Percomorpha

superordine dei pesci acantotterigi (Acanthopterygii)
(Reindirizzamento da Percomorphacea)

I percomorfi (Percomorpha) sono un grande e diversificato clado di pesci ossei appartenenti ai Teleostei, comprendente oltre il 40% delle specie di pesci attuali. Il gruppo include molte famiglie ben note come Serranidae (cernie), Labridae (labridi), Pomacentridae (pesci damigella), Syngnathidae (cavallucci marini e pesci ago), Tetraodontidae (pesci palla), e Molidi (pesce luna). La sua classificazione è stata oggetto di numerose revisioni filogenetiche grazie a studi morfologici e molecolari.

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Percomorpha
Esempi di percomorfi
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseActinopterygii
InfraclasseTeleostei
CladePercomorpha
Ordini
Vedi testo

Evoluzione e fossili

modifica

I Percomorpha rappresentano il gruppo più diversificato tra i teleostei attuali. I teleostei, e in particolare i percomorfi, hanno conosciuto una grande espansione durante il Cenozoico. Le evidenze fossili indicano un notevole aumento nella dimensione corporea e nell'abbondanza dei teleostei immediatamente dopo l’estinzione di massa al limite Cretaceo–Paleocene (circa 66 milioni di anni fa).[1]

I più antichi fossili noti attribuiti con certezza ai Percomorpha appartengono a tetraodontiformi primitivi come Protriacanthus e ai membri della famiglia estinta Cretatriacanthidae, rinvenuti in sedimenti del Santoniano e Campaniano in Italia e Slovenia.[2]

Un'elevata diversità di percomorfi primitivi è documentata anche nel Campaniano di Nardò, in Italia, dove si osservano già forme appartenenti a ordini moderni come i Syngnathiformes e i Tetraodontiformes.[3]

Il possibile percomorfo più antico è Plectocretacicus, proveniente dal Cenomaniano del Libano, ritenuto un probabile parente basale dei tetraodontiformi. Tuttavia, alcune analisi morfologiche suggeriscono affinità anche con gruppi non percomorfi, rendendo incerta la sua collocazione sistematica.[2][4]

 
Evoluzione dei pesci a pinne raggiate (Actinopterygii) dal Devoniano a oggi. Il diametro dei fusi rappresenta approssimativamente il numero di famiglie, come stima della diversità. Tratto da Benton, M. J. (2005), Vertebrate Palaeontology, 3ª edizione, Fig. 7.13, pag. 185.

Tassonomia

modifica

Molti degli ordini oggi inclusi nei Percomorpha erano inizialmente collocati in un ampio ordine dei Perciformes; per questo motivo, numerose fonti hanno a lungo considerato quest’ultimo come il clade di vertebrati più diversificato. Tuttavia, studi più recenti hanno dimostrato che tale collocazione è parafiletica, e di conseguenza molti di questi gruppi sono stati trasferiti in ordini distinti all'interno dei Percomorpha.[5]

I Percomorpha costituiscono un gruppo estremamente diversificato, comprendente almeno 22 ordini secondo l’Eschmeyer's Catalog of Fishes.[6] Altri autori propongono un numero differente di ordini, a seconda del sistema di classificazione adottato.

La seguente tassonomia si basa sull’Eschmeyer’s Catalog of Fishes (2025), con l'aggiunta di alcuni sottordini secondo altri studi recenti:[7]

Collegamenti esterni

modifica
  1. ^ New Age of Fishes initiated by the Cretaceous−Paleogene mass extinction, in PNAS, vol. 112, n. 28, 29 giugno 2015, pp. 8537–8542, DOI:10.1073/pnas.1504985112.
  2. ^ a b An evaluation of fossil tip-dating versus node-age calibrations in tetraodontiform fishes (Teleostei: Percomorphaceae), in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 82, 2015, pp. 131–145, DOI:10.1016/j.ympev.2014.10.011.
  3. ^ The Cretaceous–Paleogene transition in spiny-rayed fishes: surveying "Patterson's Gap" in the acanthomorph skeletal record André Dumont medalist lecture 2018, in Geologica Belgica, 16 giugno 2023, DOI:10.20341/gb.2023.002.
  4. ^ A Cretaceous Cusk-Eel (Teleostei, Ophidiiformes) from Italy and the Mesozoic Diversification of Percomorph Fishes, in Copeia, vol. 103, n. 4, 2015, pp. 771–791, DOI:10.1643/CI-15-236.
  5. ^ Nelson, Joseph S.; Grande, Terry C.; Wilson, Mark V. H. (2016). Fishes of the World (5th ed.). Hoboken: John Wiley and Sons. pp. 314–526. doi:10.1002/9781119174844. ISBN 978-1-118-34233-6.
  6. ^ (EN) R. Fricke, ESCHMEYER'S CATALOG OF FISHES: CLASSIFICATION, su calacademy.org, 2025.
  7. ^ Betancur-R, Ricardo; Wiley, Edward O.; Arratia, Gloria; Acero, Arturo; Bailly, Nicolas; Miya, Masaki; Lecointre, Guillaume; Ortí, Guillermo (6 July 2017). "Phylogenetic classification of bony fishes". BMC Evolutionary Biology. 17 (1): 162.
  8. ^ Man-Kwan Wong, Exploring the phylogeny and depth evolution of cusk eels and their relatives (Ophidiiformes: Ophidioidei), in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 199, 1º ottobre 2024, p. 108164, DOI:10.1016/j.ympev.2024.108164.
  Portale Pesci: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di pesci