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Pappagallo di roccia
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdinePsittaciformes
FamigliaPsittaculidae
SottofamigliaPlatycercinae
TribùPezoporini
GenereNeophema
SpecieN. petrophila
Nomenclatura binomiale
Neophema petrophila
(Gould, 1841)

Il pappagallo di roccia (Neophema petrophila (Gould, 1841)) è un uccello della famiglia degli Psittaculidi originario delle regioni meridionali e sud-occidentali dell'Australia[2].

Descrizione

Dimensioni

Misura circa 22 cm di lunghezza, per un peso di 47-54 g[3].

Aspetto

I pappagalli di roccia hanno il poco invidiabile onore di essere tra i pappagalli che posseggono uno dei piumaggi più scialbi. Questi uccelli tozzi e paffuti, infatti, presentano una colorazione costituita da un misto di bruno-oliva verdastro e di giallo, con una piccola e caratteristica punta di blu su faccia e fronte.

Sulla fronte, la fascia blu scuro che sovrasta l'occhio è leggermente contornata di celeste, colore che si estende anche alle redini e alla regione perioculare. Le reste de la tête et les parties supérieures exhibent une pauvre couleur brun-olive qui est nuancée de gris sur la poitrine et qui se fond sans transition dans le jaune peu éclatant du dessous. Les couvertures extérieures externes et les secondaires ont des liserés bleu clair. Les couvertures primaires et les filets externes des rémiges sont bleu foncé. La queue est bleuâtre avec des pointes latérales jaunes. La femelle est encore plus fade que son partenaire. Les immatures n'ont pas de bande frontale bleu. Le seul ornement caractéristique est un anneau orbital blanchâtre[3].

I parrocchetti di roccia hanno il non invidiabile onore di avere uno dei piumini più noiosi. Questi uccelli tozzi e paffuti mostrano una miscela di oliva verde-marrone, gialla con una piccola caratteristica punta blu sul viso e sulla fronte. Sulla fronte, la fascia blu scuro che sormonta l'occhio è leggermente foderata di blu chiaro, incluse le lore e intorno all'iride. Il resto della testa e delle parti superiori hanno un colore bruno oliva scuro che è ombreggiato di grigio sul petto e si fonde perfettamente con il giallo debole della parte inferiore. Le coperture esterne esterne e secondarie hanno bordi blu chiaro. I filetti primari ed esterni delle penne di volo sono blu scuro. La coda è bluastra con punte laterali gialle. La femmina è ancora più insignificante del suo compagno. Le immature non hanno una fascia frontale blu. L'unico ornamento caratteristico è un anello orbitale biancastro.

Voce

I pappagalli eleganti emettono degli zit, tsit-tsit o degli "tsit-tsit-tsit" rochi. Completano il loro repertorio vocale con dei cinguettii delicati che emettono mentre si alimentano[3].

 

Biologia

Al di fuori della stagione riproduttiva, i pappagalli eleganti formano grandi aggregazioni, spesso in associazione con i pappagalli aliblu nel sud-est del Paese. Si radunano nelle praterie e nelle boscaglie per raccogliere semi sia di piante native che di piante erbacee che sono state importate.

Questi pappagalli conducono in parte un'esistenza nomade, specialmente gli esemplari che vivono lungo i confini esterni dell'areale. Si possono registrare anche spostamenti locali di bassa intensità. Gli esemplari che nidificano sull'isola dei Canguri da novembre ad aprile, terminata l'attività riproduttiva, fanno ritorno sul continente per sistemarsi nei loro quartieri invernali[3].

Alimentazione

I pappagalli eleganti sono quasi esclusivamente vegetariani. La loro dieta è costituita da semi di trifoglio o di girasole e di altre piante dei generi Helianthus, Trifolium e Paspalum. Apprezzano anche il berberis (Jeffersonia diphylla) e il crespino comune, le cui foglie cambiano spesso colore[3].

Riproduzione

I pappagalli eleganti nidificano da agosto a novembre. Sistemano generalmente il loro nido all'interno della cavità di un albero ad un'altezza molto elevata dal suolo. Spesso il nido viene costruito anche sui rami più alti di alberi isolati o di alberi che crescono in boschetti che ne sono poco forniti. La covata comprende 4 o 5 uova che vengono covate per circa 18 giorni. I pulcini sono nidicoli e si alzano in volo solamente a partire dal mese di età[3].

Distribuzione e habitat

I pappagalli eleganti sono endemici dell'Australia. Il loro areale di distribuzione ha una localizzazione geografica assai ristretta: si trovano solamente nell'angolo sud-occidentale dell'Australia Occidentale (dintorni di Perth e di Albany) e nel centro dell'Australia Meridionale (regione di Adelaide). Sono presenti anche sull'isola dei Canguri. Malgrado la sua separazione in due popolazioni distinte, distinti l'una dall'altra alcune centinaia di chilometri, la specie viene considerata monotipica. Gli esemplari appartenenti alla popolazione sud-occidentale, talvolta indicati come una razza a parte, N. e. carteri, non presentano infatti differenze sostanziali che ne giustifichino il riconoscimento come sottospecie.

I pappagalli eleganti frequentano le dune costiere o in prossimità del litorale, le praterie boscose e arbustive, le zone ricoperte da mallee (piccoli eucalipti che, più che alberi, ricordano grossi cespugli) e boschetti di eucalipto. Si possono trovare anche nelle macchie di acacie, negli altopiani non troppo elevati ove crescono alberi di bluebush (Acacia caesiella) o nelle pianure in cui vi siano piante di atriplice (Atriplex). Apprezzano in particolar modo i boschetti presenti in aree che sono state sfoltite dalla troppa vegetazione[3].

Tassonomia

Sebbene il consenso tra gli ornitologi non sia unanime, la International Ornithologists’ Union riconosce due sottospecie[2]:

Conservazione

Secondo Handbook of the Birds of the World, la specie non sarebbe minacciata a livello globale. Essa è piuttosto comune, soprattutto nel sud-ovest del Paese. Fino agli anni '30 la sua popolazione è stata in costante crescita, in seguito all'utilizzo di pascoli coltivati a trifoglio[1].

Note

  1. ^ a b (EN) BirdLife International 2016, BlackPanther2013/Sandbox/kakapo, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Psittaculidae, in IOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024. URL consultato il 5 maggio 2014.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Rock Parrot (Neophema petrophila), su hbw.com. URL consultato il 25 dicembre 2017.