Ericentrodea S.F.Blake & Sheriff, 1923 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Coreopsideae e sottotribù Coreopsidinae.[1][2]

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Ericentrodea
Immagine di Ericentrodea mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùCoreopsideae
SottotribùCoreopsidinae
Genere Ericentrodea
S.F.Blake & Sheriff, 1923
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùCoreopsideae
SottotribùCoreopsidinae
Genere Ericentrodea
Specie
(Vedi testo)

Etimologia

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Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Sidney Fay Blake (1892-1959) e Earl Edward Sherff (1886-1966) nella pubblicazione " Journal of the Washington Academy of Sciences. Baltimore, MD" ( J. Wash. Acad. Sci. 13: 104 ) del 1923.[3]

Descrizione

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Portamento. L'habitus delle piante di questo genere è erbaceo o arbustivo tipo viti.[4][5][6][7][8]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. La parte ipogea del fusto può essere rizomatosa o simile a quella delle Cormofite.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto. Le foglie sono sessili o picciolate. Le forme delle lamine variano da ovate a deltate; mentre il tipo di lamina è composta (2-3- pennate con segmenti lanceolati o lineari). I margini sono interi o dentati. Le superfici sono glabre o pelose.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini terminali disposti in forme corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino peduncolato di tipo discoide (raramente radiato). I capolini sono formati da un involucro, con forme da emisferiche o campanulate, composto da diverse brattee al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (se presenti) e fiori del disco. Le brattee sono persistenti, spesso sono dimorfe, hanno dimensioni scalate e sono disposte su 2-4 serie. Quelle esterne sono riflesse e erbacee (di colore verde), quelle più interne sono erette e membranose. I margini delle brattee possono essere scariosi. I ricettacoli, strutture alla base dei fiori, sono convessi e sono provvisti di pagliette a protezione dei fiori stessi.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono femminili (fertili o sterili) e sono disposti su una o più serie; la forma è ligulata (zigomorfa); possono essere assenti;
  • fiori del disco (centrali): hanno forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi o funzionalmente staminali. I fiori periferici qualche volta sono zigomorfi.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [9]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; di solito sono colorate di giallo o bianco; talvolta hanno le corolle atrofizzate, altrimenti le ligule sono bilobate o trilobate;
  • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi (corolle pentamere, qualche volta tetramere, raramente esamere o trimere); i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il tubo è breve o di lunghezza uguale alla gola; il colore è giallo o bianco.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo.[10] Le appendici delle antere hanno delle forme da lanceolate a ovate, sono glabre e colorate di nero. Sono presenti dei prominenti canali resinosi. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma è ob-compressa o ob-piatta. La superficie è glabra o pelosa. Il pappo è provvisto di diverse reste barbate retrorse.

Biologia

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Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[5][6]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo genere sono distribuite in Sudamerica nord-occidentale. L'habitat tipico sono le aree tropicali delle Ande.[2]

Sistematica

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][7][8]

Filogenesi

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Il gruppo di questa voce è descritto nella sottotribù Coreopsidinae caratterizzata da capolini sotteso da una (o più) brattee fogliacee, da foglie con una disposizione opposta e da bracci dello stilo più corti dell'area stigmatica.[8]

Nell'ambito della sottotribù Ericentrodea, da un punto di vista filogenetico, si trova in una zona centrale e insieme ai generi Cyathomone e Coreocarpus forma un clade.[7]

I caratteri distintivi del genere sono:[8]

  • il portamento è tipo vite delle Ande tropicali;
  • il pappo è provvisto di diverse reste barbate retrorse;
  • gli acheni esterni hanno delle forme urceolate.

Elenco delle specie

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Questo genere ha 6 specie:[2]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 14 agosto 2025.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 14 agosto 2025.
  4. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  5. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  6. ^ a b Judd 2007, pag.517
  7. ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 713.
  8. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 413.
  9. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  10. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  11. ^ Judd 2007, pag. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  13. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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