I Giochi olimpici in Italia sono stati svolti in tre occasioni: i estivi a Roma 1960 e invernali a Cortina d'Ampezzo 1956 e Torino 2006. L'Italia ospiterà nuovamente quelli invernali a Milano-Cortina 2026.

Anche i giochi estivi del 1908[1] e i giochi invernali del 1944 si sarebbero dovuti svolgere rispettivamente a Roma e Cortina d'Ampezzo, ma i primi vennero annullati a causa dell'eruzione del Vesuvio del 7 aprile 1906 (spostandoli a Londra) mentre i secondi furono annullati a causa della seconda guerra mondiale.

Oltre alle tre edizioni sopra citate, le strade italiane hanno avuto il passaggio della staffetta olimpica anche in occasione dei giochi di Londra 1948 (con tragitto da Bari al Passo del Sempione),[2] Città del Messico 1968 (nella sola città di Genova)[3] e Atene 2004 (solo nelle strade di Roma).[4]

Nel corso di oltre un secolo vi sono state anche altre numerose candidature olimpiche italiane, non andate a buon fine, sempre da parte di Roma, Cortina d'Ampezzo e Milano, oltre a Firenze (estive), Aosta e Tarvisio (invernali).

La nascita del torneo

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La prima edizione del torneo si svolse nel 1930 presso il Tennis Club Milano, per merito del conte Alberto Bonacossa,[5][6] dove furono ospitate anche le successive edizioni, fino al 1934.[6] Il primo torneo ebbe i seguenti vincitori: lo statunitense Bill Tilden nel singolare maschile,[6] la coppia Tilden-Wilbur Coen proveniente dagli USA nel doppio maschile, la spagnola Lilí de Álvarez nel singolare femminile, la de Álvarez e l'italiana Lucia Valerio nel doppio femminile e infine la de Álvarez e l'italiano Uberto De Morpurgo nel doppio misto. Il primo successo italiano nel singolare maschile avvenne nel 1933 con la vittoria di Emanuele Sertorio.[6] Il regime fascista spostò il torneo al Foro Italico di Roma,[5] costruito a partire dal 1928 su progetto dell'architetto Enrico Del Debbio, dove disputò solamente l'edizione del 1935[6] prima di una lunga sosta, anche a causa della seconda guerra mondiale.[6]

Il torneo ricominciò ad essere disputato nel 1950, grazie all'interesse di Carlo Levi Della Vida,[5] mantenendo la sede presso il Foro Italico; nella capitale il torneo rimarrà ininterrottamente fino al 1961, quando nell'ambito delle celebrazioni del Centenario dell'Unità d'Italia venne spostato eccezionalmente (e per quella sola edizione) allo Sporting Club di Torino,[6] tornando nella sede del Foro Italico già a partire dal 1962.

L'edizione del 1968 fu l'ultima in cui venne disputato il torneo di doppio misto, che ebbe l'australiana Margaret Smith Court (al suo terzo titolo) e lo statunitense Marty Riessen come ultimi vincitori dell'evento.

L'Era Open

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A partire dall'edizione del 1969 gli internazionali d'Italia divennero un torneo professionistico della cosiddetta "Era Open", anche se quell'anno non fecero parte di alcun circuito; nel 1970 invece, per la prima volta, il torneo maschile entrò a far parte del circuito Pepsi-Cola Grand Prix amministrato dalla federazione mondiale del tennis, la International Lawn Tennis Federation. Il torneo venne bannato dal circuito quando si seppe che gli organizzatori avevano pagato le spese di gestione dell'evento alla concorrente World Championship Tennis.[7] Pertanto, nel 1971, il torneo aderì per una stagione al circuito della World Championship Tennis, per tornare definitivamente nel 1972 nel circuito della federazione mondiale.

Nel 1973 arrivò per la prima volta in finale del torneo singolare femminile la statunitense Chris Evert che, pur venendo battuta quell'anno dall'australiana Evonne Goolagong, inizierà dalla stagione successiva il suo dominio nel torneo, ottenendo il titolo singolare per cinque volte (1974, 1975, 1980, 1981, 1982), stabilendone il record di vittorie.

A metà degli anni 1980 il torneo femminile si svolse lontano da Roma in due occasioni: nel 1984 allo Junior Tennis di Perugia e nel 1985 all'Italsider di Taranto;[6] il torneo maschile in quelle due stagioni rimase invece al Foro Italico dove tornò dal 1987 anche quello femminile,[6] dopo l'edizione del 1986 in cui non vi furono eventi al femminile disputati.

Con la nascita nel 1988 del WTA Tour (circuito femminile organizzato dalla WTA, associazione delle tenniste professioniste) e nel 1990 dell'ATP Tour (circuito maschile organizzato dall'ATP, associazione dei tennisti professionisti), il torneo di Roma entrò in maniera stabile a far parte dei due circuiti.

Il 6 maggio 1996 venne inaugurato il nuovo "campo centrale" con l'avvio del torneo femminile di quella stagione.[8][9]

A partire dall'edizione del 2001 il nome ufficiale del torneo divenne "Masters di Roma" che, dal 2003, per motivi di sponsorizzazione, cambiò ulteriormente in "Masters Telecom Italia". Tornati a chiamarsi "Internazionali d'Italia" a partire dal 2006, nella stagione seguente al nome del torneo venne nuovamente abbinata una sponsorizzazione, divenendo così gli "Internazionali BNL d'Italia".

Nel 2005 iniziò il dominio dello spagnolo Rafael Nadal che, dal 2005 al 2013, perse soltanto nel 2008, 2011, quando a vincere fu sempre il serbo Novak Đoković. La partita lunga della storia del torneo (la finale del 2006)[10]) si concluse al tie-break del quinto set contro il rivale Roger Federer, battuto con due match-point salvati.[11] Nadal tornerà successivamente a vincere anche nel 2018, 2019 e 2021, stabilendo il record del torneo di dieci titoli singolari maschili.

Gli ampliamenti degli anni 2000

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Nel 2007 l'ATP richiese alla Federazione Italiana Tennis uno sforzo per ammodernare il complesso del Foro italico, pena il declassamento del torneo.[9] Per questo motivo il vecchio "campo centrale" venne smantellato nel 2008, con il Pietrangeli tornato nuovamente e in via provvisoria campo principale, e al suo posto iniziò la costruzione di uno stadio più moderno e capiente rispetto al precedente;[9][12] inaugurato ufficialmente il 27 aprile 2010, il nuovo Stadio Centrale del Tennis entrò in funzione per il torneo di quell'anno.[13]

A partire dal 2011, a trentatré anni di distanza dall'ultima volta, viene deciso che i tornei maschili e femminili verranno disputati in contemporanea.[14]

Nel 2012 al posto del vecchio "campo n. 10" fu costruito un nuovo stadio semipermanente,[15][16] chiamato "Grand Stand Arena" dal 2014.[17]

L'edizione del 2020 inizialmente cancellata a causa della pandemia di COVID-19,[18] venne in seguito posticipata al mese di settembre.[6]

Nel giugno 2022, l'ATP annunciò alcune modifiche al calendario per l'anno successivo: a partire dal 2023 il torneo di Roma, insieme a quelli di Shanghai e Madrid, si sarebbe tenuto nell'arco di due settimane, diventando così un evento di dodici giorni come già accadeva per i tornei di Indian Wells e Miami.[14]

Tipologia

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  • Nuovo impianto permanente progettato e realizzato
  • Impianto esistente da completare/ristrutturare
  • Impianto esistente demolito e totalmente ricostruito
  • Impianto esistente adeguato per i Giochi
  • Impianto temporaneo per i Giochi
  • Struttura esistente temporaneamente adibita a impianto sportivo
  • Impianto esistente senza necessità di lavori

Per i VII Giochi olimpici invernali, le sedi di gara ebbero dimensioni ridotte sia in termini di capienza che di compattezza spaziale dei luoghi, in gran parte raggiungibili a piedi dal centro abitato di Cortina d'Ampezzo[19] e comunque tutte dislocate all'interno del territorio comunale, con la sola eccezione della Pista di Misurina ubicata nel confinante comune di Auronzo di Cadore. Più distanti dalla città ospitante furono solamente due strutture per allenamento, a Bolzano e a Madonna di Campiglio, scelte nella vicina regione Trentino-Alto Adige.

Affinché Cortina d'Ampezzo potesse ospitare i Giochi, occorreva che il Comitato olimpico nazionale italiano, realizzasse un programma di lavori, in quanto la cittadina era dotata di attrezzature per gli sport invernali a livello turistico più che sportivo ed agonistico.[20] Realizzare gli impianti rappresentò la parte più costosa e impegnativa di tutta l'organizzazione[20] e l'organismo tecnico che si occupò della realizzazione degli impianti di gara, il "Servizio impianti sportivi" del CONI, seguì tutto lo sviluppo dei lavori, dalla progettazione fino al collaudo,[21] mentre il "Servizio ragioneria generale" sempre del CONI, si impegnò per la parte amministrativa.[21]

Il nuovo e principale impianto realizzato fu lo Stadio Olimpico del Ghiaccio, da utilizzare per le due cerimonie di apertura e di chiusura, per gran parte del torneo di hockey su ghiaccio e per il pattinaggio di figura,[22] che venne iniziato a costruire nel 1952[22] in quanto Cortina era priva di uno stadio del ghiaccio.[23] Furono demoliti, poiché risultavano in cattive condizioni,[24] e completamente ricostruiti il Trampolino Italia, in località Zuel, per il salto con gli sci e la combinata nordica, e la Pista per il bob: il vecchio trampolino, realizzato nel 1940, venne demolito poiché per i Giochi Olimpici occorreva un impianto moderno[25] e anche la pista del bob del 1923 fu completa ricostruita dal CONI dopo l'assegnazione dei Giochi, anche per quanto concerne le attrezzature complementari (tribune, segnalazioni, servizi di cronometraggio, tabelloni).[26]

Le altre sedi di gara già esistenti ma adeguate per lo svolgimento dei Giochi furono lo Stadio Romano e Armando Apollonio (campo sussidiario del torneo di hockey su ghiaccio dove vennero effettuati lavori per la realizzazione di due campi da gioco, l'ampliamento delle tribune, la costruzione di spogliatoi e di una cabina per cronometristi e giudici di gara oltre all'intero impianto di illuminazione)[27] e le piste di sci alpino sulle Tofane denominate "Olimpia" (nuovo tracciato con sbancamento e livellamento del terreno), "Col Drusciè" (lavori di sbancamento del terreno e allargamento del tracciato)[28] e "Canalone" (modesti lavori di sbancamento).[29]

Tra le sedi di gara temporanee realizzate appositamente per i Giochi vi furono la pista di sci "Ilio Colli" in località Pian della Bigontina (che comportò difficili lavori di sbancamento e di livellamento del terreno oltre all'abbattimento di circa 160 piante di alto fusto),[30] lo Stadio della neve a Campo di Sotto per lo sci di fondo[31] e la Pista di Misurina, creata sull'omonimo lago che durante la stagione invernale gelava completamente e la sua superficie ghiacciata, compatta e uniforme, risultava particolarmente adatta per il pattinaggio di velocità.[32]

Per gli impianti di allenamento venne realizzata una pista di velocità di Madonna di Campiglio (che venne però utilizzata soltanto dai pattinatori italiani) e poiché l'ente Fiera di Bolzano aveva progettato in quegli anni di adattare a Palazzo del Ghiaccio un edificio della sua stessa fiera, il CONI contribuì alle spese per la realizzazione dell'impianto a condizione che lo stesso fosse messo a disposizione dei Giochi (oltre ad alcuni allenamenti di hockey su ghiaccio ospitò anche un amichevole tra Italia e Unione Sovietica).[33]

Inoltre furono installate delle tribune provvisorie per tutti gli impianti di sci e di velocità[34] e attrezzature e costruzioni smontabili per tutti gli impianti.[34]

A Giochi conclusi, il CONI donò al Comune di Cortina d'Ampezzo la proprietà dei tre principali impianti permanenti realizzati (Stadio Olimpico del Ghiaccio, nuovi Trampolino Italia e Pista del bob).

Tipologia
lavori
Impianto Progettista Costo Periodo
lavori
Nuovo impianto
sportivo realizzato
Stadio Olimpico del Ghiaccio Mario Ghedina[35] 1297905497 L.[34] 1952-1955[36]
Riccardo Nalli[35]
Francesco Uras[35]
Impianto sportivo esistente
ricostruito
Trampolino Italia[37] Guglielmo Holzner[38] 308459016 L.[34] 1955[39]
Enzo Mantovani[38]
Piero Pozzati[38]
Pista del bob[40] N.d. 30276032 L.[34] N.d.
Impianto sportivo esistente
adeguato per i Giochi
Stadio Romano e Armando Apollonio[41] 10000000 L.[34]
Pista Olimpia[42] 25991024 L.[34] 1954-1955[43]
Pista Col Drusciè[44]
Pista Canalone
Impianto sportivo
temporaneo per i Giochi
Pista Ilio Colli
Stadio della neve 2261900 L.[34] N.d.
Pista di Misurina 12513404 L.[34]
Palazzo del Ghiaccio di Bolzano[45] 38468761 L.[34]
Pista di velocità di Madonna di Campiglio

Per i Giochi della XVII Olimpiade, le sedi di gara furono suddivise in due cluster cittadini: il "Centro Olimpico Nord" (tutti gli impianti del Foro Italico o vicini a esso, più il Lago Albano a Castel Gandolfo, il Centro Militare di Equitazione a Montelibretti e i Pratoni del Vivaro a Rocca di Papa) e il "Centro Olimpico Sud" (tutti gli impianti dell'EUR o vicini a esso, più il Golfo di Napoli per le regate veliche).[46] Restarono quindi esclusi dai due cluster gestionali solamente gli impianti di calcio fuori Roma e ubicati nelle città di Firenze, Grosseto, L'Aquila, Livorno, Napoli e Pescara. Per gli allenamenti, oltre alla realizzazione di un apposito centro sportivo, furono utilizzate palestre, campi da basket e sale per la lotta e pugilato dislocate in varie zone di Roma.[47]

Ancora prima dell'assegnazione dei Giochi a Roma nel 1955, il Comitato olimpico nazionale italiano iniziò già nel 1949 a portare avanti il completamento dello Stadio Olimpico, convinto che questa scelta sarebbe stata strategica a persuadere i votanti del CIO a conferire alla capitale italiana le Olimpiadi del 1960[48] e, nell'aprile del 1951, venne redatto un piano regolatore per la candidatura olimpica romana;[49] il 20 ottobre 1954 la Giunta Esecutiva del CONI costituì un comitato tecnico denominato "Costruzioni Olimpiche di Roma" (C.O.R.) al fine di programmare, in collaborazione con il Comune e con vari ministeri, la realizzazione di tutte le opere necessarie, impianti compresi, per lo svolgimento dell'eventuale Olimpiade assegnata all'Italia.[50] L'ente venne presieduto da Mario Saini e dall'ingegnere Luciano Berti (segretario), e si avvalse della consulenza dell’ingegnere Cesare Valle del Ministero dei Lavori Pubblici.[51]

Nei documenti di candidatura ufficiale del 1955, il CONI riferiva al CIO che tutti gli impianti esistevano già o erano già in costruzione, con l'eccezione del villaggio olimpico (che sarebbe stato costruito solo in caso di assegnazione dei Giochi), del palazzo dello sport (sala coperta da 15.000 posti), delle piscine olimpiche e del velodromo, per i quali l'ente era comunque già proprietario dei terreni e ne aveva pianificato i progetti e finanziamenti necessari.[52]

 
Planimetria di progetto del Velodromo Olimpico.
 
Il Palazzo dello Sport in costruzione.

Ottenuta l'organizzazione dei Giochi, il C.O.R. divise le opere in programma in tre settori: "sedi di gara", "sedi sussidiarie" (per gli allenamenti), "villaggio olimpico";[50] per ogni progetto fu preparato un preventivo delle spese, da far esaminare e approvare dal Consiglio Esecutivo del CONI.[50] Per le sedi di gara più grandi, i piani furono esaminati anche dal "Comitato interministeriale" per gli impianti sportivi, dal Comitato Edilizia del Comune di Roma, dalla Soprintendenza ai Monumenti e alle Belle Arti della Capitale e anche dal Consiglio Superiore del Ministero dei Lavori Pubblici.[50] Il COR si prefisse di evitare costi elevati, creando spazi funzionali da gestire con il minimo costo; fu fatta un'eccezione il Palazzo dello Sport, poiché lo richiedevano le discipline che si sarebbero dovute svolgere al suo interno e per via della particolare zona in cui doveva sorgere.[50] Per le sedi sussidiarie si stabilì, per quanto possibile, di utilizzare quelle già esistenti e che potrebbero essere facilmente adattate o migliorate.[50] Infine, per il dimensionamento della capienza di spettatori degli impianti, si tenne conto sia degli eventi dei Giochi Olimpici sia del loro riutilizzo post evento.[50] Un discorso a parte furono i lavori per le regate di vela nel Golfo di Napoli: in questo caso si intervenne con lavori infrastrutturali a cura direttamente del Ministero dei Lavori Pubblici, consistenti nello sviluppo e nel rendere maggiormente efficienti più efficienti i quattro porti cittadini di Napoli a Molosiglio, Santa Lucia, Mergellina e Posillipo, per soddisfare le esigenze di ancoraggio e ricovero delle imbarcazioni partecipanti ai Giochi.[53]

In soli cinque anni vennero costruiti, o ricostruiti, un numero enorme di impianti sportivi e alcuni furono di grande importanza architettonica, anche per l'aver affidato a ingegneri e architetti alta professionalità la loro progettazione, come Annibale Vitellozzi, Enrico Del Debbio, Marcello Piacentini, Maurizio Clerici e Pierluigi Nervi;[51] questi impianti, insieme ad alcuni interventi urbanistici, modificarono completamente l'aspetto di alcuni quartieri di Roma, influenzando anche lo sviluppo della città nei successivi decenni.[51]

Lo Stadio Olimpico come detto venne completato prima dell'assegnazione dei Giochi, nel 1953,[51] ma poiché i lavori furono effettuati per l'ottenimento di tale scopo, i relativi costi confluirono nel bilancio del CONI per le Olimpiadi e furono la voce di spesa più rilevante di tutto l'evento.[54]

I nuovi impianti permanenti, sedi di gare, appositamente realizzati per i Giochi furono costruiti nel quadriennio tra il 1956 e il 1960: nel "Centro Olimpico Nord" al Foro Italico il Palazzetto dello Sport (per pallacanestro e sollevamento pesi),[55] lo Stadio del Nuoto (per gli sport acquatici e la relativa prova di pentathlon moderno),[56] lo Stadio Flaminio (per il calcio);[57] nel "Centro Olimpico Sud" all'EUR il Palazzo dello Sport (per pallacanestro e pugilato),[58] la Piscina delle Rose (per la pallanuoto),[51] lo Stadio Tre Fontane (per l'hockey su prato),[59] il Velodromo Olimpico (per il ciclismo e l'hockey su prato);[60] fuori Roma il Centro Olimpico di Castel Gandolfo (per canoa e canottaggio)[61] e i Pratoni del Vivaro a Rocca di Papa (per l'equitazione).

Gli impianti sportivi già esistenti ma adeguati allo svolgimento dei Giochi furono: per il tiro il Campo di Tiro a volo Lazio (completamente rinnovato e dotato di moderne macchine di lancio);[62] il Poligono Olimpico (ricostruzione del vecchio Poligono Umberto I, secondo i principi tecnici moderni, mantenendo solo l'edificio riservato ai servizi, il quale fu anch'esso rimodernato)[63] e il Poligono di Cesano (di proprietà della Scuola di Fanteria Italiana, che ebbe miglioramenti che includevano la realizzazione di una copertura su 58 corsie di tiro, un bunker per i bersagli mobili e le attrezzature di tutti i servizi utili alla competizione, per gli atleti e per il pubblico),[64] per l'equitazione Piazza di Siena, con l'aumento della capienza delle tribune fino a 15.000 spettatori;[65] per l'hockey su prato lo Stadio dei Marmi, per il quale furono necessarie numerose modifiche tecniche.[66]

Invece le strutture esistenti ma convertite temporaneamente a impianti sportivi furono la Basilica di Massenzio per la lotta, le Terme di Caracalla per la ginnastica (nelle quali furono allestiti i campi di gara, tribune per il pubblico e la stampa, spogliatoi e servizi per gli atleti e il pubblico e un impianto di illuminazione notturna)[67] e il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi per la scherma (con installazione di tribune provvisorie per gli spettatori)[68]

Per gli eventi disputati sulle strade di Roma, la maratona di atletica leggera e le due corse di ciclismo su strada, furono realizzati degli impianti temporanei presso gli arrivi delle gare, con l'installazione di tribune provvisorie per gli spettatori: rispettivamente in Via dei Trionfi,[69] e nei circuiti di Grottarossa e via Cristoforo Colombo.[70]

Infine, gli impianti sportivi già esistenti ed utilizzati senza dover ricorrere a particolari lavori specifici per disputarvi i Giochi furono il Circolo del Golf Roma Acquasanta e il Centro Militare di Equitazione a Montelibretti per le prove di corsa e di equitazione del pentathlon moderno, e gli stadi di calcio di Firenze, Grosseto, L'Aquila, Livorno, Napoli e Pescara.

A Giochi conclusi, il CONI che si era assunto l'onere di costruzione dei nuovi impianti attraverso il C.O.R., come da accordi precedenti diede la proprietà delle strutture sportive costruite agli enti locali (Comune di Roma e società EUR).[51]

Tipologia
lavori
Impianto Progettista Costo Periodo
lavori
Impianto sportivo esistente
completato
Stadio Olimpico Carlo Roccatelli[71] 3403432000 L.[54] 1949-1953[51]
Cesare Valle[72]
Annibale Vitellozzi[71]
Nuovo impianto
sportivo realizzato
Palazzetto dello Sport Pierluigi Nervi[55] 265000000 L.[54] 1956-1957[55]
Annibale Vitellozzi[55]
Palazzo dello Sport Ezio Cosolo[73] 1900000000 L.[73] 1958-1960[74]
Pierluigi Nervi[73]
Marcello Piacentini[73]
Annibale Vitellozzi[73]
Piscina delle Rose Mario Biuso[75] 90000000 L.[75] 1958-1959[51]
Sergio Bonamico[51]
Guido Gigli[51]
Stadio del Nuoto Enrico Del Debbio[56] 800000000 L.[54] 1957-1960[56]
Annibale Vitellozzi[56]
Stadio Flaminio Antonio Nervi[57] 900420000 L.[54] 1957-1959[57]
Pierluigi Nervi[57]
Stadio Tre Fontane Maurizio Clerici[76] N.d. 1959[77]
Velodromo Olimpico Cesare Ligini[60] 1152444502 L.[54] 1957-1960[60]
Dagoberto Ortensi[60]
Silvano Ricci[60]
Clemens Schurmann (pista)[60]
Hebert Schurmann (pista)[60]
Centro Olimpico di Castel Gandolfo Maurizio Clerici[61] 350135000 L.[54] 1959[61]
Pratoni del Vivaro N.d. 162444787 L.[54] N.d.
Impianti sportivi Acquacetosa Annibale Vitellozzi[78] 372375416 L.[54]
Piscina del Foro Italico Enrico Del Debbio[56] 92000000 L.[54]
Impianto sportivo esistente
adeguato per i Giochi
Campo di Tiro a volo Lazio[79] N.d. 282000000 L.[54]
Poligono Olimpico[80] Maurizio Clerici[81]
Poligono di Cesano[82] N.d.
Piazza di Siena[83] N.d.
Stadio dei Marmi[84] 98173128 L.[54]
Impianto sportivo
temporaneo per i Giochi
Basilica di Massenzio[85] N.d.
Circuito di Grottarossa[86]
Circuito di via Cristoforo Colombo[86]
Impianti per la vela (Napoli)[87] 262000000 L.[54]
Palazzo dei Congressi[88] N.d.
Terme di Caracalla[85] Maurizio Clerici[89]
Via dei Trionfi[90] N.d.

Per i XX Giochi olimpici invernali, le sedi di gara furono tutte dislocate all'interno della Provincia di Torino,[91] in Piemonte, e suddivise in due cluster: "Distretto Olimpico" (tutti gli impianti cittadini di Torino) e "siti di montagna" (i restanti impianti ubicati a Bardonecchia, Cesana Torinese, Pinerolo, Pragelato, Sauze d'Oulx e Sestriere).[92] Oltre a Torino, furono invece sede di impianti di allenamento (e non di gara) le località di Chiomonte, Claviere, Prali e Torre Pellice. Già con l'assegnazione dei Giochi del 2002 a Salt Lake City si percepì la volontà del Comitato Olimpico di modificare il "modello Lillehammer", ritenuto ormai superato. Il progetto col quale Torino vinse le Olimpiadi del 2006, nel 1999, andava proprio in questa rivoluzionaria direzione: il concetto preso in esame non era più quello dei Giochi confinati in comprensori sciistici e lontani dalle grandi masse della popolazione locale, ma piuttosto quello di aprire l'evento, rendendolo il più possibile accessibile al maggior numero di persone; per realizzare questa visione, gli impianti vennero suddivisi tra la città di Torino e le località montane della Val di Susa: nella grande città vennero ospitati tutti gli sport tipicamente indoor (come hockey e pattinaggio di figura), in montagna quelli outdoor.[93] [94]

Nel "Piano degli interventi" predisposto dal TOROC e attuato dall'Agenzia Torino 2006, gli impianti da dover costruire o esistenti da ristrutturare per poter svolgere le gare dei Giochi e gli allenamenti degli atleti, furono la totalità di quelli previsti.[95]

L'unico impianto escluso dal piano, anch'esso oggetto di lavori, fu lo Stadio Olimpico, sede delle cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi, che a seguito di accordi tra il Comune di Torino e i due principali club calcistici cittadini era stato ceduto gratuitamente nel 2003 alla società Torino Calcio, in cambio dell'impegno di quest'ultima a ristrutturarlo e renderlo operativo in tempo per ospitare le cerimonie, ma a seguito della grave crisi finanziaria del club che gli impedì di coprire i costi dei lavori, nell'agosto 2005 il comune tornò proprietario dell'impianto e finanziò la ristrutturazione dello stesso.[96] I lavori all'Olimpico durarono dal 2003 al 2006.[97]

Nel quadriennio 2002-2006 furono realizzati i nuovi impianti: a Torino l'Oval Lingotto per il pattinaggio di velocità, il Palasport Olimpico per l'hockey su ghiaccio e il Palasport Tazzoli (per gli allenamenti); a Bardonecchia lo Snowpark Olimpico per lo snowboard; a Cesana Torinese il Centro Olimpico del Biathlon, la pista di Cesana Pariol per bob, skeleton e slittino e San Sicario Fraiteve per lo sci alpino; a Pinerolo il Palaghiaccio per il curling; a Pragelato il Pragelato Plan per lo sci di fondo e lo Stadio del Trampolino per il salto con gli sci (oltre alla combinata nordica in entrambi); a Sauze d'Oulx il Sauze d'Oulx-Jouvenceaux per il freestyle; a Torre Pellice il Palaghiaccio per gli allenamenti.

Impianti esistenti ma adeguati per i Giochi furono le piste di sci "Kandahar Banchetta", "Sises" e "Giovanni Alberto Agnelli" di Sestriere, al cui arrivo furono realizzati gli stadi Sestriere Borgata e Sestriere Colle con l'istallazione di tribune temporanee, e il Palazzo a Vela di Torino, completamente ristrutturato e ampliato su progetto di Gae Aulenti e Aurelio De Bernardi.


  Lo stesso argomento in dettaglio: Torino Olympic Park.

Dopo i Giochi, la proprietà degli impianti è divenuta dei vari comuni in cui sono ubicati e la gestione degli stessi è affidata alla "Fondazione 20 Marzo 2006", o "Torino Olympic Park" (TOP), struttura creata dal Comune di Torino, dalla Provincia, dalla Regione Piemonte e dal CONI per amministrare il patrimonio immobiliare e mobiliare costituito dai beni realizzati, ampliati e/o ristrutturati per Torino 2006.[98] Successivamente, il Palasport Olimpico e il Palazzo a Vela sono stati dati in concessione alla società partecipata Parcolimpico S.r.l., della quale la Fondazione detiene il 10% del capitale sociale con il restante 90% della Live Nation (società multinazionale di intrattenimento),[98] mentre lo Stadio Olimpico è stato dato in concessione dal 1º luglio 2006 alla società calcistica Torino Football Club, per 99 anni.[99]

Tipologia
lavori
Impianto Progettista Costo Periodo
lavori
Impianto sportivo esistente
ristrutturato
Stadio Olimpico Arteco s.r.l.[97] 32544075 [97] 2003-2006[97]
Giovanni Cenna[97]
Stadium Service s.r.l.[100]
Palazzo a Vela Gae Aulenti[101] 54600000 [102] 2003-2005[101]
Aurelio De Bernardi[101]
Nuovo impianto
sportivo realizzato
Oval Lingotto HOK Sport Ltd[103] 70500000 [102] 2002-2005[103]
Studio Zoppini Associati[103]
Palasport Olimpico Arata Isozaki[104] 90200000 [102] 2003-2005[104]
Pier Paolo Maggiora[104]
Palasport Tazzoli Antonio Cassotta[100] 11000000 [102] 2003-2004[102]
Roberto D'Ambrogio[105]
De Ferrari Architetti[105]
Claudio Lucchin[105]
Cesare Roluti[105]
Studio Lee[105]
Snowpark Olimpico N.d. 1600000 [102] 2003[102]
Centro Olimpico del Biathlon Smaprogetti[106] 25200000 [102] 2004[102]
Cesana Pariol Ai Engineering s.r.l.[107] 82700000 [102] 2003-2004[102]
Sergio Brecko[107]
Deyle-Gurgel[107]
Luigi Quaranta[107]
San Sicario Fraiteve N.d. 2500000 [102] 2003[102]
Pinerolo Palaghiaccio Renzo Bounous[108] 15200000 [102] 2003-2005[102]
Studio Pession Associato[108]
Pragelato Plan N.d. 19100000 [102] 2003-2004[102]
Stadio del Trampolino Wolfgang Happle[109] 36000000 [102] 2002-2004[102]
Giorgio Marè[109]
Diego Pedrolli[109]
Stefano Seita[109]
Sintecna s.r.l.[109]
Marco Zocco[109]
Palaghiaccio olimpico di Torre Pellice De Ferrari Architetti[110] 11500000 [102] 2003-2006[110]
Claudio Lucchin[110]
Studio Lee[110]
Impianto sportivo esistente
adeguato per i Giochi
Sestriere Borgata N.d. 7600000 [102] 2003[102]
Sestriere Colle
Impianto sportivo
temporaneo per i Giochi
Torino Esposizioni Sintecna s.r.l.[111] 7100929 [111] 2002-2006[111]
Sauze d'Oulx-Jouvenceaux N.d. 9400000 [102] 2003-2004[102]

Per i XXV Giochi olimpici invernali, le sedi di gara saranno dislocate tra le regioni di Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige, e suddivise in quattro cluster: "Milano" (gli impianti del capoluogo lombardo, di Assago e di Rho), "Cortina" (gli impianti della cittadina veneta e quello di Rasun-Anterselva), "Valtellina" (gli impianti di Bormio e di Livigno) e "Val di Fiemme" (gli impianti di Predazzo e di Tesero).[112] L'organizzazione delle sedi di gara, propone il modello già utilizzato nei Giochi invernali prima la prima volta a Torino 2006[113] e replicato successivamente a Vancouver 2010, Sochi 2014 e Pechino 2022: gli sport sul ghiaccio disputati in città (in questo caso nei cluster di Milano e di Cortina) e gli eventi sulla neve nelle regioni montane (Valtellina e Val di Fiemme).[114]

Il "Piano delle opere olimpiche" portato avanti dall'azienda pubblica italiana di ingegneria "SIMICO" prevede trenta opere di nuova costruzione, ristrutturazione o adeguamento di impianti sportivi e villaggi olimpici necessari allo svolgimento dei Giochi,[115] con l'esclusione del PalaItalia, del Villaggio Olimpico di Milano e della seconda arena per l'hockey, i cui lavori sono a carico di investitori privati.[116]

Impianti

Le opere principali per poter svolgere i Giochi saranno le seguenti:

Candidature

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Candidature olimpiche italiane.
Tipologia
lavori
Impianto Progettista Costo Periodo
lavori
Nuovo impianto
sportivo realizzato
Milano Santagiulia Ice Hockey Arena Arup[121]
David Chipperfield[121]
Cortina Sliding Centre Basler & Hofmann Deutschlan GmbH[122]
Energytech Ingegneri s.r.l.[122]
IBG + Partner[122]
Ingenieurgemeinschaft Pardeller s.r.l.[122]
ITS Engineering s.r.l.[122]
Livigno Snow Park Lucia Samorani[123]
Livigno Aerials & Moguls Park
Impianto sportivo esistente
adeguato per i Giochi
Cortina Curling Olympic Stadium
Tofane Alpine Skiing Centre
Stelvio Ski Centre
Milano Ice Skating Arena
Predazzo Ski Jumping Stadium
Anterselva Biathlon Arena
Tesero Cross-Country Skiing Stadium
Impianto sportivo
temporaneo per i Giochi
Milano Ice Park
Stadio Giuseppe Meazza
Arena di Verona

Edizioni

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Logo Anno Tipologia Edizione Sede Periodo Naz. Atl. Com. Dis. Aperti da Giuramento atleti
  1956 Invernali VII Cortina d'Ampezzo 26 gennaio-5 febbraio 32 821
(687 -134 )
24 6 Giovanni Gronchi
(Presidente della Repubblica Italiana)
Giuliana Minuzzo
(Sciatrice alpina)
  1960 Estivi XVII Roma 25 agosto-11 settembre 83 5 338
(4 727 -611 )
150 19 Giovanni Gronchi
(Presidente della Repubblica Italiana)
Adolfo Consolini
(Discobolo)
  2006 Invernali XX Torino 10-26 febbraio 80 2 508
(1 584 -960 )
84 15 Carlo Azeglio Ciampi
(Presidente della Repubblica Italiana)
Giorgio Rocca
(Sciatore alpino)
  2026 Invernali XXV Milano-Cortina d'Ampezzo 6-22 febbraio

Comitati Organizzatori

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Edizione Nome comitato Presidente Dettagli
Cortina d'Ampezzo 1956 Comitato Organizzatore   Paolo Thaon di Revel Dettagli
Roma 1960 Comitato Organizzatore   Giulio Andreotti Dettagli
Torino 2006 Torino Organising Committee (TOROC)   Valentino Castellani Dettagli
Milano-Cortina d'Ampezzo 2026 Fondazione Milano Cortina 2026   Giovanni Malagò Dettagli

Simboli olimpici

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Torce olimpiche

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La torcia olimpica è il mezzo di trasporto della fiamma olimpica durante la staffetta che la porta dal luogo dell'accensione (di solito Olimpia), al luogo di celebrazione dell'olimpiade.[124] Nelle tre edizioni dei giochi in Italia, le torce olimpiche sono state le seguenti:

Edizione Immagine Colore Materiale Combustibile Progettista Produttore Altezza
(cm)
Peso
(kg)
Numero
esemplari
Cortina d'Ampezzo 1956   Argento Metallo Resina vegetale Ralph Lavers E.M.I. Factories Ltd
High Dury Alloys Ltd.
47 0,820 3 181
Roma 1960   Bronzo Alluminio Capsula di materiale di resina Pier Luigi Nervi
Amedeo Maiuri
Studio Curtisa 39,5 0,580 1 500 circa
Torino 2006   Blu Alluminio
Plastica
Acciaio
Rame
40% propilene
60% butano
Pininfarina Pininfarina 77 0,0 185 11 000

Staffette olimpiche

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Nelle tre edizioni dei giochi in Italia, le staffette olimpiche sono state le seguenti:

Edizione Data inizio Località
di partenza
Località
italiana
di partenza
Numero
di tedofori
Distanza Nazioni
attraversate
Data fine Località
di arrivo
Cortina d'Ampezzo 1956 22 gennaio 1956 Campidoglio,
Roma
N.D. N.D. Italia 26 gennaio 1956 Stadio Olimpico del Ghiaccio,
Cortina d'Ampezzo
Roma 1960 12 agosto 1960 Olimpia,
Grecia
Siracusa 1529 1863 km Grecia, Italia 25 agosto 1960 Stadio Olimpico,
Roma
Torino 2006 27 novembre 2005 Olimpia,
Grecia
Palazzo del Quirinale,
Roma
10535 13306 km Grecia, Italia, Città del Vaticano, San Marino,
Slovenia, Austria, Svizzera, Francia
10 febbraio 2006 Stadio Olimpico,
Torino
Milano-Cortina d'Ampezzo 2026 6 dicembre 2025 Olimpia,
Grecia
Roma 10001 12000 km Grecia, Italia 6 febbraio 2026 Stadio Giuseppe Meazza,
Milano

I viaggi della fiaccola olimpica sono l'unico evento dei Giochi in cui il territorio italiano è stato interessato da altri edizioni, oltre quelle ufficialmente organizzate (Cortina d'Ampezzo 1956, Roma 1960 e Torino 2006):

Bracieri olimpici

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Il braciere olimpico o tripode è la "grande torcia" dove arde il fuoco olimpico durante i giorni del programma di gare. Nelle tre edizioni dei giochi in Italia, i bracieri sono stati i seguenti:

Edizione Immagine Posizionamento
Cortina d'Ampezzo 1956   Sulla copertura dello Stadio Olimpico del Ghiaccio di Cortina
Roma 1960   Sugli spalti dello Stadio Olimpico di Roma
Torino 2006   Nel piazzale antistante lo Stadio Olimpico di Torino

Mascotte olimpiche

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I Giochi olimpici hanno una mascotte, di solito un animale nativo dell'area o anche una figura umana che rappresenta la cultura del paese ospitante l'evento. Furono introdotte in modo stabile a partire da Grenoble 1968 (dopo l'unicum di una mascotte a Los Angeles 1932, pertanto sia Cortina d'Ampezzo 1956 sia Roma 1960 non ne hanno avuta una e l'unica edizione italiana avente una mascotte ufficiale è Torino 2006.

Edizione Immagine Nome ufficiale Dettagli
Cortina d'Ampezzo 1956 Nessuna mascotte
Roma 1960
Torino 2006   Neve e Gliz Dettagli

Villaggi olimpici

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Con il termine villaggio olimpico si intende un insieme di alloggi dedicati all'ospitalità degli atleti e degli allenatori che partecipano ai giochi olimpici. L'idea del villaggio olimpico è del barone Pierre de Coubertin, ma la sua realizzazione pratica si evolve nel tempo. Fino a Parigi 1924 venivano affittate costose residenze nei pressi della città olimpica agli atleti di casa. Nell'edizione del 1924, appunto, vennero invece costruiti dei locali dedicati agli atleti, in modo da dare loro anche un facile accesso alle strutture di gara.

Impianti olimpici italiani

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Impianti esistenti

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Giochi Città Impianto Capacità Sport
Cortina d'Ampezzo 1956 Cortina d'Ampezzo (BL)
Pista Col Drusciè 12 080[132][133] Sci alpino[134]
Pista Olimpia 9 830[132][133] Sci alpino[135]
Stadio Olimpico del Ghiaccio 12 042[132] Hockey su ghiaccio[136]
Pattinaggio di figura[137]
Cerimonia di apertura[137]
Cerimonia di chiusura[137]
Stadio Romano e Armando Apollonio[138] 2 000[132] Hockey su ghiaccio[139]
Trampolino Italia[140] 46 152[132] Combinata nordica[141]
Salto con gli sci[142]
Roma 1960 Roma
Campo di Tiro a volo Lazio 2 000[81] Tiro[143]
Circolo del Golf Roma Acquasanta - Pentathlon moderno[144]
Palazzetto dello Sport 5 600[55] Pallacanestro[145]
Sollevamento pesi[146]
Palazzo dello Sport 15 000[73] Pallacanestro[147]
Pugilato[148]
Piazza di Siena 15 000[149] Equitazione[150]
Piscina delle Rose 1 850[75] Pallanuoto[151]
Poligono Olimpico - Pentathlon moderno[152]
Tiro[153]
Stadio dei Marmi[154] 15 000[78] Hockey su prato[155]
Stadio del Nuoto 20 000[56][156] Nuoto[157]
Pallanuoto[158]
Pentathlon moderno[159]
Tuffi[157]
Stadio Flaminio[160] 42 000[57] Calcio[161]
Stadio Olimpico 90 000[71] Cerimonia di apertura[162]
Cerimonia di chiusura[163]
Atletica leggera[164]
Equitazione[165]
Stadio Tre Fontane 5 000[76] Hockey su prato[166]
Firenze Stadio Comunale[167] 60 000[168] Calcio[169]
Grosseto Stadio Comunale[170] 18 000[168] Calcio[171]
L'Aquila Stadio Comunale[172] 20 000[168] Calcio[173]
Livorno Stadio Ardenza[174] 25 000[168] Calcio[175]
Napoli Stadio di Fuorigrotta 90 000[168] Calcio[176]
Pescara Stadio Adriatico[177] 21 000[168] Calcio[178]
Rocca di Papa (RM) Pratoni del Vivaro - Equitazione[179]
Torino 2006 Torino Oval Lingotto[180] 8 250[181] Pattinaggio di velocità[182]
Palasport Olimpico[183] 12 500[184] Hockey su ghiaccio[185]
Palazzo a Vela 8 244[186] Pattinaggio di figura[187]
Short track[187]
Stadio Olimpico[188] 35 000[189] Cerimonia di apertura[190]
Cerimonia di chiusura[190]
Bardonecchia (TO) Snowpark Olimpico 6 763[191] Snowboard[192]
Cesana Torinese (TO) Centro Olimpico del Biathlon[193] 4 700[194] Biathlon[195]
Cesana Pariol[196] 4 400[197] Bob[198]
Skeleton[198]
Slittino[198]
San Sicario Fraìteve 6 160[199] Sci alpino[200]
Pinerolo (TO) Stadio Olimpico del ghiaccio 2 000[201] Curling[202]
Pragelato (TO) Pragelato Plan 5 400[203] Combinata nordica[204]
Sci di fondo[205]
Stadio del Trampolino[196] 8 055[206] Combinata nordica[207]
Salto con gli sci[208]
Sestriere (TO) Sestriere Borgata 6 800[209] Sci alpino[210]
Sestriere Colle 7 800[209] Sci alpino[211]

Impianti demoliti

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Giochi Città Impianto Capacità Inaugurazione Demolizione Sport
Cortina d'Ampezzo 1956 Cortina d'Ampezzo (BL) Pista del bob[212] 4 650[213] 1923[213][214] 2023 Bob[215]
Roma 1960 Roma Velodromo Olimpico 20 000[216] 1960 2008 Ciclismo[217]
Hockey su prato[218]
Torino 2006 Sauze d'Oulx (TO) Sauze d'Oulx-Jouvenceaux[219] 7 900 2006 2012[220] Freestyle[221]

Impianti temporanei

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Giochi Città Impianto Capacità Sport
Cortina d'Ampezzo 1956 Cortina d'Ampezzo (BL) Pista Canalone 6 760[132][133] Sci alpino[222]
Pista Ilio Colli 7 920[132] Sci alpino[223]
Stadio della neve 9 650[132][133] Combinata nordica[224]
Sci di fondo[225]
Auronzo di Cadore (BL) Pista di Misurina 8 550[132][133] Pattinaggio di velocità[226]
Roma 1960 Roma Via dei Trionfi 12 000[227][133] Atletica leggera[228]
Basilica di Massenzio 5 300[89][133] Lotta[229]
Circuito di Grottarossa 8 000[230][133] Ciclismo[231]
Circuito di via Cristoforo Colombo 7 500[230][133] Ciclismo[232]
Palazzo dei Congressi - Pentathlon moderno[233]
Scherma[234]
Poligono di Cesano - Tiro[235]
Terme di Caracalla 5 300[89][133] Ginnastica[236]
Castel Gandolfo (RM) Lago Albano 8 000[61][133] Canoa/Kayak[237]
Canottaggio[237]
Montelibretti (RM)[238] Centro Militare di Equitazione - Pentathlon moderno[239]
Napoli Golfo di Napoli - Vela[240]
Torino 2006 Torino Torino Esposizioni 5 400[241][242] Hockey su ghiaccio[243]

Impianti d'allenamento

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Giochi Città Impianto Capacità Sport
Cortina d'Ampezzo 1956
Cortina d'Ampezzo (Belluno) Cristallo Palace Hotel[244] - Pattinaggio artistico[244]
Miramonti-Majestic Hotel[244] - Pattinaggio artistico[244]
Bolzano Fiera di Bolzano[244] - Hockey su ghiaccio[244]
Pinzolo (Trento) Pista di Madonna di Campiglio[244] - Pattinaggio di velocità[244]
Roma 1960 Roma Campi di Tor di Quinto[47] - Calcio[47]
Centro sportivo dell'Acqua Acetosa[78] - Calcio[78]
Ginnastica artistica[78]
Hockey su prato[78]
Lotta[78]
Nuoto[78]
Pugilato[78]
Scuola Nazionale del Corpo Antincendiario[47] - Atletica leggera[47]
Stadio delle Terme di Caracalla[47][245] - Atletica leggera[47]
Tiro[47]
Stadio degli Eucalipti[47][246] 5 000[47] Atletica leggera[47]
Stadio della Farnesina[47] - Atletica leggera[47]
Stadio della Stella Polare[47][245] 10 000[47] Atletica leggera[47]
Tiro[47]
Stadio militare Silvano Abba[47] - Atletica leggera[47]
Torino 2006
Torino Palestra di via Massari[247] 40[247] Hockey su ghiaccio[247]
Torino Palaghiaccio[248] 3 350[248] Pattinaggio artistico[248]
Short track[248]
Chiomonte (Torino) Stazione sciistica del Frais - Sci alpino[249]
Claviere (Torino) Piste du Lac[250] - Sci alpino[249]
Sci di fondo[249]
Prali (Torino) Bric Rond - Sci alpino[249]
Ghigo di Prali - Sci di fondo[249]
Torre Pellice (Torino) Palaghiaccio Olimpico[251] - Hockey su ghiaccio[249]

Classifica generale

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Legenda

Classifica aggiornata all'ultima competizione vinta da una società italiana, il campionato italiano 2023-2024 conquistato dall'Inter. In grassetto, il totale di titoli vinti da ciascun club e il record di vittorie per ciascuna competizione.

Pos. Squadra Totale Titoli
nazionali
Titoli
UEFA
 
A
 
CI
 
SI
 
UCL
Torres 22 7 8 7 -
Juventus 12 5 3 4 -
Verona Women[252] 12 5 3 4 -
Lazio CF 9 5 4 - -
ACF Milan 9 4 3 2 -
Brescia 9 2 3 4 -
Reggiana 6 3 3 - -
Alaska Lecce 5 3 2 - -
Foroni Verona 5 2 1 2 -
10° Roma 4 2 1 1 -
Fiorentina 4 1 2 1 -
12° Gamma 3 Padova 3 2 1 - -
Modena 3 2 - 1 -
Giugliano 3 1 2 - -
15° Bologna CF 2 2 - - -
Diadora Valdobbiadene 2 2 - - -
Agliana 2 1 1 - -
Falchi Astro[253] 2 1 1 - -
Roma CF 2 1 1 - -
Real Torino 2 1 1 - -
Fiamma Monza 2 1 - 1 -
Tavagnacco 2 - 2 - -
Modena Euromobil 2 - 2 - -
Conegliano 2 - 2 - -
25°   Brevetti Gabbiani Piacenza 1 1 - - -
Genova 1 1 - - -
  Jolly Componibili Cutispoti Catania 1 1 - - -
  Milan 82 Salvarani 1 1 - - -
  Real Juventus 1 1 - - -
Verona Gunther 1 1 - - -
Lugo 1 - 1 - -
G.E.A.S. 1 - 1 - -
Trani 80 1 - 1 - -
Gorgonzola 1 - 1 - -
  Falchi Crescentinese 1 - 1 - -

I tornei ATP in Italia

Torneo Città Impianto Superficie Copertura Categoria Edizioni 1a ed. Ultima
ed.
ATP Bologna Outdoor Bologna Circolo CRB Terra rossa Outdoor IV - ATP World Series (1990-1997) 9 1990 1998
IV - ATP International Series (1998)
ATP Bolzano Bolzano - Sintetico Indoor IV - ATP World Series (1992-1993) 2 1992 1993
ATP Finals Torino Palasport Olimpico Cemento Indoor Finals (2021-2023) 3 2021 2023
ATP Firenze Firenze Circolo del Tennis Firenze Terra rossa Outdoor IV - ATP World Series (1990-1994) 5 1990 1994
ATP Pörtschach Genova Centro sportivo Valletta Cambiaso Terra rossa Outdoor IV - ATP World Series (1990-1993) 4 1990 1993
Campionati Internazionali di Sicilia Palermo Circolo del Tennis Palermo Terra rossa Outdoor IV - ATP World Series (1990-1997) 17 1990 2006
IV - ATP International Series (1998-2006)
Emilia Romagna Open Montechiarugolo (PR) Tennis Club President Terra rossa Outdoor IV - ATP Tour 250 (2021) 1 2021 2021
Firenze Open Firenze Palazzo Wanny Cemento Indoor IV - ATP Tour 250 (2022) 1 2022 2022
Internazionali d'Italia Roma Stadio Nicola Pietrangeli (1990-)
Circolo del Tennis del Foro Italico (1990-)
Stadio Centrale del Tennis (1996-2008, 2010-)
Terra rossa Outdoor II - ATP Championships Series Single Week (1990–1994) 34 1990 2023
II - ATP Super 9 (1995–2000)
II - Tennis Masters Series (2001–2004)
II - ATP Masters Series (2005–2008)
II - ATP Tour Masters 1000 (2009–)
Milan Indoor Milano (1990)
Assago (1991-1995)
Milano (1996-1997)
Assago (2001-2005)
PalaTrussardi (1990)
FilaForum (1991-1995)
PalaVobis (1996-1997)
FilaForum (2001-2005)
Sintetico Indoor IV - ATP World Series (1990-1992) 13 1990 2005
III - ATP Championship Series (1993-1997)
IV - ATP International Series (2001-2005)
Merano Open Merano (BZ) Tennis Club Merano Terra rossa Outdoor IV - ATP International Series (1999) 1 1999 1999
Next Generation ATP Finals Rho (MI) (2017-2018)
Milano (2019-2022)
Fieramilano (2017-2018)
PalaLido (2019-2022)
Cemento Indoor Finals (2017-2022) 6 2017 2022
Sanremo Open Sanremo (IM) Tennis Club Sanremo Terra rossa Outdoor IV - ATP World Series (1990) 1 1990 1990
Sardegna Open Pula (CA) (2020)
Cagliari (2021)
Forte Village (2020)
Complesso tennistico Monte Urpinu (2021)
Terra rossa Outdoor IV - ATP Tour 250 (2020-2021) 2 2020 2021
Tennis Napoli Cup Napoli (2022)
Pozzuoli (NA) (2022)
Arena del Tennis (2022)
Tennis Club Napoli (2022)
Tennis Club Pozzuoli (2022)
Cemento Outdoor IV - ATP Tour 250 (2022) 1 2022 2022

Sondaggi

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08-08-2022 https://www.calcioefinanza.it/2022/08/08/classifica-tifosi-serie-a/

Sampdoria: 242.000; Spezia: 67.000;

17-08-2021 https://www.calcioefinanza.it/2021/08/17/squadre-piu-tifate-serie-a/

Sampdoria – 230.000 (-7%) Spezia – 56.000

24-05-2021 https://www.calcioefinanza.it/2021/05/24/classifica-tifosi-serie-a-2020-2021/

Sampdoria – 247.000 Parma – 138.000 Crotone – 120.000* Benevento – 70.000* Spezia – 70.000*


24-08-2019 https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/24-08-2019/serie-a-appassionato-tre-tifa-la-juve-ecco-classifica-sostenitori-3401922454501.shtml

11. Sampdoria 250.000 16. Spal 121.000 17. Parma 100.000 19. Brescia 91.000

Sempre in ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 la Roma risulta essere la quinta squadra di Serie A più tifata d'Italia, potendo contare su un seguito stimato in circa 1 804 000 tifosi;[254] i giallorossi, mantenendo nel tempo il quinto posto per numero di supporter, rispetto al quadriennio precedente dell'indagine "Sponsor Value" risultano avere in linea di massima la stessa base di tifosi (1,8 milioni nel 2022,[255] 1,9 milioni nel 2021,[256] 1,8 milioni nel 2020[257] e 1,9 milioni nel 2019[258]).

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 l'Udinese risultava avere un seguito stimato in circa 202 000 tifosi;[259] i bianconeri, rispetto al quadriennio precedente dell'indagine "Sponsor Value", risultano in aumento nel numero di tifosi (179 mila nel 2022,[260] 154 mila nel 2021,[261] 166 mila nel 2020[262] e 170 mila nel 2019[263]).

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 il Sassuolo risultava avere un seguito stimato in circa 68 000 tifosi;[264] i neroverdi, rispetto al quadriennio precedente dell'indagine "Sponsor Value", risultano in diminuzione nel numero di tifosi (77 mila nel 2022,[265] 83 mila nel 2021,[266] 74 mila nel 2020[267] e 72 mila nel 2019[268]).

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 il Verona risultava avere un seguito stimato in circa 195 000 tifosi;[269] i gialloblù, rispetto al quadriennio precedente dell'indagine "Sponsor Value", risultano in lieve calo nel numero di tifosi (196 mila nel 2022,[270] 201 mila nel 2021,[271] 217 mila nel 2020[272] e 131 mila nel 2019).[273]

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 il Lecce risultava avere un seguito stimato in circa 288 000 tifosi;[274] i giallorossi, rispetto alla precedente indagine "Sponsor Value" in cui partecipavano alla Serie A, risulta netto aumento nel numero di tifosi (180 mila nel 2022[275] e 98 mila nel 2019).[276]

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 il Monza risultava avere un seguito stimato in circa 145 000 tifosi;[277] i biancorossi, rispetto alla precedente indagine "Sponsor Value" in cui partecipavano alla Serie A, risultano in netto calo nel numero di tifosi (190 mila nel 2022).[278]

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 il Genoa risultava avere un seguito stimato in circa 210 000 tifosi;[279] i rossoblù, rispetto alle precedenti indagini "Sponsor Value" in cui partecipavano alla Serie A, risultano avere una base mediamente costante nel numero di tifosi (216 mila nel 2021,[280] 202 mila nel 2020[281] e 200 mila nel 2019[282]).

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 la Salernitana risultava avere un seguito stimato in circa 186 000 tifosi;[283] i granata, rispetto alla precedente indagine "Sponsor Value" in cui partecipavano alla Serie A, risultano in netto aumento nel numero di tifosi (135 mila nel 2022[284] e 82 mila nel 2021).[285]

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 l'Empoli risultava avere un seguito stimato in circa 58 000 tifosi;[286] gli azzurri, rispetto alle precedenti indagini "Sponsor Value" in cui partecipavano alla Serie A, risultano in aumento nel numero di tifosi (48 mila nel 2022[287] e 42 mila nel 2021).[288]

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2023 il Frosinone risultava avere un seguito stimato in circa 68 000 tifosi.[289]

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2022 la Cremonese risultava avere un seguito stimato in circa 67 000 tifosi.[290]

In ambito nazionale, secondo la ricerca multiclient annuale "Sponsor Value", realizzata dal 2001 da StageUp e Ipsos su un campione di riferimento nella popolazione italiana di età compresa tra 16 e 64 anni, al 2021 il Venezia risultava avere un seguito stimato in circa 220 000 tifosi.[291]

Edizione N. tappa Città di Partenza Città di arrivo Nazioni attraversate
1909
1910
1911
1912
1913
1914
1919
1920
1921
1922
1923
1924
1925
1926
1927
1928
1929
1930
1931
1932
1933
1934
1935
1936
1937
1938
1939
1940
1946
1947
1948
1949
1950
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022
2023
2024

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Edizione N. tappa Città di Partenza Città di arrivo Nazioni attraversate GPM
1909 Nessuno sconfinamento
1910[292]
1911[293]
1912
1913
1914
1919[294]
1920 Milano Torino   Svizzera[295] -
1921 Nessuno sconfinamento
1922[296] 10ª Torino Milano   Svizzera[297] -
1923[298] Milano Torino   Svizzera[299] -
1924[300] Nessuno sconfinamento
1925
1926
1927[301]
1928
1929
1930[302]
1931
1932 Ferrara Rimini   San Marino[303] -
1933[304] Nessuno sconfinamento
1934
1935
1936
1937
1938[305] 18ª-1ª Varese   Locarno   Svizzera   Monte Ceneri
18ª-2ª   Locarno Milano   Svizzera -
1939 Nessuno sconfinamento
1940[306]
1946
1947 18ª Brescia Sant'Eufemia   Lugano   Svizzera -
19ª   Lugano Milano   Svizzera -
1948 Nessuno sconfinamento
1949 17ª Cuneo Pinerolo   Francia   Colle di Vars
  Izoard
  Colle della Madeleine
  Montgenevre
1950 Torino   Locarno   Svizzera -
  Locarno Brescia   Svizzera -
13ª Rimini Arezzo   San Marino[307]   San Marino
1951 12ª Rimini   Città di San Marino   San Marino   San Marino
16ª Venezia   Trieste   Territorio Libero di Trieste[308] -
17ª   Trieste Cortina d'Ampezzo   Territorio Libero di Trieste[308] -
19ª Bolzano   Sankt Moritz   Svizzera   Passo del Forno
20ª   Sankt Moritz Milano   Svizzera -
1952 19ª Saint-Vincent Verbania   Svizzera    Colle del Gran San Bernardo
  Passo del Sempione
1953[309] Abano Terme Rimini   San Marino[310]   San Marino
1954 10ª Firenze Cesenatico   San Marino[311] -
21ª Bolzano   Sankt Moritz   Svizzera   Passo del Bernina
22ª   Sankt Moritz Milano   Svizzera -
1955 Torino   Cannes   Francia   Col de Braus
  Cannes Sanremo   Francia -
14ª Ancona Cervia   San Marino[312]   San Marino
1956   Città di San Marino   Città di San Marino   San Marino -
1957 15ª Saint-Vincent   Sion   Svizzera    Colle del Gran San Bernardo
16ª   Sion Campo dei Fiori di Varese   Svizzera   Passo del Sempione
1958 14ª   Città di San Marino   Città di San Marino   San Marino -
1959 12ª Rimini   Città di San Marino   San Marino   San Marino
21ª Aosta Courmayeur   Svizzera    Gran San Bernardo
  Colle della Forclaz
  Francia    Piccolo San Bernardo
1960 Nessuno sconfinamento
1961 Torino Sanremo   Francia    Colle di Tenda
1962 11ª Fano Castrocaro Terme   San Marino
1963 12ª Biella   Leukerbad   Svizzera   Passo del Sempione
  Leukerbad
13ª   Leukerbad Saint-Vincent   Svizzera    Gran San Bernardo
1964 10ª Marina di Ravenna   Città di San Marino   San Marino   San Marino
20ª Cuneo Pinerolo   Francia   Colle della Madeleine
  Colle di Vars
  Izoard
  Montgenevre
1965   Città di San Marino Perugia   San Marino -
18ª Biandronno   Saas Fee   Svizzera   Passo del Sempione
19ª   Saas Fee Madesimo   Svizzera   Passo della Furka
  Passo del San Gottardo
  Passo del San Bernardino
  Passo dello Spluga
1966   Monte Carlo Diano Marina   Monaco -
  Francia
1967 Nessuno sconfinamento
1968 Campione d'Italia Novara   Svizzera -
16ª Cesenatico   Città di San Marino   San Marino -
17ª   Città di San Marino Foligno   San Marino -
1969 14ª Senigallia   Città di San Marino   San Marino -
15ª Cesenatico   Città di San Marino   San Marino -
1970 Nessuno sconfinamento
1971 15ª Bibione   Lubiana   Jugoslavia
16ª   Lubiana Tarvisio   Jugoslavia
17ª Tarvisio   Großglockner   Austria   Gailberg Sattel
  Felbertauren
  Hochtor
  Franz Josefs Höhe
18ª   Lienz Falcade   Austria -
1972 17ª Livigno Passo dello Stelvio   Svizzera
1973 Prologo   Verviers   Verviers   Belgio
  Verviers   Colonia   Belgio
  Paesi Bassi
  Germania Ovest
  Colonia   Lussemburgo   Germania Ovest
  Lussemburgo
  Lussemburgo   Strasburgo   Lussemburgo
  Francia
  Ginevra Aosta   Svizzera
  Francia
1974   Città del Vaticano Formia   Città del Vaticano
10ª Carpegna Modena   San Marino
16ª Valenza   Monte Generoso   Svizzera
1975 Nessuno sconfinamento
1976
1977 Gabicce Mare Forlì   San Marino
1978 Nessuno sconfinamento
1979 Rimini   Città di San Marino (1ª cat.)   San Marino
  Città di San Marino Pistoia   San Marino
1980 Nessuno sconfinamento
1981
1982 12ª Cuneo Pinerolo   Francia   Colle della Madeleine (1ª cat.)
  Colle di Vars (1ª cat.)
  Izoard (Cima Coppi)
  Montgenevre (2ª cat.)
1983 Nessuno sconfinamento
1984
1985 13ª Cervia Jesi   San Marino   San Marino (3ª cat.)
19ª Domodossola Saint-Vincent   Svizzera   Passo del Sempione (Cima Coppi)
   Passo del Gran San Bernardo (1ª cat.)
1986 Nessuno sconfinamento
1987 13ª Rimini   Città di San Marino   San Marino   San Marino (S cat.)
14ª   Città di San Marino Lido di Jesolo   San Marino -
1988 16ª Merano   Innsbruck   Austria    Passo del Rombo (1ª cat.)
  Mösern (1ª cat.)
17ª   Innsbruck Borgo Valsugana   Austria   Europabrücke (3ª cat.)
   Passo del Brennero (3ª cat.)
1989 18ª   Mendrisio   Monte Generoso   Svizzera   Monte Generoso (S cat.)
1990 14ª   Klagenfurt   Klagenfurt   Austria -
15ª   Velden am Wörther See Dobbiaco   Austria    Passo di Monte Croce Carnico (1ª cat.)
1991 Nessuno sconfinamento
1992
1993
1994 12ª Bibione   Kranj   Slovenia   Valico di Črni Vrh (2ª cat.)
13ª   Kranj   Lienz   Slovenia -
  Austria   Gailberg Sattel (3ª cat.)
  Bannberg (1ª cat.)
14ª   Lienz Merano   Austria    Passo Stalle (1ª cat.)
20ª Cuneo   Les Deux Alpes   Francia    Colle dell'Agnello (1ª cat.)
  Izoard (1ª cat.)
  Colle del Lautaret (2ª cat.)
  Les Deux Alpes (S cat.)
21ª   Les Deux Alpes Sestriere   Francia   Colle del Lautaret (2ª cat.)
  Montgenevre (1ª cat.)
1995 15ª Senales   Lenzerheide   Svizzera    Giogo di Santa Maria
   Forcola di Livigno???
  Passo del Bernina???
  Passo del Giulio?????
  Valbella????
16ª   Lenzerheide Treviglio   Svizzera   Passo del Giulio (1ª cat.)
20ª   Briançon Gressoney-Saint-Jean   Francia   Montgenevre (2ª cat.)
1996   Atene   Atene   Grecia   Agios Stefanos (3ª cat.)
  Eleusi   Lepanto   Grecia   Arahova (2ª cat.)
  Missolungi   Giannina   Grecia   Passo Sklivani (1ª cat.)
14ª Santuario di Vicoforte   Briançon   Francia   Colle della Maddalena (2ª cat.)
  Colle di Vars (1ª cat.)
  Izoard (1ª cat.)
15ª   Briançon Aosta   Francia   Montgenevre (2ª cat.)
16ª Aosta   Losanna   Svizzera    Passo del Gran San Bernardo
   Sommet Savigny
   Losanna?
17ª   Losanna Biella   Svizzera    Passo del Gran San Bernardo
1997 Santarcangelo di Romagna   Città di San Marino   San Marino   San Marino (S cat.)
  Città di San Marino Arezzo   San Marino -
1998 Prologo   Nizza   Nizza   Francia -
  Nizza Cuneo   Francia[313]    La Turbie (no GPM)
   Colle di Tenda (2ª cat.)
11ª Macerata   Città di San Marino   San Marino   San Marino (S cat.)
12ª   Città di San Marino Carpi   San Marino -
20ª Darfo Boario Terme   Mendrisio   Svizzera -
21ª   Mendrisio   Lugano   Svizzera -
22ª   Lugano Milano   Svizzera -
1999 Nessuno sconfinamento
2000 19ª Saluzzo   Briançon   Francia    Colle dell'Agnello (Cima Coppi)
  Izoard (1ª cat.)
20ª   Briançon Sestriere   Francia   Montgenevre (1ª cat.)
2001 10ª Lido di Jesolo   Lubiana   Slovenia -
11ª   Bled Gorizia   Slovenia    Passo del Predil (2ª cat.)
  Vrhovlje pri Kojskem (3ª cat.)
2002 Prologo   Groninga   Groninga   Paesi Bassi -
  Groninga   Münster   Paesi Bassi -
  Germania -
  Colonia   Ans   Germania   Kleinhau (3ª cat.)
  Belgio   Côte de Saint-Nicolas (2ª cat.)
  Verviers   Esch-sur-Alzette   Belgio   Côte de la Sauvenière (3ª cat.)
  Lussemburgo   Um Knupp (3ª cat.)
  Esch-sur-Alzette   Strasburgo   Lussemburgo -
  Germania -
  Francia   La Petite-Pierre (3ª cat.)
2003 Nessuno sconfinamento
2004 11ª Porto Sant'Elpidio Cesena   San Marino   San Marino (2ª cat.)
14ª Trieste   Pola   Slovenia -
  Croazia   Svi Sveti (2ª cat.)
15ª   Parenzo San Vendemiano   Croazia -
  Slovenia -
2005[314] 15ª Lissone Livigno   Svizzera -
2006   Seraing   Seraing   Belgio   Place des Houilleurs (3ª cat.)
  Mons   Charleroi   Belgio   Silenrieux (3ª cat.)
  Perwez   Namur   Belgio   Evrehailles (3ª cat.)
  Côte de Ahin (3ª cat.)
  Wanze   Hotton   Belgio   Côte de Wanne (3ª cat.)
  Haute-Levée (3ª cat.)
Cesena Saltara   San Marino   San Marino (3ª cat.)
14ª Aosta Domodossola   Svizzera    Passo del Gran San Bernardo
  Passo del Sempione (1ª cat.)
18ª   Sillian Gemona del Friuli   Austria    Passo di Monte Croce Carnico (2ª cat.)
  Gailberg Sattel (no GPM)
2007 12ª Scalenghe   Briançon   Francia   Colle dell'Agnello (Cima Coppi)
  Izoard (1ª cat.)
16ª Agordo   Lienz   Austria   Bannberg (3ª cat.)
17ª   Lienz Monte Zoncolan   Austria -
2008 11ª Urbania Cesena   San Marino   San Marino (2ª cat.)
17ª Sondrio   Locarno   Svizzera   Monte Ceneri (4ª cat.)
18ª   Mendrisio Varese   Svizzera -
2009 Bressanone   Mayrhofen   Austria   Felbertauren (3ª cat.)
  Hochkrimml (1ª cat.)
  Innsbruck Chiavenna   Austria -
  Svizzera   Passo del Maloja (3ª cat.)
2010   Amsterdam   Amsterdam   Paesi Bassi -
  Amsterdam   Utrecht   Paesi Bassi   Kaapse Bossen (3ª cat.)
  Amerongse Bos (3ª cat.)
  Amsterdam   Middelburg   Paesi Bassi -
20ª Bormio Ponte di Legno-Passo del Tonale   Svizzera    Forcola di Livigno (1ª cat.)
2011 13ª Spilimbergo   Großglockner   Austria    Passo di Monte Croce Carnico (2ª cat.)
  Gailberg Sattel (3ª cat.)
  Passo di Iselsberg (2ª cat.)
  Kasereck (1ª cat.)
14ª   Lienz Monte Zoncolan   Austria -
2012   Herning   Herning   Danimarca -
  Herning   Herning   Danimarca   Østerbjerg (4ª cat.)
  Horsens   Horsens   Danimarca   Ejer Bavnehøj (4ª cat.)
2013 15ª Cesana Torinese   Les Granges du Galibier   Francia   Colle del Moncenisio (1ª cat.)
  Côte d'Aussois (no GPM)
  Colle del Télégraphe (1ª cat.)
  Col du Galibier (1ª cat.)
16ª   Valloire Ivrea   Francia   Colle del Moncenisio (1ª cat.)
2014   Belfast   Belfast   Regno Unito -
  Belfast   Belfast   Regno Unito   Cushndall Road (4ª cat.)
  Knocknagullagh (4ª cat.)
  Armagh   Dublino   Regno Unito   Markethill Summit (4ª cat.)
  Fews Forest (4ª cat.)
  Irlanda -
2015 17ª Tirano   Lugano   Svizzera -
18ª   Melide Verbania   Svizzera -
2016   Apeldoorn   Apeldoorn   Paesi Bassi -
  Arnhem   Nimega   Paesi Bassi   Berg en Dal (4ª cat.)
  Germania[315] -
  Nimega   Arnhem   Paesi Bassi   Posbank (4ª cat.)
19ª Pinerolo   Risoul   Francia    Colle dell'Agnello (Cima Coppi)
  Risoul (1ª cat.)
20ª   Guillestre Sant'Anna di Vinadio   Francia   Colle di Vars (1ª cat.)
  Colle della Bonette (1ª cat.)
   Colle della Lombarda (1ª cat.)
2017 16ª Rovetta Bormio   Svizzera[316]   Giogo di Santa Maria???????
2018   Gerusalemme   Gerusalemme   Israele -
  Haifa   Tel Aviv   Israele   Zikhron Ya'aqov (4ª cat.)
  Be'er Sheva   Eilat   Israele   Faran River (4ª cat.)
2019 Riccione   Città di San Marino   San Marino   San Marino (2ª cat.)
2020[317] Nessuno sconfinamento
2021 15ª Grado Gorizia   Slovenia   Cerò di Sopra (4ª cat., 3 volte)
20ª Verbania Motta di Campodolcino   Svizzera   Passo del San Bernardino (1ª cat.)
  Passo dello Spluga (1ª cat.)
2022   Budapest   Visegrád   Ungheria   Visegrád (4ª cat.)
  Budapest   Budapest   Ungheria   Budapest (4ª cat.)
  Kaposvár   Balatonfüred   Ungheria   Tihany (4ª cat.)
19ª Marano Lagunare Santuario di Castelmonte   Slovenia   Monte Colovrat (1ª cat.)
2023 13ª   Le Châble[318]   Crans-Montana   Svizzera   Croix de Coeur (1ª cat.)
  Crans-Montana (1ª cat.)
14ª   Sierre Cassano Magnago   Svizzera   Passo del Sempione (1ª cat.)
2024[319] Nessuno sconfinamento

Statistiche sulle sedi di tappa

modifica
Regione N.
tappe
Note
  Lombardia 396 [320]
  Veneto 302 [321]
  Toscana 301 [322]
  Emilia-Romagna 298 [323]
  Piemonte 258 [324]
  Trentino-Alto Adige 241 [325]
  Campania 214 [326]
  Abruzzo 212 [327]
  Lazio 198 [328]
  Liguria 184 [329]
  Marche 120 [330]
  Puglia 113 [331]
  Friuli-Venezia Giulia 108 [332]
  Umbria 89 [333]
  Calabria 69 [334]
  Basilicata 57 [335]
  Sicilia 53 [336]
  Molise 48 [337]
  Valle d'Aosta 48 [338]
  Sardegna 11 [339]
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  36. ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 130-132.
  37. ^ Il vecchio Trampolino Italia costruito nel 1940 venne demolito nell'aprile del 1955, poiché per i Giochi Olimpici occorreva un impianto moderno, e nel settembre dello stesso anno l'attuale complesso veniva inaugurato. cfr. Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 140.
  38. ^ a b c Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 140.
  39. ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 140.
  40. ^ All'assegnazione dei Giochi olimpici invernali 1956 a Cortina, il CONI procedette alla completa ricostruzione della pista realizzata nel 1923, anche per le attrezzature complementari (tribune, segnalazioni, servizi di cronometraggio, tabelloni). cfr. Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 177.
  41. ^ Costruzione di due campi da hockey su ghiaccio, ampliamento delle tribune, costruzione di quattro spogliatoi, di una cabina per cronometristi e giudici di gara e dell'intero impianto di illuminazione. cfr. Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 134.
  42. ^ Costruzione di un nuovo tracciato della pista, realizzazione di tribune provvisorie all'arrivo. cfr. Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 167-168.
  43. ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 173.
  44. ^ Allargamento della pista, realizzazione di gradinate provvisorie per il pubblico ai lati. cfr. Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 167-168.
  45. ^ L'ente Fiera di Bolzano progettò in quegli anni di adattare a Palazzo del Ghiaccio un edificio della Fiera. Il CONI contribuì alle spese per la realizzazione dell'impianto, a condizione che lo stesso fosse messo a disposizione dei Giochi. cfr. Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 135-136.
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  78. ^ a b c d e f g h i Comitato olimpico nazionale italiano 1960, vol. 1, pp. 64-65
  79. ^ Completamente rinnovato e dotato di moderne macchine di lancio. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 67
  80. ^ Ricostruzione del Poligono Umberto I, secondo i principi tecnici moderni, mantenendo solo l'edificio riservato ai servizi, il quale fu anch'esso rimodernato. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, pp. 66-67
  81. ^ a b Comitato olimpico nazionale italiano 1960, vol. 1, pp. 66-67
  82. ^ Il poligono, di proprietà della Scuola di Fanteria Italiana, ebbe miglioramenti che includevano la realizzazione di una copertura su 58 corsie di tiro, un bunker per i bersagli mobili e le attrezzature di tutti i servizi utili alla competizione, per gli atleti e per il pubblico. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 67
  83. ^ Aumento della capienza delle tribune fino a 15.000 spettatori. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 81
  84. ^ Nello stadio furono necessarie numerose modifiche tecniche per lo svolgimento dei Giochi. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 64.
  85. ^ a b Furono allestiti i campi di gara, tribune per il pubblico e la stampa, spogliatoi e servizi per gli atleti e il pubblico e un impianto di illuminazione notturna. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 79.
  86. ^ a b Installazione di tribune provvisorie per gli spettatori. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 84.
  87. ^ Vennero sviluppati e resi più efficienti i quattro porti di Molosiglio, Santa Lucia, Mergellina e Posillipo, per soddisfare le esigenze di ancoraggio e ricovero delle imbarcazioni partecipanti ai Giochi. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 86.
  88. ^ Installazione di tribune provvisorie per gli spettatori. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 114.
  89. ^ a b c Comitato olimpico nazionale italiano 1960, vol. 1, pp. 76-79
  90. ^ Installazione di tribune provvisorie per gli spettatori. cfr. Comitato Organizzatore dei Giochi della XVII Olimpiade, vol. 1, p. 80.
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  133. ^ a b c d e f g h i j k Tribune provvisorie per l'evento.
  134. ^ Slalom speciale maschile e slalom speciale femminile. cfr. Col Drusciè, Cortina d'Ampezzo
  135. ^ Discesa libera maschile. cfr. Pista Olimpia, Gillardon, Cortina d'Ampezzo
  136. ^ Tutti gli incontri dei gironi preliminari, 3 incontri del girone di consolazione, tutti gli incontri del girone finale per il titolo. cfr. Stadio del Ghiaccio, Cortina d'Ampezzo
  137. ^ a b c Stadio del Ghiaccio, Cortina d'Ampezzo
  138. ^ Attualmente è uno stadio destinato al tennis. cfr. CAMPI DA TENNIS A.R. APOLLONIO
  139. ^ 3 incontri del girone di consolazione. cfr. Stadio Romano e Armando Apollonio, Cortina d'Ampezzo
  140. ^ Ricostruito per l'evento, in sostituzione di un trampolino in legno, e chiuso dal 1990.
  141. ^ Prova di salto con gli sci. cfr. Trampolino Italia, Cortina d'Ampezzo
  142. ^ Trampolino Italia, Cortina d'Ampezzo
  143. ^ Prova della fossa olimpica. cfr. Campo di Tiro a Volo Lazio, Roma
  144. ^ Prove di corsa individuale e a squadre. cfr. Circolo del Golf di Roma Acquasanta, Roma
  145. ^ 24 incontri della prima fase a gironi (A, B, C, D), 24 incontri della seconda fase a gironi (A, B, C, D). cfr. Palazzetto dello Sport, Roma
  146. ^ Palazzetto dello Sport, Roma
  147. ^ 16 incontri della fase finale a gironi (Gruppo 1º-4º posto, Gruppo 5º-8º posto, Gruppo 9º-12º posto, Gruppo 13º-16º posto). cfr. Palazzo dello Sport, Roma
  148. ^ Palazzo dello Sport, Roma
  149. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 1960, vol. 1, p. 81
  150. ^ Prove di salto individuale, dressage individuale, concorso individuale e concorso a squadre. cfr. Piazza di Siena, Villa Borghese, Roma
  151. ^ 15 incontri della prima fase a gironi (A, B, C, D), 2 incontri del girone 5°-8° posto. cfr. Piscina delle Rose, Roma
  152. ^ Prove di tiro individuale e a squadre. cfr. Poligono Umberto I, Roma
  153. ^ Prove di pistola 25 m, pistola 50 m, carabina 50 m a terra e carabina 50 m tre posizioni cfr. Poligono Umberto I, Roma
  154. ^ Dal 12 settembre 2013 denominato Stadio dei Marmi Pietro Mennea.
  155. ^ 3 incontri del girone A, 4 incontri del girone B, 2 incontri del girone C, 3 incontri del girone D. cfr.Stadio dei Marmi, Roma
  156. ^ Struttura realizzata per 8 000 spettatori ma aumentata temporaneamente a 20 000 durante i Giochi.
  157. ^ a b Stadio Olimpico del Nuoto, Roma
  158. ^ 19 incontri della prima fase a gironi (A, B, C, D), 2 incontri del girone 5°-8° posto, tutti gli incontri dei due gruppi di semifinale (A, B), tutti gli incontri del girone finale per il titolo. cfr. Stadio Olimpico del Nuoto, Roma
  159. ^ Prove di nuoto individuale e a squadre. cfr. Stadio Olimpico del Nuoto, Roma
  160. ^ In disuso dal 2012.
  161. ^ 6 incontri della fase a gironi (A, B, C, D), una semifinale e le due finali per il 1° posto e il 3° posto. cfr. Stadio Flaminio, Roma
  162. ^ Stadio Olimpico, Roma
  163. ^ Stadio Olimpico, Roma
  164. ^ Tutte le prove, tranne la maratona maschile. cfr. Stadio Olimpico, Roma
  165. ^ Prova di salto a squadre. cfr. Stadio Olimpico, Roma
  166. ^ 1 incontro del girone A, 1 incontro del girone B, 4 incontri 5°-8° posto, 2 incontri 9°-12° posto, 2 incontri 13°-16° posto. cfr. Stadio Tre Fontane, Roma
  167. ^ Dal 1991 denominato Stadio Artemio Franchi.
  168. ^ a b c d e f Comitato olimpico nazionale italiano 1960, vol. 1, p. 86
  169. ^ Tre incontri della fase a gironi (A, B, D). cfr. Stadio Comunale, Firenze
  170. ^ Dal 2003 denominato Stadio Carlo Zecchini.
  171. ^ 3 incontri della fase a gironi (A, B, D). cfr. Stadio Fuorigrotta, Napoli
  172. ^ Dagli anni sessanta denominato Stadio Tommaso Fattori.
  173. ^ Tre incontri della fase a gironi (A, C, D). cfr. Stadio Olimpico Comunale, Grosseto
  174. ^ Dal 1990 denominato Stadio Armando Picchi.
  175. ^ Tre incontri della fase a gironi (A, B, C). cfr. Stadio Ardenza, Livorno
  176. ^ 3 incontri della fase a gironi (B, C, D) e una semifinale. cfr. Stadio Fuorigrotta, Napoli
  177. ^ Dal 2008 denominato Stadio Adriatico-Giovanni Cornacchia.
  178. ^ Tre incontri della fase a gironi (A, C, D). cfr. Stadio Adriatico, Pescara
  179. ^ Prove di concorso individuale e concorso a squadre. cfr. Centro Equestre Federale, Pratoni del Vivaro
  180. ^ Attualmente è un'area fieristica integrata nella struttura del Lingotto Fiere.
  181. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 66-67
  182. ^ Oval Lingotto, Torino
  183. ^ L'impianto è attualmente denominato "Inalpi Arena".
  184. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 74-75
  185. ^ 15 incontri dei gironi di qualificazione maschile (A, B), 2 quarti di finale maschile, semifinali maschili, finali maschili per il 1° posto e il 3° posto, 6 incontri dei gironi di qualificazione femminile (A, B), semifinali femminili, finali femminili per il 1° posto e il 3° posto. cfr. Palasport Olimpico, Torino
  186. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 76-78
  187. ^ a b Palavela, Torino
  188. ^ L'impianto, ristrutturato per l'evento, è attualmente denominato "Stadio Olimpico Grande Torino".
  189. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 103-105
  190. ^ a b Stadio Olimpico, Torino
  191. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 59-60
  192. ^ Bardonecchia
  193. ^ Impianto in fase di ristrutturazione per il tennis e altri sport.
  194. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 64-65
  195. ^ Cesana San Sicario
  196. ^ a b Attualmente in disuso.
  197. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 61-63
  198. ^ a b c Cesana Pariol
  199. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 79-80
  200. ^ Discesa libera femminile, Super-G femminile, prova di discesa libera della combinata femminile. cfr. San Sicario Fraìteve
  201. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 68-69
  202. ^ Palaghiaccio, Pinerolo
  203. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 72-73
  204. ^ Prove di sci di fondo. cfr.Pragelato
  205. ^ Pragelato
  206. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 70-71
  207. ^ Prove di salto con gli sci. cfr. Stadio del Trampolino, Pragelato Plan
  208. ^ Stadio del Trampolino, Pragelato Plan
  209. ^ a b Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 83-85
  210. ^ Discesa libera maschile, Super-G maschile, prova di discesa libera della combinata maschile. cfr. Sestriere Borgata
  211. ^ Slalom gigante maschile, slalom speciale maschile, prova di slalom speciale della combinata maschile, Slalom gigante femminile, slalom speciale femminile, prova di slalom speciale della combinata femminile. cfr. Sestriere Colle
  212. ^ Dal 2004 l'impianto è stato denominato Pista olimpica Eugenio Monti.
  213. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore la84foundation.org56
  214. ^ Ristrutturato per l'evento e successivamente nel 1981.
  215. ^ Pista del Bob, Ronco, Cortina d'Ampezzo
  216. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore la84foundation.org60
  217. ^ Prove su pista. cfr. Velodrome Olimpico, Roma
  218. ^ Velodrome Olimpico, Roma
  219. ^ Impianto smantellato.
  220. ^ SAUZE D’OULX, SMANTELLATO IL SITO OLIMPICO DEL FREESTYLE
  221. ^ Sauze d'Oulx-Jouvenceaux
  222. ^ Discesa libera femminile e slalom gigante femminile. cfr. Canalone, Cortina d'Ampezzo
  223. ^ Slalom gigante maschile. cfr. Pista Ilio Colli, Pian della Bigontina, Cortina d'Ampezzo
  224. ^ Prova di sci fondo. cfr. Stadio della Neve, Cortina d'Ampezzo
  225. ^ Stadio della Neve, Cortina d'Ampezzo
  226. ^ Pista di Misurina, Misurina
  227. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 1960, vol. 1, p. 80
  228. ^ Prova di maratona maschile. cfr. Arco di Constantino, Roma
  229. ^ Basilica di Massenzio, Roma
  230. ^ a b Comitato olimpico nazionale italiano 1960, vol. 1, p. 84
  231. ^ Prova individuale su strada. cfr. Circuito Grottarossa, Roma
  232. ^ Prova della cronometro a squadra su strada. cfr. Viale Oceano Pacifico, Roma
  233. ^ Prove di scherma individuale e a squadre. cfr. Palazzo dei Congressi, Roma
  234. ^ Palazzo dei Congressi, Roma
  235. ^ Prova di Carabina 300 m tre posizioni. cfr. Scuola di Fanteria dell'Esercito Italiano, Cesano
  236. ^ Terme di Caracalla, Roma
  237. ^ a b Lago Albano, Castel Gandolfo
  238. ^ L'impianto è spesso indicato come localizzato a Passo Corese, poiché in adiacenza al centro abitato di questa località del comune di Fara in Sabina. Però ricade nel comune di Montelibretti.
  239. ^ Prove di equitazione individuale e a squadre. cfr. Centro Federale, Passo Corese
  240. ^ Golfo di Napoli
  241. ^ Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 86-87
  242. ^ Tribune provvisorie per l'evento.
  243. ^ 15 incontri dei gironi di qualificazione maschile (A, B), 2 quarti di finale maschile, 6 incontri dei gironi di qualificazione femminile (A, B), 4 incontri tabellone femminile 5°-8° posto. cfr. Torino Esposizioni, Torino
  244. ^ a b c d e f g h Comitato olimpico nazionale italiano 1956, p. 134-136
  245. ^ a b Attualmente rinominato Stadio Nando Martellini.
  246. ^ Attualmente rinominato Stadio Alfredo Berra.
  247. ^ a b c Comitato olimpico nazionale italiano 2006, vol. 1, pp. 89
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  253. ^ Nata nel 1973, a seguito della fusione tra l'Astro Corsetterie e la Falchi Crescentinese, nel 1974 la Falchi Astro si trasferì da Torino a Montecatini, per poi trasferirsi nuovamente a Pistoia a causa di una grave crisi dirigenziale.
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  259. ^ Serie A, la classifica dei tifosi in Italia: Juve in vetta, l’Inter sorpassa il Milan, su calcioefinanza.it.
  260. ^ Serie A, la classifica dei tifosi: Juve, Milan e Inter in vetta, su calcioefinanza.it.
  261. ^ La classifica dei tifosi in Italia: Juve al top, cresce il Milan, su calcioefinanza.it.
  262. ^ Chi ha più tifosi in Serie A? La Juve doppia Inter e Milan, su calcioefinanza.it.
  263. ^ gazzetta.it, https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/24-08-2019/serie-a-appassionato-tre-tifa-la-juve-ecco-classifica-sostenitori-3401922454501.shtml.
  264. ^ Serie A, la classifica dei tifosi in Italia: Juve in vetta, l’Inter sorpassa il Milan, su calcioefinanza.it.
  265. ^ Serie A, la classifica dei tifosi: Juve, Milan e Inter in vetta, su calcioefinanza.it.
  266. ^ La classifica dei tifosi in Italia: Juve al top, cresce il Milan, su calcioefinanza.it.
  267. ^ Chi ha più tifosi in Serie A? La Juve doppia Inter e Milan, su calcioefinanza.it.
  268. ^ gazzetta.it, https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/24-08-2019/serie-a-appassionato-tre-tifa-la-juve-ecco-classifica-sostenitori-3401922454501.shtml.
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  282. ^ gazzetta.it, https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/24-08-2019/serie-a-appassionato-tre-tifa-la-juve-ecco-classifica-sostenitori-3401922454501.shtml.
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  284. ^ Serie A, la classifica dei tifosi: Juve, Milan e Inter in vetta, su calcioefinanza.it.
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  287. ^ Serie A, la classifica dei tifosi: Juve, Milan e Inter in vetta, su calcioefinanza.it.
  288. ^ La classifica dei tifosi in Italia: Juve al top, cresce il Milan, su calcioefinanza.it.
  289. ^ Serie A, la classifica dei tifosi in Italia: Juve in vetta, l’Inter sorpassa il Milan, su calcioefinanza.it.
  290. ^ Serie A, la classifica dei tifosi: Juve, Milan e Inter in vetta, su calcioefinanza.it.
  291. ^ La classifica dei tifosi in Italia: Juve al top, cresce il Milan, su calcioefinanza.it.
  292. ^ La 9ª tappa Mondovì-Torino allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbero sconfinato in territorio della Francia, in quanto il Colle di Tenda passò ai francesi nel settembre 1947 l'entrata in vigore dei Trattati di Parigi.
  293. ^ La 4ª tappa Oneglia-Mondovì allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbero sconfinato in territorio della Francia, in quanto il Colle di Tenda passò ai francesi nel settembre 1947 l'entrata in vigore dei Trattati di Parigi.
  294. ^ La 2ª tappa Trento-Trieste, allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbe sconfinato in territorio della Slovenia, passando da San Daniele del Carso.
  295. ^ Lo "sprinter,, Oliveri vince la tappa del Giro d'Italia
  296. ^ La 2ª tappa Padova-Portorose e la 3ª tappa Portorose-Bologna allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbero sconfinato in territorio della Slovenia.
  297. ^ Il Giro ciclistico d'Italia
  298. ^ L'8ª tappa Bologna-Trieste, allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbe sconfinato in territorio della Slovenia, passando da Rifembergo.
  299. ^ La 1ª tappa del Giro d'Italia
  300. ^ La 10ª tappa Bologna-Fiume e la 11ª tappa Fiume-Verona allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbero sconfinato in territorio della Slovenia e della Croazia.
  301. ^ La 13ª tappa Treviso-Trieste, allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbe sconfinato in territorio della Slovenia, passando da San Daniele del Carso.
  302. ^ Nel 1930 San Marino figura per la prima volta nel programma annunciato dell'11ª tappa Ancona-Forlì, ma non viene più menzionata nel resoconto di gara.
  303. ^ Littoriale, Il 1932 - VI - Fascicolo: 120
  304. ^ Nel 1933 San Marino era di nuovo sul tracciato originariamente pubblicato per la 12ª tappa Riccione-Bologna, ma alla fine la corsa si disputò lungo la costa.
  305. ^ La 13ª tappa a cronometro Trieste-Gorizia, allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbe sconfinato in territorio della Slovenia, passando da San Daniele del Carso.
  306. ^ La 13ª tappa Treviso-Abbazia e la seguente 14ª tappa Abbazia-Trieste, allora completamente in territorio italiano, oggi avrebbero sconfinato in territorio della Slovenia e della Croazia, dove si trova appunto la città di Abbazia.
  307. ^ Corriere dello Sport 1950 - 31 - Fascicolo: 134
  308. ^ a b Il Territorio Libero di Trieste, o TLT, fu uno stato indipendente previsto dall'articolo 21 del trattato di pace tra l'Italia e gli alleati dopo la fine della seconda guerra mondiale, confinante con l'Italia e la Jugoslavia, nato il 15 settembre 1947 e conclusosi il 5 ottobre 1954 con il ritorno all'Italia di quel territorio.
  309. ^ Esistono prove fotografiche del 1953 con i ciclisti che si dirigono verso Piazza San Pietro. Non è possibile stabilire se siano stati varcati i confini della Città del Vaticano (e se ciò sia avvenuto anche in altri passaggi a Roma precedenti).
  310. ^ Corriere dello Sport 1953 - 34 - Fascicolo: 113
  311. ^ Corriere dello Sport 1954 - 35 - Fascicolo: 129
  312. ^ Corriere dello Sport 1955 - 36 - Fascicolo: 127
  313. ^ Non vi è stato il passaggio dal Principato di Monaco, ma la corsa è transitata dal limitrofo comune francese di La Turbie, cfr. LA TABELLA DI MARCIA
  314. ^ La 17ª tappa partita da Varazze terminò in località Limone Piemonte sul Colle di Tenda che segna il confine tra Italia e Francia, senza tuttavia sconfinare nella nazione francese.
  315. ^ KITTEL in volata vince la 2 ª tappa, sabato 7 maggio, Arnhem-Nijmegen, 190 km DUMOULIN maglia rosa
  316. ^ Giro d’Italia 2017, sedicesima tappa Rovetta-Bormio: come staccare Dumoulin? Attaccare sullo Stelvio per ribaltare tutto
  317. ^ Era previsto lo sconfinamento in Francia nella 20ª tappa Alba-Sestriere, ma le autorità francesi hanno negato il passaggio. cfr. Giro d'Italia, vietato il passaggio in Francia: saltano colle dell'Agnello, Izoard e Monginevro.
  318. ^ La partenza, inizialmente prevista a Borgofranco d'Ivrea, è stata spostata a Le Châble (CHE) a causa di avverse condizioni meteorologiche, cfr. Stefano Villa, Giro d'Italia 2023, il nuovo percorso e l'altimetria della tappa di oggi: cos'è cambiato, le salite e i km tagliati, su OA Sport, 19 maggio 2023. URL consultato il 19 maggio 2023.
  319. ^ Era previsto lo sconfinamento in Svizzera nella 15ª tappa Manerba del Garda-Livigno, ma le autorità svizzere hanno negato il passaggio. cfr. Variazione di percorso dell 15ª tappa, Manerba del Garda-Livigno.
  320. ^ Lombardia
  321. ^ Veneto
  322. ^ Toscana
  323. ^ Emilia-Romagna
  324. ^ Piemonte
  325. ^ Trentino
  326. ^ Campania
  327. ^ Abruzzo
  328. ^ Lazio
  329. ^ Liguria
  330. ^ Marche
  331. ^ Puglia
  332. ^ Friuli
  333. ^ Umbria
  334. ^ Calabria
  335. ^ Sicilia
  336. ^ Basilicata
  337. ^ Molise
  338. ^ Valle d'Aosta
  339. ^ Sardegna