Utente:BlackPanther2013/Sandbox/rapaci
Astore mantonero | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Accipitriformes |
Famiglia | Accipitridae |
Sottofamiglia | Accipitrinae |
Genere | Accipiter |
Specie | A. melanochlamys |
Nomenclatura binomiale | |
Accipiter melanochlamys (Salvadori, 1876) |
L'astore mantonero (Accipiter melanochlamys (Salvadori, 1876)) è un uccello rapace della famiglia degli Accipitridi endemico della Nuova Guinea[2].
Descrizione
Dimensioni
Misura 32-43 cm di lunghezza, per un peso di 172-256 g nel maschio e di circa 294 g nella femmina; l'apertura alare è di 65-80 cm[3].
Aspetto
Questo rapace è immediatamente riconoscibile grazie al piumaggio rosso e nero e alla caratteristica sagoma formata da ali di media lunghezza, coda relativamente breve e zampe piuttosto allungate. Negli adulti, la testa e le parti superiori variano dal nero lucido al nero-ardesia. La nuca è contornata da un largo collare rosso. Il colore rosso prosegue su tutte le parti inferiori, tranne che sulla parte bassa dell'addome, che talvolta è ricoperta da sottili striature bianche. La gola nera è spesso infiltrata di bianco. L'iride, la cera e le zampe sono di colore giallo-arancio. I sessi sono identici. Nei giovani, le parti superiori sono prevalentemente marroni scure o bruno-nerastre con margini rossi e vaghe barre nere sulle remiganti e sulla coda.
Voce
Al di fuori della stagione riproduttiva, gli astori variabili sono generalmente silenziosi. Il canto principale è una serie di 8-10 note basse, lente e melodiose, che aumentano e diminuiscono leggermente di volume. Questa prestazione vocale è assai diversa da quella dell'astore grigio. Il repertorio include a volte anche un chiacchiericcio rapido e una serie di starnazzii di cui ignoriamo l'utilizzo[3].
Biologia
Gli astori variabili cacciano abitualmente alla posta a partire da posatoi, che possono essere esposti ben in evidenza o nascosti all'interno del fitto fogliame. Da qui si lanciano sulle lucertole che si crogiolano al sole, ma talvolta cacciano anche tra gli alberi. In Nuova Guinea, praticano il volo stazionario al di sopra delle paludi. Quando sono alla ricerca di piccole prede, si lanciano in picchiata tra i rami e le catturano tra il fogliame. Sono meno riservati della maggior parte degli accipitridi. Gli astori variabili vivono da soli o possibilmente in coppia. Le parate comportano picchiate e voli circolari al di sopra degli alberi con le ali leggermente incurvate verso il basso. Questi rituali hanno luogo all'inizio di giugno, poco prima dell'accoppiamento e della nidificazione. I voli circolari sono accompagnati da grida. A Guadalcanal, i voli circolari hanno luogo a fine luglio e sono accompagnati da grida piene di eccitazione. Come la maggior parte delle specie insulari, gli astori variabili sono sedentari[3].
Alimentazione
Diversamente dall'astore grigio (Accipiter novaehollandiae), questo predatore non ha una dieta particolarmente specializzata. Le popolazioni che vivono in Nuova Guinea e nelle piccole isole limitrofe si nutrono probabilmente di rettili e di insetti. Nelle isole Salomone, il menu è costituito soprattutto da piccoli nidiacei prelevati dalle covate di pappagalli e di passeriformi. Gli astori variabili apprezzano molto le lucertole e i piccoli serpenti, le cavallette e i grilli arboricoli. Nella dieta figurano anche topi e piccoli mammiferi. Alcune razze concentrano i loro attacchi sugli uccelli: piccoli megapodi, tortore, trampolieri. Le colonie di storni metallici vengono visitate regolarmente[3].
Riproduzione
La stagione di nidificazione ha luogo probabilmente da maggio a dicembre. La deposizione delle uova viene effettuata principalmente tra luglio e agosto in Nuova Guinea, ma talvolta due o tre mesi prima o dopo. Il nido è situato ben in evidenza ed è costruito con pezzi di legno e ramoscelli tenuti insieme da grandi foglie verdi. Misura 60 cm di larghezza e 35 cm di profondità. È posto a 25-30 m al di sopra del suolo su un vecchio ramo laterale o sulla biforcazione principale di un vecchio albero maturo. Possediamo solo pochissime informazioni sulla dimensione della covata, sulla durata dell'incubazione e sulla durata della permanenza dei giovani nel nido. Ciononostante, osservazioni compiute a Santa Isabel suggeriscono che la covata comprenda 2 o 3 uova che vengono covate per circa 30 giorni[3].
Distribuzione e habitat
Gli astori variabili frequentano le foreste pluviali aperte e i boschetti in corso di rigenerazione. Possono essere avvistati nelle radure, ai margini delle foreste o in aree fortemente modificate quali le piantagioni di palma da cocco. In alcuni casi, occupano anche le savane con foreste a galleria o zone dove gli alberi sono piuttosto radi. Apprezzano inoltre le aree lasciate a maggese e i vecchi terreni agricoli abbandonati, i giardini botanici e i parchi situati ai margini delle città. Occasionalmente, questi predatori vanno a caccia in zone ancora più aperte, come le rive dei laghi e i margini delle paludi erbose. Il loro habitat preferito va dal livello del mare fino a 500 metri di altitudine, anche se in alcuni luoghi possono spingersi fino a 1600 m. In Nuova Britannia vengono avvistati nelle zone di collina.
Gli astori variabili sono originari dell'Australasia e della Wallacea. Il loro areale comprende quattro zone geografiche principali: le isole sud-occidentali (Molucche e Piccole Isole della Sonda), le isole della Nuova Guinea (della quale fanno parte anche gli arcipelaghi di Entrecasteaux e delle Luisiadi), l'arcipelago Bismarck e le isole Salomone (comprendente anche Bougainville)[3].
Tassonomia
Sono ufficialmente riconosciute 21 sottospecie[2]:
- A. h. sylvestris Wallace, 1864, diffusa nelle Piccole Isole della Sonda occidentali e centrali (da Sumbawa ad Alor);
- A. h. polionotus (Salvadori, 1889), diffusa nelle isole Banda (a sud di Seram) e nelle Piccole Isole della Sonda orientali (Damar, Babar e isole Tanimbar);
- A. h. mortyi Hartert, 1925, endemica di Morotai (Molucche settentrionali);
- A. h. griseogularis (G. R. Gray, 1861), diffusa ad Halmahera, Bacan e nelle isole vicine (Molucche settentrionali);
- A. h. obiensis (Hartert, 1903), endemica di Obi (Molucche settentrionali);
- A. h. hiogaster (S. Müller, 1841), la sottospecie nominale, diffusa a Seram e nelle isole vicine (Molucche meridionali);
- A. h. pallidiceps (Salvadori, 1879), endemica di Buru (Molucche meridionali);
- A. h. albiventris (Salvadori, 1876), diffusa nelle isole Tayandu e nelle isole Kai (Molucche meridionali);
- A. h. leucosomus (Sharpe, 1874), diffusa in Nuova Guinea, nelle isole vicine e nelle isole Aru;
- A. h. misoriensis (Salvadori, 1876), endemica dell'isola di Biak (baia di Geelvink);
- A. h. pallidimas Mayr, 1940, diffusa nell'arcipelago di Entrecasteaux;
- A. h. misulae Mayr, 1940, diffusa nell'arcipelago delle Luisiadi;
- A. h. lavongai Mayr, 1945, diffusa in Nuova Hannover, in Nuova Irlanda e a Tabar (Bismarck nord-orientali);
- A. h. matthiae Mayr, 1945, endemica delle isole Saint Matthias (Bismarck settentrionali);
- A. h. manusi Mayr, 1945, diffusa nelle isole dell'Ammiragliato (Bismarck nord-occidentali);
- A. h. dampieri (Gurney Sr., 1882), diffusa a Umboi e in Nuova Britannia (Bismarck meridionali);
- A. h. lihirensis Stresemann, 1933, diffusa nelle isole Lihir e Tanga (Nuova Irlanda);
- A. h. bougainvillei (Rothschild e Hartert, 1905), diffusa a Bougainville e nelle isole Shortland (Salomone settentrionali);
- A. h. rufoschistaceus (Rothschild e Hartert, 1902), diffusa a Choiseul, Santa Isabel e nelle isole Florida (Salomone centrali);
- A. h. rubianae (Rothschild e Hartert, 1905), endemica della Nuova Georgia (Salomone centrali);
- A. h. malaitae Mayr, 1931, endemica di Malaita (Salomone sud-orientali);
- A. h. pulchellus (E. P. Ramsay, 1882), endemica di Guadalcanal (Salomone sud-occidentali).
Conservazione
Questa specie è considerata rara in Siberia e in Giappone, ma è possibile che i suoi effettivi siano sottovalutati a causa delle sue abitudini molto discrete. Tuttavia, in quest'ultimo paese, è divenuto più facile avvistarlo da quando si è adattato perfettamente a vivere nelle zone suburbane. Al contrario, in Cina, è abbastanza comune ed è perfino più diffuso dell'astore della Cina (Accipiter solensis). Con un'areale che occupa una superficie compresa tra i 4 e i 6 milioni di chilometri quadrati, David Christie stima che la sua popolazione globale sia vicina alle 100.000 unità. Lo sparviere del Giappone è classificato come «specie a rischio minimo» (Least Concern)[1].
Note
- ^ a b (EN) BirdLife International 2016, BlackPanther2013/Sandbox/rapaci, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024. URL consultato il 29 settembre 2018.
- ^ a b c d e f (EN) Black-mantled Goshawk (Accipiter melanochlamys), su hbw.com. URL consultato il 28 settembre 2018.
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