Associazione Sportiva Roma
L'Associazione Sportiva Roma S.p.A., abbreviata in A.S. Roma o più semplicemente Roma, è una società calcistica Italiana con sede a Roma. Fu fondata il 22 luglio 1927 e attualmente milita nella Serie A del campionato italiano di calcio. È una delle tre società di calcio italiane (con Lazio e Juventus) ad essere quotate in borsa.[3]
A.S. Roma Calcio ![]() | |
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Giallorossi; Lupi; 'A Maggica | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Lupa capitolina-Lupetto |
Inno | Roma Roma Antonello Venditti |
Dati societari | |
Città | File:Roma-Stemma.png Roma |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie A |
Fondazione | 1927 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Olimpico di Roma (73.481[1] posti) |
Sito web | www.asroma.it |
Palmarès | |
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Scudetti | 3 |
Titoli nazionali | 1 Campionato di Serie B |
Trofei nazionali | 9 Coppe Italia 2 Supercoppe italiane 1 Coppa CONI 1 Trofeo Nazionale di Lega Armando Picchi |
Trofei internazionali | 1 Coppe delle Fiere 1 Coppa Anglo-Italiana |
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Si invita a seguire il modello di voce |
Il simbolo della squadra è la Lupa capitolina; la divisa, che prende i colori dal gonfalone cittadino, è rosso scura tendente al porpora (rosso pompeiano) bordata di giallo-arancio (giallo oro o ocra)[4][5].
In 85 anni di storia ha sempre partecipato, tranne che in una sola occasione (nel 1951-52[6]), ai campionati di Serie A, vincendo 3 scudetti[7], 9 Coppe Italia (primato di vittorie nella competizione, condiviso con la Juventus)[8] e 2 Supercoppe italiane[9]. Ha terminato il campionato per undici volte al secondo posto e cinque volte al terzo; in 79 campionati di Serie A disputati degli 80 totali, la Roma è arrivata sul podio nel 24% delle occasioni. Dopo l'Inter, che è stata presente in tutte le edizioni, è, insieme alla Juventus, la squadra che ha partecipato a più campionati di serie A: 80 volte su 81. In ambito europeo i migliori risultati ottenuti sono stati la vittoria della Coppa delle Fiere nella stagione 1960-61[10] e la vittoria della Coppa Anglo-Italiana del 1972[11], oltre a una finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool nel 1984[12] e una finale di Coppa UEFA nel 1991, persa contro l'Inter[13].
Nella classifica mondiale per club dell'International Federation of Football History & Statistics di tutti i tempi (IFFHS All-Time Club World Ranking), aggiornata al dicembre 2009, la Roma occupa il dodicesimo posto[14]. Nel 1991 la Roma termina in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club stilata dall'IFFHS (IFFHS The World's Club Team for the Year).[15]
La Roma è anche uno dei membri dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.
Storia
Dalle origini agli anni cinquanta
Agli inizi del XX secolo nella città di Roma la pratica del foot-ball era svolta da un gran numero di piccoli club costituiti da semplici squadre di quartiere o da rappresentative calcistiche di classi sociali ben definite.[16][17] Negli anni venti continuarono ad esistere otto rappresentative cittadine nella prima divisione regionale: S.S. Alba, C.R. Juventus Audax, S.G.S. Fortitudo, S.S. Lazio, S.S. Pro Roma, U.S. Romana, Roman F.C. e C.S. Audace.[18]
La squadra capitolina venne costituita a Roma, in via Forlì 16, il 7 giugno 1927[19] grazie alla fusione delle società calcistiche: Alba Audace, presieduta dall'onorevole Ulisse Igliori, Roman e Fortitudo Pro Roma.[18][20] Il percorso che portò alla fusione venne intrapreso dal segretario della federazione romana del Partito Nazionale Fascista: Italo Foschi, all'epoca anche membro del CONI e dirigente della Fortitudo Pro Roma e dall'onorevole Ulisse Igliori, membro del direttorio nazionale del PNF; Foschi, seguendo le direttive della Carta di Viareggio riuscì nell'intento di creare un'unica società potenzialmente più competitiva.[21][22]
La data di nascita della Roma è stata lungamente discussa: ufficialmente viene infatti indicato il 22 luglio 1927, data del primo ordine del giorno; in realtà l'accordo per la fusione venne raggiunto il 7 giugno dello stesso anno, come annunciato il giorno successivo da alcuni quotidiani romani.[19][23][24].
Nei primi anni anni trenta la Roma occupò stabilmente le parti alte della classifica, esordendo in Coppa dell'Europa Centrale già nel 1931. Protagonisti del periodo furono alcuni giocatori di spessore presenti nella rosa, quali il capitano Attilio Ferraris IV, il portiere Guido Masetti, il mediano Fulvio Bernardini ed il centravanti Rodolfo Volk.[25][26][27][28] Nel 1934 il presidente Renato Sacerdoti rinnovò la squadra: cedette sia Volk che il capitano Ferraris IV (quest'ultimo alla Lazio tra i malumori della tifoseria) e acquistò tre giocatori argentini, tra i quali Enrico Guaita.[29][30][31] I tre furono protagonisti di una rocambolesca fuga nell'estate del 1935, pare a seguito di minacce circa un arruolamento nella guerra in Abissinia.[31][32] Della situazione, probabilmente anche a causa delle sue origini ebraiche, ne fece le spese anche il presidente Sacerdoti che si trovò costretto a lasciare la presidenza; nonostante queste vicissitudini la squadra nella stagione 1935-36 si classificò seconda.[33]
Nella stagione 1941-42 la Roma conquistò il suo primo scudetto, vincendo nell'ultima giornata per 2-0 contro il Modena. Il titolo fu frutto, tra gli altri, dell'allenatore Alfred Schaffer e del giovane centravanti Amedeo Amadei, autore di 18 reti.[34][35] Negli anni successivi, la squadra venne sostanzialmente confermata, nonostante l'elevata età media della ristretta rosa giallorossa.[36] Anche a causa di questo motivo, terminato il conflitto mondiale e ripresi i campionati, la Roma disputò alcune stagioni particolarmente negative.[37]
Dagli anni cinquanta agli anni settanta
Gli anni quaranta si conclusero con la Roma salva rispettivamente in due stagioni, entrambe al centro di polemiche per presunti favoritismi arbitrali nei confronti degli stessi giallorossi: nella stagione 1947-48, in Roma-Salernitana, con l'arbitro Vittorio Pera che non vide un evidente fallo sul portiere Vittorio Masci e, di conseguenza, non annulla il gol decisivo di Pesaola che condanna i campani alla B;[38] nella penultima partita della stagione 1949-50, in Roma-Novara, incontro terminato 2-1 che permise ai giallorossi di salvarsi.[39] La discesa in Serie B venne solo rimandata di un anno, nella stagione 1950-51 la squadra perse 11 partite per 1-0 e cambiò numerosi allenatori, retrocedendo il 17 giugno del 1951, esattamente nove anni dopo la conquista, anch'essa all'ultima giornata, del primo scudetto.[36] La caduta nella serie cadetta spinse il vecchio presidente Renato Sacerdoti a riprendere la guida della società riuscendo a farla risalire subito nella massima serie nonostante nella stagione 1951-52 vi fosse un unico posto utile per la promozione.[33] Negli anni successivi la squadra venne potenziata con acquisti di rilievo come quelli di Alcides Ghiggia e Dino Da Costa, quest'ultimo vinse la classifica marcatori del 1957-58 con 22 reti e segnò in quasi tutti i derby da lui disputati.[36][40][41] In quegli anni un altro protagonista della squadra fu Giacomo Losi che per 40 anni rimase il giocatore con più presenze in assoluto con la maglia della Roma venendo appellato dai tifosi Core de Roma.[42][43] In campionato la Roma alternò buone stagioni, come il terzo posto nel 1954-55, ad altre negative come nel 1956-57 quando sfiorò nuovamente la retrocessione, mentre nelle restanti annate mantenne quasi costantemente il sesto posto in classifica.[36]
Nel 1960-61 la Roma conquistò la Coppa delle Fiere vincendo la doppia finale contro il Birmingham City: dopo aver pareggiato 2-2 in trasferta, i giallorossi si imposero all'Olimpico per 2-0.[44][45]
A questo successo seguirono due vittorie in Coppe Italia. La prima venne ottenuta battendo in finale il Torino nel 1963-64, nonostante un campionato deludente concluso con un dodicesimo posto in classifica. La seconda affermazione giunse cinque anni dopo, al termine di un girone finale che vide la Roma sfidare il Foggia nell'ultima partita decisiva, benché ai fini della vittoria risultò determinante il successo in trasferta sul campo del Cagliari.[46]
A dispetto di tali successi la Roma durante il decennio attraversò una grave crisi finanziaria tale da non permettere, nel 1964, il pagamento degli stipendi ai giocatori,[47][48] Nel 1967 il presidente Franco Evangelisti, dopo alcune importanti cessioni completò il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Roma in una società per azioni.[49] La squadra dispose comunque di buoni giocatori, tra i quali l'attaccante argentino Manfredini, tra i più prolifici cannonieri della storia giallorossa, la mezz'ala Lojacono e l'oriundo Angelillo. Altri protagonisti dell'epoca furono lo svedese Selmosson e l'uruguagio Schiaffino, Capello, De Sisti e l'allenatore Herrera.[50] La Roma di questi anni non riuscì mai a superare il quinto posto in classifica in campionato, per questo la stampa accusò i giocatori di condurre stile di vita poco professionale.[36]
La Roma comunque raggiunse la semifinale di Coppa delle Coppe 1969-70, perdendo però il sorteggio con la monetina avvenuto al termine della partita di spareggio conclusasi in parità.[49]
Gli anni settanta furono uno dei decenni meno gloriosi per la storia romanista: a Giacomo Losi non venne rinnovato il contratto e nell'ultimo anno della presidenza di Marchini vennero ceduti alla Juventus i tre gioielli della rosa: Spinosi, Capello e Landini.[49] La Roma, ribattezzata "Rometta", oscillava costantemente in posizioni di media classifica ad esclusione del 1974-75, quando si classificò al terzo posto e del 1978-79 quando ottenne la salvezza solo alla penultima giornata.[51] Nella stagione successiva la Roma venne rilevata da Dino Viola, che la trasformò completamente, affidando la guida tecnica a Nils Liedholm.
Dagli anni ottanta agli anni duemila
Dino Viola ottenne immediatamente buoni risultati vincendo due Coppe Italia consecutive superando in entrambe le finali il Torino ai rigori. Le partite furono caratterizzate dalle parate dei portieri e dagli errori dei giocatori, in particolare la sequenza nella finale del 1979-80 si chiuse con sette errori e cinque realizzazioni.[52]
In campionato la crescita societaria portò nella stagione 1980-81 al raggiungimento di un secondo posto, ciò anticipò la vittoria del secondo scudetto, avvenuta nella stagione 1982-83, sempre sotto la guida di Nils Liedholm. Elementi di spicco della squadra furono capitano Agostino Di Bartolomei, il brasiliano Paulo Roberto Falcão, il centravanti Roberto Pruzzo e l'ala campione del mondo Bruno Conti. Nell'arco della stagione la Roma conquistò il primato nelle prime giornate e lo mantiene continuativamente sino alla fine: il titolo venne conquistato l'8 maggio 1983 nello Stadio Luigi Ferraris, dopo un pareggio con il Genoa.[53][54][55][56]
L'anno successivo la Roma vinse la sua quinta Coppa Italia e giunse in finale di Coppa dei Campioni, che nell'occasione si disputò proprio allo Stadio Olimpico di Roma. Tuttavia la squadra non riuscì ad imporsi contro il Liverpool e, dopo aver concluso i tempi regolamentari per 1-1, perse il trofeo ai calci di rigore, a causa degli errori dal dischetto di Bruno Conti e Ciccio Graziani.[57]
Dino Viola affidò successivamente la panchina giallorossa a Sven-Göran Eriksson, che nella stagione 1985-86 vince la sesta Coppa Italia e giunse vicino a conquistare un nuovo scudetto, conquistato tuttavia dalla Juventus.[58]
La Roma di Dino Viola perse gradualmente competività riuscendo comunque ad avere un ultimo sussulto nel 1990-91: pochi mesi dopo la morte del presidente la squadra vinse la sua settima Coppa Italia, battendo in finale la Sampdoria campione d'Italia e raggiunse anche la finale di Coppa UEFA, perdendola nella doppia sfida contro l'Inter;
Morto Viola, la Roma entrò in un lungo periodo di caos societario, acuito nel 1993 dall'arresto del nuovo presidente Giuseppe Ciarrapico.[59][60][61][62][63][64][65][66]
La società venne rilevata successivamente da Franco Sensi, che rinforzò la squadra, mancando tuttavia di ottenere risultati di rilievo.[67][68][69] Nel decennio si alternarono nella panchina in tutto quattro allenatori.[70] Tra i giocatori più rappresentativi del periodo figurano la punta argentina Abel Balbo, il centrocampista Amedeo Carboni, un esordiente Francesco Totti, Marco Delvecchio e Vincent Candela.[41][71]
Nell'estate del 1999 la Roma ingaggiò il titolato allenatore Fabio Capello e la punta Vincenzo Montella, ai quali l'anno successivo seguì una campagna acquisti tra le più dispendiose della storia giallorossa che, sostenuta dall'iniezione di capitali derivata dall'ingresso in borsa della società, ingaggiò atleti di elevato valore, come l'attaccante Batistuta.[72] La Roma nel 2001 si presentò quindi come pretendente per il titolo che a fine stagione riuscì a vincere. La squadra conquistò quasi subito la testa della classifica senza abbandonarla per tutta la durata del torneo, tuttavia alcuni pareggi nelle ultime partite la portarono a vincere il titolo solamente nell'ultima giornata grazie ad una vittoria sul Parma. Due mesi dopo la Roma vinse anche la sua prima Supercoppa italiana contro la Fiorentina.
Negli anni successivi la Roma si mantenne nelle prime posizioni in classifica giungendo seconda nella stagione 2001-02 e nella stagione 2003-04.[73] All'esordio nella nuova UEFA Champions League la squadra non superò il secondo girone eliminatorio nonostante si fosse trovata prima in classifica a due sole partite dal termine. Nell'estate del 2004 Capello lasciò la Roma assieme a diversi giocatori chiudendo definitivamente un ciclo.[74][75]
In questo periodo Rosella Sensi, sostituendo gradualmente alla presidenza il padre Franco, attuò una politica societaria di autofinanziamento mirata a garantire il mantenimento di un adeguato livello tecnico della squadra.[76][77]
Nella stagione 2005-06 la Roma ingaggiò l'emergente allenatore Luciano Spalletti con il quale, anche per effetto delle sentenze sportive di Calciopoli, riuscì a raggiungere il secondo posto in campionato per tre anni consecutivi.[78] La squadra alternando vittorie di prestigio e rovesci eclatanti si ritagliò anche uno spazio in Europa raggiungendo due volte i quarti di finale di Champions League e vincendo il girone eliminatorio. Tali buoni risultati si concretizzarono con la vittoria di due Coppe Italia consecutive (2006-07 e 2007-08), vinte entrambe in finale contro l'Inter, ed una Supercoppa italiana nel 2007.
Nella stagione 2009-10 il dimissionario Spalletti venne sostituito dal romano Claudio Ranieri che raggiunse il secondo posto in campionato e la finale di Coppa Italia, persa sempre contro i nerazzurri. Nella stagione successiva, in seguito alla sconfitta per 4-3 contro il Genoa, Ranieri si dimise per lasciare il posto all'esordiente Vincenzo Montella.[79][80]. Al termine della stagione la società giallorossa venne ceduta ad un gruppo di imprenditori statunitensi guidato da Thomas DiBenedetto.[81] La nuova proprietà ingaggiò come direttore sportivo Walter Sabatini,[82] il quale decise di affidare la panchina giallorossa all'emergente spagnolo Luis Enrique.[83] Tuttavia la squadra non ottenne i risultati sperati, concludendo la stagione con un settimo posto che ha portato il tecnico asturiano ad abbandonare la capitale.[84]
La società ha però risposto riportando a Roma il tecnico Zdeněk Zeman e con una campagna acquisti estiva che ha consegnato al boemo molti nuovi giocatori.[85] Inoltre il 27 giugno 2012 il Consiglio d'Amministrazione della Roma ha eletto, come nuovo presidente, un altro uomo della cordata americana: James Pallotta.[86]
Cronistoria
Cronistoria della Associazione Sportiva Roma | ||
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. Primo turno di Coppa delle Fiere.
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Colori e simboli
Simboli ufficiali
Lo stemma
L'attuale logo della Roma è il restyling del primo stemma, quello che la società adottò dalla sua fondazione fino alla fine degli anni settanta. Nel 1978, l'ultimo anno di Anzalone alla presidenza della squadra, durante un'amichevole negli Stati Uniti contro i New York Cosmos, i dirigenti giallorossi ebbero occasione di osservare come in America lo sport fosse trainato principalmente dal merchandising e dalla vendita di prodotti legati alla squadra.[88] La proprietà decise pertanto di istituire un ufficio per la pubblicità, diretto dal grafico Piero Gratton, il quale realizzò un nuovo logotipo per la società giallorossa, affinché si potessero successivamente creare una serie di prodotti per la vendita legati ad esso.[89] La lupa capitolina non poteva essere registrata come marchio, così venne creato il celebre lupetto nero stilizzato con l'occhio rosso, che spesso compariva incorniciato da due cerchi concentrici giallo-rossi. Insieme al lupetto venne creato anche un secondo logo, un "R" stilizzata, giallo rossa e nera ma, a differenza del più celebre lupetto, non ebbe molta fortuna.[90] Il lupetto ha accompagnato le maglie giallorosse fino alla stagione 1996-97, per essere riutilizzato poi dalla stagione 2009-10 fino ad oggi, nelle maglie da trasferta e nelle terze divise.
Il 20 luglio 1997, grazie ad un accordo con il Comune di Roma, venne concesso un permesso speciale alla società capitolina per poter utilizzare il simbolo della lupa e riproporre, così, una nuova versione dello stemma, ispirato a quello originale che aveva caratterizzato la società dagli albori fino agli anni settanta. Venne così creato l'attuale simbolo della società.[48]
L'inno
L'inno ufficiale della Roma è Roma Roma, con il testo di Antonello Venditti e Sergio Bardotti e la musica di Antonello Venditti e Giampiero Scalamogna, meglio noto con il nome d'arte di Gepy & Gepy.[91][92][93] Il brano venne proposto per la prima volta durante la partita Roma-Fiorentina del 15 dicembre 1974 per festaggiare la marcatura di Penzo, circostanza questa rimasta isolata, in seguito verrà infatti diffuso al termine della lettura delle formazioni di ogni partita, poco prima dell'ingresso in campo delle squadre (ad eccezione delle partite casalinghe di UEFA Champions League).[94].
La mascotte
La mascotte ufficiale della società è Romolo, un pupazzo a forma di lupo. La maglia che indossa ha il numero 753, a simboleggiare il 753 a.C., anno di fondazione della città di Roma. Questo è solito fare un giro di campo prima della partita e farsi scattare foto insieme a tifosi e calciatori della Roma.
Divise storiche
Stadi
Nella città di Roma sul finire degli anni venti solo la Lazio e l'Audace avevano dei campi di gioco capaci di ospitare un discreto numero di spettatori: gli impianti erano quello del Rondinella ed il Motovelodromo Appio; quest'ultimo apparteneva al Audace e fu tra i principali motivi della sua fusione con la più quotata Alba nel 1926.[95] Il Motovelodromo nel 1927 sarà teatro delle prime partite della Roma, che saltuariamente giocherà anche al Campo Rondinella e allo Stadio Nazionale del PNF.[96][97]
La Fortitudo giocava nel Campo Aurelio Madonna del Riposo un piccolo impianto sito all'interno della Pineta Sacchetti mentre il Roman disponeva del campo Due Pini - il primo vero impianto calcistico di Roma, situato nell'area dove oggi si trova il Tennis Club Parioli - che aveva piccole tribune in legno e degli spogliatoi.[98][99][100] La Fortitudo aveva in progetto la costruzione di un impianto in stile inglese nel quartiere di Testaccio e tale progetto venne ripreso dalla Roma a fusione avvenuta.[99] Tra i costruttori dell'impianto figura l'Ing. Silvio Sensi, padre di Franco Sensi, che disegnò lo stadio e procurò il legno per le tribune.[101][102] A quel periodo è legata una delle più significative pagine della storia romanista: il pubblico assisteva agli incontri da tribune in legno dipinte di giallo-rosso spingendo la squadra con il proprio tifo (non sempre attento ai canoni della sportività), rendendo "Campo Testaccio” uno dei terreni tra i più temuti fra gli avversari dell'epoca.[103][104] La Roma giocò a Testaccio fino alla stagione 1939-40, l'impianto venne abbandonato poiché dava segni di cedimento ed aveva subito ristrutturazioni che ne avevano sensibilmente ridotto i posti.[105] Nella stagione 1940-41 la squadra si spostò nello Stadio Nazionale del PNF, ampliato nel 1934 per i mondiali di calcio, dove vinse il suo primo scudetto.[106] L'impianto, rinominato semplicemente Stadio Torino dopo la tragedia di Superga, venne utilizzato dalla società fino al 1953, vide quindi la retrocessione del 1951 e la stagione in Serie B l'anno successivo.[107]
Nella stagione 1953-54 la Roma si spostò nello Stadio Olimpico, ristrutturato ed inaugurato nel 1953, dove gioca le partite casalinghe ancora oggi.[108] L'impianto ha subito diverse modifiche negli anni, le più corpose sono avvenute negli anni novanta con la demolizione di quasi tutto il vecchio impianto e la relativa ricostruzione[109], in occasione dei Mondiali di Calcio che si svolsero in Italia nel 1990. Con tale opera venne installata una copertura che chiuse la visuale del campo dalla collina di Monte Mario che sorge alle spalle dello stadio e da dove moltissime persone ogni domenica si radunavano per vedere gli incontri analogamente con quanto accadeva al campo di Testaccio con i tifosi stipati sul Monte dei Cocci.[110]
Società
A.S. Roma SpA è una società per azioni dal 1967 con un capitale sociale di 19 milioni e 800 000 euro (circa 132 milioni e 500 000 azioni con un valore nominale di 15 centesimi di euro). La proprietà è suddivisa come segue: il 67.1% riconducibile alla "Neep Roma Holding SpA" di DiBenedetto[111], il 2.5% alla Tikal Plaza SA di Danilo Coppola ed il restante 30.403% negoziato sul mercato.[112] A partire dal 23 maggio 2000, la società è stata quotata sul listino della Borsa Italiana, nel segmento Standard (codice ISIN: IT0001008876 - codice alfanumerico: ASR), e su tale mercato vengono negoziate le azioni ordinarie circolanti.[72]
La sede sociale è il Centro sportivo Fulvio Bernardini, di proprietà della società fino al 28 dicembre 2005, poi ceduto con la formula del leasing a Banca Italease per un guadagno di 30 milioni di euro. Alla Roma viene concesso il diritto ad usufruirne per almeno 15 anni, per un affitto annuo di 3.2 milioni di euro, e potrà esercitare l'opzione di riscatto alla scadenza.[113]
Secondo la rivista americana Forbes, in uno speciale reportage del 2008, il valore del club capitolino ammonta a 434 milioni di dollari, classificando la Roma undicesima nella graduatoria mondiale delle società più valutate e terza tra quelle italiane, dopo Milan e Juventus.[114] Nel 2010, dal rapporto annuale pubblicato da Deloitte, risulta essere la diciottesima società di calcio più ricca in Europa, con un fatturato di 122,7 milioni di euro, posizionandosi quarta tra i club italiani.[115]
Organigramma societario
Dal sito internet ufficiale della società.[116]
File:Romaasstemma.png
A.S. Roma S.p.A
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File:Romaasstemma.png
A.S. Roma S.p.A
Struttura organizzativa
Soccer SAS di Brand Management s.r.l.
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Sedi sociali
Le sedi della Associazione Sportiva Roma[118]
Sponsor e fornitori tecnici
Settore giovanile
Il settore giovanile della Roma è formato da squadre partecipanti ai campionati Primavera, Allievi Nazionali, Allievi Regionali, Giovanissimi Nazionali, Giovanissimi Regionali, Giovanissimi Provinciali A, Giovanissimi Provinciali B, Esordienti, Pulcini (2001), Pulcini (2000).[119]
Primavera
La Primavera, attualmente guidata da Alberto De Rossi, è seconda tra le squadre più titolate d' Italia grazie 7 Campionati Primavera. Ha vinto anche 4 Coppe Italia, 3 Torneo di Viareggio e 1 Supercoppa Primavera, questa vinta contro l'Inter il 5 settembre 2012.[120]
Molti calciatori professionisti sono stati educati da questo settore giovanile; negli anni '70 troviamo nel vivaio giallorosso, ad esempio, Bruno Conti e Agostino Di Bartolomei, negli anni '80 Giuseppe Giannini (detto Er Principe), e negli ultimi tempi, l'attuale capitano Francesco Totti e Daniele De Rossi.[121][122][123]
Tra gli ultimi prodotti del vivaio figurano Alessandro Florenzi e Federico Viviani, entrambi appartenenti alla rosa del settimo Campionato Primavera conquistato.[124][125]
Storia
Antonio Trebiciani ha allenato la Roma primavera per moltissimi anni dall'inizio degli anni Settanta fino al 1980 vincendo tre campionati nazionali nel 1972-73, nel 1973-74 e nel 1977-78. Con la selezione Primavera della Roma ha vinto anche due coppa Italia Primavera nel 1973-74 e nel 1974-75. È a tutt'oggi l'allenatore più titolato nel campionato Primavera. Saul Malatrasi nella stagione 1980-81 sostituì Antonio Trebiciani alla guida della Roma Primavera, che portò alla vittoria del Torneo di Viareggio 1981. Nella stagione 1981-82 Romeo Benetti subentra a Saul Malatrasi alla guida della Roma Primavera e rimanendo in panchina per tre stagioni ha vinto il torneo di Viareggio 1983 e il Campionato Primavera nella stagione 1983-84. Sergio Santarini nella stagione 1984-85 subentra a Romeo Benetti alla guida della Roma Primavera che nella stagione precedente si era laureata campione d'Italia e porta la primavera romanista alla finale del Torneo di Viareggio, persa contro il Torino[126]. Santarini lascia dopo una sola stagione e viene allora chiamato Luciano Spinosi che inizia la carriera di allenatore nella stagione 1984-85. Spinosi ha guidato la selezione primavera giallorosso per 10 anni fino alla stagione 1993-94 vincendo il Campionato Primavera 1989-90, la Coppa Italia Primavera 1993-94 e il Torneo di Viareggio 1991. Negli anni in cui è stato alla guida della selezione Primavera della Roma ha allenato Francesco Totti.[127]
Dagli anni 2000 guida la rappresentativa giallorossa Alberto De Rossi che ha vinto il campionato nella stagione 2004-05 e 2010-11. De Rossi ha inoltre vinto la Coppa Italia Primavera nel 2011-12 e la supercoppa Primavera nel 2012.
Allenatori e presidenti
Allenatori
In totale sono 65 gli allenatori che hanno guidato la Roma, il primo dei quali (stagione 1927-28) fu William Garbutt, che perdurò fino al 1929.
L'allenatore che per più tempo si è seduto sulla panchina giallorossa è stato Nils Liedholm, rimasto alla guida per dodici stagioni (dalla stagione 1973-74 a quella stagione 1976-77, dalla stagione 1979-80 alla stagione 1983-84, dalla stagione 1987-88 alla stagione 1988-89 ed una parentesi nella stagione 1996-97 con Ezio Sella).
Alfred Schaffer fu l'allenatore del primo scudetto romanista, Liedholm del secondo, Fabio Capello del terzo.
Gli allenatori che hanno vinto la Coppa Italia con la Roma sono (cronologicamente): Juan Carlos Lorenzo (1963-64), Helenio Herrera (1968-69), Nils Liedholm ((1979-80, 1980-81 e 1983-44), Ottavio Bianchi (1990-91), Luciano Spalletti (2006-07 e 1907-08).[128] Spalletti e Capello hanno anche vinto una Supercoppa Italiana a testa, Luis Carniglia una Coppa delle Fiere, Herrera anche un Torneo Anglo-Italiano.[129][130]
L'allenatore che ha vinto più titoli è Liedholm, con uno scudetto e tre Coppe Italia, segue Spalletti con due Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana, Capello con uno scudetto ed una Supercoppa, Herrera con una Coppa Italia ed un Torneo Anglo-Italiano, Schaffer con un campionato, Eriksson, Lorenzo e bianchi con una Coppa Italia e Carniglia con una Coppa delle Fiere.
Guido Masetti, Giovanni Degni, Carlo Mazzone, Luigi Brunella, Angelo Benedicto Sormani, Fabio Capello, Claudio Ranieri e Vincenzo Montella oltre che essere stati allenatori, hanno anche giocato nella Roma.
Presidenti
In più di 80 anni di storia romanista, vi sono stati 23 presidenti avvicendatisi.[118]
Il più longevo è stato Franco Sensi, che è stato a capo della Roma dal 1993 al 2008, anno della sua morte. E' anche, per trofei, il più vincente, alla pari di Dino Viola: questo ha vinto uno scudetto (1982-83) e quattro Coppe Italia, Sensi uno scudetto (2000-01), due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane.
Gli unici presidenti ad aver vinto un trofeo internazionale sono Gaetano Anzalone (Torneo Anglo-Italiano 1972) e Anacleto Gianni (Coppa dell Fiere 1960-61).
Thomas DiBenedetto, dopo l'acquisizione della Roma nel 2011, è diventato il primo presidente straniero possedente di un squadra di calcio italiana.
L'attuale presidente giallorosso è James Pallotta, il quale è stato nominato tale dal Consiglio d'Amministrazione della società il 27 giugno 2012.
La Roma e la Nazionale Italiana
Tra i primi giocatori della roma ad aver giocato in nazionale meritano menzione Fulvio Bernardini[131], Attilio Ferraris IV.[132] e Amedeo Amadei[133]. Il primo fu considerato un giocatore eclettico: quando ancora giocava nella Lazio giocava nel ruolo di estremo difensore, nell'Inter di centravanti, nella Italia e nella Roma di centro-mediano. Il secondo fu preferito inizialmente a Bernardini per la sua tempra e la capacità di raggiungere le due ali con lunghi e improvvisi traversoni; con l'Italia vinse il mondiale 1934. L' attaccante Amadei fu una risorsa preziosa per la Roma del primo scudetto ed anche per gli azzurri, soprattutto per la sua velocità. A metà del ventesimo secolo vi furono molti giocatori giallorossi convocati tra i quali:
- l'oriundo Antonio Angelillo[134] che, quando ancora giocava con l'Argentina diventò campione dell' America meridionale nel 1957 (quando ancora era nel Boca);
- il centravanti Pierino Prati, l'ala Angelo Domenghini e il centrocampista Giancarlo De Sisti[135][136][137], campioni d' Europa 1968 (quando giocavano rispettivamente in Milan, Inter e Fiorentina);
- il regista Fabio Capello[138], che in nazionale fu amato soprattutto per la sua intelligenza (allora giocava nella Juventus).
Negli anni settanta e ottanta altri giocatori della Roma hanno indossato la casacca azzurra:
- Francesco Rocca[139], instancabile terzino e punto fermo della Nazionale fino all'infortunio al ginocchio;
- l'attaccante Francesco Graziani[140] e l'ala Bruno Conti[141], entrambi campioni del mondo 1982 (Graziani era allora un calciatore della Fiorentina);
- il bomber Roberto Pruzzo[142], tre volte capocannoniere della Serie A.
- il centrocampista Carlo Ancelotti[143], terzo al Mondiale 1990, quando giocava nel Milan.
Negli ultimi tempi ulteriori giocatori della Roma hanno fatto parte della nazionale, come Francesco Totti, Daniele De Rossi e Simone Perrotta, campioni del mondo 2006.[144]
Giocatori
Giocatori celebri e rappresentativi
In oltre ottanta anni di storia molti giocatori hanno indossato la maglia della Roma, alcuni dei quali hanno militato anche nelle corrispettive nazionali. Tra i calciatori della Roma più famosi vi furono i capitani Attilio Ferraris IV, primo della storia giallorossa e campione del mondo 1934, il centrocampista Fulvio Bernardini, Guido Masetti, portiere e a capo della squadra del primo scudetto, campione del mondo 1934 e 1938, l'attaccante Amedeo Amadei, detto Fornaretto, vincitore anch'egli del primo campionato giallorosso e tuttora detentore del record di più giovane giocatore a segnare un gol in Serie A.[145] Oltre a questi sono ricordati dai tifosi anche il terzino Eraldo Monzeglio, anch'egli bi-campione del mondo e la punta storica Rodolfo Volk, autore del primo gol della squadra su campo Testaccio e Enrique Guaita, campione del mondo con l'Italia nel 1934 e dell’America meridionale con l'Argentina nel 1937, capocannoniere della stagione 1934-35 e detentore del record di marcature in Serie A nel campionato a sedici squadre.[146][147][148] A cavallo tra anni cinquanta e sessanta, troviamo Giacomo Losi, soprannominato Core de Roma per l'attaccamento alla maglia che lo ha portato a essere il calciatore con più presenze giallorosse (record poi superato da Francesco Totti); fu difensore e capitano della Roma vincitrice della Coppa delle Fiere, prima e unica della storia della società.[149] Tra anni settanta e ottanta vi furono diversi calciatori celebri in squadra, fra i quali vengono ricordati soprattutto i protagonisti del secondo scudetto romanista:
- l'allora capitano, Agostino Di Bartolomei, proveniente dalle giovanili della Roma e titolare fisso dal ritorno dal prestito al Vicenza (nella sua ultima partita prima della cessione i tifosi gli dedicarono uno striscione in cui vi era scritto: "Ti hanno tolto la Roma, ma non la tua curva")[150];
- Bruno Conti il quale, oltre ad essere bandiera della squadra, fu un vero e proprio talento del vivaio: dopo le giovanili, passò in prima squadra dove, dopo due stagioni in prestito al Genoa, diventò l'ala titolare; con la Roma vinse un campionato e cinque Coppe Italia, con la Nazionale la Coppa del Mondo 1982 venendo definito da Pelé miglior giocatore del torneo. Al termine della carriera agonistica assunse il ruolo di allenatore prima degli Esordienti, poi dei Giovanissimi della Roma fino ad allenare anche la prima squadra alla fine della stagione 2004-05. È ora un dirigente sportivo della squadra;[151]
- Roberto Pruzzo, uno dei migliori attaccanti giallorossi: vinse tre volte il titolo di capocannoniere, il campionato 1982-83 e quattro Coppe Italia con la Roma;[152]
- Falcao il quale, nonostante lo scetticismo iniziale, riuscì a diventare uno dei calciatori stranieri più amati della storia della società capitolina: dopo una prima stagione non particolarmente brillante, il brasiliano divenne un punto cardine della squadra che, anche grazie alle sue giocate, riuscì a vincere il secondo scudetto, due Coppe Italia e a raggiungere la finale di Coppa dei Campioni 1983-84; fu soprannominato dai tifosi "divino" e anche "ottavo re di Roma".[153]
A cavallo tra anni ottanta e novanta, vi furono due giocatori particolarmente acclamati dai tifosi della Roma: Rudi Völler e Giuseppe Giannini. Tra anni novanta e duemila, altri due brasiliani furono particolarmente acclamati dalla tifoseria: Aldair e Cafu.
Dal 20 settembre 2012, Tancredi, Cafu, Losi, Aldair, Rocca, Bernardini, Di Bartolomei, Falcao, Conti, Pruzzo e Amadei fanno parte della hall of fame della Roma,[154] la quale è la seconda società di calcio italiana ad averne presentata (7 ottobre 2012),[155] essendo stata preceduta dalla Fiorentina di un solo giorno.[156][157]
Numeri ritirati
Nell'estate del 2002 la Roma, come tributo alla classe e all'attaccamento alla squadra del difensore centrale Aldair, ha deciso di ritirare la maglia indossata dallo stesso (la numero 6) nel corso della sua lunga carriera nella squadra giallorossa (dal 1990 al 2003),[158]
Giocatori campioni del mondo
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio
Giocatori campioni d' Europa
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato europeo di calcio
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto la F.I.F.A. Confederations Cup di calcio
Palmarès
Competizioni nazionali
- Coppa Italia: 9 (Record condiviso con la Juventus)
- Serie B: 1
- Coppa CONI: 1
- 1928
- 1971
Competizioni internazionali
- 1972
Competizioni giovanili
Nazionali
- 1973-74, 1974-75, 1993-94, 2011-12
- 2012
- 1980-81, 1982-83, 1992-93, 1998-99, 2009-10
- 1986-87, 1995-96, 1998-99, 2006-07
- 1927-28, 1931-32, 1932-33, 1933-34
- Campionato Juniores: 2
- 1959-60, 1960-61
- Campionato Riserve: 4
- 1949-50,1951-52, 1956-57, 1957-58,
Internazionali
- FIFA Youth Cup: 2
- 1980, 2003
- 2005, 2006
- 1994, 1998, 2001, 2005, 2010
- 1957, 1988, 1991
- Torneo Internazionale Memorial Claudio Sassi-Sassuolo: 1
- 1994
- 1984
- Viareggio Junior Cup: 1
- 2010
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|---|
1º | Serie A | 84 | 1927-28 | 2012-13 |
2º | Serie B | 1 | 1951-52 | 1951-52 |
Statistiche di squadra
Campionati nazionali
Coppe nazionali
Coppe europee
- Champions League
- finalista (1): 1983-84
- Europa League
- finalista (1): 1990-91
- partecipazioni: 8 in Champions League, 6 in Coppa delle Coppe, 21 in Europa League/Coppa delle Fiere
Nota: dati a partire dalla creazione del Campionato Nazionale nel 1926 e aggiornati alla stagione 2012-13.
Record
- Nella classifica mondiale per club IFFHS di tutti i tempi (All-Time Club World Ranking), aggiornata al dicembre 2009, la Roma occupa il tredicesimo posto[159] mentre la classifica mondiale per club IFFHS relativa al periodo maggio 2010 - aprile 2011 (Club World Ranking) pone la Roma al quarantaseiesimo posto.[160]
- Nel 1991 la Roma termina in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club stilata dall'IFFHS (International Federation of Football History & Statistics), organismo internazionale che si occupa delle statistiche riguardanti la storia del calcio.[161]
- Tra le stagioni 1980-81 e 1981-82 la Roma, con Liedholm in panchina, stabilisce il proprio record di 30 risultati utili consecutivi in campionato, frutto di 15 vittorie e 15 pareggi.
- Il 26 febbraio 2006 la Roma, battendo la Lazio per 2-0 nel derby, stabilisce il record assoluto di 11 vittorie consecutive nella Serie A italiana, primato precedentemente appartenente, con 10 vittorie, a Bologna, Juventus e Milan.[162] La striscia di vittorie viene poi interrotta, il 5 marzo 2006, dal pareggio casalingo per 1-1 con l'Inter (rete di Taddei al 9' e pareggio di Materazzi all'89'). La stessa Inter ha poi battuto tale record nel campionato successivo con 17 vittorie consecutive.[163]
- La Roma ha vinto il maggior numero di Derby di Roma giocati contro la Lazio. Nella stracittadina detiene, inoltre, diversi primati positivi, quali il maggior numero di vittorie consecutive (5, tra il 1958 e il 1960 e tra il 2010 e il 2011) e il risultato più largo, sia in casa che in trasferta (5-0, il 1º novembre 1933; 1-5, il 10 marzo 2002). Tuttavia detiene un record negativo: quattro derby persi su quattro (due in Coppa Italia) nella stagione 1997-98.
- La vittoria più larga ottenuta dalla Roma in campionato (il 9-0 inflitto alla Cremonese nella stagione 1929-30) è anche il secondo risultato più largo della Serie A, assieme ad un identico risultato ottenuto dal Torino, dal Milan e dall'Inter. Il primato (10-0) spetta al Torino.[164]
- La Roma, la sera del 10 aprile 2007, subisce la sconfitta più pesante di una squadra italiana avvenuta nella fase finale della Champions League, venendo battuta per 7-1 dal Manchester United. Tale risultato, però, non costituisce il primato assoluto per la sconfitta di una compagine italiana nel massimo trofeo continentale: la Juventus perse l'incontro con il Wiener Sport-Club per 7-0 nel primo turno della Coppa dei Campioni 1958-59. La sconfitta di Manchester non rappresenta il primato negativo per i giallorossi nelle competizioni europee, la Roma venne superata per 8-0 negli ottavi di finale di Coppa Mitropa nel 1935 dagli ungheresi del Ferencvaros; tuttavia non è questa la sconfitta più pesante per una squadra italiana nelle coppe europee. Questo primato negativo spetta all'Ambrosiana-Inter che nel 1938, nei quarti di finale della Coppa Mitropa, viene sconfitta per 9-0 dai cecoslovacchi dello Slavia Praga, poi vincitrice della competizione.
In serie A
Per le fonti dei dati vedi la bibliografia. Nota: dati aggiornati alla stagione 2012-13.
File:Romaasstemma.png
Incontro in Serie A
Casa
Trasferta
|
File:Romaasstemma.png
Stagione in Serie A
Vittorie
Gol
Punti |
Statistiche individuali
Il giocatore che detiene, a oggi, il maggior numero di presenze con la maglia della Roma in Serie A è Francesco Totti (505); il precedente record, di Giacomo Losi, era di 386 presenze.[165]
Totti è anche il detentore del maggior numero di presenze con la casacca giallorossa, 505 in Serie A, 47 nelle coppe nazionali, 88 nelle coppe continentali, 5 in altre coppe, per un totale di 645 presenze e del numero di stagioni da capitano della squadra capitolina (13).[166]
Il calciatore romano è anche il miglior marcatore della storia romanista (270 reti complessive) ed è inoltre al quinto posto nella classifica marcatori di Serie A, terzo tra i bomber italiani di sempre, primo tra i giocatori ancora in attività; il precedente record di marcature giallorosse nella massima serie italiana apparteneva a Roberto Pruzzo, con i suoi 106 gol.[167]
Questo è anche il calciatore che, con la maglia della Roma, ha vinto il maggior numero di volte la classifica marcatori in Serie A (1980-81, 1981-82 e 1985-86).[168]
Tifoseria
La tifoseria organizzata giallorossa è concentrata all'interno della "Curva Sud" dello Stadio Olimpico.
Il 9 gennaio 1977 in occasione della gara Roma-Sampdoria (terminata con il punteggio di 3-0 per la squadra di casa) e seguendo l'esempio dei primi gruppi di ultras italiani che si davano da fare (ad esempio gli Ultras Granata del Torino), tutti i gruppi che si erano formati in curva (Guerriglieri della Curva Sud, Panthers, Boys, Fossa dei Lupi) decisero di unirsi in un unico gruppo organizzato, il Commando Ultrà Curva Sud (noto anche come CUCS).
Dal 1977 fino al 1987 (anno in cui il gruppo si scisse a seguito dei contrasti interni nati dall'arrivo in giallorosso dell'ex calciatore della Lazio Lionello Manfredonia) il CUCS fu uno dei più importanti gruppi organizzati italiani. Il Commando Ultrà Curva Sud si sciolse definitivamente nel 1999 per essere poi sostituito dal nuovo gruppo maggioritario, gli A.S. Roma Ultras[169][170].
A partire dalla stagione 2004-05 e a seguito dello scioglimento di tale gruppo, la Curva Sud è rimasta luogo di esistenza di numerosi gruppi autonomi, che non hanno una vera e propria prevalenza sugli altri, nonostante la posizione di riguardo assunta da "Boys" e "Fedayn", entrambi nati nel 1972.
A partire dalla stagione 2010-11, a causa dell'avvento della tessera del tifoso, la Curva Sud si divide in due: la parte bassa, dove i gruppi si sono riuniti per protestare contro la tessera del tifoso; la parte alta, dove si trova invece la maggior parte dei tifosi non appartenenti a gruppi o che si sono tesserati.
I tifosi della Roma non hanno dei veri gemellaggi, ma solo delle amicizie, che a livello nazionale sono con i sostenitori del Palermo e dell'Udinese, mentre a livello internazionale sono con i greci del Panathinaikos e gli scozzesi del Celtic.
Secondo alcuni sondaggi sul numero di spettatori allo stadio la Roma si collocherebbe al quarto posto tra le società italiane. Viene posizionata dietro Juventus, Inter e Milan.[171] Mentre come numero di tifosi complessivo si posizionerebbe in quinta posizione superata anche dal Napoli.
Organico 2012-13
Rosa
Rosa e numerazione sono aggiornati al 31 agosto 2012.[172]
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Staff tecnico
Staff aggiornato al 3 settembre 2012.[173]
Allenatore: | Zdenek Zeman |
Allenatore in seconda: | Vincenzo Cangelosi |
Collaboratore tecnico: | Giacomo Modica |
Preparatore atletico: | Roberto Ferola |
Collaboratore tecnico: | Aurelio Andreazzoli |
Preparatore atletico: | Vito Scala |
Preparatore dei portieri: | Guido Nanni |
Team manager: | Salvatore Scaglia |
Responsabile sanitario: | Michele Gemignani |
Medico sociale: | Francesco Colautti |
Medico sociale: | Alessandro Fioretti |
Recupero degli infortunati: | Luca Franceschi |
Recupero degli infortunati: | Francesco Chinnici |
Superleague Formula
La Roma ha preso parte alle competizioni automobilistiche della Superleague Formula partecipando ai campionati Superleague Formula 2008, 2009 e 2010.[174]
Stagione | Scuderia | Piloti | Vittorie Gara + SuperFinale | Pole Position | Posizione Finale |
---|---|---|---|---|---|
2008 | FMS International | Enrico Toccacelo - Franck Perera | 0 (nel 2008 la SuperFinale non era presente) | 1 | 5° (307 punti)[175] |
2009 | Azerti Motorsport - Alan Docking Racing | Jonathan Kennard - Franck Perera - Julien Jousse | 0 + 0 | 0 | 13° (211 punti)[176] |
2010 | Emilio De Villota.com/Motorsport | Franck Perera - Julien Jousse - Máximo Cortés | 1 + 0 | 1 | 8° (458 punti)[177] |
Note
- ^ (EN) Stadio Olimpico, su asroma.it, 2 marzo 2009. URL consultato il 5 aprile 2012.
- ^ Redazione de "Il Giornale", Una lunga storia di passione per il popolo della «Maggica», in ilgiornale.it, Milano, Società Europea di Edizioni, 22 luglio 2007. URL consultato il 7 settembre 2012.«"La Roma non si discute, si ama", come esternò Renato Rascel durante una delle serate più tristi della storia romanista, quando al teatro Sistina il popolare «Renatino» interruppe lo spettacolo per avvisare il pubblico che da quel momento la Roma era finita nel campionato cadetto.»
- ^ Borsa Italiana: ASR
- ^ Le maglie dell'AS Roma hanno presentato diverse gradazioni di colore nel corso degli anni, alternando rossi più vivi ad altri tendenti al granata. Cfr: Salvi & Savonarelli, pp 181-184
- ^ I colori della società avrebbero influenzato anche i colori del vessillo cittadino. Cfr: Salvi & Savonarelli, p. 64
- ^ Caduta e rinascita: la Coppa delle Fiere, su asroma.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
- ^ Serie A TIM - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
- ^ TIM Cup - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
- ^ Supercoppa TIM - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
- ^ Coppa delle Fiere - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
- ^ Anglo-Italian Cup 1972, su rsssf.com. URL consultato l'8 agosto 2012.
- ^ 1983/84: Rigori amari per la Roma, su it.uefa.com. URL consultato l'8 agosto 2012.
- ^ Nell'Inter ci pensa Matthäus, su it.uefa.com. URL consultato l'8 agosto 2012.
- ^ (EN) IFFHS All-Time Club World Ranking, su iffhs.de, International Federation of Football History & Statistics. URL consultato il 4 febbraio 2012.
- ^ (EN) IFFHS The World's Club Team for the Year, su iffhs.de, International Federation of Football History & Statistics. URL consultato il 22 settembre 2009.
- ^ Sull'origine della popolarità del calcio: Salvi & Savonarelli
- ^ Sulle caratteristiche delle squadre romane ad inizio XX sec: Corriere dello Sport & Rai Trade, 01
- ^ a b Carlo Fontanelli, Simona Carboncini, I colori del calcio, su www.asroma.it, GEO Edizioni, 2000', pp. 26-29.
- ^ a b Numero di catalogo MF.P. 74 per Il Messaggero e MF.P. 168 per Il Tevere, entrambi disponibili su microfilm nella sala emeroteca della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
- ^ L'Unione Sportiva Alba Audace nasce dall'assorbimento del Club Sportivo Audace da parte della Società Sportiva Alba e la Fortitudo Pro Roma nasce dall'assorbimento della Pro Roma da parte della Fortitudo, entrambi avvenuti nel 1926. Salvi & Savonarelli
- ^ Giampiero De Andreis, La nascita - Fortitudo, Roman e Alba sotto la direzione del commendator Foschi si fondono per dare luce all'A.S. Roma, su sport.it, sport.it, 9-6-2001. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Andrew Lawless trad. Tonia Salerno, Calcio e fascismo – la creazione della Serie A italiana, su threemonkeysonline.com, Three Monkeys Online, 1-8-2005. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ «Presidente nominiamo la medaglia d'oro Ulisse Igliori». «D'accordo. E i colori?». «Naturalmente quelli di Roma, giallorossi». «E come si chiamerebbe questa società?». «E come vuoi che si chiami? Porta i colori di Roma e non può che chiamarsi Roma" Mario Pennacchia, Il calcio in Italia
- ^ Sandro: "Il 22 luglio è nato un sogno". Izzi: "Sì, ma il 7 giugno la Roma", in Il Romanista, 2 maggio 2007. URL consultato il 27 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2007).
- ^ Su Attilio Ferraris cfr: Luca Prosperi, Gli inglesi ai piedi di Attilio: era nato il Leone di Highbury, in Il Romanista, 13 novembre 2004, p. 9.
- ^ Su Guido Masetti cfr: Luca Prosperi, I lupacchiotti di Testaccio - Gemellata con la Roma, sarà intitolata al grande Guido Masetti, in Il Romanista, 11 ottobre 2004, p. 11.
- ^ Su Fulvio Bernardini cfr: Franco Bovaio, "Fuffo", a cent'anni dalla nascita la vendita del centro col suo nome Bernardini è nato il 28 dicembre 1905. Viola gli intitolò l'impianto nell'ottobre 1985., in Il Romanista, 30 dicembre 2005, p. 4.
- ^ Su Rodolfo Wolk cfr: Luca Prosperi, Lo chiamavano Sciabbolone: con quel tiro strappava le reti. Volk era un vero ariete di sfondamento, e fu il grande idolo di Testaccio, in Il Romanista, 1º novembre 2004, p. 6.
- ^ Sulla cessione di Ferraris alla Lazio:Pallotta & Olivieri un estratto del libro è visibile qui: Attilio Ferraris IV, su unmondoaparte.it. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ C'era una volta il Football - Da Orsi a Camoranesi, la lunga storia degli oriundi, su goal.com. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ a b Francesca Fanelli, 1934, Guaita mondiale e record, in Corriere dello Sport, 22 febbraio. URL consultato il 27 luglio 2012.«È suo il record di gol segnati - campionato 1934-35 - ben 29, primato assoluto di marcature per un torneo a sedici squadre»
- ^ Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 1 (1927-1942 - Dalla fondazione al primo scudetto), in La storia della roma in 10, Corriere dello Sport, 2006.
- ^ a b Francesco Caremani, Renato Sacerdoti, il presidente dimenticato, in Il Manifesto. l'articolo è stato riportato dall'Autore sul web: Renato Sacerdoti, il presidente dimenticato, su fangoenuvole.blogspot.com. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Giampiero De Andreis, I primi campionati e il primo scudetto, in Sport.it, Nexta Srl, 09 giugno. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Amadei ebbe il soprannome poiché figlio di fornai di Frascati. Egli stesso racconta come, fino a quando non si trasferì nella città (grazie ai soldi del contratto professionistico), si recasse agli allenamenti in bicicletta compiendo il tragitto dai castelli all'Urbe. Marco Impiglia, Pane e Pallone. Biografia del Fornaretto di Frascati, Roma, Viola, 2004.
- ^ a b c d e Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 2 (1942-1964 Gli assi dello Stadio Torino e dell'Olimpico), in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
- ^ La Roma in questo periodo ottenne piazzamenti dal 14º al 19º posto, solo nel 1956-57 con il 14º posto eguagliò tali posizioni.
- ^ Campionato Serie A Anno 1947-48, su salernitanastory.it. URL consultato il 02-08-2011.
- ^ Amarcord i capitani, su corederoma.it. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Franco Bovaio, Dino Da Costa, l'incubo dei laziali, in Il Romanista, 6 aprile 2005, p. 6.
- ^ a b Massimo Izzi, Quando il Presidente arriva col "botto", in Il Romanista, 27 maggio 2008, p. 5.
- ^ Stefano Boldrini, Collezione di gettoni Totti è al 10° record, in La Gazzetta dello Sport, 23 febbraio 2008. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ De Rossi: Core de Roma, su it.uefa.com, UEFA. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Nelle file della dirigenza romanista vincitrice del trofeo, figurava come vicepresidente Franco Sensi, che 40 anni dopo vincerà da presidente il terzo scudetto della storia giallorossa. Francesca Ferrazza, La città festeggia Franco Sensi, in La Repubblica, 28 luglio 2006, p. 11. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Robero Frosi, Una coppa per la Roma (PDF), in l'Unità, 12 ottobre 1961, p. 7. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ La Roma era prima nel girone con 7 punti seguita dal Cagliari con 6 ma ormai senza più partite da disputare. Il Foggia si trovava a quota 5 per cui avrebbe potuto raggiungere la Roma in testa alla classifica ma vista la differenza reti avrebbe dovuto vincere con almeno cinque gol di scarto.
- ^ Un episodio tanto emblematico e controverso fu La colletta del Sistina, dove vennero chiesti ai tifosi dei soldi per finanziare una trasferta della squadra. Roma, morto Marini Dettina. Il presidente della colletta, su corrieredellosport.it, 16 dicembre 2011. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ a b Valitutti & Izzi
- ^ a b c Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 3 (1965-1973 L'era dei maghi: da Oronzo Puglise a Helenio Herrera), in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
- ^ Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 2, in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
- ^ La Roma di Anzalone risulta essere la prima definita come "Rometta" Cfr: Mario Gherarducci, Liedholm, una vita a insegnare calcio, in Corriere della Sera, 7 ottobre 2002, p. 47. URL consultato il 27 luglio 2012.. Da allora questa definizione sembra essere usata per indicare anche altri periodi come i primi anni novanta cfr: Mario Sconcerti, Addio a Sensi, una vita per fare grande la Roma, in Corriere della Sera, 18 agosto 2008, p. 19. URL consultato il 27 luglio 2012. ed ogni situazione in cui la squadra appare in declino Cfr: Luca Valdiserri, Un incubo chiamato Rometta, in Corriere della Sera, 23 marzo 2009, p. 39. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Massimo Izzi, 17 Maggio 1980:all'Olimpico comquistammo una coppa che sembrava persa, in Il Romanista, 15 maggio 2007.
- ^ La stagione è ricordata per un gol annullato al difensore Maurizio Turone, avvenuto nello scontro diretto con la capolista Juventus: la decisione arbitrale divenne un simbolo della presunta dipendenza psicologica delle terne, il clamore dell'episodio mise in secondo piano come le recriminazioni per il titolo sfumato potessero essere ricondotte ai numerosi pareggi casalinghi. Stefano Petrucci, Quel gol di Turone brucia ancora, in Corriere della Sera, 10-9-1997.
- ^ Mario Gherarducci, Centimetri e veleni: gli Anni Ruggenti tra la Roma e la Signora, in Corriere della Sera, 13-1-1995.
- ^ Turone: la Roma, la Juventus e un fantasma sempre all'opera, su storiedicalcio.altervista.org, storiedicalcio.org. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Sui numerosi pareggi: Vintage: con una radio... strada facendo, su corederoma.it, Ass. Cult. Corederoma. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Gianni Mura, Si è fermata a undici metri dall'Europa, in La Repubblica, 31 maggio 1984, p. 17. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Gianni Brera, Perche Roma cadde risorse e giacque, in La Repubblica, 22 aprile 1986, p. 23. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Massimo Fabbricini, Ciarrapico non governa, Bianchi non piace, la Roma naufraga, in Corriere della Sera, 7 gennaio 1992, p. 29. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Franco Melli, Bianchi vittima delle promesse mancate di Ciarrapico, in Corriere della Sera, 21 gennaio 1992, p. 30. URL consultato il 27 luglio 2012.
- ^ Chi è Giuseppe Ciarrapico, in Corriere della Sera, 10-5-2008. URL consultato il 27 luglio 2012.
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Videografia
2010 – 100 grandi gol - le reti più belle della storia della Roma, DVD (x1), Tech Italy Corriere dello Sport, EAN 9771124848939, Italia
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- (DE, EN, IT) Associazione Sportiva Roma, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.