Georg Leuchs (Norimberga, 28 dicembre 1876Monaco di Baviera, 30 gennaio 1944) è stato un naturalista, medico e alpinista tedesco, studiò medicina a Monaco di Baviera e conseguì il dottorato all'età di 25 anni. Svolse un ruolo nella vita del club alpino. All'età di 19 anni si iscrisse all'Associazione Alpina Accademica di Monaco di Baviera e nel 1907 entrò a far parte della sezione del Club Alpino di Monaco. Primo presidente dal 1921 al 1941. Leader e sostenitore della squadra giovanile fondata nel 1933, scalò vette in Inghilterra, Norvegia, sui monti del Sinai e soprattutto nel Caucaso, dove nel 1903 il triumvirato alpino Ludwig Distel, Georg Leuchs e Hans Pfann attirò l'attenzione del mondo alpinistico con le sue imprese alpinistiche, in particolare la traversata dell'Ushba. Fu autore dell'esemplare "Guida ai monti del Kaiser[1][2][3].

Georg Leuchs
NazionalitàGermania (bandiera) Germania
Alpinismo
Specialitàsci alpinismo, roccia e ghiaccio
Conosciuto per per aver esplorato quasi tutte le cime del (Wilder Kaiser); nel 1911 ne aveva scalato ben 192 delle 200 cime, oltre che in Inghilterra, Norvegia, sui monti del Sinai e soprattutto nel Caucaso, dove nel 1903 il triumvirato alpino Distel, Leuchs e Pfann attirò l'attenzione del mondo alpinistico con le sue imprese alpinistiche, in particolare la traversata dell'Ushba

Biografia

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Originario di Norimberga ma residente a Monaco di Baviera, fu il più importante esploratore dei monti del Kaiser del suo tempo e ne diventò il massimo esperto. Leuchs nacque il 28 dicembre 1876 a Norimberga. Nel 1901 conseguì il dottorato in medicina. Fu affascinato nella sua vita sportiva dai monti del Kaiser, nei quale si addentrò per la prima volta nel 1896. Ben presto si rese conto che lì c'era ancora molto nuovo territorio da scoprire. Dal 1895 al 1901 effettuò non meno di 392 scalate, tra cui 45 prime ascensioni Tra queste effettuò le prime ascensioni del Gamshalt attraverso la parete est e la cresta nord, la Kleine Halt dall'Hohen Winkel e attraverso la parete est, la parete sud dell'Ackerl, l'Elmauer Halt attraverso la Kopftörlgrat, la parete sud del Sonneck, la parete est del Predigtstuhl, la parete est del Totenkirchl, la parete ovest del Fleischbank e il Regalpturm. Scrisse una guida sui monti del Kaiser, che servì da guida per diverse generazioni di alpinisti. Ottenne anche insoliti successi alpinistici tra il 1901 e lo scoppio della guerra nel 1914-1918. In questo periodo effettuò circa 500 spedizioni in montagna nei gruppi delle Alpi calcaree settentrionali e meridionali, in particolare alle Dolomiti, alle Alpi centrali, all'Oberland Bernese, al Vallese e al gruppo del Monte Bianco. Nelle Dolomiti riuscì, tra l'altro, nella prima salita della Piccola Fermeda attraverso le pareti sud ed est e del Cimone della Pala attraverso la parete sud-ovest. Nel 1911 aveva scalato 192 delle 200 vette dei Monti del Kaiser. Realizzò 45 prime ascensioni nel Wilder Kaiser e molte di queste portano il suo nome. Il suo diario di alpinista comprende 392 scalate, tra cui oltre 50 prime ascensioni. Fu il primo a scalare la cresta del Kopftörl nel Wilder Kaiser nel 1900, dal Kopftörl a est fino all'Ellmauer Halt a ovest. Nell'estate del 1905, Georg Leuchs compì un'audace scalata della Cima della Madonna. Tra i 200 tour conosciuti, fu lui a curare la prima guida sui monti del Kaiser[2]. Ma non era di casa solo nelle Alpi orientali e occidentali, diede sfogo alla sua sportività anche in Inghilterra, Norvegia, sui monti del Sinai e soprattutto nel Caucaso, dove nel 1903 il triumvirato alpino Ludwig Distel, Leuchs e Hans Pfann attirò l'attenzione del mondo alpinistico con le sue imprese alpinistiche, in particolare la traversata dell'Ushba[2]. Nel 1907 Leuchs divenne membro della sezione di Monaco di Baviera e appena un anno dopo gli fu assegnato l'incarico di primo segretario, incarico che ricoprì per tredici anni, interrotto solo dal suo lavoro come medico militare durante la prima guerra mondiale. Nel 1921 assunse la guida della sezione, la più antica e grande del Reich tedesco subentrando alla guida di alpinisti come Haushofer, Oberhummer, Penk e Rothpletz. Nei vent'anni in cui guidò la sezione, seppe preservare il prezioso patrimonio della stessa e unirlo alle buone notizie con saggezza e competenza. Sotto la sua guida, il numero già impressionante di rifugi venne ampliato, alla rete di rifugi esistente vennero aggiunte numerose nuove basi, soprattutto rifugi invernali, vennero fondate cinque nuove suddivisioni e vennero promossi l'alpinismo, lo sci alpino e l'escursionismo alpino per i giovani. Leuchs diresse la squadra junior,che costituiva il gruppo centrale dei giovani scalatori di talento. Da questo gruppo emersero, tra gli altri Adolf Göttner, la cui carriera alpinistica terminò sul Nanga Parbat, Ludwig Vörg, il conquistatore della parete nord dell'Eiger, che morì sul fronte orientale nel giugno 1941, Ludwig Schmaderer e Herbert Paidar, che insieme a Ernst Grob realizzarono grandi imprese sull'Himalaya[3]. La tutela della natura fu sempre al centro delle sue attenzioni, si impegnò nella lotta contro la costruzione delle ferrovie di montagna nel Wetterstein, principale area di attività della sezione. Anche se qui gli fu negato il successo immediato, i suoi sforzi non furono vani, poiché l'opinione pubblica si rese conto dei pericoli che minacciavano il paesaggio alpino da questo versante. Il risultato fu che numerosi altri progetti di ferrovie di montagna emersi per gli altopiani bavaresi furono stroncati sul nascere. Scrisse il secondo volume della "Storia della sezione del Club Alpino di Monaco", Leuchs fornì un quadro chiaro dello sviluppo e della crescita, degli obiettivi, delle lotte e dei successi della sezione nel periodo dal 1900 al 1930. L'opera, compilata con un lavoro di ricerca e con la cura nei dettagli, testimoniò un'esperienza maturata, una profonda competenza e un grande amore per la causa alpina. Dal 1914 al 1920 e dal 1929 al 1932 fu membro del comitato direttivo e quindi della direzione dell'intera associazione alpinistica accademica[1].

Carriera alpinistica

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  1. ^ a b c Comunicazioni del Club Alpino Tedesco 1941/42, Associazione Alpinistica Tedesca nelle NS. Reichsbund für Leibesübungen, numero 12, pagina 185, Monaco di Baviera, 1942.
  2. ^ a b c d Berge n. 6, 1984, pagina 36, Monaco di Baviera, 1984.
  3. ^ a b c Der Bergsteiger 1982, numero 9, pagine 57-58, Monaco di Baviera, 1982.

Bibliografia

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  • Der Bergsteiger 1982, numero 9, pagine 57-58, Monaco di Baviera, 1982.
  • Berge n. 6, 1984, pagina 36, Monaco di Baviera, 1984.
  • Comunicazioni del DÖAV 1937, Monaco di Baviera, 1937.
  • Comunicazioni del Club Alpino Tedesco 1941/42, Associazione Alpinistica Tedesca nelle NS. Reichsbund für Leibesübungen, numero 12, pagina 185, Monaco di Baviera, 1942.