FC Victoria Rosport
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco e Rosso
Dati societari
CittàRosport
NazioneLussemburgo (bandiera) Lussemburgo
ConfederazioneUEFA
Federazione FLF
CampionatoDivision Nationale
Fondazione1928
PresidenteLussemburgo (bandiera) Jean Dondelinger
AllenatoreLussemburgo (bandiera) Carlos Teixeira
StadioVictoriArena
(2 500 posti)
Sito webwww.fcvictoriarosport.lu
Palmarès
Si invita a seguire il modello di voce

Il Football Club Victoria Rosport, meglio noto come FC Victoria Rosport o semplicemente Victoria Rosport, è una società calcistica lussemburghese con sede a Rosport. Fondata nel 1928, milita nella Division Nationale, la massima serie calcistica del Lussemburgo.

Storia

Il Victoria Rosport fu fondato il 1 ottobre 1928 nell'Hotel Blasius, a Rosport. Nel 1930 ottiene lo status professionale, che permette al club di partecipare al campionato nazionale. Nella stagione 1969-1970 il club, in quel tempo allenato da Mischy Wagner, guadagna la promozione nella massima serie lussemburghese per la prima volta nella propria storia. Il massimo risultato in questa serie è il quarto posto avvenuto nella stagione 2004-2005, esito decisivo per la prima qualificazione della squadra in una competizione europea.

Nella stagione 2005-2006 debutta nella Coppa Intertoto contro gli svedesi dell'IFK Göteborg. La partita di andata, giocata in casa, termina 2-1 per gli svedesi[1] e il ritorno, giocata al Gamla Ullevi, termina 3-1 per i padroni di casa[2]. Complessivamente i lussemburghesi vengono eliminati per 5-2, con i gol bandiera di Marc Görres e Fabio Morais Gaspar[3]. Nella stessa stagione termina decimo in campionato. Nella stagione 2007-2008 il Victoria raggiunge per la prima volta la finale della coppa nazionale[4], dove viene sconfitto per 4-1 dal Grevenmacher[5].

Cronistoria

Cronistoria del Football Club Victoria Rosport[6]
  • 1928 - Fondazione del Football Club Victoria Rosport il 1 ottobre.
  • 1931-1932 - 4º in Luxembourg 2. Division.   Retrocesso in Luxembourg 3. Division.
  • 1932-1933 - 4º in Luxembourg 3. Division.
  • 1933-1934 - 2º in Luxembourg 3. Division.
  • 1934-1935 - 5º in Luxembourg 3. Division.
  • 1935-1936 - 3º in Luxembourg 3. Division.
  • 1936-1937 - 5º in Luxembourg 3. Division.
  • 1937-1938 - 2º in Luxembourg 3. Division.   Promosso in Luxembourg 2. Division.
  • 1938-1939 - 6º in Luxembourg 2. Division.
  • 1939-1946 - Sospensione attività sportive per cause belliche.
  • 1946-1947 - 15º in First Division.
  • 1947-1948 - 18º in First Division.
  • 1948-1949 - 12º in First Division.
  • 1949-1950 - 13º in First Division.

  Vince lo Charity Shield (1º titolo).

  Vince la League Cup (1º titolo).
Finalista di FA Cup.
  Vince la FA Cup (1º titolo).

  Vince la Coppa delle Coppe (1º titolo).
Finalista di League Cup.

Vince la Full Members Cup (1º titolo).
Vince la Full Members Cup (2º titolo).

Finalista di FA Cup contro il Manchester United.
  Vince la FA Cup (2º titolo).
  Vince la League Cup (2º titolo).
  Vince la Coppa delle Coppe (2º titolo).
  Vince la Supercoppa UEFA (1º titolo).
Semifinalista di Coppa delle Coppe.
  Vince la FA Cup (3º titolo).
Quarti di finale di Champions League.

  Vince lo Charity Shield (2º titolo).
Primo turno di Coppa UEFA.
Finalista di FA Cup.
Secondo turno di Coppa UEFA.
Primo turno di Coppa UEFA.
Semifinalista di Champions League.
  Vince la League Cup (3º titolo).
Semifinalista di Champions League.
  Vince lo Community Shield (3º titolo).
Ottavi di finale di Champions League.
  Vince la FA Cup (4º titolo).
  Vince la League Cup (4º titolo).
Semifinalista di Champions League.
Finalista di League Cup.
Finalista di Champions League.
  Vince la FA Cup (5º titolo).
Semifinalista di Champions League.
  Vince lo Community Shield (4º titolo).
  Vince la FA Cup (6º titolo).
Ottavi di finale di Champions League.

Quarti di finale di Champions League.
  Vince la FA Cup (7º titolo).
  Campione d'Europa (1º titolo).
Finalista di Supercoppa UEFA 2012 contro l'Atletico Madrid
Finalista della coppa del mondo per club FIFA contro il Corinthians
  Vince l'Europa League (1º titolo).
Finalista di Supercoppa UEFA 2013 contro il Bayern Monaco
Semifinalista di Champions League.

Colori e simboli

Colori

La maglia del centenario fu l'ultima realizzata da Umbro
I colori originari del Chelsea, utilizzati dal 1905 al 1912

Sebbene quasi in tutta la sua storia il Chelsea abbia sempre indossato maglie blu scuro, all'inizio esse erano più tendenti all'azzurro, usato per via dei colori di scuderia dell'allora presidente, Conte di Cadogan. Attorno al 1912 le divise divennero blu reale, e furono affiancate da pantaloncini bianchi e calzettoni ancora blu.[7] Negli anni sessanta, con Tommy Docherty nuovo allenatore, colori di pantaloncini e calze si invertirono, ossia i primi divennero blu e i secondi bianchi: questo perché il tecnico d'allora voleva rendere la divisa della sua squadra unica, diversa da tutte quelle delle altre formazioni inglesi. Questo nuovo kit venne indossato per la prima volta nella stagione 1964-1965.[8] Da allora, i colori casalinghi del Chelsea rimasero invariati, se non per alcuni accorgimenti stilistici.

Per quanto riguarda la divisa da trasferta, il colore tradizionale del club è quasi sempre stato il giallo, anche se ci sono state molte variazioni negli anni, a cominciare proprio dalla prima maglia fuori casa adottata: infatti, essa era a strisce bianche e nere. Per una sola partita (ovvero la semifinale di FA Cup contro lo Sheffield Wednesday), invece, similmente all'Inter, la squadra utilizzò strisce nere e azzurre, ancora una volta negli anni sessanta con Tommy Docherty in panchina.[9] Altre divise diverse da quella gialla furono tre: una verde menta negli anni ottanta, un'altra a quadretti bianchi e rossi e una di color grigio-arancio, tutte e due negli anni novanta. Dal 2008-2009, poi, fu scelto il nero come colore principale della maglia utilizzata in trasferta: per quella stagione, infatti, la divisa fu interamente nera, mentre nel 2009-2010 vide l'intervallarsi di strisce orizzontali gialle e nere, e infine nel 2010-2011 vennero inserite delle sottili linee bianche sul petto (simili a quelle già sperimentate nel 2006-2007), assieme al colore arancio per alcune parti della divisa come i simboli di club e sponsor.

Simboli ufficiali

Stemma

Fin dalla sua fondazione il Chelsea ha avuto cinque stemmi molto diversi l'uno dall'altro. Nel 1905 la società adottò come primo logo il cosiddetto "pensionato di Chelsea", che contribuì alla nascita del soprannome Pensioners e rimase per il mezzo secolo successivo, nonostante non sia mai apparso sulla maglietta. Tale figura fu ispirata dagli ospiti dell'Ospedale Reale di Chelsea, struttura presso la quale alloggiavano ex membri della British Army, che all'epoca costituiva una sorta di simbolo del quartiere.[10]

Nell'ambito del suo progetto di modernizzazione, Ted Drake insistette per rimuovere lo storico simbolo, sostituito per un anno (1952) da un altro emblema, che riportava semplicemente le iniziali del club: C.F.C.[10] Nel 1953 lo stemma cambiò radicalmente in un leone rampante che guarda dietro di sé e tiene uno scettro, simbolo adottato nei successivi tre decenni: questo particolare logo traeva origine dall'emblema dei Conti di Cadogan,[11] allora proprietari del club. In esso comparivano tre rose, che simboleggiavano l'Inghilterra, e due palloni da calcio; fu il primo scudetto che comparve sulle magliette, dato che questa consuetudine iniziò a prender piede nei primi anni sessanta.[10]

Nel 1986, poi, il leone rampante abbandonò temporaneamente il Chelsea, per essere rimpiazzato da uno ruggente, colorato di giallo e che simbolicamente era posto a guardia del club, ancora rappresentato dalle iniziali C.F.C.[10] Successivamente, con l'impulso del neoproprietario Roman Abramovich, la società, per festeggiare il centenario nel 2005, ripristinò il leone con bastone adottato nel 1953, ma rimodernandolo e aggiungendovi tutt'intorno scritte in oro: il nuovo logo riproponeva la storica cornice blu con all'interno due palloni da calcio e due fiori, entrambi dorati. Infine, il simbolo mutò un'ultima volta l'anno seguente, togliendo le scritte esterne e cambiando il colore delle figure nella cornice da oro a rosso.[10]

Inno

La canzone storicamente associata al Chelsea è Blue Is the Colour, pubblicata da Daniel Boone e Rod McQueen il 26 febbraio 1972 e sottoposta ai vertici del club nella stagione 1971-1972. Questo singolo venne ufficialmente adottato in concomitanza con la finale di Carling Cup contro lo Stoke City. La canzone è stata inoltre interpretata parecchie volte anche dai membri della formazione del Chelsea che si sono susseguiti negli anni.[12]

Altri canti relativi al club e intonati dai tifosi nello stadio sono Carefree, We all follow the Chelsea, Ten Men Went to Mow, Zigga Zagga, Hello! Hello! e Celery.[13]

Mascotte

Un altro simbolo del Chelsea, stavolta abbastanza recente, è la sua mascotte ufficiale, chiamata Stamford the Lion (in italiano Stamford il Leone), in onore dello stadio di proprietà del club. Come dice il suo nome, si tratta di un leone che indossa ogni anno la maglia corrente della squadra. I suoi compiti sono principalmente quelli di divertire i tifosi facendo il giro del campo prima delle partite casalinghe della formazione londinese, e di tifare la stessa durante ogni incontro, esibendosi inoltre in buffe esultanze ad ogni suo gol.[14]

Strutture

Stadio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stamford Bridge.
 
Chelsea vs. West Bromwich Albion allo Stamford Bridge il 23 settembre 1905; il Chelsea vinse 1-0

Il Chelsea ha sempre avuto un solo stadio, lo Stamford Bridge, dove gioca sin dalla fondazione. L'impianto fu ufficialmente aperto il 28 aprile 1877. Per i primi 28 anni della sua esistenza fu utilizzato esclusivamente dal London Athletics Club come arena per le gare di atletica e non per il calcio. Nel 1904 il campo fu rilevato dall'imprenditore Gus Mears e dal fratello Joseph, che aveva precedentemente acquistato un ulteriore pezzo di terreno (precedentemente un grande orto) con l'obiettivo di impiegare l'intera area di 51000 per la costruzione di un campo da calcio.[15]

Lo Stamford Bridge fu progettato per la famiglia Mears dal famoso architetto Archibald Leitch.[16] La stessa famiglia propose poi di affittare lo stadio al Fulham, che però rifiutò la proposta. A causa di ciò, i proprietari decisero di fondare personalmente una nuova squadra, la quale si sarebbe servita dello stadio appena realizzato. Questo fatto rappresentò una grossa novità, poiché molti dei club nati prima avevano cercato soltanto in un secondo momento un terreno su cui poter giocare. Ad ogni modo, dato che nel quartiere c'era già un club di nome Fulham, i fondatori, dopo aver escluso nomi come Kensington FC, Stamford Bridge FC e London FC,[17] decisero di adottare per la nuova squadra il nome del quartiere adiacente, Chelsea.

Inizialmente, lo Stamford Bridge aveva la forma di un ovale aperto, era provvisto di tribuna coperta e aveva una capienza di circa 100 000 spettatori.[15] Gli anni trenta videro poi la costruzione di una gradinata nella parte sud e di una copertura che riparava un quinto di essa. Con il tempo, a quest'ultima venne attribuito il nome di Shed End, divenendo oltretutto il principale punto di ritrovo dei tifosi del Chelsea più fedeli e più caldi, specialmente durante gli anni sessanta, settanta e ottanta. Si suppone che questo soprannome fosse stato determinato facendo riferimento al tetto, somigliante ad una lamiera di ferro ondulata.[15]

 
La East Stand durante un match del 2006. I costi di costruzione di questa tribuna furono alla base di molti dei problemi finanziari del Chelsea durante gli anni settanta e ottanta

Durante gli anni sessanta e settanta, i proprietari del club avviarono la modernizzazione che prevedeva 50 000 posti a sedere.[15] I lavori cominciarono sulla East Stand negli anni settanta, ma i costi elevati gravarono moltissimo sull'economia del club, il quale si ritrovò così costretto a vendere la proprietà fondiaria a promotori immobiliari. Dopo una lunga battaglia legale, i lavori di rinnovamento furono ripresi a metà degli anni novanta, assicurando al Chelsea un futuro nel proprio stadio d'origine.[15] Le parti nord, ovest e sud del terreno furono poi convertite in tribune con posti a sedere e avvicinate di più al campo, un processo completato nel 2001.

Il campo dello Stamford Bridge, la proprietà fondiaria, i tornelli e i diritti sul nome Chelsea appartengono al Chelsea Pitch Owners, un'organizzazione no-profit creata per assicurarsi che lo stadio non sarebbe stato mai più venduto ad altri promotori, dato che i suoi azionisti sono proprio i fan del club. Inoltre, nel caso in cui la squadra venisse spostata in un altro stadio, i nuovi acquirenti non potrebbero più usare lo stesso nome.[18]

Negli ultimi tempi, il club si è detto favorevole ad aumentare la capienza dell'impianto, per portarla ad oltre 50 000 spettatori. Ad ogni modo, poiché lo stadio è collocato in un'area con molti edifici, di fronte ad una via principale e accanto a due linee ferroviarie, i fan possono avere accesso all'impianto solo attraverso l'entrata di Fulham Road, e dunque un'espansione si rivelerebbe molto difficile da attuare.[19] Per questo motivo si è vociferato di un possibile spostamento dello stadio del Chelsea presso altre aree, come l'Earls Court Exhibition Centre, la centrale elettrica di Battersea,[20] o le Chelsea Barracks, caserme dismesse dal Ministero della Difesa, ma il club ha espresso il desiderio di rimanere nella sua sede attuale.[21]

Società

 
Roman Abramovich, presidente del F.C. Public Limited Company e patron del Chelsea

Il Chelsea Football Club è gestito interamente dal Chelsea F.C. Public Limited Company, società controllata dal miliardario russo Roman Abramovich.[22]

Le strutture e i beni fondiari del club, come ad esempio lo stadio di Stamford Bridge e il Chelsea Training Ground sono di proprietà del Chelsea Pitch Owners, società gestita dai tifosi del club.

Dopo dieci anni di partnership con Samsung sulle maglie ci sarà il marchio Yokohama, accordo record da 275 milioni di euro.[23]

Abbigliamento tecnico
Sponsor ufficiale


Impegno nel sociale

Come altre società, anche il Chelsea, soprattutto negli ultimi anni, si è adoperato nel sociale, specialmente nella lotta contro il razzismo: nota è, infatti, la sua adesione a campagne ufficiali della UEFA quali Kick Racism Out of Football (in italiano Calcia il Razzismo fuori dal Calcio) e Show Racism the Red Card (Mostra al Razzismo il Cartellino Rosso).[22]

Settore giovanile

Come ogni società professionistica, anche il Chelsea ha il proprio settore giovanile. La squadra delle riserve del club, la quale fa da tramite tra la formazione principale e la primavera della società, milita nella divisione sud della FA Premier Reserve League, il massimo campionato inglese a livello giovanile, senza essere però mai riuscita a vincerlo. La rosa delle riserve consiste in calciatori Under-21 provenienti sia dal vivaio dei Blues sia da altri club, rimpiazzati occasionalmente in vista di un incontro (soprattutto a causa di un infortunio) da membri della prima squadra non convocati dal proprio manager. Dall'agosto 2009, il loro allenatore è Steve Holland, e dall'11 maggio 2007 giocano le proprie partite casalinghe nello stadio di Griffin Park.[24]

La primavera del club, invece, è conosciuta a livello internazionale per aver sempre ottenuto dei buoni risultati fin da prima della rivoluzione apportata da Roman Abramovich e José Mourinho. Infatti, sono molti i calciatori cresciuti nelle giovanili del Chelsea, tra i quali ricordiamo l'attuale capitano della formazione londinese, John Terry. Al contrario delle riserve, la squadra primavera è allenata da Dermot Drummy, e gioca i propri incontri casalinghi nel Chelsea Training Ground a Cobham. L'intero settore giovanile dei Blues è sotto l'egida del danese Frank Arnesen, direttore sportivo del club londinese.[25] Inoltre, i giovani del club hanno conquistato tre FA Youth Cup (1960, 1961 e 2010), e sono arrivati secondi nelle edizioni del 1958 e del 2008.

Allenatori e presidenti

Allenatori

  Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori del Chelsea Football Club.

Sono 31 gli allenatori che in tutta la storia del Chelsea si sono seduti sulla sua panchina, dei quali solamente 3 hanno ricoperto anche il ruolo di manager.

Il tecnico che per più tempo ha condotto la squadra è stato lo scozzese David Calderhead, il quale l'ha guidata per 26 anni consecutivi, disputando complessivamente 966 partite senza però conquistare trofei.[26] L'allenatore più vincente è stato, invece, il portoghese José Mourinho, che può vantare nel proprio palmarès due Premier League (2004-2005 e 2005-2006), due Carling Cup (2004-2005 e 2006-2007), una FA Cup (2006-2007) e un FA Community Shield (2005-2006).

Nel seguente elenco sono riportati gli allenatori che hanno vinto almeno un trofeo con il club londinese.

Nome Periodo Trofei
  Ted Drake 1952-1961 First Division, Charity Shield
  Tommy Docherty 1962-1967 League Cup
  Dave Sexton 1967-1974 FA Cup, Coppa delle Coppe
  John Neal 1981-1985 Second Division
  John Hollins 1985-1988 Full Members Cup
  Bobby Campbell 1988-1991 Second Division, Full Members Cup
  Ruud Gullit 1996-1998 FA Cup
  Gianluca Vialli 1998-2000 League Cup, FA Cup, Coppa delle Coppe, 2 Charity Shield, Supercoppa UEFA
  José Mourinho 2004-2007 2 Premier League, 2 League Cup, FA Cup, Community Shield
  Guus Hiddink 2009 FA Cup
  Carlo Ancelotti 2009-2011 Premier League, FA Cup, Community Shield
  Roberto Di Matteo 2012 FA Cup, Champions League
  Rafael Benítez 2012-2013 Europa League

Presidenti

 
Bruce Buck, attuale presidente della società londinese, in carica dal 2004

Dal 1905, anno della fondazione del club, il Chelsea ha avuto in totale 10 presidenti. Il primo di essi fu l'inglese Claude Kirby,[27] che ricoprì tale carica fino alla sua morte, avvenuta nel 1935: egli condusse la società londinese per trent'anni, divenendo inoltre il presidente più longevo della sua storia. L'attuale massimo dirigente è, invece, l'americano Bruce Buck, socio d'affari del proprietario Roman Abramovich, che guida la società dal 2004.[28]

Una curiosità è che la principale famiglia adoperatasi in favore del Chelsea fu quella dei Mears: infatti, oltre ai fratelli Gus e Joseph, fondatori del club, si impegnarono in qualità di presidenti Joe e il figlio Brian, entrambi vincitori di alcuni trofei.[29]

La seguente tabella riporta tutti i presidenti che hanno vinto almeno un trofeo durante il loro mandato.[30]

Nome Periodo Trofei
  Joe Mears 1940-1966 First Division, Charity Shield, League Cup
  Brian Mears 1969-1981 FA Cup, Coppa delle Coppe
  Ken Bates 1982-2004 2 Second Division, 2 Full Members Cup, 2 FA Cup, League Cup, Coppa delle Coppe, Charity Shield, Supercoppa UEFA
  Bruce Buck 2004- 3 Premier League, 2 League Cup, 4 FA Cup, 2 Community Shield, Champions League, Europa League

Giocatori

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).
 
Gianfranco Zola ha passato sette stagioni al Chelsea, disputando 229 partite e realizzando 59 gol[31]
 
John Terry, oltre ad essere l'attuale capitano del Chelsea, ha vinto per due volte il premio come giocatore dell'anno

Miglior giocatore della storia

Il 19 dicembre 2007 un sondaggio promosso dalla Professional Footballers' Association ha insignito l'italiano Gianfranco Zola del premio come miglior giocatore che abbia mai vestito la maglia dei Blues.[31] Magic Box, chiamato così dagli ex tifosi londinesi,[32] già votato giocatore dell'anno per due volte, col Chelsea ha vinto due FA Cup, una Carling Cup, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea.[31]

Giocatori dell'anno

Verso la fine di ogni mese di maggio dal 1967, il Chelsea premia quello che, secondo i pareri di dirigenti e tifosi, è stato il tesserato che più di tutti ha fatto la differenza durante la stagione appena trascorsa. Con le sue tre vittorie datate 2004, 2005 e 2009, è Frank Lampard il giocatore a cui è stato consegnato più volte in assoluto questo premio.[33]

Anno Vincitore
1967   Peter Bonetti
1968   Charlie Cooke
1969   David Webb
1970   John Hollins
1971   John Hollins
1972   David Webb
1973   Peter Osgood
1974   Gary Locke
1975   Charlie Cooke
1976   Ray Wilkins
1977   Ray Wilkins
1978   Micky Droy
1979   Tommy Langley
1980   Clive Walker
1981   Petar Borota
1982   Mike Fillery
 
Anno Vincitore
1983   Joey Jones
1984   Pat Nevin
1985   David Speedie
1986   Eddie Niedzwiecki
1987   Pat Nevin
1988   Tony Dorigo
1989   Graham Roberts
1990   Ken Monkou
1991   Andy Townsend
1992   Paul Elliott
1993   Frank Sinclair
1994   Steve Clarke
1995   Erland Johnsen
1996   Ruud Gullit
1997   Mark Hughes
1998   Dennis Wise
 
Anno Vincitore
1999   Gianfranco Zola
2000   Dennis Wise
2001   John Terry
2002   Carlo Cudicini
2003   Gianfranco Zola
2004   Frank Lampard
2005   Frank Lampard
2006   John Terry
2007   Michael Essien
2008   Joe Cole
2009   Frank Lampard
2010   Didier Drogba
2011   Petr Čech
2012   Juan Mata
2013   Juan Mata
2014   Eden Hazard

Legends

In un elenco presente sul proprio sito internet, il Chelsea ha decretato quali tra i suoi ex giocatori sono universalmente riconosciuti come Legends (Leggende) del club.[34]

Vincitori di titoli

Campioni del mondo

Qui sono riportati i giocatori che, durante il loro periodo al Chelsea, hanno vinto un campionato mondiale:[35]

Campioni d'Europa

Qui sono riportati i giocatori che, durante il loro periodo al Chelsea, hanno vinto un campionato europeo:

Il Chelsea e le Nazionali di calcio

Essendosi affermato soltanto in epoca recente come club di vertice nel panorama calcistico mondiale, prima degli anni novanta il Chelsea non ha mai annoverato tra i propri ranghi molti giocatori convocati dalle rispettive Nazionali, come testimoniano anche i risultati che in pochi hanno ottenuto con le proprie selezioni. I calciatori dei Blues campioni del mondo furono l'inglese Peter Bonetti (Inghilterra 1966) e i francesi Marcel Desailly e Frank Lebœuf (entrambi a Francia 1998).[35] In ambito continentale, invece, campioni d'Europa furono gli stessi Desailly e Lebœuf, insieme al connazionale Didier Deschamps, a Belgio e Paesi Bassi 2000,[36] e gli spagnoli Fernando Torres e Juan Mata a Polonia e Ucraina 2012, mentre vincitore della Coppa America fu soltanto il brasiliano Alex (Venezuela 2007).[37] Infine, vincitori della Confederations Cup furono di nuovo i transalpini Lebœuf e Desailly, col compagno William Gallas. Il primo trionfò solo a Corea del Sud e Giappone 2001, l'ultimo a Francia 2003 e il secondo in entrambe.[38]

Anche dai dati statistici delle vittorie in ambito internazionale si evince che, oltre che alla Nazionale inglese, il Chelsea ha principalmente fornito giocatori pure a quella francese. Inoltre, essendo da anni una squadra tradizionalmente composta anche da calciatori di diversi Stati, ha tutt'oggi o ha avuto un buon numero di rappresentanti brasiliani, spagnoli, italiani, ivoriani, olandesi, portoghesi e serbi.

Il Chelsea nella cultura di massa

Nel 1930, il Chelsea partecipò ad uno dei primi film sul calcio, The Great Game.[39] Jack Cock, un attaccante del club londinese di quei tempi, fu la star della pellicola, le cui scene vennero girate più volte a Stamford Bridge, specialmente sul campo, nella sala conferenze e negli spogliatoi. Comparvero anche altri giocatori famosi come Andrew Wilson, George Mills e Sam Millington.[40] Il Chelsea ha anche figurato in vari film sugli hooligan, il più recente The Football Factory.[41]

Fino agli anni cinquanta, il club mantenne pure accordi di lunga durata per spettacoli di music-hall, grazie ai quali riuscì ad ingaggiare diversi attori, come ad esempio George Robey.[42] Questa collaborazione culminò con l'uscita nel 1933 di una canzone demenziale intitolata ironicamente On The Day That Chelsea Went and Won The Cup (Il giorno in cui il Chelsea vincerà la Coppa), nella quale vengono narrate divertenti situazioni dell'ipotetico giorno in cui il team avrebbe vinto la FA Cup.[43]

Per quanto riguarda altre canzoni, la famosa Blue Is the Colour venne pubblicata per la prima volta nel 1972, grazie anche alla collaborazione di alcuni calciatori della squadra, i quali prestarono la propria voce per la sua realizzazione. Appena uscito, il nuovo inno ufficiale della formazione londinese riuscì a raggiungere il numero cinque nella classifica dei single inglesi del tempo.[44] La stessa canzone, divenuta così molto popolare, venne cambiata in White is the Colour dai Vancouver Whitecaps, che la adottarono in questa forma come proprio inno.

In occasione della finale di FA Cup del 1997, la canzone Blue Day venne cantata dal noto Suggs, cantante dei Madness, e dai membri della squadra, raggiungendo stavolta il ventiduesimo posto nella classifica inglese.[45]

La rockstar canadese Bryan Adams, grande tifoso del Chelsea, ha dedicato al club la canzone We're gonna win presente nell'album 18 til I Die.[46]

Palmarès

Il Chelsea può esibire in bacheca il maggior numero di trofei internazionali, cinque, conquistati da una squadra londinese. Inoltre, è uno dei club attualmente settimi nella classifica dei vincitori del campionato inglese, potendo vantare quattro titoli nazionali, due dei quali consecutivi (2004-2005 e 2005-2006). Il Chelsea, poi, durante tutta la sua storia si è aggiudicato 7 FA Cup, piazzandosi nella stagione 2011-2012 al quarto posto nella classifica dei plurivincitori della competizione, al pari di Aston Villa e Liverpool. Per quanto riguarda la Carling Cup, invece, la formazione londinese ha conquistato tale trofeo quattro volte, raggiungendo nel 2006-2007 la terza posizione tra i vincitori di tutti i tempi, assieme, attualmente, a Nottingham Forest, Tottenham e Manchester United. Infine, il Chelsea si è imposto per quattro volte nel Charity Shield ora Community Shield, senza mai giungere a condividerlo con una delle squadre affrontate. Dopo l'ultimo successo all'inizio della stagione 2009-2010, ha raggiunto il Wolverhampton Wanderers al sesto posto tra i pluridetentori della supercoppa inglese. Nella stagione 2009-2010 è stato il settimo club inglese a centrare il double, ovvero la vittoria contemporanea del campionato e della FA Cup.

Secondo l'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, che aggiorna i propri dati il 31 dicembre di ogni anno, il Chelsea occupa il terzo posto tra le top 20 dell'annata 2008-2009, ed è decima nella classifica dei migliori club del mondo dal 1991 al 2008.[47]

Competizioni nazionali

1954-1955, 2004-2005, 2005-2006, 2009-2010
1969-1970, 1996-1997, 1999-2000, 2006-2007, 2008-2009, 2009-2010, 2011-2012
1964-1965, 1997-1998, 2004-2005, 2006-2007
1955, 2000, 2005, 2009
1985-1986, 1989-1990

Competizioni internazionali

2011-2012
1970-1971, 1997-1998
2012-2013
1998

Competizioni giovanili

1959-1960, 1960-1961, 2009-2010, 2013-2014

Altri piazzamenti

  • Campionato inglese
Secondo posto: 2003-2004, 2006-2007, 2007-2008, 2010-2011
  • Coppa d'Inghilterra
Finalista: 1914-1915, 1966-1967, 1993-1994, 2001-2002
  • Coppa di Lega inglese
Finalista: 1971-1972, 2007-2008
  • Community Shield
Finalista: 1970, 1997, 2006, 2007, 2010, 2012
1983-1984, 1988-1989
Finalista: 2012, 2013
Finalista: 2007-2008
Finalista: 1937
  • FA Youth Cup
Finalista: 1957-1958, 2007-2008
Finalista: 2012

Statistiche e record

  Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record del Chelsea Football Club.

Partecipazione ai campionati

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
First Division
FA Premier League
78 1907-1908 2013-2014
Second Division 19 1905-1906 1988-1989

Statistiche di squadra

 
Frank Lampard, terzo giocatore per presenze e miglior marcatore di sempre nella storia dei Blues

Ufficialmente il record di affluenza dello Stamford Bridge è di 82 905 spettatori (accorsi per il derby con l'Arsenal del 12 ottobre 1935), il quale rappresenta anche il record di spettatori per una partita di Football League.[48] Il record di presenze per una partita della FA Cup è invece di 77 952 spettatori, registrato in occasione della partita giocata al quarto turno contro lo Swindon Town, il 13 aprile 1911.[48] Comunque si stima che il 13 novembre 1945 oltre 100 000 fan abbiano assistito ad un'amichevole contro il team sovietico della Dinamo Mosca.[49] La modernizzazione dello Stamford Bridge durante gli anni novanta impedisce che il record possa essere superato in futuro. L'attuale capienza dello Stamford Bridge è di 41 837 persone.[50]

Nella prima partita della stagione 2007-2008, contro il Birmingham City, il Chelsea ha stabilito il record di imbattibilità casalinga in Premier League (64 partite).[51] La striscia si è protratta fino a 86 partite casalinghe senza perdere (4 anni e 8 mesi) e si è interrotta con la sconfitta interna subita dal Liverpool (0-1) il 26 ottobre 2008.

Inoltre, nell'annata 2004-2005 il Chelsea ha conseguito numerosi primati sia a livello inglese che europeo: ha infatti conquistato il record del maggior numero di punti ottenuti in una sola stagione (95), del minor numero di gol subiti (15), del più alto numero di vittorie (29), del più alto numero di partite giocate senza subire nemmeno una rete (25) e del maggior numero di partite consecutive terminate con la propria rete inviolata (6).[52]

Dal campionato 2008-2009 il Chelsea può anche fregiarsi del record del maggior numero di vittorie consecutive in trasferta: esse sono 11, e sono comprese nel periodo che va dal 5 aprile 2008 al 6 dicembre 2008.[53] All'inizio della stagione successiva, poi, la squadra ha conseguito altri importanti risultati statistici sotto la guida di Carlo Ancelotti: la formazione londinese, infatti, è stata l'unica nella storia del calcio inglese a vincere per otto anni consecutivi la prima partita di campionato, e ha inoltre migliorato il precedente record di José Mourinho, conquistando sei vittorie consecutive sempre a partire dalla prima di Premier League, contro le quattro dell'allenatore portoghese.[54] Alla fine della medesima annata, poi, il Chelsea, con 103 reti segnate, ha totalizzato il record di gol in una sola stagione del campionato inglese. Inoltre, curiosamente, la medesima squadra è risultata la più "anziana" di sempre a vincere la prima divisione britannica, con una media di 29 anni per giocatore.[55]

Il Chelsea è stato inoltre protagonista di numerose "prime" del calcio inglese:

  • Assieme all'Arsenal è stata la prima squadra ad utilizzare i numeri sul dorso della maglia, il 25 agosto 1928 nella partita contro lo Swansea Town;[56]
  • Il Chelsea è stata la prima squadra a spostarsi in aereo per una partita in trasferta, allorquando ha affrontato il Newcastle il 19 aprile 1957;[57]
  • È stata la prima squadra della First Division ad aver giocato di domenica, contro lo Stoke City, il 27 gennaio 1974;
  • Il 26 dicembre 1999 il Chelsea è diventato il primo club inglese a schierare in campo una formazione titolare composta completamente da stranieri, in una sfida valida per la Premier League contro il Southampton;[58]
  • Il 19 maggio 2007 ha conquistato la prima FA Cup presso il nuovo Wembley Stadium,[59] dopo aver vinto anche l'ultima FA Cup nel vecchio Wembley;[60]
  • Infine, in tutti i campionati sinora disputati, il Chelsea ha terminato la stagione in ogni posizione della classifica (dalla prima all'ultima) almeno una volta.[61]

Statistiche individuali

Il giocatore con più presenze con la maglia del Chelsea è l'ex capitano Ron Harris, che dal 1961 al 1980 giocò un totale di 795 partite.[62] Tra i membri attuali della squadra, quello sceso maggiormente in campo è invece il vicecapitano Frank Lampard.[63] Il giocatore del Chelsea col maggior numero di partite disputate nella propria nazionale è il francese Marcel Desailly (116).[64] Per quanto concerne i portieri, quello che è apparso più volte tra i pali della formazione londinese è Peter Bonetti, contemporaneo di Harris, con 729 presenze dal 1959 al 1979.[65]

Il miglior marcatore del Chelsea di tutti i tempi è Frank Lampard, con 211 gol in 648 partite dal 2001 al 2014.[62] Sono stati otto gli altri giocatori capaci di segnare più di 100 reti, in ordine cronologico: George Hilsdon (1906-1912), George Mills (1929-1939), Roy Bentley (1948-1956), Jimmy Greaves (1957-1961), Bobby Tambling (1959-1970), Peter Osgood (1964-1974 e 1978-1979), Kerry Dixon (1983-1992) e Didier Drogba (2004-2012). Greaves detiene, invece, il primato del maggior numero di gol totalizzati in una sola stagione: 43 durante il campionato 1960-1961.

Elenchi aggiornati il 22 luglio 2014.[33]

 
Record di presenze
 
Record di reti


Tifoseria

Storia

Il Chelsea detiene la quinta posizione nella classifica dei club inglesi che hanno ospitato nel proprio stadio il maggior numero di tifosi,[66] e regolarmente attrae all'incirca 40 000 spettatori a partita. Inoltre, nella stagione 2008-2009 ha ottenuto un ulteriore quinto posto con una media di 41 464 tifosi.

File:Chelsea-Pub-Taschkent.JPG
Murales raffigurante la squadra del centenario, realizzato da alcuni tifosi uzbeki

Durante gli anni settanta e ottanta, i tifosi dei Blues vennero a lungo associati al fenomeno degli hooligan. Gruppi di hooligan, originariamente chiamati Chelsea Shed Boys, denominati in seguito Chelsea Headhunters, furono noti a livello nazionale per violenze contro gruppi organizzati di altre squadre, come ad esempio quello del West Ham United, l'Inter City Firm, e quello del Millwall, il Millwall Bushwackers, perpetrate sia durante che dopo i vari match.[67] L'incremento del fenomeno negli anni ottanta portò il patron Ken Bates a proporre di erigere una rete elettrica per evitare che gli hooligan invadessero i posti riservati agli avversari: la proposta venne ritenuta inappropriata dal GLC.[68] Dagli anni novanta ci fu una forte diminuzione di violenze a Stamford Bridge, soprattutto grazie ad interventi come la presenza di un maggior numero di forze di polizia impegnate e l'installazione di telecamere a circuito chiuso.[69] Gli Headhunters, oltre che per i vari atti vandalici che li videro protagonisti negli anni passati, sono ancora oggi noti per la loro vicinanza all'ideologia fascista,[70] più volte dimostrata con raffigurazioni di croci celtiche ed altri simboli adottati dai movimenti di estrema destra.[71]

Gemellaggi e rivalità

Gemellaggi

Ufficialmente in Inghilterra tra i tifosi organizzati del Chelsea e quelli delle altre squadre non risultano rapporti di amicizia. Gli unici gemellaggi esistenti sono quattro, e sono stati stipulati con gli italiani della Lazio e dell'Hellas Verona, soprattutto per motivi di affinità di vedute politiche, l'amicizia più importante è quella con le ex Brigate Gialloblu del Verona risalente alla seconda metà degli anni 70', quando ad alcuni membri delle Brigate fu concesso di esporre il loro striscione nella temutissima "Shed" dei tifosi inglesi.[71] con gli olandesi del Vitesse, con i nordirlandesi del Linfield e con gli scozzesi dei Rangers. Queste ultime due tifoserie, unite ai londinesi grazie al colore simile che caratterizza tutte e tre le maglie, formano assieme a loro il gruppo dei Blues Brothers.[72]

Rivalità

  Lo stesso argomento in dettaglio: Derby di Londra.
 
Chelsea-Tottenham Hotspur, 11 marzo 2006

I supporter del Chelsea vivono un'accesa rivalità soprattutto con alcune squadre concittadine, tra le quali spicca soprattutto il Fulham, per ragioni storiche e logistiche. I Cottagers, infatti, sono la squadra del quartiere di Fulham, confinante con quello di Chelsea, e lo Stamford Bridge si trova proprio nel vicino distretto. Nonostante i citati fattori, questa stracittadina ha perso via via importanza col trascorrere degli anni, anche perché i due team hanno militato spesso in serie diverse.[73] Ultimamente, soprattutto per via dei parecchi scontri diretti tra le due formazioni, secondo alcuni sondaggi effettuati da Planetfootball.com la sfida più sentita dai tifosi del Chelsea è ormai quella coi cugini dell'Arsenal, seguita da quella col Tottenham e, a livello nazionale, con il Manchester United.[73] La rivalità con gli Spurs del Tottenham pare essere nata dopo la finale della FA Cup 1967. Quella col Manchester, invece, è stata alimentata da varie polemiche tra Sir Alex Ferguson, manager dei Red Devils, e José Mourinho, allenatore della squadra londinese tra il 2004 ed il 2007: motivo delle accese discussioni tra i due fu l'attacco che Ferguson mosse nei confronti del patron Roman Abramovič, accusato di rovinare il calcio con i troppi acquisti e i troppi soldi spesi per avere una squadra competitiva. Mourinho non mancò di rispondere sonoramente alle accuse, innescando così una lunga polemica.

Inoltre, una forte rivalità ancora a livello nazionale divide il Chelsea dal Leeds United: essa è dovuta a numerosi incontri disputati tra i due team negli anni sessanta e settanta, uno tra tutti la finale di FA Cup del 1970, vinta dai Blues.[74] Anche il Liverpool di Rafa Benìtez si è aggiunto negli ultimi tempi alla schiera delle grandi rivali inglesi del Chelsea, soprattutto dopo le doppie sfide in UEFA Champions League che hanno contrapposto i Reds di Liverpool ai Blues di Londra: la più nota e discussa partita tra le due formazioni fu una delle due semifinali della Champions League 2004-2005, durante la quale Luis García segnò un gol reputato inesistente da Mourinho, che comunque condannò la sua squadra all'eliminazione dal prestigioso torneo.[75] Esiste poi una mini-rivalità con gli spagnoli del Barcellona a causa della contestatissima semifinale della Champions League nel 2009, in quanto il Barcellona riuscì ad andare in finale grazie al gol allo scadere di Andres Iniesta contornato da scelte discutibili dell'arbitro Øvrebø che, a detta dei giocatori, furono sfavorevoli al Chelsea.[76]

Rivalità italiane

  • Vicenza: rivalità nata nella semifinale della Coppa delle Coppe 1997-1998 e dal gemellaggio Verona-Chelsea

Organico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chelsea Football Club 2014-2015.

Rosa

Rosa aggiornata al 2 febbraio 2015.[77]

N. Ruolo Calciatore
  P Petr Čech
  D Branislav Ivanović
  D Filipe Luís
  C Cesc Fàbregas
  D Kurt Zouma
  D Nathan Aké
  C Ramires
  C Oscar
  C Eden Hazard
  A Didier Drogba
  C John Obi Mikel
  P Thibaut Courtois
N. Ruolo Calciatore  
  A Loïc Rémy
  A Diego Costa
  C Nemanja Matić
  C Willian
  C Juan Cuadrado
  D Gary Cahill
  D John Terry (capitano)
  D César Azpilicueta
  D Andreas Christensen
  C Ruben Loftus-Cheek
  P Jamal Blackman

Staff tecnico

Organigramma aggiornato al 21 novembre 2012.[22][78]

 
Staff dell'area amministrativa
 
Staff dell'area tecnica
  •   Jose Mourinho - Allenatore
  •   Steve Holland - Allenatore in 2ª
  •   Michael Emenalo - Direttore tecnico
  •   Rui Faria - Preparatore atletico
  •   Silvino Louro - Preparatore dei portieri
  •   Jose Morais - Osservatore
  •   Paco Biosca - Responsabile settore medico
  •   Dermot Drummy - Allenatore delle riserve
  •   Adrian Viveash - Allenatore della primavera
  •   Neil Bath - Allenatore delle giovanili
  •   James Melbourne - Assistente di campo

Note

  1. ^ Victoria Rosport 1-2 IFK Göteborg, calcio.com, 18 giugno 2005.
  2. ^ IFK Göteborg 3-1 Victoria Rosport, calcio.com, 25 giugno 2005.
  3. ^ Storico nei confronti :: IFK Goteborg vs Victoria Rosport, calciozz.it.
  4. ^ (LB) FC Victoria beweist Nervenstärke (PDF), fcvictoriarosport.lu.
  5. ^ (LB) Grevenmacher feiert vierten Pokalerfolg (PDF), fcvictoriarosport.lu.
  6. ^ Statistiche del FC Victoria Rosport
  7. ^ Glanvill, pag. 212.
  8. ^ Mears, p. 42.
  9. ^ La divisa dell'Inter venne indossata per una semifinale di FA Cup contro lo Sheffield Wednesday, il 23 aprile 1966, in Mears, p. 58.
  10. ^ a b c d e (EN) Club Badges, su chelseafc.com. URL consultato il 4 ottobre 2009.
  11. ^ (EN) Chelsea Metropolitan Borough Council, su civicheraldry.co.uk. URL consultato il 4 ottobre 2009.
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore cita|Glanvill|pp. 143-157
  13. ^ (EN) Scott Murray, Fans sent spinning after tossing salad, Guardian, 17 aprile 2002. URL consultato il 4 ottobre 2009.
  14. ^ (EN) Interview with Stamford the Lion (Chelsea FC mascot), scribd.com, 8 marzo 2008. URL consultato il 17 luglio 2010.[collegamento interrotto]
  15. ^ a b c d e (EN) Stadium History, su chelseafc.com. URL consultato il 7 agosto 2008.[collegamento interrotto]
  16. ^ Glanvill, pp. 69-71.
  17. ^ Glanvill, p. 55.
  18. ^ Glanvill, pp. 91-92.
  19. ^ Glanvill, p. 76.
  20. ^ (EN) Chelsea plan Bridge redevelopment, bbc.co.uk, 20 gennaio 2006. URL consultato il 7 agosto 2008.
  21. ^ (EN) Kenyon confirms Blues will stay at Stamford Bridge, RTÉ Sport, 12 aprile 2006. URL consultato il 7 agosto 2008.[collegamento interrotto]
  22. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Info
  23. ^ Matteo Perri, Chelsea, sponsor record da 275 milioni con Yokohama, su passionemaglie.it.
  24. ^ (EN) The Reserves, su chelseafc.com. URL consultato il 7 ottobre 2009.[collegamento interrotto]
  25. ^ (EN) Frank Arnesen, su chelseafc.com. URL consultato il 7 ottobre 2009.[collegamento interrotto]
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  27. ^ (EN) New York Blues - Blue News, su freewebs.com. URL consultato il 14 febbraio 2010.
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  29. ^ (EN) Rick Glanvill, Former chairman Brian Mears dies, chelseafc.com, 31 luglio 2009. URL consultato il 14 febbraio 2010.
  30. ^ Claude Kirby è presente poiché presidente fondatore della squadra
  31. ^ a b c Zola miglior calciatore della storia del Chelsea, in gazzetta.it, 19 dicembre 2007. URL consultato l'8 gennaio 2010.
  32. ^ Zola al West Ham, “Magic Box” torna a Londra, sky.it, 9 settembre 2008. URL consultato l'8 gennaio 2010.
  33. ^ a b (EN) Players, su chelseafc.com. URL consultato il 10 novembre 2009.[collegamento interrotto]
  34. ^ (EN) Legends, su chelseafc.com. URL consultato l'11 agosto 2010.
  35. ^ a b Tutte le informazioni sui campioni del mondo sono consultabili nelle singole sezioni sulle varie edizioni del Campionato del Mondo (EN) Previous FIFA World Cups, su fifa.com. URL consultato il 12 gennaio 2010.
  36. ^ (EN) France win Euro 2000, bbc.co.uk, 2 luglio 2000. URL consultato il 19 luglio 2010.
  37. ^ (ES) ¡Brasil Campeón de América!, conmebol.com, 15 luglio 2007. URL consultato il 19 luglio 2010.[collegamento interrotto]
  38. ^ Tutte le informazioni sui vincitori della Confederations Cup sono consultabili nelle singole sezioni sulle varie edizioni della competizione (EN) Tournaments, su fifa.com. URL consultato il 19 luglio 2010.
  39. ^ (EN) The Great Game, su imdb.com. URL consultato il 28 settembre 2008.
  40. ^ Glanvill, pp. 120-121.
  41. ^ (EN) Steve Hawkes, Football firms hit the film circuit, bbc.co.uk, 10 maggio 2004. URL consultato il 28 settembre 2008.
  42. ^ (EN) David Lacey, Di Canio has last laugh at Chelsea comedy store, in guardian.co.uk, 20 settembre 2002. URL consultato il 29 giugno 2009.
  43. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore glanville
  44. ^ (EN) Blue Is The Colour, su chartstats.com, Chart Stats. URL consultato il 29 giugno 2009.[collegamento interrotto]
  45. ^ (EN) Blue Day, su chartstats.com, Chart Stats. URL consultato il 29 giugno 2009.[collegamento interrotto]
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  52. ^ (EN) Charlton 0-2 Chelsea, bbc.co.uk, 17 settembre 2005. URL consultato il 1º luglio 2009.
  53. ^ (EN) Chelsea in eleven heaven, premierleague.com, 8 dicembre 2008. URL consultato il 3 gennaio 2010.
  54. ^ Andrea Tabacco, Chelsea ko: la prima volta di Carletto, Yahoo Sport, 26 settembre 2009. URL consultato il 26 settembre 2009.[collegamento interrotto]
  55. ^ Mattia Fontana, Premier League - Adesso sì, Carlo è il re d’Inghilterra, Yahoo Sport, 9 maggio 2010. URL consultato il 26 settembre 2009.
  56. ^ Herbert Chapman: il grande innovatore, su oldbritishfootball.com. URL consultato l'8 novembre 2009.
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  60. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Mitchell
  61. ^ (EN) League Position 1905-2009, su chelseafc.com. URL consultato l'8 novembre 2009.[collegamento interrotto]
  62. ^ a b Glanvill, pp. 399-410.
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  64. ^ (EN) France - Record International Players, su rsssf.com. URL consultato l'8 novembre 2009.
  65. ^ (EN) Peter Bonetti, su chelseafc.com. URL consultato l'8 novembre 2009.
  66. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Kempster
  67. ^ (EN) Making a new start, bbc.co.uk, 2 maggio 2002. URL consultato il 30 luglio 2009.
  68. ^ (EN) Paul Fletcher, Bates: Chelsea's driving force, bbc.co.uk. URL consultato il 30 luglio 2009.
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  70. ^ Paolo Viganò, Speciale: la Londra del calcio - 4, su latitudinex.it. URL consultato il 30 gennaio 2010.
  71. ^ a b E' pari tra Lazio e Chelsea, repubblica.it, 7 dicembre 1999. URL consultato il 29 gennaio 2010.
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  73. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Rivali
  74. ^ Glanvill, pp. 321-325.
  75. ^ Emilio Marrese, Luis Garcia accende Anfield Road è già finita la festa di Mourinho, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 4 maggio 2005. URL consultato il 4 gennaio 2010.
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Bibliografia

In Inglese
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  • John Ingledew, And Now Are You Going to Believe Us: Twenty-five Years Behind the Scenes at Chelsea FC, John Blake Publishing Ltd, 2006, ISBN 1-84454-247-5.
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  • Leo Moynihan, Chelsea's Cult Heroes, Know the Score Books, 2005, ISBN 1-905449-00-3.

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