Savoia 1908
L'Associazione Sportiva Dilettantistica Savoia 1908, meglio conosciuta come Savoia 1908[4] o anche solo Savoia, è una società calcistica italiana con sede nella città di Torre Annunziata (NA).
ASD Savoia 1908 Calcio ![]() | |
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Oplontini, Biancoscudati, Torresi | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | stemma sabaudo |
Inno | L'inno al Savoia F. Manfredi / D. Ausiello (1933)[1][2] |
Dati societari | |
Città | Torre Annunziata |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Eccellenza |
Fondazione | 1908 |
Rifondazione | 2001 |
Rifondazione | 2015 |
Presidente | ![]() ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Alfredo Giraud (10 750 posti) |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 4 Campionati di Serie D |
Si invita a seguire il modello di voce |
È una delle società più antiche dell'Italia meridionale[5]. Fu fondata il 21 novembre 1908[5] da un gruppo di industriali di molini e pastifici, con l'aiuto di altri personaggi della media borghesia torrese. Il colore sociale è il bianco, colore della materia prima dell'economia torrese dell'epoca: la farina. Il simbolo del club è lo scudo Savoia stilizzato. La squadra milita in Eccellenza Campania e gioca le sue partite casalinghe nello Stadio Alfredo Giraud.
Nella stagione 1923-1924 il Savoia si laureò campione dell'Italia centromeridionale[6] e perse la finale per il titolo nazionale[5]. Vanta nella sua storia la partecipazione a cinque campionati di primo livello, antecedenti al girone unico e altrettanti di secondo livello, di cui 3 di Serie B. Nella stagione 2017-2018 milita nel campionato campano di Eccellenza, quinto livello della piramide calcistica nazionale.
Il club assunse la denominazione di Torrese dal 1944[7] al 1955[8].
Storia
Il 21 novembre 1908 a Torre Annunziata un gruppo di industriali dei locali molini e pastifici fondò l'Unione Sportiva Savoia. Ciro Ilardi fu il primo presidente[9] e fra i soci fondatori c'erano Andrea Bonifacio, Italo Moretti, Leonida Bertone e Willy Fornari che fu anche il primo allenatore[10].
Nel 1915 la società si affiliò alla FIGC[10] ed il primo torneo ufficiale disputato fu la Coppa Internazionale, giocata nel 1916 con Naples, Puteoli, Bagnolese ed Internazionale e conclusa al 3o posto[11]. Durante la Grande Guerra vinse il campionato Campano di terza categoria[12] ed il 3 novembre 1919 perso lo spareggio per l'ammissione alla Prima Categoria contro la Pro Caserta[13], partecipò al campionato di Promozione 1919-1920 dove, pur arrivando terzo[13], fu ammesso alla Prima Categoria 1920-1921 per l'allargamento dei quadri federali. In questo periodo il club assorbì la seconda squadra cittadina della Pro Italia[14], ed il 13 giugno 1920 venne inaugurato il Campo Oncino[14].
(in piedi da sinistra): Di Giorgio (all.), Maltagliati, Ghisi I, Bobbio, Mombelli, Orsini; (al centro da sinistra): Borghetto, Gaia, Cassese; (seduti da sinistra): Nebbia, Visciano, Lobianco
Nelle prime due stagioni in massima serie il club non superò la fase regionale, ottenendo un terzo ed un secondo posto, con alla guida prima Fornari e poi Garozzo. Successivamente, anche sotto il controllo della Voiello, si ebbe il primo e maggior ciclo vincente della storia del club, che conquistò tre titoli consecutivi di campione campano[15][16], un titolo di campione dell'Italia centromeridionale e disputò la doppia finale scudetto del 1924 persa contro il Genoa[17][18]. Fino ad allora i Campioni dell'Italia Centromeridionale avevano subito sempre sonore sconfitte dai grandi club del settentrione[19][20][21][22][23], ma dopo l'onorevole sconfitta dell'andata per 3-1, in quella di ritorno il Savoia entrò nella storia del calcio italiano pareggiando per 1-1 con gli otto volte Campioni d'Italia, diventando il primo club del Centro Sud a terminare invitto una gara[24]. Allenatore di quel triennio fu Raffaele Di Giorgio affiancato da Wisbar negli ultimi due anni. Questo l'undici vice Campione d'Italia: Visciano, Nebbia, Lobianco, Cassese, Gaia, Borghetto, Orsini, Ghisi I, Bobbio, Mombelli, Maltagliati.
Successivamente problemi finanziari costrinsero il presidente Teodoro Voiello a lasciare le redini della società, la quale sospese l'attività agonistica nazionale[25]. Disputato il campionato di Seconda Divisione, perso solo allo spareggio contro il Terni[26], fu ugualmente promosso in Prima Divisione dal Direttorio Divisioni Superiori, per meriti sportivi, in seguito all'allargamento dei quadri societari[27]. La crisi finanziaria si acuì anche in seguito al tentativo di combine nella gara interna giocata contro la Fiorentina, in cui la FIGC comminò al club una multa di 4500 lire che portò al fallimento della società[28] determinando un nuovo stop di un anno, a cui si aggiunse anche la chiusura dello storico Campo Oncino. A seguito di ciò nel 1929 venne inaugurato il Campo Formisano.
Dagli anni trenta, nel cui primo lustro ebbe la denominazione di Fascio Sportivo Savoia, il club giocò stabilmente in Serie C fino al dopoguerra, escluso il biennio 1936-1938, divenendo prima Associazione Calcio Torre Annunziata[29] e poi Spolettificio Torre Annunziata[30], di fatto una squadra militare[30] costituita principalmente da calciatori che svolgevano la leva nella caserma cittadina, la quale riconquistò la Serie C dominando il campionato con quattordici vittorie ed un pareggio in sedici incontri[31]. Con l'acquisto di Enrico Colombari, che proprio a Torre Annunziata concluse la carriera di calciatore ed iniziò quella di allenatore, il club si classificò al secondo posto nel 1938-1939 alle spalle della MATER di Fulvio Bernardini; poi, con Osvaldo Sacchi come trainer, ottenne nel 1939 il miglior risultato di sempre in Coppa Italia, in cui raggiunse i sedicesimi di finale; successivamente, con Ruggero Zanolla, arrivò quinto nel 1940-41 e terzo nel 1942-43.
Nel 1944, per motivi politici, dovette rinunciare sia allo stemma sabaudo, simbolo del club, sia alla denominazione mutata prima in Ilva Torrese e poi in Unione Sportiva Torrese[7]. Durante gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale partecipò alla Coppa della Liberazione del 1944[32] ed al Campionato Campano Misto del 1945[33] piazzandosi rispettivamente al secondo ed al nono posto[34]. Alla ripresa dei campionati la Torrese si classifico quarta nel 1945-46, che grazie alle rinunce di Benevento e Gladiator, le valse la prima promozione in Serie B[35] della sua storia. Sotto la presidenza Carotenuto, la guida tecnica di Dario Compiani e con i gol del trio d'attacco Calleri, Ghezzi e Rossi, la compagine oplontina si classificò sesta nel 1946-47[36], che rappresenta ad oggi il punto più alto raggiunto dalla società biancoscudata dall'istituzione del girone unico. Con la riduzione dei quadri federali, il 12o posto del 1948 sancì il ritorno in Serie C. Da quell'anno il club cominciò ad indebolirsi instaurando un lento declino in cui si registrarono ben 4 retrocessioni a fronte di una sola promozione fino ad arrivare al fallimento nel 1955, anno che vide anche la chiusura del Formisano che aveva ospitato i bianchi per circa un quarto di secolo.
Con la rifondazione del 1955 il club assunse nuovamente la vecchia denominazione di Unione Sportiva Savoia, ma la mancanza di uno stadio proprio e la carenza cronica di fondi portò un periodo buio privo di vittorie significative durato un decennio. Finalmente dopo anni di peregrinazioni sui campi della provincia, il 25 gennaio 1962 ci fu l'inaugurazione dello Stadio Comunale e due anni dopo, divenuto Associazione Polisportiva Savoia, sotto la guida di Bruno Pesaola il primo anno e del duo Spartano-Lopez nel secondo, ci fu la vittoria di due campionati consecutivi, con il ritornò del club in Serie C nel 1965. Tuttavia non riuscì a tenere la categoria, nonostante la disputa di un discreto campionato che lo vide a sei giornate dal termine ad un punto dalla salvezza, ma sei sconfitte consecutive annullarono tutto il vantaggio sulle inseguitrici. Fu retrocesso in seguito allo spareggio perso contro il Nardò per 2-0.
Retrocesso nuovamente in D, disputò quattro campionati giocati ad altissimo livello in cui arrivò due volte secondo, nel 1967 ad un punto dall'Internapoli di Wilson e nel 1968 alle spalle del Matera, mentre vinse l'edizione del 1970 ai danni dei rivali storici della Turris. Dopo un buon piazzamento nel primo anno di C, il club fu attanagliato da nuovi problemi economici che portarono ad una doppia retrocessione, e solo l'intervento dell'editore D'Amelio salvò la società dal fallimento. Con l'avvento di Gioacchino Coppola alla presidenza ci fu il pronto ritorno in Serie D. Passato lo scettro del comando nelle mani dell'imprenditore Franco Immobile, ci fu un periodo sia di stabilità economica che di continuità di risultati, tanto che nel 1978 il club arrivò a disputare lo spareggio per la neo costituita Serie C2. Nonostante la sconfitta però, la FIGC decise di ripescare ugualmente gli oplontini per meriti sportivi riportandoli tra i professionisti. È questo l'anno in cui avvenne il cambio di denominazione che aggiunse al nome del club l'anno di fondazione, divenendo Associazione Calcio Savoia 1908. Dopo due ottimi piazzamenti al quinto e quarto posto ed un piazzamento di centro classifica, nel 1982 la squadra retrocesse in Interregionale, dove restò per otto stagioni consecutive di cui sei disputate sotto la presidenza di Michele Gallo.
Con l'acquisizione del club da parte della famiglia Farinelli, si gettarono le basi di quello che si rivelò un nuovo ciclo vincente che durò fino al nuovo millennio. Nel 1989 sotto la presidenza di Pasquale Farinelli, il Savoia dopo un testa a testa con lo Stabia durato per l'intero torneo, tagliò il traguardo della Serie C2 ottenendo sul campo una promozione che mancava da 15 stagioni. Nel 1993 un campionato interlocutorio portò il Savoia a giocarsi la categoria in un nuovo spareggio, stavolta contro il Licata. I siciliani -arrivati allo spareggio dopo un pareggio con il Monopoli che più tardi si scoprì inficiato da un illecito sportivo- vinsero, ma in estate i campani vennero ripescati nel professionismo per una sequenza di fallimenti in C1 e C2 che liberò spazio agli oplontini. Il club tenne la categoria fino al 1995. Con l'abbandono dei Farinelli e l'esiguità di risorse economiche, il nuovo presidente Viglione affidò la guida tecnica ad un giovane Luigi De Canio, il quale dopo una tranquilla salvezza conquistata nel primo anno, nel 1995 riuscì nell'impresa di una clamorosa promozione in Serie C1, ottenuta ai play-off contro il Matera battuto per 2-1 allo Zaccheria di Foggia.
Alla fine di quel campionato, l'imprenditore Mario Moxedano rilevò il club da Franco Salvatore e ripianò il deficit economico. L'ambizioso presidente, grazie agli investimenti nelle campagne acquisti che portò a Torre Annunziata giocatori quali Carruezzo, De Rosa, Porchia, Marasco e Veronese, riuscì nell'impresa di riportare il club a giocare in Serie B dopo un'assenza durata oltre mezzo secolo. La promozione fu sfiorata già nel 1997, quando il Savoia perse la finale play-off contro l'Ancona per 1-0. Si ripeté nel 1999 quando, raggiunti i play-off grazie all'ultimo posto disponibile e partito con lo sfavore dei pronostici, il team guidato da Osvaldo Jaconi eliminò prima il Palermo nella doppia semifinale e poi i cugini della Juve Stabia per 2-0, nella finale giocata al Partenio di Avellino.
Nonostante i 16 gol di Ghirardello, la stagione in Serie B non fu brillante anche se rappresentò uno dei momenti più importanti della storia calcistica dal dopoguerra: il Savoia finì al 19o posto retrocedendo, ma ottenendo alcuni risultati di rilievo quali le vittorie casalinghe contro Empoli e Sampdoria (entrambe per 1-0), la vittoria esterna (1-3) contro la Salernitana ed i pareggi contro il Napoli al San Paolo ed il Brescia al Rigamonti. L'anno dopo, in C1 il Savoia tentò nuovamente la scalata tra i cadetti, ma dopo una partenza sprint ed una storica vittoria casalinga per 5-1 contro un Palermo poi promosso in B, sfiorò gli spareggi-promozione rimanendone fuori solo per la classifica avulsa nei confronti dell'Ascoli.
Alla fine della stagione 2000-01, il presidente Moxedano annunciò la cessione della società ad un imprenditore sorrentino, tale Antonino Pane, tuttavia quest'ultimo si rese subito colpevole di numerose irregolarità finanziarie sancendo la mancata iscrizione al campionato di serie C1 e il fallimento della società. Per tali vicende Antonino Pane fu in seguito giudicato e condannato a sei anni di carcere[37].
L'Intersavoia, nato dal connubio con un'altra storica formazione campana, l'Internapoli, ripartì dall'Eccellenza risalendo immediatamente in Serie D, dove militò per 8 stagioni prima con il nome di Società Sportiva Savoia e successivamente con quello di Football Club Savoia 1908. Si mise subito in mostra lottando per ambire ai campionati superiori. Infatti nelle stagioni 2003-2004, 2004-2005 e 2006-2007 il Savoia disputò tre finali play-off rispettivamente contro Potenza, Sorrento e Siracusa, perdendo in tutte e tre le occasioni.
Nell'anno del centenario vi fu la retrocessione nel campionato regionale di Eccellenza. Durante quest'ultimo, il club il 14 novembre 2009[38] si ritirò dal campionato, a causa dell'indisponibilità dello Stadio Giraud, rimediando la seconda retrocessione in due anni.
La storica squadra di Torre Annunziata venne rifondata il 19 giugno 2010, quando i dirigenti dell’"Atletico Savoia", la seconda squadra cittadina militante in Promozione, con il benestare sia del Sindaco che degli ultras, assunse la denominazione di "Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio Savoia". La nuova società formata da diversi soci locali, dopo quasi un anno dal fallimento ritornò in campo nel campionato campano di Promozione 2010-2011.
Il 30 novembre dello stesso anno, l'allora presidente Giuseppe Caiazzo rassegnò le dimissioni dal suo incarico, che fu assunto il 6 dicembre da Raffaele Verdezza, fino a quel momento uno degli investitori della società.
Il 17 febbraio 2011 il club acquistò, tramite un'asta tenutasi presso il tribunale di Torre Annunziata, lo storico brand "Associazione Calcio Savoia 1908"[39][40], depositato fino a quel momento, dopo il fallimento del 2001 proprio nel tribunale di Torre Annunziata.
La prima stagione dell'ormai ritrovato Savoia si concluse con la promozione in Eccellenza con 5 giornate di anticipo terminando imbattuta. La squadra di mister Vitter nella stagione successiva conquistò il trofeo Carmine Rea (fase regionale della Coppa Italia Dilettanti) vincendo per 2-1 la finale contro l'Agropoli[41], quindi vinse il campionato di Eccellenza Campania con una giornata di anticipo, ottenendo la promozione in Serie D[5].
La nuova stagione portò con sé alcune novità: subentrò infatti in società una cordata di imprenditori avellinesi capeggiati da Sergio Contino, che tuttavia, dopo un campionato di media classifica, cedette le quote societarie da lui possedute (70%) all'imprenditore Lazzaro Luce[42], che successivamente rilevò anche il rimanente 30% dai soci di minoranza[43][44].
Fin dal primo istante, la nuova società mise in chiaro l'obiettivo numero uno: il ritorno tra i professionisti, come dimostrato dalla campagna acquisti con la quale furono ingaggiati calciatori di categorie superiori tra cui Francesco Scarpa e Mariano Stendardo, oltre a diversi giovani promettenti. Il 17 aprile 2014 la vittoria per 7-2 sul Licata sancisce il ritorno tra i professionisti dopo 13 anni dall'ultima apparizione[45].
Il 3 ottobre 2014 il club passò dalle mani della cordata capeggiata dalla famiglia Luce, a quelle del Consorzio Stabile Segesta capeggiato da Quirico Manca[46]. Il club, nel frattempo, disputa un campionato di basso livello e si ritrova dapprima a disputare i playout e poi, a seguito della cancellazione della penalizzazione ai danni della Reggina, all'ultimo posto, che sancisce la retrocessione diretta in Serie D.
Nel giro di pochi giorni il club, pesantemente indebitato, fallisce e viene radiato dai campionati nazionali; l'avvocato napoletano Arnaldo Todisco opta pertanto per trasferire a Torre Annunziata il titolo sportivo del Campania Ponticelli, fondendo tale club con la Futsal Oplonti. Viene così costituita l'A.S.D. Oplonti Pro Savoia, che rileva la tradizione sportiva biancoscudata e si iscrive all'Eccellenza Campania 2015-2016[47][48], conclusa al sesto posto in classifica.
La stagione successiva la società passa nelle mani di Ciro Altea[49], imprenditore operante nel settore della carpenteria metallica, e di Gaetano Battiloro, ex amministratore della Novese. La squadra disputa un campionato di vertice non riuscendo però ad ottenere la promozione in Serie D, conquistata invece dal Portici. Gli oplontini si classificano al terzo posto, alle spalle della Vis Afragolese, qualificandosi per i play-off di categoria[50]; tuttavia la squadra viene eliminata al primo turno dal San Giorgio[51].
Il 30 agosto 2017 ha cambiato ufficialmente denominazione in A.S.D. Savoia 1908[52], in seguito al passaggio della società ad Antonio Nuzzo[53]. Il 15 febbraio 2018, allo stadio Marcello Torre di Pagani, il Savoia vince la fase regionale della Coppa Italia Dilettanti battendo ai calci di rigore il Nola[54](5-3 d.c.r.). Il 18 marzo in occasione della 26ª giornata, grazie alla vittoria per 2-0 contro la Frattese, il Savoia è stato promosso in Serie D con quattro giornate d'anticipo. Al termine del campionato la squadra stabilisce il proprio record storico di reti stagionali segnate in tutte le competizioni: 130[55], superando le 127 dell'annata 2011-12.
Cronistoria
Cronistoria dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Savoia 1908[56] | |
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Colori e simboli
Colori
Nel 1908 anno di fondazione dell'U.S. Savoia come colore sociale fu scelto il bianco. Il motivo è che all'epoca
a Torre Annunziata erano presenti molti molini e pastifici, e quindi bianco era il colore della materia prima di tale industria: la farina.[9] Tale colorazione è rimasta in uso fino ad oggi, tranne alcune eccezioni. Il primo cambiamento si ebbe nel maggio del 1919, quando l'U.S. Savoia partecipò al Trofeo Corriere di Napoli con una casacca azzurra.[59] Subito si ritornò al bianco, che sparì nuovamente dopo quasi vent'anni. Infatti il campionato di Prima Divisione 1937-1938 fu disputato indossando nuovamente una casacca azzurra, stavolta perché ci fu anche il cambio di denominazione in Spolettificio Torre Annunziata.[60] A fine campionato ritornò il bianco e la denominazione di U.S. Savoia. L'ultima volta che i colori sociali furono diversi dal bianco, fu nel Campionato campano del 1945[33], in cui fu indossata ancora una casacca azzurra. È da sottolineare che il colore sociale pur essendo il bianco, spesso sono stati utilizzati pantaloncini e/o calzettoni di colore nero, il cui uso si è un po' alternato negli anni.
Simboli ufficiali
Stemma
Il primo simbolo del club fu lo stemma di Casa Savoia, usato dalla fondazione nel 1908 fino al 1930. Da quell'anno (a seguito della ridenominazione societaria Fascio Sportivo Savoia) e fino al 1936 tale stemma fu affiancato dal fascio littorio e racchiuso in un ovale di colore blu. Nel campionato 1937-38 la società fu denominata Spolettificio Torre Annunziata (essendo la squadra formata dai militari della locale Real Fabbrica d'Armi) e adottò come stemma il fregio dell'Artiglieria. Dall'anno successivo ritornò in uso lo stemma di Casa Savoia, che nel 1944 fu abbandonato per motivi storico-politici[7] al pari della denominazione, mutata in U.S. Torrese. La società non adottò nessun simbolo fino al 1955, anno in cui il club fu rifondato come U.S. Savoia, riadottando pertanto lo stemma sabaudo come simbolo. Nel 1978 subentrò uno scudetto stilizzato, suddiviso longitudinalmente in due parti: a sinistra era raffigurato uno scudo color rosso vivo crociato di bianco, mentre nella parte opposta campeggiava la scritta A.C. SAVOIA 1908 in nero su fondo bianco. Lo scudetto veniva inoltre contornato da una cornice di color oro brillante con riflessi in chiaroscuro. Siffatto emblema è stato sostanzialmente mantenuto anche a seguito della rifondazione del 2015: le uniche modifiche hanno riguardato il bordo (colorato di nero) e la dicitura nella parte destra, mutata in OP SAVOIA.
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Lo stemma 1908-29, 1938-44 e 1955-78
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Lo stemma 1930-36
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Lo stemma nel 1937-38
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Lo stemma nel 1968
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Lo stemma adottato fino al 2015
Inno
nessuno s'annoia...»
Nel 1933, viene composto "L'inno al Savoia", una marcia composta dal Maestro F. Manfredi che scrive i versi, e dal Maestro D. Ausiello che scrive la musica.[1][2] Di tale inno si era persa ogni traccia, quando nel 2010 è stato ritrovato in un articolo di un giornale d'archivio[1], ed avendo la musica e il testo originali è stato riadattato e ricantato[1].
Strutture
Stadio
Il primo campo da gioco utilizzato dal Savoia fu quello denominato Campo Montagnelle, misurava cinquanta metri di lunghezza e quasi trenta di larghezza, con un fondo che nelle giornate di pioggia, si trasformava in sabbie mobili.[9]
Il 13 giugno 1920 venne inaugurato il Campo Oncino. Qui furono giocate partite memorabili, tra cui Savoia-Genoa del 7 settembre 1924, per l'assegnazione dello scudetto.
A partire dalla stagione calcistica 1929-30 si cominciò a giocare nel nuovo Campo Formisano, dal nome della famiglia che mise a disposizione il terreno per costruirlo.[61] Misurava centouno metri di lunghezza e sessanta di larghezza ed era capace di cinquemila posti.[62] Sorse in pratica al posto del Campo Montagnelle.
Il Savoia gioca le sue partite casalinghe nello Stadio Alfredo Giraud, inaugurato nel 1962 con il nome di Comunale. Lo stadio, che ha una capienza di 12.500 posti, nel 1982 fu intitolato ad Alfredo Giraud, padre degli ex biancoscudati Raffaele, Michele e Giovanni Giraud,[63] nonché vicepresidente del Savoia vicecampione d'Italia nel 1924.[14] Ammodernato nel 1999 in occasione della promozione in Serie B del Savoia, è stato nuovamente rinnovato nel 2010, con l'aggiunta del manto di erba sintetica di ultima generazione.
Centro di allenamento
Il Savoia effettua gli allenamenti presso le strutture dello Stadio Alfredo Giraud di Torre Annunziata.
Società
Il Savoia è un'Associazione Calcio, formata da un Presidente, un Presidente Onorario, un Vice Presidente, un Segretario, un Tesoriere e dieci Consiglieri. Si è costituita tale nell'estate del 2011.
La sede sociale del Savoia è situata in corso Umberto I. Questo è l'elenco delle sedi ufficiali del Savoia utilizzate nel corso della sua storia:
- 1908 Cinema-Teatro Savoia sede di fondazione della società[64]
- 1920 corso Umberto I[65]
- 1923 via Maresca[66]
- 1924 corso Umberto I[67]
- 1937 largo Fabbrica d'Armi[60]
- 1938 piazza Ernesto Cesaro, 20[68]
- 1939 corso Umberto I, 23[62]
- 1940 via Roma, 10[69]
- 1944 via Vittorio Veneto[32]
- 1945 piazza Nicotera[33]
- 1946 piazza Ernesto Cesaro (Bar Stella)[70]
- 1950 corso Umberto I[71]
- 1953 corso Vittorio Emanuele III (Circolo dell'Unione)[72]
- 1955 via Zuppetta[73]
- 1956 corso Umberto I, 147[74]
- 1959 via Mazzini, 12[75]
- 1961 corso Umberto I[76]
- 1964 via Gambardella, 70 (Villa Lettieri)[77]
- 1966 rampa Nunziante, 16[78]
- 1969 piazzale Kennedy, 2 (divenuto poi piazzale Gargiulo nel 1986)[79]
- 2010 corso Umberto I, 69[80]
- 2012 via Tagliamonte, 2[81]
Sponsor
Di seguito sono riportate le cronologie degli sponsor ufficiali e tecnici del club:[82]
- 1908-1982 Non presente
- 1982-1991 Ennerre
- 1993-1994 Cis
- 1994-1995 Erreà
- 1995-1996 Galex
- 1996-1998 Hummel
- 1998-1999 Royal Sport
- 1999-2000 Hummel
- 2000-2001 Herod
- 2001-2002 Fly line
- 2002-2013 Legea
- 2013-2014 HS Football
- 2014-2016 Zeus Sport
- 2016-oggi Givova[83]
- 1908-1985 Non presente
- 1985-1986 Immobiliare Oplonti
- 1986-1988 Oplonti Marina del sole
- 1989-1991 Big's club
- 1991-1994 La Doria
- 1994-1996 ???
- 1996-1997 Oplonti Marina del sole
- 1997-1998 Telelibera 63
- 1998-1999 Edil Gamo
- 1999-2000 Challoils
- 2000-2001 Gruppo Miranda automobili
- 2001-2002 Centro Medico Oplonti
- 2002-2003 sssavoia.com official website
- 2003-2004 Napoli Canale 21[84]
- 2004-2006 Farmacie Matachione
- 2006-2007 di Maio flex
- 2007-2008 Latte è più Yogurt
- 2008-2009 Automary
- 2009-2010 Non presente
- 2010-2011 Pasta Setaro
- 2011-2012 Pasta Setaro-Farmacie Matachione-Guidus
- 2012-2013 Sbanky Poker-Pasta Setaro-GBetSport
- 2013-2014 Non presente
- 2014-2015 LA 91 Petroli[85]
- 2015-2016 Cosmo Service[86]
- 2016-2017 èpiù[87]
- 2017- NORDEST Imballaggi s.r.l.[88]
Impegno nel sociale
La società aderisce al consorzio Oplontis Onlus no profit, operante sul territorio della città di Torre Annunziata, teso a tutelare i minori e le fasce più deboli della società civile.[89]
Il club il 2 ottobre 2013, nella persona del presidente Lazzaro Luce, ha aderito alla campagna di sensibilizzazione della violenza contro le donne, organizzata dal gruppo "Ferma il Femminicidio" di Torre Annunziata[90][91].
Settore giovanile
La Juniores oplontina è stata Campione d'Italia nel 2004-2005[92].
Il settore giovanile del Savoia comprende le formazioni di Allievi, Giovanissimi, Esordienti, Pulcini e Primi calci[93], che partecipano ai rispettivi campionati regionali. Tutte le squadre giovanili giocano le loro partite interne nello Stadio Alfredo Giraud di Torre Annunziata.
Diffusione nella cultura di massa
Il Savoia nella stagione 1923-1924 divenne la prima squadra dell'Italia centromeridionale a non perdere contro una squadra del nord[24].
In più di un'occasione, il club e i rappresentanti della dinastia monarchica hanno avuto modo di incontrarsi. Nel 1999, in seguito alla promozione in Serie B, il principe Vittorio Emanuele scrisse una lettera di congratulazioni alla società, in un'epoca in cui il regnante era ancora in esilio[94].
Nel 2003 con il ritorno in Italia dei Savoia, prese corpo la notizia che la Casa Reale volesse acquistare lo stemma sabaudo del fallito A.C. Savoia 1908, custodito presso il tribunale di Torre Annunziata ed in vendita per 50 000 euro[95].
Nel 2015 i vertici societari, in un incontro tenutosi a Milano, consegnarono al Principe Emanuele Filiberto la casacca biancoscudata[96].
Nel medesimo anno, ebbe rilevanza nazionale la protesta dei calciatori biancoscudati, i quali, in seguito al mancato pagamento di alcuni stipendi, decisero di allenarsi in strada, nel piazzale antistante lo stadio Giraud[97].
Allenatori e presidenti
Di seguito sono riportate le cronologie degli allenatori e dei presidenti, dalla fondazione del club:[98]
- 1915-1919 · Willy Fornari
- 1919-1920 · ...
- 1920-1921 · Alfredo Fornari
- 1921-1922 · Carlo Garozzo
- 1922-1923 · Raffaele Di Giorgio
- 1923-1925 · Raffaele Di Giorgio e Wisbar[99]
- 1925-1926 · ...
- 1926-1927 · Carlino
- 1927-1929 · Società inattiva
- 1929-1930 · Raffaele Di Giorgio
- 1930-1931 · Lishtblau
- 1931-1932 · Mario Piselli
- 1932-1933 · Emerich Hermann
- 1933-1934 · Giusto Senes
- 1934-1935 · Osvaldo Sacchi
- 1935-1936 · Pietro Piselli (1ª-?ª)
- Sala[100] (?ª-30ª)
- 1936-1937 · Oscar Cirillo
- 1937-1938 · Luigi De Manes
- 1938-1939 · Enrico Colombari
- 1939-1940 · Osvaldo Sacchi
- 1940-1941 · Enrico Colombari
- 1941-1943 · Ruggero Zanolla[101][102]
- 1945-1947 · Dario Compiani
- 1947-1948 · Dario Gay
- 1948-1949 · Usbek
- 1949-1950 · Renato Tofani
- 1950-1951 · Enrico Colombari
- 1951-1952 · Ruggero Zanolla (1ª-19ª)
- Renato Tofani (20ª-34ª)
- 1952-1953 · Giulio Negri
- 1953-1954 · Giacomo Busiello
- 1954-1955 · Secondo Rossi
- 1955-1956 · Raffaele Giraud
- 1956-1957 · Ruggero Zanolla (1ª-15ª)
- 1957-1959 · Giuseppe D'Alessandro
- 1959-1961 · Gennaro Boerio
- 1961-1963 · Ercolino Castaldo
- 1963-1964 · Ercolino Castaldo (1ª-4ª)
- Petar Manola (5ª-19ª)
- Bruno Pesaola (20ª-30ª)
- Spartano e Giulio Lopez (spareggi)
- 1964-1965 · Jone Spartano e Giulio Lopez
- 1965-1966 · Antonio Giglio e Giacomo Blason (1ª-?ª)
- Jone Spartano e Giulio Lopez (?ª-34ª e spareggio)
- 1966-1968 · Jone Spartano e Giulio Lopez
- 1968-1969 · Jone Spartano e Giulio Lopez (1ª-7ª)
- Pietro Santin (8ª-34ª)
- 1969-1970 · Emilio Zanotti
- 1970-1971 · Emilio Zanotti (1ª-23ª)
- Savini e Pietro Gonella (23ª-31ª)
- Augusto Vaccari (32ª-38ª)
- 1971-1972 · Ettore Trevisan (1ª-10ª)
- 1972-1973 · Riccardo Carapellese (1ª-7ª)
- Ruggero Zanolla (8ª-9ª)
- Jone Spartano (10ª-31ª)
- Pignataro (32ª-34ª)
- 1973-1974 · Augustine (1ª-14ª)
- 1974-1975 · Mele e Affinito (1ª-5ª)
- 1975-1976 · Nicola D'Alessio (1ª-3ª)
- Ciro Scognamiglio (4ª-6ª)
- Vitali (7ª-25ª)
- Guido Vivarelli (26ª-27ª)
- Nicola D'Alessio (28ª-34ª)
- 1976-1977 · Primo Ravaglia (1ª-9ª)
- Nicola D'Alessio (10ª-34ª)
- 1977-1978 · Nicola D'Alessio
- 1978-1979 · Mario Zurlini
- 1979-1980 · Mario Trebbi
- 1980-1981 · Comunardo Niccolai (1ª-5ª)
- Mario Zurlini (6ª-34ª)
- 1981-1982 · Mario Trebbi (1ª-19ª)
- 1982-1983 · Benito Montalto
- 1983-1984 · Celestino Boragine (1ª-5ª)
- 1984-1985 · Pasquale Lucignano (1ª-7ª)
- 1985-1986 · Dante Portelli (1ª-11ª)
- 1986-1987 · Antonio Marzocca (1ª-11ª)
- Aldo Bet (12ª-23ª)
- Antonio Marzocca (24ª-30ª)
- 1987-1988 · Antonio Petrone (1ª-2ª)
- 1988-1989 · Ciro Vesce (1ª-7ª)
- 1989-1990 · Mario Schettino
- 1990-1991 · Mario Schettino (1ª-29ª)
- Mario Zurlini (30ª-34ª)
- 1991-1992 · Sergio Eberini
- 1992-1993 · Sergio Eberini (1ª-10ª)
- Franco Fabiano (11ª-23ª)
- Mario Zurlini (24ª-34ª e play-out)
- 1993-1994 · Mario Zurlini (1ª-12ª)
- Luigi De Canio (13ª-34ª)
- 1994-1995 · Luigi De Canio
- 1995-1996 · Giovanni Improta (1ª-2ª)
- Angelo Orazi (3ª-23ª)
- Giovanni Improta (24ª-34ª)
- 1996-1997 · Francesco D'Arrigo
- 1997-1998 · Francesco D'Arrigo (1ª-17ª)
- Salvatore Bianchetti (18ª-34ª)
- 1998-1999 · Osvaldo Jaconi
- 1999-2000 · Osvaldo Jaconi (1ª-14ª)
- Franco Varrella (15ª-36ª)
- Gaetano Manzi e Franco Mango (37ª-38ª)
- 2000-2001 · Massimo Morgia
- 2001-2002 · Giuseppe Monti
- 2002-2003 · Alberto Urban (1ª-14ª)
- Piero Cucchi (15ª-19ª)
- Guglielmo Ricciardi (20ª-34ª)
- 2003-2004 · Mario Pietropinto (1ª-4ª)
- 2004-2005 · Andrea Chiappini (1ª-8ª)
- 2005-2006 · Ranko Lazic (1ª-11ª)
- Livio Maranzano (12ª-17ª)
- Ranko Lazic (18ª-24ª)
- Franco Mango (25ª-34ª)
- 2006-2007 · Paolo Anastasio (1ª-26ª)
- 2007-2008 · Massimo Agovino (1ª-6ª)
- 2008-2009 · Mauro Agovino (1ª-28ª)
- 2009-2010 · Paolo Anastasio
- 2010-2012 · Pasquale Vitter
- 2012-2013 · Pasquale Vitter (1ª-6ª)
- Salvatore Amura[103] (7ª-34ª)
- 2013-2014 · Vincenzo Feola[104]
- 2014-2015 · Giovanni Bucaro[105] (1ª-10ª)
- Guido Ugolotti[106] (11ª-19ª)
- Aldo Papagni[107] (20ª-38ª)
- 2015-2016 · Teore Grimaldi[108] (1ª-11ª)
- Roberto Sosa[109] (12ª-20ª)
- Marco Miserini[110] (21ª-30ª)
- 2016-2017 · Franco Fabiano (1ª-19ª)[111]
- 2017-2018 · Franco Fabiano
- 1908-1914 · Ciro Ilardi
- 1915-1918 · Giusti
- 1919-1920 · Giovanni Guidone
- 1920-1921 · Ciro Ilardi
- 1921-1922 · Giovanni Guarino
- 1922-1923 · Pasquale Fabbrocino
- 1923-1925 · Teodoro Voiello
- 1925-1926 · Carica vacante
- giugno 1926 · Giuseppe Balsamo
- 1926-1927 · Teodoro Voiello
- 1927-1928 · Francesco De Nicola
- 1928-1929 · Francesco Modugno e Giovanni Guidone
- 1929-1930 · Pasquale Fabbrocino
- 1930-1931 · Francesco De Nicola
- 1931-1933 · Alfredo Gallo
- 1933-1935 · Achille Filippone
- 1935-1936 · Nello Pagano
- 1936-1937 · Angelo Guidone
- 1937-1938 · Magg. Palmieri e Col. Achille Schiavo
- 1938-1943 · Bruno Salzano
- 1944-1945 · Raffaele Ruggiero
- 1945-1946 · Pietro Imbornone
- 1946-1950 · Antonio Carotenuto
- 1950-1951 · Salvatore Izzo
- 1951-1952 · Emilio Ricciardi
- 1952-1954 · Antonio Carotenuto
- 1954-1955 · Antonio Carotenuto[114] e Gaetano Bonifacio[114]
- 1955-1956 · Alfonso Genovese
- 1956-1961 · Arcangelo Arpaia
- 1961-1964 · Lello Pagano
- 1964-1965 · Giuseppe Russo
- 1965-1966 · Franco Faraone Mennella
- 1966-1967 · Mario Andreozzi
- 1967-1968 · Giuseppe Decina
- 1968-1969 · Giuseppe Prisco
- 1969-1970 · Giuseppe Russo e Gianni Russo
- 1970-1971 · Gianni Russo
- 1971-1972 · Gianni Russo
- Emidio De Pamphilis[115]
- 1972-1973 · Vincenzo Pepe[116]
- 1973-1974 · Pasquale D'Amelio[116]
- 1974-1976 · Gioacchino Coppola
- 1976-1982 · Franco Immobile
- 1982-1985 · Pasquale Gallo
- 1985-1986 · Michele Gallo[117] e Giuseppe Sasso[114]
- 1986-1987 · Michele Gallo[114]
- 1987-1988 · Michele Gallo
- 1988-1990 · Pasquale Farinelli
- 1990-1991 · Umberto Farinelli
- 1991-1992 · Pasquale Farinelli
- 1992-1993 · Luigi Farinelli
- 1993-1994 · Gerardo Viglione
- 1994-1995 · Gerardo Viglione
- 1995-2001 · Mario Moxedano
- 2001-2004 · Dario Pasquariello
- 2004-2005 · Nazario Matachione
- 2005-2006 · Dario Pasquariello
- 2006-2007 · Alessandro Farinelli
- 2007-2008 · Luigi Giannatiempo
- 2008-2010 · Vincenzo Angellotti
- 2010-2011 · Giuseppe Caiazzo
- 2011-2013 · Raffaele Verdezza
- 2013-2014 · Lazzaro Luce[118]
- 2014-2015 · Carica vacante
- Quirico Manca (onorario)[105]
- 2015-2016 · Arnaldo Todisco[119]
- 2016-2017 · Ciro Altea[111] e Ciro Immobile[111] (onorario)
- 2017- · Antonio Nuzzo[120]
Calciatori
In più di 100 anni di storia hanno vestito la maglia del Savoia oltre 800 calciatori, in gran parte italiani.
Capitani
Di seguito l'elenco dei capitani del Savoia[121]:
- Alfredo Fornari (1920-1921)
- Giovanni Nebbia (1922-1923)[122]
- Raffaele Giraud (1935-1936)[123]
- Enrico Colombari (1938-1939)
- Gennaro Uliano (1957-1958)
- Vincenzo De Luca (1958-1959)
- Giovanni Biemmi (1962-1963)
- Franco Palumbo (1963-1966)
- Enzo Bertossi (1966-1968)
- Domenico Busiello (1968-1970)
- Pacifico Cuman (1970-1971)
- Francesco Scarpa (1971-1972)
- Renato Poggiali (1972-1973)
- Domenico Busiello (1974-1975)
- Raffaele Riso (1975-1976)
- Carlo De Amicis (1976-1977)
- Fausto Montresor (1977-1978)
- Ivan Gregori (1978-1979)
- Giuseppe Cafaro (1979-1980)
- Giorgio Cantelli (1980-1981)
- Giuseppe Cafaro (1981-1982)
- Giovanni Bacchiocchi (1982-1983)
- Giuseppe Vianello (1983-1984)
- Antonio Cinquegrana (1984-1985)
- Giorgio Vesce (1985-1986)
- Giuseppe Cimmaruta (1987-1988)
- Pellegrino Gaito (1988-1989)
- Francesco Esposito (1989-1991)
- Massimo Assante (1991-1992)
- Salvatore Amura (1992-1993)
- Ciro Raimondo (1993-1994)
- Salvatore Amura (1994-1995)
- Pietro Mariani (1995-1996)
- Antonio Marasco (1996-1998)
- Aldo Monza (1998-1999)
- Stefano Ghirardello (1999-2000)
- Giovanni Cacace (2001-2002)[124]
- Antonio Rogazzo (2002-2003)[125]
- Ciro Ferrara (2003-2004)[126]
- Pasquale Ottobre (2004-2005)[127]
- Alberto Savino (2005)[128]
- Antonio Marasco (2006)[128]
- Alessandro Malgieri (2006-2007)[129]
- Giorgio Scognamiglio (2007-2008)[130]
- Francesco Pinto (2008-2009)[131]
- Luigi Caravano (2010-2011)[132]
- Pasquale Ottobre (2011-2012)[133]
- Antonio Guarro (2012-2013)[134]
- Francesco Scarpa (2013-2015)[135]
- Antonio Guarro (2015-2017)[136]
- Dino Fava Passaro (2017-2018)[137]
Contributo alle Nazionali
All'epoca della militanza in maglia biancoscudata un solo calciatore ha vestito la maglia della propria Nazionale:
- Christian Kanyengele[138] con la Nazionale di calcio della Repubblica Democratica del Congo nel 2000.
Palmarès
Competizioni nazionali
- Serie D: 4
Competizioni regionali
- Coppa Giordano: 1
- 1920-1921
- Campionato Campano: 5
- Coppa Campania: 1
- 1937-1938
- Targa Capocci: 1
- 1937-1938[57]
- Promozione: 3
- Eccellenza: 3 (record)
Altri piazzamenti
- Promozioni: 1 (1919-1920)
- Secondo posto (1922-1923)
- Secondo posto: (1923-1924)
- Promozioni: 1 (1934-1935)
- Promozioni: 1 (1945-1946)
- Promozioni: 1 (1977-1978)
- Promozioni: 1 (1994-1995)
Competizioni giovanili
Onorificenze
- Stella d'argento al merito sportivo CONI: 1970[139]
- Stella di bronzo al merito sportivo CONI: 1980[140]
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
- Nazionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Categoria | 1 | 1920-1921 | 5 | |
Prima Divisione | 4 | 1921-1922 | 1924-1925 | ||
2º | Promozione | 1 | 1919-1920 | 5 | |
Prima Divisione | 1 | 1927-1928 | |||
Serie B | 3 | 1946-1947 | 1999-2000 | ||
3º | Seconda Divisione | 1 | 1926-1927 | 25 | |
Prima Divisione | 5 | 1930-1931 | 1934-1935 | ||
Serie C | 13 | 1935-1936 | 1971-1972 | ||
Serie C1 | 5 | 1995-1996 | 2000-2001 | ||
Lega Pro | 1 | 2014-2015 | |||
4º | Promozione | 1 | 1951-1952 | 20 | |
IV Serie | 1 | 1954-1955 | |||
Serie D | 9 | 1964-1965 | 1977-1978 | ||
Serie C2 | 9 | 1978-1979 | 1994-1995 | ||
5º | Campionato Interregionale | 8 | 1982-1983 | 1989-1990 | 17 |
Serie D | 9 | 2002-2003 | 2013-2014 |
- Regionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
I | Prima Divisione | 2 | 1936-1937 | 1937-1938 | 21 |
Terza Divisione | 1 | 1929-1930 | |||
Promozione | 6 | 1952-1953 | 1974-1975 | ||
Campionato Dilettanti | 2 | 1957-1958 | 1958-1959 | ||
Prima Categoria | 5 | 1959-1960 | 1963-1964 | ||
Eccellenza | 6 | 2001-2002 | 2017-2018 | ||
2º | Promozione | 1 | 2010-2011 | 1 |
In 95 stagioni sportive a partire dalla fondazione della società nel 1908, escluso i tornei Coppa della Liberazione del 1944 e Campionato campano 1945.
1º Livello
Il Savoia ha partecipato a 5 campionati nella massima serie, salendo 1 volta sul podio:
- 1 secondo posto (1923-1924)
2º Livello
Il Savoia ha partecipato a 5 campionati di secondo livello, ottenendo 1 promozione:
- 1 per delibera della FIGC (1919-1920)
3º Livello
Il Savoia ha partecipato a 26 campionati di terzo livello, ottenendo 4 promozioni:
- 1 per vittoria (1916-1917)
- 2 per delibera della FIGC (1926-1927), (1945-1946)
- 1 per piazzamento utile (1998-1999)
4º Livello
Il Savoia ha partecipato a 22 campionati di quarto livello, ottenendo 5 promozioni:
- 3 per vittoria (1937-1938), (1964-1965), (1969-1970)
- 1 per delibera della FIGC (1977-1978)
- 1 per piazzamento utile (1994-1995)
5º Livello
Il Savoia ha partecipato a 32 campionati di quinto livello, ottenendo 6 promozioni:
- 6 per vittoria (1929-1930), (1953-1954), (1963-1964), (1974-1975), (1989-1990), (2013-2014)
6º Livello
Il Savoia ha partecipato a 3 campionati di sesto livello, ottenendo 2 promozioni:
- 2 per vittoria (2001-2002), (2011-2012)
7º Livello
Il Savoia ha partecipato a 1 campionato di settimo livello, ottenendo 1 promozione:
- 1 per vittoria (2010-2011)
Coppa Italia Il Savoia conta 9 partecipazioni alla Coppa Italia così distribuite:
- 1926-1927: eliminato al 1º turno
- 1935-1936: eliminato al 2º turno
- 1938-1939: eliminato al 1º turno
- 1939-1940: eliminato nei sedicesimi di finale
- 1940-1941: eliminato al 1º turno
- 1997-1998: eliminato al 1º turno
- 1999-2000: eliminato al 1º turno
- 2000-2001: eliminato al 1º turno
- 2013-2014: eliminato al 1º turno
Conta altre partecipazioni nella Coppa Italia di Serie C e nella Coppa Italia Serie D.
Statistiche di squadra
Il Savoia ha esordito nella massima serie nazionale, denominata allora Prima Categoria, il 28 novembre 1920[141] nel Girone A del raggruppamento Campano: Savoia-Puteolana 1-1. L'ultima apparizione è del 24 maggio 1925[142] Lazio-Savoia 1-1.
Nella massima serie nazionale il Savoia ha disputato in tutto cinque Campionati, tutti antecedenti al Girone Unico, collezionando 95 punti in 67 gare giocate, vincendone 41, pareggiandone 13 e perdendone altrettante. Ha segnato 148 gol subendone 70. Ha una media di punti per partita pari a 1,42 risultando secondo solo alla Pro Vercelli.[143] Il miglior piazzamento ottenuto è il secondo posto nella stagione 1923-24.[19]
Il Savoia ha disputato cinque Campionati di 2º livello, ottenendo una promozione in tornei prima del Girone Unico, mentre il miglior piazzamento dopo l'istituzione della Serie B è il sesto posto della stagione 1946-47. In quel Campionato vi partecipò con la denominazione di Torrese.
Conta 25 partecipazioni e quattro promozioni nei Campionati di 3º livello, 22 partecipazioni e cinque promozioni nei Campionati di 4º livello e 30 partecipazioni e cinque promozioni nei campionati di quinto livello. La stagione 2012-2013 è la 91ª stagione sportiva.
Di seguito sono riportati i primati del club nel corso della sua storia:[144]
- Massimo punteggio in classifica (2 punti a vittoria): 52 (1963-64), (1967-68) e (1989-90)
- Massimo punteggio in classifica (3 punti a vittoria): 82 (2010-11) e (2013-2014)
- Maggior numero di partite vinte: 25 (2010-11) e (2013-2014)
- Maggior numero di pareggi: 22 (1991-92)
- Primato di vittorie consecutive: 17 (2010-11)
- Primato di vittorie iniziali consecutive: 8 (2013-2014)
- Primato di vittorie casalinghe: 17 su 17 (2013-2014)
- Miglior sequenza di partite senza gol al passivo: 12 dalla 13ª alla 24ª g. del (1964-65)[145]
- Minor numero di punti persi in casa: 0 (1932-33) e (2013-2014)
- Minor numero di sconfitte: 0 (2001-02) e (2010-11)
- Massimo delle reti segnate: 86 (2013-2014)
- Maggior numero di reti stagionali: 130 (2017-18)
- Minor numero di reti subite: 10 (2001-02)
- Miglior differenza reti: +60 (1963-64)
- Miglior quoziente reti: 5,30 (2001-02)
- Vittoria interna più rilevante: Savoia-Chiaravalle 15-0 (1989-90)[146]
- Vittoria esterna più rilevante: Ferrini BN-Savoia 0-16 (2011-2012)[147]
- Primato per porta inviolata: 1.149 minuti Gaspare Boesso (1964-65)[148]
- Primato delle reti segnate in una stagione: 35 Salvatore Montaperto (2011-12)
- Primato delle reti segnate in una partita: 6 Gaetano Romano 16ª g. del (2011-2012)[147]
- Nel campionato di Prima Divisione 1932-1933[149] e nel campionato di Serie D 2013-2014 vince tutte le partite casalinghe.
- Minor punteggio in classifica (2 punti a vittoria): 9 (1950-51)
- Minor punteggio in classifica (3 punti a vittoria): 29 (1999-00)
- Minor numero di partite vinte: 2 (1950-51)
- Minor numero di pareggi: 1 (1932-33) e (1933-34)
- Primato di sconfitte consecutive: 11 (1971-72)
- Maggior numero di sconfitte: 28 (1950-51)
- Minor numero di reti segnate: 15 (1971-72)
- Maggior numero di reti subite: 102 (1950-51)
- Peggior differenza reti: -81 (1950-51)
- Peggior quoziente reti: 0,21 (1950-51)
- Sconfitta interna più rilevante: Savoia-Naples 0-7 (1920-21)[141] e Savoia-Ala Littoria Roma 1-8 (1941-42)[2]
- Sconfitta esterna più rilevante: Avellino-Savoia 9-0 (1950-51)[150]
Statistiche individuali
Aggiornate alla stagione 1999-2000 (tranne reti segnate in una stagione)[151]
Il calciatore che detiene il record di presenze con la maglia biancoscudata, è Giulio Negri con 266 presenze. Detiene anche il primato delle stagioni giocate: ben tredici. Il record di reti segnate appartiene a Giulio Bobbio, con 47 gol messi a segno. Il record di segnature in un singolo campionato è di Salvatore Montaperto che nella stagione 2011-12 ha messo a segno 35 reti.
- 266 Giulio Negri (1939-1948 e 1949-1953)
- 200 Giacomo Busiello (1938-1943 e 1945-1948)
- 197 Domenico Busiello (1961-1965, 1968-1970 e 1974-1975)
- 192 Raffaele Giraud* (1926-1927, 1930-1934, 1935-1940 e 1941-1942)
- 177 Salvatore Amura (1984-1985, 1987-1988, 1991-1993 e 1994-1996)
- 164 Pietro Palumbo* (1956-1963)
- 162 Armando Salvatore (1938-1944, 1948-1949, 1951-1953, 1955-1956)
- 161 Antonio Marasco (1986-1991, 1996-1997, 1997, 2005-2006)
- 160 Giuseppe Cafaro
- 153 Salvatore Ambrosino
- 47 Giulio Bobbio (1921-1925 e 1927-1928)
- 45 Secondo Rossi (1946-1947, 1949-1950 e 1953-1955)
- 43 Giovanni Bacchiocchi (1979-1983 e 1984-1985)
- 42 Salvatore Montaperto (2011-2012)
- 38 Vincenzo Caso Naturale (2017-2018)
- 36 Giulio Negri (1939-1948 e 1949-1953)
- 35 Francesco Scarpa (2013-2015)
- 34 Ernesto Ghisi (1922-1925 e 1931-1932)
- 34 Nino De Caro (1957-1960)
- 33 Armando Salvatore (1957-1960)
- 32 Roberto Padovani
Tifoseria
Storia
La tifoseria oplontina è capace di grandi numeri per quel che riguarda le presenze medie allo stadio, considerando il non grandissimo bacino d'utenza. In occasione della semifinale di Coppa Italia Dilettanti del 18 gennaio 2012, contro il Gladiator, si registrarono 6.000 spettatori,[152] per la categoria un numero di presenze raramente riscontrabile.
Agli spareggi del 1964 per la promozione in Serie D, contro la Boys Caivanese si registrarono 23.000 presenze.[153] Un rito particolare della tifoseria oplontina, è un coro conosciuto come "bianchi alè"[154][155] che la tifoseria canta da tanti anni al termine di ogni gara, con la squadra che va sotto la curva ad incitare insieme agli ultras[154][155].
Nella Curva Sud Oplontina, militano vari gruppi ultras, tra cui: Ultras Oplontini[156], Vecchi Supporters 1986, Bronx 2004, Rione Carminiello 2004[157], U.C.S[157] i cosiddetti Ultras Cani Sciolti. In passato si ricordano i gruppi Gioventù Torrese[155], Brigate Intifada, Falange Sudista, Morrison Group e Savoia Supporters[158]. Il primo gruppo organizzato in assoluto resta il Savoia Club Fedelissimi A. Bellomo del 1975.
Gemellaggi e rivalità
La tifoseria del Savoia è gemellata con quelle di Acireale[159] ed Ebolitana[160]. Con quest'ultima è quello più antico, risalente al 1985. Un rapporto di amicizia è quello esistente con le tifoserie di Paganese[161] (entrambe rivali della Nocerina) e Catania[162] creatosi nel 2001. Da qualche anno è stata instaurata un'amicizia con la tifoseria del Nola e con i tedeschi dell'Arminia Bielefield. Nel 2016 si è interrotto invece il ventennale gemellaggio con il Benevento[163].
Le rivalità più sentite sono con le tifoserie di Turris[164] (dovuta alla vicinanza territoriale), il cui apice si ebbe con gli scontri del 18 gennaio 1998[165][166][167], e Nocerina[168][169], in cui negli scontri del 1995 furono sparati anche dei colpi di pistola[170]. Tale rivalità risalirebbe al 59 d.c., quando gladiatori oplontini e nocerini si affrontarono nell'anfiteatro di Pompei[171].
Forti rivalità esistono con Avellino[172], peggiorate nel 2000, Portici[173], Cavese[174], Siracusa[171][175] e Casertana[176], in cui negli scontri del 2004, fu anche aggredito un calciatore del Savoia[177][178]. Rivalità di minor tono sussistono con le tifoserie di Juve Stabia, con la quale anni addietro c'era stato un rapporto di gemellaggio durato circa 20 anni, incrinato poiché gli oplontini hanno ingaggiato la rivalità con i loro gemellati storici (i siracusani), e negli ultimi anni il rapporto è diventato sempre più aspro[179], con Potenza[180][181], Battipagliese[182], Matera[183][184], Foggia[185] e Perugia[186].
- I derby
A Torre Annunziata sono stati giocati quattro derby stracittadini. Nel lontanissimo 1920 nel Girone B del campionato di Promozione, l'antesignana dell'attuale Serie B, il Savoia giocò contro la Pro Italia, vincendo entrambe le gare per 1-0 e 3-0[13]. Di lì a qualche mese la Pro Italia sarebbe stata assorbita proprio dal Savoia[63].
Il secondo ed ultimo derby fu giocato nel campionato di Promozione 1953-1954 contro il Rovigliano, terminato con i risultati di 0-0[187] e 4-3[188] per il Savoia.
Comunque i derby non stracittadini, sono quelli giocati contro i club storici dell'hinterland di Napoli e nel resto della regione. Il più sentito dalla tifoseria,è il cosiddetto derby delle due torri[189], che si disputa contro la Turris, chiamato così, appunto perché contrappone Torre Annunziata a Torre del Greco. Altri derby molto sentiti, sono quelli che si giocano contro la Juve Stabia della confinante Castellammare di Stabia, la Nocerina, la Cavese e l'Avellino, le quali sono costantemente monitorate dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.
Note
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Bibliografia
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- Rinaldo Barlassina, L'agendina del calcio 1935-1936, Milano, La Gazzetta dello Sport, 1935. ISBN non esistente
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Collegamenti esterni
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- Genoa-Savoia 3-1 L'articolo de La Stampa di martedì 2 settembre 1924.
- Savoia-Genoa 1-1 L'articolo de La Stampa di martedì 9 settembre 1924.