Italia

stato dell'Europa meridionale, membro dell'Unione europea
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L'Italia (ascolta), ufficialmente Repubblica italiana[1], è uno Stato membro dell'Unione europea situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. Il paese si estende su una superficie di 301.338 km² e conta 60.402.499 abitanti[2].

Italia
Italia - Localizzazione
Italia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica italiana
Nome ufficialeRepubblica italiana
Lingue ufficialiitaliano (bilinguismo con altre lingue a livello regionale o locale)
Altre linguevarie, vedi lista
CapitaleRoma
Politica
Forma di governoRepubblica parlamentare
Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano
Presidente del ConsiglioSilvio Berlusconi
ProclamazioneUnificazione: 17 marzo 1861[1]

Repubblica: 2 giugno 1946

Ingresso nell'ONU14 dicembre 1955
Ingresso nell'UE25 marzo 1957
(membro fondatore)
Superficie
Totale301.338 km² (69º)
% delle acque2,4%
Popolazione
Totale60.402.499 ab. (31-03-2010[2]) (23º)
Densità200,45 ab./km² (39º)
Nome degli abitantiitaliani
Geografia
ContinenteEuropa
Fuso orarioUTC+1 (CET)
UTC+2 (CEST) in estate
Economia
ValutaEuro[3]
PIL (nominale)1,814,557 milioni di $ (2008) (10º)
PIL pro capite (nominale)30,581 $ (2008) (28º)
ISU (2007)0,951 (molto alto) (18º)
Varie
Codici ISO 3166IT, ITA, 380
TLD.it, .eu
Prefisso tel.+39[4]
Sigla autom.I
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleIl Canto degli Italiani
noto anche come
Inno di Mameli o Fratelli d'Italia.
Festa nazionale2 giugno
Italia - Mappa
Italia - Mappa
  1. ^ Data di proclamazione del Regno d'Italia da parte del neoeletto Parlamento italiano.
  2. ^ Bilancio demografico mensile aggiornato al 31-03-2010 (DATI ISTAT)
  3. ^ Eccetto il Comune di Campione d'Italia che adotta il franco svizzero.
  4. ^ Eccetto il Comune di Campione d'Italia raggiungibile tramite il prefisso +41.
«il bel paese ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe»

È chiamata anche con le antonomasie di Stivale per la forma e Bel paese in ragione del clima e delle bellezze naturali ed artistiche.[3] A nord è separata dallo spartiacque alpino e confina con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. I microstati San Marino e Città del Vaticano sono enclavi, il comune di Campione d'Italia è una exclave situata nell'italofono Canton Ticino in Svizzera.

Il territorio geografico noto come Italia è stato abitato fin dal paleolitico e ha ospitato numerosi popoli con culture molto diverse. La città di Roma è stata per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale, capitale di un impero che si estendeva per gran parte d'Europa, Africa settentrionale, Medio Oriente, fino all'attuale Iraq, e i territori tra il mar Nero e il mar Caspio. Dopo la sua caduta, la penisola fu soggetta a numerose invasioni da parte di popolazioni barbariche nordeuropee e mediterranee, che vi governarono fino alla nascita del Sacro Romano Impero di Carlo Magno. Durante il Rinascimento ridivenne il centro culturale del mondo occidentale. Dal XVII secolo le dominazioni spagnola, francese e poi austriaca spinsero i popoli all'unificazione, come Regno d'Italia, avvenuta, dopo numerosi scontri, nel 1861. Dopo la vittoria nella I guerra mondiale, fu governata da un ventennio di dittatura fascista compreso tra la I e la II guerra mondiale. Successivamente, dopo la liberazione dal fascismo il Regno d'Italia cessò di esistere il 18 giugno 1946, quando a seguito di un referendum lo Stato divenne una repubblica.

Oggi l'Italia è uno stato globalizzato con alti standard di vita; è membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa, dell'OCSE, aderisce all'ONU e all'Unione Europea Occidentale. Membro del G7, G8 e G20, è la settima potenza economica mondiale e l'undicesimo stato del mondo nella classificazione dell'hard power, alla pari di Regno Unito, Francia, Germania e Russia. Gli italiani figurano tra i popoli con più aspettative di vita grazie anche alla famosa cucina e possiedono il secondo sistema sanitario del mondo.[4] L'Italia è il paese con il maggior numero di siti patrocinati UNESCO[5] ed il quinto paese più visitato del mondo.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia d'Italia.

Preistoria

  Lo stesso argomento in dettaglio: Italia preistorica e protostorica.

Il popolamento del territorio italiano risale alla preistoria, epoca di cui sono state ritrovate importanti testimonianze archeologiche. L'Italia è stata abitata a partire dal Paleolitico, periodo di cui conserva numerosi siti archeologici come: la Grotta dell'Addaura, i Balzi rossi, il Ponte di Veja, la Grotta Guattari, Altamura e Ceprano.[6] Numerosi ritrovamenti documentano anche il periodo neolitico, l'età del bronzo (Valcamonica, cultura appenninica, cultura delle Terramare nella pianura padana) e l'età del ferro durante la quale alcune popolazioni raggiungono un discreto livello culturale e artistico, come la civiltà villanoviana o la civiltà nuragica.

Prime popolazioni

  Lo stesso argomento in dettaglio: Popoli dell'Italia antica.

Le informazioni sugli abitanti dell'Italia in epoca preromana sono, in taluni casi, incomplete e soggette a revisione continua. Popolazioni di ceppo indoeuropeo, trasferitesi in Italia dall'Europa Orientale e Centrale in varie ondate migratorie (veneti, umbro-sabelli, latini, ecc.), si sovrappongono ad etnie pre-indoeuropee già presenti nel territorio, assorbendole, o stabilendo una forma di convivenza pacifica con esse. In Italia settentrionale, accanto ai Celti (comunemente chiamati Galli), vi sono i Liguri (originariamente non indoeuropei poi fusisi con i Celti), mentre nell'Italia nord-orientale vivono i Paleoveneti, di probabile origine illirica o, secondo alcune fonti, provenienti dall'Asia Minore.[7]

 
Espansione della civiltà etrusca nel corso dei secoli

Nell'Italia più propriamente peninsulare, accanto agli Etruschi, convivono dei popoli complessivamente definiti italici, di origine indoeuropea, fra cui Umbri, Latini, Sabini, Falisci, Volsci, Equi, Piceni, Sanniti, Apuli, Messapi, Lucani, Bruttii e Siculi. Altri popoli non indoeuropei, probabilmente autoctoni erano presenti in Sicilia (Elimi e Sicani) ed in Sardegna, abitata fin dal II millennio a.C., dai Sardi forse identificabili col misterioso popolo degli Shardana.[8]

Colonie fenice

I primi colonizzatori stranieri sono i Fenici che fondano inizialmente vari empori sulle coste della Sicilia e della Sardegna, alcuni di questi in breve diventano piccoli centri urbani e si sviluppano parallelamente alle colonie greche, tra i principali centri vi sono le città di: Mozia, Palermo e Solunto in Sicilia e Nora, Sulki e Tharros in Sardegna.[9]

La Magna Grecia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Magna Grecia.

Tra l'VIII ed il VII secolo a.C., coloni provenienti dalla Grecia si stabiliscono sulle coste del sud Italia e Sicilia. Le prime componenti sono ioniche e peloponnesiache: gli Eubei e i Rodii fondano Cuma, Reggio Calabria, Napoli, Naxos e Messina, i Corinzi Siracusa (i siracusani quindi fonderanno Ankon, l'odierna Ancona), i Megaresi Leontinoi, gli Spartani Taranto, mentre i coloni provenienti dall'Acaia fondano Sibari e Crotone. Altre città importanti sono Metaponto, fondata anch'essa da coloni Achei, Heraclea e Locri Epizefiri.

La colonizzazione greca pone a contatto i popoli italici con forme di governo democratiche caratterizzate da forti responsabilizzazioni del cittadino, e con espressioni artistiche e culturali elevate.[10]

L'età romana

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia romana.
 
Massima espansione dell'Impero romano

La regione geografica italiana viene unita politicamente per la prima volta con la Repubblica romana (509-27 a.C.), ma il carattere imperiale delle conquiste effettuate nei secoli seguenti da Roma snatura il carattere nazionale che questa regione stava acquisendo sul finire del I secolo a.C.[11]

Giunta all'apice dello sviluppo politico, economico e sociale, Roma imperiale, con la sua organizzazione socio-politica, lascia un segno indelebile nella storia dell'umanità. In tutti i territori dell'impero, i romani costruiscono città, strade, ponti, acquedotti, fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà e al contempo integrando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli, ancora dopo la fine dell'impero, queste genti continueranno a definirsi romane. La civiltà nata sulle rive del Tevere, cresciuta in epoca repubblicana ed infine sviluppatasi in età imperiale, è alla base dell'attuale civiltà occidentale.

L'unione politica della regione geografica italiana termina nel 476 con la fine dell'Impero romano d'Occidente (data in cui per convenzione termina l'Antichità e inizia il Medioevo) quando Odoacre, il re degli Eruli, ultimo di una schiera di condottieri germanici che nel periodo di decadenza dell'Impero romano d'Occidente avevano condotto le proprie orde in territorio italico, depone l'ultimo imperatore d'occidente, Romolo Augusto.[12]

Il Medioevo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Italia medievale.
 
La Corona Ferrea del Regno d'Italia durante il Medioevo, custodita nel duomo di Monza

A partire dal 493, il regno ostrogoto realizza nuovamente l'unità politica dell'Italia, questo regno è la prima di tante occasioni mancate nel Medioevo per affermare anche nella regione geografica italiana un processo di formazione della coscienza nazionale come avvenne in altri Paesi europei. Dal 535 al 553, il territorio italiano diventa teatro della guerra gotica, che vede l'imperatore d'Oriente Giustiniano I deciso ad assoggettare il regno ostrogoto. La conquista italiana da parte di Giustiniano I è completata nel 553 con la sconfitta definitiva degli Ostrogoti e l'annessione di tutto il regno all'Impero romano d'Oriente. Il conflitto, protrattosi per quasi un ventennio, devasta l'intero territorio, portando ad una grave crisi demografica, economica, politica e sociale.[13]

Gli anni della dominazione dell'Impero romano d'Oriente sono funestati da un aggravamento delle condizioni di vita dei contadini a causa della forte pressione fiscale e da una terribile pestilenza che spopola ulteriormente il territorio tra il 559 e il 562. La regione, indebolita e impoverita, non ha la forza di opporsi a una nuova invasione germanica, quella dei Longobardi capeggiati da Alboino. Tra il 568 e il 569 i Longobardi, spesso appoggiati dalla popolazione esasperata dalla fiscalità bizantina, occupano gran parte dell'Italia: entrando dal Friuli conquistano gran parte dell'Italia centro-settentrionale, che prende il nome di Langobardia Maior, e poi dell'Italia meridionale, che chiamano Langobardia Minor.[14]

 
L'Italia nell'anno 1000

Il regno dei Longobardi si protrae per circa due secoli, fino alla sconfitta a nord da Carlo Magno nel 774,[14] e a sud, più tardi, dai Normanni. Da allora la penisola perde definitivamente l'unità politica, che non ritroverà fino al 1861, nonostante, ci siano nei secoli successivi dei tentativi di costituire un Regno d'Italia autonomo dal Sacro Romano Impero Germanico, ad opera in particolare di Berengario del Friuli, e poi di Arduino d'Ivrea.[15]

Nei primi secoli dopo il Mille, a causa della contesa tra Papato e Impero nella lotta per le investiture, nascono le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini (parteggianti rispettivamente per il Papa e per l'Imperatore).[16] Nello stesso periodo, spinti da un forte desiderio di autonomia si sviluppano le Repubbliche marinare (Amalfi, Genova, Pisa e Venezia), e poi i liberi Comuni di popolo. La vittoria nella battaglia di Legnano ad opera della Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa (1176), e la rivolta dei Vespri siciliani contro il tentativo del fratello del re di Francia Carlo I d'Angiò di assoggettare la Sicilia (1282), saranno assunte dalla retorica romantica ottocentesca come i simboli del primo ridestarsi di una coscienza di patria.[17] Questi sono i segnali di un cambiamento che, consolidandosi e accompagnato dal risveglio religioso che si ha nel Duecento con Gioacchino da Fiore e Francesco d'Assisi, porteranno al Rinascimento.[18]

Con l'uscita di scena degli imperatori di Germania, il fervore della civiltà comunale raggiunge infine il suo apogeo economico, spirituale, artistico, alimentato dagli ideali di numerosi poeti, tra cui Dante Alighieri, e dall'esigenza, fatta propria da Cola di Rienzo, della rinascita dell'unità d'Italia.[19]

L'età moderna

  Lo stesso argomento in dettaglio: Italia rinascimentale.
 
Cosimo de' Medici, Pater Patriae. (Galleria degli Uffizi)

Tuttavia diversi fattori impediscono la nascita di uno Stato unitario come sta avvenendo nel resto d'Europa: oltre alla suddivisione in tanti piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in Signorie, c'è anche il timore del Papato di veder sorgere una potenza statale in grado di compromettere la sua autonomia. Per questi ed altri motivi i capi politici italiani devono supplire con l'intelligenza strategica alla superiorità di forze degli stati nazionali europei. Un esempio è Cosimo de' Medici, detto "Padre della Patria", Signore di Firenze e considerato uno dei principali artefici del Rinascimento fiorentino: la sua politica estera, mirante al mantenimento di un costante e sottile equilibrio fra i vari stati italiani, sarà lungimirante nell'individuare nella concordia italiana l'elemento chiave per impedire agli stati stranieri di intervenire in Italia approfittando delle sue divisioni.[20]

L'importanza della strategia di Cosimo, proseguita dal suo successore Lorenzo il Magnifico nella sua continua ricerca di un accordo tra gli stati italiani in grado di sopperire alla loro mancanza di unità politica, non viene compresa dagli altri prìncipi italiani, concludendosi con la morte di Lorenzo nel 1492. Da allora l'Italia diventa il teatro di numerose invasioni straniere: dapprima da parte francese ad opera di Carlo VIII, poi delle truppe spagnole di Carlo V. L'inizio della dominazione straniera si deve quindi al ritardo del processo politico di unificazione, per quanto si ricordano anche episodi di patriottismo (come il gesto di Ettore Fieramosca nella disfida di Barletta).[21]

Nella seconda metà del cinquecento comincia il tramonto della vitalità rinascimentale, indebolita anche dalle nuove tensioni religiose dovute all'avvento della riforma protestante in Europa, che avevano portato ad episodi luttuosi come il sacco di Roma del 1527 ad opera dei Lanzichenecchi. Soltanto la repubblica di Venezia mantiene una certa prosperità e autonomia politica. Il seicento è invece un secolo di crisi per tutto il resto della regione italiana. La Chiesa, che ha subito la perdita dell'unità cristiana dei fedeli, cerca con la controriforma di rafforzare la sua presenza nei paesi rimasti cattolici, sia con iniziative educative e assistenziali e sia isolandoli dall'influsso degli stati protestanti. L'Italia viene così salvaguardata dai conflitti religiosi che si accendono oltralpe, ma è soggetta ugualmente a carestie, spesso seguite da epidemie,[22] scoppiano numerose rivolte contro la dominazione spagnola, la più celebre avviene a Napoli nel 1647 ad opera di Masaniello, ma non portano a nessun cambiamento.

Nel settecento finisce il periodo di pace e di torpore: a seguito dei trattati di Utrecht e Rastatt, gli Asburgo si impossessano di vari domini italiani subentrando agli spagnoli.[20] Dalla seconda metà del secolo, la diffusione dell'illuminismo fa sì che anche l'Italia venga investita da importanti riforme.

L'Unificazione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Risorgimento.
 
Giuseppe Garibaldi, padre fondatore del Risorgimento

L'arrivo in Italia delle truppe napoleoniche[23] (1796), risveglia il sentimento nazionale,[24] il cui primo e concreto accenno di riscossa si può individuare nel proclama di Rimini,[25] con cui Gioacchino Murat, il 30 marzo 1815 durante la guerra austro-napoletana, rivolge un accorato appello a tutti gli italiani affinché si uniscano per salvare il regno di Napoli posto sotto la sua sovranità, unico garante della loro indipendenza contro un occupante straniero.

Il periodo della storia d'Italia in cui l'affermarsi di una coscienza nazionale porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione italiana è detto Risorgimento. Tale periodo occupa un arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del Regno d'Italia, sotto la dinastia di Casa Savoia.

Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla Carboneria, che dà luogo ai moti del 1820-1821, duramente repressi dagli austriaci. Seguono altri tentativi insurrezionali, tra cui quelli sfortunati dei fratelli Bandiera (1844), i moti del 1848 che portano alla prima guerra di indipendenza contro gli austriaci, e vedono il coinvolgimento delle popolazioni cittadine, in particolare durante le famose cinque giornate di Milano, le dieci giornate di Brescia e la spedizione nel 1857 di Carlo Pisacane nel Regno delle Due Sicilie, conclusasi con un massacro.[26] Soltanto con la seconda guerra di indipendenza italiana del 1859 l'Austria cederà la Lombardia al regno sabaudo innescando il definitivo processo di unificazione, culminato con l'impresa dei Mille (1860).

Le persone coinvolte nel processo furono molte, ma quattro spiccano su tutte: Giuseppe Mazzini, fondatore della Giovine Italia e figura eminente del movimento liberale repubblicano italiano ed europeo; Giuseppe Garibaldi, repubblicano e di simpatie socialiste; Camillo Benso conte di Cavour, statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari, all'espansione del regno di Sardegna; Vittorio Emanuele II di Savoia, abile a concretizzare il contesto favorevole con la costituzione del Regno d'Italia.[27]

Il Regno d'Italia e il fascismo (1861–1946)

  Lo stesso argomento in dettaglio: Regno d'Italia (1861-1946) e Storia dell'Italia fascista.
 
Stemma del Regno d'Italia

Il Regno d'Italia nasce nel 1861 e la popolazione, rispetto l'originario regno di Sardegna, quintuplica; istituzionalmente e giuridicamente si configura come un ingrandimento del regno di Sardegna.[28]

La questione preminente nei primi anni della riunificazione d'Italia è la questione meridionale legata al brigantaggio.[29]

L'inizio del regno vede l'Italia impegnata anche in una serie di guerre di espansione coloniale in Somalia e in Eritrea. Allo scoppio della prima guerra mondiale l'Italia assume inizialmente una posizione di neutralità, per poi scendere al fianco degli alleati il 23 maggio 1915 in seguito alla firma del segreto patto di Londra. Dopo i primi due anni di guerra di trincea, l'Italia subisce una pesante sconfitta nella battaglia di Caporetto (24 ottobre 1917), l'avanzata austro-tedesca viene fermata sulla linea del Piave. A partire da questo fiume, divenuto un simbolo patriottico, l'esercito italiano riesce, con l'apporto di nuove leve ancora diciassettenni, a sferrare una controffensiva nel giugno 1918, fino alla vittoria finale nella battaglia di Vittorio Veneto (4 novembre). Vinta la guerra l'Italia completa la sua riunificazione nazionale acquisendo il Trentino-Alto Adige, la Venezia Giulia, l'Istria ed alcuni territori del Friuli ancora irredenti. La guerra però porta numerosissimi morti soprattutto nella fascia di età compresa tra 20 e 24 anni.[30][31][32] Inoltre, l'Italia non avrà riconosciuti i suoi diritti territoriali sulla Dalmazia (incluse le città di Zara, Sebenico e Tenin) promessi col patto di Londra, con cui aveva negoziato la propria entrata in guerra.

In questo contesto il 23 marzo 1919 Benito Mussolini fonda a Milano il primo fascio di combattimento, un nuovo movimento che si autodefinisce partito dell'ordine e che riesce a guadagnarsi la fiducia dei ceti più ricchi e conservatori.

Per le elezioni del 6 aprile 1924 Mussolini farà approvare una nuova legge elettorale che dà i tre quinti dei seggi alla lista che avesse raccolto il 40% dei voti. Il listone guidato da Mussolini otterrà il 64,9% dei voti.[33] Questi risultati elettorali ricevono numerose critiche riguardo la regolarità delle elezioni (come da parte di Giacomo Matteotti, rapito e ucciso qualche giorno dopo).[33]

Successivamente, dopo un discorso in Parlamento, Mussolini si dichiara dittatore. Nel biennio 1925-1926 vengono emanati una serie di provvedimenti liberticidi e viene creato un Tribunale speciale con amplissimi poteri, in grado di mandare al confino con un semplice provvedimento amministrativo le persone sgradite al regime.

 
Benito Mussolini con Adolf Hitler

Dopo le invasioni di Hitler di Austria, Sudeti, Cecoslovacchia e le imprese militari italiane in Etiopia ed Albania (1938), il 22 maggio 1939 viene firmato il patto d'Acciaio tra Germania e Italia.

Il 10 giugno 1940 l'Italia entra nella seconda guerra mondiale come alleata della Germania contro Francia e Regno Unito. Nel 1941 viene dichiarata guerra anche all'Unione Sovietica e, con l'Impero giapponese, agli Stati Uniti d'America.

Le successive sconfitte militari indeboliscono Mussolini che viene sfiduciato, il 24 luglio 1943, in una riunione del Gran Consiglio del Fascismo; Vittorio Emanuele III decide di sostituirlo a capo del governo con Pietro Badoglio e mentre si trova a colloquio col re, Mussolini viene arrestato. Il Paese si ritrova nel caos e diviso in due: il Regno del Sud a fianco degli alleati contro la Germania e la Repubblica Sociale Italiana, formata dai reduci fascisti, di fatto due stati-fantoccio, rispettivamente degli anglo-americani e dei tedeschi. In questo quadro drammatico nascono le prime formazioni partigiane che con la Resistenza, attiva soprattutto nel centro-nord, danno vita al primo nucleo dell'Italia libera. Nell'aprile del 1945 le forze nazi-fasciste verranno sconfitte.

A guerra finita l'Italia sarà in condizioni critiche: i combattimenti ed i bombardamenti aerei hanno raso al suolo molte città e paesi, e le principali vie di comunicazione sono interrotte.[34]; il numero di italiani morti sarà molto elevato: sono stimati tra 415.000 (di cui 330.000 militari e 85.000 civili)[35] e 443.000 morti; stimando che la popolazione prima del conflitto fosse di 43.800.000 persone si conteggia circa una vittima ogni 100 italiani.

Dalla nascita della Repubblica ai giorni nostri (1946–2010)

  Lo stesso argomento in dettaglio: Italia repubblicana.
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Alcide De Gasperi

Il 2 giugno 1946 un referendum sancisce la fine della monarchia e la nascita della Repubblica Italiana. Per la prima volta in Italia, per questa occasione, anche la donne hanno diritto al voto. Il 1º luglio Enrico De Nicola viene nominato primo presidente della Repubblica Italiana. Il primo presidente del consiglio sarà Alcide De Gasperi, esponente della Democrazia Cristiana che, salvo poche eccezioni, tenne la Presidenza del Consiglio dal 1946 al 1993. La nuova Costituzione repubblicana entrerà in vigore il 1º gennaio 1948.[36]

In questi anni l'Italia conoscerà il cosiddetto miracolo economico che porterà alla crescita del prodotto interno lordo del 6.3%,[37] riducendo sensibilmente il divario storico con paesi quali Inghilterra, Germania e Francia. Si registra un'elevata disponibilità di manodopera, con un forte flusso migratorio dalle campagne alle città e dal sud verso il nord.

Contribuirà alla crescita dell'Italia anche la creazione della CECA e successivamente della CEE, a cui l'Italia aderisce fin dall'inizio.

File:Falcone borsellino.jpg
I giudici Falcone e Borsellino

Il 1968 vede l'Italia trasformarsi sul piano sociale, con migliorate condizioni di vita dovute al boom economico e la nascita di nuovi movimenti politici, soprattutto comunisti, che apporteranno profonde modifiche al costume, alla mentalità generale e in particolare alla scuola.[38] Negli anni settanta e ottanta, col prosieguo della guerra fredda, le tensioni politiche e le conseguenti attività di gruppi terroristici sia di estrema destra che di estrema sinistra, legati a trame di poteri politici occulti, porteranno prima alla strategia della tensione,[39] periodo caratterizzato da numerosi attentati come la strage di Piazza Fontana, la strage di Piazza della Loggia e la strage di Bologna, e successivamente agli anni di piombo,[40] periodo caratterizzato da attentati ad esponenti politici (come Aldo Moro e Vittorio Bachelet), forze dell'ordine, giornalisti (come Walter Tobagi), magistrati e sindacalisti (come Guido Rossa).

Negli anni novanta, i giudici siciliani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vittime essi stessi per la causa, aiutati da valenti uomini della polizia, riusciranno a fare arrestare i maggiori membri di Cosa nostra.

Nel 1992 le indagini di mani pulite sul fenomeno dilagante delle tangenti coinvolgeranno esponenti politici, principalmente del pentapartito guidato da Bettino Craxi. Subito dopo lo scandalo, che coinvolge numerosi personaggi politici di spicco, sorgono nuovi partiti, come Forza Italia, guidata dall'imprenditore Silvio Berlusconi. In questa fase, definita Seconda Repubblica, si consoliderà il principio del bipolarismo, attraverso le figure di Silvio Berlusconi e di Romano Prodi, dando vita ad un'alternanza nel governo del paese.

Dal 2008 la maggioranza di governo è costituita dal partito del Popolo della Libertà, nato dall'unione dei partiti Forza Italia e Alleanza Nazionale e dalla Lega Nord, un partito fortemente autonomista che si è imposto elettoralmente nelle regioni del Nord.

Geografia

 
Immagine satellitare NASA dell'Italia.

L'Italia (generalmente suddivisa in Italia continentale, Italia peninsulare ed Italia insulare) è unita al tronco centrale del continente europeo dalla catena delle Alpi. Grazie alla sua posizione, costituisce un ponte di passaggio tra l'Europa, l'Asia e l'Africa.[41]

L'Italia separa, inoltre, il bacino occidentale del Mar Mediterraneo da quello centrale, ossia il Mar Tirreno dallo Ionio. A settentrione del Salento si spinge l'insenatura lunga e stretta del mare Adriatico.

Le isole di Sardegna e di Corsica dividono poi il Mar Tirreno dal Mar di Sardegna.

Le coste italiane si sviluppano su 7.456 km e presentano svariate forme (falesie, sabbiose, pietrose, ecc.).[42]

Il suolo italiano, forgiato dell'antropizzazione, ha varie caratteristiche (vulcanico, endolagunare, calcareo, ecc.).[43]

 
Le zone altimetriche d'Italia.
File:MountBlanc04.jpg
Il Monte Bianco

In Italia le zone collinari sono prevalenti rispetto alle zone montuose o a quelle pianeggianti; l'altitudine media del suo territorio è di circa 337 metri sul livello del mare.

Le catene montuose si estendono per buona parte della nazione. Del sistema alpino appartiene all'Italia tutto il versante meridionale per una lunghezza di circa 1.000 km. Le vette più elevate si trovano nelle Alpi Occidentali, dove numerose sono le cime che superano i 4.000 m tra cui il Cervino (4.478 m), il Monte Rosa (4.634 m) e il Monte Bianco che con i suoi 4.810 m è la montagna più alta d'Europa. La catena degli Appennini percorre tutta la lunghezza della penisola, dalla Liguria alla Sicilia, concludendosi nelle Madonìe; la vetta più alta è rappresentata dal Gran Sasso (2.912 m), situato in Abruzzo.

L'Italia è nota anche per la presenza di numerosi vulcani: i più famosi sono il Vesuvio, l'Etna, che con i suoi 3.343 m è il vulcano più alto d'Europa, e lo Stromboli.

Solo un quarto della superficie della regione italiana è occupato da pianure. La Pianura Padana è la più estesa di tutte. Essa è una distesa alluvionale formata dal fiume Po e dai suoi affluenti.[44] Seguono, per dimensioni, il Tavoliere delle Puglie, una pianura di sollevamento,[45] e il Campidano, un'altra pianura alluvionale.[46] Il punto meno elevato d'Italia è situato nella frazione di Contane (-3,44 m).

Isole

  Lo stesso argomento in dettaglio: Isole italiane.

Le isole maggiori sono la Sicilia e la Sardegna; vi sono poi numerose isole minori, la maggior parte delle quali è raccolta in arcipelaghi,[47] fra le quali: l'Arcipelago Toscano, le Isole Flegree, le Eolie, le Egadi, l'Arcipelago delle Pelagie, le Tremiti e l'Arcipelago della Maddalena.

Idrografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Fiumi italiani, Laghi italiani ed Elenco di cascate italiane.
 
Il lago di Garda

L'Italia, per la presenza di diversi rilievi montuosi, acque sorgive e ghiacciai, è ricca di corsi d'acqua. In genere i fiumi che nascono nell'Appennino non sono molto lunghi ed hanno carattere torrentizio, al contrario di quelli alpini.

Il maggiore fiume, come lunghezza e portata, è il Po (lungo 652 km)[48] che attraversa la Pianura padana, sfociando nel mare Adriatico. Il maggiore lago italiano, è il lago di Garda e il più profondo è il lago di Como (410 m).[49]

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Clima italiano.
 
Torre Sant'Andrea, in Puglia
 
Scorcio della Val d'Orcia, in Toscana
 
La sede della Prefettura dell'Aquila dopo il terremoto del 2009

La regione italiana (compresa tra il 47º ed il 35º parallelo nord) si trova quasi al centro della zona temperata dell'emisfero boreale.[50]

Dal punto di vista climatico è, inoltre, favorita dalla grande massa d'acqua dei mari che la circondano quasi da ogni lato. Tali mari costituiscono, soprattutto per la penisola italiana (meno per quelle ellenica, iberica ed anatolica), un benefico serbatoio di calore e di umidità. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata, un clima particolare detto temperato mediterraneo.[51]

Secondo la classificazione di Köppen,[52] l'Italia è suddivisa in nove tipi di clima: si passa dal Clima temperato subtropicale (presente nelle aree costiere della Sicilia, della Sardegna meridionale e della Calabria centrale e meridionale) al Clima nivale (tipico delle vette più elevate delle Alpi ricoperte da neve perenne, con quote generalmente superiori ai 3.500 metri s.l.m.).

Geologia

La geologia italiana è molto complessa poiché l'area geografica identificata come penisola italiana e le sue isole è il risultato di numerosi eventi geologici connessi a: movimenti di due placche litosferiche, quella africana e quella europea, i cui margini frammentandosi durante il loro avvicinamento dato dalla chiusura della Tetide hanno originato una serie di microplacche interposte, apertura dell'oceano Atlantico e oceanizzazione in corso del Mar Tirreno.

I confini geografici di quest'area non coincidono con limiti di natura geologica: lo spartiacque della catena alpina non individua alcuna provincia geologica e le Bocche di Bonifacio non corrispondono a suddivisioni geologiche fra Sardegna e Corsica.[53] Il rilevante vulcanismo neogenico e la elevata sismicità, testimoniano il complesso assetto geodinamico ancora attivo.

In questo assetto si riconosce un dominio europeo, dato dal margine meridionale della placca europea, che include il blocco Sardo Corso e parte del mar Tirreno solidale, presumibilmente l'arco Calabro Peloritano, il bacino del Mediterraneo occidentale, il sistema di falde alpine a vergenza europea, costituite principalmente da rocce metamorfiche e intrusioni di batoliti testimonianti la compressione africana verso l'Europa. La linea Insubrica separa questo dominio dal Sudalpino formato da un sistema di falde a vergenza adriatica, costituite principalmente da sequenze calcaree prolungantesi ad est nelle Dinaridi.[54] Nella catena appenninica la linea tettonica "Ancona Anzio" separa l'Appennino settentrionale, principalmente costituito da flysch terrigeni, dall'Appennino meridionale ove le formazioni carbonatiche sono più abbondanti, entrambi caratterizzati da un sistema di falde che sovrascorre sull'avampaese apulo costituente l'affioramento della Placca adriatica che si estende dal mar Ionio fino all'estremità occidentale della val Padana e che costituiva un "promontorio" settentrionale della placca africana. La Sicilia in parte è formata da unità magrebidi del margine convergente africano deformato. Il mar Tirreno ha una crosta neogenica oceanica in espansione in due aree: bacino di Marsili e di Vavilov; si ritiene che una crosta oceanica mesozoica si trovi nello Ionio sotto una massiccia copertura sedimentaria.

Stratigraficamente affiorano rocce di età dal cambriano al quaternario, dubitativamente delle metamorfiti sarde alternate a arenarie e peliti sono datate precambriano.[55]

Vulcanismo e geotermia

 
Campi Flegrei: solfatara

L'elevata attività vulcanica e magmatica neogenica - quaternaria appenninica, è suddivisibile in province: a) Magmatica toscana (Monti Cimini, Tolfa e Amiata), b) Magmatica laziale (Monti Vulsini, Vico nel Lazio, Colli Albani, Roccamonfina, c) Distretto ultra-alkalino umbro laziale (San Venanzo, Cupaello e Polino, d) Vulcanica campana (Vesuvio, campi Flegrei, Ischia), e) Arco eolico e bacino tirrenico (Isole Eolie e seamount tirrenici, f) Avanpaese africano-adriatico (canale di Sicilia, isola Ferdinandea, Etna e Monte Vulture.[56]

L'Italia fu il primo ed unico paese fino agli anni cinquanta, a sfruttare l'energia geotermica nella zona di Larderello, e poi anche nell'area del Monte Amiata, per produrre energia elettrica. L'elevato gradiente geotermico che caratterizza parte della penisola rende altre province potenzialmente sfruttabili: ricerche svolte negli anni 60-70 individuarono potenziali campi geotermici nel Lazio ed in Toscana, cosi pure in gran parte delle isole vulcaniche.[57]

Attività sismica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lista di terremoti in Italia.

Per la situazione geodinamica il suo territorio è frequentemente soggetto a terremoti dando all'Italia il primato in Europa per questi fenomeni:[58] su 1300 sismi distruttivi, avvenuti negli ultimi 1000 anni nel Mediterraneo centrale ben 500 hanno interessato l'Italia;[59] analisi dei movimenti focali indicano che essi sono per lo più distribuiti lungo le aree interessate dalla tettonica alpina e appenninica, ove sono causati rispettivamente da movimenti lungo faglie.[56] Nel Tirreno meridionale, la distribuzione degli ipocentri, fino ad una profondità di 500 chilometri indicherebbe la presenza di un piano di Benioff dato dalla subduzione della litosfera ionica.

Popolazione

Demografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Demografia d'Italia ed Emigrazione italiana.
 
Evoluzione della demografia dal 1960 al 2006 (numero degli abitanti in migliaia)
 
Tasso di natalità dal 1975 al 2009

Con 60.402.499 abitanti (al 31 marzo 2010), l'Italia è il quarto paese dell'Unione europea per popolazione (dopo Germania, Francia e Regno Unito); la sua densità demografica di 200,47 persone per chilometro quadrato, è più alta della media europea.[60]

La popolazione, concentrata principalmente nelle zone costiere e pianeggianti del paese,[61] è caratterizzata da un gran numero di anziani oltre i 65 anni (rappresentano 1/5 della popolazione totale), da un costante aumento del numero di stranieri residenti e da un basso tasso di natalità.[62] La speranza di vita, nel 2009, era di 78,9 anni per gli uomini e di 84,2 per le donne.[60]

Alla fine del XIX secolo l'Italia era un paese di emigrazione di massa,[63] fenomeno che si manifestò prima nelle regioni settentrionali e, successivamente, in quelle meridionali. Le mete preferite furono le Americhe (Stati Uniti, Argentina, Brasile) e l'Europa centro-settentrionale (in modo particolare la Germania). Nel XX secolo l'emigrazione divenne anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese.[64] Il numero di Italiani residenti all'estero conservanti la cittadinanza italiana è stimato in circa 4.000.000.[65]

Etnie

  Lo stesso argomento in dettaglio: Immigrazione in Italia.

Il numero di immigrati o di residenti stranieri regolari in Italia è aumentato considerevolmente a partire dagli anni 1990 e, secondo i dati ISTAT, al 1º gennaio 2010 constava di circa 4.279.000 unità, rappresentando il 7,1% della popolazione.[62]

Queste cifre, aumentano sensibilmente includendo gli stranieri che dimorano illegalmente (circa 650.000 nel 2008).[66] La comunità zingara, che si divide principalmente tra rom (più diffusa al Centro-Sud e con maggiore propensione alla sedentarizzazione) e in minor misura sinti (soprattutto al Nord, ma con forte tendenza al nomadismo), è calcolata approssimativamente in 120.000 persone, di cui 70.000 aventi la cittadinanza.[67]


Religione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Italia.

In Italia vige il principio della laicità dello Stato e pertanto non vi è una religione ufficiale. La Costituzione demanda al Concordato i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica e a specifiche intese quelli con le altre confessioni religiose.[68]

I cittadini italiani sono in maggioranza cristiani cattolici: il 97,7% di essi è battezzato[69] e l'87,8% si dichiara cattolico, sebbene i praticanti siano solo il 36,8%[70] per effetto di un crescente processo di secolarizzazione. Il rapporto Eurispes 2010[71] indica che si dichiara agnostico il 10,7% e ateo il 7,8%, per un totale del 18,5% della popolazione di non credenti. La Chiesa cattolica in Italia è organizzata in 227 diocesi[72] e riconosce il Romano Pontefice come proprio Primate.

Fra le religioni minoritarie sono presenti diverse altre confessioni cristiane (in modo particolare ortodossi e protestanti, questi ultimi in massima parte pentecostale), ebrei (comunità che in Italia ha antiche origini), mormoni e testimoni di Geova.

Le minoranze religiose presenti nel paese sono alimentate principalmente dall'immigrazione. Tra queste, le più numerose sono quelle di musulmani, buddisti, induisti, sikh e animisti. I movimenti neopagani, infine, contano poco più di 13.000 aderenti.[73][74]

Data la difficoltà di raccogliere un dato così sensibile e il margine d'errore dovuto ai flussi migratori, è impossibile fornire dati certi sul numero di aderenti ad una confessione religiosa in Italia. Approssimativamente la popolazione residente in Italia (compresi gli immigrati) si suddivide in[75][73]

Cristiani 57.000.000 91,6%
Islamici 1.200.000 1,9%
Buddisti 160.000 0,3%
Induisti 115.000 0,2%
Ebrei 45.000 0,1%
Atei/Non religiosi 3.400.000 5,8%

Lingue

Lingua italiana

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua italiana.
 
Alessandro Manzoni

L'italiano è la lingua ufficiale e più parlata. È inoltre una delle 23 lingue ufficiali dell'Unione europea. L'italiano è una lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze orientali della famiglia delle lingue indoeuropee e, in particolare, è la trasformazione dell'antico dialetto fiorentino del Trecento, idioma diffusosi e, quindi, affermatosi in tutta Italia grazie anche a grandi scrittori (come Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio e Alessandro Manzoni)[76] che ne hanno fatto uso nelle loro opere. Tuttavia, in Italia, esistono un gran numero di lingue e dialetti che si sono sviluppati autonomamente dall'italiano, evolvendosi dalla lingua latina.[77]

Altre lingue

 
Raggruppamenti delle lingue e dei dialetti d'Italia.[78]

A livello locale sono riconosciute come co-ufficiali, parificate all'italiano, le seguenti lingue:

In queste regioni gli uffici pubblici e la segnaletica stradale sono bilingui, o trilingui (come nel caso dei comuni ladini dell'Alto Adige e walser dell'alta valle del Lys), i documenti ufficiali possono essere redatti in italiano o nella lingua straniera.

Altre lingue vengono riconosciute e tutelate dalla legislazione statale[79] e dalle leggi regionali. Diverse parlate regionali, sebbene siano censite dall'UNESCO come lingue minoritarie e dalla comunità linguistica internazionale come lingue non riconducibili all'italiano, non godono di alcun riconoscimento o tutela da parte dello Stato Italiano.[80]

La Lingua dei segni Italiana (LIS),[81] la lingua visiva dei cittadini sordi, conta tra le 80 e le 120.000 utilizzatori nelle diverse città italiane. Lo stato non riconosce questa lingua come lingua nazionale dei sordi, né come lingua minoritaria, approvata solamente dalla regione Valle d'Aosta all'unanimità nel 2006.

Ordinamento dello Stato

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema politico della Repubblica Italiana.
 
Firma della Costituzione

La Repubblica Italiana è una repubblica parlamentare dove il presidente del Consiglio dei ministri e gli altri componenti del governo sono nominati dal Capo dello Stato (Presidente della Republica Italiana), ma devono ottenere la fiducia a maggioranza del Parlamento, che detiene la rappresentanza della volontà popolare.

La legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano è la Costituzione, approvata dall'Assemblea costituente il 22 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948.[82]

Suddivisioni storiche e amministrative

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ente locale (ordinamento italiano) e Suddivisioni dell'Italia.

In base all'articolo 114 della Costituzione la Repubblica è costituita dai comuni, dalle province, dalle città metropolitane e dalle regioni.

L'Italia, in base agli ultimi dati ISTAT dell'anno 2009, ha 8.094 comuni.[83] Le province attuali sono invece 110.[84]

Nell'elenco che segue, per ciascuna regione è riportato lo stemma ufficiale e il nome del capoluogo.


Regione Capoluogo
  Valle d'Aosta[RSS 1] Aosta
  Piemonte Torino
  Liguria Genova
  Lombardia Milano
  Trentino-Alto Adige[RSS 1] Trento
  Veneto Venezia
  Friuli-Venezia Giulia[RSS 1] Trieste
  Emilia-Romagna Bologna
  Toscana Firenze
  Umbria Perugia
  Marche Ancona
  Lazio Roma
  Abruzzo L'Aquila
  Molise Campobasso
  Campania Napoli
  Puglia Bari
  Basilicata Potenza
  Calabria Catanzaro
  Sicilia[RSS 1] Palermo
  Sardegna[RSS 1] Cagliari
  1. ^ a b c d e Regione a statuto speciale


Città principali

Questa lista rappresenta le prime 10 città italiane per abitanti del territorio comunale in base alle ultime stime ISTAT. Le statistiche si basano su dati[85] del 28 febbraio 2010.

Pos. Comune Prov. Regione Abitanti
1 Roma Roma   Roma   Lazio 2.744.931
2   Milano   Milano   Lombardia 1.308.975
3   Napoli   Napoli   Campania 960.349
4   Torino   Torino   Piemonte 909.704
5 Palermo Palermo   Palermo   Sicilia 656.256
6 Genova Genova   Genova   Liguria 609.242
7 Bologna Bologna   Bologna   Emilia-Romagna 378.617
8   Firenze   Firenze   Toscana 368.421
9   Bari   Bari   Puglia 320.023
10 Catania Catania   Catania   Sicilia 295.131

Cittadini italiani

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cittadinanza italiana.

La legge del 15 febbraio 1992, numero 91, articolo 1 comma 1, stabilisce che è cittadino per nascita:

  • il figlio di padre o di madre cittadini;
  • chi è nato nel territorio della Repubblica se ambo i genitori sono ignoti o apolidi, o se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori, secondo la legge statale di questi.

In accordo a modalità previste dalla legge, si può acquisire la cittadinanza italiana pur appartenendo a tutti gli effetti ad un altro paese.

Istituzioni

 
Giorgio Napolitano, attuale presidente della Repubblica

Le maggiori istituzioni sono:

Vi sono due Biblioteche Nazionali Centrali sedi del deposito legale dello Stato: la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

L'Istituto Geografico Militare è l'ente cartografico di stato e si trova a Firenze.

Simboli

  Lo stesso argomento in dettaglio: Simboli patri italiani.
 
La pattuglia acrobatica nazionale

I principali simboli che rappresentano l'unità nazionale italiana sono:[91]

Ordinamento scolastico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Istruzione in Italia e Storia dell'istruzione in Italia.
File:Université La Sapienza.JPG
Ingresso dell'università La Sapienza di Roma

L'istruzione in Italia è regolata con modalità diverse secondo la forma giuridica (scuole pubbliche, scuole paritarie, scuole private). La formazione professionale, comprendente gli istituti professionali, dipende invece dalle regioni. Nel complesso, almeno stando alla legislazione di riforma in vigore, si passa da un obbligo scolastico che termina a 16 anni, ad un diritto dovere, o obbligo formativo, che dura fino al diciottesimo anno di età.

Il sistema scolastico italiano è strutturato in tre cicli di istruzione:

La scuola dell'infanzia, un'istituzione prescolastica non obbligatoria, caratterizzata dal gioco e della convivenza con i compagni, e dalla preparazione al primo ciclo d'istruzione.

Il ciclo degli studi all'università si può articolare in tre fasi, dopo la riforma introdotta dal processo di Bologna:

  1. Laurea triennale (3 anni)
  2. Laurea magistrale (2 anni)
  3. Dottorato di Ricerca (3 anni)

Sistema sanitario

  Lo stesso argomento in dettaglio: Servizio Sanitario Nazionale (Italia).

Il Servizio Sanitario Nazionale italiano è un sistema pubblico di carattere universalistico che garantisce l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali, derivanti dai ticket sanitari (cioè delle quote con cui l'assistito contribuisce alle spese) e dalle prestazioni a pagamento.

Attraverso di esso viena data attuazione all'art. 32 della Costituzione italiana che sancisce il diritto alla salute di tutti gli individui.

Secondo una ricerca dell'OMS, risalente al 2000, l'Italia aveva il secondo sistema sanitario migliore del mondo in termini di efficienza di spesa e accesso alle cure pubbliche per i cittadini, dopo la Francia.[94] Tuttavia, gran parte della popolazione italiana è poco soddisfatta del sistema sanitario a causa soprattutto di lunghe liste d'attesa ed inefficienza del servizio.[95]

Criminalità

  Lo stesso argomento in dettaglio: Criminalità in Italia.
 
Tommaso Buscetta durante un processo nel 1983

Per quanto riguarda la criminalità comune, l'Italia risulta essere uno tra i paesi più sicuri d'Europa insieme a Spagna, Ungheria, Portogallo, Francia, Austria e Grecia.[96]

Discorso a parte per quanto riguarda la criminalità organizzata. La mafia e altre organizzazioni di stampo mafioso come Camorra, Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Sacra Corona Unita, rappresentano il cancro della società, dell'economia e della politica italiana. Il fenomeno, che ha origine in Sicilia nel corso del XIX secolo, si è poi diffuso a livello mondiale, anche con generazione e caratteristiche autonome.

Nel rapporto del Censis del 2009 risulta che l'influenza della mafia resta diffusa nella società italiana e riguarda direttamente il 22% degli Italiani e il 14,6% del PIL.[97] Elemento fondamentale del fenomeno mafioso è il legame con la politica, soprattutto locale, e il controllo di sacche dell'economia. L'Italia, non a caso, si distingue per una forte e continua lotta contro la mafia, costata la vita a magistrati, uomini delle forze dell'ordine e delle istituzioni,[98] ma che ha ottenuto notevoli risultati, con l'arresto di numerosi boss malavitosi.

Forze armate e forze di polizia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Forze armate italiane e Forze di polizia in Italia.
File:US Department of Defense - Alpini EOD Squad in Afghanistan.jpg
Militari dell'Esercito italiano in missione in Afghanistan

La Repubblica italiana, per difendere militarmente il suo territorio e per supportare decisioni di politica interna ed estera si serve di numerose forze armate e forze di polizia. In ordine di grandezza sono: l'Arma dei Carabinieri, l'Esercito Italiano, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria, l'Aeronautica Militare, la Marina Militare ed infine il Corpo Forestale dello Stato. L'Italia si trova alla tredicesima posizione nella classifica delle potenze militari mondiali.[99][100]

I Corpi ed i Servizi di Polizia Locale/Provinciale e Polizia municipale non rientrano tra le forze di polizia dello Stato, ma, a seconda della tipologia, dipendono dalla Regione, dalla Provincia o dal Comune.

Politica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema politico della Repubblica Italiana.

Politica interna

Essendo l'Italia una Repubblica parlamentare, il capo del governo, che esercita il potere esecutivo, è il Presidente del Consiglio dei ministri che si regge su una maggioranza in parlamento. Il Presidente della Repubblica è la più alta carica dello Stato ed ha come funzione principale quella di rappresentare l'unità del Paese.

Partiti

 
Giulio Andreotti, uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana

In Italia si può parlare di partiti politici moderni a partire dal 1892, quando viene fondato il Partito Socialista Italiano. Sino a quel momento i principali raggruppamenti politici del Paese, la Destra storica e la Sinistra storica non erano raggruppamenti politici classificabili come partiti, ma semplici "cartelli" di notabili, ciascuno con un proprio feudo elettorale, che si riunivano in gruppi a seconda delle proprie idee.

Nel secondo dopoguerra i partiti di massa sono la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano, quest'ultimo che, grazie al ruolo svolto nella Resistenza, diviene il rappresentante della classe operaia.

Dopo la caduta dei partiti di massa, a causa di scandali giudiziari, culminati con l'inchiesta di Mani pulite del 1992, che determinano la fine della Prima Repubblica, incominciano ad avere successo i partiti di protesta o quelli legati ad un leader, come la Lega Nord guidata da Umberto Bossi e Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi.

Dall'inizio della Seconda Repubblica cominciano a fiorire diverse coalizioni politiche sia di centrodestra sia di centrosinistra come: il Polo delle Libertà e il Polo del Buon Governo, confluiti successivamente nel Polo per le Libertà, trasformatosi a sua volta nella Casa delle Libertà; l'Alleanza dei Progressisti, poi trasformatasi in seguito a nuove allenze ne L'Ulivo e nel 2006 ne L'Unione.

Dopo la caduta del Governo Prodi II nel 2008, è presente un predominio di pochi grandi partiti nati dalle ceneri delle coalizioni precedenti: il Popolo della Libertà, il Partito Democratico, la Lega Nord, l'Italia dei Valori, l'Unione di Centro e il Movimento per le Autonomie. A questi si affiancano alcuni partiti regionali: il Südtiroler Volkspartei e l'Union Valdôtaine.

Politica estera

File:Farnesina.JPG
Il Palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri

L'Italia è uno dei membri fondatori della Comunità europea, ora Unione europea. Il Paese è stato ammesso alle Nazioni Unite nel 1955 ed è un membro della NATO, dell'OCSE, del GATT, della WTO e del Consiglio d'Europa.

L'Italia ha ricoperto più volte la presidenza di turno delle organizzazioni internazionali di cui fa parte, ad esempio il G8 e l'Unione europea.

L'Italia sostiene le Nazioni Unite e le sue attività internazionali di sicurezza. Il Paese presenta truppe schierate a sostegno delle missioni di mantenimento della pace in Somalia, Mozambico, Timor Est e Afghanistan (quest'ultima a sostegno dell'Operazione Enduring Freedom[101]) e fornisce il supporto per le operazioni della NATO e delle Nazioni Unite in Bosnia, Kosovo, Albania e Libano. Il Paese, inoltre, aveva un contingente militare di circa 3.200 soldati in Iraq, ma ha ritirato le truppe da novembre 2006, mantenendo solo gli operatori umanitari e civili.[102]

Libertà d'informazione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Libertà di stampa nella Repubblica italiana.

Secondo il rapporto 2009 di Reporters sans frontières (RSF)[103] l'Italia si pone al 49º posto (su 175) nel mondo per la libertà di stampa. Nello stesso anno l'istituto di ricerca Freedom House ha inoltre indicato l'Italia, unica all'interno dell'Unione Europea, come nazione «parzialmente libera».[104]

Economia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Economia italiana e Made in Italy.
 
Facciata della sede della Borsa di Milano

Membro del G8, organizzazione che raggruppa i sette paesi maggiormente industrializzati del mondo più la Russia, l'Italia rappresenta la settima potenza economica del pianeta per Prodotto interno lordo nominale assoluto, davanti alla Russia e dietro al Regno Unito.[105] Il Paese è anche il terzo contribuente dell'Unione europea, ed il sesto per le Nazioni Unite.[106]

Per quanto concerne il Prodotto interno lordo pro capite, l'Italia si pone su scala mondiale alla 21a posizione per PIL pro capite nominale (12a nell'Unione europea) e alla 27a per PIL pro capite per potere d'acquisto (13a nell'Unione europea),[107] ponendosi nel contempo al quinto posto per valore delle esportazioni e al settimo per quello delle importazioni effettuate nell'anno 2007.[108]

L'economia italiana è ormai fortemente orientata verso il settore dei servizi, che nel 2006 hanno rappresentano quasi i 2/3 del PIL prodotto.

Il tessuto produttivo dell'economia è formato in prevalenza di piccole e medie imprese: quelle di maggiori dimensioni sono gestite in gran parte dalle famiglie fondatrici e, in taluni casi, da gruppi stranieri. Il modello di public company, impresa a capitale diffuso gestita da un management, è poco diffuso.

File:1 Euro coin It.gif
1 euro italiano

A causa della mancanza di importanti giacimenti, la maggior parte delle materie prime e il 75% dell'energia devono essere importati. Nella prima metà del Novecento sono stati comunque scoperti alcuni giacimenti petroliferi, in particolare nella Val d'Agri, in Basilicata, il cui reale sfruttamento, tuttavia, è cominciato solamente a partire dagli anni ottanta. Oggi i giacimenti lucani forniscono oltre il 10% del fabbisogno nazionale.[109]

Durante gli anni novanta l'Italia ha perseguito una rigida politica fiscale per far fronte alle richieste dell'Unione economica e monetaria dell'Unione europea, e ha tratto beneficio dai tassi più bassi di inflazione e di interesse. Tuttavia, problemi come l'evasione fiscale, l'elevato debito pubblico (103,7% del PIL)[110] e, nel Mezzogiorno, la malavita organizzata, continuano ad ostacolare un sano e più robusto sviluppo dell'economia nazionale.

Il Paese ha aderito all'euro nel 1999, sostituendo la lira a partire dal 2002.

A causa della dura crisi economica del 2008-2010, nel 2009 il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto il 10,1%.[111]

Risorse

 
Il PIL del terzo trimestre 2009 suddiviso tra le principali attività macro-economiche (dati ISTAT)

Di seguito la tabella che riporta il PIL,[112] prodotto in Italia ai prezzi correnti di mercato nel 2009, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali attività macro-economiche:

Attività macro-economica PIL prodotto (mln di Euro)
Agricoltura, silvicoltura, pesca 29.940
Industria in senso stretto 246.659
Costruzioni 83.516
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 295.225
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 384.565
Altre attività di servizi 292.054
Totale valore aggiunto al costo dei fattori 1.331.959
PIL Italia ai prezzi di mercato 1.520.870

Risorse minerarie

 
Ragusano: pompe di estrazione petrolifera a testa pozzo

Minerariamente sono presenti numerosi giacimenti di varia tipologia, e fino a qualche decennio fa si aveva una produzione interessante di mercurio, antimonio, piombo, zinco, argento, ferro e di minerali quali pirite, fluorite, amianto, e bauxite. Oggi tuttavia i giacimenti sfruttabili economicamente sono pochi, l'attività mineraria rimasta è concentrata sui sali evaporitici, le marne cementizie, le argille (principalmente bentonite e montmorillonite) e feldspati per l'industria ceramica e refrattari, sempre attiva l'attività estrattiva, tipica per l'Italia, delle sue famose e numerose cave di marmo ed altre rocce per l'edilizia, l'estrazione di pomice, ossidiana, pozzolana e talco;[113]

Energia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Produzione di energia elettrica in Italia.

Secondo il bilancio energetico nazionale del 2008, redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico, risulta che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è aumentata del 20,4% rispetto l'anno precedente, mentre la produzione di petrolio e gas naturale è calata rispettivamente del 10,9% e del 4,6%. Quasi invariata la produzione di solidi. Sono calate in modo consistente, sempre rispetto al 2007, le importazioni di energia elettrica (-11,2%) e di petrolio (-5,6%), mentre sono aumentate lievemente le importazioni di gas naturale (3,9%) e di fonti rinnovabili (9,2%). Infine, registrano un aumento esponenziale le esportazioni di fonti rinnovabili (1.600%) e di gas naturale (207,1%); più contenuto l'aumento delle esportazioni di energia elettrica (28,4%) e di solidi (5,9%), mentre sono in calo le esportazioni di petrolio (-6,8%).[114] Nel Sulcis l'attuale ricerca di fonti di energia alternative al petrolio ha favorito la ripresa della produzione di lignite.

L'Italia contiene le maggiori riserve di idrocarburi dell'Europa meridionale, i giacimenti sono prevalentemente distribuiti secondo tre sistemi tettonico stratigrafici: a) metano biogenico nelle serie terrigene plio-pleistoceniche (Val Padana, costa e mar Adriatico, Valle del Bradano, b) gas termogenico prevalentemente in giacimenti entro i sedimenti terrigeni di avanfossa di età Oligo-miocenica (Cortemaggiore, offshore ionico calabrese, area di Bronte e Gagliano Castelferrato in Sicilia), c) petrolio entro le serie carbonatiche mesozoiche (giacimenti profondi in Pianura Padana, Val d'Agri, area ragusana, Gela e offshore siciliano; di età mesozoica sono anche le principali rocce madri. La produzione annua di petrolio si aggira sui 43,2 milioni di barili ed è stimato che circa 800 milioni di barili di petrolio si trovino in giacimenti ancora da scoprire.[115]

Agricoltura

 
Raccolta del grano con mietitrebbia nella Provincia di Foggia

Il settore agricolo (comprensivo di selvicoltura e pesca), nonostante l'eccellenza e l'alta specializzazione raggiunta, rappresenta una percentuale minimale nel quadro economico nazionale. Bisogna altresì considerare che pur avendo una conformazione prevalentemente montuosa, non adatta per l'agricoltura, l'Italia impiega in questo settore una forza lavoro di circa 1,4 milioni di unità.

L’Italia si distingue, a livello continentale, nella produzione di frumento (7.817.063 tonnellate nel 2006), di mais (10.660.680 tonnellate nel 2006) coltivato quasi esclusivamente al Nord, di riso (1.596.367 tonnellate) per il quale detiene il primato europeo, di soia (607.695 tonnellate) e di barbabietola da zucchero (11.730.025 tonnellate). Tutte queste colture hanno come zona di elezione le regioni del nord. L'Italia contende alla Francia il primato mondiale della produzione di vino ed alla Spagna quello per la produzione di olio d’oliva. Il meridione è specializzato nella coltura degli ortaggi (pomodori, insalata, finocchi, peperoni, cavolfiori, sedano), segnatamente la Puglia, che fornisce oltre il 10% della produzione agricola nazionale[116] e il 44% della produzione olearia nazionale.[117] Inoltre è la prima nazione al mondo per la produzione di kiwi.[118]

Per quanto concerne gli alberi da frutto il Trentino-Alto Adige è specializzato nella produzione di mele, la Sicilia e la Calabria in agrumi, l’Emilia-Romagna in pere e pesche, la Campania in albicocche e fichi, la Puglia in ciliege.

L'allevamento (bovino, suino, caprino e ovino) è praticato in tutta Italia, anche se in quantità e modalità differenti da zona a zona. Tuttavia questa attività non riesce a soddisfare il fabbisogno interno.

Riguardo alla pesca, la produzione italiana si attesta su 530.125 tonnellate (dati del 2005), comprensiva di pesce, crostacei, molluschi e acquacoltura. Un terzo del pescato italiano viene dalla Sicilia, seguita dalla Puglia e dalle Marche.[119]

Industria

 
Il Lingotto di Torino

L'Italia, che si è affermata nella lavorazione e produzione di manufatti, presenta una differenza fondamentale rispetto agli altri paesi industrializzati: una grande diffusione di aziende medio-piccole di proprietà familiare.[120][121] A partire dal Nord-Est del Paese, si sono diffusi i cosiddetti distretti industriali, un modello che ha visto una consistente diffusione lungo la dorsale adriatica, al punto da costituire una delle caratteristiche peculiari dell'economia italiana.[122]

L'industria è particolarmente sviluppata nei settori meccanici (automobile, motocicletta, ricambi e accessori), cantieristico navale, degli elettrodomestici, chimico, farmaceutico e nei campi dell'energia, metallurgia, agroalimentare e della difesa (armi leggere, mezzi blindati, elicotteri, sistemi di difesa ecc.).[123][124][125] È anche uno dei paesi leader nella produzione e nel design di automobili e ciclomotori[123] ed è leader in tutto il mondo per i suoi prodotti di lusso nel campo della moda.[126]

Settore terziario

In Italia il terziario rappresenta il settore più importante dell'economia, sia per numero di occupati (il 67% del totale) che per valore aggiunto (il 71%).[127] Dai dati Confcommercio 2008 il settore risulta di gran lunga il più dinamico: il 54,8% degli oltre 5.000.000 di imprese operanti in Italia appartiene al settore dei servizi, e il 47,4% all’area Confcommercio; ed in questo settore nascono oltre il 67% delle nuove imprese.[128]

Turismo, commercio e servizi sono tra le attività chiave per il sistema-paese. I principali dati di settore nel 2006: nel commercio si contano 1.600.000 imprese, pari al 26% delle imprese italiane, e oltre 3.500.000 lavoratori. Nei Trasporti, comunicazioni, turismo e consumi fuori casa, si contano oltre 582.000 imprese, pari al 9,5% del totale, con 3.500.000 lavoratori. Servizi alle imprese: 630.000 imprese, pari al 10,3% del totale, con 2.800.000 di lavoratori.[129] I servizi alle imprese sono maggiormente sviluppati e diffusi nelle grandi città e nelle regioni economicamente più avanzate.

Il settore bancario ha conosciuto, negli ultimi anni, una diminuzione del numero degli occupati, soprattutto per la diffusione delle nuove tecnologie informatiche. Il settore finanziario conserva, comunque, un ruolo centrale nel capitalismo italiano in quanto, spesso, i gruppi bancari sono proprietari di importanti industrie, società di assicurazioni, beni immobili e gruppi editoriali. Il settore finanziario è da alcuni anni protagonista di una forte tendenza alla concentrazione tra le banche e le assicurazioni.[130]

Divario Nord-Sud

  Lo stesso argomento in dettaglio: Questione meridionale.

Storicamente, dopo l'Unità d'Italia, man mano che procedeva l'industrializzazione dell'Italia centro-settentrionale, il Mezzogiorno d'Italia accumulava sempre più un ritardo, a causa della mancanza delle condizioni necessarie al decollo economico che stava avvenendo nelle altre aree del Paese.

A tutt'oggi permane la differenza tra il Centro-Nord del Paese, caratterizzato da un forte sviluppo economico, e il Sud, che evidenzia un maggiore tasso di disoccupazione. Le ragioni dell'arretratezza economica del Sud sono complesse; alcune di queste sono una maggiore difficoltà nel gestire le imprese e creare nuovi posti di lavoro, una peggiore amministrazione dei territori e, in alcune regioni, la presenza invadente della criminalità organizzata. Uno studio del Censis indica nel 2,5% la perdita annuale di ricchezza nel Mezzogiorno dovuta alla presenza pervasiva della criminalità organizzata nel periodo 1981-2003 e valuta che senza di essa il PIL pro-capite del Mezzogiorno avrebbe raggiunto quello del Nord.[131]

Negli ultimi anni, tuttavia, molte aree del Mezzogiorno hanno visto intensificarsi il peso dell'imprenditoria privata, incentivata dal basso livello dei prezzi e del lavoro. Resta comunque un divario lungi dall'essere colmato.

PIL - Serie storica

Di seguito la tabella che riporta il PIL,[132] espresso in milioni di euro, prodotto in Italia dal 2000 al 2009:

Anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
PIL 1.191.057 1.248.648 1.295.226 1.335.354 1.391.530 1.429.479 1.485.377 1.546.177 1.567.851 1.520.870
PIL pro capite 20.917,0 21.914,9 22.660,7 23.181,3 23.919,6 24.390,9 25.200,9 26.040,8 26.204,1 25.237,2
PIL pro capite in $ (nominale) 19,293.3 19,541.0 21,317.4 26,308.2 30,119.0 30,662.5 31,917.6 35,992.6 38,887.2 35,435.1


Rispetto ai dati sopra esposti occorre osservare che il PIL espresso in termini assoluti è un indicatore di ricchezza dell'entità geografica, piuttosto che degli abitanti. Inoltre, il fatto che i valori siano calcolati ai prezzi di mercato implica che parte della crescita che si osserva negli anni è in realtà dovuta all'aumento dei prezzi (inflazione) e non è crescita reale. Ad esempio, il valore del 2008 è superiore a quello del 2007 sebbene in termini reali il PIL italiano in quell'anno si sia contratto di circa l'1%.

Un indicatore della ricchezza che, oltre a considerare il PIL, tiene conto anche della numerosità della popolazione a cui tale PIL è riferito è il PIL ai prezzi di mercato per abitante (euro correnti).[112]

Trasporti

 
La rete autostradale italiana.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Italia.

La rete infrastrutturale italiana è dotata di 837.493 km di strade (suddivise in strade statali, regionali, provinciali, comunali), 6.532 km di autostrade, 16.529 km di ferrovie in esercizio (divisi tra rete estera, rete fondamentale, rete complementare e rete di nodo),[133] 352 porti[134] e 96 aeroporti.[135]

Inoltre, il trasporto pubblico urbano all'interno delle grandi città si serve di tram, filobus, autobus, funicolari, taxi e, nelle maggiori città italiane, di metropolitane. Alcune località, inoltre, data la loro conformazione geografica, si servono anche del trasporto navale.

L'Italia, tuttavia, non brilla per la qualità e quantità dei trasporti e infrastrutture, che restano limiti strutturali allo sviluppo e alla competitività, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. Vari studi comparativi con altri paesi attestano che il bel paese sconta un ritardo rispetto a molti paesi europei per dotazione infrastrutturale e trasporti.[136] Le motivazioni si riconducono agli iter particolarmente lunghi e farraginosi con cui vengono approvate le leggi e i progetti, alla criminalità organizzata che pervade il settore delle costruzioni e alla corruzione della politica locale.

Turismo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Turismo in Italia.
 
Il Ponte di Rialto a Venezia.

Un settore di primaria importanza per l'economia italiana continua ad essere il turismo, nonostante il Paese abbia perso da molti anni il primato di visitatori stranieri all'anno (nel 2007 erano 43.700.000).[137] L'Italia è quindi al quinto posto nel mondo dopo Cina (54.700.000 turisti stranieri annui), USA (56.000.000), Spagna (59.200.000) e Francia (81.900.000).[137]

L'Italia è poi al quarto posto per entrate derivanti dal turismo internazionale, con 42,7 miliardi di dollari nel 2007, contro i 54,2 della Francia, i 57,8 della Spagna ed i 96,7 miliardi di dollari degli Stati Uniti.[137]

Ambiente

 
Le Cinque Terre in Liguria

L'articolo 9 della costituzione italiana fissa i principi atti a salvaguardare il paesaggio e i beni storico-artistici della nostra civiltà.[138] Nonostante questo, l'articolo è rimasto disatteso fino alla fine degli anni settanta,[139] quando cominciò ad affacciarsi anche in Italia la consapevolezza che l'ambiente è un patrimonio di tutti e che la collettività ha un preciso interesse alla sua difesa e preservazione. Proprio per questo con la la legge 8 luglio 1986, n. 349 è stato istituito il Ministero dell'Ambiente, che ha il compito di coordinare il risanamento delle aree più colpite dal degrado e di tutelare dai tentativi speculativi quelle rimaste ancora intatte.

Aree protette

 
Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
 
Parco nazionale del Gargano.
 
Carta del Santuario dei cetacei.

La rete delle aree naturali protette italiane comprende al luglio 2010 più di mille aree protette (l'Elenco Ufficiale del Ministero dell'Ambiente del 2003 (EUAP), in via di aggiornamento, ne riporta 772),[140] corrispondenti a circa l'11% del territorio italiano.[141]

La Legge quadro sulle aree protette, n. 394 del 6 dicembre 1991, suddivide le aree protette in:

  • Parchi regionali: l'EUAP (2003) ne contempla 105,[140] per una superficie di circa 1 milione e 200 mila ettari, ma molti sono quelli costituiti successivamente a tale data.
  • Zone umide: rientrano in questa categoria 51 aree, per un totale di 60.052 ettari, che per le loro caratteristiche sono considerate di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.[143]
  • Altre aree protette: sono zone protette che non rientrano nelle precedenti classificazioni; in Italia se ne contano oltre 160.[145]

Biodiversità

 
Esempi di fauna e flora rappresentativi della biodiversità dell'Italia

L'Italia è un Paese ricchissimo di biodiversità, per esempio è il Paese d'Europa con più specie di piante superiori.[146][147] Molte di queste specie sono endemiche dell'Italia. Questo è dovuto a una molteplicità di fattori quali l'eterogeneità ambientale, la complessa struttura dell'orografia italiana, le vicissitudini biogeografiche e la storia geologica. L'Italia (assieme alla Penisola Iberica ed al sud dei Balcani), inoltre, è stata un rifugio per molte specie animali e vegetali che si sono estinte nelle zone centrali e settentrionali del continente europeo durante le glaciazioni pleistoceniche. L'ampia estensione latitudinale della Penisola, estesa su circa 10°, la pone a cavallo tra le zone climatiche temperata centroeuropea (Cfa o Cfb secondo Köppen) e temperata calda mediterranea (Csa secondo Köppen) e, quindi, almeno su due zone di vegetazione molto diverse.[146][148]

Le aree più ricche di endemismo sono, oltre alle isole maggiori e minori (soprattutto la Sardegna), sono gli alti massicci montuosi isolati tra aree più basse, considerabili come ”isole biogeografiche”, alcuni esempi sono le Alpi Apuane per le piante e le Prealpi orientali per gli insetti cavernicoli. La fauna d'acqua dolce è spesso differenziata tra i fiumi del nord Italia (bacino del Po) e quelli del centro.[147]

La vegetazione naturale potenziale del territorio italiano è il bosco su tutto il territorio tranne che sulle vette più elevate del piano nivale e nelle zone più aride delle isole circumsiciliane, oltre che nelle aree più prossime al mare. I boschi italiani sono fortemente sfruttati per la selvicoltura che prende la forma di ceduazione per i boschi di querce (che principalmente producono legna da ardere) e di castagno (per la produzione di pali) mentre quelli di faggio e di conifere sono perlopiù trattati a fustaia.[149][147]
I boschi mediterranei di leccio sono quasi sempre degradati dalla ceduazione, dagli incendi e dal pascolo ovi-caprino; gli stadi di degradazione sono noti come macchia mediterranea quando si ha un denso ed impenetrabile cespuglieto alto qualche metro e di gariga se il terreno è coperto di vegetazione bassa che lascia scoperto il terreno, spesso ricco di affioramenti rocciosi. Gli stadi di macchia e gariga comunque portano un contributo positivo alla biodiversità italiana in quanto ricche di specie rare e da proteggere, tra cui numerose, splendide, orchidee.[146][149][147] Non è da trascurare l'uso ricreativo che hanno le foreste (soprattutto pinete di pino marittimo) prossime ai centri urbani.[149]

La fauna italiana è molto ricca di endemismi, soprattutto negli invertebrati, nei pesci d'acqua dolce,[150][151] negli anfibi e nei rettili. Gli uccelli ed i mammiferi, animali più mobili, sono caratterizzati da un minor tasso di endemismo.[147]

Minacce alla biodiversità

  Lo stesso argomento in dettaglio: Biodiversità in Italia.

L'elevata densità di popolazione, l'industrializzazione di vaste aree del Paese, l'urbanizzazione di gran parte delle zone costiere e planiziari, l'inquinamento delle acque, l'introduzione di specie aliene, l'agricoltura intensiva e, non ultimi, alcuni comportamenti criminali, come l'abusivismo edilizio, il bracconaggio[152][153] e gli incendi dolosi[154] fanno sì che la difesa della biodiversità e degli ambienti naturali siano questioni particolarmente stringenti e talvolta urgenti in Italia.[147]

Arte

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cultura italiana, Arte italiana e Lista dei patrimoni dell'umanità.

Il contributo che l'Italia ha portato nel corso della storia alla cultura mondiale è stato, secondo tutti gli storici, immenso e vario.

Le innovazioni che l'Italia ha portato in tutti i campi della cultura lungo 2.500 anni di storia sono innumerevoli; nei due periodi in cui il territorio italiano fu il centro della civiltà del tempo, ovvero durante l'Impero romano ed il Rinascimento, il ruolo che ebbe nella storia della conoscenza umana fu di decisiva importanza. Dai templi greci della Magna Grecia ai borghi medievali, dalle terme romane alle ville settecentesche, l'Italia possiede oltre 60mila monumenti nazionali ed è lo Stato a detenere il maggior numero di siti patrimoni dell'umanità (44) nella lista stilata dall'UNESCO. Non esistendo un inventario generale dei beni artistici, non è possibile determinare una stima affidabile del patrimonio artistico nazionale, che peraltro ha subito e subisce una consistente opera di dispersione.[155]

Architettura

  Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura italiana.
 
Colosseo, Roma

Durante l'Impero romano l'architettura sviluppa caratteri omogenei[156] e la sua influenza si protrarrà nelle chiese paleocristiane, costruite sul modello delle basiliche civili romane; pregevoli esempi, con influenze bizantine, nelle Basiliche di San Vitale e Sant'Apollinare Nuovo in Ravenna.

Nel VII secolo nascono i complessi abbaziali unitamente alle espressioni architettoniche della civiltà longobarda con significative testimonianze nel Tempietto di Cividale del Friuli e la chiesa di Santa Sofia a Benevento. Della renovatio carolingia e il recupero della classicità attuati da Carlo Magno, nel IX secolo, permangono importanti complessi architettonici principalmente a Roma (Basilica di Santa Prassede), Bardolino, Spoleto e Milano.

Il X e l'XI secolo vedranno la fioritura delle cattedrali romaniche, come la basilica di San Marco a Venezia e il Duomo di Pisa, mentre nel secolo successivo si diffonde nell'Italia meridionale l'Architettura arabo-normanna che ha nel Palazzo dei Normanni a Palermo e nel Duomo di Monreale alcuni fra gli esempi più caratterizzanti.[157] Contemporaneamente nell'architettura civile fanno la loro comparsa numerose torri gentilizie; celebri quelle di San Gimignano e Bologna.

 
Piazza dei Miracoli, Pisa

L'architettura gotica, introdotta dai cistercensi, spazia dall'originale protogotico della basilica di San Francesco ad Assisi alle chiese di Firenze, Siena, Orvieto, Napoli, Bologna, Venezia e Milano. Fra i castelli disseminati per tutta l'Italia, spicca il celebre Castel del Monte (1240 circa).[156]

 
Duomo di Firenze

Il primo Rinascimento trova testimonianza a Firenze nella cupola del Duomo e nello Spedale degli Innocenti[158] costruiti da Filippo Brunelleschi e nell'attività di Leon Battista Alberti, mentre il pieno Rinascimento, essenzialmente romano, vede Bramante, Raffaello e Michelangelo, attivi nella ricostruzione della basilica di San Pietro in Vaticano. Per le realizzazioni urbanistiche rinascimentali mirabile esempio è l'Addizione Erculea a Ferrara. Il rinascimento del XVI secolo è chiuso dalle opere di Andrea Palladio, che influenzeranno notevolmente l'architettura europea (Neopalladianesimo), a cui segue il periodo manierista, riferibile sia ad alcune opere di Baldassarre Peruzzi sia a Michelangelo e Giulio Romano suoi principali esponenti.[159]

Lo stile barocco, preannunciato da Jacopo Barozzi da Vignola[160], si sviluppa a Roma, dove si concentrano le principali realizzazioni, ed eserciterà la sua influenza in tutto il mondo cattolico. Alle prime opere di Carlo Maderno e Martino Longhi il Giovane seguirono i capolavori di Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona e Francesco Borromini.

 
Facciata della Reggia di Caserta

Alla prima metà del Settecento risale il più significativo esempio tardo barocco e rococò: la Palazzina di caccia di Stupinigi, progettata da Filippo Juvara. Invece, nel Regno di Napoli, con Luigi Vanvitelli, sarà avviata la costruzione della Reggia di Caserta (dal 1752). Dopo la seconda metà del secolo l'architettura neoclassica, anche nella sua variante neogreca, produrrà diverse opere di valore; nell'Ottocento in particolare, a Napoli si ricorda la grande basilica di San Francesco.[161] Con l'unità d'Italia prevalse lo stile neorinascimentale o, più in generale, l'eclettismo.

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Palazzo della Civiltà Italiana

L'Art Nouveau ha in Giuseppe Sommaruga, Ernesto Basile e Raimondo D'Aronco i principali esponenti, mentre un linguaggio nuovo si preannuncerà con Antonio Sant'Elia. Il razionalismo si manifesta nel Gruppo 7 e MIAR (1926) e Giuseppe Terragni. Tuttavia durante il periodo fascista avrà maggiore fortuna il Neoclassicismo semplificato di Marcello Piacentini.

Il razionalismo riscontra il suo massimo sviluppo nel dopoguerra, e trova nella testata della Stazione di Roma Termini una delle opere paradigmatiche.[156] Al Neorealismo di Giovanni Michelucci ed altri faranno seguito il Neoliberty e il Brutalismo. Il Postmoderno, anticipato da Paolo Portoghesi, troverà la sua consacrazione nelle opere di Aldo Rossi.

Tra i principali architetti attivi in Italia tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo si ricordano Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Gae Aulenti, lo svizzero Mario Botta, Zaha Hadid, Richard Meier e Norman Foster.

Pittura e scultura

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Cappella degli Scrovegni, Compianto sul Cristo morto di Giotto

Per primi vanno ricordati i mosaici bizantini, risalenti al V e al VI secolo, nelle Chiese di Ravenna, Roma, Palermo, Monreale e Venezia.

Successivamente, i popoli longobardi del nord sviluppano una propria arte figurativa intorno al VII e all'VIII secolo, caratterizzata dalla loro grande maestria nel lavorare l'oro e l'argento, che uniscono al vivace cromatismo delle pietre dure o in pasta vitrea. Importanti sono anche la realizzazione di armi con decori e l'intaglio dell'avorio. Le loro pitture e sculture sono caratterizzate rispettivamente da affreschi e bassorilievi.

Non da meno è l'arte carolingia, sviluppatasi in Europa alla fine dell'VIII secolo, espressione della cultura promossa da Carlo Magno. Nelle arti figuative vengono ripristinati i modelli classici, dopo secoli di dominanza di figure astratte. Anche qui l'arte dell'oreficeria mantiene un certo spessore nella realizzazione delle opere.

Durante il periodo romanico (XI e XII secolo), la scultura svolge un ruolo molto importante, ed ha una precisa funzione didattica. Tra gli altri scultori italiani del periodo vanno annoverati Wiligelmo e Benedetto Antelami.

 
L'Ultima cena di Leonardo da Vinci

L'arte figurativa italiana si rinnova tra il XIII e il XIV secolo e trova il suo punto culminante nell'opera pittorica di Giotto, Cimabue, Duccio di Buoninsegna e Simone Martini e nelle sculture di Arnolfo di Cambio, Nicola e Giovanni Pisano.[162] Da allora, grazie anche al fermento culturale sorto intorno a Federico II, il rinnovato interesse per l'arte antica e la ricerca nella rappresentazione dello spazio saranno caratteri duraturi dell'arte italiana.

Dopo il periodo tardo gotico, che presenta capolavori di grandi artisti come Gentile da Fabriano,[163] nel XV secolo spicca un altro momento di grande innovazione che riprende ed esplicita gli elementi giotteschi nel sentimento della rinascita dell'antico e nella ricerca prospettica: il primo Rinascimento fiorentino con Masaccio, Donatello, Paolo Uccello, Beato Angelico, Botticelli, Verrocchio[164] e poi, fuori Firenze, Antonello da Messina, Mantegna, Piero della Francesca, Giovanni Bellini, Giorgione, Perugino e molti altri che danno vita a molte scuole regionali.[164]

 
L'Estasi di santa Teresa d'Avila di Gian Lorenzo Bernini

Il Rinascimento maturo, nella prima metà del XVI secolo, vede figure universali come Leonardo, Raffaello e soprattutto Michelangelo[165] che con la sua lunga attività, ben documentata nell'opera di Vasari, fondatore della storiografia artistica, domina il panorama europeo per oltre un cinquantennio. Tuttavia il vasto orizzonte rinascimentale comprenderà molteplici artisti e scuole locali tra cui quella lombarda, ferrarese, marchigiana e veneziana (Tiziano, Veronese) che al primato del disegno toscano, privilegia una cultura figurativa coloristica.[166]

La cultura classicista italiana del XVI secolo che si diffonde in tutta Europa, prosegue con gli artisti manieristi (Arcimboldo, Parmigianino, Pontormo, Correggio, Tintoretto, Giambologna) ed infine, nel XVII secolo con Caravaggio ed il Barocco, movimento anch'esso nato in Italia, ed in particolare a Roma,[167] con i Carracci, Bernini e la sua scuola e i tanti caravaggeschi.

 
Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità dello spazio

Dopo essere diventata la meta di artisti di tutto il mondo, aver espresso la grande scuola dei vedutisti veneziani (Canaletto, Francesco Guardi) [168] e le figure di Giovanni Battista Piranesi e Giambattista Tiepolo, ed aver ricoperto un ruolo importante durante il periodo neoclassico con Antonio Canova,[169] l'Italia perde peso culturale al cospetto degli altri paesi europei. Si deve aspettare la fine del XIX secolo per ritrovare esperienze figurative di rilevanza europea con il movimento dei Macchiaioli[170] e quello dei divisionisti.[171]

Durante il XX secolo l'Italia partecipa alle rapide vicissitudini dell'arte moderna con il Futurismo,[172] la Metafisica,[173] l'Arte Povera[174] e la Transavanguardia,[175], con artisti come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Bruno Munari e molti altri.

Design

  Lo stesso argomento in dettaglio: Design italiano.

L'Italia è uno dei paesi leader nel mondo per innovazione e varietà per tutte le forme di disegno industriale, compresa la progettazione di interni, la progettazione urbana, il design della moda e la progettazione architettonica.

La poliedricità dei linguaggi, la presenza di piccole e medie imprese e l'utilizzo dei più disparati e innovativi materiali (l'invenzione della plastica, il vetro, i metalli, le varie essenze di legno) caratterizzano il progetto italiano.

Letteratura

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della letteratura italiana.
 
Dante Alighieri, il Sommo Poeta

La nascita della letteratura italiana canonicamente si fa risalire alla prima metà del XIII secolo con la diffusione, all'interno di circuiti assai privati e modesti, di manoscritti di carattere religioso, laico e giocoso, ad uso della comunità religiosa e laica, ma sempre ad un alto livello della scala sociale (per esempio i notai). Ciò che permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua.[176] Infatti, prima del duecento la lingua utilizzata per scrivere i documenti era il latino.

Essa nasce in ritardo rispetto ad altre letterature europee perché molto ancorata alla tradizione del latino. Nel XIII secolo si hanno le prime esperienze letterarie, la poesia religiosa in Umbria (il Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi e le Laudae di Jacopone da Todi), la scuola siciliana (nata a Palermo alla corte di Federico II) e, alcuni decenni più tardi, la lirica toscana. A cavallo tra XIII e XIV secolo la letteratura italiana possedeva già tre grandi opere letterarie: la Divina Commedia di Dante Alighieri, il Canzoniere di Francesco Petrarca e il Decameron di Giovanni Boccaccio. In questo periodo, inoltre, emergono poeti Guittone d'Arezzo, Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti (che si distingue per l'assenza della componente religiosa usata dai suoi predecessori).

Nel XV secolo si distinguono invece personaggi poliedrici come Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci, Lorenzo de' Medici, letterato e mecenate che promuove la nuova letteratura in volgare, Angelo Poliziano, che traduce dal greco al latino l'Iliade, e Matteo Maria Boiardo, che compone l'Orlando Innamorato. Nel Cinquecento è la volta di Ludovico Ariosto, che compone l'Orlando Furioso (sulla base dell'Orlando Innamorato), Niccolò Machiavelli, che scrive Il Principe, Baldassarre Castiglione (che realizza Il Cortegiano) e Torquato Tasso (a cui si deve la Gerusalemme liberata). Nel XVII secolo emergono le figure di Giovan Battista Marino e di Alessandro Tassoni: il primo è considerato massimo rappresentante della poesia barocca in Italia, il secondo, invece, ideatore del poema eroicomico.

 
Ugo Foscolo, di François-Xavier Fabre, 1813

A cavallo tra Settecento e Ottocento si distinguono Carlo Goldoni, che supera la tradizione della commedia dell'arte e introduce una nuova forma di teatro, in cui le maschere vengono progressivamente eliminate e in cui si passa da una recitazione improvvisata degli attori ad una recitazione che segue un copione preciso,[177] Vittorio Alfieri (maggior poeta tragico del Settecento), Silvio Pellico, autore de Le mie prigioni, Vincenzo Monti, che traduce tutta l'Iliade in lingua italiana, Ugo Foscolo, tra i principali esponenti del Neoclassicismo, patriota e sostenitore di Napoleone Bonaparte, Alessandro Manzoni, autore dei Promessi Sposi (una delle maggiori opere della letteratura italiana) e Giacomo Leopardi, ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano. Nel XX secolo si distinguono Giosuè Carducci (premio Nobel per la letteratura nel 1906), Giovanni Verga, considerato il maggior esponente del verismo, Grazia Deledda (Nobel nel 1926), Giovanni Pascoli, Gabriele D'Annunzio (entrambi i maggiori autori del decadentismo italiano) e Luigi Pirandello, vincitore del Nobel nel 1934. Altri autori importanti del periodo sono stati Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo (Nobel nel 1959), Italo Svevo ed Italo Calvino, entrambi considerati i maggiori scrittori del Novecento italiano, Eugenio Montale e Dario Fo (Nobel rispettivamente nel 1975 e nel 1997) .

Musica

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Da in alto a sinistra in senso orario: Giuseppe Verdi, Antonio Vivaldi, Luciano Pavarotti e Giacomo Puccini.

La musica italiana comincia a fiorire nel Trecento con i compositori dell'Ars nova. Dopo la grande stagione della polifonia sacra e profana nel Cinquecento, rappresentata da Giovanni Pierluigi da Palestrina, Luca Marenzio e molti altri, nel Seicento l'Italia è sede delle prime grandi scuole di musica strumentale, che influenzeranno i musicisti di tutta Europa soprattutto attraverso le opere degli autori del periodo barocco Giovanni Gabrieli, Girolamo Frescobaldi, Arcangelo Corelli, Giovanni Battista Pergolesi, Domenico e Alessandro Scarlatti e Antonio Vivaldi. Sempre a partire dal XVII secolo, soprattutto ad opera di Claudio Monteverdi, nasce e si afferma in Italia l'opera lirica. Da ricordare anche Niccolò Piccinni, che ha contribuito notevolmente allo sviluppo dell'opera buffa. Durante il periodo romantico l'opera lirica è stata la maggiore espressione musicale in Italia[178] grazie a compositori come Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini. Nel XX e nel XXI secolo si distinguono molti compositori di musica contemporanea tra cui Ildebrando Pizzetti, Alfredo Casella, Ottorino Respighi, Gian Francesco Malipiero e Goffredo Petrassi durante le due guerre mondiali; Bruno Maderna, Franco Donatoni, Luciano Berio, Luigi Nono, Aldo Clementi, Ennio Morricone, Sylvano Bussotti, Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi e Sergio Rendine dal dopoguerra sino ai nostri giorni.

Sono molto conosciuti anche molti altri strumentisti e compositori italiani come Gioseffo Zarlino, Luigi Boccherini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Arturo Benedetti Michelangeli, Salvatore Accardo, Uto Ughi e Mario Brunello.

Famosi sono anche i direttori d'orchestra italiani, tra cui spiccano Arturo Toscanini, Ferruccio Busoni, Riccardo Muti, Claudio Abbado e Maurizio Pollini.

Sono italiani molti interpreti importanti della lirica sia nel XIX che nel XX secolo; tra questi i tenori Luciano Pavarotti ed Enrico Caruso, i soprani Katia Ricciarelli, Renata Tebaldi, il mezzosoprano Cecilia Bartoli, i bassi-baritoni Ruggero Raimondi e Sesto Bruscantini, i contralti Marietta Alboni, Clorinda Corradi e Rosmunda Pisaroni. Molto conosciuto è anche Carlo Broschi in arte Farinelli, il più famoso cantante lirico castrato della storia.

Un discorso a parte vale per la musica leggera italiana degli ultimi decenni (che può contare su rassegne canore di rilevanza internazionale come il Festival di Sanremo o lo Zecchino d'Oro). A partire dagli anni sessanta, si sono distinti molti gruppi musicali, cantanti e cantautori tra cui Mina, Lucio Battisti, Fabrizio de Andrè, la PFM, Laura Pausini (vincitrice di vari Grammy Awards), Andrea Bocelli e molti altri.

Cinema

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cinema italiano.
 
Sophia Loren

L' industria cinematografica italiana nasce, tra le prime del mondo, agli inizi del Novecento e già negli anni dieci si afferma come una delle più attive, in termini di pellicole prodotte, dell'epoca. Dopo l'intensa stagione del muto, gli anni trenta vedono l'apertura di Cinecittà e il successo internazionale del Festival del Cinema di Venezia. Nel dopoguerra la cinematografia italiana si distingue rinnovando il codice cinematografico con i film del neorealismo. Anche la generazione successiva ai neorealisti, con i registi Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e gli attori Sophia Loren, Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Alberto Sordi, ottiene importanti riconoscimenti in patria e all'estero.

A partire dagli anni cinquanta si sviluppa il genere della Commedia all'italiana, con caratteri di satira di costume, con registi come Pietro Germi, Luigi Comencini, Mario Monicelli e Dino Risi.

Negli anni sessanta e settanta, contemporaneamente al Giallo all'italiana, un altro genere ottiene un grande successo, a livello nazionale ed internazionale: è lo spaghetti-western, di cui il maggior rappresentante fu il regista Sergio Leone.[179]

Sul finire degli anni settanta, con l'avvento della televisione commerciale, inizia la crisi del settore cinematografico che aumenterà nella prima metà degli anni ottanta e si protrarrà per oltre un decennio.

Negli anni successivi l'importanza del cinema italiano è per lo più legata a singoli film o singoli registi e attori, come Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores o Roberto Benigni, per arrivare, nel 2008, a Matteo Garrone con Gomorra.

Negli anni 2000 ad incassare maggiormente al botteghino sono i cosiddetti film di Natale o cinepanettoni,[180] caratterizzati da comicità grossolana, spesso ambientati in luoghi esotici.

Scienza

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).
 
Leonardo da Vinci

Non meno importante è il contributo italiano alla scienza. Leonardo da Vinci è considerato uno dei più grandi geni dell'umanità.[181] Nel Rinascimento italiano incarna a pieno lo spirito universalista che lo porta alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza.[181] È pittore, scultore, architetto, ingegnere, anatomista, letterato, musicista e inventore.[182]

Un contributo fondamentale alla scienza moderna è stato dato da Galileo Galilei, che ne è considerato il fondatore.[183] Galileo, autore di fondamentali progressi in fisica (tra i quali l'introduzione del principio di inerzia e del concetto di relatività dei moti) e in matematica, è particolarmente noto al grosso pubblico per aver perfezionato il telescopio e per il suo ruolo nella rivoluzione astronomica, ove sostenne il sistema eliocentrico e le teorie copernicane.[183] Il principale allievo di Galileo, Evangelista Torricelli, suo successore come matematico della corte medicea, è anch'egli celebre per i suoi importanti risultati sia in campo fisico che in campo matematico.

Scienze matematiche, fisiche e naturali

Matematica

Contributi fondamentali tuttora ben noti sono dati da studiosi italiani già nel corso del Medioevo e del Rinascimento, in particolare da Leonardo Fibonacci, Niccolò Tartaglia e Girolamo Cardano. Un contributo fondamentale all'algebra fu portato da Paolo Ruffini. A partire dal XVIII secolo, diversi matematici italiani contribuiscono alla fioritura della nuova disciplina dell'analisi matematica: in primo luogo Giuseppe Luigi Lagrange, fondatore della meccanica analitica, e successivamente Jacopo Riccati, Ulisse Dini, Vito Volterra, Guido Fubini, Renato Caccioppoli, Ennio De Giorgi ed Enrico Bombieri, vincitore quest'ultimo della medaglia Fields per i suoi importanti contributi alla teoria dei numeri e alla stessa analisi matematica. A Bruno de Finetti è dovuta la riformulazione dei fondamenti della probabilità e statistica. Nei secoli XIX e XX, la scuola italiana di geometria algebrica ha un ruolo internazionale di grande rilievo, così come la scuola italiana di geometria differenziale (i lavori di Luigi Bianchi, Tullio Levi-Civita e Gregorio Ricci-Curbastro forniscono ad Albert Einstein gli strumenti matematici per la formulazione della relatività generale). L'assiomatizzazione dell'aritmetica dovuta a Giuseppe Peano costituisce tuttora uno dei capitoli fondamentali della logica matematica e dei fondamenti della matematica.

Fisica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della fisica in Italia.
 
Da in alto a sinistra in senso orario: Alessandro Volta, Galileo Galilei, Guglielmo Marconi e Enrico Fermi.

La fisica in Italia ha una storia notevole grazie ai contributi di personaggi chiave come Galileo Galilei che introduce il metodo scientifico, Alessandro Volta con le scoperte relative all'elettricità, Enrico Fermi che contribuisce a portarla a livelli di eccellenza mondiale in epoca più recente e che riceve il premio Nobel. Oltre a lui anche Guglielmo Marconi, inventore della radio, e più recentemente Carlo Rubbia, per le sue scoperte relative alla fisica subnucleare, ottengono questo riconoscimento. Nel campo della fisica delle particelle, Nicola Cabibbo è uno fra gli studiosi internazionalmente più noti.

Chimica

Contributi importanti sono dati da scienziati come Stanislao Cannizzaro inventore della reazione di Cannizzaro, nell'ambito della chimica organica, Ascanio Sobrero, inventore della nitroglicerina, Giacomo Fauser e Luigi Casale, entrambi ideatori di un processo di sintesi dell'ammoniaca diffusosi in tutto il mondo. Nell'ambito della chimica industriale si distingue Giulio Natta, insignito del Premio Nobel grazie alle sue scoperte.[184]

Medicina

La tradizione medica italiana ha origini medievali, con la Scuola medica salernitana, la prima e più importante istituzione medica del Medioevo. Continua attraverso i secoli grazie alle scoperte effettuate da numerosi medici come Gabriele Falloppio, che descrive la struttura delle trombe uterine, Giovanni Maria Lancisi, il primo medico ad ipotizzare la trasmissione della malaria tramite le zanzare, Lazzaro Spallanzani, che confuta la teoria della generazione spontanea; in epoca più recente si sono distinti medici come Camillo Golgi, Renato Dulbecco, Salvador Luria e Rita Levi-Montalcini, tutti e quattro insigniti del Premio Nobel per la medicina.

Scienze umane

Geografia

Numerosi italiani hanno contribuito ad allargare le conoscenze in ambito geografico: tra tutti si distinguono Marco Polo, che attraversa l'Asia seguendo la Via della seta fino ad arrivare in Cina, Cristoforo Colombo, a cui si deve la scoperta dell'America, Amerigo Vespucci, che assieme a Giovanni da Verrazzano è considerato tra i più importanti esploratori del Nuovo Mondo, e, in anni più recenti, Umberto Nobile, il primo trasvolatore del Polo Nord.

Filosofia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della filosofia occidentale.

Anche nel campo della filosofia molti italiani si distinguono sin dall'epoca medievale come Agostino di Ippona, che concilia la filosofia greca con la fede cristiana, Tommaso d'Aquino, uno dei filosofi scolastici più conosciuti e Bonaventura da Bagnoregio. Per quanto riguarda la filosofia moderna, meritano di essere citati: Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, i maggiori esponenti del neoplatonismo e Giordano Bruno, che anticipa per via filosofica le scoperte dell'attuale astronomia. Tra i filosofi contemporanei vanno ricordati: Benedetto Croce, il maggiore storicista italiano e Giovanni Gentile grande esponente del neo-idealismo.

Sport

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Italia.
 
Tifosi italiani a Stoccarda seguono Italia-USA durante i Mondiali di calcio del 2006

Lo sport più seguito e praticato è il calcio. La Serie A del campionato italiano di calcio è uno dei più importanti e seguiti campionati calcistici del mondo,[185] nonché il terzo più competitivo d'Europa secondo l'attuale ranking stilato dall'UEFA.[186] La Nazionale è una delle nazionali di calcio più competitive e titolate a livello mondiale, avendo vinto quattro coppe del mondo e un europeo.

Tra gli altri sport popolari vi sono il basket, la pallavolo, il rugby, il ciclismo (che conta molte competizioni di livello internazionale tra le quali il Giro d'Italia e la Milano-Sanremo), l'atletica leggera, la scherma e gli sport acquatici (come il nuoto, la pallanuoto e i tuffi).

 
Ferrari da Formula 1

L'Italia vanta ottime tradizioni anche negli sport del motore: celebri nel mondo sono gli autodromi di Monza e di Imola e il circuito del Mugello, le case motociclistiche Bianchi, Aprilia, Gilera, Guzzi, MV Agusta, Benelli e Ducati e la Scuderia Ferrari che nella Formula 1 detiene il record di titoli per piloti e costruttori, di vittorie per singole gare e di presenza ininterrotta dalla istituzione del campionato del mondo[senza fonte].

Gli sport invernali sono popolari soprattutto nelle regioni settentrionali, con atleti italiani partecipanti alle olimpiadi e ad altre gare internazionali.

Per quanto riguarda i Giochi olimpici, Roma ha ospitato i Giochi della XVII Olimpiade, Cortina d'Ampezzo i VII Giochi olimpici invernali e Torino i XX Giochi olimpici invernali.

Tradizioni

 
Uno dei momenti del Palio di Siena del 2008
 
La pizza Margherita, così battezzata dal nome della regina Margherita di Savoia (1851-1926)

L'Italia annovera numerosissime tradizioni storiche e folcloristiche di vario genere e, in alcuni casi, famose anche a livello internazionale. Tra le più caratteristiche e conosciute vi sono il Palio di Siena, il Carnevale di Venezia, quelli di Viareggio, di Ivrea e di Mamoiada (con le caratteristiche Mamuthones), i riti della settimana santa di alcuni comuni (specie nel meridione), l'Infiorata di Genzano e la Festa dei Ceri.

Gastronomia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina italiana.

La cucina italiana, in parte di tipo mediterraneo e in parte continentale, è una delle più apprezzate e famose al mondo.[187] Alcuni alimenti come la pasta e la pizza, sono diventati simboli universalmente riconosciuti della cucina italiana.

Grazie ai numerosi popoli che l'hanno abitata nel corso dei secoli, il Paese può contare su una vastissima gamma di prodotti enogastronomici, molto vari da zona a zona. Nel centro sud si possono trovare tutti quei tratti distintivi e quegli elementi che caratterizzano la dieta mediterranea. Al nord la cucina tradizionale è perlopiù una cucina contadina fatta di salumi, formaggi, secondi di carne, tortellini, ravioli, lasagne, dove il burro e lo strutto, soprattutto in passato, sostituivano e spesso sostituiscono ancora l'olio di oliva. Fra le regioni italiane quella che può vantare il maggior patrimonio gastronomico riconosciuto all'estero troviamo: la Campania, l'Emilia Romagna[188] e la Sicilia.[189][190]

Negli ultimi anni si è risvegliata nella popolazione l'interesse per la gastronomia e l'enologia, e numerose associazioni, ad esempio Slow Food e l'Accademia Italiana della Cucina, si occupano della riscoperta e della salvaguardia delle tradizioni regionali italiane.

L'Italia è anche ai vertici mondiali per la produzione del vino, presentando una grande varietà di prodotti IGT e DOC in ogni regione, oltre a 48 vini a marchio DOCG.[191]

Festività

Template:Festività italiane Fino al 1977 erano considerati giorni festivi agli effetti civili:[192]

In Alto Adige, inoltre, il lunedì di Pentecoste è considerato giorno festivo.

Note

  1. ^ L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
  2. ^ Bilancio demografico mensile aggiornato al 31-03-2010 (DATI ISTAT)
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  17. ^ AA.VV. (Atlante storico...), pp. 150-151.
  18. ^ Burdach.
  19. ^ Così il Burdach:
    «Dall'XI secolo i comuni italici erano giunti al fiore del benessere economico e civile [...] e quando, dopo la morte dell'imperatore Federico II e il tramonto della casa di Svevia, ebbe termine la terribile lotta fra Impero e Papato per l'egemonia politica universale, quando l'Italia si sentì libera dal dominio tedesco, il suo sentimento nazionale divampò in un grande incendio spirituale, politico-sociale, artistico. Questa fu la fonte spirituale del Rinascimento. L'antico pensiero di Roma, mai scomparso, vi fece affluire nuova e maggiore forza. Cola di Rienzo, ispirato all'idea politica di Dante, ma oltrepassandola, proclamò, profeta di un lontano avvenire, la grande esigenza nazionale della Rinascita di Roma. E su questa base l'esigenza dell'unità d'Italia.»
  20. ^ a b AA.VV. (Atlante storico...), pp. 223-225.
  21. ^ Procacci.
  22. ^ Famosa è la peste descritta ne I promessi sposi da Alessandro Manzoni, che dimezzò la popolazione di Milano e provocò in tutta Italia un milione e mezzo di morti.
  23. ^ A testimonianza dell'influsso francese, un'eredità ancora ben presente è il tricolore italiano, inizialmente adottato nelle piccole ed effimere repubbliche create da Bonaparte nell'Italia centro-settentrionale.
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Bibliografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia sull'Italia.
Storia

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