Insone
Insone (in dialetto ticinese Ansón[1]) è una frazione del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano). Fa parte del quartiere di Val Colla.
| Insone frazione | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Cantone | |
| Distretto | Lugano |
| Comune | |
| Territorio | |
| Coordinate | 46°05′10″N 9°01′47″E |
| Altitudine | 900 m s.l.m. |
| Abitanti | |
| Altre informazioni | |
| Prefisso | 091 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Targa | TI |
| Cartografia | |
Geografia fisica
modificaInsone si trova nella parte media della Val Colla, a circa 870 m s.l.m., in posizione dominante sul corso del Cassarate. L'abitato si sviluppa su un pendio esposto a sud, circondato da estesi boschi di castagni, querce e faggi che si estendono fino al Monte Bar e al Monte Caval Drossa.[2]
Il territorio comunale è contraddistinto da rilievi tondeggianti e da piccoli alvei torrentizi, che confluiscono nel fiume principale. Numerose sorgenti d'acqua potabile alimentano ancora oggi la rete idrica locale, eredità delle antiche canalizzazioni rurali. La località è nota per l'"Arbolon", un castagno secolare considerato uno degli esemplari più imponenti del Cantone Ticino.[3]
Insone gode di un clima fresco e umido, con un regime pluviometrico tipico della zona prealpina. L'uso del suolo è misto: oltre ai boschi e ai pascoli, vi sono piccoli nuclei agricoli, orti terrazzati e sentieri storici che collegano il villaggio con Colla, Piandera e Signôra.[4]
Storia
modificaIl villaggio di Insone viene citato per la prima volta nel 1591 come "Aijson" e "Ansone". Allora contava 16 abitazioni e la Cappella di San Rocco. Dai racconti trasmessi da generazione in generazione dagli abitanti, si evince che fino al 1527 il villaggio era situato in una posizione leggermente differente da quella odierna, ma in seguito alla pandemia di Peste del 1527 vennero bruciati tutti gli edifici e ricostruiti nelle zone dove ancora oggi si trovano delle infrastrutture secolari, li quali nel tempo sono state ristrutturate. Insone era patriziato autonomo fino al 1803, per poi essere comune autonomo fino al 1956 quando è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Colla, Piandera, Scareglia e Signôra; per formare il nuovo comune di Valcolla; il quale a sua volta nel 2013 è stato aggregato agli altri comuni soppressi di Bogno, Certara e Cimadera; al fine di formare il nuovo quartiere di Lugano denominato Val Colla[5].
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Chiesa di San Rocco, patrono di Insone, citata per la prima volta nel 1591 come «cappella di San Rocco»; l'edificio, a navata unica con semplice facciata a capanna, venne ampliato nei secoli successivi fino all'assetto attuale. Le campane, fuse dalla Glocken-Giesserei H. Rüetschi AG di Aarau, furono inaugurate il 18 marzo 1934.[6][7]
Patrimonio naturale
modifica- L'Arbolon, castagno secolare associato alla memoria del trasferimento del villaggio dopo la peste del Cinquecento; il tronco superstite, colpito da un fulmine, presenta una circonferenza al piede di circa 10,3 metri ed emette tuttora ricacci basali. L'area è utilizzata da generazioni come piccolo spazio ludico di comunità.[8][9]
Architetture civili e spazi pubblici
modificaAmministrazione
modificaOgni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale ed ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione. L'ufficio patriziale è presieduto da Alberto Rossini.[12] Il Patriziato di Insone-Corticiasca è stato costituito con l’aggregazione del Patriziato di Insone e quello di Corticiasca il 21 aprile 1998 ed è fortemente impegnato nella conservazione e valorizzazione del territorio e, con le sue attività della gestione dei pascoli e boschi, contribuisce alla crescita del turismo. Siccome l’ex Patriziato di Corticiasca si trovava sulla giurisdizione territoriale del Comune di Capriasca mentre l’ex Patriziato di Insone su quella dell’ex Comune di Valcolla, attualmente Comune di Lugano, questo presenta una curiosa particolarità: la sua giurisdizione territoriale è a cavallo dei Comuni di Lugano e Capriasca.
Note
modifica- ^ Lurati, 2011.
- ^ Val Colla – paesaggio naturale e antropico, su Patrimonio culturale della Città di Lugano. URL consultato il 20 ottobre 2025.
- ^ Cartografia Swisstopo – Insone, Val Colla, su Ufficio federale di topografia Swisstopo. URL consultato il 20 ottobre 2025.
- ^ MeteoSvizzera, Clima e precipitazioni del Luganese montano, Zurigo, UFAM, 2023.
- ^ Maurizio Cattaneo, Alberto Gandolla, Valcolla, in Dizionario storico della Svizzera, 18 gennaio 2017. URL consultato il 28 ottobre 2017.
- ^ Chiesa di San Rocco (Insone) – scheda storico-artistica, su Patrimonio culturale della Città di Lugano. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- ^ Glockengiesserei Rüetschi – campane e fonderia, su Glockengiesserei Rüetschi. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- ^ Val Colla – Luoghi di interesse (Insone), su Città di Lugano. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- ^ Repubblica e Cantone Ticino, Inventario degli alberi notevoli del Luganese, Bellinzona, Ufficio natura e paesaggio, 2018.
- ^ Area feste «Al Ritrovo» – Insone (Val Colla), su Città di Lugano. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- ^ Val Colla – Storia e identità, su Città di Lugano. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- ^ https://www.rivistadilugano.ch/527-riflettori-sui-patriziati
Bibliografia
modifica- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 295.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 382.
- Ottavio Lurati, Nomi di luoghi e famiglie e i loro perché?... Lombardia-Svizzera-Piemonte Varese, Pietro Macchione ed., 2011.
Collegamenti esterni
modifica- Sito istituzionale del comune di Lugano, su lugano.ch. URL consultato il 28 ottobre 2017.
- Maurizio Cattaneo, Alberto Gandolla, Valcolla, in Dizionario storico della Svizzera, 18 gennaio 2017. URL consultato il 28 ottobre 2017.
