Trichosporeae Nees, 1825 è una tribù di piante angiosperme appartenenti alla famiglia Gesneriaceae (sottofamiglia Didymocarpoideae).[1]

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Trichosporeae
Aeschynanthus radicans
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaGesneriaceae
SottofamigliaDidymocarpoideae
TribùTrichosporeae
Nees, 1825
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Sinonimi

Cyrtandreae
Bartl., 1830
Didymocarpeae
Endl., 1839

Generi

Etimologia

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Il nome deriva dal genere Trichosporum D. Don, 1822 la cui etimologia deriva a sua volta da due parole greche: "tricho" (= capelli, peli)[2] e "sporo" (= seme o spora).[3] Insieme queste due parole significano: spore con peli. È da notare che i semi delle specie del genere Trichosporum sono dotati di appendici filiformi.[4] In realtà il genere Trichosporum attualmente si chiama Aeschynanthus Jack, 1823 (Trichosporum è quindi un sinonimo). La tribù comunque ha acquisito la denominazione di quest'ultimo genere in quanto è stato definito pubblicamente un anno prima.

Il nome scientifico della tribù è stato definito per la prima volta dal botanico, entomologo e fisico tedesco Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck (Reichelsheim, 14 febbraio 1776 – Breslavia, 16 marzo 1858) nella pubblicazione "Flora; oder, (allgemeine) botanische Zeitung. Regensburg, Jena - 8: 143" del 1825.[5][6]

Descrizione

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Le foglie
(Anna mollifolia)
 
Infiorescenza
(Boea hygroscopica)
 
I fiori
(Aeschynanthus lobbianus)

Portamento

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Il portamento delle specie di questa tribù è erbaceo o legnoso con cicli biologici perenni o raramente annuali. Le specie perenni sono policarpiche di tipo caulescenti o acaulescenti. Gli steli sono privi di fasci midollari e condotti secretori (presenti nell'altra tribù della sottofamiglia); ed è presente almeno un singolo allungato internodo. Una particolarità è che l'embrione di queste piante consiste di due cotiledoni differenti in dimensione (microcotiledone e macrocotiledone), mentre normalmente nelle dicotiledoni i due cotiledoni sono più o meno simili.[1][7][8][9][10]

Le foglie sono molte; lungo il caule sono disposte in modo opposto o meno comunemente in modo alternato. La struttura delle foglie è variabile.

Infiorescenze

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Le infiorescenze sono cimose e per lo più formate da copie di fiori quasi sempre emergenti dalle ascelle delle foglie; raramente sono ridotte a un solo fiore.

I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (raramente sono attinomorfi) e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e più o meno pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi).

* K (5), [C (2 + 3), A (2 + 2 + 1)], G (2), supero/infero, capsula/bacca.[8]
  • La corolla, gamopetala, è composta da 5 petali connati, embricati e raggruppati in modo bilabiato (due petali per un labbro e tre petali per l'altro). Spesso è provvista di una parte basale tubolare (o imbutiforme o campanulata).
  • Il gineceo ha un ovario bicarpellare con forme allungate, spesso lungo-cilindriche. A volte il carpello più basso è sterile. Il tipo di ovario è usualmente uniloculare con placente lamelliformi oppure da ricurve a revolute. In questo gruppo l'ovario è supero. Lo stilo è snello con un stigma poco appariscente di tipo capitato o leggermente bilobo. Gli ovuli sono numerosi sia anatropi che emitropi (con nocella ricurva) per ogni loculo, ed hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati. I cotiledoni sono asimmetrici.[12]

I frutti sono delle capsule con forme da allungate a lunghe a volte contorte, a consistenza secca (raramente sono carnose). La deiscenza è varia, ma normalmente è setticida (raramente è loculicida); sono presenti anche frutti indeiscenti. I semi sono piccoli (l'endosperma può essere presente come no); spesso è presente una testa ornamentale di cellule; in pochi generi sono presenti alcune appendici filiformi.

Biologia

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Le specie di questo raggruppamento si riproducono per limpollinazione tramite insetti (impollinazione entomogama) o uccelli (impollinazione ornitogama). .

La dispersione dei semi avviene inizialmente a causa del vento (dispersione anemocora); una volta caduti a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria). Altre dispersioni sono possibili come ad esempio i semi pelosi del genere Aeschynanthus hanno contribuito alla dispersione attraverso il Pacifico meridionale; un altro gruppo di generi hanno dei frutti a forma di spirale contorta e liberano i semi gradualmente nel tempo facilitando così la loro dispersione.[12]

Distribuzione e habitat

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La distribuzione delle specie di questa tribù è relativa al Vecchio Mondo, soprattutto Asia (e Malaysia) con alcune specie in Africa (Madagascar), Australia e areale del Pacifico.

Tassonomia

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La famiglia Gesneriaceae comprende 152 generi con circa 3500 specie, distribuite soprattutto nell'area tropicale e subtropicale tra il Vecchio e Nuovo Mondo[13]. La famiglia è suddivisa in tre sottofamiglie. La tribù Trichosporeae appartiene alla sottofamiglia Didymocarpoideae.[1]

Composizione della tribù

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La tribù è suddivisa in 10 sottotribù, 66 generi e oltre 1800 specie.[13][14]

  • Litostigma Y.G.Wei, F.Wen & Mich.Möller, 2010 (4 spp.)

Filogenesi

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Cladogramma della tribù

Attualmente la tribù di questa voce è un amalgama di tribù tradizionalmente definite (Ramondeae, Rhynchotecheae, Saintpaulieae, Cyrtandreae, e altre) ma che nelle ultime analisi di tipo filogenetico si sono dimostrate poli/parafiletiche. Le due ultime tribù risultano sicuramente polifiletiche.[15] Altri studi hanno dimostrato, in base alle attuali conoscenze, l'impossibilità di suddividere precisamente in distinte alleanze questo gruppo, che per il momento è raccolto in un'unica tribù. Per il momento solamente il gruppo comprendente i generi europei e africani rappresenta un clade ben supportato, mentre le relazioni tra i gruppi asiatici e malesiani sono ancora poco conosciute.[7] Anche la tribù Ramondeae, formata unicamente da generi con fiori attinomorfi e considerati "primitivi" rispetto alla maggioranza dei generi zigomorfi del resto del gruppo, in base a recenti studi molecolari[16] si è dimostrata un gruppo innaturale in quanto sparsa su più cladi altrimenti zigomorfi. Nello studio precedentemente citato sono stati individuati all'interno della tribù 7 cladi (l'ultimo clade ha 6 lignaggi), ma il numero dei campioni è stato troppo esiguo per generalizzare questi risultati.

La tribù è suddivisa in 4 gruppi informali:[7][10]

  • "The Basal Asiatic genera" (Gruppo basale asiatico).Questo gruppo è composto da due cladi principali: (1) il genere Corallodiscus e (2) il Leptoboea-alliance.
  • Il genere Corallodiscus è un piccolo genere distribuito in Cina con piante con portamento a rosetta basale, fiori con quattro stami e con le capsule a deiscenza setticida. Questi caratteri sono molto vicini al genere europeo Haberlea.
  • Il gruppo Leptoboea-alliance è composto dal resto dei generi le cui specie sono in prevalenza arbusti ad alto fusto (ma anche erbe) con frutti a 4 valve con deiscenza sia setticida che lucolicida, ma anche frutti indeiscenti.
  • "The European genera" (Generi europei). Questo gruppo europeo è formato da tre generi chiaramente correlati: Haberlea è probabilmente "fratello" del gruppo Ramonda-Jancaea. I frutti di queste specie hanno spesso la deiscenza setticida come in Corallodiscus.
  • "The African and Madagascan genera" (Generi dell'Africa e del Madagascar). Questo gruppo in base alle ricerche molecolari risulta monofiletico, nonostante la grande eterogeneità morfologica del gruppo. I cinque piccoli generi Saintpaulia, Linnaeopsis, Schizoboea, Colpogyne e Hovanella sono nidificati in Streptocarpus. Il genere Streptocarpus con la frutta intrecciata sembra essere il più primitivo (forse origine di tutti gli altri).
  • "The advanced Asiatic and Malesian genera" (Generi recenti dell'Asia e della Malaysia). Si tratta di un gruppo variamente assemblato e molto eterogeneo di generi le cui relazioni sono poco conosciute. Alcune ricerche molecolari hanno evidenziato diverse situazioni sia polifiletiche che parafiletiche. Attualmente i legami nella costruzione di questo gruppo sono dovuti soprattutto a somiglianze morfologiche e di altro tipo (le caratteristiche dei fiori, dei frutti, o la distribuzione geografica o l'habitat). In genere (salvo altre indicazioni) i fiori sono zigomorfi, i frutti hanno delle forme diritte con deiscenza loculicida per due valve e i semi nella maggioranza dei casi sono privi di appendici. Per questo gruppo sono stati creati 13 raggruppamenti provvisori:[7][10]
  • a): generi asiatici con portamento rosulato e fiori a 4 stami;
  • b): generi asiatici con portamento rosulato e fiori a 2 stami (sono fertili quelli anteriori);
  • c): generi asiatici con portamento rosulato e fiori a 2 stami (sono fertili quelli posteriori);
  • d): generi asiatici con portamento rosulato e fiori attinomorfi;
  • e): generi asiatici con specie caulescenti, trapuntate e con fiori a 4 stami;
  • f): generi "Briggsia alleati" con semi puntati o appendici terminali;
  • g): generi asiatici con fiori a 4 stami e frutti di tipo follicolare (secchi e deiscenti);
  • h): generi asiatici con piante caulescenti, trapuntate e con fiori a 2 stami;
  • i): generi malesiani con fiori a 4 stami;
  • j): generi malesiani (e asiatici) con soprattutto fiori a 4 stami e semi con appendici;
  • k): generi malesiani con fiori a 4 stami e frutti diritti;
  • m): generi malesiani (e asiatici) con fiori a 2 stami e frutti per lo più a portamento ritorto;
  • n): generi malesiano-pacifici (e asiatici) con frutti indeiscenti.

Una sinapomorfia di questo gruppo è la placentazione lamelliforme e ovuli ristretti nella parte finale.[1]

L'impiego di queste piante è soprattutto nel giardinaggio decorativo.[9]

  1. ^ a b c d (EN) Gesneriaceae, su Angiosperm Phylogeny Website. URL consultato il 27/05/2025.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 385.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 359.
  4. ^ Kadereit 2004, pag. 145.
  5. ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 24 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 24 settembre 2015.
  7. ^ a b c d Kadereit 2004, pag. 129.
  8. ^ a b c Judd 2007, pag. 492.
  9. ^ a b Motta 1960, Vol. 2 pag. 313.
  10. ^ a b c Weber 2004.
  11. ^ Yan Zhi-jian et al. 1997.
  12. ^ a b Subfamilies of the Gesneriaceae, su burwur.net. URL consultato il 26 settembre 2015.
  13. ^ a b (EN) Accepted Genera of Gesneriaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 02/05/2025.
  14. ^ (EN) Weber A., Clark J.L. & Möller M., A new formal classification of Gesneriaceae (PDF), in Selbyana, 31(2), 2013, pp. 68–94.
  15. ^ Smith 1996.
  16. ^ W.Z. Wang et al. 2010.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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