Acanthocybium solandri

specie di pesce
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L'acantocibio[3] (Acanthocybium solandri), conosciuto anche come wahoo, è un pesce di mare della famiglia Scombridae.

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Acantocibio
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseActinopterygii
OrdineScombriformes
FamigliaScombridae
SottofamigliaScombrinae
GenereAcanthocybium
SpecieA. solandri
Nomenclatura binomiale
Acanthocybium solandri
Cuvier, 1832
Sinonimi

Acanthocybium forbesi Seale, 1912
Acanthocybium petus (Poey, 1860)
Acanthocybium sara
(Lay & Bennett, 1839)
Acanthocybium solanderi
(Cuvier, 1832)
(errore ortografico)
Acanthocybrium solandri
(Cuvier, 1832)
(errore ortografico)
Acanthoscybium solanderi
(Cuvier, 1832)
(errore ortografico)
Acantocybium solandri
(Cuvier, 1832)
(errore ortografico)
Cybium petus Poey, 1860
Cybium sara Lay & Bennett, 1839
Cybium solandri Cuvier, 1832
Cybium verany Döderlein, 1872
Jordanidia solandri (Cuvier, 1832)
Scomber amarui Curtiss, 1938
[1][2]

Nomi comuni

Acantocibio
Wahoo

Distribuzione e habitat

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Questa specie è diffusa in tutte le acque tropicali del globo, dove è molto comune mentre in Mediterraneo è rarissimo e sono note pochissime segnalazioni, anche in acque italiane.
È un pesce pelagico che si trattiene sempre lontano dalle coste.

Descrizione

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Ha un aspetto simile a quello della palamita ma molto più allungato ed assai più grande (2 m per oltre 60 kg). Il muso è molto lungo e la bocca grande. Le pinne dorsali sono due, la prima molto lunga e bassa, la seconda breve e simmetrica alla pinna anale. Sul peduncolo caudale ci sono numerose pinnule; la pinna caudale è ampia e falcata. Pinne pettorali e pinne ventrali sono piccole.
Il colore è blu metallico sul dorso e argentato sul ventre, l'animale vivo può mostrare strisce grigie verticali sui fianchi.

Alimentazione

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Predatore, si nutre di pesci.

È una preda ambita dai pescatori sportivi che lo catturano a traina. Le carni sono ottime.

  1. ^ Acanthocybium solandri, su fishbase.de. URL consultato il 20 ottobre 2025.
  2. ^ Acanthocybium solandri, su marinespecies.org. URL consultato il 20 ottobre 2025.
  3. ^ Decreto Ministeriale n° 175216 del 16 aprile 2025 - Modalità di attribuzione delle denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su masaf.gov.it. URL consultato il 20 ottobre 2025.

Bibliografia

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  • E. Tortonese, Osteichthyes - "Fauna d'Italia", vol. XI, Calderini, Bologna, 1975
  • F. Costa, Atlante dei pesci dei mari italiani, Milano, Mursia, 1991
  • P. Louisy , Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, Trezzano sul Naviglio (MI), Il Castello, 2006.

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