Associazione Sportiva Roma
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AS Roma Calcio ![]() | |
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Giallorossi; Lupa; Maggica | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Lupa capitolina |
Inno | Roma Roma Antonello Venditti |
Dati societari | |
Città | Roma |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie A |
Fondazione | 1927 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Stadio Olimpico di Roma (70 634[1] posti) |
Sito web | www.asroma.it |
Palmarès | |
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Scudetti | 3 |
Titoli nazionali | 1 Campionato di Serie B |
Trofei nazionali | 9 Coppe Italia 2 Supercoppe italiane 1 Coppa CONI |
Trofei internazionali | 1 Coppe delle Fiere 1 Coppa Anglo-Italiana |
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L'Associazione Sportiva Roma S.p.A., nota anche come A.S. Roma o, più semplicemente, Roma, è una società calcistica per azioni italiana con sede a Roma, fondata nel 1927, che per la stagione 2014-15 milita nella massima divisione del campionato italiano di calcio.[3] È una delle tre società di calcio italiane (assieme a Lazio e Juventus) a essere quotate in borsa.[4]
Escludendo la stagione in corso, la Roma ha partecipato a 85 campionati nazionali, di cui uno soltanto in Serie B (1951-52).[3] I giallorossi hanno vinto 3 scudetti, 9 Coppe Italia (primato di vittorie della competizione, condiviso con la Juventus) e 2 Supercoppe italiane.[3] In ambito europeo i migliori risultati ottenuti sono la vittoria, nel 1961, della Coppa delle Fiere e della Coppa Anglo-Italiana nel 1972, oltre a una finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool nel 1984 e una di Coppa UEFA persa nel 1991 contro l'Inter.[3]
Nella classifica mondiale dei club ("Club World Ranking"), stilata dall'IFFHS e aggiornata al 2013, la Roma occupa il 100º posto.[5] Nel 1991 i giallorossi terminano in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club, stilata sempre dall'IFFHS.[6] Il club è anche uno dei membri dell'European Club Association (ECA), organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, composta dai principali club calcistici europei, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.[7]
Storia
Alla fine degli anni 1920 il divario tra le squadre del nord Italia e quelle del centro - sud è larghissimo. L'idea non nuova di creare a Roma una sola squadra maggiormente competitiva si tramuta in esigenza con l'imminente creazione del campionato a girone unico.[8] L'Alba Roma, il Roman e la Fortitudo trovano quindi l'accordo per associarsi in un'unica società.[3] Precedentemente i tre club che diedero vita alla Roma sono riusciti a conquistare 7 dei 10 Campionati Laziali disputati in seno alla massima divisione della FIGC (denominati di "Prima Categoria" fino al 1920-21 e di "Prima Divisione" poi): il Roman nel 1914-15, la Fortitudo nel 1919-20, 1920-21 e 1921-22 e l'Alba nel 1923-24, 1924-25, 1925-26.[9][10] Nelle finalissime scudetto disputate (due dall'Alba e una dalla Fortitudo) le squadre romane sono però sconfitte nettamente dalle squadre del nord.[3]
Il 22 luglio 1927, in via Uffici del Vicario 35, grazie alla fusione delle società sopra citate, viene costituita la Roma. Il percorso che porta all'istituzione della compagine è intrapreso dal segretario della federazione romana del PNF Italo Foschi, all'epoca anche membro del CONI e dirigente della Fortitudo, e dall'onorevole Ulisse Igliori, membro del direttorio nazionale del PNF. Foschi, seguendo le direttive della Carta di Viareggio, riesce nell'intento di creare un unico club potenzialmente più competitivo, il quale avrebbe anche acquisito tutti i trofei vinti dalle squadre originarie.[3][9] L'accordo per la fusione tra le tre società viene raggiunto il 7 giugno 1927, come annunciato il giorno successivo da alcuni quotidiani romani, mentre la redazione dell'Ordine del Giorno n. 1, il primo documento societario (non esiste un vero e proprio atto fondativo), è del 22 luglio.[3] Il 16 dello stesso mese, pochi giorni prima della nascita formale del sodalizio, i futuri calciatori giallorossi giocano un'amichevole contro gli ungheresi dell'Újpest sul terreno del Motovelodromo Appio: l'incontro viene vinto dai capitolini per 2-1.[11]
Nei primi anni 1930 la Roma è presieduta da Renato Sacerdoti, ex presidente del Roman che aveva garantito il denaro necessario all'allestimento della nuova squadra. La sua prima presidenza termina nel 1935, anno in cui fu allontanato per le sue origini ebraiche.[12] I giallorossi, sin dai primi campionati, occupano stabilmente le parti alte della classifica, esordendo già nel 1931 in Coppa dell'Europa Centrale[13] e raggiungendo la finale di Coppa Italia 1936-37;[14] il periodo è segnato dal "mito" del Campo Testaccio, storico stadio nel quale fu disputato un famoso Roma-Juventus, vinto per 5-0 dalla Lupa. Nella stagione 1941-42 la Roma conquista il suo primo scudetto, vincendo per 2-0 la gara dell'ultima giornata contro il Modena.[3]
Gli anni 1940 si concludono con due stagioni travagliate, nelle quali la squadra si salva dalla retrocessione nelle ultime giornate, finendo anche al centro di polemiche per il cosiddetto "Caso Pera", dal nome dell'arbitro che aveva diretto l'incontro Roma-Novara, terminato 2-1, del campionato 1949-50, che permette ai giallorossi di ottenere la salvezza.[15] La discesa in Serie B viene solo rimandata di un anno: nel campionato successivo la squadra perde dieci partite per 1-0 e cambia tre allenatori, posizionandosi penultima e retrocedendo così il 17 giugno 1951.[16] Nel 1952 Sacerdoti viene richiamato alla presidenza della società e la squadra è affidata a Gipo Viani, il quale riesce subito a farla risalire nella massima serie, ottenendo la prima posizione in campionato e aggiudicandosi così l'unico posto utile alla promozione.[3][12]
Durante gli anni 1950 in campionato la Roma alterna buone prestazioni, come il terzo posto nel campionato 1954-55 che riporta la squadra in Europa, ad altre negative come nel campionato 1956-57, quando sfiora nuovamente la retrocessione, mentre nelle restanti annate mantiene quasi costantemente il sesto posto in classifica.[16]
Nella stagione 1960-61 i giallorossi conquistano la Coppa delle Fiere, imponendosi nella doppia finale contro il Birmingham City: dopo aver pareggiato 2-2 in trasferta, la Roma vince all'Olimpico per 2-0. A questo successo segue la conquista di due Coppe Italia: l'edizione 1963-64 contro il Torino e quella 1968-69 contro il Cagliari, futuro campione d'Italia.[3] A dispetto di ciò, la società attraversa una grave crisi finanziaria durante il decennio, tale da non permettere, nel 1964, il pagamento degli stipendi ai giocatori.[17] Nel 1967 il presidente Franco Evangelisti, dopo alcune importanti cessioni, completa il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Roma in una società per azioni.[18]
Gli anni 1970 sono uno dei decenni meno gloriosi per la storia romanista: al capitano Giacomo Losi non viene rinnovato il contratto e durante la presidenza di Marchini vengono ceduti alla Juventus i tre "gioielli" della rosa: Luciano Spinosi, Fabio Capello e Fausto Landini.[18] La Roma, ribattezzata "Rometta", oscilla costantemente in posizioni di media classifica, fatta eccezione per i campionati 1974-75, quando si classifica al terzo posto, e 1978-79, quando ottiene la salvezza solo alla penultima giornata. Nonostante i risultati non soddisfacenti, i giallorossi conquistano, nel 1972, il loro secondo trofeo internazionale, la Coppa Anglo-Italiana.[3]
A fine decennio la società viene rilevata da Dino Viola, il quale la trasforma completamente, affidandone la guida tecnica a Nils Liedholm,[3] che ottiene immediatamente buoni risultati, vincendo due Coppe Italia consecutive, superando in entrambe le finali il Torino ai rigori. A ciò segue la vittoria del secondo scudetto, avvenuta nella stagione 1982-83, sempre sotto la guida di Liedholm: il titolo viene conquistato l'8 maggio 1983 allo stadio Luigi Ferraris, dopo un pareggio con il Genoa.[3]
L'anno successivo la Roma vince la sua quinta Coppa Italia (battendo l'Hellas Verona) e giunge in finale di Coppa dei Campioni, che nell'occasione si disputa proprio all'Olimpico di Roma. Nonostante il vantaggio di giocare in casa la squadra non riesce a imporsi sul Liverpool e, dopo che i supplementari si sono chiusi sul punteggio di 1-1, perde il trofeo ai calci di rigore, a causa degli errori dal dischetto di Bruno Conti e Francesco Graziani. Dino Viola affida successivamente la panchina giallorossa a Sven-Göran Eriksson, che nella stagione 1985-86 vince la sesta Coppa Italia nella finale contro la Sampdoria, e giunge vicino a conquistare lo scudetto, che fu tuttavia conseguito dalla Juventus.[3]
La squadra di Viola perde gradualmente competitività, riuscendo comunque a ottenere un ultimo successo nel 1991: pochi mesi dopo la morte del presidente, la squadra vince la sua settima Coppa Italia, battendo in finale la Sampdoria campione d'Italia, e raggiunge la finale di Coppa UEFA, perdendola nella doppia sfida contro l'Inter. Nel 1993 la società viene acquistata da Franco Sensi, che rinforza la squadra, mancando tuttavia di ottenere nell'immediato risultati di rilievo.[3] Nel decennio si alternano in panchina quattro allenatori in tutto.[19]
Nell'estate del 1999 la dirigenza affida la panchina a Fabio Capello e l'annata successiva, dopo una campagna acquisti assai dispendiosa grazie al sostegno di capitali derivati dall'ingresso in borsa della società,[20] vince lo scudetto. Due mesi dopo la vittoria del terzo tricolore i giallorossi conquistano anche la loro prima Supercoppa italiana, superando la Fiorentina.[3]
Negli anni 2000 la Roma giunge sei volte seconda in campionato e sotto la guida di Luciano Spalletti vince due Coppe Italia consecutive (2006-07 e 2007-08), entrambe in finale contro l'Inter, e una Supercoppa italiana nel 2007, sempre contro i neroazzurri. Al termine della stagione 2010-11 la società viene ceduta a un gruppo di imprenditori statunitensi guidato inizialmente da Thomas DiBenedetto e poi da James Pallotta, i cui primi anni di gestione, a fronte di numerosi acquisti, non sortiscono tuttavia risultati di alto livello; solamente nel 2013-14 la Roma ritorna ai vertici con un secondo posto in campionato.[3]
Cronistoria
Cronistoria dell'Associazione Sportiva Roma[13] | |
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Colori e simboli
Colori
I colori sociali della Roma sono il rosso porpora e il giallo oro del gonfalone del Campidoglio entrambi riprendono dai colori ufficiali della città di Roma.[3] La divisa primaria della Roma è costituita da maglia rosso porpora con bordi gialli, pantaloncini bianchi e calzettoni anch'essi porpora.[22] Nel corso della storia del club la divisa subì varie modifiche: la maglia in alcune stagioni presenta la colorazione precedentemente descritta, in altre, invece, un rosso più chiaro (dal 1960 al 1963 e dal 2009 al 2012) o un giallo più brillante (dal girone di ritorno del campionato 1983-84 al 1992);[23] i pantaloncini, originariamente bianchi, sono sostituiti da una controparte nera dal 1951 al 1954, tornando nuovamente candidi fino al 1981, quando assumono lo stesso colore della maglia; dal campionato 1998-99 tornano al colore originario. I primi calzettoni, completamente neri, sono sostituiti con dei modelli di colore rosso con fascia gialla che vengono da lì in poi mantenuti, fatta eccezione per le parentesi 1951 - 1954 e 1998 - 2012. Da notare, infine, che dal girone di ritorno della stagione 1968-69 a quella 1972-73, divisa casalinga e divisa da trasferta (completamente bianca con bordi giallorossi) sono invertite.[24]
Simboli ufficiali
Stemma
L'attuale logo della Roma è uno dei restyling del primo stemma, quello che la società adotta dalla sua fondazione fino alla fine degli anni settanta.[25] Nel 1978, l'ultimo anno di Gaetano Anzalone alla presidenza della squadra, durante un'amichevole negli Stati Uniti d'America contro i New York Cosmos, i dirigenti giallorossi hanno l'occasione di osservare come in America lo sport sia trainato principalmente dal merchandising e dalla vendita di prodotti legati alla squadra.[26] Ciò induce la società a istituire un ufficio per la pubblicità, diretto dal grafico Piero Gratton, il quale è incaricato di realizzare un nuovo logotipo per la società giallorossa nell'ottica di creare un marchio da associare ai prodotti del club.[25]
La lupa capitolina, infatti, non può essere registrata come marchio, così viene creato il celebre "lupetto" nero stilizzato con l'occhio rosso, che spesso compare incorniciato da due cerchi concentrici, uno giallo e uno rosso. Oltre al lupetto viene creato un secondo logo costituito da una "R" stilizzata giallorossa e nera, ma, a differenza del primo, non ha molta fortuna.[25]
Il 20 luglio 1997, grazie a un accordo con il Comune di Roma, alla società capitolina viene concesso il permesso speciale di poter utilizzare il simbolo della lupa e riproporre, così, una nuova versione dello stemma ispirata a quello originale.[27]
Il 22 maggio 2013 viene presentata una nuova versione del logo della Roma: questo si distingue dal precedente per la scomparsa della scritta "ASR", sostituita da "ROMA", dall'anno di fondazione del club (1927), e per la rivisitazione della lupa e dei gemelli, che cambiano colore passando dal nero all'argento.[28]
Inno
L'inno ufficiale della Roma è "Roma Roma", con testo di Antonello Venditti e Sergio Bardotti e musica di Antonello Venditti e Giampiero Scalamogna, meglio noto col nome d'arte di Gepy & Gepy.[29]
Mascotte
La mascotte ufficiale della società è Romolo, un pupazzo a forma di lupo che indossa la maglia della squadra recante il numero 753, a simboleggiare il 753 a.C., anno di fondazione della città di Roma. È solita fare un giro di campo prima della partita e farsi scattare foto insieme a tifosi e calciatori della Roma, inoltre è presente in alcuni eventi riguardanti il club giallorosso.[30]
Strutture
Stadio
Il primo impianto sportivo utilizzato dai giallorossi Roma è il Motovelodromo Appio, già impiegato in precedenza dall'Audace Roma; esso viene usato per la sola stagione 1927-28, mentre in quella successiva la Roma gioca nello stadio Nazionale del PNF. Iniziato il primo campionato a girone unico, dopo aver giocato i primi due incontri casalinghi allo stadio della Rondinella, il campo di gioco della Lazio, inizia l'avventura a Campo Testaccio; qui la Roma gioca fino alla stagione 1939-40, quando l'impianto viene abbandonato.[31] Nella stagione 1940-41 la squadra ritorna a giocare nello stadio Nazionale, ampliato nel 1934 per i Mondiali di calcio, dove vince il suo primo scudetto. L'impianto, rinominato semplicemente stadio Torino dopo la tragedia di Superga, viene utilizzato dalla società fino al 1953.[32]
Nella stagione 1953-54 la Roma si sposta allo stadio Olimpico di Roma, ristrutturato e inaugurato nel 1953, dove gioca le partite casalinghe ancora oggi.[33] L'impianto subisce diverse modifiche negli anni: le più consistenti avvengono negli anni 1990 con la demolizione, e la relativa ricostruzione, di quasi tutto il vecchio impianto in occasione del campionato mondiale di calcio 1990, svolto in Italia. Tra le innovazioni vi è una copertura che chiude la visuale del campo dalla collina di Monte Mario, la quale sorge alle spalle dello stadio, dove molte persone ogni domenica si radunavano per assistere agli incontri, analogamente con quanto accadeva al Campo Testaccio con i tifosi stipati sul Monte dei Cocci.[34]
La Roma gioca nello stadio ininterrottamente dal 1953 con la sola eccezione della stagione 1989-90, durante la quale disputa le partite casalinghe allo stadio Flaminio a causa dei lavori di ristrutturazione dell'Olimpico per i Mondiali.[35] Quest'ultimo, secondo la classificazione degli stadi UEFA, è inoltre un "UEFA Elite Stadium".[36] Il 30 dicembre 2012 il presidente James Pallotta annuncia la costruzione di un nuovo stadio a Tor di Valle: la struttura, prevista per l'inaugurazione nel 2016, avrà una capienza di 60 000 spettatori.[37]
Centro di allenamento
Situato in via di Trigoria al chilometro 3 600 nella zona sudorientale di Roma,[38] viene acquistato il 22 luglio 1977 dall'allora presidente Gaetano Anzalone e inaugurato – in quello che è anche l'ultimo atto della sua presidenza – il 23 luglio 1979.[39] Il complesso ha un primo ampliamento nel 1984 quando il club è presieduto da Dino Viola e un altro nel 1998 sotto la presidenza di Franco Sensi.[40]
Il centro si estende su 20 ettari e comprende diversi terreni di gioco (tra cui uno dotato di tribuna, denominato "Campo Testaccio"[41] in onore dello storico campo omonimo, e uno intitolato ad Agostino Di Bartolomei il 24 febbraio 2012[42]), alcuni campi da tennis e una piscina scoperta. Vi sono poi quattro edifici, collegati tra loro e circondati da un ruscello artificiale, in cui sono distribuiti diversi locali: il secondo stabile in ordine di grandezza ospita al primo piano gli alloggi dei calciatori della prima squadra e al piano terra i locali medici (compresi fisioterapia e riabilitazione), gli spogliatoi (dei giocatori e dell'allenatore), la palestra e il bagno turco; nell'edificio comprendente il bar e il ristorante sono situati gli alloggi per i calciatori delle squadre giovanili; l'ultima delle quattro costruzioni, realizzata nel 1998, include al suo interno la sede della rivista ufficiale del club, LaRoma, una sala stampa (dedicata al giornalista Giuseppe Colalucci) e la Cappella Salus populi romani, dedicata a Papa Giovanni Paolo II e inaugurata durante il Giubileo del 2000.[40] Il Centro è anche noto per ospitare, in occasione dei Mondiali del 1990, la Nazionale argentina.[43]
Società
La Roma è una società per azioni dal 1967,[18] con un capitale sociale pari a 19 878 494,40 euro[44] (132 523 296 azioni con un valore nominale di 0,15 euro ciascuna,[44] con un valore di mercato che nel 2013 si attesta in media sui 63 centesimi di euro[45]). La proprietà è suddivisa come segue: il 78,0% è riconducibile alla "Neep Roma Holding SpA" di Thomas DiBenedetto,[46] il 2,5% alla Tikal Plaza SA di Danilo Coppola e il restante 19,5% è negoziato sul mercato.[47] A partire dal 23 maggio 2000, la società è quotata sul listino della Borsa Italiana, nel segmento standard, e su tale mercato vengono negoziate le azioni ordinarie circolanti.[20]
La sede sociale è il centro sportivo Fulvio Bernardini, di proprietà della società fino al 28 dicembre 2005, poi ceduto con la formula del leasing a Banca Italease per un guadagno di 30 milioni di euro. Alla Roma viene concesso il diritto ad usufruirne per almeno 15 anni, per un affitto annuo di 3,2 milioni di euro, con l'opzione di riscatto alla scadenza.[48]
Secondo la rivista americana Forbes, in uno speciale reportage del 2014, il valore del club capitolino ammonta a 307 milioni di dollari, classificandolo 19º nella graduatoria mondiale delle società più valutate e quarto tra quelle italiane, dopo Milan, Juventus e Inter.[49] Nel 2013, dal rapporto annuale pubblicato da Deloitte, risulta essere la diciannovesima società di calcio più ricca in Europa (quarta in Italia), con un fatturato di 120 milioni di euro.[50]
Organigramma societario
Organigramma aggiornato al 30 gennaio 2014.[51]
- Struttura organizzativa
- James Pallotta - Presidente
- Paolo Fiorentino - Membro del comitato esecutivo
- James Pallotta - Membro del comitato esecutivo
- Italo Zanzi - Membro del comitato esecutivo e amministratore delegato
- Mauro Baldissoni - Direttore generale
- Catia Augelli - Membro dell'ASR Management
- Claudio Fenucci - Membro dell'ASR Management
- Guido Gombar - Membro dell'ASR Management
- Walter Sabatini - Direttore sportivo
- Consiglio di amministrazione
- James Pallotta - Presidente
- Mauro Baldissoni - Consigliere
- Roberto Cappelli - Consigliere
- Thomas DiBenedetto - Consigliere
- Claudio Fenucci - Consigliere
- Paolo Fiorentino - Consigliere
- Brian Klein - Consigliere
- Giuseppe Marra - Consigliere
- Benedetta Navarra - Consigliere
- Mark Pannes - Consigliere
- Giorgio Piccarreta - Consigliere
- Joseph Tacopina - Consigliere
- Italo Zanzi - Consigliere
- Comitato per il controllo interno
- Comitato remunerazione amministratori
- Collegio sindacale
- Claudia Cattani - Presidente
- Massimo Gambini - Sindaco effettivo
- Pietro Mastrapasqua - Sindaco effettivo
- Alberto Gambino - Sindaco supplente
- Sergio Lamonica - Sindaco supplente
- BDO S.p.A - Società di revisione
- Francesco Malknecht - Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
- Roberto Fonzo - Investors relations
- Flavio Mecenate - Organismo di vigilanza
Sponsor
Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor della Roma.[52]
- 1927-82 Non presente
- 1982-94 Barilla
- 1994-95 Nuova Tirrena
- 1995-02 INA Assitalia[56]
- 2002-05 Mazda
- 2004-05 Non presente[57]
- 2005-06 Banca Italease[58]
- 2006-07 Non presente[59]
- 2007-13 Wind
- 2013-14 Non presente[60]
Impegno nel sociale
La Roma è attiva nel campo sociale e umanitario. Il 14 dicembre 2009 partecipa a "Roma scende in campo", un'iniziativa nella quale i giallorossi e la Pallacanestro Virtus Roma si sono scontrati in due partite amichevoli, una di calcio e una di pallacanestro, a squadre miste, i cui ricavati sono devoluti in beneficenza.[61] Il 17 maggio 2011 la società partecipa all'evento "10 decimi", mettendo all'asta la maglia del capitano Francesco Totti: il ricavato è devoluto al Comitato 10 decimi.[62] Il 19 giugno 2012 è presente, insieme alla Lazio, all'evento "L'Emilia siamo tutti noi", nel quale mette nuovamente all'asta la maglia del capitano, il cui ricavato è devoluto alle popolazioni terremotate dell'Emilia.[63] Il 19 luglio seguente, parte del ricavato ottenuto all'"Open Day", con la vendita delle maglie dei giocatori, è dato in beneficenza ad alcune onlus;[64] ciò viene ripetuto nella stagione seguente in seguito alla presentazione della divisa casalinga.[54] Un'organizzazione sociale legata alla società giallorossa è l'Unione tifosi romanisti Onlus, che ha per scopo la promozione di attività sportive dilettantistiche, attività motorie in generale, manifestazioni e spettacoli, formazione, educazione, ricreazione, istituzione, turismo e solidarietà.[65]
Il calciatore della Roma che negli ultimi anni si è distinto per le proprie azioni umanitarie è il già citato capitano Francesco Totti, che è anche ambasciatore UNICEF.[66] Totti, inoltre, devolve parte dei ricavati dei suoi libri a scopo benefico ed è uno dei testimonial della "Partita del Cuore", partita di beneficenza tra la Nazionale italiana cantanti e la rappresentativa di "Numeri Uno" giocata il 12 maggio 2008, per promuovere la raccolta fondi per la costruzione di un Campus Produttivo della Legalità e della Solidarietà.[67] Il 29 maggio 2009 Totti prende parte, assieme a Pupo, Giorgio Rocca, Lillo, Pamela Camassa e Thomas De Gasperi, all'evento benefico "Stars for Charity: Poker per l'Abruzzo" in favore dei terremotati dell'Abruzzo, condotto da Giorgia Surina.[68]
Settore giovanile
Il settore giovanile della Roma è formato da tre squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali (Campionato Primavera, Campionato Allievi Nazionali e Campionato Giovanissimi Nazionali), due partecipanti a livello regionale (Allievi Regionali e Giovanissimi Regionali) e una a livello provinciale (Giovanissimi Provinciali), oltre a una rappresentativa di Esordienti e due di Pulcini.[69]
Al momento della sua nascita la Roma eredita dalle squadre fondatrici una buona tradizione nella formazione dei giovani. La Fortitudo, infatti, era sorta con lo scopo di formare i giovani ragazzi di Borgo e proprio da questi proviene Attilio Ferraris IV, primo capitano della Roma e primo calciatore romano a essere convocato nella Nazionale italiana.[70]
Negli anni seguenti, tra gli atleti provenienti dal settore giovanile, si distinguono in prima squadra Dante Di Benedetti, il quale compensa l'assenza di Enrique Guaita dopo la fuga degli oriundi,[71] Amedeo Amadei, attaccante del primo scudetto e tutt'oggi giocatore più giovane a esordire in Serie A[72] e Mario Forlivesi, giovanissima promessa destinata a sostituire Amadei – ceduto all'Inter – e scomparsa a soli 18 anni.[70] Nel 1962 la federazione decide di creare un campionato nazionale giovanile (il Campionato Primavera) a cui la Roma partecipa con alterne fortune.[73]
Tra i giocatori più noti che all'inizio degli anni 1960 militano nelle giovanili troviamo il centrocampista Giancarlo De Sisti, il quale esordisce in prima squadra dopo un solo anno,[74] mentre negli anni 1970 la squadra comprende i futuri capitani Bruno Conti[75] e Agostino Di Bartolomei[76] e riesce a conquistare 3 campionati Primavera (1972-73, 1973-74, 1977-78)[77] e 2 Coppe Italia Primavera (1973-74, 1974-75).[78] Negli anni 1980 il "Principe" Giuseppe Giannini[79] esordisce con le giovanili giallorosse e nei dieci anni che seguono queste riescono a conquistare altri 2 campionati Primavera (1983-84, 1989-90),[77] 2 Tornei di Viareggio (1981, 1983),[80] una Blue Stars/FIFA Youth Cup (1980),[81] 2 campionati Allievi Nazionali (1980-81, 1982-83)[82] e uno Giovanissimi Nazionali (1986-87).[83]
Negli anni a seguire la squadra presenta giocatori del calibro di Francesco Totti[84] e Daniele De Rossi[85] e conquista 2 campionati Primavera (2004-05, 2010-11),[77] 2 Coppe Italia (1993-94, 2011-12),[78] una Supercoppa Primavera (2012),[86] un Torneo di Viareggio (1991),[80] una Blue Stars/FIFA Youth Cup (2003),[81] 3 campionati Allievi Nazionali (1992-93, 1998-99, 2009-10)[82] e 4 Giovanissimi Nazionali (1995-96, 1998-99, 2006-07, 2013-14).[83]
Superleague Formula
La Roma, insieme al Milan, è l'unica squadra italiana a partecipare alle competizioni automobilistiche della Superleague Formula nelle edizioni 2008, 2009 e 2010.[87][88][89]
L'AS Roma nella cultura di massa
La Roma, essendo uno dei principali club d'Italia, è spesso presente in varie opere della cultura italiana.
In ambito musicale, tra i principali cantautori che dedicano brani al club capitolino vengono annoverati Claudio Villa,[90] Lando Fiorini,[91] Alvaro Amici,[92] Antonello Venditti[29] e Marco Conidi.[93]
Per quanto riguarda la cinematografia, il primo film dedicato alla squadra giallorossa è Cinque a zero (1932), ispirato allo storico 5-0 inflitto alla Juventus a Campo Testaccio il 15 marzo 1931.[3] Altra pellicola di rilievo è l'Audace colpo dei soliti ignoti (1959) di Nanny Loy, sequel de I soliti ignoti. In questo film, un gruppo di balordi romani va a Milano a fare una rapina al furgone del Totocalcio, creandosi come alibi la partecipazione alla trasferta Milan-Roma.[94] Inoltre, in uno dei due episodi del film Il tifoso, l'arbitro e il calciatore (1982) Pippo Franco interpreta Amedeo, tifoso romanista, il quale, per entrare nelle grazie del suocero, nonché suo datore di lavoro, si finge di fede laziale.[95]
Tra gli altri film ci sono Fratelli d'Italia (1989) e Tifosi (1999): in entrambi Massimo Boldi, che interpreta uno sfegatato tifoso milanista, è alle prese con Angelo Bernabucci e Maurizio Mattioli, nei panni di tifosi romanisti.[96][97] È del 1991 Ultrà di Ricky Tognazzi, la cui trama è incentrata su una trasferta dei tifosi della Lupa a Torino. Il film, che tratta di aspetti quali emarginazione e violenza, viene contestato dai gruppi organizzati dell'epoca, sancendo una frattura con l'attore Claudio Amendola (protagonista della pellicola) che fino ad allora frequentava la Curva Sud dell'Olimpico, il settore più acceso del tifo giallorosso.[98]
Altro film a tematica specifica è Al centro dell'area di rigore (1996), pellicola italiana la cui trama ruota attorno a un gruppo di amici che tentano di andare a Torino a seguire la Roma nell'ultima trasferta di campionato 1941-42. Sarà l'occasione per uno di loro di recuperare importanti documenti in chiave politica antifascista.[99]
Vi è una citazione cinematografica della squadra capitolina anche nel film Mangia prega ama (2010), dove Julia Roberts, impersonando la scrittrice Elizabeth Gilbert, assiste, in un bar gremito di tifosi giallorossi, al derby Roma-Lazio, esultando alla rete decisiva di Mancini, sebbene nel libro la scrittrice sia simpatizzante per i biancocelesti.[100]
La Roma e il tifo per i giallorossi sono inoltre presenti come aspetti più o meno marginali in vari film di Alberto Sordi e Carlo Verdone; quest'ultimo inserisce il tema anche in alcuni suoi sketch al pari del comico Corrado Guzzanti.[101]
In ambito televisivo la Roma è spesso citata in diversi telefilm, tra i quali I ragazzi della 3ª C[102] e I Cesaroni. In un episodio di quest'ultima serie sono presenti dei cameo di Francesco Totti e Daniele De Rossi.[103]
In onore del capitano giallorosso Francesco Totti, a Rione Monti è dipinto un murales che lo ritrae esultante durante una partita del campionato vinto nella stagione 2000-01. Il lavoro nel 2012 e nel 2013 viene imbrattato con dello spray che ha coperto la figura del capitano, tuttavia restaurata, nel primo caso, dopo poche settimane.[104]
La rivista ufficiale del club è LaRoma, la cui sede redazionale si trova all'interno del Centro sportivo Fulvio Bernardini.[38] Tra gli altri giornali dedicati ai giallorossi vi è Il Romanista, fondato nel 2004 e primo giornale al mondo a essere dedicato unicamente a una squadra di calcio.[105]
Allenatori e presidenti
Di seguito l'elenco di allenatori e presidenti della Roma dall'anno di fondazione a oggi.[106][3]
- 1927-29 William Garbutt
- 1929-30 Guido Baccani
- 1930-32 Herbert Burgess
- 1932-33 Janos Baar
- 1933 Lajos Kovacs
- 1933-37 Luigi Barbesino
- 1937-40 Guido Ara
- 1940-42 Alfréd Schaffer
- 1942-43 Geza Kertesz
- 1943-45 Guido Masetti
- 1945-47 Giovanni Degni
- 1947-48 Imre Senkey
- 1948-49 Luigi Brunella
- 1949-50 Fulvio Bernardini
- 1950 Luigi Brunella
- 1950 Adolfo Baloncieri
- 1951 Pietro Serantoni
- 1951 Guido Masetti
- 1951-52 Giuseppe Viani
- 1952-53 Mario Varglien
- 1953-55 Jesse Carver
- 1955-57 György Sárosi
- 1957 Guido Masetti
- 1957 Alec Stock
- 1957-58 György Sárosi
- 1958 Gunnar Nordahl
- 1958-59 György Sárosi
- 1959 Gunnar Nordahl
- 1959-61 Alfredo Foni
- 1961-62 Luis Carniglia
- 1962-63 Alfredo Foni
- 1963-64 Luis Miró
- 1964-65 Juan Carlos Lorenzo
- 1965 Naim Krieziu
- 1965-68 Oronzo Pugliese
- 1968-71 Helenio Herrera
- 1971 Luciano Tessari
- 1971-73 Helenio Herrera
- 1973 Manlio Scopigno
- 1973-77 Nils Liedholm
- 1977-78 Gustavo Giagnoni
- 1978-79 Ferruccio Valcareggi
- 1979-84 Nils Liedholm
- 1984-87 Sven-Göran Eriksson[107]
- 1987 Angelo Sormani
- 1987-89 Nils Liedholm
- 1989 Luciano Spinosi
- 1989 Nils Liedholm
- 1989-90 Luigi Radice
- 1990-92 Ottavio Bianchi
- 1992-93 Vujadin Boškov
- 1993-96 Carlo Mazzone
- 1996-97 Carlos Bianchi
- 1997 Nils Liedholm e Ezio Sella
- 1997-99 Zdeněk Zeman
- 1999-04 Fabio Capello
- 2004 Cesare Prandelli
- 2004 Rudi Völler
- 2004 Ezio Sella
- 2004-05 Luigi Delneri
- 2005 Bruno Conti
- 2005-09 Luciano Spalletti
- 2009-11 Claudio Ranieri
- 2011 Vincenzo Montella
- 2011-12 Luis Enrique
- 2012-13 Zdeněk Zeman
- 2013 Aurelio Andreazzoli
- 2013-oggi Rudi Garcia
- 1927-28 Italo Foschi
- 1928-35 Renato Sacerdoti
- 1935-36 Antonio Scialoja
- 1936-41 Igino Betti
- 1941-44 Edgardo Bazzini
- 1944-49 Pietro Baldassarre
- 1949-52 Pier Carlo Restagno
- 1952 Romolo Vaselli
- 1952-58 Renato Sacerdoti
- 1958-62 Anacleto Gianni
- 1962-65 Francesco Marini-Dettina
- 1965-68 Franco Evangelisti
- 1968-69 Francesco Ranucci
- 1969-71 Alvaro Marchini
- 1971-79 Gaetano Anzalone
- 1979-91 Dino Viola
- 1991 Flora Viola
- 1991-93 Giuseppe Ciarrapico
- 1993 Ciro Di Martino
- 1993-08 Franco Sensi
- 2008-11 Rosella Sensi
- 2011 Roberto Cappelli
- 2011-12 Thomas DiBenedetto
- 2012-oggi James Pallotta
Giocatori
Hall of Fame
Il 7 ottobre 2012 viene presentata la Hall of Fame ufficiale della Roma classe 2012, composta da undici elementi[108] ai quali, il 22 luglio 2013, ne sono aggiunti altri quattro.[109] Di seguito gli eletti.
- 2012
- Franco Tancredi (1977-90)
- Cafu (1997-03)
- Giacomo Losi (1954-69)
- Aldair (1990-03)
- Francesco Rocca (1972-81)
- Fulvio Bernardini (1928-39)
- Agostino Di Bartolomei (1972-75, 1976-84)
- Falcão (1980-85)
- Bruno Conti (1973-75, 1976-78, 1979-91)
- Roberto Pruzzo (1978-88)
- Amedeo Amadei (1936-38, 1939-48)
- 2013
- Attilio Ferraris IV (1927-34, 1938-39)
- Sebastiano Nela (1981-92)
- Giuseppe Giannini (1981-96)
- Vincenzo Montella (1999-07, 2008-09)
Capitani
Di seguito l'elenco dei capitani della Roma dall'anno di fondazione a oggi.[110]
- Attilio Ferraris IV (1927-34)
- Fulvio Bernardini (1934-39)
- Guido Masetti (1939-43)
- Amedeo Amadei (1943-48)
- Sergio Andreoli (1948-50)
- Armando Tre Re (1950-53)
- Arcadio Venturi (1953-57)
- Alcides Ghiggia (1957-58)
- Egidio Guarnacci (1958-59)
- Giacomo Losi (1959-68)
- Joaquín Peiró (1968-70)
- Luis Del Sol (1970-72)
- Franco Cordova (1972-76)
- Sergio Santarini (1976-80)
- Agostino Di Bartolomei (1980-84)
- Carlo Ancelotti (1984-87)
- Giuseppe Giannini (1987-96)
- Amedeo Carboni (1996-97)
- Abel Balbo (1997-98)
- Aldair (1998-99)
- Francesco Totti (1999-oggi)
Vincitori di titoli
Di seguito l'elenco dei giocatori vincitori di titoli della Roma dall'anno di fondazione a oggi.[110]
- Campioni del mondo
- Attilio Ferraris IV (1934)
- Enrique Guaita (1934)
- Guido Masetti (1934, 1938)
- Aldo Donati (1938)
- Eraldo Monzeglio (1938)
- Pietro Serantoni (1938)
- Bruno Conti (1982)
- Thomas Berthold (1990)
- Rudi Völler (1990)
- Aldair (1994)
- Vincent Candela (1998)
- Cafu (2002)
- Daniele De Rossi (2006)
- Simone Perrotta (2006)
- Francesco Totti (2006)
Maglie ritirate
Di seguito l'elenco delle maglie ritirate della Roma dall'anno di fondazione a oggi.
L'AS Roma e le Nazionali di calcio
Italia
Tra i primi giocatori della Roma ad aver giocato nella Nazionale italiana meritano menzione Fulvio Bernardini,[112] Attilio Ferraris IV[113] ed Enrique Guaita.[114] Il primo si rivela un giocatore eclettico: alla Lazio ricopre il ruolo di estremo difensore, nell'Inter è centravanti e nella Roma e in Nazionale gioca come centromediano.[112] Il secondo, inizialmente preferito a Bernardini per la sua tempra e capacità di servire le ali con lunghi e improvvisi traversoni, vince insieme a Guaita, ala rapida e imprevedibile, e al portiere Guido Masetti il Mondiale 1934 sotto la guida di Vittorio Pozzo.[113][114] Quattro anni più tardi, Masetti si fregia anche del Mondiale 1938.[114]
Tra i calciatori giallorossi in azzurro negli anni 1960 si ricordano Giacomo Losi (in totale 11 presenze in Nazionale maggiore)[115] e l'oriundo Antonio Angelillo.[116]
Negli anni 1970 e 1980 indossano la casacca azzurra Francesco Rocca, detto Kawasaki, instancabile terzino e punto fermo della Nazionale fino all'infortunio al ginocchio,[117] l'ala Bruno Conti, campione del mondo nel 1982 (definito da Pelé miglior giocatore del torneo) e protagonista della spedizione messicana del 1986 insieme a Franco Tancredi, Sebastiano Nela e Carlo Ancelotti,[118] e infine il centravanti Roberto Pruzzo.[119]
Nel anni 1990 Giuseppe Giannini raggiunge la semifinale nel Mondiale italiano e Luigi Di Biagio i quarti del Mondiale del 1998; suo è il rigore finito sulla traversa contro la Francia che condannò gli Azzurri a uscire anzitempo dalla competizione.[120] L'Italia classificatasi seconda agli Europei del 2000 ha tra le file molti giocatori della Roma come Francesco Totti, Vincenzo Montella, Francesco Antonioli e Marco Delvecchio. Quest'ultimo segna nella finale contro i Galletti il gol del momentaneo vantaggio azzurro.[121] Nel Mondiale 2002 l'allora centrocampista centrale giallorosso Damiano Tommasi si afferma titolare e nella sfida con la Corea del Sud, che costa l'eliminazione all'Italia, segna un golden gol erroneamente giudicato in fuorigioco.[122] Daniele De Rossi e Simone Perrotta, oltre al già citato Francesco Totti, sono tra i protagonisti del Mondiale 2006 vinto dagli Azzurri.[123] È infine da ricordare il difensore Christian Panucci che vanta 57 presenze in Nazionale maggiore.[124]
Altre Nazionali
Tra i primi calciatori stranieri della Roma a essersi messi in luce nella propria Nazionale figurano l'argentino Pedro Manfredini, punta dell'Albiceleste,[125] e l'uruguaiano (poi naturalizzato italiano) Alcides Ghiggia.[126]
Negli anni 1980 il calciatore straniero giallorosso di maggior spicco è il brasiliano Falcão, punto di riferimento sia del centrocampo romanista che di quello della sua Nazionale, di cui diventa in seguito allenatore.[127]
Nel decennio successivo troviamo i tedeschi Rudi Völler e Thomas Berthold, vincitori con la loro Nazionale del Mondiale 1990,[114] e il brasiliano Aldair, vincitore della Copa América nel 1989 e nel 1997, del Mondiale 1994 e della Confederations Cup 1997. Ottiene inoltre un secondo posto nella Copa América del 1995 e nel Mondiale del 1998 e arriva terzo nell'Olimpiade del 1996.[128]
Nei primi anni 2000 sono soprattutto i calciatori del terzo scudetto romanista ad affermarsi nelle corrispettive Nazionali. Tra questi vi sono il difensore francese Vincent Candela,[129] uno dei pochi calciatori a vincere un Mondiale e un Europeo consecutivamente (1998 e 2000), e il brasiliano Cafu, che nel periodo giallorosso conquista con la Selecao il Mondiale 2002, la Copa América 1999 e la Confederations Cup del 1997.[130] Traianos Dellas è uno dei leader della Grecia campione d'Europa nel 2004: decisivo per il cammino nella manifestazione della compagine greca è il suo silver gol (primo e unico della storia) ai tempi supplementari della semifinale contro la Repubblica Ceca. A fine Europeo, inoltre, viene premiato come miglior difensore della competizione.[131]
Palmarès
Competizioni nazionali
- Coppa Italia: 9 (Record condiviso con la Juventus)
- Serie B: 1
Competizioni internazionali
Competizioni giovanili
- 1973-74, 1974-75, 1993-94, 2011-12
- 2012
- 1980, 2003
- 1980-81, 1982-83, 1992-93, 1998-99, 2009-10
- 1986-87, 1995-96, 1998-99, 2006-07, 2013-14
Altri piazzamenti
- Coppa CONI: 1
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Di seguito una tabella raffigurante la partecipazione della Roma ai campionati di calcio.[13]
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Divisione Nazionale | 3 | 1927-28 | 1945-46 | 84 |
Serie A | 82 | 1929-30 | 2014-15 | ||
2º | Serie B | 1 | 1951-52 | 1951-52 | 1 |
Statistiche di squadra
La Roma esordisce in Divisione Nazionale il 25 settembre 1927.[132] Includendo la stagione in corso, il club ha partecipato a 85 campionati nazionali, di cui uno soltanto in Serie B (1951-52).[3] Dall'istituzione del campionato a girone unico nel 1929, la squadra si è classificata 3 volte prima, 12 volte seconda e 5 volte terza, ottenendo il peggior piazzamento nel campionato 1950-51 con il 19º posto finale. Inoltre i giallorossi hanno completato il campionato di massima serie con il miglior attacco del torneo in 8 occasioni e 6 volte con la miglior difesa.[13]
La vittoria casalinga col maggior numero di reti di scarto avviene nel campionato 1929-30 (Roma-Cremonese 9-0), mentre quella in trasferta nel 1934-35 (Alessandria-Roma 1-6); la peggior sconfitta interna arriva nel 1947 ad opera del Torino (1-7), invece le peggiori disfatte fuori casa sono nel campionato 1931-32 contro la Juventus (7-1) e nell'edizione 2006-2007 della Champions League contro il Manchester United (7-1).[133]
I giallorossi hanno vinto 9 edizioni della Coppa Italia (record condiviso con la Juventus) e disputato 17 finali di questa competizione;[13] la Roma ha anche vinto 2 delle 6 edizioni della Supercoppa italiana a cui ha partecipato.[13] Per quanto riguarda le competizioni europee, è detentrice della Coppa delle Fiere 1960-61 e della Coppa Anglo-Italiana 1972 e disputa le finali di Coppa Campioni nel 1984 e di Coppa UEFA nel 1991.[3]
Tra le stagioni 1980-81 e 1981-82, la Roma, guidata da Nils Liedholm, stabilisce il proprio record di 30 risultati utili consecutivi in campionato, frutto di 15 vittorie e 15 pareggi. Inoltre, il 26 febbraio 2006, con la vittoria sulla Lazio per 2-0, il club sancisce il record assoluto di vittorie consecutive in Serie A, 11, primato precedentemente appartenuto, con 10 vittorie, a Bologna, Juventus e Milan[134] (record poi battuto dall'Inter nel campionato successivo con 17 vittorie consecutive)[135] inoltre nel campionato 2013-14 i giallorossi ottengono 10 vittorie nelle prime 10 giornate record assoluto nella massima serie italiana.[136]
Nella classifica mondiale dei club ("Club World Ranking"), stilata dall'IFFHS e aggiornata al 2013, la Roma occupa il 100º posto.[5] Nel 1991 i giallorossi terminano in testa alla classifica mondiale di rendimento dei club, stilata sempre dall'IFFHS.[6]
Statistiche individuali
Il giocatore che detiene il maggior numero di presenze con la maglia della Roma in Serie A è Francesco Totti con 561 apparizioni; il precedente record, di Giacomo Losi, era di 386 presenze. Totti è anche il detentore del maggior numero di presenze in assoluto con la casacca giallorossa, 707 – divise tra Serie A (561), Coppa Italia (53), coppe europee (88) e Supercoppa italiana (5) –, e del maggior numero di stagioni da capitano della squadra capitolina (13).[137] Il calciatore romano è il miglior marcatore della storia romanista[137] (290 marcature) oltreché del derby di Roma in campionato con 9 reti, a pari merito con Marco Delvecchio e Dino da Costa;[138] si trova inoltre al secondo posto della classifica dei marcatori della Serie A di tutti i tempi con 235 gol, primo tra i giocatori ancora in attività. Il precedente record di marcature giallorosse nella massima serie italiana apparteneva a Roberto Pruzzo con 106 gol,[139] il quale è anche il calciatore che ha vinto il maggior numero di volte la classifica marcatori della Serie A con la maglia della Roma (1980-81, 1981-82 e 1985-86).[140]
Di seguito i record presenze e marcature dei giocatori della Roma dall'anno di fondazione a oggi.[110]
- 707 Francesco Totti (1992-oggi)
- 456 Daniele De Rossi (2001-oggi)
- 436 Giuseppe Giannini (1981-96)
- 435 Aldair (1990-03)
- 402 Bruno Conti (1973-75, 1976-78, 1979-91)
- 290 Francesco Totti (1992-oggi)
- 138 Roberto Pruzzo (1978-88)
- 116 Amedeo Amadei (1936-38, 1939-48)
- 103 Rodolfo Volk (1928-33)
- 103 Vincenzo Montella (1999-07, 2008-09)
Tifoseria
La Roma è, secondo un sondaggio condotto dall'istituto Demos & Pi e pubblicato nel settembre 2012 sul quotidiano La Repubblica, la quinta squadra di calcio più tifata in Italia, dietro a Juventus, Milan, Inter e Napoli, con il 7,3% dei tifosi italiani a suo sostegno. Dal medesimo sondaggio risulta che il tifo per la squadra giallorossa è maggiormente marcato nel Centro Italia e che l'orientamento politico dei tifosi romanisti è prevalentemente di centro-sinistra.[141]
Storia
Il 9 gennaio 1977, in occasione di Roma-Sampdoria, tutti i gruppi di tifosi formatisi in Curva (Guerriglieri della Curva Sud, Panthers, Boys e Fossa dei Lupi), seguendo l'esempio dei primi ultras italiani (come gli ultras Granata del Torino), decidono di unirsi nel Commando Ultrà Curva Sud (noto anche come CUCS).[142] Esso è uno dei più importanti gruppi organizzati italiani fino al 1987, anno in cui si scinde a causa dei contrasti interni sorti in seguito all'arrivo in giallorosso dell'ex calciatore della Lazio Lionello Manfredonia.[143]
Il CUCS si scioglie definitivamente nel 1999, venendo sostituito da un nuovo gruppo maggioritario: l'AS Roma Ultras. A seguito della dissoluzione di quest'ultimo, dalla stagione 2003-04 in Curva Sud sono presenti numerosi gruppi autonomi, tra cui i più rappresentati sono i Boys e i Fedayn, entrambi nati nel 1972,[144] i quali, insieme ad altre tifoserie, nella stagione 2010-11 protestano contro l'introduzione della tessera del tifoso.[145]
Gemellaggi e rivalità
La Roma, ad oggi, presenta gemellaggi ufficiali solo con i greci del Panathinaikos.[146] Negli anni ottanta il gemellaggio più famoso è quello con i tifosi del Napoli, squadra con la quale i giallorossi disputano il cosiddetto derby del Sole: la fratellanza viene interrotta da un gesto offensivo di Salvatore Bagni rivolto ai supporter romanisti in un Roma-Napoli del 1987.[147]
La rivalità più sentita in assoluto dai tifosi romanisti è quella con la concittadina Lazio, storica rivale dei giallorossi con cui quest'ultimi si contendono il derby di Roma.[146] Altrettanto forte è l'antagonismo verso la Juventus, in quanto la Lupa è la più valida contendente dei bianconeri al titolo nazionale durante la prima metà degli anni ottanta, principalmente nel campionato 1980-81.[148] La rivalità con l'Inter si accende nel secondo quinquennio degli anni duemila, quando nerazzurri e giallorossi si contendono la vittoria di quasi tutti i titoli nazionali.[149] Anche con il Milan i rapporti non sono amichevoli. Tra le cause vi è la tragica morte del tifoso romanista Antonio De Falchi, avvenuta nel 1989 a seguito di uno scontro con gli ultras rossoneri.[150]
Da registrare sono anche i dissapori con le tifoserie di Catania (a seguito di un Roma-Catania del novembre 2006 finito 7-0)[151] e Siena (si ricordano due partite sospese per lancio di fumogeni da parte dei tifosi romanisti, alcuni feriti da arma da taglio, la comparsa, nella Curva Sud della Roma, di striscioni minatori verso i tifosi del Siena e l'intonazione, da parte dei sostenitori senesi nel 2009, di cori offensivi nei confronti del suocero di Daniele De Rossi, Massimo Pisnoli, ucciso l'anno precedente, e dello stesso giocatore).[152]
Organico
Rosa
Rosa e numerazione sono aggiornati al 1º luglio 2014.[153]
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Staff tecnico
Staff aggiornato al 1º luglio 2014.[154]
- Rudi Garcia - Allenatore
- Frederic Bompard - Allenatore in seconda
- Claude Fichaux - Collaboratore tecnico
- Aurelio Andreazzoli - Collaboratore tecnico
- Luigi Febbrari - Preparatore atletico
- Vito Scala - Preparatore atletico
- Guido Nanni - Preparatore portieri
- Francesco Chinnici - Recupero infortunati
- Manrico Ferrari - Recupero infortunati
- Luca Franceschi - Recupero infortunati
- Salvatore Scaglia - Team manager
- Simone Beccaccioli - Video analyst
- Michele Gemignani - Coordinatore staff medico
- Francesco Colautti - Responsabile sanitario
- Alessandro Fioretti - Medico sociale
- Maurizio Brecevich - Osteopata
- Alessandro Cardini - Fisioterapista
- Marco Esposito - Fisioterapista
- Marco Ferrelli - Fisioterapista
- Valerio Flammini - Fisioterapista
- Damiano Stefanini - Fisioterapista
Note
- ^ Stadio Olimpico, su asroma.it. URL consultato il 26 ottobre 2012.
- ^ Redazione de "Il Giornale", Una lunga storia di passione per il popolo della "Maggica", in Società Europea di Edizioni, Milano, 22 luglio 2007. URL consultato il 7 settembre 2012.«"La Roma non si discute, si ama", come esterna Renato Rascel durante una delle serate più tristi della storia romanista, quando al teatro Sistina il popolare "Renatino" interrompe lo spettacolo per avvisare il pubblico che da quel momento la Roma è finita nel campionato cadetto.»
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w Storia, su asroma.it. URL consultato il 7 febbraio 2013.
- ^ Borsa Italiana: ASR.
- ^ a b (EN) Club World Ranking, su iffhs.de, IFFHS. URL consultato il 9 gennaio 2014.
- ^ a b (EN) 1991 (Top 25), su iffhs.de, IFFHS. URL consultato il 20 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
- ^ ECA Members, su ecaeurope.com, ECA. URL consultato il 19 giugno 2014.
- ^ Avantaggiato-Mignini, cap VII ".. Sempre sul Tevere, Renato Rossini, prende spunto dalla lettera di Farneti per lanciare l’idea di un accorpamento delle tante squadre romane per contrapporre una forza tecnica capitolina allo strapotere del Nord ..."
- ^ a b Almanacco Panini 1989-2004, pp.57-68.
- ^ Nei tornei precedenti al 1912, relegati alla Terza Divisione FIGC o di carattere locale, vi è stato tuttavia un netto predominio della Lazio. Società-Storia, su sslazio.it. URL consultato il 5 agosto 2013.
- ^ 7 giugno 2013: tanti auguri ROMA, su asroma.it. URL consultato il 7 giugno 2013.
- ^ a b Il banchiere di Testaccio, su enciclopediadelcalcio.it. URL consultato l'11 luglio 2013.
- ^ a b c d e f Almanacco Panini 2014, p. 649.
- ^ Coppa Italia 1936-37, su enciclopediadelcalcio.it. URL consultato il 20 gennaio 2014.
- ^ Bruno Roghi, Roma Novara 2-1 (0-1), in Corriere dello Sport, 22 maggio 1950. URL consultato il 14 febbraio 2013.
- ^ a b Corriere dello Sport-Rai Trade, DVD 2 (1942-1964 Gli assi dello Stadio Torino e dell'Olimpico), in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
- ^ Autore anonimo, Roma, morto Marini Dettina. Il presidente della colletta, in Corriere dello Sport, 16 dicembre 2011. URL consultato il 18 marzo 2013.
- ^ a b c Corriere dello Sport-Rai Trade, DVD 3 (1965-1973 L'era dei maghi: da Oronzo Pugliese a Helenio Herrera), in La storia della Roma in 10 DVD, Corriere dello Sport, 2006.
- ^ Izzi e Valitutti, pp.412-464.
- ^ a b La Roma sbarca in Borsa - Azioni in vendita il 16 maggio, La Repubblica, 23 maggio 2000. URL consultato il 2 maggio 2013.
- ^ Per delibera della CAF a seguito di Calciopoli, dopo il quinto posto ottenuto sul campo.Almanacco Panini 2013, p. 641.
- ^ AS Roma e Nike: svelata oggi la nuova maglia home 14/15, su asroma.it, 28 maggio 2014. URL consultato il 28 maggio 2014.
- ^ Castellani, Ceci e De Conciliis, p. 68
- ^ Castellani, Ceci e De Conciliis, p. 102
- ^ a b c Gratton: “Un logo ed una maglia, così scardinammo il sistema”, su asroma.it. URL consultato il 9 agosto 2012.
- ^ Massimo Izzi, Dall'addio alla Lupa Capitolina al lancio delle tessere "Partner Roma". Le ultime innovazioni dell'era Anzalone, con una testimonial d'eccezione, in Il Romanista, 15 agosto 2006, p. 11.
- ^ Castellani, Ceci, de Conciliis, pp. 182-188
- ^ L'AS Roma presenta l’aggiornamento della brand identity, su asroma.it, 22 maggio 2013. URL consultato il 22 maggio 2013.
- ^ a b Roma, la richiesta di Venditti: "Togliete il mio inno", in La Repubblica, Roma, 2 luglio 2013. URL consultato il 14 novembre 2013.
- ^ Sabato e Domenica arriva il Christmas Village AS Roma, su asroma.it. URL consultato il 12 febbraio 2013.
- ^ Federico Formica, Un ricordo della Roma testaccina quando il calcio era una festa popolare, in La Repubblica, 22 marzo 2013. URL consultato il 29 maggio 2013.
- ^ Dal 1911 a oggi tutti gli stadi di Roma, in La Repubblica. URL consultato il 14 febbraio 2013.
- ^ L'inaugurazione dello Stadio Olimpico, in Rai. URL consultato l'11 luglio 2013.
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- ^ Ad eccezione di Roma-Juventus del 19 novembre 2005, dove è Acqua Fiuggi.
- ^ Solo nel girone di ritorno.
- ^ Ad eccezione di Reggina-Roma del 15 ottobre 2006, dove è Festa del Cinema di Roma, e Roma-Milan del 31 marzo 2007, dove è Pepsi Collection.
- ^ Roma Cares sostituisce nella maglia lo sponsor ufficiale per gran parte della stagione, in Milan-Roma del 16 dicembre 2013 viene affiancato dal logo Telethon e per le ultime due partite di campionato – Roma-Juventus dell'11 maggio e Genoa-Roma del 18 maggio 2014 – viene sostituito dal marchio Sky Sport HD, cfr. AS Roma e SKY accordo per sponsorizzazione, su asroma.it, 7 maggio 2014. URL consultato il 7 maggio 2014.
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Informazione storica
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