Echinoidea
I ricci di mare o echinoidei (Echinoidea Leske, 1778) sono una classe del phylum Echinodermata che comprende gli organismi marini bentonici provvisti di uno scheletro calcareo, impropriamente detto guscio, munito di lunghi aculei mobili e, sulla superficie ventrale, di tante piccole estroflessioni con estremità a ventosa, dette pedicelli ambulacrali, che gli consentono di spostarsi.
Ricci di mare | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Echinodermata |
Subphylum | Eleutherozoa |
Superclasse | Cryptosyringida |
Classe | Echinoidea Leske, 1778 |
Sottoclassi | |
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Descrizione
modificaAdulto
modificaNegli Echinoidei Regolari il corpo è sostenuto da un dermascheletro di calcite nel derma che forma una teca sferica.[1] Esternamente la teca appare divisa in dieci settori meridiani: cinque aree ambulacrali, alternate da altrettante aree inter-ambulacrali.[2][3] Le prime sono perforate per permettere la fuoriuscita degli organi di movimento, i pedicelli ambulacrali, le seconde invece non sono perforate e contengono le gonadi.[2][3] Il dermascheletro inoltre porta annesse numerose spine con funzione difensiva.
La superficie aborale è rivolta verso l'alto e presenta centralmente l'ano circondato da dieci piastre, di cui cinque sono piccole e in corrispondenza delle aree ambulacrali, mentre le altre cinque, più grandi, sono in corrispondenza delle aree inter-ambulacrali e portano un foro per la fuoriuscita dei gameti (sono chiamate infatti anche piastre genitali).[4] Una di queste ultime è il madreporite, riconoscibile dal fatto che ha dimensioni maggiori ed è munita di molti fori per il passaggio dell'acqua.[2]
La superficie orale è invece rivolta verso il basso e presenta centralmente la bocca con l'organo per l'alimentazione, la lanterna di Aristotele: essa è costituita da quaranta ossicoli disposti a formare cinque piramidi con la base rivolta verso l'alto, entro ognuna delle quali è alloggiato un dente; la struttura è resa mobile da fasci muscolari che consentono l'estrazione dell'organo per raspare il terreno. Inoltre nella zona periorale sono situate le branchie.[4] L'asse oro-aborale è quindi perpendicolare al substrato.
Il sistema acquifero è l'organo che consente il movimento sfruttando la pressione idrostatica. È composto da una serie di canali interni di origine celomatica. L'acqua entra dal madreporite, percorre il canale petroso e arriva all'anello circumesofageo; da qui si dipartono cinque canali radiali, uno per settore ambulacrale. Ad ogni canale radiale è collegata una serie di pedicelli ambulacrali che fuoriescono dalla teca tramite i pori ambulacrali e che possono terminare con ventose per facilitare la locomozione.
Gli Echinoidei Irregolari hanno invece un dermascheletro cuoriforme, con asse oro-aborale spostato in obliquo. Inoltre le aree ambulacrali assumono una forma a cinque petali e vengono chiamati petaloidi. Un sottogruppo di Echinoidei Irregolari, come quelli della famiglia Clypeasteridae, ha invece la teca appiattita e comprende i cosiddetti dollari della sabbia.
Molti elementi conducono ad una simmetria pentaraggiata (quali i cinque settori ambulacrali, i cinque canali radiali, la struttura a cinque piramidi della lanterna di Aristotele), ma essa è in realtà pseudo-pentaraggiata, dal momento che il madreporite è impari e consente di individuare un asse di simmetria bilaterale. La simmetria è invece esclusivamente bilaterale negli Echinoidei Irregolari.
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Dermascheletro di Echinus esculentus, un riccio di mare regolare.
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Dermascheletro di Phyllacanthus imperialis, un riccio cidaroide. Questi sono caratterizzati dal tubercolo primario molto allargato, su cui si inseriscono degli spessi radioli.
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Dettaglio della parete del dermascheletro di riccio di mare regolare. Si vede un'area ambulacrale centrale delimitata da due file di paia di pori, in mezzo a due aree interambulacrali. I tubercoli di inserzione dei radioli qui non sono perforati.
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Dettaglio del sistema apicale di un riccio di mare (cidaroide): Le cinque perforazioni sono i pori genitali, ed il buco al centro l'ano, o "peripròcto". La più grossa piastra genitale è la piastra madrepòrica (=madreporite).
Larva
modificaLa larva, detta echinopluteo o semplicemente pluteo, possiede 6-8 paia di braccia che sostengono bande ciliate usate per l'alimentazione e la locomozione. Ha una vita planctonica che dura parecchi mesi, al termine della quale si deposita sul fondo per dar vita alla forma di adulto.[5] Presenta simmetria bilaterale.
Distribuzione e habitat
modificaI ricci di mare hanno una distribuzione globale; sono diffusi in tutti i mari e gli oceani, dai poli all'equatore, e sono molto abbondanti anche nel mar Mediterraneo. [6]
Possono essere trovati in ogni tipo di habitat marino, dalla zona intertidale sino a profondità di oltre 5 000 metri. Sono abbondanti in ambienti come le foreste algali, le foreste di kelp, le praterie di fanerogame marine, le barriere coralline tropicali e il coralligeno.
È possibile ritrovare molti di questi endoscheletri nei fondali marini e anche presso la costa marina.
Ecologia
modificaI ricci di mare sono importanti componenti del benthos marino.
I ricci di mare si sono dimostrati molto importanti nel mantenimento dello stato di salute delle barriere coralline tropicali.
Alcune specie di ricci diadema (famiglia Diadematidae), erbivori pascolatori, possono svolgere un ruolo fondamentale nell'impedire alle alghe di invadere le barriere coralline. Nel 1983, in una vasta area caraibica, un evento di pesca massiva ha interessato i ricci diadema dei Caraibi (Diadema antillarum), voraci pascolatori di alghe. Da allora diverse barriere coralline della zona caraibica hanno dovuto subire la conseguenza di un eccessivo sviluppo di alghe che ha causato la morte di numerosi coralli e l’insorgenza di malattie diffuse (Lessios, 1984). Il riccio di mare Diadema setosum sembra avere effetti analoghi sulle barriere coralline dell’Indo-Pacifico, sebbene in quest’area anche i pesci erbivori, molto più numerosi che nell’area caraibica, svolgono un’attività di pascolo importante al pari dei ricci. I ricercatori stanno studiando l'uso dei ricci Tripneustes gratilla, per il loro potenziale come agenti di biocontrollo per mitigare la diffusione di specie di alghe invasive sulle barriere coralline. [7]
Tassonomia
modificaUna recente analisi filogenetica basata sulle caratteristiche morfologiche dell'endoscheletro di 169 specie sia viventi che fossili ha ridefinito i rapporti all'interno di questo raggruppamento includendovi i seguenti taxon:[8][9]
- Sottoclasse Cidaroidea Smith, 1984
- Ordine Cidaroida Claus, 1880
- Famiglia Anisocidaridae Vadet, 1999 †
- Famiglia Diplocidaridae Gregory, 1900 †
- Famiglia Heterocidaridae Mortensen, 1934 †
- Famiglia Miocidaridae Durham & Melville, 1957 †
- Famiglia Polycidaridae Vadet, 1988 †
- Famiglia Rhabdocidaridae Lambert, 1900 †
- Famiglia Serpianotiaridae Hagdorn, 1995 †
- Famiglia Triadocidaridae Smith, 1994 †
- Famiglia Cidaridae Gray, 1825
- Famiglia Ctenocidaridae Mortensen, 1928
- Famiglia Paurocidaridae Vadet, 1999 †
- Famiglia Histocidaridae Lambert, 1900
- Famiglia Psychocidaridae Ikeda, 1936
- Ordine Cidaroida Claus, 1880
- Sottoclasse Euechinoidea Bronn, 1860
- Infraclasse Acroechinoidea Smith, 1981
- Ordine Aspidodiadematoida Kroh & Smith, 2010
- Famiglia Aspidodiadematidae Duncan, 1889
- Ordine Diadematoida Duncan, 1889
- Famiglia Diadematidae Gray, 1855
- Ordine Micropygoida Kroh & Smith, 2010
- Famiglia Micropygidae Mortensen, 1903
- Ordine Pedinoida Mortensen, 1939
- Famiglia Pedinidae Pomel, 1883
- Acroechinoidea incertae sedis
- Famiglia Pelanechinidae Groom, 1887 †
- Ordine Aspidodiadematoida Kroh & Smith, 2010
- Infraclasse Carinacea Kroh & Smith, 2010
- Superordine Calycina Gregory, 1900
- Ordine Phymosomatoida Mortensen, 1904 †
- Famiglia Diplopodiidae Smith & Wright, 1993 †
- Famiglia Emiratiidae Ali, 1990 †
- Famiglia Heterodiadematidae Smith & Wright, 1993 †
- Famiglia Phymosomatidae Pomel, 1883 †
- Famiglia Polydiaematidae Hess, 1972 †
- Phymosomatoida incertae sedis †
- Genere Gomphechinus Pomel, 1883 †
- Genere Plistophyma Péron & Gauthier, in Cotteau, Péron & Gauthier, 1881 †
- Genere Winkleria Engel, 1964 †
- Ordine Salenioida Delage & Hérouard, 1903
- Famiglia Acrosaleniidae Gregory, 1900 †
- Famiglia Goniophoridae Smith & Wright, 1990 †
- Famiglia Hyposaleniidae Mortensen, 1934 †
- Famiglia Pseudosaleniidae Vadet, 1999 †
- Famiglia Saleniidae L. Agassiz, 1838
- Ordine Phymosomatoida Mortensen, 1904 †
- Superordine Echinacea Claus, 1876
- Ordine Arbacioida Gregory, 1900
- Famiglia Acropeltidae Lambert & Thiéry, 1914 †
- Famiglia Arbaciidae Gray, 1855
- Famiglia Glypticidae Lambert & Thiéry, 1914 †
- Arbacioida incertae sedis
- Genere Gymnodiadema de Loriol, 1884 †
- Genere Dubarechinus Lambert, 1937 †
- Ordine Camarodonta Jackson, 1912
- Infraordine Echinidea Kroh & Smith, 2010
- Famiglia Echinidae Gray, 1825
- Famiglia Parechinidae Mortensen, 1903
- Superfamiglia Odontophora Kroh & Smith, 2010
- Famiglia Echinometridae Gray, 1855
- Famiglia Strongylocentrotidae Gregory, 1900
- Famiglia Toxopneustidae Troschel, 1872
- Infraordine Temnopleuridea Kroh & Smith, 2010
- Famiglia Glyphocyphidae Duncan, 1889 †
- Famiglia Temnopleuridae A. Agassiz, 1872
- Famiglia Trigonocidaridae Mortensen, 1903
- Famiglia Zeuglopleuridae Lewis, 1986 †
- Camarodonta incertae sedis
- Genere Aeolopneustes Duncan & Sladen, 1882 †
- Genere Porosoma Cotteau, 1856 †
- Famiglia Parasaleniidae Mortensen, 1903
- Famiglia Triplacidiidae † (nome provvisorio)
- Infraordine Echinidea Kroh & Smith, 2010
- Ordine Stomopneustoida
- Famiglia Glyptocidaridae Jensen, 1982
- Famiglia Stomechinidae Pomel, 1883 †
- Famiglia Stomopneustidae Mortensen, 1903
- Echinacea incertae sedis
- Famiglia Glyphopneustidae Smith & Wright, 1993 †
- Famiglia Pedinopsidae † (nome provvisorio)
- Ordine Arbacioida Gregory, 1900
- Carinacea incertae sedis
- Famiglia Hemicidaridae Wright, 1857 †
- Famiglia Orthopsidae Duncan, 1889 †
- Famiglia Pseudodiadematidae Pomel, 1883 †
- Superordine Calycina Gregory, 1900
- Infraclasse Irregularia Latreille, 1825
- Famiglia Pygasteridae Lambert, 1900 †
- Ordine Holectypoida Duncan, 1889
- Famiglia Discoididae Lambert, 1900
- Famiglia Coenholectypidae Smith & Wright, 1999 †
- Famiglia Holectypidae Lambert, 1900 †
- Famiglia Anorthopygidae Wagner & Durham, 1966 †
- Ordine Echinoneoida H. L. Clark, 1925
- Famiglia Echinoneidae L. Agassiz & Desor, 1847
- Superfamiglia Conulidea Kroh & Smith, 2010 †
- Famiglia Conulidae Lambert, 1911 †
- Famiglia Galeritidae Gray, 1825 †
- Famiglia Neoglobatoridae Endelman, 1980 †
- Irregularia incertae sedis
- Famiglia Desorellidae Lambert, 1911 †
- Famiglia Galeropygidae Lambert, 1911 †
- Famiglia Hyboclypidae † (nome provvisorio)
- Famiglia Pygorhytidae Lambert, 1909 †
- Superordine Neognathostomata Smith, 1981
- Famiglia Clypeidae Lambert, 1898 †
- Famiglia Nucleolitidae L. Agassiz & Desor, 1847
- Famiglia Apatopygidae Kier, 1962 †
- Famiglia Pygaulidae Lambert, 1905 †
- Famiglia Archiaciidae Cotteau & Triger, 1869
- Famiglia Clypeolampadidae Kier, 1962
- Ordine Cassiduloida L. Agassiz & Desor, 1847
- Famiglia Cassidulidae L. Agassiz & Desor, 1847
- Famiglia Neolampadidae Lambert, 1918
- Ordine Echinolampadoida nov.
- Famiglia Echinolampadidae Gray, 1851 †
- Ordine Clypeasteroida L. Agassiz, 1835
- Famiglia Faujasiidae Lambert, 1905
- Famiglia Plesiolampadidae Lambert, 1905 †
- Famiglia Conoclypeidae von Zittel, 1879 †
- Famiglia Oligopygidae Duncan, 1889 †
- Sottordine Clypeasterina L. Agassiz, 1835
- Famiglia Clypeasteridae L. Agassiz, 1835 †
- Famiglia Fossulasterinae Philip & Foster, 1971 †
- Sottordine Scutellina Haeckel, 1896
- Famiglia Scutellinidae Pomel, 1888 †
- Infraordine Laganiformes Desor, 1847
- Famiglia Fibulariidae Gray, 1855
- Famiglia Laganidae A. Agassiz, 1873
- Infraordine Scutelliformes Haeckel, 1896
- Famiglia Taiwanasteridae Wang, 1984
- Famiglia Protoscutellidae Durham, 1955
- Famiglia Echinarachniidae Lambert in Lambert & Thiéry, 1914
- Famiglia Dendrasteridae Lambert, 1900
- Famiglia Rotulidae Gray, 1855
- Famiglia Scutellidae Gray, 1825
- Famiglia Eoscutellidae Durham, 1955
- Famiglia Scutasteridae Durham, 1955
- Famiglia Abertellidae Durham, 1955
- Famiglia Astriclypeidae Stefanini, 1912
- Famiglia Monophorasteridae Lahille, 1896
- Famiglia Mellitidae Stefanini, 1912
- Superordine Atelostomata von Zittel, 1879
- Famiglia Collyritidae d'Orbigny, 1853 †
- Famiglia Tithoniidae Mintz, 1968 †
- Famiglia Disasteridae Gras, 1848
- Famiglia Acrolusiidae Mintz, 1968 †
- Ordine Holasteroida Durham & Melville, 1957
- Famiglia Stenonasteridae Lambert, 1922 †
- Famiglia Hemipneustidae Lambert, 1917 †
- Famiglia Pseudholasteridae Smith & Jeffery, 2000 †
- Sottordine Meridosternata
- Famiglia Echinocorythidae Wright, 1857 †
- Famiglia Holasteridae Pictet, 1857 †
- Infraordine Cardiasterina Pomel, 1883
- Famiglia Stegasteridae Lambert, 1917 †
- Famiglia Cardiasteridae Lambert, 1917 †
- Infraordine Urechinina H.L. Clark, 1946
- Famiglia Corystidae Foster & Philip, 1978 †
- Famiglia Calymnidae Mortensen, 1907
- Famiglia Carnarechinidae Mironov, 1993
- Famiglia Urechinidae Duncan, 1889
- Famiglia Plexechinidae Mooi & David, 1996
- Famiglia Pourtalesiidae A. Agassiz, 1881
- Ordine Spatangoida L. Agassiz, 1840
- Famiglia Toxasteridae Lambert, 1920
- Famiglia Somaliasteridae Wagner & Durham, 1966 †
- Famiglia Palaeostomidae Lovén, 1868
- Famiglia Hemiasteridae H. L. Clark, 1917
- Sottordine Micrasterina Fischer, 1966
- Famiglia Plesiasteridae Lambert, 1920 †
- Famiglia Micrasteridae Lambert, 1920 †
- Famiglia Aeropsidae Lambert, 1896 †
- Famiglia Ovulasteridae Lambert, 1896 †
- Sottordine Paleopneustina
- Famiglia Periasteridae Lambert, 1920 †
- Famiglia Schizasteridae Lambert, 1905
- Famiglia Prenasteridae Lambert, 1905
- Superfamiglia Paleopneustidea A. Agassiz, 1904
- Famiglia Pericosmidae Lambert, 1905 †
- Famiglia Paleopneustidae A. Agassiz, 1904 †
- Sottordine Brissidina Stockley et al., 2005
- Famiglia Antillasteridae Lambert, in Lambert & Thiéry, 1924 †
- Famiglia Asterostomatidae Pictet, 1857 †
- Famiglia Palaeotropidae Lambert, 1896 †
- Famiglia Brissidae Gray, 1855 †
- Superfamiglia Spatangidea Fischer, 1966
- Famiglia Megapneustinae Fourtau, 1905
- Famiglia Macropneustidae Lambert, 1905
- Famiglia Spatangidae Gray, 1825
- Famiglia Eupatangidae Lambert, 1905
- Famiglia Maretiidae Lambert, 1905
- Famiglia Eurypataginae Kroh, 2007
- Famiglia Loveniidae Lambert, 1905
- Euechinoidea incertae sedis
- Ordine Echinothurioida
- Famiglia Echinothuriidae Thomson, 1872
- Famiglia Kamptosomatidae Mortensen, 1934
- Famiglia Phormosomatidae Mortensen, 1934
- Ordine Echinothurioida
- Infraclasse Acroechinoidea Smith, 1981
- Echinoidea incertae sedis
- Genere Egyptechinus Lambert, 1936 †
- Genere Thylechinus Pomel, 1883 †
- Famiglia Tiarechinidae Gregory, 1897 †
- Ordine Triadotiaroida †
- Palaeozoic Echinoidea † (nome provvisorio)
- Famiglia Archaeocidaridae McCoy, 1844 †
- Genere Aulechinus Bather & Spencer, 1934 †
- Famiglia Bothriocidaridae Klem, 1904 †
- Genere Bromidechinus Smith & Savill, 2001 †
- Famiglia Cravenechinidae Hawkins, 1946 †
- Famiglia Echinocystitidae Gregory, 1897 †
- Famiglia Eothuriidae MacBride & Spencer, 1938 †
- Famiglia Lenticidaridae Smith, 1994 †
- Famiglia Lepidesthidae Jackson, 1896 †
- Famiglia Lepidocentridae Lovén, 1874 †
- Famiglia Palaechinidae McCoy, 1849 †
- Famiglia Proterocidaridae Smith, 1984 †
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Salenocidaris hastigera (essiccato), un Salenioida
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Pourtalesia wandeli (essiccato), un Holasteroida
Tra le specie presenti nel mar Mediterraneo vanno ricordate:
- Centrostephanus longispinus (Diadematidae), noto come riccio diadema o riccio corona
- Arbacia lixula (Arbaciidae), volgarmente noto come riccio maschio
- Paracentrotus lividus (Parechinidae), volgarmente noto come riccio femmina
- Sphaerechinus granularis (Toxopneustidae), riccio di prateria, volgarmente noto come riccio regina
- Echinus melo (Echinidae), volgarmente noto come riccio melone
- Spatangus purpureus (Spatangidae)
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Brissus unicolor (test)
Rapporti con l'uomo
modificaPesca e commestibilità
modificaLe gonadi, volgarmente definite uova, del Paracentrotus lividus sono commestibili e molto ricercate. Particolarmente pregiate per il sapore e compattezza quelle di rosso corallo acceso.
Punture
modificaIn caso di puntura, lavare e disinfettare la parte traumatizzata, nel caso di permanenza di aculei si consiglia di estrarle con delle pinzette o con l'ausilio di un ago, nel caso non si riesca ad estrarle la soluzione può essere quella di applicare dell'ittiolo e proteggere la parte con garza, l'unguento farà uscire spontaneamente le spine ed il gonfiore cesserà in pochi giorni. È consigliato rimuoverle entro poche ore in quanto col passare del tempo le spine tendono a penetrare in maggior profondità, e dopo alcuni giorni la pelle tende a riformarsi coprendo la spina, rendendone quindi più complessa la asportazione.
Note
modifica- ^ Roberto Pagani, Giacomo Chiesa e Jean-Marc Tulliani, Biomimetica e Architettura, FrancoAngeli, 2015, p. 71, ISBN 978-88-91-73673-4.
- ^ a b c Giovanni Nikiforos, Fauna del Mediterraneo, Giunti Editore, 2002, p. 26, ISBN 978-88-09-02608-7.
- ^ a b Valeria Balboni, Glossario di biologia, Alpha Test, 2001, p. 61, ISBN 978-88-48-30205-0.
- ^ a b Adolf Remane e Volker Storch, Biologia e Sistematica Animale, Antonio Delfino Editore, 2008, p. 1132, ISBN 978-88-72-87554-4.
- ^ Echinopluteo, su Sapere.it.
- ^ Introduction, su The Echinoid Directory, The Natural History Museum of London. URL consultato il 29 novembre 2013.
- ^ Rossi G. Le scogliere coralline. Biodiversità ed ecologia degli ecosistemi delle scogliere coralline. RCI. 2012.
- ^ Andreas Kroh & Andrew B. Smith, The phylogeny and classification of post-Palaeozoic echinoids, in Journal of Systematic Palaeontology, vol. 8, n. 2, 2010, pp. 147-212.
- ^ (EN) Kroh A. & Hansson H. (2013), Echinoidea, in WoRMS (World Register of Marine Species).
Bibliografia
modifica- R. Argano et al. Zoologia. Diversità animale, Bologna, Monduzzi Editore, 2007. ISBN 978-88-323-6107-0
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni sui ricci di mare
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «ricci di mare»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui ricci di mare
- Wikispecies contiene informazioni sui ricci di mare
Collegamenti esterni
modifica- (EN) echinoid / sea urchin / urchin, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Echinoidea, su Fossilworks.org.
- (EN) The Echinoid Directory, The Natural History Museum, London
- (EN) Anatomia virtuale dei ricci di mare (SWF), su virtualurchin.stanford.edu. URL consultato il 16 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2010).
- Manuale MSD - Punture di riccio di mare
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