Utente:BlackPanther2013/Sandbox/1.0
Deserto alpino dell'altopiano del Tibet settentrionale e dei monti Kunlun North Tibetan Plateau-Kunlun Mountains alpine desert | |
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Ecozona | Paleartica (PA) |
Bioma | Praterie e boscaglie montane |
Codice WWF | PA1011 |
Superficie | 374 400 km² |
Conservazione | Relativamente stabile/intatta |
Stati | ![]() |
Scheda WWF |
Il deserto alpino dell'altopiano del Tibet settentrionale e dei monti Kunlun è un'ecoregione dell'ecozona paleartica, definita dal WWF (codice ecoregione: PA1011), situata nella parte centrale della Cina[1].
Territorio
L'ecoregione comprende gli elevati altopiani che si estendono tra le catene del Karakoram e del Kunlun e si estende verso est lungo il margine settentrionale dell'altopiano del Tibet. Il Kunlun, una delle principali catene montuose dell'Asia centrale, si allunga per 2500 km da est ad ovest, dal Sichuan occidentale al Pamir, e delimita il confine settentrionale dell'altopiano del Tibet. Il Kunlun è uno dei luoghi più remoti del pianeta. A sud delle sue creste vi è la parte più elevata e meno densamente popolata dell'intero altopiano del Tibet, mentre a nord di esse si estende l'estremamente arido bacino del Tarim. Ad ovest, nella parte più fredda ed arida dell'altopiano del Tibet, perfino i bacini lacustri si trovano ad oltre 5000 m di quota. Intense gelate hanno luogo quasi ogni notte, in ogni periodo dell'anno, e le temperature medie sono al di sotto del punto di congelamento per 9-10 mesi all'anno. A causa di queste temperature gelide, l'area è ricoperta da una vasta estensione di permafrost.
Le precipitazioni sono generalmente molto scarse ed in molte aree cadono appena 20-50 mm di precipitazioni all'anno, rigorosamente sotto forma di neve che si scioglie ed evapora rapidamente a causa dell'intensa irradiazione solare. Tuttavia, a seconda delle zone, l'andamento delle precipitazioni può presentare alcune variazioni. Le pendici settentrionali intrappolano abbastanza umidità proveniente dall'Artico sì da consentire lo sviluppo di piccoli boschetti di peccio di Schrenck (Picea schrenkiana), mentre le vette più alte ricevono abbastanza precipitazioni da creare un manto di neve che alimenta oasi verdeggianti ai piedi delle montagne. I venti, qui, sono persistenti e forti.
Poiché l'altopiano del Tibet digrada dolcemente da nord-ovest a sud-est, le temperature variano anche a seconda della latitudine, oltre che dell'altitudine.
La zona alpina del Tibet comprende tutte aree dove le temperature medie nel mese di luglio, il più caldo dell'anno, non superano i 10 °C. In effetti, quasi tutto l'altopiano, fatta eccezione per le vallate dei fiumi che ne segnano la regione meridionale - l'Indo, il Sutlej e lo Tsangpo, che attraversa anche la valle di Lhasa -, è caratterizzato da un freddo clima alpino. Nella regione alpina, in basa alla quantità di umidità il terreno può essere ricoperto da prati, steppa o deserto alpino. Man mano che le precipitazioni diminuiscono procedendo verso nord-ovest, la vegetazione muta da una fitta boscaglia ai prati, alla steppa e, infine, al deserto. Nel Tibet, le foreste sono confinate alle vallate. Sull'altopiano, infatti, non si possono sviluppare, a causa del rigido clima continentale e del fatto che l'altopiano è situato al di sopra dell'isoterma dei 10 °C.
Soils are salty in many areas and underlain with permafrost. Plant cover is very sparse, less than 8 percent, and often as low as 1 to 2 percent. It comprises a high-cold desert community dominated by Ceratoides compacta, a thorny, densely branched cushion plant that grows on debris and gravel slopes up away from the cold, salty dry lake beds. Associated species include Pegeophyton scapiflorum and Hedina tibetica. There are few others.
According to Chang (1981), "very low temperatures, very short or non-existent growing season, severe drought, high wind, and barren, rocky, and salty soil are typical ecological conditions for the high-cold desert plateau zone." The one woody plant which persists in these highlands, a species of tamarisk (Myricaria) that grows along riverbeds, holds all of its woody stems underground. Only the branchlets and minuscule leaves are exposed to form a dense cushion no more than 1 cm above ground.
Slopes above the lake basins support Carex compacta together with C. moorcroftii in a high cold steppe association. This slope vegetation is probably more robust due to temperature inversions in the lake basins, a pattern common to montane interior basins of western North America as well. A sparse subnival zone supports cushion plants like Saussurea gnaphaloides and Melandrium apetalum above 5,300 m. Permanent snowline is situated at 6,000 to 6,200 m.
A few small montane coniferous forest stands are found on the northern slopes of the Kunlun Mountain Range, overlooking the Tarim Basin at elevations of 2,700 to 3,600 m. Their total area is about 200 km2. The dominant tree is the spruce Picea schrenkiana with shrubby juniper in sunny sites.[1].
Flora
Questa regione è abbastanza distante dall'oceano da essere completamente tagliata fuori dall'influsso del monsone asiatico, e i bastioni montuosi che la cingono a nord fanno sì che sulla zona non si abbattano le tempeste provenienti da settentrione: di conseguenza, il bacino del Tarim è la regione della Cina che riceve il minor apporto di precipitazioni. Tuttavia, l'entità delle precipitazioni, specialmente sotto forma di neve, aumenta considerevolmente sulle pendici dei monti. Le acque che derivano dallo scioglimento di queste nevi alimentano oasi che in passato consentivano lo sviluppo di foreste decidue, e al giorno d'oggi forniscono un'importante risorsa idrica per l'irrigazione e gli insediamenti umani. Attualmente le foreste decidue si trovano solamente in poche aree ripariali[1].
Fauna
Il fiume Tarim e le sue sponde danno sostentamento ad una gran varietà di forme di vita che differiscono notevolmente da quelle del deserto circostante. Le foreste di Populus laurifolia sono ampiamente diffuse lungo i fiumi. Questo albero abbondante resiste benissimo alla siccità, ai venti impetuosi, ai suoli poveri di nutrienti e alle temperature estreme. La ghiandaia terragnola dello Xinjiang (Podoces biddulphi) è uno degli uccelli che si possono trovare nelle aree dove pioppi e tamerici crescono sulle dune stabili. Il succiacapre di Vaurie (Caprimulgus centralasicus), invece, non viene più avvistato in questa ecoregione dal 1929. Nelle zone del fiume non intaccate dall'interferenza umana possono essere avvistate alcune specie di anseriformi. L'ambiente umido della riserva naturale degli Altun Shan fornisce una ricca vegetazione essenziale per la sopravvivenza di molte specie native quali la gazzella del Tibet (Procapra picticaudata), il chiru (Pantholops hodgsonii), il kiang (Equus kiang), lo yak selvatico (Bos mutus), il lupo (Canis lupus), l'orso bruno (Ursus arctos), il leopardo delle nevi (Panthera pardus), il pika (Ochotona spp.), il cammello della Battriana (Camelus ferus) e la marmotta dell'Himalaya (Marmota himalayana)[1].
Conservazione
Gran parte delle foreste lungo il fiume Tarim sono state abbattute per fare spazio all'agricoltura, mentre una grande quantità di acqua del fiume è stata sfruttata per l'irrigazione, tanto da provocare la completa evaporazione di alcuni laghi del bacino del Tarim. Questa tendenza è destinata ad aumentare con il continuo reinsediamento nell'area di abitanti provenienti dalle affollate regioni della Cina orientale. La crescita della popolazione umana lungo il fiume potrebbe amplificare queste e altre minacce nei prossimi anni. Anche lo sfruttamento delle vaste riserve di petrolio presenti nel bacino potrebbe avere un impatto ambientale fortemente negativo sulla regione[1].