Associazione Sportiva Roma

club calcistico italiano di Roma

L'Associazione Sportiva Roma S.p.A., abbreviata in A.S. Roma o più semplicemente Roma, è una società calcistica per azioni Italiana con sede a Roma.[3] Fu fondata il 22 luglio 1927 e, per la stagione 2012-13, milita nella Serie A del campionato italiano di calcio.[4][5] È una delle tre società di calcio italiane (con Lazio e Juventus) ad essere quotate in borsa.[6]

A.S. Roma
Calcio
File:Romaasstemma.png
Giallorossi; Lupi; 'A Maggica
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Giallo ocra-Rosso pompeiano
SimboliLupa capitolina-Lupetto
InnoRoma Roma
Antonello Venditti
Dati societari
CittàFile:Roma-Stemma.png Roma
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie A
Fondazione1927
PresidenteStati Uniti (bandiera) James Pallotta
AllenatoreRep. Ceca (bandiera) Zdeněk Zeman
StadioOlimpico di Roma
(73.481[1] posti)
Sito webwww.asroma.it
Palmarès
ScudettoScudettoScudetto Coppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa Italia Supercoppa italianaSupercoppa italiana Coppa delle Fiere
Scudetti3
Titoli nazionali1 Campionato di Serie B
Trofei nazionali9 Coppe Italia
2 Supercoppe italiane
1 Coppa CONI
Trofei internazionali1 Coppe delle Fiere
1 Coppa Anglo-Italiana
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce
«La Roma non si discute, si ama[2]»

Il simbolo della squadra è la Lupa capitolina; la divisa, che prende i colori dal gonfalone cittadino, è rosso scura tendente al porpora (rosso pompeiano) bordata di giallo-arancio (giallo oro o ocra)[7][8].

In 85 anni di storia ha sempre partecipato, tranne che in una sola occasione (nel 1951-52[9]), ai campionati di Serie A, vincendo 3 scudetti[10], 9 Coppe Italia (primato di vittorie nella competizione, condiviso con la Juventus)[11] e 2 Supercoppe italiane[12]. Dopo l'Inter, che è stata presente in tutte le edizioni, è, insieme alla Juventus, la squadra che ha partecipato a più campionati di serie A: 84 volte su 85. In ambito europeo i migliori risultati ottenuti sono stati la vittoria della Coppa delle Fiere nella stagione 1960-61[13] e la vittoria della Coppa Anglo-Italiana del 1972[14], oltre a una finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool nel 1984[15] e una finale di Coppa UEFA nel 1991, persa contro l'Inter[16].

Nella classifica mondiale per club dell'International Federation of Football History & Statistics di tutti i tempi (IFFHS All-Time Club World Ranking), aggiornata al dicembre 2009, la Roma occupa il dodicesimo posto[17]. Nel 1991 la Roma termina in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club stilata dall'IFFHS (IFFHS The World's Club Team for the Year).[18]

La Roma è anche uno dei membri dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.[19]

Storia

Dalle origini agli anni cinquanta

Agli inizi del XX secolo nella città di Roma la pratica del foot-ball era svolta da un gran numero di piccoli club costituiti da semplici squadre di quartiere o da rappresentative calcistiche di classi sociali ben definite.[20][21] Negli anni venti continuarono ad esistere otto rappresentative cittadine nella prima divisione regionale: S.S. Alba, C.R. Juventus Audax, S.G.S. Fortitudo, S.S. Lazio, S.S. Pro Roma, U.S. Romana, Roman F.C. e C.S. Audace.[22]

 
Attilio Ferraris IV, il primo capitano giallorosso

La squadra capitolina venne costituita a Roma, in via Forlì 16, il 7 giugno 1927[23] grazie alla fusione delle società calcistiche: Alba Audace, presieduta dall'onorevole Ulisse Igliori, Roman e Fortitudo Pro Roma.[22][24] Il percorso che portò alla fusione venne intrapreso dal segretario della federazione romana del Partito Nazionale Fascista: Italo Foschi, all'epoca anche membro del CONI e dirigente della Fortitudo Pro Roma e dall'onorevole Ulisse Igliori, membro del direttorio nazionale del PNF; Foschi, seguendo le direttive della Carta di Viareggio riuscì nell'intento di creare un'unica società potenzialmente più competitiva.[25][26]

La data di nascita della Roma è stata lungamente discussa: ufficialmente viene infatti indicato il 22 luglio 1927, data del primo ordine del giorno; in realtà l'accordo per la fusione venne raggiunto il 7 giugno dello stesso anno, come annunciato il giorno successivo da alcuni quotidiani romani.[23][27][28].

Nei primi anni trenta la Roma occupò stabilmente le parti alte della classifica, esordendo in Coppa dell'Europa Centrale già nel 1931.[29] Protagonisti del periodo furono alcuni giocatori di spessore presenti nella rosa, quali il capitano Attilio Ferraris IV, il portiere Guido Masetti, il mediano Fulvio Bernardini ed il centravanti Rodolfo Volk.[30][31][32][33] Nel 1934 il presidente Renato Sacerdoti rinnovò la squadra: cedette sia Volk che il capitano Ferraris IV (quest'ultimo alla Lazio tra i malumori della tifoseria) e acquistò tre giocatori argentini, tra i quali Enrique Guaita.[34][35][36] I tre furono protagonisti di una rocambolesca fuga nell'estate del 1935, pare a seguito di minacce circa un arruolamento nella guerra in Abissinia.[36][37] Della situazione, probabilmente anche a causa delle sue origini ebraiche, ne fece le spese anche il presidente Sacerdoti che si trovò costretto a lasciare la presidenza; nonostante queste vicissitudini la squadra nella stagione 1935-36 si classificò seconda.[38]

Nella stagione 1941-42 la Roma conquistò il suo primo scudetto, vincendo nell'ultima giornata per 2-0 contro il Modena. Il titolo fu frutto, tra gli altri, dell'allenatore Alfred Schaffer e del giovane centravanti Amedeo Amadei, autore di 18 reti.[39][40] Negli anni successivi, la squadra venne sostanzialmente confermata, nonostante l'elevata età media della ristretta rosa giallorossa.[41] Anche a causa di questo motivo, terminato il conflitto mondiale e ripresi i campionati, la Roma disputò alcune stagioni particolarmente negative.[42]

Dagli anni cinquanta ai settanta

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Associazione Sportiva Roma (1950-1979).
 
Il capitano Giacomo Losi con la Coppa delle Fiere 1960-61, primo e unico titolo internazionale del club

Gli anni quaranta si conclusero con la Roma salva rispettivamente in due stagioni, entrambe al centro di polemiche per presunti favoritismi arbitrali nei confronti degli stessi giallorossi: nella stagione 1947-48, in Roma-Salernitana, con l'arbitro Vittorio Pera che non vide un evidente fallo sul portiere Vittorio Masci e, di conseguenza, non annulla il gol decisivo di Pesaola che condanna i campani alla B;[43] nella penultima partita della stagione 1949-50, in Roma-Novara, incontro terminato 2-1 che permise ai giallorossi di salvarsi.[44] La discesa in Serie B venne solo rimandata di un anno, nella stagione 1950-51 la squadra perse 11 partite per 1-0 e cambiò numerosi allenatori, retrocedendo il 17 giugno del 1951, esattamente nove anni dopo la conquista, anch'essa all'ultima giornata, del primo scudetto.[41] La caduta nella serie cadetta spinse il vecchio presidente Renato Sacerdoti a riprendere la guida della società riuscendo a farla risalire subito nella massima serie nonostante nella stagione 1951-52 vi fosse un unico posto utile per la promozione.[38] Negli anni successivi la squadra venne potenziata con acquisti di rilievo come quelli di Alcides Ghiggia e Dino Da Costa, quest'ultimo vinse la classifica marcatori del 1957-58 con 22 reti e segnò in quasi tutti i derby da lui disputati.[41][45][46] In quegli anni un altro protagonista della squadra fu Giacomo Losi che per 40 anni rimase il giocatore con più presenze in assoluto con la maglia della Roma venendo appellato dai tifosi Core de Roma.[47][48] In campionato la Roma alternò buone stagioni, come il terzo posto nel 1954-55, ad altre negative come nel 1956-57 quando sfiorò nuovamente la retrocessione, mentre nelle restanti annate mantenne quasi costantemente il sesto posto in classifica.[41]

File:Prati-DeSisti.jpg
Pierino Prati e Giancarlo De Sisti con la maglia della Roma negli anni settanta

Nel 1960-61 la Roma conquistò la Coppa delle Fiere vincendo la doppia finale contro il Birmingham City: dopo aver pareggiato 2-2 in trasferta, i giallorossi si imposero all'Olimpico per 2-0.[49][50]

A questo successo seguirono due vittorie in Coppe Italia.[51] La prima venne ottenuta battendo in finale il Torino nel 1963-64, nonostante un campionato deludente concluso con un dodicesimo posto in classifica.[52] La seconda affermazione giunse cinque anni dopo, al termine di un girone finale che vide la Roma sfidare il Foggia nell'ultima partita decisiva, sebbene ai fini della vittoria risultò determinante il successo in trasferta sul campo del Cagliari.[53][54]

A dispetto di tali successi la Roma durante il decennio attraversò una grave crisi finanziaria tale da non permettere, nel 1964, il pagamento degli stipendi ai giocatori,[55][56] Nel 1967 il presidente Franco Evangelisti, dopo alcune importanti cessioni completò il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Roma in una società per azioni.[57] La squadra dispose comunque di buoni giocatori, tra i quali l'attaccante argentino Manfredini, tra i più prolifici cannonieri della storia giallorossa e l'oriundo Angelillo.[58][59] Altri protagonisti dell'epoca furono lo svedese Selmosson e l'uruguagio Schiaffino, Capello, De Sisti e l'allenatore Herrera.[60][61][62] La Roma di questi anni non riuscì mai a superare il quinto posto in classifica in campionato, per questo la stampa accusò i giocatori di condurre stile di vita poco professionale.[41]

La Roma comunque raggiunse la semifinale di Coppa delle Coppe 1969-70, perdendo però il sorteggio con la monetina avvenuto al termine della partita di spareggio conclusasi in parità.[57]

Gli anni settanta furono uno dei decenni meno gloriosi per la storia romanista: a Giacomo Losi non venne rinnovato il contratto e nell'ultimo anno della presidenza di Marchini vennero ceduti alla Juventus i tre gioielli della rosa: Spinosi, Capello e Landini.[57] La Roma, ribattezzata "Rometta", oscillava costantemente in posizioni di media classifica ad esclusione del 1974-75, quando si classificò al terzo posto e del 1978-79 quando ottenne la salvezza solo alla penultima giornata.[63] Nella stagione successiva la Roma venne rilevata da Dino Viola, che la trasformò completamente, affidando la guida tecnica a Nils Liedholm.[64]

Dagli anni ottanta ai duemiladieci

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Associazione Sportiva Roma (1979-oggi).
 
Bruno Conti negli anni ottanta

Dino Viola ottenne immediatamente buoni risultati vincendo due Coppe Italia consecutive superando in entrambe le finali il Torino ai rigori.[65][66] Le partite furono caratterizzate dalle parate dei portieri e dagli errori dei giocatori, in particolare la sequenza nella finale del 1979-80 si chiuse con sette errori e cinque realizzazioni.[67]

In campionato la crescita societaria portò nella stagione 1980-81 al raggiungimento di un secondo posto, ciò anticipò la vittoria del secondo scudetto, avvenuta nella stagione 1982-83, sempre sotto la guida di Nils Liedholm. Elementi di spicco della squadra furono capitano Agostino Di Bartolomei, il brasiliano Paulo Roberto Falcão, il centravanti Roberto Pruzzo e l'ala campione del mondo Bruno Conti. Nell'arco della stagione la Roma conquistò il primato nelle prime giornate e lo mantiene continuativamente sino alla fine: il titolo venne conquistato l'8 maggio 1983 nello Stadio Luigi Ferraris, dopo un pareggio con il Genoa.[68][69][70][71]

L'anno successivo la Roma vinse la sua quinta Coppa Italia e giunse in finale di Coppa dei Campioni, che nell'occasione si disputò proprio allo Stadio Olimpico di Roma. [72]Tuttavia la squadra non riuscì ad imporsi contro il Liverpool e, dopo aver concluso i tempi regolamentari per 1-1, perse il trofeo ai calci di rigore, a causa degli errori dal dischetto di Bruno Conti e Ciccio Graziani.[73]

Dino Viola affidò successivamente la panchina giallorossa a Sven-Göran Eriksson, che nella stagione 1985-86 vince la sesta Coppa Italia e giunse vicino a conquistare un nuovo scudetto, conquistato tuttavia dalla Juventus.[74]

La Roma di Dino Viola perse gradualmente competitività riuscendo comunque ad avere un ultimo sussulto nel 1990-91: pochi mesi dopo la morte del presidente la squadra vinse la sua settima Coppa Italia, battendo in finale la Sampdoria campione d'Italia e raggiunse anche la finale di Coppa UEFA, perdendola nella doppia sfida contro l'Inter.[75]

 
I tifosi giallorossi festeggiano all'Olimpico la vittoria dello scudetto 2000-01

Morto Viola, la Roma entrò in un lungo periodo di caos societario, acuito nel 1993 dall'arresto del nuovo presidente Giuseppe Ciarrapico.[76][77][78][79][80][81][82][83]

La società venne rilevata successivamente da Franco Sensi, che rinforzò la squadra, mancando tuttavia di ottenere risultati di rilievo.[84][85][86] Nel decennio si alternarono nella panchina in tutto quattro allenatori.[87] Tra i giocatori più rappresentativi del periodo figurano la punta argentina Abel Balbo, il centrocampista Amedeo Carboni, un esordiente Francesco Totti, Marco Delvecchio e Vincent Candela.[46][88]

Nell'estate del 1999 la Roma ingaggiò il titolato allenatore Fabio Capello e la punta Vincenzo Montella, ai quali l'anno successivo seguì una campagna acquisti tra le più dispendiose della storia giallorossa che, sostenuta dall'iniezione di capitali derivata dall'ingresso in borsa della società, ingaggiò atleti di elevato valore, come l'attaccante Batistuta.[89] La Roma nel 2001 si presentò quindi come pretendente per il titolo che a fine stagione riuscì a vincere: la squadra conquistò quasi subito la testa della classifica senza abbandonarla per tutta la durata del torneo, tuttavia alcuni pareggi nelle ultime partite la portarono a vincere il titolo solamente nell'ultima giornata grazie ad una vittoria sul Parma. [90]Due mesi dopo la Roma vinse anche la sua prima Supercoppa italiana contro la Fiorentina.[91]

 
Il capitano della Roma Francesco Totti alza la Coppa Italia 2007-08

Negli anni successivi la Roma si mantenne nelle prime posizioni in classifica giungendo seconda nella stagione 2001-02 e nella stagione 2003-04.[92] All'esordio nella nuova UEFA Champions League la squadra non superò il secondo girone eliminatorio nonostante si fosse trovata prima in classifica a due sole partite dal termine. [93]Nell'estate del 2004 Capello lasciò la Roma assieme a diversi giocatori chiudendo definitivamente un ciclo.[94][95]

In questo periodo Rosella Sensi, sostituendo gradualmente alla presidenza il padre Franco, attuò una politica societaria di autofinanziamento mirata a garantire il mantenimento di un adeguato livello tecnico della squadra.[96][97]

Nella stagione 2005-06 la Roma ingaggiò l'emergente allenatore Luciano Spalletti con il quale, anche per effetto delle sentenze sportive di Calciopoli, riuscì a raggiungere il secondo posto in campionato per tre anni consecutivi.[98] La squadra alternando vittorie di prestigio e rovesci eclatanti si ritagliò anche uno spazio in Europa raggiungendo due volte i quarti di finale di Champions League e vincendo il girone eliminatorio.[99][100] Tali buoni risultati si concretizzarono con la vittoria di due Coppe Italia consecutive (2006-07 e 2007-08), vinte entrambe in finale contro l'Inter, ed una Supercoppa italiana nel 2007.[101][102][103]

Nella stagione 2009-10 il dimissionario Spalletti venne sostituito dal romano Claudio Ranieri che raggiunse il secondo posto in campionato e la finale di Coppa Italia, persa sempre contro i nerazzurri.[104] Nella stagione successiva, in seguito alla sconfitta per 4-3 contro il Genoa, Ranieri si dimise per lasciare il posto all'esordiente Vincenzo Montella.[105][106]. Al termine della stagione la società giallorossa venne ceduta ad un gruppo di imprenditori statunitensi guidato da Thomas DiBenedetto.[107] La nuova proprietà ingaggiò come direttore sportivo Walter Sabatini,[108] il quale decise di affidare la panchina giallorossa all'emergente spagnolo Luis Enrique.[109] Tuttavia la squadra non ottenne i risultati sperati, concludendo la stagione con un settimo posto che ha portato il tecnico asturiano ad abbandonare la capitale.[110] Roma palermo 4 a 1 04-11-2012 La società ha però risposto riportando a Roma il tecnico Zdeněk Zeman e con una campagna acquisti estiva che ha consegnato al boemo molti nuovi giocatori.[111] Inoltre il 27 agosto 2012 il Consiglio d'Amministrazione della Roma ha eletto, come nuovo presidente, un altro uomo della cordata americana: James Pallotta.[112]

Cronistoria

Cronistoria della Associazione Sportiva Roma
  • 1901 - Nasce il FBC di Roma, conosciuto anche come Roman. Vince il Campionato Romano e la Coppa Città di Roma.
  • 1901 - Nasce il C.S. Audace. Vince il Campionato Romano e il Campionato Laziale.
  • 1907 - Nasce la S.S. Alba. Campionato romano di I Categoria: Roman 3º. La Juventus Roma vince il Campionato Romano Riserve e il Campionato Laziale.
  • 1908 - Nasce la S.G.S. Fortitudo. Campionato FGNI: Roman 4º (ritirato). Vince la Coppa di Natale, il Torneo di Perugia e la Coppa di Pasqua.
  • 1909 - Nessun torneo ufficiale a Roma. Il Roman vince la Coppa Tosti e la Coppa Viscogliosi-Baccelli.
  • 1910 - Campionato romano di III Categoria: Roman 2º, Fortitudo 4ª.

  • 1911 - Nasce la S.S. Pro Roma. Campionato romano di III Categoria: Roman 3º. Il Pro Roma vince il Campionato Romano di Seconda Categoria.
  • 1912 - Campionato romano di III Categoria: Roman 4º, Fortitudo 4ª, Alba 6ª.
  • 1912-13 - Roman 4º, Pro Roma 5ª, Alba 6ª.
  • 1913-14 - Roman 2º, Fortitudo 4ª, Pro Roma 6ª.
  • 1914-15 - Roman 1º; vince il Campionato Romano, Fortitudo 4ª, Pro Roma 5ª.
  • 1915-16 - Attività sospesa a causa della guerra. La Fortitudo Roma vince il Campionato Romano Riserve.
  • 1916-17 - Attività sospesa a causa della guerra. La Fortitudo Roma vince la Coppa di Natale e il Campionato Romano.
  • 1917 - Nasce l'U.S. Romana.
  • 1917-18 - Attività sospesa a causa della guerra. La Fortitudo vince il Campionato Romano.
  • 1918-19 - Attività sospesa a causa della guerra.
  • 1919-20 - Fortitudo 1ª; vince il Campionato Romano, Romana 5ª, Pro Roma 6ª, Roman 7º. Fortitudo finalista interregionale.

  • 1920-21 - Fortitudo 1ª; vince il Campionato Romano, Pro Roma 4ª, Romana 6ª, Roman 8º. Fortitudo 2ª semifinali interregionali.
  • 1921-22 - Fortitudo 1ª; vince il Campionato Romano, Alba 2ª, Romana 5ª, Roman 6º, Pro Roma 8ª. Fortitudo vince il Campionato dell'Italia Centro-Meridionale; Fortitudo in Finalissima.
  • 1922-23 - Alba 2ª, Fortitudo 3ª, Romana 4ª, Roman 6º. Alba 2ª semifinali interregionali.
L'U.S. Romana vince la Coppa di Natale.
  • 1923-24 - Alba 1ª; vince il Campionato Romano, Fortitudo 2ª, Romana 5ª. Alba finalista Lega Sud.
  • 1924 - La S.S. Pro Roma assorbe la U.S. Romana.
  • 1924-25 - Alba 1ª; vince il Campionato Romano, Fortitudo 3ª, Pro Roma 5ª. Alba vince il Campionato dell'Italia Centro-Meridionale; Alba in Finalissima.
  • 1925-26 - Alba 1ª; vince il Campionato Romano, Fortitudo 2ª, Roman 5º, Pro Roma 6ª. Alba vince il Campionato dell'Italia Centro-Meridionale; Alba in Finalissima.
  • 1926 - S.S. Alba e C.S. Audace si fondono nella U.S. Alba Audace.
  • 1926 - S.G.S. Fortitudo e S.S. Pro Roma si fondono nella S.S. Fortitudo Pro Roma.
  • 1926-27 - Divisione Nazionale: Alba Audace 9ª nel Girone A, Fortitudo Pro Roma 10ª nel Girone B.
  • 1927 - 22 luglio. S.S. Alba, S.G.S. Fortitudo e Roman F.C. si fondono nell' Associazione Sportiva Roma.
La Roma prende tutti i trofei delle squadre romane.
Vincitrice della Coppa CONI.

Semifinalista di Coppa dell'Europa Centrale.
Ottavi di finale di Coppa dell'Europa Centrale.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa dell'Europa Centrale.
Finalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Finalista di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
Vincitrice del Campionato romano supplementare di guerra.
Vincitrice della Coppa Città di Roma.
Vincitrice del Torneo Interregionale Toscano-Laziale.

Gironi eliminatori di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa delle Fiere.

  Vincitrice della Coppa delle Fiere (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Fiere.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Fiere.
  Vincitrice della Coppa Italia (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa delle Fiere.
Semifinalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Fiere.
Prima fase di Coppa Italia.

. Primo turno di Coppa delle Fiere.

Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
  Vincitrice della Coppa Italia (2º titolo).
Finalista di Coppa di Lega Italo-Inglese.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa delle Coppe.

Vincitrice del Trofeo Nazionale di Lega Armando Picchi.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Vincitrice del Torneo Anglo-Italiano.
Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
Prima fase di Coppa Italia.
  Vincitrice della Coppa Italia (3º titolo).

  Vincitrice della Coppa Italia (4º titolo).
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa delle Coppe.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
  Vincitrice della Coppa Italia (5º titolo).
Finalista di Coppa dei Campioni.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa delle Coppe.
  Vincitrice della Coppa Italia (6º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Semifinalista di Coppa Italia.

  Vincitrice della Coppa Italia (7º titolo).
Finalista di Coppa UEFA.
Sconfitta in Supercoppa italiana.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa delle Coppe.
Finalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
  Vincitrice della Supercoppa italiana (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia.
Seconda fase a gironi di Champions League.
Finalista di Coppa Italia.
Seconda fase a gironi di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
Finalista di Coppa Italia.
Fase a gironi di Champions League.
Finalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.
  Vincitrice della Coppa Italia (8º titolo).
Sconfitta in Supercoppa italiana.
Quarti di finale di Champions League.
  Vincitrice della Supercoppa italiana (2º titolo).
  Vincitrice della Coppa Italia (9º titolo).
Quarti di finale di Champions League.
Sconfitta in Supercoppa italiana.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Finalista di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Europa League.

Sconfitta in Supercoppa italiana.
Semifinalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Play-off di Europa League.
Partecipa alla Coppa Italia.

Colori e simboli

Simboli ufficiali

Lo stemma

Evoluzione dello stemma
File:Asromastemma antico.png
Lo stemma in una delle prime versioni
File:LupettoAnni80.png
Il lupetto
File:Romaasstemma.png
L'attuale stemma della Roma

L'attuale logo della Roma è il restyling del primo stemma, quello che la società adottò dalla sua fondazione fino alla fine degli anni settanta.[114] Nel 1978, l'ultimo anno di Anzalone alla presidenza della squadra, durante un'amichevole negli Stati Uniti contro i New York Cosmos, i dirigenti giallorossi ebbero occasione di osservare come in America lo sport fosse trainato principalmente dal merchandising e dalla vendita di prodotti legati alla squadra.[115] La proprietà decise pertanto di istituire un ufficio per la pubblicità, diretto dal grafico Piero Gratton, il quale realizzò un nuovo logotipo per la società giallorossa, affinché si potessero successivamente creare una serie di prodotti per la vendita legati ad esso.[116] La lupa capitolina non poteva essere registrata come marchio, così venne creato il celebre lupetto nero stilizzato con l'occhio rosso, che spesso compariva incorniciato da due cerchi concentrici giallo-rossi.[117] Insieme al lupetto venne creato anche un secondo logo, un "R" stilizzata, giallo rossa e nera ma, a differenza del più celebre lupetto, non ebbe molta fortuna.[118] Il lupetto ha accompagnato le maglie giallorosse fino alla stagione 1996-97, per essere riutilizzato poi dalla stagione 2009-10 fino ad oggi, nelle maglie da trasferta e nelle terze divise.[119][120]

Il 20 luglio 1997, grazie ad un accordo con il Comune di Roma, venne concesso un permesso speciale alla società capitolina per poter utilizzare il simbolo della lupa e riproporre, così, una nuova versione dello stemma, ispirato a quello originale che aveva caratterizzato la società dagli albori fino agli anni settanta. Venne così creato l'attuale simbolo della società.[56]

L'inno

L'inno ufficiale della Roma è Roma Roma, con il testo di Antonello Venditti e Sergio Bardotti e la musica di Antonello Venditti e Giampiero Scalamogna, meglio noto con il nome d'arte di Gepy & Gepy.[121][122][123] Il brano venne proposto per la prima volta durante la partita Roma-Fiorentina del 15 dicembre 1974 per festeggiare la marcatura di Penzo, circostanza questa rimasta isolata, in seguito verrà infatti diffuso al termine della lettura delle formazioni di ogni partita, poco prima dell'ingresso in campo delle squadre (ad eccezione delle partite casalinghe di UEFA Champions League).[124].

 
Antonello Venditti, autore di Roma Roma, inno ufficiale giallorosso

La mascotte

La mascotte ufficiale della società è Romolo, un pupazzo a forma di lupo. La maglia che indossa ha il numero 753, a simboleggiare il 753 a.C., anno di fondazione della città di Roma. Questo è solito fare un giro di campo prima della partita e farsi scattare foto insieme a tifosi e calciatori della Roma.[125]

Divise storiche

Esordio in Campionato (1927-28)
Primo
Scudetto
(1941-42)
Coppa delle Fiere
(1960-61)
Coppa Anglo-Italiana
(1971-72)
Secondo Scudetto (1982-83)
Finale Coppa dei Campioni (1983-84)
Terzo
Scudetto
(2000-01)
Record
Coppe Italia (2007-08)

Stadi

 
La Roma al Motovelodromo Appio

Il primo stadio utilizzato dalla Roma fu il Motovelodromo Appio, il quale era precedentemente utilizzato dal Club Sportivo Audace Roma; saltuariamente i giallorossi giocheranno anche nel Campo Rondinella e nello Stadio Nazionale del PNF.[126][127]

 
Tifosi sul Monte dei Cocci al Campo Testaccio

La Fortitudo Roma (altra squadra costituente l'attuale club romanista) aveva in progetto la costruzione di un impianto in stile inglese nel quartiere di Testaccio: tale progetto venne successivamente ripreso dalla Roma; tra i costruttori figura l' ingegnere Silvio Sensi, padre di Franco Sensi, che disegnò lo stadio e procurò il legno per le tribune.[128][129] La Roma giocò a Testaccio fino alla stagione 1939-40, l'impianto venne abbandonato poiché dava segni di cedimento ed aveva subito ristrutturazioni che ne avevano sensibilmente ridotto i posti.[130] Nella stagione 1940-41 la squadra si spostò nello Stadio Nazionale del PNF, ampliato nel 1934 per i mondiali di calcio, dove vinse il suo primo scudetto.[131] L'impianto, rinominato semplicemente Stadio Torino dopo la tragedia di Superga, venne utilizzato dalla società fino al 1953, vide quindi la retrocessione del 1951 e la stagione in Serie B l'anno successivo.[132]

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L'Olimpico, attuale stadio della Roma

Nella stagione 1953-54 la Roma si spostò nello Stadio Olimpico, ristrutturato ed inaugurato nel 1953, dove gioca le partite casalinghe ancora oggi.[133] L'impianto ha subito diverse modifiche negli anni, le più corpose sono avvenute negli anni novanta con la demolizione di quasi tutto il vecchio impianto e la relativa ricostruzione[134], in occasione dei mondiali che si svolsero in Italia nel 1990.[135] Con tale opera venne installata una copertura che chiuse la visuale del campo dalla collina di Monte Mario che sorge alle spalle dello stadio e da dove moltissime persone ogni domenica si radunavano per vedere gli incontri analogamente con quanto accadeva al campo di Testaccio con i tifosi stipati sul Monte dei Cocci.[136]

Società

A.S. Roma S.p.A. è una società per azioni dal 1967 con un capitale sociale di 19 milioni e 800 000 euro (circa 132 milioni e 500 000 azioni con un valore nominale di 15 centesimi di euro). La proprietà è suddivisa come segue: il 67.1% riconducibile alla "Neep Roma Holding SpA" di DiBenedetto[137], il 2.5% alla Tikal Plaza SA di Danilo Coppola ed il restante 30.403% negoziato sul mercato.[138] A partire dal 23 maggio 2000, la società è stata quotata sul listino della Borsa Italiana, nel segmento Standard (codice ISIN: IT0001008876 - codice alfanumerico: ASR), e su tale mercato vengono negoziate le azioni ordinarie circolanti.[89]

La sede sociale è il Centro sportivo Fulvio Bernardini, di proprietà della società fino al 28 dicembre 2005, poi ceduto con la formula del leasing a Banca Italease per un guadagno di 30 milioni di euro. Alla Roma viene concesso il diritto ad usufruirne per almeno 15 anni, per un affitto annuo di 3.2 milioni di euro, e potrà esercitare l'opzione di riscatto alla scadenza.[139]

Secondo la rivista americana Forbes, in uno speciale reportage del 2008, il valore del club capitolino ammonta a 434 milioni di dollari, classificando la Roma undicesima nella graduatoria mondiale delle società più valutate e terza tra quelle italiane, dopo Milan e Juventus.[140] Nel 2010, dal rapporto annuale pubblicato da Deloitte, risulta essere la diciottesima società di calcio più ricca in Europa, con un fatturato di 122,7 milioni di euro, posizionandosi quarta tra i club italiani.[141]

Organigramma societario

Dal sito internet ufficiale della società.[142]

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A.S. Roma S.p.A

Presidente

  • James J. Pallotta

Amministratore delegato

  • Claudio Fenucci
    Mark Pannes

Consiglio di amministrazione

  • Vice Presidenti
    Roberto Cappelli
    Joseph Tacopina
  • Consiglieri
    Mauro Baldissoni
    Roberto Cappelli
    Thomas Richard DiBenedetto
    Claudio Fenucci
    Paolo Fiorentino
    Andrea Gabrielle
    Brian Klein
    Giuseppe P. Marra
    Bernardo Mingrone
    Benedetta Navarra
    James Pallotta
    Mark Pannes
    Joseph Tacopina

Comitato esecutivo

  • Consiglieri
    Mark Pannes
    Paolo Fiorentino
    James Pallotta

Collegio sindacale

  • Presidente
    Claudia Cattani
  • Sindaci effettivi
    Pietro Mastropasqua
    Massimo Gambini
  • Sindaci supplenti
    Maria Serpieri
    Alberto Gambino

Società di revisione

  • BDO S.p.A
File:Romaasstemma.png
A.S. Roma S.p.A

Struttura organizzativa

  • Direttore generale
    Franco Baldini
  • Direttore pianificazione controllo ed affari societari
    Cristina Mazzoleni
  • Direttore sportivo
    Walter Sabatini
  • Responsabile del settore giovanile (al di sotto degli Allievi)
    Bruno Conti[143]
  • Responsabile organizzativo e logistico
    Antonio Tempestilli
  • Responsabile organizzazione e stadio
    Maurizio Cenci
  • Responsabile biglietteria e servizi tecnici
    Carlo Feliziani
  • Responsabile area comunicazione
    Elena Turra
  • Consulente area comunicazione
    Catia Augelli
  • Travel manager
    Antonio Tozzi
  • Internal audit
    Flavio Mecenate
  • Responsabile amministrativo
    Francesco Malknecht
  • Responsabile rapporti con i club
    Marco Seghi

Soccer SAS di Brand Management s.r.l.

  • Amministratore pro tempore
    Roberto Venturini
  • Responsabile amministrativo
    Roberto Pellegrini
  • Responsabile commerciale
    Stefano De Alessi
  • Responsabile marketing relazionale
    Edoardo Ottaviani
  • Responsabile merchandising
    Raffaella Cecilia Santamaria
  • Responsabile licensing
    Andrea Caloro
  • Responsabile editoriale
    Riccardo Viola

Sedi sociali

Le sedi della Roma.[144]

File:Romaasstemma.png
Sedi sociali della Roma

La cronologia si sponsor e fornitori tecnici della Roma.[145]

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Viola presenta alla stampa la maglia con il primo sponsor ufficiale della Roma: Barilla
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Cronologia degli sponsor
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Cronologia dei fornitori tecnici


Settore giovanile

Il settore giovanile della Roma è formato da squadre partecipanti ai campionati Primavera, Allievi Nazionali, Allievi Regionali, Giovanissimi Nazionali, Giovanissimi Regionali, Giovanissimi Provinciali A, Giovanissimi Provinciali B, Esordienti, Pulcini (2001), Pulcini (2000).[146]

La Primavera, in questo periodo guidata da Alberto De Rossi, è una delle squadre più titolate d’Italia grazie a 7 Campionati Primavera, 4 Coppe Italia, 3 Torneo di Viareggio e 1 Supercoppa Primavera.[147][148]

Molti calciatori professionisti sono stati educati da questo settore giovanile; negli anni settanta troviamo nel vivaio giallorosso, ad esempio, Bruno Conti e Agostino Di Bartolomei, negli ottanta Giuseppe Giannini, e negli ultimi tempi, l'attuale capitano Francesco Totti, Daniele De Rossi, Nicolás López, Alessandro Florenzi, Federico Viviani (al Padova), Gianluca Caprari (al Pescara), Valerio Verre (al Siena), Daniele Conti (al Cagliari), Simone Pepe (alla Juventus), Alberto Aquilani (alla Fiorentina).[149][150][151][152][153]

Tra questi Francesco Totti è stato plurivincitore dell’Oscar del calcio AIC, capocannoniere 2007, vincitore della Scarpa d'oro 2007 e del Golden Foot 2010, inserito nell’All-Star Team al Mondiale 2006 e all’Europeo 2000.[154][155][156][157]

Daniele De Rossi è stato anch'egli vincitore di Oscar del calcio AIC e inoltre è stato inserito nella top undici dell' Europeo 2012.[154][158]

Entrambi hanno vinto con l' Italia il Mondiale 2006.[159]

Allenatori e presidenti

Allenatori

  Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori dell'Associazione Sportiva Roma e (usare il Template:Vedi categoria).
 
Luciano Spalletti

In totale sono sessantacinque gli allenatori che hanno guidato la Roma, il primo dei quali (stagione 1927-28) fu William Garbutt, che perdurò fino al 1929.[160]

L'allenatore che per più tempo si è seduto sulla panchina giallorossa è stato Nils Liedholm, rimasto alla guida per dodici stagioni (dalla stagione 1973-74 a quella stagione 1976-77, dalla stagione 1979-80 alla stagione 1983-84, dalla stagione 1987-88 alla stagione 1988-89 e una parentesi nella stagione 1996-97 con Ezio Sella).[160]

Alfred Schaffer fu l'allenatore del primo scudetto romanista, Liedholm del secondo, Fabio Capello del terzo.[160]

Gli allenatori che hanno vinto la Coppa Italia con la Roma sono (cronologicamente): Juan Carlos Lorenzo (1963-64), Helenio Herrera (1968-69), Nils Liedholm ((1979-80, 1980-81 e 1983-44), Ottavio Bianchi (1990-91), Luciano Spalletti (2006-07 e 2007-08).[161][160] Spalletti e Capello hanno anche vinto una Supercoppa Italiana a testa, Luis Carniglia una Coppa delle Fiere, Herrera anche un Torneo Anglo-Italiano.[162][163][160]

L'allenatore che ha vinto più titoli è Liedholm, con uno scudetto e tre Coppe Italia, segue Spalletti con due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, Capello con uno scudetto e una Supercoppa, Herrera con una Coppa Italia e un Torneo Anglo-Italiano, Schaffer con un campionato, Eriksson, Lorenzo e bianchi con una Coppa Italia e Carniglia con una Coppa delle Fiere.[160]

Guido Masetti, Giovanni Degni, Carlo Mazzone, Luigi Brunella, Angelo Benedicto Sormani, Fabio Capello, Claudio Ranieri e Vincenzo Montella oltre che essere stati allenatori, hanno anche giocato nella Roma.[160][164][165][166]

Presidenti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti dell'Associazione Sportiva Roma.

In più di ottanta anni di storia romanista, vi sono stati ventitre presidenti avvicendatisi;[144] il più longevo è stato Franco Sensi, a capo della Roma dal 1993 al 2008, anno della sua morte. [167]È anche, alla pari di Dino Viola, il più vincente per trofei, alla pari di Dino Viola: questo ha vinto uno scudetto (1982-83) e quattro Coppe Italia, Sensi uno scudetto (2000-01), due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane.[167]

Gli unici presidenti ad aver vinto un trofeo internazionale sono Gaetano Anzalone (Torneo Anglo-Italiano 1972) e Anacleto Gianni (Coppa dell Fiere 1960-61).[167]

Thomas DiBenedetto, dopo l'acquisizione della Roma nel 2011, è diventato il primo presidente straniero possedente di una squadra di calcio italiana.[167]

L'attuale presidente giallorosso è James Pallotta, il quale è stato nominato tale dal Consiglio d'Amministrazione della società il 27 giugno 2012.[112]

La Roma e le Nazionali di calcio

Italia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Nazionale di calcio dell'Italia.
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L' Italia campione d’Europa 1968, tra i vincitori anche Pierino Prati, Angelo Domenghini e Giancarlo De Sisti

Tra i primi giocatori della roma ad aver giocato in nazionale meritano menzione Fulvio Bernardini[168], Attilio Ferraris IV,[169] Amedeo Amadei[170] e Enrique Guaita[171]. Il primo fu considerato un giocatore eclettico: quando ancora giocava nella Lazio giocava nel ruolo di estremo difensore, nell'Inter di centravanti, nella Italia e nella Roma di centro-mediano. Il secondo fu preferito inizialmente a Bernardini per la sua tempra e la capacità di raggiungere le due ali con lunghi e improvvisi traversoni; con l'Italia vinse il mondiale 1934. L’attaccante Amadei fu una risorsa preziosa per la Roma del primo scudetto ed anche per gli azzurri, soprattutto per la sua velocità. Guaita, ala rapida e imprevedibile, diventato famoso dopo la doppietta contro la Fiorentina, fu una delle scelte offensive di Vittorio Pozzo nella vincente Italia del 1934. A metà del ventesimo secolo vi furono molti giocatori giallorossi convocati tra i quali:

Negli anni settanta e ottanta altri giocatori della Roma hanno indossato la casacca azzurra:

Il centrocampista Luigi Di Biagio partecipò al mondiale del 1998 quando vestiva la maglia della Roma. Suo fu lo sfortunato rigore che finì sulla traversa nei quarti contro la Francia e che condannò gli azzurri ad uscire anzitempo dalla competizione[182]. L'Italia che arrivò seconda agli europei del 2000 aveva tra le sue fila molti giocatori della Roma come Vincenzo Montella, Francesco Totti, Francesco Antonioli e Marco Delvecchio. Quest'ultimo segnò in finale contro la Francia il gol del momentaneo vantaggio azzurro. Nei mondiali 2002 l'allora centrocampista centrale della Roma Damiano Tommasi giocò titolare il torneo. Nella maledetta partita con la Corea del Sud, che costò l'eliminazione all'Italia, segnò un gol regolare, poi annullato dall'arbitro Byron Moreno. Negli ultimi tempi, altri giocatori della Roma hanno fatto parte della nazionale, come Francesco Totti, Daniele De Rossi e Simone Perrotta, campioni del mondo 2006.[183] Di quella nazionale giocò successivamente nella Roma Luca Toni.

Altre Nazionali

 
La Celeste campione del mondo nel 1950

Tra i primi calciatori stranieri della Roma ad essersi messi in luce nella propria nazionale figurano Alcides Ghiggia e Pedro Manfredini. Il primo (uruguaiano naturalizzato dopo italiano) quando ancora giocava nel Peñarol, fu protagonista con la Celeste del Disastro del Maracanã: firmò infatti lui il gol che portò all'Uruguay la sua seconda Coppa del Mondo.[184] L'attaccante argentino Manfredini (all'epoca al Racing Club de Avellaneda) fu uno dei convocati per la Copa América del 1959, nella quale, all'esordio, segnò una doppietta.[185]

Negli anni ottanta il più famoso calciatore brasiliano giallorosso era Falcao: oltre ad essere il punto di riferimento del centrocampo romanista, lo era anche in quello della sua Nazionale, con la quale (quando ancora giocava nell'Internacional arrivò terzo nella Copa América 1979 e secondo (da allenatore) in quella del 1991.[186][187]

Negli anni novanta troviamo Rudi Völler, Abel Balbo e Aldair. L'attaccante tedesco, quando ancora giocava nel Werder Brema, con la sua Nazionale arrivò secondo nel Mondiale 1986[188]; durante le stagioni nella Roma vinse quello del 1990 e arrivò in finale nell'Europeo 1992, perdendo poi con la Danimarca[189][190]. Da allenatore ha ottenuto un secondo posto nel Mondiale 2002[191]. L'argentino Balbo (ancora al River Plate) arrivò terzo nella Copa América 1989 e (quando era un calciatore dell'Udinese) fu vice-campione nel Mondiale 1990[192][193] Aldair, durante il periodo romanista, ebbe molti successi con il Brasile: vinse la Copa América del 1989, il Mondiale del 1994, la Copa América del 1997, la Confederations Cup nel medesimo anno[194][195][196][197]; inoltre arrivò secondo nella Copa América del 1995 e nel Mondiale del 1998, terzo nell'Olimpiade del 1996[198][182][199]. Campione del mondo nel 1994 fu anche Paulo Sergio, allora giovanissimo e ancora in forza al Bayer Leverkusen[196].

Nei primi anni duemila furono soprattutto i calciatori del terzo scudetto ad essere dei punti fermi per le corrispettive Nazionali; tra questi vi furono Vincent Candela, Gabriel Batistuta, Cafu e Emerson. Il difensore francese fu uno dei pochi calciatori a vincere un Mondiale ed un Europeo consecutivamente, precisamente il Mondiale 1998 e l'Europeo 2000[182][200]. Batistuta fu un punto fermo dell'Argentina dalla Copa América 1991 (trofeo vinto quando era ancora un giocatore del Boca Juniors)[201]; fu anche vincitore (quando giocava nella Fiorentina) della Copa América 1993 e della Confederations Cup 1992, inoltre arrivò secondo in quella del 1995[202][203]. Il brasiliano Cafu vinse molti titoli con la Seleção: il Mondiale 1994 e quello 2002 (il primo quando era ancora al San Paolo, il secondo alla Roma), la Copa América 1997 e quella del 1999 (durante la prima giocava nel Palmeiras mentre durante la seconda con i giallorossi) e la Confederations Cup del 1997[196][204][195][205]. Ottenne anche due secondi posti, precisamente nella Copa América 1991 (era sempre al San Paolo) e nel Mondiale 1998.[201][182] Il centrocampista Emerson fu presente con Cafu alla conquista del titolo americano del 1999 ed al secondo posto nel Mondiale 1998 (era ancora al Bayer Leverkusen)[201][182]; tuttavia ottenne anche un altro argento, nella Confederations Cup del 1999 (quando giocava ancora nel club tedesco), e la vittoria di quella del 2005 (allora alla Juventus)[206][207]. L'ultimo calciatore che ha vinto con la propria Nazionale mentre era tesserato della Roma è stato Traianos Dellas, difensore centrale e leader della Grecia campione d'Europa 2004[208]. Decisivo per il cammino nella manifestazione della compagine greca fu il suo silver gol ai tempi supplementari nella semifinale con la Repubblica Ceca. A fine europeo verrà premiato come miglior difensore della competizione.

Giocatori

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria) e Calciatori dell'Associazione Sportiva Roma.

Giocatori celebri e rappresentativi

In oltre ottanta anni di storia molti giocatori hanno indossato la maglia della Roma, alcuni dei quali hanno militato anche nelle corrispettive nazionali. Tra i calciatori della Roma più famosi vi furono i capitani Attilio Ferraris IV, primo della storia giallorossa e campione del mondo 1934, il centrocampista Fulvio Bernardini, Guido Masetti, portiere e a capo della squadra del primo scudetto, campione del mondo 1934 e 1938, l'attaccante Amedeo Amadei, detto Fornaretto, vincitore anch'egli del primo campionato giallorosso e tuttora detentore del record di più giovane giocatore a segnare un gol in Serie A.[209] Oltre a questi sono ricordati dai tifosi anche il terzino Eraldo Monzeglio, anch'egli bi-campione del mondo e la punta storica Rodolfo Volk, autore del primo gol della squadra su campo Testaccio e Enrique Guaita, campione del mondo con l'Italia nel 1934 e dell’America meridionale con l'Argentina nel 1937, capocannoniere della stagione 1934-35 e detentore del record di marcature in Serie A nel campionato a sedici squadre.[210][211][212] A cavallo tra anni cinquanta e sessanta, troviamo Giacomo Losi, soprannominato Core de Roma per l'attaccamento alla maglia che lo ha portato a essere il calciatore con più presenze giallorosse (record poi superato da Francesco Totti); fu difensore e capitano della Roma vincitrice della Coppa delle Fiere, prima e unica della storia della società.[213] Tra anni settanta e ottanta vi furono diversi calciatori celebri in squadra, fra i quali sono ricordati soprattutto i protagonisti del secondo scudetto romanista:

  • l'allora capitano, Agostino Di Bartolomei, proveniente dalle giovanili della Roma e titolare fisso dal ritorno dal prestito al Vicenza (nella sua ultima partita prima della cessione i tifosi gli dedicarono uno striscione in cui vi era scritto: "Ti hanno tolto la Roma, ma non la tua curva")[214];
  • Bruno Conti il quale, oltre ad essere bandiera della squadra, fu un vero e proprio talento del vivaio: dopo le giovanili, passò in prima squadra dove, dopo due stagioni in prestito al Genoa, diventò l'ala titolare; con la Roma vinse un campionato e cinque Coppe Italia, con la Nazionale la Coppa del Mondo 1982 essendo definito da Pelé miglior giocatore del torneo. Al termine della carriera agonistica assunse il ruolo di allenatore prima degli Esordienti, poi dei Giovanissimi della Roma fino ad allenare anche la prima squadra alla fine della stagione 2004-05. È ora un dirigente sportivo della squadra;[215]
  • Roberto Pruzzo, uno dei migliori attaccanti giallorossi: vinse tre volte il titolo di capocannoniere, il campionato 1982-83 e quattro Coppe Italia con la Roma;[216]
  • Falcao il quale, nonostante lo scetticismo iniziale, riuscì a diventare uno dei calciatori stranieri più amati della storia della società capitolina: dopo una prima stagione non particolarmente brillante, il brasiliano divenne un punto cardine della squadra che, anche grazie alle sue giocate, riuscì a vincere il secondo scudetto, due Coppe Italia e a raggiungere la finale di Coppa dei Campioni 1983-84; fu soprannominato dai tifosi "divino" e anche "ottavo re di Roma".[217]

A cavallo tra anni ottanta e novanta, vi furono due giocatori particolarmente acclamati dai tifosi della Roma: Rudi Völler e Giuseppe Giannini. Tra anni novanta e duemila, altri due brasiliani furono particolarmente acclamati dalla tifoseria: Aldair e Cafu.

Dal 20 settembre 2012, Tancredi, Cafu, Losi, Aldair, Rocca, Bernardini, Di Bartolomei, Falcao, Conti, Pruzzo e Amadei fanno parte della hall of fame della Roma,[218] la quale è la seconda società di calcio italiana ad averne presentata (7 ottobre 2012),[219] essendo stata preceduta dalla Fiorentina di un solo giorno.[220][221]

Numeri ritirati

Giocatori vincitori di titoli con le proprie nazionali

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Nils Liedholm, Bruno Conti, Dino Viola e Paulo Roberto Falcao, in una foto prima del Mondiale 1982

Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio nel periodo in cui hanno indossato la maglia giallorossa.[223]

Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto la FIFA Confederations Cup di calcio nel periodo in cui hanno indossato la maglia giallorossa.[224]

Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato europeo di calcio nel periodo in cui hanno indossato la maglia giallorossa.[225]

Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto la Coppa America di calcio nel periodo in cui hanno indossato la maglia giallorossa.[226]

Palmarès

  Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès dell'Associazione Sportiva Roma.

Competizioni nazionali

1941-42, 1982-83, 2000-01
1963-64, 1968-69, 1979-80, 1980-81, 1983-84, 1985-86, 1990-91, 2006-07, 2007-08
2001, 2007
1951-52
1928

Competizioni internazionali

1960-61
1972

Competizioni giovanili

  Lo stesso argomento in dettaglio: [[[[Palmarès dell'Associazione Sportiva Roma#Settore giovanile|Palmarès dell'Associazione Sportiva Roma § Settore giovanile.

La sezione giovanile della Roma è una delle più titolate della sua categoria a livello nazionale, vanta infatti 7 titoli del Campionato Primavera, 4Coppe Italia Primavera, 1Supercoppa Primavera e altri appartenenti alle altre categorie giovanili.[227][228][229] Possiede anche molti titoli internazionali, tra i quali il torneo di Viareggio, vinto 3 volte, la più recente delle quali nel 1991, la FIFA Youth Cup, vinta nell’edizione del 1980 e in quella del 2003.[230][231]

Statistiche e record

  Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche dell'Associazione Sportiva Roma.

Statistiche di squadra

La Roma esordì in Serie A il 25 settembre 1927 [232]. La stagione 2012-13 è l'ottantacinquesima nella massima serie italiana[167]; la squadra romana ha partecipato una sola volta nella serie cadetta (stagione 1951-52) arrivando prima in classifica e tornando poi in Serie A.[167]

Nel corso delle stagioni la squadra ha vinto 3 volte il campionato, giungendo seconda 11 volte.[167] La vittoria con maggior numero di reti di scarto in casa vi fu nella stagione 1929-30 (Roma - Cremonese 9-0) mentre in trasferta nella stagione 1934-35 (Alessandria - Roma 1-6);[233][234] la peggior sconfitta in casa, nella stagione 1947-48, fu Roma - Torino 1-7, in trasferta stagione 1931-32, Juventus-Roma 7-1.[235][236]

I giallorossi hanno vinto 9 edizioni della Coppa Italia (record condiviso con la Juventus) e ha disputato 16 finali di questa competizione.[237]

La Roma ha anche vinto 2 edizioni della Supercoppa Italiana ed è arrivata finalista 6 volte.[238]

Per quanto riguarda le competizioni europee, ha vinto la Coppa delle Fiere 1960-61, è arrivata in finale di Coppa UEFA nel 1991 e in finale di Coppa dei Campioni nel 1984.[239][240][241]

Nella classifica mondiale per club IFFHS di tutti i tempi (All-Time Club World Ranking), aggiornata al dicembre 2009, la Roma occupa il tredicesimo posto[242] mentre la classifica mondiale per club IFFHS relativa al periodo maggio 2010 - aprile 2011 (Club World Ranking) pone la Roma al quarantaseiesimo posto.[243] mentre nel 1991 termina in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club stilata dall'IFFHS (International Federation of Football History & Statistics), organismo internazionale che si occupa delle statistiche riguardanti la storia del calcio.[244]

Ha anche vinto il maggior numero di Derby di Roma giocati contro la Lazio. Nella stracittadina detiene, inoltre, diversi primati positivi, quali il maggior numero di vittorie consecutive (5, tra il 1958 e il 1960 e tra il 2010 e il 2011) e il risultato più largo, sia in casa sia in trasferta (5-0, il 1º novembre 1933; 1-5, il 10 marzo 2002). Tuttavia detiene un record negativo: quattro derby persi su quattro (due in Coppa Italia) nella stagione 1997-98.

Il 26 febbraio 2006, battendo la Lazio per 2-0 nel derby, stabilisce il record assoluto di 11 vittorie consecutive nella Serie A italiana, primato prima appartenente, con 10 vittorie, a Bologna, Juventus e Milan.[245] La striscia di vittorie è poi interrotta, il 5 marzo 2006, dal pareggio casalingo per 1-1 con l'Inter (rete di Taddei al nono minuto e pareggio di Materazzi all'ottantanovesimo). La stessa Inter ha poi battuto tale record nel campionato successivo con 17 vittorie consecutive.[246]

Statistiche individuali

 
Francesco Totti, calciatore con più presenze con la maglia giallorossa

Il giocatore che detiene, a oggi, il maggior numero di presenze con la maglia della Roma in Serie A è Francesco Totti (511); il precedente record, di Giacomo Losi, era di 386 presenze.[247]

Totti è anche il detentore del maggior numero di presenze con la casacca giallorossa, 511 in Serie A, 47 nelle coppe nazionali, 88 in quelle continentali, 5 in altre, per un totale di 647 presenze e del numero di stagioni da capitano della squadra capitolina (13).[248]

Il calciatore romano è anche il miglior marcatore della storia romanista (301 reti complessive) ed è inoltre al terzo posto nella classifica marcatori di Serie A di tutti i tempi con 219 gol, secondo tra i bomber italiani, primo tra i giocatori ancora in attività; il precedente record di marcature giallorosse nella massima serie italiana apparteneva a Roberto Pruzzo, con 106 gol.[249]

Quest'ultimo è anche il calciatore che, con la maglia della Roma, ha vinto il maggior numero di volte la classifica marcatori in Serie A (1980-81, 1981-82 e 1985-86).[250]

Tifoseria

  Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria dell'Associazione Sportiva Roma.
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Tifosi della Maggica al Circo Massimo

La Roma è la quinta squadra di calcio più tifata in Italia, dietro a Juventus, Internazionale, Milan and Napoli, con il 6% dei tifosi italiani che la sostengono (secondo Doxa Institute-Ricerca de L'Espresso di Aprile 2006).[251] Storicamente la più grande fetta di tifosi in città proviene dalla parte interna della città, specialmente da Testaccio.[252]

Il tradizionale gruppo ultras della squadra era il Commando Ultrà Curva Sud[253], comunemente abbreviato come CUCS; questo gruppo era stato fondato dalla fusione di molti piccoli gruppi, ed era considerato uno dei più storici nella storia del calcio europeo.[253] Comunque, dalla meta degli anni 90' il CUCS si sciolse per via delle fazioni interne ostili. Da questo momento, la Curva Sud dello Stadio Olimpico è occupata da più gruppi ultras;[253] A.S. Roma Ultras, Boys, Giovinezza e altri. Il più vecchio gruppo, Fedayn, è apolitico, e la politica non è la raison d'être della Roma, è solamente una parte della loro intera identità. A Settembre 2009 la società ha svelato dei progetti per costruire un nuovo stadio da 55.000 posti nella periferia occidentale di Roma.[254]

Cenni storici

Il 9 gennaio 1977 in occasione della gara Roma-Sampdoria (terminata con il punteggio di 3-0 per la squadra di casa) e seguendo l'esempio dei primi gruppi di ultras italiani che si davano da fare (ad esempio gli Ultras Granata del Torino), tutti i gruppi che si erano formati in curva (Guerriglieri della Curva Sud, Panthers, Boys, Fossa dei Lupi) decisero di unirsi in un unico gruppo organizzato, il Commando Ultrà Curva Sud (noto anche come CUCS).

Dal 1977 fino al 1987 (anno in cui il gruppo si scisse a seguito dei contrasti interni nati dall'arrivo in giallorosso dell'ex calciatore della Lazio Lionello Manfredonia) il CUCS fu uno dei più importanti gruppi organizzati italiani. Il Commando Ultrà Curva Sud si sciolse definitivamente nel 1999 per essere poi sostituito dal nuovo gruppo maggioritario, gli A.S. Roma Ultras[255][256].

A partire dalla stagione 2004-05 e a seguito dello scioglimento di tale gruppo, la Curva Sud è rimasta luogo di esistenza di numerosi gruppi autonomi, che non hanno una vera e propria prevalenza sugli altri, nonostante la posizione di riguardo assunta da "Boys" e "Fedayn", entrambi nati nel 1972.

A partire dalla stagione 2010-11, a causa dell'avvento della tessera del tifoso, la Curva Sud si divide in due: la parte bassa, dove i gruppi si sono riuniti per protestare contro la tessera del tifoso; la parte alta, dove si trova invece la maggior parte dei tifosi non appartenenti a gruppi o che si sono tesserati.

Amicizie

La tifoseria della Roma non è parte di alcun gemellaggio ufficiale. Negli anni ottanta il gemellaggio più famoso è stato quello che la legava al Napoli, altra importante squadra del centro-Sud, con la quale i giallorossi disputano il cosiddetto derby del Sud (anche conosciuto come derby del Sole): la fratellanza fu interrotta da un gesto offensivo di Salvatore Bagni rivolto ai supporters romanisti in un Roma-Napoli del 1987. Negli ultimi tempi, però, ci sono stati dei ravvicinamenti tra gli ultras della Roma e del Napoli, perlomeno di alcune frange, che hanno stemperato le ostilità [257].

Rivalità

La rivalità più sentita in assoluto dai tifosi romanisti è quella con la Lazio. Altrettanto forte è quella che c'è con la Juventus, rivale di sempre nella lotta ai vertici del campionato italiano, con cui il clima è inasprito anche dalla annosa controversia tra l'allenatore giallorosso Zdenek Zeman e la Juventus[258]. La rivalità con l'Inter si è decisamente riaccesa nel secondo quinquennio del 2000, quando nerazzurri e giallorossi si sono contesi la vittoria di quasi tutti i titoli nazionali; da non dimenticare nemmeno il gemellaggio che lega Inter e Lazio e che rappresenta un'altra ragione dei cattivi rapporti tra Roma e Inter[259]. Con la Sampdoria c' è stato sempre un cattivo rapporto, ma è notevolmente peggiorato da quando, in occasione della partita Roma 1-2 Sampdoria della stagione 2009-10, i blucerchiati compromisero fortemente la corsa al titolo (che poi fu conquistato dall'Inter) della Roma di Claudio Ranieri a poche giornate dal termine del campionato. Non corre buon sangue anche con le tifoserie di Fiorentina, Milan, Napoli, Atalanta[260], Livorno[261], Bari, Verona[262], Bologna, Catania (a seguito di un Roma 7-0 Catania del novembre 2006. Inoltre occorre ricordare che la simpatia tra Palermo e Roma contribuisce alla rivalità esistente con gli etnei[263].), Pescara, Siena (squadra che presenta alta rivalità con i giallorossi: due volte partita sospesa per lancio di fumogeni da parte dei tifosi romanisti, alcuni feriti da arma da taglio e in qualche occasione, nella Curva Sud di Roma, sono comparsi striscioni minatori contro i tifosi del Siena. Il 13 settembre 2009 i sostenitori senesi in un Siena-Roma 1-2 intonarono cori offensivi nei confronti del suocero di Daniele De Rossi, Massimo Pisnoli, ucciso l'anno precedente, e dello stesso giocatore. A questo episodio non corrisposero comunque atti di violenza[264]. Gli attriti tra la tifoseria e il giocatore nacquero nel 2003-2004 quando il calciatore romano causò un grave infortunio ad Andrea Ardito, allora giocatore senese), Brescia, Genoa, Torino, Ascoli, Triestina, Parma, Ternana e Vicenza. Infine il Milan costituisce un caso particolare: i rapporti tra le parti non sono amichevoli, anche per la vicenda che risale al 1989 e che vide come sfortunato protagonista il tifoso romanista Antonio De Falchi, vittima di uno scontro con gli ultras rossoneri[265], ma ciononostante non si denota una rivalità così accesa come invece vale per altre squadre.

Organico 2012-13

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Sportiva Roma 2012-2013.

Rosa

Rosa e numerazione sono aggiornati al 31 agosto 2012.[266]

N. Ruolo Calciatore
  P Bogdan Lobonţ
  D Marquinhos
  C Michael Bradley
  D Leandro Castán
  C Marquinho
  A Erik Lamela
  A Pablo Osvaldo
  A Francesco Totti (Capitano)
  C Rodrigo Taddei
  P Mauro Goicoechea
  C Miralem Pjanić
  C Daniele De Rossi (Vice capitano)
  A Nico Lopez
N. Ruolo Calciatore  
  C Simone Perrotta
  A Mattia Destro
  D Iván Piris
[[File:Template:Naz/Olanda|class=noviewer|Template:Naz/Olanda (bandiera)|20x16px]] P Maarten Stekelenburg
  A Gadji J. Tallo
  D Dodô
  D Nicolás Burdisso
  D Federico Balzaretti
  D Alessio Romagnoli
  C Jonatan Lucca
  C Alessandro Florenzi
  P Tomas Švedkauskas
  C Panagiotis Tachtsidis

Staff tecnico

 
Zdeněk Zeman, tecnico della Roma nella stagione 2012-13

Staff aggiornato al 3 settembre 2012.[267]

Allenatore:   Zdenek Zeman
Allenatore in seconda:   Vincenzo Cangelosi
Collaboratore tecnico:   Giacomo Modica
Preparatore atletico:   Roberto Ferola
Collaboratore tecnico:   Aurelio Andreazzoli
Preparatore atletico:   Vito Scala
Preparatore dei portieri:   Guido Nanni
Team manager:   Salvatore Scaglia
Coordinatore staff sanitario:   Michele Gemignani
Responsabile staff sanitario:   Francesco Colautti
Medico sociale:   Alessandro Fioretti
Recupero degli infortunati:   Luca Franceschi
Recupero degli infortunati:   Francesco Chinnici

Superleague Formula

 
La vettura al circuito di Donington

La Roma ha preso parte alle competizioni automobilistiche della Superleague Formula partecipando ai campionati Superleague Formula 2008, 2009 e 2010[268][269]. Insieme al Milan è stata l'unica squadra italiana a parteciparvi.[270]

Stagione Scuderia Piloti Vittorie Gara + Super Finale Pole Positions Posizione Finale
2008   FMS International   Enrico Toccacelo -   Franck Perera 0 (nel 2008 la Super Finale non era presente) 1 5° (307 punti)[271]
2009   Azerti Motorsport -   Alan Docking Racing   Jonathan Kennard -   Franck Perera -   Julien Jousse 0 + 0 0 13° (211 punti)[272]
2010   Emilio De Villota.com/Motorsport   Franck Perera -   Julien Jousse -   Máximo Cortés 1 + 0 1 8° (458 punti)[273]

Note

  1. ^ (EN) Stadio Olimpico, su asroma.it, 2 marzo 2009. URL consultato il 5 aprile 2012.
  2. ^ Redazione de "Il Giornale", Una lunga storia di passione per il popolo della «Maggica», in ilgiornale.it, Milano, Società Europea di Edizioni, 22 luglio 2007. URL consultato il 7 settembre 2012.
    «"La Roma non si discute, si ama", come esternò Renato Rascel durante una delle serate più tristi della storia romanista, quando al teatro Sistina il popolare «Renatino» interruppe lo spettacolo per avvisare il pubblico che da quel momento la Roma era finita nel campionato cadetto.»
  3. ^ Storia A.S. Roma, su asroma.it.
  4. ^ Giampiero De Andreis, La nascita - Fortitudo, Roman e Alba sotto la direzione del commendator Foschi si fondono per dare luce all'A.S. Roma, su sport.it, sport.it, 9-6-2001. URL consultato il 27 luglio 2012.
  5. ^ Andrew Lawless trad. Tonia Salerno, Calcio e fascismo – la creazione della Serie A italiana, su threemonkeysonline.com, Three Monkeys Online, 1-8-2005. URL consultato il 27 luglio 2012.
  6. ^ Borsa Italiana: ASR
  7. ^ Le maglie dell'AS Roma hanno presentato diverse gradazioni di colore nel corso degli anni, alternando rossi più vivi ad altri tendenti al granata. Cfr: Salvi & Savonarelli, pp 181-184
  8. ^ I colori della società avrebbero influenzato anche i colori del vessillo cittadino. Cfr: Salvi & Savonarelli, p. 64
  9. ^ Caduta e rinascita: la Coppa delle Fiere, su asroma.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
  10. ^ Serie A TIM - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
  11. ^ TIM Cup - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
  12. ^ Supercoppa TIM - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
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  15. ^ 1983/84: Rigori amari per la Roma, su it.uefa.com. URL consultato l'8 agosto 2012.
  16. ^ Nell'Inter ci pensa Matthäus, su it.uefa.com. URL consultato l'8 agosto 2012.
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  19. ^ ECA, su ecaeurope.com.
  20. ^ Sull'origine della popolarità del calcio: Salvi & Savonarelli
  21. ^ Sulle caratteristiche delle squadre romane ad inizio XX sec: Corriere dello Sport & Rai Trade, 01
  22. ^ a b Carlo Fontanelli, Simona Carboncini, I colori del calcio, su www.asroma.it, GEO Edizioni, 2000', pp. 26-29.
  23. ^ a b Numero di catalogo MF.P. 74 per Il Messaggero e MF.P. 168 per Il Tevere, entrambi disponibili su microfilm nella sala emeroteca della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
  24. ^ L'Unione Sportiva Alba Audace nasce dall'assorbimento del Club Sportivo Audace da parte della Società Sportiva Alba e la Fortitudo Pro Roma nasce dall'assorbimento della Pro Roma da parte della Fortitudo, entrambi avvenuti nel 1926. Salvi & Savonarelli
  25. ^ Giampiero De Andreis, La nascita - Fortitudo, Roman e Alba sotto la direzione del commendator Foschi si fondono per dare luce all'A.S. Roma, su sport.it, sport.it, 9-6-2001. URL consultato il 27 luglio 2012.
  26. ^ Andrew Lawless trad. Tonia Salerno, Calcio e fascismo – la creazione della Serie A italiana, su threemonkeysonline.com, Three Monkeys Online, 1-8-2005. URL consultato il 27 luglio 2012.
  27. ^ «Presidente nominiamo la medaglia d'oro Ulisse Igliori». «D'accordo. E i colori?». «Naturalmente quelli di Roma, giallorossi». «E come si chiamerebbe questa società?». «E come vuoi che si chiami? Porta i colori di Roma e non può che chiamarsi Roma" Mario Pennacchia, Il calcio in Italia
  28. ^ Sandro: "Il 22 luglio è nato un sogno". Izzi: "Sì, ma il 7 giugno la Roma", in Il Romanista, 2 maggio 2007. URL consultato il 27 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2007).
  29. ^ Mitropa Cup 1931, su calciozz.it.
  30. ^ Su Attilio Ferraris cfr: Luca Prosperi, Gli inglesi ai piedi di Attilio: era nato il Leone di Highbury, in Il Romanista, 13 novembre 2004, p. 9.
  31. ^ Su Guido Masetti cfr: Luca Prosperi, I lupacchiotti di Testaccio - Gemellata con la Roma, sarà intitolata al grande Guido Masetti, in Il Romanista, 11 ottobre 2004, p. 11.
  32. ^ Su Fulvio Bernardini cfr: Franco Bovaio, "Fuffo", a cent'anni dalla nascita la vendita del centro col suo nome Bernardini è nato il 28 dicembre 1905. Viola gli intitolò l'impianto nell'ottobre 1985., in Il Romanista, 30 dicembre 2005, p. 4.
  33. ^ Su Rodolfo Wolk cfr: Luca Prosperi, Lo chiamavano Sciabbolone: con quel tiro strappava le reti. Volk era un vero ariete di sfondamento, e fu il grande idolo di Testaccio, in Il Romanista, 1º novembre 2004, p. 6.
  34. ^ Sulla cessione di Ferraris alla Lazio:Pallotta & Olivieri un estratto del libro è visibile qui: Attilio Ferraris IV, su unmondoaparte.it. URL consultato il 27 luglio 2012.
  35. ^ C'era una volta il Football - Da Orsi a Camoranesi, la lunga storia degli oriundi, su goal.com. URL consultato il 27 luglio 2012.
  36. ^ a b Francesca Fanelli, 1934, Guaita mondiale e record, in Corriere dello Sport, 22 febbraio. URL consultato il 27 luglio 2012.
    «È suo il record di gol segnati - campionato 1934-35 - ben 29, primato assoluto di marcature per un torneo a sedici squadre»
  37. ^ Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 1 (1927-1942 - Dalla fondazione al primo scudetto), in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
  38. ^ a b Francesco Caremani, Renato Sacerdoti, il presidente dimenticato, in Il Manifesto. l'articolo è stato riportato dall'Autore sul web: Renato Sacerdoti, il presidente dimenticato, su fangoenuvole.blogspot.com. URL consultato il 27 luglio 2012.
  39. ^ Giampiero De Andreis, I primi campionati e il primo scudetto, in Sport.it, Nexta Srl, 09 giugno. URL consultato il 27 luglio 2012.
  40. ^ Amadei ebbe il soprannome poiché figlio di fornai di Frascati. Egli stesso racconta come, fino a quando non si trasferì nella città (grazie ai soldi del contratto professionistico), si recasse agli allenamenti in bicicletta compiendo il tragitto dai castelli all'Urbe. Marco Impiglia, Pane e Pallone. Biografia del Fornaretto di Frascati, Roma, Viola, 2004.
  41. ^ a b c d e Corriere dello Sport - Rai Trade, DVD 2 (1942-1964 Gli assi dello Stadio Torino e dell'Olimpico), in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
  42. ^ La Roma in questo periodo ottenne piazzamenti dal 14º al 19º posto, solo nel 1956-57 con il 14º posto eguagliò tali posizioni.
  43. ^ Campionato Serie A Anno 1947-48, su salernitanastory.it. URL consultato il 02-08-2011.
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  48. ^ De Rossi: Core de Roma, su it.uefa.com, UEFA. URL consultato il 27 luglio 2012.
  49. ^ Nelle file della dirigenza romanista vincitrice del trofeo, figurava come vicepresidente Franco Sensi, che quarant'anni dopo vincerà da presidente il terzo scudetto della storia giallorossa. Francesca Ferrazza, La città festeggia Franco Sensi, in La Repubblica, 28 luglio 2006, p. 11. URL consultato il 27 luglio 2012.
  50. ^ Robero Frosi, Una coppa per la Roma (PDF), in l'Unità, 12 ottobre 1961, p. 7. URL consultato il 27 luglio 2012.
  51. ^ TIM Cup - Albo d'Oro, su legaseriea.it. URL consultato l'8 agosto 2012.
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  53. ^ Coppa Italia 1968-69, su rsssf.com.
  54. ^ La Roma era prima nel girone con 7 punti seguita dal Cagliari con 6 ma ormai senza più partite da disputare. Il Foggia si trovava a quota 5 per cui avrebbe potuto raggiungere la Roma in testa alla classifica ma vista la differenza reti avrebbe dovuto vincere con almeno cinque gol di scarto.
  55. ^ Un episodio tanto emblematico e controverso fu La colletta del Sistina, dove vennero chiesti ai tifosi dei soldi per finanziare una trasferta della squadra. Roma, morto Marini Dettina. Il presidente della colletta, su corrieredellosport.it, 16 dicembre 2011. URL consultato il 27 luglio 2012.
  56. ^ a b Valitutti & Izzi
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  63. ^ La Roma di Anzalone risulta essere la prima definita come "Rometta" Cfr: Mario Gherarducci, Liedholm, una vita a insegnare calcio, in Corriere della Sera, 7 ottobre 2002, p. 47. URL consultato il 27 luglio 2012.. Da allora questa definizione sembra essere usata per indicare anche altri periodi come i primi anni novanta cfr: Mario Sconcerti, Addio a Sensi, una vita per fare grande la Roma, in Corriere della Sera, 18 agosto 2008, p. 19. URL consultato il 27 luglio 2012. ed ogni situazione in cui la squadra appare in declino Cfr: Luca Valdiserri, Un incubo chiamato Rometta, in Corriere della Sera, 23 marzo 2009, p. 39. URL consultato il 27 luglio 2012.
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  68. ^ La stagione è ricordata per un gol annullato al difensore Maurizio Turone, avvenuto nello scontro diretto con la capolista Juventus: la decisione arbitrale divenne un simbolo della presunta dipendenza psicologica delle terne, il clamore dell'episodio mise in secondo piano come le recriminazioni per il titolo sfumato potessero essere ricondotte ai numerosi pareggi casalinghi. Stefano Petrucci, Quel gol di Turone brucia ancora, in Corriere della Sera, 10-9-1997.
  69. ^ Mario Gherarducci, Centimetri e veleni: gli Anni Ruggenti tra la Roma e la Signora, in Corriere della Sera, 13-1-1995.
  70. ^ Turone: la Roma, la Juventus e un fantasma sempre all'opera, su storiedicalcio.altervista.org, storiedicalcio.org. URL consultato il 27 luglio 2012.
  71. ^ Sui numerosi pareggi: Vintage: con una radio... strada facendo, su corederoma.it, Ass. Cult. Corederoma. URL consultato il 27 luglio 2012.
  72. ^ coppa campioni 1983-84, su rsssf.com.
  73. ^ Gianni Mura, Si è fermata a undici metri dall'Europa, in La Repubblica, 31 maggio 1984, p. 17. URL consultato il 27 luglio 2012.
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  81. ^ Fulvio Bianchi, Apertura del solito Voeller, la Roma senza ostacoli, in La Repubblica, 13 dicembre 1990. URL consultato il 27 luglio 2012.
  82. ^ Vittorio Zambardino, Trapattoni, l'olimpico e altre storie, in La Repubblica, 22-5-1991. URL consultato il 27 luglio 2012.
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  114. ^ stemmi della roma, su asromaultras.org.
  115. ^ cfr: Massimo Izzi, Dall'addio alla Lupa Capitolina al lancio delle tessere "Partner Roma". Le ultime innovazioni dell'era Anzalone, con una testimonial d'eccezione, in Il Romanista, 15 agosto 2006, p. 11.
  116. ^ Nel 1978 Piero Gratton ideò il logo della Roma e curò il coordinamento grafico della nuova immagine sociale. Fu autore, in quegli anni, di molti stemmi famosi, ad esempio quello del Tg2. Fonte: Piero Gratton - Sito ufficiale
  117. ^ stemmi della roma, su asromaultras.org.
  118. ^ Gratton: “Un logo ed una maglia, così scardinammo il sistema”, su asroma.it. URL consultato il 9 agosto 2012./
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  121. ^ Cfr. articolo di rivista degli anni settanta: Roma (non si discute si ama) (JPG), su asromaultras.org. URL consultato l'8 aprile 2010.
  122. ^ Presente nei registri SIAE con il codice ISWC (International Standard Work Code) T-005.026.062-2
  123. ^ Cfr. articolo di rivista Roma (non si discute si ama) (JPG), su asromaultras.orgstoria_romaromaroma.jpg, asromaultras.org. URL consultato l'8 aprile 2010.
  124. ^ L'inno giallorosso
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Risorse informative in rete

Videografia

2010 – 100 grandi gol - le reti più belle della storia della Roma, DVD (x1), Tech Italy Corriere dello Sport, EAN 9771124848939, Italia

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