi, cartografi ed incisori. Insieme alla piazza dei Geografi, troviamo le seguenti vie e piazze:
- Alipio, Roberto Almagià, Amato Amati, Anassimandro, Arriano
- Mario Baratta, Cosimo Bartacchi, Grazioso Benincasa, Benedetto Bordoni, Leonardo Bufalini, Cristoforo Buondelmonti
- Mario Cartaro, Goffredo Casalis, Copernico, Guido Cora, Mosè Corenense, Vincenzo Coronelli
- Ignazio Danti, Giovanni De Agostini, Augusto Dulceri, Cosmo Egiziano, Eratostene, Erocle, Carlo Errera
- Frà Mauro, Frontino, Arcangelo Ghisleri, Alò Giovannoli
- Giovanni Maggi, Visconte Maggiolo, Giovanni Antonio Magini, Giovanni Marinelli, Francesco Costantino Marmocchi, Pietro Martire d'Anghiera, Pomponio Mela, Gerardo Mercatore, Attilio Mori
- Giovanni Battista Nolli, Francesco Maria Pasanisi, Pausania, Ludovico Pavoni, Bartolomeo Perestrello, Dionigi Periegete, Posidonio
- Giambattista Ramusio, Emanuele Repetti, Riccardo Riccardi, Giovanni Battista Riccioli, Pietro Ruga
- Marin Sanudo, Pietro Sensini, Vibio Sequestre, Giulio Solino, Antonio Spinetti, Strabone
- Antonio Tempesta, Tolomeo, dei Zeno[7], Zenodossio, Attilio Zuccagni-Orlandini, Placido Zurla
- Luigi Filippo de Magistris, Fazio degli Uberti, Giuseppe della Vedova, Isidoro di Carace, Martino di Tiro.
Qui si trovano anche via di Villa Serventi, via Auconi[8], via di San Barnaba e via della Marranella.
Infrastrutture e trasporti
È raggiungibile dalle stazioni: Porta Maggiore, Ponte Casilino, Sant'Elena, Villini e Alessi. |
Galleria d'immagini
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Lapide di Raffaele Melis sulla via Casilina
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Iscrizione sulla lapide di Raffaele Melis
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Vallo ferroviario verso la via Prenestina
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Vallo ferroviario verso la via Casilina
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Ponte sul vallo ferroviario:
affissioni e installazione fotografica -
Foto aerea del quartiere nel 1927 sul ponte della circonvallazione Casilina
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Foto aerea del quartiere nel 1932 sul ponte della circonvallazione Casilina
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Statua di Enrico Toti presso la scuola omonima
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Torrione prenestino
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Lapide in piazza Copernico
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Museo del Giocattolo
Cinema
Il Pigneto ha fatto da scenario cinematografico a diverse pellicole, alcune famose come Roma città aperta di cui è memorabile la scena di Pina, interpretata da Anna Magnani, uccisa dai tedeschi in via Raimondo Montecuccoli.
- Roma città aperta (Roberto Rossellini, 1945) con Anna Magnani e Aldo Fabrizi
- Bellissima (Luchino Visconti, 1951) con Anna Magnani e Walter Chiari
- La domenica della buona gente (Anton Giulio Majano, 1953) con Sophia Loren e Nino Manfredi
- Il Ferroviere (Pietro Germi, 1955) con Pietro Germi, Sylva Koscina, Luisa Della Noce e Carlo Giuffré
- Audace colpo dei soliti ignoti (Nanni Loy, 1959) con Vittorio Gassman, Claudia Cardinale, Renato Salvatori, Nino Manfredi e Tiberio Murgia
- Accattone (Pier Paolo Pasolini, 1961) con Franco Citti
- Una vita difficile (Dino Risi, 1961) con Alberto Sordi
- Fantozzi (Luciano Salce, 1975) con Paolo Villaggio
- Un borghese piccolo piccolo (Mario Monicelli, 1977) con Alberto Sordi
- La banda del gobbo (Umberto Lenzi, 1978)
- Zucchero, miele e peperoncino (Sergio Martino, 1980) con Pippo Franco
- Ultrà (Ricky Tognazzi, 1990) con Claudio Amendola
- Nestore, l'ultima corsa (Alberto Sordi, 1994) con Alberto Sordi
- Cover-boy (Carmine Amoroso, 2006) con Eduard Gabia, Luca Lionello, Chiara Caselli e Luciana Littizzetto
- Questione di cuore (Francesca Archibugi, 2009) con Antonio Albanese e Kim Rossi Stuart
Note
- ^ Corriere della Sera, 2003, Roma, trovato il covo delle nuove BR.
- ^ I Vigili del Fuoco, infatti, rilevarono tracce di benzina e alcuni frammenti di stracci imbevuti della stessa, segni inequivocabili del dolo.
- ^ Sepolcro di largo Preneste.
- ^ a b ArchiDiAP, Pastificio Pantanella.
- ^ Abitare a Roma.net, La ex Serono sarà un albergo a 4 stelle.
- ^ Archivio Storico Viscosa, La fabbrica.
- ^ Dedicata ai fratelli Nicolò e Antonio.
- ^ Famiglia proprietaria della tenuta locale.
Bibliografia
- Stefano Ancilli, Le mille facce di Roma: vecchie e nuove identità nel quartiere Pigneto, in Comunicazionepuntodoc, n. 8, 2013.
- Dal Pigneto agli acquedotti: Accattone e Mamma Roma, Roma, Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, 1995.
- AA. VV., Esquilino Pigneto. Due sistemi urbani a confronto, Roma, EdUP, 2009, ISBN 978-88-8421-206-1.
- Associazione culturale Futuro (a cura di), Invito al Pigneto. La città giardino del Prenestino, Roma, Fratelli Palombi, 2000, ISBN 978-88-7621-697-8.
- Collettivo Malatempora (a cura di), Guida al Pigneto: dove pulsa ancora la vita di quartiere, Roma, Edizioni Malatempora, 2007.
- Simone Ghelli, Il Pigneto liberato, Cocquio Trevisago, Zerounoundici, 2008, ISBN 978-88-6307-063-7.
- Francesco Pompeo, Pigneto-Banglatown. Migrazioni e conflitti di cittadinanza in una periferia storica romana, Torino, Meti Edizioni, 2011, ISBN 978-88-6484-000-0.
- Ludovico Pratesi (a cura di), Invito al Pigneto - Una passeggiata con l'arte, Roma, Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, 2000.
- Giuseppe Scandurra, Il Pigneto: un'etnografia fuori le mura di Roma. Le storie, le voci e le rappresentazioni dei suoi abitanti, Padova, Cleup, 2007, ISBN 978-88-6129-066-2.
- Carmelo G. Severino, La migrazione di una ragione sociale: come fu che la concorrenza divenne Pantanella, in Imprese e imprenditori, Roma moderna e contemporanea, Roma, Università degli Studi Roma Tre, 2004, pp. 399-411, ISSN 1122-0244 .
- Carmelo G. Severino, ROMA MOSAICO URBANO. Il Pigneto fuori Porta Maggiore, Roma, Gangemi, 2005, ISBN 978-88-492-0926-6.
- Francesco Sirleto, Le storie e le memorie, Roma, Viavai, 2001.
- Valentina Temporin (a cura di), Disegno dal vero. Sostenibilità urbana nel quartiere Pigneto di Roma, Padova, Il Poligrafo, 2010, ISBN 978-88-7115-488-6.
- Stefano Ancilli, Il Pigneto. Analisi storico-geografica di un quartiere di Roma, Feltrinelli, 2012.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pigneto
Collegamenti esterni
- Municipio Roma V (5) ex Municipio Roma VI (6) ed ex Municipio Roma VII (7), su Roma Capitale.
- Sepolcro di largo Preneste, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
- PPP e il Pigneto, tra ieri e oggi, su Centro Studi Pier Paolo Pasolini Casarsa della Delizia.
- Il Pigneto, set romano dei film del neorealismo, su Centro Studi Pier Paolo Pasolini Casarsa della Delizia.
- Gio Gio, Pastificio Pantanella, su ArchiDiAP, 19 giugno 2015.
- La nostra storia, su Appartamenti Porta Maggiore.
- Alessia Ciccotti, La ex Serono sarà un albergo a 4 stelle, Abitare a Roma.net, 29 aprile 2010.
- La fabbrica Cisa Viscosa (dal 1939 Snia Viscosa), su Archivio Storico Viscosa - Centro Documentazione Territoriale Maria Baccante.
- Roma, trovato il covo delle nuove BR, Corriere della Sera, 20 dicembre 2003.
- Andrea Greco e Paolo Petaccia, Pigneto, il vecchio che avanza, su YouTube, 21 aprile 2012. URL consultato il 31 maggio 2016.