Template:Avvisounicode Template:Comune Francavilla Fontana (Template:IPA2, Francaidda [fɾaŋka'iɖɖa] in dialetto francavillese) è un comune italiano di 36.622[1] abitanti della provincia di Brindisi, in Puglia. È soprannominato anche la Città degli Imperiali,[2] in onore degli omonimi feudatari che governarono la città ininterrottamente per circa due secoli, portando il feudo all'apice della potenza, che di conseguenza divenne uno dei maggiori centri culturali e industriali dell'area (nell'Ottocento fu eletta capoluogo di circondario).[3]

La città è situata 35 km a ovest del capoluogo, lungo l'antico tracciato della via Appia, ed è il terzo centro in ordine di popolosità della provincia.

Importante centro agricolo, artigianale, industriale (piccole e medie imprese) e commerciale, è sede della Fiera Nazionale dell'Ascensione, terzo polo fieristico regionale dopo Bari e Foggia.[4] Nel 2009 ha ottenuto dalla Regione Puglia il riconoscimento di "città d'arte".[5]

Geografia fisica

Territorio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.
 
Scorcio dell'agro francavillese

Il territorio di Francavilla Fontana si estende prevalentemente in direzione nord-sud ed ha una superficie complessiva di 175,25 km2. A caratterizzare l'agro francavillese, specie nel versante nord,[6] è la presenza di numerosi trulli.[7]
L'uso del suolo è estremamente variabile e comprende colture arboree come oliveti, vigneti, frutteti e colture erbacee. I suoli sono calcarei o moderatamente calcarei con percentuale di carbonati totali che aumenta all'aumentare della profondità.[8] Vi è la presenza di calcari dolomitici (in particolare i calcari di Altamura, presenti in tutto il territorio murgiano e risalenti al Cretacico superiore), di calcareniti bioplastiche (calcareniti di Gravina, risalenti al Pleistocene inferiore) e di limi sabbiosi e argille (depositi marini terrazzati risalenti al Pleistocene Medio-Superiore).[9]

Idrografia

 
Il Canale Reale nei pressi della città

Come accade nel resto della Puglia, a causa delle rocce carsiche, la presenza di fiumi significativi in superficie è praticamente nulla, mentre, nel sottosuolo, risulta particolarmente interessante; tuttavia nel territorio francavillese si registra la presenza di acque sorgentizie che fuoriescono per alcuni tratti dal terreno, per poi ritornarci dentro improvvisamente. Il più importante corso d'acqua che scorre nel territorio è il Canale Reale; esso sgorga al confine con il territorio del comune di Villa Castelli, ed attraversa le campagne da est ad ovest, per poi sfociare nel Mare Adriatico, più esattamente nella riserva naturale di Torre Guaceto. Questo corso d'acqua fu descritto anche nella Naturalis historia di Plinio il Vecchio, che, incerto sulla sua denominazione, indicò i nomi Pactius e Ausonius: a quell'epoca doveva essere un vero e proprio fiume navigabile, e lo dimostrano le grotte frequentate dai monaci basiliani giunti da Brindisi a bordo di piccole imbarcazioni. Attualmente il canale, dopo essere fuoriuscito dalla sorgente con acque limpide, diventa veicolo di scarichi man mano che attraversa i vari centri abitati, generando il rischio di danneggiare le coltivazioni dei terreni che percorre.[9]

Orografia

Poiché il territorio si estende maggiormente in direzione nord-sud, vengono abbracciate due zone: le Murge, nel settore centro-settentrionale, e la Piana di Brindisi, nel settore meridionale. La massima altezza che si registra nel territorio comunale è pari a 246 m s.l.m.;[11] il centro abitato, invece, registra un' altitudine che si aggira attorno ai 142 m s.l.m.[11] La frazione di Bax Capece, posta a nord dell'abitato, registra un'altitudine di 173 m s.l.m.[12]
Il resto del territorio degrada dolcemente verso sud, per terminare nella Piana di Brindisi (raggiungendo l'altezza minima registrata nel territorio comunale di 109 m s.l.m.).[11]
Nel complesso si può parlare, quindi, di un territorio posto sugli ultimi rilievi meridionali delle Murge.

Clima

Francavilla gode di un tipico clima mediterraneo, mite e confortevole nei periodi primaverile ed autunnale, estati caldo umide ed inverni non eccessivamente freddi.
Le temperature medie mensili risentono dell'influenza degli eventi atmosferici del mediterraneo Nord orientale ed oscillano dai 9 °C nei mesi freddi, ai 25,5 °C nei mesi estivi. Rari i casi di forti escursioni termiche. Il vento influenza il clima della zona attraverso correnti fredde di origine balcanica (che di inverno rendono l'aria gelida), oppure calde di origine africana (che d'estate rendono l'aria afosa).

Non è infrequente che, durante le notti invernali, il termometro scenda sotto zero (provocando estese gelate) e le ultime nevicate di un certo rilievo si sono verificate nel 2006[13] e nel 2007.

Le precipitazioni annuali si attestano sull'ordine dei 565 mm di pioggia, distribuiti prevalentemente nel periodo da ottobre a marzo. La primavera e l'estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità.[14][15]

Grottaglie Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 12,613,115,218,824,028,431,231,227,622,317,313,813,219,330,322,421,3
T. min. media (°C) 4,44,86,28,512,315,718,318,615,812,48,25,54,99,017,512,110,9
Precipitazioni (mm) 46,252,862,635,934,327,127,124,936,260,477,080,0179,0132,879,1173,6564,5
Giorni di pioggia 6,77,27,45,34,53,42,63,24,15,96,67,921,817,29,216,664,8
Umidità relativa media (%) 78757371686361636673778077,770,762,37270,7
Vento (direzione-m/s) N
5
NNW
8,5
S
8,5
S
8,5
SSW
8,5
SSW
8,5
NNE
8,5
NNE
8,5
NNE
8,5
NNE
5,0
N
5,0
N
8,5
7,38,58,56,27,6

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Francavilla Fontana.
File:CERAMICA MESSAPICA.JPG
Ceramica Messapica, Centro documentazione messapica Oria

Dalle origini al Medioevo

Francavilla sorge su un'area interessata da insediamenti umani fin dalla preistoria, come dimostrano le tracce di un villaggio a capanne del Neolitico medio (scoperte in località Cadetto).[17] La città iniziò a svilupparsi in periodo messapico, anche se all'epoca non aveva configurazione di città, ma al più vi erano una serie di fattorie. Alcuni studiosi ipotizzano che nei pressi della città odierna possa essersi sviluppata l'antica Rudiae, patria di Quinto Ennio.[18] Nel periodo romano manteneva ancora la forma di piccoli abitati sparsi, i vicus, orbitanti intorno al centro principale di Oria. Dal IX secolo in poi si ha notizia di alcuni casali tra cui quello di Santo Spirito a Sud-Est della città, che iniziarono un lento processo di sinecismo, di fusione cioè tra più piccoli centri per dare vita ad un unico centro di medie dimensioni.[19]

Francavilla sorse[20] probabilmente come città vera e propria agli inizi del XIV secolo, per iniziativa di Filippo I d'Angiò, principe di Taranto e signore di Oria, nei dintorni di una villa rustica di epoca romana, costruita vicino al canale Reale (lungo l'antica via Appia), nell'odierna contrada S. Lorenzo.

Secondo la tradizione, il 14 settembre 1310, il principe durante una battuta di caccia, rinvenne un'immagine della Madonna col Bambino dipinta su di un muro diroccato vicino una fontana. Attorno al luogo del ritrovamento fece erigere una cappella in segno di devozione, inoltre concesse terre e franchige richiamando molti abitanti dai casali vicini. Nacque così il Casale di Francavilla, il cui nome rimanda al dono delle terre.

Il primo fatto storicamente accertato, è la donazione di Francavilla da parte del principe Filippo alla nobile famiglia de Nantolio, poi degli Antoglietta, il 5 maggio 1336. Gli Antoglietta chiesero al principe di poter proteggere la città con mura e fossati, per contrastare invasioni e tumulti che caratterizzavano quel periodo storico. Questo primo nucleo di Francavilla, meglio protetto dal pericolo, cominciò sempre più a popolarsi. Divenne quindi Università, titolo dato a quei centri che raggiunevano una determinata consistenza demografica e importanza socio economica.[21]

Nel corso degli anni si succedettero vari feudatari; Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, che iniziò ad erigere le fortificazioni nel 1455 (e che nel 1450 aveva iniziato la costruzione del castello, che nella struttura originaria doveva essere destinato all'alloggio dei soldati).[22]

Dal Rinascimento all' età moderna

Dal 1517 regnò la famiglia dei Bonifacio, che migliorò l'edilizia della città e le condizioni economiche e culturali del popolo;[23] seguirono il marchese di Trevico,[24] il conte Federico Borromeo[25] e il cardinale Carlo Borromeo.[26] Con quest'ultimo arrivò a Francavilla lo spirito della Controriforma, sorsero infatti i conventi dei carmelitani, dei frati minori osservanti, dei cappuccini e degli oratoriani di San Filippo Neri che aprirono la prima scuola pubblica della città.[27] Nel 1569 il cardinale cedette il feudo al re per 40 mila ducati, somma che distribuì ai poveri di Milano.[28] Tutt'oggi è possibile vedere una statua del santo, compatrono di Francavilla, in piazza Umberto I. Il feudo passò così prima a Melchiorre de Herrera e poi al cardinale genovese Filippo Spinola.[29]

 
Simbolo araldico degli Imperiali

Nel 1572 il feudo venne comprato dal giovane aristocratico genovese Davide Imperiali;[30] egli fu solo signore delle terre di Francavilla, il titolo di Principe fu ottenuto infatti dal nipote Davide, il vero capostipite degli Imperiali. Con questa famiglia Francavilla visse il momento di massimo splendore:[31] durante il loro governo, infatti, furono apportati grandissimi miglioramenti, sia nell'urbanistica cittadina, sia nella vita civile finanziando un gran numero di opere pie; nacquero infatti numerose accademie di letterati ed artisti e il nucleo urbano s'ingrandì considerevolmente con la nascita di nuovi rioni, tanto che ci fu l'allargamento della cinta muraria e dal 1715 ebbe inizio la Fiera dell'Ascensione.[32] La dinastia degli Imperiali non durò a lungo, l'ultimo fu il principe Michele Imperiali Junior morto senza discendenti. Il feudo passò quindi al fisco che provvide alla vendita separata dei vari beni decretandone lo smembramento.[33] Nel 1743 Francavilla fu duramente colpita da un terremoto del nono grado Mercalli, insieme a Nardò, che distrusse parte della città e provocò alcune vittime.[34]

 
La città alla fine del '600

Francavilla otterrà il titolo di città il 19 aprile 1788 dal Re di Napoli Ferdinando IV.[35]

L'Ottocento e il Novecento

L'Ottocento fu percorso da fermenti risorgimentali e da sanguinosi scontri, fino allo sterminio delle varie sette carbonare da parte dell'esercito borbonico.[36] Dopo l'unificazione dell'Italia, la sviluppo della città fu agevolato anche dalla costruzione della ferrovia Taranto-Brindisi.[37] Nel 1864 assunse l'attuale nome di Francavilla Fontana, dall'icona bizantina che raffigura la Madonna della Fontana e a ricordo dell'episodio del principe fondatore.

Nel 1871 iniziarono i violenti moti autonomistici di Villa Castelli, che denunciava l'incuria da parte degli amministratori di Francavilla e pertanto ne richiedeva l'autonomia.[38] Ruolo di primo piano nella vicenda fu rivestito dai residenti di Monte Fellone e di Specchia Tarantina, oggi frazioni del comune di Martina Franca, e di Mannara, frazione che tutt'ora segna il confine con Grottaglie grazie ai quali si raggiunse la quota di 4000 votanti. L'istituzione del nuovo comune fu ufficializzata nel 1926.[39] La perdita di un'importante parte di territorio e l'inizio della seconda guerra mondiale hanno bloccato lo sviluppo di Francavilla e indebolito la sua economia: solo dalla seconda metà del novecento, infatti, ha ripreso un percorso di lento sviluppo.

Simboli

 

Descrizione araldica dello stemma:

«D'argento, all'albero di ulivo con la chioma verde e con il tronco al naturale, nodrito a metà altezza nella campagna di verde, attraversante, la campagna caricata dalle lettere maiuscole F e V, una a sinistra, l'altra a destra, di nero. Ornamenti esteriori da Città»


Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

 
Facciata della chiesa Madre

Chiesa Matrice

  Lo stesso argomento in dettaglio: Collegiata del Santissimo Rosario.

La chiesa era già compiuta verso il 1320, e racchiudeva la cripta sottostante, cinta da grate di ferro. Successivamente, nel 1510 si ebbero vari interventi di ampliamento e nel 1517 si compì il cappellone.[40]

L'odierna costruzione venne eseguita dal 1743 al 1759, dopo il terremoto del 20 febbraio 1743. A seguito della ricostruzione, l'affresco bizantino della Madonna fu sistemato sull'altare nel cappellone della Madonna, dove è visibile ancora oggi, anche se con segni di passati restauri. L'attuale chiesa Matrice fu realizzata dall'architetto Giuseppe di Lauro di Manduria e da Frà Benedetto delle scuole Pie, ma soprattutto con il concorso del popolo francavillese e del principe Michele Imperiali Junior , che versò 50 mila ducati, cioè quasi la metà della somma occorsa per portare a termine l'opera.[40]

La chiesa si presenta con una sobria facciata barocca, molto armonica nello sviluppo dei piani, e termina in alto con una stella simbolica. È decorata sul secondo piano da un finestrone e con le statue in pietra di san Pietro e san Paolo ai lati; tre porte immettono nell'interno. La cupola, la più alta del Salento,[41] poggia su un tamburo traforato da 8 finestroni. L'interno dalla chiesa è a croce latina con pianta invertita.

Al suo interno vi sono tele dipinte dal francavillese Domenico Carella, come il Miracolo degli ulivi, il Rinvenimento della Madonna della Fontana e L'ultima cena; oltre alle tele vi sono una scultura lignea del 1778 e varie statue in cartapesta.

Chiesa dei Padri Liguorini

 
Facciata della chiesa dei Padri Liguorini

Intitolata a sant'Alfonso Maria de' Liguori, fu voluta da Filippo d'Angiò per i frati francescani nel 1322.[42] Nel 1854 i padri di Sant'Alfonso, fallito un primo tentativo di ampliamento dei cappelloni, ricostruirono tutto l'edificio ma non riuscendo a terminare i lavori perché nel 1861 fuggirono dalla città. Abbandonata e ridotta a deposito, solo dopo il definitivo ritorno dei liguorini la chiesa fu restaurata e completata. La facciata ricalca elementi rinascimentali, con all'ordine inferiore due paraste agli estremi e due colonne su alti piedistalli che inquadrano il portale architravato e sovrastato da un alto rilievo raffigurante Sant'Alfonso e compreso in un arco a tutto sesto, e a quello superiore quattro lesene in asse alle colonne e alle paraste e, al centro, un finestrone. Un timpano triangolare conclude la facciata. L'interno, a croce latina a tre navate, è particolarmente ricco di stucchi e fregi dorati (tanto che fu denominata "la chiesa d'oro"), che creano, con la luce naturale che penetra dai tredici finestroni, giochi di luce e ombre. Sull'altare maggiore, insieme con le statue di Fede, Speranza, Carità e Pietà, è collocato il trono, con le otto colonne e la cupola, che contiene la statua di sant'Alfonso. Tutti gli affreschi della chiesa sono di Giovanni Vollono di Napoli.[43]

Chiesa di Santa Chiara

 
Chiesa di Santa Chiara

La chiesa è stata ricostruita nel 1836, dopo l'abbattimento di quella seicentesca a cui era annesso il convento delle Clarisse. Il precedente edificio è, però, ancora visibile in un lato di porticato ancora in piedi posto su via Municipio e nel portale con decorazioni fitomorfe murato.[44]
La facciata, neoclassica, presenta ai lati del portale architravato due coppie di grandi lesene ioniche, che poggiano su bassi plinti come quelle cantonali; due nicchie centinate senza statue fiancheggiano la parte centrale ed hanno in asse, come il portale, finestrini rettangolari. La trabeazione, che reca l'iscrizione Domus mea domus orationis est, è sormontata da un cornicione a dentelli e, al centro, da un timpano triangolare.
L'interno, a pianta ottagonale, è impreziosito dal disegno del pavimento in ceramica (risalente al 1840), e presenta quattro altari a nicchia sui lati obliqui; nell'abside, rialzato, vi è l'altare maggiore sovrastato dalla statua di Santa Chiara. Lo spazio centrale, diviso da grandi paraste ioniche, attraverso le quali spiccano, in alto, le grate con cui le clarisse potevano assistere alle funzioni religiose, è coperto da una cupola inserita nel tamburo, nei cui spicchi si aprono otto lucernari ovali, mentre l'abside ha una cupola a cassettoni d'ispirazione cinquecentesca.
La chiesa, dal 1926 sede dell'Arciconfraternita della Morte ed Orazione, accoglie nella prima cappella a destra il busto di san Pompilio Maria Pirrotti e nell'altra, sullo stesso lato, la statua riccamente addobbata dell'Addolorata, di scuola napoletana del XVIII secolo, con volto e mani in legno policromo. Nell'antisacrestia vi sono inoltre le statue dei Misteri in cartapesta policroma, opere dei francavillesi Nicola Distante e Pietro Paolo Pinca, e del leccese Giuseppe Manzo. Queste statue, insieme a quella dell'Addolorata, vengono portate in processione la sera del Venerdì Santo.[45]

 
Chiesa della Croce

Chiesa di Maria Santissima della Croce

Il primo impianto della chiesa risale al 1573 quando, secondo la tradizione,[46] Francesco Antonio di Roncio fece edificare una chiesa sul posto dove sorgeva un'antica cappella, risalente secondo alcuni storici locali al XIV secolo,[47] che al suo interno conservava un dipinto della Madonna della Croce.
Fu ampliata nel 1687 dall'architetto Fra' Nicolò da Lequile, che le conferì la pianta a croce latina a tre navate, includendo, nei bracci della croce, la costruzione originale. La facciata originaria è ancora visibile sul lato ovest dell'attuale costruzione.
L'edificio, presenta un'ampia facciata che ricalca barocca ed un campanile, anch'esso barocco, risalente al 1732. L'interno è arricchito e decorato da numerose opere, tra le quali spicca l'altare maggiore, opera dei frati Diego da Francavilla e Francesco Maria da Gallipoli, con sculture in legno di frate Illuminato da Napoli raffiguranti: santa Chiara, santa Caterina da Bologna, san Bonaventura, san Francesco d'Assisi, san Giacomo della Marca, san Ludovico da Tolosa ed infine l'icona bizantina di Santa Maria della Croce, risalente al XIII secolo.
Nelle navate laterali sono collocati ulteriori altari barocchi, anch'essi in legno riccamente intagliato, dedicati a: san Pasquale Baylon, san Pietro d'Alcantara, alla Pietà e alla Madonna. Da citare anche le due tele presenti nell'ingresso: i Martiri francescani nel Giappone del 1627 e la Pietà. Nella navata destra è presente la statua vestita di Santa Maria della Croce, oggetto di forte devozione, che rende la chiesa meta di numerosi pellegrinaggi anche dalle zone limitrofe.
In sacrestia vi è un lavabo seicentesco in maiolica ed il coro settecentesco con stalli dipinti e, nel refettorio, il Convito in casa di Simone il Fariseo, affresco di Giacomo Moha.
Il convento si articola intorno ad un chiostro centrale e presenta al pianoterra i locali per la meditazione, le preghiere e i servizi; ai piani superiori, le celle ed una grande biblioteca con volta a padiglione.[48]

 
Chiesa di San Sebastiano

Chiesa di San Sebastiano

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Sebastiano (Francavilla Fontana).

L'ex Real Collegio Ferdinandeo (ora Scuola Media Vitaliano Bilotta) e la Chiesa di S. Sebastiano, furono costruiti dall'Ordine di san Giuseppe Calasanzio: gli Scolopi, dietro munificenza dei principi Imperiali, tra il 1696 ed il 1728.[49]
Nel 1814, in pieno periodo napoleonico e murattiano, il convento venne soppresso; riaprì nel 1830 col Convitto annesso, e venne regificato da Re Ferdinando II il 6 luglio 1841, col nome di Real Collegio Ferdinandeo e con le Scuole di Belle Lettere e Filosofia.
Qui venne educata e istruita una nutrita schiera di giovani provenienti dalla regione e dal materano.[50]
Andati via gli Scolopi, nell'anno 1869 fu aperto il Ginnasio comunale che fu Pareggiato nel 1888, poi chiuso nel 1893 e riaperto nel 1895 col nome di Michele Imperiali. Nuovamente Pareggiato nel 1900 ed infine Regificato nel 1907 col sindaco dr. Giuseppe Di Summa.[50] In un'ala dell'ex Real Collegio nel 1913 fu istituito l'Istituto Magistrale per essere soppresso nel 1923; ancora, dal 1935 al 1941 fu ospitato il liceo Comunale.[50]
Attualmente nel complesso Ferdinandeo trovasi la Scuola media Vitaliano Bilotta. Il 15 settembre 1943 parte dell'istituto fu requisito dalle autorità militari per il comando del LI Corpo d'armata agli ordini del generale Giuseppe De Stefanis; il 20 settembre 1943 fu di transito l'allora principe ereditario Umberto di Savoia.[51]

 
Facciata della Chiesa dello Spirito Santo, attraverso la Porta dei Cappuccini

Chiesa dello Spirito Santo

La chiesa, fondata insieme al convento (oggi non più esistente) dai frati cappuccini intorno al 1560, fu fortemente danneggiata dal sisma del 1743 e ricostruita su disegno dell'architetto Fra' Liborio da Manduria nel 1759.[52]
La facciata è ondulata dall'aggetto della parte centrale e l'arretramento dei lati. Il movimento ondulatorio è accentuato dalle due cornici marcapiano e dal raccordo di salienti con il fastigio terminale, adorno, al centro, di un occhio che ospita l'orologio e di una monofora. Scandita da lesene con capitelli compositi, al secondo ordine della facciata spiccati dei timpani con insolite finestre archivoltate con balcone concavo. Molto decorato è anche il campanile a vela con bifora e monofora e con volute ai lati. L'interno, a cui si accede da un portico voltato a stella, è a tre navate; quella centrale, voltata a stella, ha i pilastri terminali ad angoli smussati, che accennano a una pianta ottagonale; le due navatelle laterali hanno altari in pietra addossati alle pareti. Poco oltre l'ingresso, vi sono due acquasantiere in marmo del XIII secolo. Sull'altare maggiore, invece, la settecentesca tela della "Discesa dello Spirito Santo" e, più in alto, lo stemma degli Imperiali.[53]

 
Chiesa del Carmine

Chiesa del Carmine

Essa sorse assieme ad un convento fuori dalle mura nel 1517, grazie ad una comunità di padri carmelitani. La facciata, risultato di interventi settecenteschi,[54] è priva di timpano terminale e si articola in un doppio ordine diviso da un cornicione marcapiano a dentelli e ripartito da quattro paraste su lesene con capitelli corinzi, poggianti su plinti. Nell'ordine inferiore, ai lati del portale, sono disegnate due cornici quadrangolari in asse alle quali si aprono due nicchie centinate contenenti le statue in pietra dei profeti Elia ed Eliseo, un tempo collocate sull'altare maggiore. Nell'ordine superiore, in asse al portale, vi è una finestra architravata; un altro cornicione a dentelli delimita in alto la facciata.
L'interno è ad unica navata con transetto preceduto da un endonartece con volta stellata su pilastri quadrangolari. Tre arcate a tutto sesto per ogni lato, nei cui vani sono inseriti altari in pietra, si aprono lungo le pareti laterali, scandite da lesene di ordine gigante con capitelli corinzi.
All'incrocio della navata con il transetto, si addossano alle lesene pilastri quadrati.
La maggior parte dell'arredo pittorico risale al XVIII secolo, di cui si segnalano la Visione di san Tommaso d'Aquino e Tobia e l'angelo.

Da questa chiesa il Giovedì Santo parte la processione dei Pappamusci, che camminano scalzi per le vie della città.

 
Chiesetta di San Giovanni

Chiesa di San Giovanni

È una piccola chiesa risalente al 1400 situata nel cuore del centro storico della città. Al suo interno ingloba un'altra cappella a porticato del X secolo.[55] L'edificio si presenta come un blocco compatto e squadrato, realizzato con regolari blocchi di pietra, appena alleggerito in facciata dal portale ad arco a tutto sesto con cornice modanata, e da una piccola finestra rettangolare. sul lato destro della chiesa vi era un altro accesso, attualmente murato; il campanile a vela conserva una campana datata 1634.
L'interno è composto da un'unica navata e le pareti laterali sono scandite da due arcate a tutto sesto. Una cornice poco aggettante decorata con rosette, ghirlande e rotoli corre continua al di sopra delle arcate. Il vano è coperto da una volta a botte che reca in chiave piccoli elementi vegetali decorativi scolpiti a tutto tondo. A sinistra dell'ingresso, sostenuta da una colonnina, vi è un'acquasantiera in pietra, datata al XII secolo (appartenente all' antica cappella), che ha la vasca lavorata a baccellatura lungo il bordo superiore e decorata sulle quattro facce da fiori, da una rosetta e, sulla faccia rivolta verso la controfacciata, da una piccola testa antropomorfa.
L'unico altare, in carparo, consiste in una mensola sostenuta da due colonnine, con la pietra sacrale recante l'iscrizione "3 marzo 1787 - Alessandro Maria Kafelati" (vescovo di Oria dal 1781 al 1794).[56]
Sulla parete di fondo è situata una nicchia nella quale è collocata la statua in pietra policroma di san Giovanni Battista. Durante i lavori di restauro, su questa parete si è scoperta la presenza di un arco a tutto sesto, appartenente all'abside dell'antica chiesa, murato presumibilmente tra il XVII ed il XVIII secolo per consentire l'inserimento della nicchia e della statua del santo titolare, nonché di affreschi di elevata fattura che ricoprono l'intradosso dell'arco stesso e la parete di fondo. Si tratta di un'Annunciazione che presenta la Vergine in ginocchio posta a destra dell'abside, con l'angelo annunziante a sinistra, e di una serie di medaglioni contenenti figure a mezzo busto degli evangelisti datati al XV secolo. Al di sotto dell'angelo annunziante si intravvede l'immagine di una santa, in parte però occultata da un pilastro.[56]

 
Chiesa dell'Immacolata

Chiesa dell'Immacolata

Fu costruita subito dopo la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione, nel 1856, e consacrata dal vescovo di Oria Luigi Margherita il 23 agosto 1869. La sua realizzazione si deve alla munificenza di alcuni nobili.[57] La facciata è ripartita da due coppie di semicolonne su lesene di ordine gigante con capitelli corinzi poggianti su alti dadi sporgenti sul marciapiede; è interrotta in basso, al centro, da un portale architravato sormontato da un timpano triangolare sorretto da mensole, al di sopra del quale si apre un lucernario semicircolare, ed è conclusa da un'altra trabeazione a forte aggetto sormontata a sua volta da un timpano triangolare. Sul lato sinistro si eleva un campanile a vela con bifora. L'interno, restaurato nel 1968,[57] è a croce greca; sui quattro pilastri a sezione mistilinea si scaricano gli arconi a pieno centro che articolano lo spazio centrale e su cui si imposta la cupola. Gli originari sette altari sono stati ridotti nel 1968 a tre:[57] l'altare maggiore, realizzato con marmi pregiati, contiene la statua della Vergine Immacolata e reca nel paliotto lo stemma dei Casalini; gli altri due, ai lati, sono dedicati ai santi Medici Cosimo e Damiano e a Maria santissima Assunta in Cielo.[57]

Altre Chiese

Sul territorio sono presenti molteplici altri edifici religiosi, tra i più importanti:

Architetture civili

 
Balcone di Palazzo Argentina

Palazzo Argentina

L'edificio ha subito alcune trasformazioni nel corso del tempo. La corte interna, inquadrata da un grande arco intagliato sorretto da colonne, è preceduta da un androne voltato a botte, realizzato in epoca successiva, quando probabilmente è stata rifatta la facciata su via San Salvatore. Nello stesso cortile sono visibili le colonne e le due arcate dell'antica loggia.
Il portale è sormontato da un balcone del 1400, proclamato monumento nazionale nel 1913;[58] sorretto da nove mensoloni, è composto da riquadri assemblati in carparo finemente scolpiti, caratterizzati da decori che rappresentano animali ed altri soggetti a volte fusi con elementi vegetali.[59]

Palazzo Maggi-Scazzeri

  Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Maggi-Scazzeri.

Il palazzo, eretto nella seconda metà del XVIII secolo dalla famiglia Forleo-Brayda, presenta una facciata dalla struttura longitudinale, mossa dalle ricche decorazioni delle finestre e, soprattutto, dalla balconata e dal portale, adorni di motivi vegetali e antropomorfi scolpiti in pietra.
La finestra centrale del primo piano è compresa tra due pilastri, dai quali fuoriescono due putti che reggono canestri, ed è sormontata da un timpano aggettante spezzato, nella cui lunetta figura lo stemma dei Forleo-Brayda.[60]

 
Palazzo Carissimo

Palazzo Giannuzzi-Carissimo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Giannuzzi-Carissimo.

Costruito agli inizi del Settecento, il palazzo presenta un'imponente facciata percorsa in tutta la sua lunghezza da una balconata in pietra, sorretta da volte unghiate, in cui balaustrini ben torniti si alternano a pilastrini lavorati a bassorilievi, con al centro due angioletti che reggono una conchiglia. Al centro del pianterreno si nota il grande portale racchiuso da robusti pilastri che si congiungono con un arco scanalato, formando un corpo unico che si stacca dal prospetto e continua al primo piano. Nell'interno si accede all'ampio cortile, percorso da un ballatoio in pietra su mensole, sul quale si apre, sulla controfacciata, un loggiato a tre arcate.[61][62]

Altri palazzi

Tra gli altri palazzi presenti in città, da segnalare:

  • Palazzo del Sedile
  • Palazzo Cotogno
  • Palazzo Marrucci
  • Palazzo Bianco
  • Palazzo Basile
  • Palazzo Guarino
  • Palazzo Caniglia
  • Palazzo Barbaro Forleo
  • Palazzo Clavica
  • Palazzo Salerno
  • Palazzo dei Procuratori
  • Palazzo Bottari
 
Torre dell'orologio in piazza Umberto I

Torre dell'Orologio

In piazza Umberto I svetta la torre dell'Orologio, edificata nel 1750 dall'allora sindaco Maurizio Giannuzzi.[63] Si compone di una mole squadrata in tufo carparino con i quattro angoli evidenziati da paraste cantonali; è ornata alla sommità su tre lati da elementi plastici composti da volute. Il coronamento è concluso da un torrino-campanile riccamente decorato.
Al di sotto della cornice del secondo ordine, da cui la separa un ovale, nel 1878[63] fu collocata una meridiana. Sul lato posteriore che guarda verso Piazza Dante, l'antica Piazza Grande, è visibile il vecchio orologio a muro composto da piastrelle maiolicate.

Architetture militari

Castello Imperiali

  Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Francavilla Fontana.

Venne costruito nel 1450 dal principe Giovanni Antonio Orsini Del Balzo nello stesso periodo in cui consolidò la cinta muraria, in modo che potesse servire come alloggio dei soldati e potesse sostenere ogni assedio.[64] Ingrandito verso il 1536 dal marchese di Oria Bernardino Bonifacio, esigue modifiche sono state apportate dai principi Imperiali agli inizi del XVIII secolo, trasformandolo nell'aspetto odierno.[22]

 
Scorcio di Palazzo Imperiali

Ha una pianta rettangolare, gli spigoli perfettamente simmetrici ed aggettanti, a mo' di torri, coronato da archetti ogivali e merlatura. Una cornice marcapiano delimita la parte inferiore da quella superiore, costituita da tufature verticalizzate. È circondato da un fossato. Tra i torrioni si apre uno splendido loggiato barocco, in pietra, con quattro arcate incorniciate da sculture ed affiancate da semicolonne che sostengono una trabeazione con fregio e con cornicione.[65]

Un ampio portale settecentesco dà accesso al cortile circoscritto, quasi a peristilio, da un doppio colonnato che sottende una serie di archi a sesto ribassato. Nel cortile è presente un fonte pedobattista datato al XIV secolo, proveniente dalla distrutta chiesa angioina.[66] Un ampio scalone a doppia rampa da accesso al piano superiore, nelle cui sale, voltate quasi tutte a crociera, semplice o stellare, trovava posto la pinacoteca di famiglia. Tutt'ora si possono ammirare tele del XVI secolo, segno del mecenatismo dei Bonifacio e degli Antoglietta, e alcuni ritratti dei principi Imperiali risalenti al XVIII secolo (Michele senior, Andrea e altri). Nel salone dei ricevimenti, vi è poi, il caminetto con lo stemma degli Imperiali.[67] Dal 1711 al 1731 nel castello si depositava il sale, ricavato dalle Saline ubicate tra Torre Colimena e Torre Cesarea di proprietà di Casa Imperiali. Dal 1821 e fino a pochi anni fa, il Castello è stato sede del Comune.[68]

 
Mura della città visibili in via Barbaro Forleo

Le mura

La costruzione della prima cinta muraria della città fu concessa dal principe Filippo di Taranto il 16 novembre 1364.[21] Non si conosce il tracciato di queste mura, ma esse racchiusero probabilmente un abitato che, partendo intorno alla Chiesetta del Salvatore, avvolgeva la Chiesa Nuova e si spingeva verso nord fino al convento di San Francesco. Quando Giovanni Antonio Orsini Del Balzo acquistò il feudo nel 1455 pensò subito di fortificare la città sostituendo le vecchie mura angioine con mura più solide ed articolate; le nuove mura, partivano dalla Porta Grande, nei pressi della Chiesa del Salvatore e si aprivano nella Porta Sant'Antonio. Di qui, correvano fino alla Torre D'Elia, a nord-ovest della città, giungevano alla Porta Nuova e poi tornavano nei pressi della Chiesa del Salvatore.[69] il 16 marzo 1517[70] la Regina Giovanna IV concesse la costruzione di una nuova cerchia muraria più larga, dato che il feudo si era notevolmente ingrandito. L'ultima cerchia muraria fu costruita nel settecento, durante il dominio degli Imperiali.
Lo scavalcamento delle mura avvenne nel 1838[71] e contemporaneamente iniziò anche la loro demolizione; oggi dell'antica cinta muraria restano solo pochi tratti intorno al centro storico.

 
Stemma della città scolpito sul frontone della Porta della Croce

Le porte

  Lo stesso argomento in dettaglio: Porte di Francavilla Fontana.

Erano i punti d'accesso della cinta muraria cittadina, la loro costruzione avvenne tra il XVII secolo e la prima metà del XVIII. Nel corso degli anni l'espansione della città ha portato ad un progressivo abbattimento delle porte, lasciandone ai giorni nostri solo tre.
La Porta del Carmine, edificata dagli Imperiali tra il 1630 ed il 1656,[72] è fortemente monumentalizzata e la struttura a tre fornici la avvicina ad un arco di trionfo; è forse quella che riveste la maggiore importanza storica, nel corso dei secoli è stata infatti teatro delle esecuzioni capitali e di scontri armati tra i francavillesi e le popolazioni limitrofi. La Porta della Croce e la Porta dei Cappuccini risalgono invece al XVIII secolo,[73] entrambe costituite da un unico fornice si caratterizzano, la prima, per l'utilizzo del bugnato come rivestimento murario, la seconda, per il timpano semicircolare che la sovrasta.

Altro

File:Piazza Umberto I.JPG
Piazza Umberto I

Piazza Umberto I

È il luogo centrale dell'attuale tessuto urbano, crocevia delle principali direttrici cittadine. La piazza era l'antico "Foggiaro" cioè il luogo delle fogge, cisterne interrate dove venivano depositate le derrate alimentari.[74] Dell'antica piazza oggi restano i portici, risalenti al 1750, con ai quattro angoli le statue di sant'Irene, san Carlo Borromeo, della Verigine Immacolata e della Madonna della Fontana. Inoltre è sovrastata dalla torre campanaria, risalente al 1750, alle cui spalle si apre Piazza Dante.

Villa comunale

La villa comunale è la più grande area verde della città. È compresa tra viale Vincenzo Lilla e la parallela via Luigi Raggio, coprendo un'area di circa 28.500 m².[75] All'interno vi sono numerose varietà di alberi e piante (tra cui alcuni esemplari di querce e lecci secolari), un parco giochi per bambini ed un teatro aperto costruito in epoca recente. Nel 1969 fu scoperta una tomba messapica risalente al IV-III secolo a.C.[76]

Vie storiche

Via Roma
 
Via Roma

Un tempo chiamata via Carmine,[77] è la via più rappresentativa del centro antico; inizia dalla Porta del Carmine e termina in Piazza Umberto I. Su questa strada si affacciano i più grandi palazzi storici francavillesi risalenti al Seicento e al Settecento.

Via Michele Imperiali

È una delle strade più lunghe e antiche della città. Inizialmente arrivava fino all'incrocio con Via Regina Elena, ma successivamente è stata prolungata fino al convento dei Carmelitani.[78]

Via San Giovanni

È il fulcro del centro storico e si snoda da un lato di Piazza Dante sino a via Municipio, esattamente di fronte al castello. Lungo questa via si aprono numerose stradine e vicoli. Da alcuni studi si è scoperto che le prime case del borgo si sono sviluppate intorno a questa strada.

Corso Umberto I

Anticamente nota come via Castello,[79] fiancheggia la parte più antica del centro storico e conduce direttamente all'omonima piazza. Su di esso si affacciano un lato del Castello Imperiali (quello dove è posto il loggiato) e il palazzo Maggi-Scazzeri.

Siti archeologici

 
Una specchia

Lungo la strada che conduce al vicino centro di Ceglie Messapica, a 8 km dal centro abitato, si trova una delle numerose specchie presenti nel territorio: la specchia Miano. È una tipica costruzione messapica in pietra a secco, ancora ben conservata. Ha pianta circolare di circa 20 metri di diametro ed è alta 11 metri, è costituita da sei gradoni concentrici di varia altezza, che dovevano terminare con una torretta.[80][81] È ancora incerto se questi megaliti fungessero da monumento sepolcrale o da torre di vedetta.
Resti archeologici di necropoli messapiche sono rintracciabili in varie contrade.[82]
Inoltre, a pochi chilometri dal centro abitato, si trovano resti di insediamenti rupestri religiosi utilizzati dai monaci bizantini basiliani. I meglio conservati sono la cripta di San Lino, situata nei pressi della masseria Caniglia, lungo la strada che porta a San Vito dei Normanni e avente affreschi di santi dipinti tra il XV ed il XVI secolo e la cripta di Santa Croce, che si trova sotto la cappella dell'omonima masseria, anch'essa con tracce di affreschi e databile al XII secolo.[83][81]

Aree naturali

Parco comunale Bosco Bottari

Nei pressi della provinciale Francavilla-Ceglie si estende, su una superficie di 32 ettari, l’area del Parco comunale Bosco Bottari, incluso anche nella lista dei Siti di Importanza Provinciale.[84] Il bosco è interamente delimitato da muri a secco ed è distribuito su un territorio omogeneo, di natura rocciosa, con dislivelli dovuti alla presenza delle caratteristiche lame. Vi vegetano alberi quali il leccio, il fragno e la roverella, tre delle dieci specie di quercia osservabili in Puglia. Il sottobosco, molto ricco e variegato, è caratterizzato dalla presenza degli arbusti tipici della macchia mediterranea; abbondano la fillirea, l’oleastro e il lentisco, e sono presenti diffusamente anche l’alaterno, il terebinto, il mirto, il perastro, il biancospino, il viburno ed il prugnolo.[85]

Tra gli altri boschi presenti nel territorio, degno di nota è il Bosco Monacelle: si estende su una superficie di 10 ettari ed è composto da abbondante macchia mediterranea.

Le grotte

Essendo su un terreno carsico, il territorio francavillese presenta numerosi fenomeni carsici. Lo testimoniano le numerose grotte di grandezza medio-piccola presenti su tutto il territorio.[86]

Tra le più conosciute e studiate dagli speleologi vi sono la grotta Specchia Tarantina e la grotta Bax; pur non essendo abbastanza grandi, hanno una struttura piuttosto complessa: Specchia Tarantina è divisa in cinque camere, che si aggirano tra i 10 ed i 20 metri di profondità.[87] La grotta Bax, situata nell'omonima contrada, è più piccola e raggiunge una profondità massima di 7 metri.[88] In entrambe le grotte sono stati scoperti segni di frequentazione umana durante il periodo Preistorico.[89]

Inoltre si registra la presenza di inghiottitoi, lame e voragini. Tra queste, degne di nota sono la lama di Drago, la voragine di Palmo.[81]

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[90]

Nella tabella si nota l'evoluzione del numero della popolazione residente a Francavilla dal 2002 al 2007.[91]

Anno Residenti Variazione
2002 36.269
2003 36.246 -0,1%
2004 36.337 0,3%
2005 36.372 0,1%
2006 36.469 0,3%
2007 36.580 0,3%

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2008 nel territorio comunale si registra la presenza di 201[92] stranieri regolari (95 maschi e 106 femmine), pari circa allo 0,5% della popolazione francavillese, dato piuttosto basso anche se confrontato con centri di dimensioni simili. La più grande comunità, a differenza di moltissime altre città pugliesi, è quella cinese, e non quella albanese.

Di sotto si riportano le nazionalità più consistenti:

Lingue e dialetti

Il dialetto francavillese è una variante del dialetto brindisino,[93] che riceve influenze minime da parte dei dialetti di transizione apulo-salentini. È parlato esclusivamente nella città di Francavilla. Una delle sue caratteristiche è che i verbi, nel modo infinito, sono accentati tutti sull'ultima sillaba (ad esempio dormire diventa durmè, andare diventa scè, ecc.), mentre, nel parlato, alcune parole non hanno il finale in u (la capu, ossia la testa viene espresso nella maggior parte delle volte in la capo e così via).

Religione

La religione più diffusa sul territorio è il Cristianesimo nella confessione cattolica, praticato nell'area già intorno al IX secolo nelle grotte situate lungo le sponde del Canale Reale.[83] La storia stessa della città gravita attorno ad un avvenimento legato alla fede cristiana; in tutto il centro abitato (già dal Medioevo), sono state costruite chiese, cappelle votive e piccole edicole per rafforzare e tener viva la religiosità cittadina. Attualmente Francavilla rientra nella giurisdizione episcopale della Diocesi di Oria e venera come suoi santi compatroni san Carlo Borromeo, santa Irene, l'Immacolata Concezione e la patrona Maria santissima della Fontana.

Il territorio comunale è suddiviso in nove parrocchie, la più grande delle quali, dal punto di vista delle persone registrate negli elenchi, è la parrocchia della chiesa del Carmine, avente 7.650 fedeli.[94]

Tra le minoranze religiose vi è il movimento dei Testimoni di Geova, affermatosi negli ultimi trent'anni, una comunità cristiana evangelica battista, che ha anche un proprio luogo di culto[95] e, come diretta conseguenza dell'immigrazione, sono presenti, inoltre, minoranze di ortodossi e musulmani.

Tradizioni e folclore

 
Pappamusci
 
Pappamusci cu lli trai

I Riti della Settimana Santa

  Lo stesso argomento in dettaglio: Settimana Santa di Francavilla Fontana.

I riti della Settimana Santa a Francavilla sono momenti di intensa religiosità popolare, vissuti con partecipazione dall'intera comunità francavillese.[96] Le manifestazioni per ricordare la Passione e la morte di Cristo hanno radici profonde nel tempo, in quanto, sono da far risalire all'epoca della dominazione spagnola nell'Italia meridionale, tutt'ora si possono riscontrare molte affinità con quelle di alcune città della Spagna come Siviglia e Cordova.

La processione dell'Addolorata (venerdì precedente la Domenica delle Palme) sancisce l'inizio delle celebrazioni: l'Arciconfraternita dell'Orazione e Morte sfila in processione portando in spalla la statua della Madonna Addolorata, i cui abiti furono donati dalla viscontessa spagnola Carmela Brost.

La Domenica delle Palme rami d'ulivo, portati dai fedeli, vengono benedetti al di fuori delle chiese dai sacerdoti. Successivamente sfila in processione la Confraternita del Carmine.

Il Mercoledì Santo i ragazzi girano per le strade con baldacchini decorati con fiori e alla base vi troviamo un praterello di grano anemico, questi sono più comunemente chiamati "piatti". I ragazzi procedono per le case dicendo "Cce ti piaci lu piattu mia?"(trad. "Ti piace il mio piatto?"), al termine della giornata i "piatti" vengono portati nelle numerose chiese di Francavilla dove vi resteranno per i giorni del Triduo Pasquale.

Nel tardo pomeriggio del Giovedì Santo si avvia il pellegrinaggio ai "Sepolcri" (Repositori) dei "Pappamusci",[97] confratelli della Confraternita del Carmine, che vestiti con un saio bianco, scalzi, incappucciati e con un bastone nella mano destra, camminano lentamente ed a coppia lungo un percorso oramai secolare. Quando le coppie di Pappamusci si incrociano, si salutano battendo il bastone per terra e ponendosi di fronte gli uni agli altri simulano un abbraccio portandosi con forza le braccia al petto. Il termine "Pappamusci" sembra derivare dal greco antico, forse ad indicare il "prete nero" o "prete lento, silenzioso". Inoltre c'è chi ritiene l'origine del nome, derivante dalla lingua spagnola, individuando nei pappamusci, i "papamoscas", cioè gli sciocchi.

La mattinata del Venerdì Santo continua il pellegrinaggio dei " Pappamusci", mentre tre confraternite portano in processione la statua dell'Addolorata al Calvario. La sera vi è la suggestiva Processione dei Misteri, vi partecipano tutte le Confraternite ognuna portando in spalla una delle stupende statue, in cartapesta policroma dell'800, che rievocano i momenti della Passione e morte di Gesù Cristo. Dal sagrato della chiesa di Santa Chiara, dove le statue sono sempre conservate, la processione si snoda lentamente per le vie della città, a rompere il silenzio solo il caratteristico suono della troccola. Particolarmente suggestivo l'atto, di numerosi penitenti scalzi ed incappucciati detti "Pappamusci cu lli trai", di trascinare pesanti croci in legno sulle spalle, seguendo la statua della caduta di Gesù.

Il giorno della Pasqua vi è infine la processione della statua del Cristo Risorto.[98]

Istituzioni, enti e associazioni

Associazioni

Tra le associazioni più importanti:

  • Croce Rossa Italiana
  • AVIS
  • Associazione turistica Pro Loco
  • UNITALSI
  • Coldiretti
  • Associazione Nazionale Terza Età Attiva Solidarietà Francavillese
  • Associazione Volontari Protezione Civile
  • Centro Culturale Francavillese "Rosa Tardio"
 
L'ospedale civile

Enti e istituzioni

  • Distaccamento Vigili del Fuoco
  • Caserma dell'Arma dei Carabinieri
  • Caserma della Guardia di Finanza[99]
  • Comando di Polizia Municipale[100]
  • 114° Deposito Sussidiario dell'Aeronautica Militare[101]
  • Sezione distaccata del tribunale di Brindisi[102]
  • Ospedale civile

Cultura

Istruzione

Biblioteche

La principale biblioteca cittadina è la biblioteca comunale "Giovanni Calò", situata nel Palazzo del Sedile. Conta un patrimonio librario di circa 26.000 volumi; tra questi vi sono 85 edizioni del Cinquecento, 190 edizioni del Settecento, 118 edizioni dell'Ottocento, un manoscritto ed alcuni periodici. Inoltre ha una sezione speciale dedicata all'emeroteca.[103]

Scuole

Francavilla conta tre circoli scolastici che coordinano le scuole materne ed elementari cittadine. Ci sono poi tre scuole medie inferiori intitolate a: "Vitaliano Bilotta", "San Francesco d'Assisi" e "Publio Virgilio Marone".[104] Inoltre è sede dei seguenti istituti scolastici statali, inerenti al ciclo scolastico della scuola secondaria di secondo grado:

È presente anche una scuola musicale comunale, intitolata a Serafino Marinosci, aperta nell'ottobre del 2003. È suddivisa in vari corsi ed in 3 anni ha contato oltre 200 iscritti.[108]

Università

A Francavilla ha sede un'università popolare della terza età; attiva dal 1995, nel 2002 è diventata membro della Federuni e nel marzo 2003 ha organizzato ed ospitato il convegno interregionale del Mezzogiorno su "Le Università della terza età, i corsisti, il territorio".[109]

Musei

  • Il Museo della Civiltà Contadina è l' unico museo presente in città. Colleziona molti oggetti simbolo della realtà contadina presente fino a pochi decenni fa.[110]

Media

Radio

L'unica emittente radiofonica con sede a Francavilla è 4° Canale Radio, le cui trasmissioni vengono diffuse in tutta la provincia di Brindisi.[111]

Stampa

Sono presenti le redazioni locali de Il Brindisino[112] e di Senza Colonne,[113] pubblicazioni diffuse in tutta la provincia che dedicano ampie sezioni alla cronaca francavillese.
Si occupano, esclusivamente, delle vicende comunali: Il Gazzettino degli Imperiali e L'eco francavillese.

Cinema

Tra i film più recenti girati a Francavilla vi è La terra (2006). In alcune sequenze viene mostrata la caratteristica Processione dei Misteri che sfila tra le vie della città (unico caso nella storia cittadina, in cui questo rito è svolto al di fuori delle celebrazioni del Venerdì Santo). Per l'occasione sono state ricostituite le antiche statue e aggiunti riferimenti all'antica Roma, ormai perduti nell'attuale processione.

Televisione

In città vi sono le redazioni di TRCB (che ha sede centrale ad Ostuni)[114] e di Telerama,[115] entrambe emittenti televisive di carattere locale.

Teatro

  • Cinema Teatro Italia

Musica

A partire dal Cinquecento, inoltre, si sono distinti molti musicisti francavillesi, come Antonio Mogavero, che dopo alcune pubblicazioni insegnò nel seminario del patriarcato di Venezia, e, successivamente, divenne maestro di cappella alla corte degli Asburgo a Madrid.[116].

Già nel Settecento Anton Maria Carriero aveva costituito una banda, composta da musici con strumenti a fiato, a corda ed a percussione.[117] Nell'Ottocento fu fondato il Concerto Musicale Municipale Città di Francavilla Fontana, ricostituito nel 1958 da parte dell'Amministrazione Comunale. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello regionale e nazionale ed ha suonato anche in altre città italiane.[118][119][120] Il 30 marzo 2007 è stata costituita la Premiata Grande Orchestra Sinfonica "Padre Serafino Marinosci", esordita ufficialmente nel 2008 ed in grande ascesa a livello locale.[121][122]

Cucina

La cucina francavillese annovera molti piatti legati strettamente alla vita contadina.[123]

Paste fresche e prodotti della panetteria, pasticceria

 
Orecchiette
  • Mandorla riccia: è prodotta esclusivamente a Francavilla ed è stata inclusa tra i cibi tradizionali pugliesi.[124] Si tratta di un dolce di mandorle dure dolci di 1° grado. Forma ovoidale, riccia della grandezza di circa 2 cm, colore bianco, consistenza tenera all'esterno e più dura all'interno, ha un sapore dolce.[125]
  • Cartellate: Sono dei nastri di una sottile sfoglia di pasta, ottenuta con farina, olio e vino bianco, avvolta su sé stessa sino a creare una forma che somiglia ad una sorta di rosa coreografica, con cavità ed aperture, che poi verrà fritta in abbondante olio d'oliva. Questa specialità è tipica del periodo natalizio.[126]
  • Ravioli con ricotta: si tratta di ravioli con forma rotondeggiante di circa 5 cm di diametro, di colore giallo dorato, ripieni con impasto di ricotta di pecora, prezzemolo, formaggio e pepe.

Altri prodotti tipici della cucina francavillese sono:

Prodotti vegetali

  • Fichi secchi:sono fichi dal colore nocciola con zucchero all'esterno. Hanno un sapore molto dolce. Si preparano facendo essiccare i fichi al sole, poi vengono scottati in acqua bollente e conservati in sacchi di tele con foglie di alloro.

Tra gli altri piatti tipici di rilievo:

Vino

Nel territorio francavillese, oltre che al rinomato olio di oliva, si producono anche vini come l'Aleatico di Puglia DOC e il Puglia Igt, che vengono successivamente venduti nelle cantine presenti a Francavilla e in tutto il territorio circostante.

Personalità legate a Francavilla Fontana

Eventi

Corteo storico

Il corteo storico è una manifestazione che rievoca le tappe principali della storia della città, dalla scoperta dell'icona bizantina della Madonna col Bambino fino all'acquisto del feudo da parte degli Imperiali.
La manifestazione si svolge solitamente la terza domenica di settembre ed è composta da circa 600 figuranti che indossano i tipici abiti medievali; quasi a chiusura del corteo sfilano a cavallo il principe Michele Imperiali e la sua consorte.
La rievocazione si conclude nel quartiere fieristico, dove avviene la consegna delle chiavi della città ad un concittadino che, lontano dalla città natia, l'ha onorata con il suo operato.[127]

Notte degli Imperiali

Notte bianca organizzata in varie zone del centro città, che per l'occasione vengono chiuse al traffico. Durante tutta la notte, lungo le strade ed in alcuni palazzi si svolgono numerosi spettacoli teatrali, musicali, artistici, e culturali. La prima edizione, organizzata nel 2008, ha fatto registrare oltre 40.000 presenze.[128]

Altri eventi

Durante l'anno vengono organizzate dal comune una serie di altre manifestazioni, che attraggono anche la popolazione dei centri limitrofi:

  • 6 gennaio: Cavalcata dei Re Magi nell'ambito del presepe vivente.
  • Settimana Santa: il mercoledì, il giovedì ed il venerdì Santo si svolgono i riti della Passione di Gesù.
  • Periodo pasquale: mostra di pittura, scultura e pasticci pasquali. Mostra di collezionismo, di opere di cartapesta e dei tipici "piatti" presso il Salone dei Frati Cappuccini.
  • 40 giorni dopo Pasqua: Festa della Madonna della Croce. Durante questi giorni si svolge anche la Fiera Nazionale dell'Ascensione.
  • 23-25 giugno: Notte di San Giovanni, festa popolare ambientata nel centro storico.
  • 15-16 luglio: Festa della Madonna del Carmine.
  • Ultima domenica di agosto: Festa dei Santi Medici Cosimo e Damiano in località Termitone. La festa è tenuta tutti gli anni dalla confraternita del Carmine.
  • 14-15 settembre: Festa patronale dedicata alla Madonna della Fontana, mostre di pittura, allestimento del Museo della Civiltà Contadina, concerti bandistici, fuochi pirotecnici e luminarie.
  • Seconda settimana di settembre: Mostra dei prodotti tipici, nel centro storico.
  • Periodo natalizio: mostra di presepi e pittura sacra. Sagra di dolcetti legati alla tradizione del Natale.
  • 24 dicembre-6 gennaio: Presepe vivente nel quartiere "San Lorenzo".[129]

Geografia antropica

Urbanistica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sviluppo urbanistico di Francavilla Fontana.
 
Scorcio di Via San Giovanni

Il nucleo originario di Francavilla si è sviluppato attorno alla Chiesa Matrice, il luogo del ritrovamento dell'icona della Madonna,[130] e grazie alle larghe franchigie concesse da Filippo I d'Angiò il villaggio crebbe notevolmente in poco tempo. Con il passare dei secoli le case dei francavillesi venivano costruite sempre più in modo ordinato, lungo assi ben definiti. Durante il periodo degli Imperiali vennero sviluppati nuovi borghi (visto che la popolazione continuava a crescere) mediante la costruzione di strade a sviluppo regolare.[131] Con Michele Imperiali ci fu il prolungamento fino ai Carmelitani della via omonima e fu costruito il nuovo Borgo Casalicchio; dopo di lui i suoi discendenti continuarono il suo lavoro seguendo la stessa linea e creando una città dalle strade dritte e regolari, tanto da essere definita da Cosimo De Giorgi la "Torino della Japigia".[132]

Durante l'Ottocento non ci furono varie modifiche nell'assetto urbanistico e nel 1838 l'abitato scavalcò le mura settecentesche. Dopo la creazione del tronco ferroviario che collegava Taranto a Brindisi (1907) la città si sviluppò verso sud in modo da non lasciare la stazione ferroviaria isolata.

Nella prima metà del novecento alcune porte cittadine e tratti delle mura settecentesche furono demolite per lasciar spazio alle abitazioni e agevolare il traffico (fenomeno che, tra l'altro, era già iniziato precedentemente).[133] Negli ultimi cinquant'anni la città si è estesa in tutte le direttrici, creando nuovi quartieri e attualmente continua ad espandersi prevalentemente in direzione nord-est.[134]

Frazione

 
Una Masseria

Oltre alle varie contrade circostanti presenti nel territorio (che identificano la presenza di grandi masserie private), Francavilla ha come unica frazione il centro rurale di Bax Capece. È un centro molto piccolo (le case infatti ruotano principalmente attorno ad una piazzetta) e conta meno di 200 abitanti. Dal comune capoluogo dista poco più di 6 chilometri. A pochi metri dalla frazione vi è una stazione ferroviaria gestita dalle Ferrovie del Sud Est.[12]

Economia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.

Agricoltura

File:Ulivobitonto.gif
Un olivo secolare:se ne contano a centinaia nella campagna francavillese

Il settore agricolo è quello che occupa maggior numero di lavoratori e sfrutta una superficie di ben 12.170,60 ettari.[135] Si basa principalmente sulla coltura dell'olivo, della vite, del tabacco, di vaste coltivazioni ortive, del ciliegio e del mandorlo, che serve per la produzione delle famigerate mandorle ricce. Gli agricoltori, inoltre, non risentono pesantemente degli effetti causati dai periodi di siccità perché possono prendere l' acqua dalle numerose acque sorgentizie.[136] Nel territorio è molto attivo anche l' allevamento di ovini, suini e caprini.

Industria

Francavilla, grazie alla sua posizione geografica favorevole (che ha anche permesso di candidarsi a sede naturale di un centro di carico intermodale), ha avuto negli ultimi decenni un discreto sviluppo nei rami dell'industria e del commercio.
Sono presenti sul territorio del comune 409 attività industriali, attive nei settori dell'alimentare, dell'abbigliamento, della meccanica leggera e delle costruzioni, che dichiarano complessivamente 1.301 addetti, pari al 20,96% della forza lavoro occupata.[137] Il commercio rappresenta, dopo l'agricoltura, il ramo di attività più cospicuo e può contare sull'organizzazione di varie mostre e fiere durante l'anno, la più importante delle quali è la Fiera Nazionale dell'Ascensione,[4] che attrae aziende da tutto il Sud Italia.

Servizi

I servizi sono garantiti da 1.186 attività che dichiarano 1.908 addetti, pari al 30,74% della forza lavoro occupata, altre 524 attività di servizio con 1.332 addetti pari al 21,46% della forza lavoro occupata e 114 attività amministrative con 1.666 addetti pari al 26,84% della forza lavoro occupata.[137]

Turismo

Francavilla, non essendo distante da importanti poli turistici (ad esempio la Valle d'Itria, Taranto o le coste del Salento), non gode di un turismo vero e proprio, ma di "passaggio": i turisti, infatti, si fermano poco tempo in città e poi ripartono verso le loro destinazioni.
Si può parlare di un turismo che va consolidandosi sempre più solo a livello locale: infatti i vari eventi che si susseguono durante l'anno attraggono molta gente dalle zone limitrofe. Ultimamente, l'amministrazione comunale e l'associazione Pro Loco stanno conducendo una campagna per la pubblicità e la valorizzazione del territorio[138][139] e recentemente sono stati istituiti in città l'Azienda di Promozione Turistica (APT)[140] e l'ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT).[141]

Infrastrutture e trasporti

Già dal periodo romano la città si trovava a poca distanza dalla Via Appia, la strada che allora collegava Roma a Brindisi.

 
SS7 nei pressi di Francavilla

Strade

Francavilla è collegata con varie strade provinciali ai centri limitrofi. Tra le più importanti: la SP54, che la collega con Manduria; la SP53, che la collega con Sava; la exSS603, che la collega con Carosino e la SP26, che la collega con Ceglie Messapica. Francavilla, inoltre, è toccata a nord dalla SS7, a doppia corsia per senso di marcia, che collega Taranto a Brindisi.

Ultimamente sono iniziati dei lavori al fine di collegare questa strada statale alla circonvallazione (che corre a sud della città, ma che ha una sola corsia per senso di marcia) e creare quindi un unico anello stradale che fungerebbe da tangenziale.

Ferrovie

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Francavilla Fontana.

La città ha una sola stazione ed è toccata sia dalle linee FS che della FSE (linea Martina Franca-Lecce).

Mobilità urbana

Il trasporto pubblico urbano è gestito dalla STP Brindisi e composto da due linee circolari e da corse dedicate nel periodo scolastico; le corse annue garantite sono circa 28.000.[142] Le zone raggiunte sono tutte quelle principali della città, tra cui: Contrada Bax, USL, Stazione, Zona 167, Cimitero.[143]

Sempre la STP Brindisi garantisce i collegamenti con tutti i centri limitrofi, tra cui: Brindisi, Latiano, Mesagne, Oria, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni, Taranto (zona industriale) e Villa Castelli.[144]

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Amministrazioni precedenti

Città gemellate

Francavilla è gemellata con:

Sport

Calcio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Sportiva Dilettantistica Francavilla Calcio.
  • La società calcistica di maggiore importanza a Francavilla è: l' A.S.D. Francavilla Calcio.[145] Nata nel 1946, ha alternato nel corso dei decenni, nell'ottica della sua dimensione regionale, ottimi risultati sportivi a periodi di anonimato. Da qualche stagione a questa parte, rivitalizzata da una nuova gestione societaria, è riuscita a ritagliarsi un posto tra le migliori compagini regionali. La promozione in Serie D, datata 6 aprile 2008, ha riportato la società in una divisione che le mancava da 17 anni. Al termine della stagione 2009/2010, in cui ha gareggiato nel girone H di Serie D, è stata retrocessa in Eccellenza.
  • Da una costola della società maschile è stata fondata nel 2001, la società di calcio femminile: VIS Francavilla Fontana.[146] La squadra ha una natura dilettantistica, come tutto il calcio femminile in Italia, ma il partecipare al secondo campionato nazionale per importanza, il campionato nazionale di A2 per l'esattezza, da comunque una dimensione nazionale al fenomeno. Nella stagione in corso milita nel campionato nazionale A2 girone B.
  • Nel 2007 nasce una seconda compagine calcistica: l'A.S.D. Salento Francavilla, attualmente Imperial Francavilla, che milita nel campionato di Terza Categoria.[147]

Basket

La Libertas Basket Francavilla, da alcuni anni Basket Francavilla,[148] è la seconda più antica società della regione Puglia dopo la Ferrini Brindisi. Nacque nel 1963 ed era composta da alcuni ragazzi di scuola media che, sotto la guida del professore Fedele Leo, parteciparono al campionato di Prima Divisione. Nel corso degli anni la squadra ottiene alcune promozioni, scalando le varie divisioni tra cui Promozione, serie D, serie C.[149] La trafila nelle serie minori ha il suo culmine con la partecipazione nella stagione 1991/92 ai play-off per la promozione in serie B. Dopo varie stagioni nel campionato di Serie C regionale, nella stagione 2007/08 è stata promossa in Serie C Dilettanti, e nella stagione 2009/2010 ha ottenuto la promozione in Serie B Dilettanti.[150]

Atletica

Il Team Francavilla[151] è sorto dalla passione comune di un gruppo di amici che si danno appuntamento quotidiano per fare jogging. Col passare del tempo a questo gruppo si sono affiliate sempre più persone e si è deciso di unirsi creando il Team Francavilla. Quando il francavillese Giacomo Leone[152] nel 1996 vinse la maratona di New York, esplose in paese la passione per questa disciplina.

Impianti sportivi

Stadio Giovanni Paolo II

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Giovanni Paolo II.

È il principale campo sportivo della città ed è situato lungo la strada per Ceglie Messapica. Nato con il semplice nome di Stadio Comunale, successivamente è stato intitolato a Papa Giovanni Paolo II. Viene principalmente usato per le partite casalinghe del Francavilla Calcio.

L'impianto è fornito di erba sintetica e ai lati sono poste due tribune (di cui una coperta), che hanno una capienza massima di circa duemila persone.

Altri impianti sportivi

  • Campo di calcetto Via S. Lorenzo, situato nel quartiere 167
  • Icos Sporting Club, con piscina coperta
  • Centro sportivo Torricella, con campi da tennis, di calcio e di calcetto

Personalità sportive legate a Francavilla Fontana

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Dati Istat del 30/11/2009, su demo.istat.it. URL consultato il 3-6-2010.
  2. ^ Francavilla Fontana: concorso “Città di Francavilla Fontana- Premio Terra degli Imperiali”, in Il Brindisino.it. URL consultato il 7-7-2009.
  3. ^ Guida Wiki di Francavilla Fontana, su rete.comuni-italiani.it. URL consultato il 3-8-2009.
  4. ^ a b Sito della Fiera Nazionale dell'Ascensione, su nuke.fierascensione.com. URL consultato il 3-8-2009.
  5. ^ Albo delle città d'arte e turistiche - Regione Puglia, su osservatoriocommercio.regione.puglia.it. URL consultato il 19-3-2009.
  6. ^ Nel versante nord, infatti, la pietra si presta più facilmente alla costruzione dei trulli.
  7. ^ Clavica, Jurlaro, p.32.
  8. ^ Sottosistema di paesaggio del Salento Orientale, su biopuglia.iamb.it. URL consultato il 28-6-2009.
  9. ^ a b Maria Antonietta Conte, Caratterizzazione geologico-ambientale del bacino idrografico del Canale Reale (PDF), su geologia.com. URL consultato il 25-6-2009.
  10. ^ Classificazione sismica dei comuni italiani (a cura della Protezione Civile) (PDF), su protezionecivile.it. URL consultato il 25-6-2009.
  11. ^ a b c Clima e dati geografici del comune su Comuni Italiani.it, su comuni-italiani.it. URL consultato il 12-8-2009.
  12. ^ a b Frazione Bax Capece - puglia.indettaglio.it, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 25-6-2009.
  13. ^ Nevicate sulla Puglia, in La Gazzetta del Mezzogiorno.it, 6 febbraio 2006. URL consultato il 1-7-2009.
  14. ^ Medie climatiche di Grottaglie nel periodo 1961-1990, su meteoam.it. URL consultato il 28-11-2008.
  15. ^ Venti prevalenti a Grottaglie nel periodo 1961-1990, su eurometeo.com. URL consultato il 28-11-2008.
  16. ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 25-3-2007.
  17. ^ Una nuova stazione preistorica di civiltà pugliese-materana (PDF), su emeroteca.provincia.brindisi.it. URL consultato il 21-7-2009.
  18. ^ Clavica, Jurlaro, pp.12-13.
  19. ^ Clavica, Jurlaro, pp.7-16.
  20. ^ a b Clavica, Jurlaro, p.7.
  21. ^ a b Clavica, Poso, p.19.
  22. ^ a b Clavica, Poso, p.74.
  23. ^ Palumbo, p.122.
  24. ^ Palumbo, p.102.
  25. ^ Palumbo, p.104.
  26. ^ Palumbo, p.106.
  27. ^ Palumbo, p.124.
  28. ^ Palumbo, p.107.
  29. ^ Palumbo, p.108.
  30. ^ Argentina, p.15.
  31. ^ Palumbo, p.132.
  32. ^ Palumbo, p.214.
  33. ^ Palumbo, p.212.
  34. ^ Palumbo, p.238.
  35. ^ Argentina, p.16.
  36. ^ Massoni e carbonari francavillesi (PDF), su culturaservizi.it. URL consultato il 20-7-2009.
  37. ^ Palumbo, p.189.
  38. ^ Palumbo, p.164.
  39. ^ regio decreto dell'11 febbraio 1926, n.308, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 marzo dello stesso anno, firmato da Vittorio Emanuele III
  40. ^ a b Clavica, Poso, p. 103-104.
  41. ^ Clavica, Jurlaro, p.83.
  42. ^ Clavica, Jurlaro, p.89.
  43. ^ Clavica, Jurlaro, p.90.
  44. ^ Clavica, Jurlaro, p.88.
  45. ^ Clavica, Jurlaro, pp.88-89.
  46. ^ Clavica, Jurlaro, p.117.
  47. ^ Clavica, Poso, p.96.
  48. ^ Clavica, Jurlaro, pp.118-120.
  49. ^ Clavica, Poso, p.99.
  50. ^ a b c Argentina, p.206.
  51. ^ Argentina, p.207.
  52. ^ Clavica, Jurlaro, p.145.
  53. ^ Clavica, Jurlaro, p.146.
  54. ^ Clavica, Jurlaro, p.122.
  55. ^ Beni architettonici della città su Francavilla online, su francavillaonline.info. URL consultato il 5-7-2009.
  56. ^ a b Clavica, Jurlaro, p.98.
  57. ^ a b c d Clavica, Jurlaro, p.133.
  58. ^ Itinerario turistico dell'associazione Pro Loco, su proloco-francavilla.it. URL consultato il 1-7-2009.
  59. ^ Clavica, Jurlaro, p.80.
  60. ^ Clavica, Poso, p.65.
  61. ^ Clavica, Jurlaro, pp.126-127.
  62. ^ Clavica, Poso, p.60.
  63. ^ a b Clavica, Jurlaro, p.111.
  64. ^ Clavica, Poso, pp.74-75.
  65. ^ Clavica, Poso, p.79.
  66. ^ Clavica, Poso, p.82.
  67. ^ Castello di Francavilla Fontana- Mondimedievali.it, su mondimedievali.net. URL consultato il 25-6-2009.
  68. ^ Clavica, Poso, p.75.
  69. ^ Clavica, Poso, p.20.
  70. ^ Clavica, Poso, p.21
  71. ^ Clavica, Poso, p.34.
  72. ^ Clavica, Poso, p.120.
  73. ^ Clavica, Poso, p.121.
  74. ^ Clavica, Jurlaro, p.28.
  75. ^ Rilevazioni da Google Earth.
  76. ^ Argentina, p.27.
  77. ^ Clavica, Jurlaro, p.124.
  78. ^ Clavica, Poso, p.28.
  79. ^ Clavica, Poso, p.59.
  80. ^ Specchia Miano, Francavilla Fontana, su culturaitalia.it. URL consultato il 15-2-2010.
  81. ^ a b c Puglia, Touring Club Italiano - Google Libri, su books.google.it. URL consultato il 18-2-2010.
  82. ^ Clavica, Jurlaro, p.16.
  83. ^ a b Clavica, Jurlaro, p.19.
  84. ^ Rete ecologica della Provincia di Brindisi, su urbanistica-brindisi.it. URL consultato l'11-8-2009.
  85. ^ Per masserie tra Francavilla e Ceglie, su terredelmediterraneo.org. URL consultato il 2-7-2009.
  86. ^ Catasto delle cavità naturali della Puglia- a cura della Federazione Speleologica Pugliese, su fspuglia.it. URL consultato l'8-7-2009.
  87. ^ Argentina, p.267.
  88. ^ Argentina, p.268.
  89. ^ Centro Speleologico Alto Salento, su speleologiaas.it. URL consultato l'8-7-2009.
  90. ^ Dati tratti da:
  91. ^ Dati aggiornati al 31 dicembre. Elaborazione su dati Istat, su comuni-italiani.it. URL consultato il 29-5-2009.
  92. ^ Cittadini stranieri secondo demo Istat 2008, su demo.istat.it. URL consultato il 15-2-2010.
  93. ^ Dialetto salentino settentrionale di Francavilla Fontana (PDF), su mml.cam.ac.uk. URL consultato il 15-6-2009.
  94. ^ CCI - Dati Istituto Sostentamento per il clero 2006, su chiesacattolica.it. URL consultato l'11-7-2009.
  95. ^ Chiese cristiane evangeliche in Puglia, su fontedivita.it. URL consultato il 29-10-2009.
  96. ^ Sito dedicato alla Settimana Santa di Francavilla Fontana, su lasettimanasanta.it. URL consultato il 1-7-2009.
  97. ^ Descrizione dei Pappamusci su Francavilla online, su francavillaonline.info. URL consultato il 1-7-2009.
  98. ^ Cronaca della Settimana Santa su Report on line, su reportonline.it. URL consultato il 7-7-2009.
  99. ^ Compagnia di Francavilla Fontana - Guardia di Finanza, su gdf.it. URL consultato il 5-1-2010.
  100. ^ Comando Polizia Municiplae di Francavilla Fontana - Polizia Municipale, su poliziamunicipale.it. URL consultato il 1-5-2009.
  101. ^ Il 114° Deposito Sussidiario A.M. sul sito dell'Aeronautica Militare, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 19-8-2009.
  102. ^ Uffici giudiziari nel comune di Francavilla Fontana - Ministero della Giustizia, su giustizia.it. URL consultato il 5-1-2010.
  103. ^ Biblioteca comunale Giovanni Calò - Scheda, su provincia.brindisi.it, www.provincia.brindisi.it. URL consultato il 4-7-2009.
  104. ^ Le scuole medie Virgilio e Bilotta recentemente si sono unite per formare un unico complesso scolastico diviso in due istituti.
  105. ^ Il sito del Liceo Scientifico F. Ribezzo, su liceoribezzo.it. URL consultato il 4-7-2009.
  106. ^ Il sito dell'I.T.I.S. E. Fermi, su itisff.it. URL consultato il 4-7-2009.
  107. ^ Il sito dell'I.T.C. G. Calò, su itccalo.it. URL consultato il 4-7-2009.
  108. ^ Sito della scuola musicale comunale, su scuolamusicalecomunale.it. URL consultato il 26-8-2009.
  109. ^ Università della terza età Francavilla Fontana - Scheda, su federuni.it, www.federuni.it. URL consultato il 2-7-2009.
  110. ^ Provincia di Brindisi - Francavila Fontana (accenno al museo nel corpo del testo), su brindisiweb.com, www.brindisiweb.com. URL consultato il 1-7-2009.
  111. ^ Il sito di 4° Canale Radio, su quartocanaleradio.it. URL consultato il 4-7-2009.
  112. ^ Il sito de Il Brindisino, su ilbrindisino.it. URL consultato il 4-7-2009.
  113. ^ Il sito di Senza Colonne, su senzacolonne.it. URL consultato il 4-7-2009.
  114. ^ Riflessione di Teleradio Città Bianca sul 2009, su trcb.it. URL consultato il 5-1-2010.
  115. ^ TeleRama apre nuova redazione, in Brundisium.net. URL consultato il 22-5-2010.
  116. ^ Clavica, Jurlaro, p.41.
  117. ^ Clavica, Jurlaro, p.42.
  118. ^ Concerto Musicale Municipale Città di Francavilla Fontana, su bandamusicale.it. URL consultato il 26-8-2009.
  119. ^ Carlantino aderisce al progetto Paese Ospitale 2009, in Puglialive.net. URL consultato il 26-8-2009.
  120. ^ Fuochi, falo’ e dancing: la pioggia non ferma la festa, in Primonumero.it. URL consultato il 26-8-2009.
  121. ^ Premiata Grande Orchestra Sinfonica Padre Serafino Marinosci, su bandamusicale.it. URL consultato il 26-8-2009.
  122. ^ Sito della Banda di Francavilla Fontana, su bandadifrancavillafontana.it. URL consultato il 26-8-2009.
  123. ^ Il sito che elenca i prodotti tipici dei comuni della Puglia, su tipicipuglia.it. URL consultato il 25-2-2009.
  124. ^ Banca Dati dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali - Regione Puglia, su politicheagricole.it, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. URL consultato il 4-7-2009.
  125. ^ Informazioni storiche e gastronomiche sulle Mandorle ricce di Francavilla Fontana, su prodottitipici.com. URL consultato il 12-8-2009.
  126. ^ Descrizione e preparazione delle Cartellate, su tipicipuglia.it. URL consultato il 12-8-2009.
  127. ^ Pagina dedicata al corteo storico, su proloco-francavilla.it, Pro Loco Francavilla Fontana. URL consultato il 4-7-2009.
  128. ^ Sito dedicato alla Notte degli Imperiali, su nottedeglimperiali.it. URL consultato il 24-8-2009.
  129. ^ Pagina dedicata al presepe vivente sul sito della Parrocchia San Lorenzo Martire, su sanlorenzo-ff.it. URL consultato l'11-7-2009.
  130. ^ Clavica, Poso, p.18.
  131. ^ Clavica, Poso, p.28.
  132. ^ Clavica, Jurlaro, p.67.
  133. ^ Clavica, Poso, p.42.
  134. ^ Clavica, Jurlaro, p.73.
  135. ^ Annuario statistico regionale Puglia [[2004]], su istat.it. URL consultato il 1-7-2009. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto)
  136. ^ Francavilla Fontana- La Gazzetta del Mezzogiorno, su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 25-6-2009.
  137. ^ a b puglia.indettaglio.it - Francavilla Fontana (cenni occupazionali), su puglia.indettaglio.it. URL consultato il 1-7-2009.
  138. ^ Iniziativa "Cortili Aperti 2006" (PDF), su adsi.it. URL consultato l'11-7-2009.
  139. ^ Iniziativa "Città aperte e spiagge aperte 2009", su itriabarocco.net. URL consultato l'11-7-2009.
  140. ^ Elenco APT della provincia di Brindisi, su pugliaturismo.com. URL consultato l'11-7-2009.
  141. ^ Elenco IAT della provincia di Brindisi, su giulianovaweb.it. URL consultato l'11-7-2009.
  142. ^ STP Brindisi - TPL comuni, su stpbrindisi.it. URL consultato il 1-7-2009.
  143. ^ Autoservizio urbano di Francavilla - Scheda orari (PDF), su stpbrindisi.it. URL consultato il 1-7-2009.
  144. ^ Autoservizi extraurbani da Francavilla - Scheda orari (PDF), su stpbrindisi.it. URL consultato il 13-6-2009.
  145. ^ Sito del Francavilla Calcio, su asdfrancavillacalcio.com. URL consultato il 1-7-2009.
  146. ^ Sito del VIS Francavilla, su visfrancavillacalcio.com. URL consultato il 7-7-2009.
  147. ^ Sito ufficiale dell'Imperial Francavilla, su imperialfrancavilla.it. URL consultato il 16-5-2010.
  148. ^ Sito ufficiale del Basket Francavilla, su francavillabasket.com. URL consultato il 1-7-2009.
  149. ^ Le divisioni elencate non necessariamente corrispondono all'attuale organizzazione della Lega Nazionale Pallacanestro.
  150. ^ Il Francavilla è in serie B, in città esplode la gioia, in Senzacolonne.it. URL consultato il 1-6-2010.
  151. ^ Sito del Team Francavilla, su teamfrancavilla.it. URL consultato il 1-7-2009.
  152. ^ Profilo di Giacomo Leone sul sito della Polizia di Stato, su poliziadistato.it. URL consultato il 1-7-2009.

Bibliografia

Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia Template:Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Il parametro "Francavilla Fontana" non corrisponde a nessun progetto riconosciuto dal template

Collegamenti esterni

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
17 novembre 1996 13 maggio 2001 Vincenzo Della Corte Centro-destra Sindaco
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Vincenzo Della Corte Centro-destra Sindaco
28 maggio 2006 8 maggio 2008 Giuseppe Marinotti Centro-destra Sindaco
8 maggio 2008 22 giugno 2009 Maria Antonietta Olivieri - Comm. pref.

Template:Provincia di Brindisi

  Portale Puglia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Puglia
 
Wikimedaglia
Questa è una voce in vetrina, identificata come una delle migliori voci prodotte dalla comunità.
È stata riconosciuta come tale il giorno 8 luglio 2009 — vai alla segnalazione.
Naturalmente sono ben accetti suggerimenti e modifiche che migliorino ulteriormente il lavoro svolto.

Segnalazioni  ·  Criteri di ammissione  ·  Voci in vetrina in altre lingue  ·  Voci in vetrina in altre lingue senza equivalente su it.wiki