Marino (Italia)
Marino è un comune italiano di 46 699 abitanti[1] della città metropolitana di Roma Capitale, nel Lazio.
Marino comune | |
---|---|
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Stefano Cecchi (centro-destra) dal 18-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 41°46′N 12°40′E |
Altitudine | 373 m s.l.m. |
Superficie | 24,19 km² |
Abitanti | 46 699[1] (30-6-2025) |
Densità | 1 930,51 ab./km² |
Frazioni | Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie, Santa Maria delle Mole |
Comuni confinanti | Castel Gandolfo, Ciampino, Grottaferrata, Rocca di Papa, Roma |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 00047 |
Prefisso | 06 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 058057 |
Cod. catastale | E958 |
Targa | RM |
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 919 GG[3] |
Nome abitanti | marinesi |
Patrono | san Barnaba apostolo |
Giorno festivo | 11 giugno |
Cartografia | |
![]() | |
Sito istituzionale | |
Il centro storico è situato circa venti chilometri a sud di Roma, sui rilievi di origine vulcanica dei Colli Albani, ed è uno dei quattordici centri noti come Castelli Romani. Cava dei Selci, Castelluccia-Fontana Sala, Due Santi, Frattocchie, Santa Maria delle Mole sono centri abitati del territorio comunale.
Dal 1925 a Marino si celebra la Sagra dell'Uva, la manifestazione più antica in Italia nel suo genere,[4] nata per promuovere il locale vino bianco a denominazione di origine controllata.
Sul territorio comunale si trova un sito patrimonio dell'umanità, un tratto di circa quattro chilometri e mezzo della Via Appia. Regina Viarum. Il sito archeologico del mitreo di Marino ospita una delle sole tre tauroctonie ad affresco esistenti in Italia.
Parte del territorio è tutelato dal Parco regionale dell'Appia antica e dal Parco regionale dei Castelli Romani.
Geografia fisica
modificaTerritorio
modificaIl territorio comunale di Marino è esteso 24,19 km²,[5] ed è prevalentemente collinare, occupando il settore nord-occidentale dei Colli Albani.
In massima parte il suolo ha natura vulcanica, dovuta all'attività del Vulcano Laziale. In particolare, la parte orientale del territorio comunale, prossima al lago Albano, presenta suoli originati da colate "fredde" di materiale piroclastico, sovrapposte a materiali risalenti all'attività finale del vulcano, nella III e IV fase idromagmatica (20.000 - 4000 anni fa). La roccia magmatica che è derivata da questo periodo di attività vulcanica è il peperino. Il settore più occidentale del territorio invece presenta suoli di origine vulcanica più antica (50.000 - 35.000 anni fa),[6] con presenza di pozzolana, tufo e basalto.
Il territorio è classificato dal punto di vista sismico in zona 2B (sismicità medio-alta).[7] La sismicità è riconducibile alla presenza di fluidi di pressione riconducibili alla presenza del Vulcano Laziale, che producono a carattere casuale episodi di sciame sismico:[8] si ricorda in particolare lo sciame sismico dei Colli Albani del 1989, con scosse che raggiunsero magnitudo 4,32.[9]
Il reticolo idrografico del territorio comunale è composto da corsi d'acqua chiamati localmente marane", in genere di capacità ridotta, soprattutto a seguito della captazione delle acque sorgive da parte degli acquedotti comunali che hanno ridotto il flusso di acqua rispetto al passato: il Fosso della Patatona, noto anche come di Pantanella o di Valle Pantanicci, del Barco o delle Pietrare, affluente del fosso dell'Acqua Mariana e quindi, dal 1957, del fiume Almone; il Fosso di Fioranello, poi di Fiorano, affluente del fosso dell'Acqua Acetosa; il Fosso delle Scopette, affluente del fosso di Fioranello; il Fosso della Giostra, affluente del fosso del Divino Amore, e con esso del fosso dell'Acqua Acetosa; il Fosso della Torre, affluente del fosso di Vallerano; questo corso d'acqua era un tempo alimentato dall'emissario artificiale del lago Albano, il quale termina dopo un percorso ipogeo di circa un chilometro e mezzo in corrispondenza dell'origine di questo fosso in località Le Mole di Albano Laziale; i fossi di Montelungo e dei Preti, affluenti del fosso della Torre;
Poiché l'altitudine massima non raggiunge mai i 600 m s.l.m., non esistono vere e proprie montagne, sebbene alcuni rilievi abbiano assunto la denominazione di nome di "monte" (Monte Crescenzio, 379 m s.l.m.).[10] Le quote più elevate si registrano nelle località di Costa Caselle (427 m s.l.m.) e Prato della Corte (427 m s.l.m.).[10]
Il punto più alto del centro storico è piazza Giacomo Matteotti (373 m s.l.m.), mentre la residenza municipale si trova a 335 m s.l.m..[10]
Il resto del territorio è disegnato dal declivio dei Colli Albani verso l'Agro romano: la località di Santa Maria delle Mole si trova a (147 m m s.l.m., Cava dei Selci a 151 m s.l.m., Frattocchie a 173 m s.l.m., Fontana Sala a 186 m s.l.m., Due Santi a 222 m s.l.m. e Castelluccia a 200 m s.l.m.[10]
Clima
modificaIl territorio di Marino ha un clima meso-mediterraneo: le estati sono calde e asciutte, e gli inverni miti e piovosi (media pluviometrica 1000–1200 mm). Si verifica in media un evento nevoso l'anno, senza accumuli. Durante l'inverno, la temperatura scende in media due volte l'anno sotto lo zero.[11]
In generale, la precipitosità più alta si registra nell'area prossima al litorale laziale in direzione S-SO e procede man mano calando verso l'interno, a causa dell'ostacolo rappresentato dal rilievo orografico dei Colli Albani (fenomeno stau).[12]
Il territorio è battuto dai venti di scirocco (S) e libeccio (SO), provenienti dal mar Tirreno, ma talvolta compare anche il "ponentino", vento dell'Ovest caratteristico di Roma e delle zone costiere dell'Italia centrale.
Durante l'inverno invece si ha la presenza di tramontana e grecale, provenienti da N e NE attraverso la vasta pianura dell'Agro Romano.
- Classificazione climatica: zona D, 1966 GR/G (12 ore di accensione giornaliera dal 1º novembre al 15 aprile).[13]
Origini del nome
modificaL'origine del toponimo "Marino" non è chiara. Gli eruditi del passato lo ritenevano legato alla memoria dell'uomo politico romano Gaio Mario;[14] altre ipotesi farebbero riferimento ad una possibile derivazione del toponimo dall'aggettivo "Marianum", luogo consacrato a Maria,[15] ad un aggettivo Maranum da mettere in relazione con l'esistenza della "marana" (fosso della Patatona o delle Pietrare), o infine al nome di un antichissimo ed ipotetico signore del luogo chiamato Marino, o Marina.
La prima ricorrenza del toponimo, sotto forma di "possessio Marinas", sarebbe presente nel "Liber pontificalis",[16][17] e risalirebbe all'epoca di papa Silvestro I (314-335).[17] La prima fonte che menziona Marino come luogo fortificato risalirebbe invece all'anno 1090, in un passo del Chronicon Sublacense, ma il passo è ritenuto interpolato;[17] in ogni caso, la circostanza che Marino fosse un luogo fortificato è attestata da un atto notarile del 1114, rogato in Roma da un "Tedemarius abitatoris in castri qui vocatur Mareni" ("Tedemario abitante nel castello che [è] chiamato Marino").[17]
Storia
modificaEtà antica (900 a.C.-476)
modificaI primi insediamenti umani attestati nel territorio di Marino risalgono al I millennio a.C. (età del Bronzo finale - prima età del Ferro), nelle località di Costa Caselle, Campofattore e Riserva del Truglio.
Sono localizzabili nel territorio comunale di Marino diversi insediamenti pre-romani:
- Bovillae, città latina ubicata nei pressi del XII miglio della via Appia, in corrispondenza delle moderne località di Frattocchie e Due Santi;
- Lucus Ferentinae o Caput Aquae Ferentinum, luogo sacro alla dea Ferentina deputato alle riunioni della Lega Latina. Per molti secoli una delle localizzazioni più accreditate di questo sito è stata nel territorio di Marino,[19][20] ma gli studi più recenti tendono a localizzare il sito altrove,[21][22]
- Mugillae, città scomparsa del Lazio arcaico citata dalle fonti antiche[23] in relazione alle operazioni militari condotte da Gneo Marcio Coriolano nel 488 a.C. alla guida dei Volsci contro Roma. Il sito dell'antico abitato è oggi localizzato nei pressi della località di Santa Maria delle Mole, nel perimetro del Parco agricolo del Divino Amore;
In età romana, oltre alla sopravvivenza dell'abitato di Bovillae, sia pure sotto forma di città sparsa intorno al suo nucleo monumentale,[24] è stato localizzato nel territorio comunale di Marino l'oppidum repubblicano di Castrimoenium. Sebbene tradizionalmente si ritenga ubicato in corrispondenza del centro storico di Marino, e precisamente nel rione Castelletto (dove sono state individuate murature di epoca romana compatibili con un complesso di edifici), gli studi più recenti tendono a collocare il sito di Castrimoenium in vocabolo Castellano nei pressi della località Sassone, in prossimità dell'incrocio tra le vie Castrimeniense e di Mola Cavona.[25] Non sono mancate, in passato, altre proposte di ubicazione (ad esempio presso la località Civitella o Castel de' Paolis).
Il territorio fu costellato di ville suburbane durante l'età repubblicana ed imperiale, data la sua vicinanza con Tusculum, ambita meta di villeggiatura. Questi edifici hanno restituito importanti reperti, i quali in passato andarono ad arricchire le collezioni d'arte antica in altri luoghi d'Italia ed all'estero (come ad esempio l'"Apoteosi di Omero" attribuita ad Archelao da Priene, rinvenuta nel 1645 in località Torre Messer Paolo e venduta nel 1819 al British Museum di Londra).[26][27] Uno dei ritrovamenti archeologici più significativi ancora esistenti sul posto è senza dubbio il mitreo di Marino, rinvenuto nel 1962 presso la stazione ferroviaria di Marino. Si tratta di un mitreo (luogo di culto del dio Mitra) affrescato databile al II secolo d.C.,[28] in eccezionale stato di conservazione.
Medioevo
modificaA partire dagli ultimi decenni del III secolo, la compagine urbana di Bovillae (indicata come Bobellas nella Tabula Peutingeriana) entrò in forte decadenza,[29] sostituita come centro di aggregazione del territorio lungo la via Appia dal nuovo insediamento di Albano, sviluppatosi intorno ad un accampamento militare, che divenne sede vescovile attestata almeno dall'inizio del V secolo.
Nell'VIII secolo il Lazio fu interessato dall'insediamento di patrimonia e domuscultae, articolate in massae, strutture produttive sorte in ambito ecclesiastico per lo sfruttamento agricolo ed il controllo del territorio. Nel territorio marinese si trovavano alcuni fondi distaccati appartenenti al patrimonium Appiae[30] e alle massae Marulis, il cui centro era situato probabilmente a Grottaferrata presso il XII miglio della via Latina,[30] e Sulpiciana, che si estendeva lungo la via Nettunense da Frattocchie a Castel Savello presso Albano Laziale.[31] In questo periodo si sviluppò anche una possessio Marinas, citata dal Liber pontificalis al tempo di papa Silvestro I, a partire dalla quale si sviluppò il centro storico di Marino.[17]
Marino, come tutta l'area dei Colli Albani, fu soggetta all'influenza dei Conti di Tuscolo, potente famiglia baronale romana che esercitò il proprio potere tra il X e l'XI secolo. Ai Conti di Tuscolo sarebbe da attribuire la prima fortificazione del centro storico, a partire dal luogo dell'attuale Palazzo Colonna,[32] nell'ambito di un processo di incastellamento del territorio.
Nel 1237 Giacoma de Settesoli, vedova di Graziano Frangipane, e suo figlio Giovanni Frangipane, signori del castello di Marino, stipularono con gli abitanti una convenzione, nella quale riconobbero e promisero di conservare gli usi e le consuetudini locali già vigenti.[33] Giacoma o Jacopa de Settesoli protesse Francesco d'Assisi fin dal suo primo soggiorno a Roma nel 1210, e fu ispiratrice del Terzo ordine regolare di San Francesco; è sepolta ad Assisi nella cripta della Basilica inferiore di San Francesco. In memoria di questo legame tra la castellana di Marino ed il Santo di Assisi, i due comuni di Marino ed Assisi hanno stretto un gemellaggio.
I Frangipane rimasero signori di Marino fino al 1253; in seguito il feudo fu per un breve periodo usurpato dalla famiglia dei Conti di Poli, e nel 1266 venne in proprietà al cardinale Matteo Rubeo Orsini.[34] Sotto il dominio feudale della famiglia Orsini, il castello venne espanso e fortificato, e per questo subì un assedio nel 1267 da parte del "senator" ghibellino Enrico di Castiglia[35][36] e nel 1347 fu assediato dal "tribuno del popolo" Cola di Rienzo,[37][38] entrambe le volte senza successo.
Negli anni dello Scisma d'Occidente (1378-1417), che vide la contrapposizione tra il papa di Roma ed uno o più antipapi, papa Urbano VI e l'antipapa Clemente VII misero in campo due eserciti mercenari, che si affrontarono nella battaglia di Marino (30 aprile 1379), al termine della quale la vittoria arrise ai mercenari di Urbano VI, comandati dal condottiero Alberico da Barbiano.[38][39] In seguito alla battaglia, il signore di Marino, Giordano Orsini, seguace dell'antipapa Clemente VII, fu scacciato dal castello da suo figlio Giacomo, che si era messo al seguito di papa Urbano VI. Giacomo Orsini mantenne il controllo del castello fino al 1385, quando fu a sua volta scacciato da suo cugino Onorato Caetani.[38] Durante tutto il periodo dello Scisma d'Occidente, il castello di Marino fu oggetto di repentine conquiste e successive riconquiste da parte di vari personaggi: tra il 1399 e il 1405 appartenne direttamente alla Camera Apostolica;[38] dal 1408 al 1414 fu occupata da Ladislao I di Napoli che la concesse a Giordano e Niccolò Colonna; quindi tornò ai Caetani, che infine nel 1419 la vendettero alla famiglia Colonna,[40] che conserveranno il feudo di Marino fino al 1816.
La signoria dei Colonna
modificaLa famiglia Colonna, nei primi decenni di possesso del feudo, utilizzò Marino come base militare, coinvolgendolo in numerosi eventi bellici, che provocarono la distruzione del castello nel 1501[41] e nel 1526.[42][43] Ascanio I Colonna avviò un programma di rinnovamento dell'abitato dopo le distruzioni subite,[44] sugellato dal soggiorno a Marino di Carlo V d'Asburgo nell'aprile 1536, prima che l'imperatore facesse il suo ingresso trionfale a Roma, durante il viaggio cerimoniale attraverso l'Italia che fece seguito alla conquista di Tunisi.[45]
Marcantonio II Colonna e suo figlio Ascanio Colonna proseguirono l'opera di rinnovamento urbanistico dell'abitato e di sviluppo sociale ed economico del feudo, che nel 1606 fu eretto in Ducato.[46]
La prima metà del Seicento fu caratterizzata dalla prosecuzione degli interventi di rinnovamento urbano commissionati dalla coppia ducale composta da Filippo I Colonna e Lucrezia Tomacelli e poi da loro figlio, il cardinale Girolamo Colonna. Contestualmente, si verificò un mutamento sociale e demografico della popolazione, legato anche alla peste del 1656.[47]
La riattivazione della via Appia, promossa alla fine del Settecento da papa Pio VI, determinò la minore importanza di Marino come stazione di posta lungo la via corriera tra Roma e Napoli,[48] favorendo contestaulmente lo sviluppo delle località poste lungo la nuova direttrice (Albano, Genzano).
L'Ottocento
modificaDopo la parentesi repubblicana del 1798-1799[50] ed il periodo di occupazione napoleonica (1806-1814),[51] nel 1816 il principe Filippo III Colonna rinunciò al dominio feudale su Marino ed altri feudi, a seguito dell'adozione del motu proprio "Quando per ammirabile disposizione" da parte di Papa Pio VII.
Sotto il pontificato di papa Gregorio XVI, nel 1831 Marino divenne sede di Governo,[52] e nel 1835 ottenne il titolo di Città.[53]
La ferrovia Roma-Frascati, entrata in esercizio nel 1856, fu la prima linea ferroviaria ad attraversare il territorio comunale, seguita dalla ferrovia Roma-Velletri (1863). Nel 1880 fu inaugurata una linea tranviaria Roma-Marino, sostituita nel 1889 dalla ferrovia Roma-Albano ancora in esercizio. Nel 1906 entrarono in esercizio le tranvie dei Castelli Romani. La relativa facilità di comunicazioni con la Capitale favorì la scelta come meta di villeggiatura di Marino e delle altre località vicine, che presero la denominazione ormai comunemente in uso di "Castelli Romani".
Negli ultimi anni dell'Ottocento, a Marino si verificarono agitazioni contadine,[54] finalizzate ad ottenere il possesso della terra coltivabile erodendo il latifondo, ed agitazioni operaie.[55] Furono anni di crescente violenza politica, caratterizzata dalla contrapposizione a livello locale tra i repubblicani, spesso con una forte connotazione anticlericale, i cattolici ed il nascente movimento socialista.
Dal Novecento al Duemila
modificaAll'inizio del Novecento, Marino si presentava come "un ragguardevole comune di oltre 10.000 abitanti, capoluogo di mandamento".[56] Nel 1906 entrarono in funzione le tranvie dei Castelli Romani. La maggior facilità di comunicazione con Roma alimentò il fenomeno della villeggiatura, che attirò nei centri abitanti dei Castelli Romani personalità del mondo culturale, economico e politico. In questo contesto, nel settembre-ottobre 1904, si svolsero le "feste castromenie", manifestazione che costituì il preludio di quella che a partire dal 1925 sarà la Sagra dell'uva.
Nel 1916 iniziò lo sviluppo della "città giardino" di Ciampino, per iniziativa della Cooperativa Colli Parioli, in un'area del territorio comunale di Marino a ridosso del nuovo aeroporto.
Durante la seconda guerra mondiale, il territorio marinese venne colpito per la prima volta dai bombardamenti aerei anglo-americani il 19 luglio 1943,[57] con il bombardamento della frazione di Ciampino, obiettivo militare per la presenza dello snodo ferroviario e dell'aeroporto di Roma-Ciampino. Dopo lo sbarco di Anzio (22 gennaio 1944), i Castelli Romani divennero l'immediata retrovia del fronte e furono soggetti a pesanti bombardamenti. Il 2 febbraio 1944 il centro storico di Marino fu bombardato dalla United States Air Force, provocando centinaia di vittime tra i civili.[58] Ulteriori bombardamenti colpirono il centro storico il 17 febbraio ed alla fine di maggio, durante le operazioni finali di sfondamento del fronte nella zona di Velletri. Le truppe alleate raggiunsero Marino il 4 giugno 1944.
La massiccia crescita della popolazione di Roma determinò anche lo sviluppo di nuclei abitati nel territorio comunale di Marino più immediatamente a ridosso del territorio romano, a partire da Ciampino che si espanse intorno al nucleo della "città giardino" fondata negli anni Venti. Si formarono nuovi nuclei abitati, in parte abusivi, a Frattocchie, Santa Maria delle Mole, Cava dei Selci, Castelluccia e Fontana Sala, che divennero sempre più popolosi, fino a superare il numero di abitanti del centro storico.
D'altra parte, il consumo di suolo per le attività edilizie determinò una riduzione dell'importanza dell'agricoltura nell'economia locale, ed in particolare della viticoltura. Ciò nonostante, nel 1970 il vino di Marino ottenne il riconoscimento della denominazione di origine controllata, e nel 1973 la cantina sociale cooperativa "Gotto d'Oro", principale produttore vinicolo di Marino, inaugurò il nuovo stabilimento in via del Divino Amore n. 347.
Nel 1974 la frazione di Ciampino ottenne l'autonomia amministrativa da Marino, costituendosi comune autonomo. Anche gli abitanti delle frazioni di Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci e Castelluccia-Fontana Sala, dopo un referendum tenutosi nel 1992, ottenero l'autonomia amministrativa del comune autonomo di Boville nel 1994. Tuttavia la costituzione del nuovo comune fu dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale nel 1995, ed il suo territorio accorpato nuovamente al territorio di Marino.
Le Amministrazioni comunali successive sono state impegnate nella complessa opera di ricucitura di un territorio comunale vasto e variegato, con l'obiettivo di offrire servizi adeguati ad una popolazione sempre crescente, che ormai sfiora i 50.000 abitanti.
Dal 1950 al 1993 una villa al chilometro 22 della Via Appia, in località Due Santi ai confini comunali con Castel Gandolfo, ospitò la scuola centrale del Partito Comunista Italiano, meglio nota come "Scuola delle Frattocchie".
Nel 2024 l'UNESCO ha inserito la "Via Appia. Regina Viarum" tra i siti Patrimonio dell'umanità: il territorio comunale di Marino è attraversato dalla via Appia per un tratto di quattro chilometri e mezzo.
Simboli
modificaLo stemma comunale ed il gonfalone della Città di Marino sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 2 ottobre 2006.[59]
La descrizione dello stemma è la seguente:
La descrizione del gonfalone è:
L'emblema del cavaliere vessillifero al galoppo, corredato all'intorno della scritta SIGILLUM TERRAE MARENI, è attestato dal 1564.[60]
I colori cittadini sono l'azzurro ed il bianco.
Il motto cittadino è rappresentato dall'acronimo S.P.Q.M., Senatus Populusque Marinensis, coniato sulla falsariga del celebre acronimo SPQR dopo la concessione a Marino del titolo di Città, nel 1835.
Onorificenze
modifica- Titolo di Città conferito motu proprio da papa Gregorio XVI con Breve apostolico "In more institutoque Romanorum Pontificum" del 3 luglio 1835.[48][53][61][62]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Santuario di Santa Maria dell'Acquasanta
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie
- Chiesa della Santissima Trinità
- Basilica collegiata di San Barnaba apostolo
- Oratorio del Gonfalone
- Chiesa e convento del Santissimo Rosario
- Chiesa di Sant'Antonio di Padova
- Chiesa cimiteriale dell'Addolorata (1868-1870) (Cimitero monumentale di Marino)
- Chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento (1942-1949) (Frattocchie)
- Chiesa di San Giuseppe (1953) (Frattocchie)
- Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (1955) (Fontana Sala)
- Chiesa della Natività di Maria Vergine (1959-1960) (Santa Maria delle Mole)
- Chiesa di Santa Rita da Cascia (Cava dei Selci)
- Ex-chiesa di Santa Lucia (Museo civico "Umberto Mastroianni")
- Chiesetta rurale di via Spinabella, detta "di Capri"
- Piccolo edificio di culto risalente al XVII secolo, pertinente alla Villa Gabrielli poi Capri. La pala d'altare raffigura la Madonna col Bambino attorniata da un Evangelista e san Francesco d'Assisi.[63]
Sono esistite in passato chiese dedicate a:
- San Giovanni Battista
- ritenuta la più antica chiesa parrocchiale di Marino, nel rione Castelletto, fu sconsacrata nel 1669, dopo l'unificazione delle parrocchie seguita alla costruzione della chiesa di San Barnaba. L'ubicazione della chiesa, andata perduta nel corso dei secoli, è stata individuata negli anni Settanta, all'interno di un cortile privato in via Gioacchino Rossini, dove sono ancora visibili avanzi del luogo di culto.[64]
- San Rocco
- edificata nel 1657,[65] dopo la peste del 1656, ed intitolata al santo che si riteneva protettore dalle malattie infettive, venne parzialmente demolita alla fine della seconda guerra mondiale. Fu sede dell'Università dei Bovattieri, influente università agraria esistita a Marino fino al 1797. Una lesena della facciata è ancora visibile all'inizio di via Vecchia di Grottaferrata.
Sul territorio comunale si contano almeno 32 immagini mariane,[66] alcune delle quali di notevole interesse storico e socio-culturale, come la Madonna de 'u Sassu a Borgo Garibaldi (1596), la Madonna c.d. di Giani in Corso Vittoria Colonna (1796), la Madonna del Buon Consiglio in via Roma, la Madonna delle Mole (1949) nella frazione omonima.
Architetture civili
modifica- Palazzo Colonna
- Ex-palazzo Comunale
- Villa Desideri (Villa Colonna di Belpoggio)
- Casino Colonna
- Palazzo c.d. Bandinelli (già Casino Stella)
- Nel XVI secolo l'edificio ospitava l'"osteria della posta" di proprietà della famiglia Colonna; nel 1683 il duca Lorenzo Onofrio Colonna lo vendette ad Ortensia Ianni, coniugata al conte Francesco Stella, damigella d'onore di Maria Mancini. Al periodo degli Stella risale la trasformazione in palazzetto signorile. L'edificio fu acquistato nel 1776 da monsignor Pier Francesco Foggini, che lo lasciò nel 1783 al Collegio nazionale fiorentino di Roma, intitolato alla memoria del commerciante fiorentino Bartolomeo Bandinelli. Il Collegio Bandinelli era destinato ai figli dei membri dell'Arcionfraternita di San Giovanni Decollato, che firmò il proprio possesso dell'edificio con il bassorilievo del proprio stemma sul portale principale. L'edificio ospitò gli studenti del collegio fino al 1819, poi fu posto in affitto ed adibito a vari usi fino a che l'Arciconfraternita, nel 1995, eseguì importanti lavori di restauro, per ospitare nell'edificio dal 2002 la Comunità Casa Gioia della Comunità Nuovi Orizzonti.[67]
- Palazzo Castagna
- Il palazzo fu eretto sulla nuova "Strada Larga" anteriormente al 1590 dal cardinale Giovanni Battista Castagna, poi divenuto papa Urbano VII.[68] Per via dei fregi della facciata, un tempo dipinti ed alternati a mosaici, è soprannominato dai marinesi "'u palazzu pentu" ("il palazzo dipinto"). L'eccentrica decorazione mista (pittura, scultura, e mosaico) cosituisce un unicum nel quadro del tardo manierismo romano.[69] Mentre ancora agli inizi del XX secolo le decorazioni si presentavano in discreto stato di conservazione, nel 2005 solo sedici riquadri erano leggibili.[69] Attualmente (2025) il palazzo è suddiviso in vari appartamenti privati.
- Palazzo in Corso Trieste, già appartenuto alla famiglia Capri
- La decorazione della facciata, ispirata alle realizzazioni di Giuseppe Valadier, risale agli anni 1830-40 dell'Ottocento.[70] Nel 1855 ospitò la residenza provvisoria del Governo.[71]
- Palazzo in piazza Giacomo Matteotti, già appartenuto alla famiglia Capri
- Venne edificato nel 1891 da Francesco Capri, imprenditore locale attivo nell'estrazione del peperino dalle locali cave. Gli ornamenti del palazzo sono tutti in peperino, incluso il portale sorretto da due colonne e le finestre a timpano al primo piano e a stipite al secondo.
- Villa Colizza (Villa Colonna di Bevilacqua)
- Villa della Sirena (Frattocchie)
- Villa Gabrielli (poi Villa Sara)
- Villa Castruccio
- Casale Licia
Architetture militari
modificaIl territorio della Campagna Romana è punteggiato di torri, edificate a partire dal X-XI secolo con funzione di vero e proprio sistema semaforico, dalle torri di vedetta esterne verso il castello baronale.[73] L'efficacia militare di queste strutture in genere cessò a partire dal XIV secolo, con l'introduzione delle armi da fuoco. In alcuni casi le torri, munite di un antemurale, si trasformarono in veri e propri castelletti.[74]
Sul territorio comunale di Marino rimane la presenza o la memoria delle seguenti fortificazioni medioevali:
- Tor Leonardo
- Posta in località Frattocchie a presidio del tracciato medioevale della via Appia, di un fosso e di un appezzamento di terra "ad pedem Turris Leonarde", in comunicazione visiva con il castello di Tor Messer Paoli. La torre medioevale sorge sul conglomerato di un sepolcro romano.[75] Le prime notizie al riguardo risalgono al 1388;[76] appartenne al Capitolo di San Pietro in Vaticano, all'abbazia di Grottaferrata (vazolum de Torre Leonardo, 1467)[76] e quindi ai Colonna,[77] che la inserirono nella tenuta pertinente alla Villa della Sirena, in seguito divenuta proprietà dei padri Trappisti. È visibile da via Costa Rotonda.
- Castello di Palaverta
- Posto in località Frattocchie a presidio della via Nettunense, deve il nome ad un tale Paolo Averta, la cui vedova, Rita, è ricordata in un documento del 1443. All'inizio del XVI secolo doveva essere già diruto, e fu riconvertito in casale dai monaci di Grottaferrata. Fino ai primi anni del XX secolo si conservavano significativi resti delle murature in blocchetti di peperino misti a marmi e tufelli pertinenti a tre edifici, uno dei quali dotato di torre, circondati da un antemurale alto circa due metri.[78] L'urbanizzazione moderna ha cancellato completamente le tracce di queste strutture medioevali.
- Torre Castellazza
- Posta a circa 300 metri dal sito del castello di Palaverta, all'altezza del km 1,800 della via Nettunense, è alta 15 metri. Fungeva da vedetta tra i castelli di Palaverta e Castelluccia. È inserita in una moderna abitazione.[78]
- Castello di Castelluccia
- Posto in località Castelluccia, all'altezza del km 2,400 della moderna via Nettunense, a presidio della via per Nettuno e del fosso della Torre. Le prime notizie della sua esistenza risalgono al 1286, quando apparteneva agli Orsini. Si ritiene comunemente sia questa la "castelluzza" di Marino rasa al suolo da Cola di Rienzo nel 1347, episodio di cui fornisce una vivace descrizione la Cronica dell'Anonimo Romano.[37] Alla fine del XIV secolo era ridotto a casale.[79][80]
- Torretta di Sant'Eufemia
- Posta a circa un chilometro di distanza dal sito del castello di Castelluccia, in località Santa Fumia (evidente corruzione di Sant'Eufemia), è una torre di guardia con funzione anche giurisdizionale attestata già in un documento del 1205.[81]
- Tor Messer Paoli
- Posta 1200 metri a nord est di Frattocchie, a presidio della via di Mola Cavona - via di Sassone, deve il suo nome alla memoria della massa Pauli ex coropore patrimonii Appiae,[80] colonia agricola attestata già nell'VIII secolo, stabilitasi su strutture di epoca romana. Una torre (turris domini Paoli) è attestata nel 1385.[82] Allo stato attuale (2025) le rovine della struttura consistono in un muro alto circa 5 metri e lungo 10 metri all'interno di un terreno agricolo privato.
Altro
modificaFontane e fontanili
modifica- Fontana dei Mori
- La fontana, diventata nei secoli simbolo della città, venne realizzata nel 1632 a spese della Comunità ed a cura del duca Filippo II Colonna.[83] Fu scolpita su disegno dell'architetto Sergio Venturi dallo scultore marinese Pompeo Castiglia e dallo scalpellino Pietro Taccia.[83] Si presenta come una fontana a tazza al centro della quale si trova un gruppo scultoreo articolato su due livelli: in basso, otto sirene dalle quali sgorga l'acqua; nel livello superiore, quattro mori, memoria della battaglia di Lepanto del 1571 a cui partecipò Marcantonio II Colonna, sono incatenati ad una colonna di marmo con capitello corinzio. La colonna e le sirene sono simboli araldici della famiglia Colonna. Originariamente collocata in piazza Lepanto, nel sito di una precedente fontana,[83] la fontana venne gravemente danneggiata dal bombardamento aereo del 2 febbraio 1944, e rimossa dal sito originario. Nel 1969,[84] dopo gli interventi di restauro eseguiti su disegno dello scultore Renato Marino Mazzacurati, dai maestri scalpellini marinesi Franco Morando e Sandro De Nicola, è stata ricollocata in piazza Giacomo Matteotti.
- Fontana del Nettuno o del Tritone
- La fontana, collocata in piazza San Barnaba, venne commissionata dal Comune allo scultore siciliano Michele Tripisciano nel 1889.[85] Al centro della vasca ellittica, dotata di due beverini laterali su cui è riprodotto lo stemma di Marino, è posizionato un gruppo scultoreo in marmo bianco raffigurante Nettuno e Tritone. Una fontana raffigurante lo stesso soggetto, eseguita su un calco in gesso della fontana di Marino, si trova in piazza Giuseppe Garibaldi a Caltanissetta, città natale dello scultore Tripisciano.
Altre fontane artistiche sono quelle di piazza Giuseppe Garibaldi (1880), via Giuseppe Garibaldi (fontana a tazza al centro della scalinata "Don Giovanni Lovrovich"), Corso Vittoria Colonna (fontana a cascata presso l'ingresso del parco pubblico di Villa Desideri, 1994)),[86] la fontana di piazza Palmiro Togliatti a Santa Maria delle Mole decorata dalla scultura in peperino "All'Astronauta" di Paolo Marazzi (1981). Una fontana di marmo in stile berniniano fu collocata nel 1889 in piazza Giacomo Matteotti, e rimossa nel 1906 per le esigenze del traffico tranviario.[87] Fino agli anni Cinquanta del XX secolo[88] in Via di Palazzo Colonna, lungo il lato occidentale del Palazzo, esisteva un fontanile chiamato "di Gaudenzio", a servizio della vecchia sede di mercato e dell'antico mattatoio: nel 2012 al suo posto è stata ricollocata una fontanella.
Il fontanile d'Ammonte, situato nel quartiere Acquasanta presso l'omonima torre, era l'antico fontanile mulierum e lavatoio, rimasto in funzione fino al secondo dopoguerra. Un altro fontanile pubblico ancora esistente è quello di Borgo Garibaldi, completato da un abbeveratoio su strada (1896).[89] e di Fontana Sala.
Monumenti
modifica- Monumento ai Caduti. Il primo monumento ai Caduti posto in opera a Marino fu realizzato dallo scultore Ettore Ferrari dopo la prima guerra mondiale[90] e collocato nell'attuale largo Giacoma de Settesoli: raffigurava un eroe di bronzo vestito solo di un elmo greco con la mano destra protesta verso l'alto e la fiaccola della vita nella mano sinistra.[90] Questo monumento venne rimosso a seguito delle vicende belliche della seconda guerra mondiale, ed un nuovo monumento ai Caduti venne progettato solo nel 1969 e collocato in piazzale degli Eroi:[90] era formato da un'ara in peperino, circondata da lunghe lastre di acciaio innalzate verso l'alto.[90] Con l'inizio dei lavori per la realizzazione di un parcheggio multipiano nel piazzale, alla fine degli Ottanta, il monumento venne smantellato e ne venne ricostruito uno nuovo, nello stesso sito al termine dei lavori, solo nel 1998, ad opera dello scultore Alberto Piras.[90]
- Il Guerriero. Opera di grandi dimensioni realizzata in bronzo dallo scultore Umberto Mastroianni, residente presso il Casino Colonna fino alla morte avvenuta nel 1998, donata dall'autore al Comune e collocata nei primi anni novanta in largo Guglielmo Oberdan, ai piedi di Palazzo Colonna.
- Il grande volo. Altra opera di grandi dimensioni (3 mt di altezza, 2,40 mt di larghezza, 1.50 mt di profondità, 500 kg di peso) realizzata in bronzo dallo scultore Umberto Mastroianni ed esposta nel 1981 presso il Forte Belvedere a Firenze. Inizialmente destinata ad una fontana per Piazzale degli Eroi al quartiere Trionfale Roma, fu donata dallo scultore alla cittadinanza e collocata di fronte alla facciata settentrionale di Palazzo Colonna grazie all'interessamento della Banca di Marino e della Pro Loco nel 1995.[91] Dal 2001 è stata trasferita in piazza Lepanto, sul lato orientale del palazzo.
- All'Uomo di Boville (1992). Opera in peperino di grandi dimensioni dello scultore marinese Paolo Marazzi,[92] collocata al bivio della strada statale 7 via Appia Nuova con la strada statale 207 via Nettunense, a Frattocchie.[93]
- il monumento alla Fratellanza dei Popoli, opera dello scultore marinese Paolo Marazzi,[92] realizzata per la prima edizione della Biennale del 1978 e collocata nell'attuale largo Giacoma de Settesoli;[90]
- All'Astronauta di Paolo Marazzi (1981) in piazza Sandro Sciotti a Santa Maria Delle Mole;
- "La Famiglia", opera dello scultore giapponese Kazuto Kuetani, realizzata per la seconda Biennale del 1980 e collocata nel parco pubblico di Villa Desideri;[94]
- "Opera dedicata alla mitologia spagnola", dello scultore spagnolo Luis Ramos, realizzata per la settima Biennale del 1990 e collocata nel giardino pubblico di piazza Giuseppe Garibaldi;[94]
- "Il serpente di Cleopatra", scultura dell'artista egiziano Yousri Hassan, collocata in Piazza Europa, nel quartiere Vascarelle.
- "Uomo con Angelo" della scultrice francese Sylvie Kleine, collocata in via Giuseppe Garibaldi davanti alla sede centrale della Banca di Credito Cooperativo San Barnaba;
- "Cristo dolente" bassorilievo dell'artista marinese Mario Gavotti nelle grotte sotto il comune antico rifugio dei bombardamenti (2015).
- "Uomo con Angelo" della scultrice francese Sylvie Kleine, collocata in via Giuseppe Garibaldi davanti alla sede centrale della Banca di Credito Cooperativo San Barnaba;
- "Cristo dolente" bassorilievo di Mario Gavotti nelle grotte sotto il comune antico rifugio dei bombardamenti (2015).
- lapide commemorativa nel Barco Colonna, allestito come "Parco della Rimembranza" nel 1927. Oltre all'elenco dei 120 caduti nella prima guerra mondiale scolpito nella roccia, sotto la citazione latina "Dulce et decorum est pro patria mori", furono piantati altrettanti alberi lungo il viale del parco per ogni caduto, commemorato da una croce con il nome: già pochi anni dopo le croci erano state disperse ed anche la maggior parte degli alberi non è sopravvissuta. Il sito è stato inserito tra i "luoghi di memoria" per il centenario della prima guerra mondiale nel 2017,[95] e vi si tengono le commemorazioni istituzionali dei caduti durante le ricorrenze nazionali.
Una serie di opere d'arte in peperino sono state collocate presso il parco pubblico realizzato nel 1995 dal Comitato di quartiere Cave di Peperino, in prossimità delle antiche cave:
- "Drago" dello scultore spagnolo Luis Ramon (1990);
- "Fior di loto" dello scultore giapponese I. Mishicu;
- "Lottatore" dello scultore croato Jaksio Pero;
- "Donna sdraiata" dello scultore croato Miroslav Zupancic;
- "Archetipo" dell'artista slovena Rene Rusjan (1986).
- "Volto antico" di Mattia Pagliarini, bassorilievo collocato presso il parco Cave di Peperino (2024).
Un altro gruppo di opere d'arte in peperino è stato collocato presso piazzale Mario Mercuri (San Rocco):
- "Donna come goccia d'acqua" dello scultore giapponese Asano Hiroyuki;
- "Forma del tempo" dell'artista svizzero Guido Pertusi.
- "Forme Marine" (1980) dell'artista marinese Mario Gavotti. Una seconda scultura dello stesso autore è stata collocata nel 2000 presso l'ex-convento annesso alla chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Nel 2023 è stato collocato all'interno del Presidio ospedaliero "San Giuseppe" di Marino un busto in bronzo del chirurgo Mario Montalembert Giordani, per molti anni primario nel nosocomio marinese ed è scomparso nel 2014,[96] opera realizzata da Umberto Mastroianni. L'opera è stata donata dalla Fondazione "Roma Chirurgia" al Comune di Marino.[97]
Siti archeologici
modificaIl principale sito archeologico del territorio è il mitreo di Marino,[98] in Via Borgo Stazione. L'offerta archeologica del centro storico è completata dal Museo civico "Umberto Mastroianni", ospitato negli spazi dell'ex-chiesa di Santa Lucia, nei cui locali sotterranei è stata rinvenuta una cisterna di epoca romana riadattata a luogo di culto cristiano.
A Frattocchie, all'interno di una proprietà privata in Via delle Giostre, sono visibili alcune arcate dei carceres del circo di Bovillae. Si tratta di uno dei pochi avanzi pertinenti agli scavi archeologici condotti nell'Ottocento sul sito di Bovillae ancora visibili. A poche centinaia di metri di distanza, al XII miglio della Via Appia, è visibile un sepolcro a camera conosciuto come "Torraccio".
Nel 2014, durante i lavori di costruzione di un fast food all'incrocio tra le moderne vie di Sassone, Appia Nuova e Nettunense, è emerso un tratto di strada romana pavimentato lungo 45 metri, ai cui margini sono state rinvenute tre sepolture databili al II o III secolo d.C.[99] Il tratto di strada è stato preservato all'interno dell'esercizio commerciale.[100]
A Santa Maria delle Mole, in prossimità di Viale della Repubblica, sono stati rinvenuti resti di un impianto termale[101] e di altre strutture residenziali.[102] poste in relazione con la via Appia Antica.
Aree naturali
modificaIl 54,9% del territorio comunale è agricolo, il 6,3% è boscoso, mentre il verde urbano occupa l'1,1% del territorio (25,67 ettari).[103] Il territorio comunale è parzialmente incluso nel perimetro del Parco regionale dell'Appia antica ed in quello del Parco regionale dei Castelli Romani.
Il territorio di Marino è attraversato dalla via Francigena. Il Comune di Marino è uno soci fondatori della DMO "Francigena Sud nel Lazio".[104] Nel 2022 il Circolo Legambiente "Appia Sud il Riccio" ha creato il percorso "La Via del Riccio",[105] che parte dall'Info Point Appia Antica X - XI miglio di Santa Maria delle Mole ed arriva a Marino centro.
Il "Sentiero de 'u Sassu"[106] collega il parco dell'Acquasanta con quello di Cave di Peperino.
Tra le aree naturali tutelate più significative del territorio ci sono il Bosco Ferentano, il Barco Colonna e l'area del Divino Amore.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[107]

Etnie e minoranze straniere
modificaI cittadini stranieri residenti a Marino al 1º gennaio 2024 sono 4 291,[108] così suddivisi per nazionalità di origine:[109]
- Romania, 1 773
- Albania, 551
- Ucraina, 238
- Bangladesh, 163
- Egitto, 137
- India, 111
- Moldavia, 111
- Cina, 95
- Polonia, 92
- Marocco, 75
Lingue e dialetti
modificaIl dialetto locale fa parte della famiglia dei dialetti laziali centro-settentrionali. Una peculiarità di questo dialetto è che se ne sono potute studiare le affinità e le divergenze rispetto all'antico dialetto romanesco attestato nella Cronica dell'Anonimo Romano, riscontrandone la conservatività almeno fino alla fine dell'Ottocento, con caratteri in parte ancora vivi almeno come relitti ancora nel marinese odierno (la sostituzione delle -o finali con -u, la sonorizzazione postnasalica, il tipo "so magnato, sí magnato").[110]
Religione
modificaChiesa cattolica
Il territorio di Marino è incluso nella diocesi suburbicaria di Albano. Esistono sette parrocchie, sei delle quali afferenti al Vicariato di Marino ed una (Cava dei Selci) al Vicariato di Ciampino.
Sul territorio comunale esistono diverse comunità monastiche, maschili e femminili, alcune delle quali presenti da lungo tempo e che hanno stretto forti legami con la popolazione, come quelle delle Piccole Sorelle dei Poveri (1893, localmente e popolarmente note come "Monache Camporesi"), delle Suore della Sacra Famiglia di Bordeaux (1927, "Monache della Speranza"), delle Suore missionarie di Nostra Signora degli Apostoli (1938, "Monache di Colizza"), le Suore oblate di Gesù e Maria a Frattocchie (1941), le Betlemite figlie del Sacro Cuore a Sassone, le Figlie del Divino Zelo ("Villa del Sole"), per citarne alcune. I Missionari oblati di Maria Immacolata hanno a Marino il loro Centro giovanile, in memoria del sacrificio del confratello padre Armando Messuri nel 1944.[111] In passato la comunità religiosa femminile delle Maestre Pie Venerini, fondata nel 1732, ha avuto una grande importanza nell'educazione dei giovani ed in particolare delle ragazze.[112] Anticamente sono esistite comunità religiose dei padri Agostiniani (1580-1954), dei Chierici regolari minori (1637), dei padri Dottrinari (1835-1870), dei padri Giuseppini (1920-1923), che pure contribuirono in diversi modi allo sviluppo della comunità. Marino ospita la casa madre delle Piccole Discepole di Gesù, associazione laicale religiosa femminile fondata nel 1919. Esiste anche il ramo maschile dei Discepoli di Gesù.
La comunità di Marino ha dato i natali ai Servi di Dio Guglielmo Grassi (inchiesta diocesana conclusa nel 2025) e Zaccaria Negroni (inchiesta diocesana conclusa nel 2005). In passato fu considerata venerabile anche la figura di Barbara Costantini (1700-1773).[113][114] Padre Enrico Zoffoli era nato a Marino.
Viene ancora portata avanti la lunga tradizione delle confraternite, che secondo una versione riportata dagli autori antichi avrebbe avuto uno dei centri di diffusione proprio a Marino.[115] In passato le confraternite erano numerose e floride, in quanto dotate di un considerevole potere economico (immobili e fondi rustici derivanti da lasciti testamentari e donazioni). Nel 1806 a Marino operavano sette confraternite, di sedici che esistevano in tutta la diocesi di Albano.[116] Sono esistite in passato le Confraternità della Carità (o "di Gesù, Giuseppe e Maria", del SS. Crocifisso, delle Anime del Purgatorio, del Santissimo Sacramento; esistono ancora la Confraternita del Gonfalone di Marino e quella della Madonna del Rosario.[117]
Chiesa ortodossa
Esiste a Marino una parrocchia ortodossa romena intitolata ai santi Ermilo e Stratonico, dipendente dalla diocesi ortodossa romena d'Italia. La comunità si riunisce nei locali sottostanti la basilica di San Barnaba, in Via Giuseppe Garibaldi n. 54, messi a disposizione dalla parrocchia cattolica.
Testimoni di Geova.
La comunità di fedeli che aderisce alla confessione religiosa dei Testimoni di Geova fa riferimento alla Sala del Regno sita in Via del Fontanile Anagnino n. 62 in località Morena, nel comune di Roma.
Istituzioni, enti e associazioni
modificaHa sede nel Comune il Presidio ospedaliero "San Giuseppe" della ASL Roma 6, afferente al Distretto H3.[118] Un primo ospedale è attestato a Marino fin dal XVI secolo, gestito dalla Confraternita del Gonfalone; poi ad essa subentrò la Confraternità della Carità, e dopo l'annessione del Lazio al Regno d'Italia la congregazione di carità.[119]
Cultura
modificaIstruzione
modificaIl Comune di Marino è socio fondatore del Sistema bibliotecario dei Castelli Romani, istituito nel 1997. Aderiscono al Sistema la biblioteca comunale "Vittoria Colonna", fondata nel 1984, che possiede un patrimonio di 35.477 pezzi (2021),[120] e la sede di Santa Maria delle Mole, aperta nel 2004.
Presso la Pro Loco di Marino esiste la biblioteca di interesse locale "Girolamo Torquati". Nel 2017 è stata costituita a Santa Maria delle Mole la Biblioteca popolare (Bibliopop) "Giselda Rosati", nata dall'utilizzo del fondo "Lello Raffo" donato all'associazione ACAB/Bibliopo, ricca di circa 1500 volumi.
Sul territorio comunale esistono 9 servizi educativi per l'infanzia accreditati ai sensi delle DGR n. 903/2017 e DGR n. 964/2022.[121] Le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado sono articolate in quattro istituti comprensivi pubblici. Esistono poi alcune scuole paritarie dell'infanzia e primarie.
L'unico istituto di istruzione secondaria di secondo grado presente sul territorio comunale è la sede distaccata dell'Istituto di istruzione secondaria superiore Amari Mercuri, che raccoglie l'eredità dell'Istituto statale d'arte Paolo Mercuri, fondato nel 1919[122] ed intitolato all'incisore Paolo Mercuri, che visse a Marino dal 1809 al 1813.[123]
Marino ospita anche la sede del Centro metropolitano di formazione professionale, istituto di istruzione e formazione professionale triennale con indirizzo alberghiero, ed una sede operativa dell'ente di formazione Formalba.
In località Due Santi è presente dal 1994 il campus romano della University of Dallas.
Oltre al Museo civico "Umberto Mastroianni", esiste la realtà museale di Marino sotterranea: il percorso si articola attraverso due grotte artificiali, originariamente scavate per la conservazione del vino. Un percorso, reso visitabile nel 1999 ed accessibile dai locali della Pro Loco di Marino, conduce attraverso la grotta sottostante Palazzo Colonna, ed ospita le esposizioni "Memorie di guerra" e "In vita vitis". L'altro percorso, accessibile dalla Galleria Urbana (2021) di piazza Giacomo Matteotti e reso visitabile grazie ai finanziamenti del POR FESR 2007-2013, offre una panoramica sulle fasi di attività del Vulcano Laziale.[124]
Media
modifica"Il Marinese" fu una testata locale, pubblicata tra il 1952 ed il 1956.
Musica
modificaL'istruzione musicale ricevette sempre una particolare attenzione a Marino. Nelle "Constituzioni" del 1677 compariva l'obbligo per la comunità di tenere un fondo pubblico per stipendiare un maestro di cappella presso la basilica di San Barnaba, affinché fosse insegnata gratuitamente l'arte di suonare l'organo a quattro ragazzi talentuosi.[125]
In questo contesto si formarono diversi musicisti di valore: Giacomo Carissimi (1605-1674),[126] Bonifazio Graziani (1606-1664),[127] Giovanni Battista Mocchi (1618-1668),[128] esponenti della scuola polifonica romana. L'erudito Gaetano Moroni riporta come originari di Marino altri musicisti noti alla sua epoca (metà del XIX secolo): Giuseppe Ercole, maestro di cappella presso la corte asburgica, ed i due fratelli Falconi, maestri di cappella uno presso la famiglia reale spagnola a Madrid, l'altro presso la famiglia reale portoghese a Lisbona.[129]
Sebbene esistano testimonianze dell'esistenza di complessi musicali a partire dall'inizio del XIX secolo, il primo concerto filarmonico di cui si hanno notizie certe nacque a Marino nel 1873, si sciolse nel 1886 e fu ricomposto nel 1909; nuovamente sciolto alla morte dello storico direttore Enrico Ugolini nel 1961, è stato ricostituito nel 1975 nell'ambito della Pro Loco di Marino.[130] Oggi il concerto filarmonico "Enrico Ugolini" è la principale banda musicale del territorio comunale.
Il gruppo rock progressive Banco del Mutuo Soccorso, costituitosi nel 1968, ha avuto e mantiene forti legami con Marino.
Teatro
modificaNel territorio comunale ha sede il teatro comunale "Vittoria Colonna".
Cinema
modificaFederico Fellini ha girato a Marino scene di numerosi film:
- Il bidone (1955) con Broderick Crawford, girato in primavera a Marino e poi a Roma, tra Cinecittà e i Parioli: il film peraltro non ebbe una grande accoglienza da pubblico e critica.[131][132]
- Le notti di Cabiria (1957; celebre la scena girata tra la Via dei Laghi ed il ristorante Pagnanelli di Castel Gandolfo, nei dintorni di Marino);
- Toby Dammit, terzo episodio di Tre passi nel delirio (1967), con una lunga scena di Terence Stamp che corre su un bolide all'impazzata per le vie del centro storico addobbate per la Sagra dell'Uva e poi in autostrada (si riconosce il non lontano svincolo di Monte Porzio Catone sulla A1);[133][134]
- infine I clowns (1970), con una ripresa panoramica verticale della facciata barocca della basilica di San Barnaba e riprese di personaggi di paese nelle cosiddette "Camere Nuove" (via Giacomo Carissimi).[132]
A Marino sono state anche girate scene di Un maledetto imbroglio (1958) di Pietro Germi, ispirato al romanzo di Carlo Emilio Gadda "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana", che in alcune parti è appunto ambientato a Marino e nel suo territorio.[132]
Letteratura
modificaLa vicinanza di Marino e del suo territorio a Roma e la loro collocazione lungo il fascio di strade di collegamento con Napoli, hanno fatto sì che diversi autori di passaggio si siano soffermati a descrivere questo territorio.
Nel XVIII secolo si diffuse la moda del "Grand Tour", intrapreso da viaggiatori italiani e stranieri alla scoperta dell'Italia, e Marino fu spesso tappa di scrittori ed artisti in viaggio tra Roma e Napoli. Tra essi ricordiamo Johann Caspar von Goethe (1740) ed il suo figlio più celebre, Johann Wolfgang von Goethe (1787), Giacomo Casanova (1774); Ellis Cornelia Knight (1778) e Massimo d'Azeglio (1824), che hanno lasciato descrizioni del loro soggiorno a Marino.
Marino compare in diverse opere poetiche, tra cui la poesia "La Battaglia di Marino", raccolta tra le "Poesie in dialetto velletrano" di Giovanni Battista Iachini (1884), che vuole raccontare satiricamente il saccheggio di Marino avvenuto nel 1526 ad opera di soldati velletrani inviati per ordine di papa Clemente VII, ed i componimenti di Mario dell'Arco ("Marino Olimpo in Terra", 1994) e del poeta marinese Franco Campegiani.
Per alcuni anni, tra le due guerre mondiali, Marino fu al centro del vivace ambiente culturale della poesia e della canzone dialettale romanesca. Ne sono testimonianza le stornellate popolari in dialetto romanesco "'Na gita a li Castelli" di Franco Silvestri (1926), resa celeberrima dall'interpretazione di Ettore Petrolini (che possedeva un villino a Castel Gandolfo, poco distante da Marino), "Sagra d'amore" (1926) e "La Sagra dell'amore" (1926) di Giuseppe Micheli.[135] Contribuì a questo clima culturale Leone Ciprelli, di origini marinesi, considerato il promotore della Sagra dell'uva.
Giuseppe Ungaretti visse a Marino con la sua famiglia dall'estate 1926[136] al 1934, inizialmente in un appartamento in Corso Vittoria Colonna n. 68, e poi dal 1931 nel villino chiamato "Il Ghibellino", in Viale Giuseppe Mazzini n. 7. A Marino nacque il figlio Antonietto (1930) ed il poeta eseguì la stesura finale dell'opera "Sentimento del tempo". "Il poeta di Marino", come venne chiamato in quel periodo, rimase fortemente legato alla cittadina, che ne commemora il periodo marinese con una piazza, una scuola media ed una lapide apposta nel 1990 sulla facciata di Palazzo Colonna.
La città ed il suo territorio fanno da sfondo anche ad un racconto delle "Novelle per un anno" di Luigi Pirandello (1917), ambientato presso un villino con vista sul Lago Albano situato tra Marino e Castel Gandolfo, e soprattutto a "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" di Carlo Emilio Gadda (1957). Gadda ha ambientato a Marino anche un vivo racconto pubblicato nella raccolta "Il castello di Udine" (1934), intitolato "La festa dell'uva di Marino", descrizione di un suo viaggio a Marino durante una Sagra dell'uva.
La Sagra dell'uva è uno degli sfondi narrativi del romanzo "La linea del colore" (2020) della scrittrice italo-somalo Igiaba Scego, la quale offre una prospettiva nuova del monumento più iconico di Marino, la fontana dei Quattro Mori, vista dal lato dei prigionieri sofferenti.[137]
Cucina
modificaLa cucina marinese non si distingue praticamente in nulla dalla cucina romana, se non per alcuni prodotti particolari come la porchetta (comunemente identificata con il vicino comune di Ariccia, ma diffusa in tutti i Castelli Romani ed anche in altre zone dell'Italia centrale) e le "coppiette" di maiale per quanto riguarda i salumi, i mostaccioli (in una loro variante laziale molto simile a quella partenopea o salentina), i "brutti ma buoni", le ciambelle al mosto (prodotto a indicazione geografica protetta di Marino)[138][139] ed i "biscotti della sposa" nel campo dolciario ed infine il vino bianco locale.
Il Consorzio di Tutela di Marino nel 2006 ha registrato il marchio delle ciambelle al mosto presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi.
Dal 2018 le ciambelle al mosto, il pane nel formato cosiddetto "topolino", le ciambelle al vino ed il vino di Marino sono tutelati da un marchio collettivo figurativo registrato presso l'Ufficio europeo dei brevetti.
Eventi
modifica- Festa compatronale di santa Lucia
- La festa compatronale di santa Lucia da Siracusa è la celebrazione religiosa della santa compatrona della città, patrona fino al 1619, celebrata il 13 dicembre[140] da antica tradizione probabilmente nata nel Duecento per la devozione dei Frangipane, con la ricostruzione in forme gotiche della chiesa di Santa Lucia, ridotta ad uso profano nel 1669.[141] La statua in legno dorato della santa è conservata nella basilica di San Barnaba: particolarità della festa sono il corteo delle fanciulle vestite di bianco che precede la celebrazione religiosa e la fiera.
Geografia antropica
modificaUrbanistica
modificaIl centro storico di Marino occupa una sottile cresta in declivio, della larghezza di circa 200 metri, costituita da un banco di pietra tufacea di forma allungata, delimitata ad ovest da un'angusta vallata (zona del quartiere Cave di Peperino), a sud dal Barco Colonna, ed a nord-est dalla linea di impluvio (zona del quartiere Vascarelle). Verso nord, la cresta si rastrema perdendo rapidamente di quota verso l'Agro Romano. Anche a causa della natura del supporto geomorfologico su cui è sorto, il nucleo abitato storico è ancora facilmente individuabile. L'impianto generale del centro storico è assimilabile al tipo "a fuso d'acropoli".[142]
Il rinnovamento urbanistico del centro storico medioevale (rioni Castelletto, Coste, Santa Lucia) dopo le devastazioni subite nel 1501 e nel 1526, è dovuto ad Ascanio I Colonna, probabilmente in relazione al passaggio dell'imperatore Carlo V d'Asburgo per Marino nel 1536,[143] e proseguito dal figlio Marcantonio II Colonna.[44] La ricostruzione di Palazzo Colonna venne affidata ad Antonio da Sangallo il Giovane; la costruzione è rimasta incompiuta circa ad un quarto di quanto progettato dall'architetto, forse a causa della partenza di Marcantonio per l'incarico di Vicerè di Sicilia nel 1577.[44] La costruzione del Palazzo Colonna al centro della città e l'apertura della "Strada Nuova" (Via Roma), della "Strada Larga" (Corso Trieste) della "Rua" (Via Cavour) e della strada di Porta Giordana (Via Paolo Mercuri) hanno determinato una singolare conformazione "a fiocco" dell'abitato,[144] disposto intorno al palazzo signorile, oggi residenza municipale. Intorno al Palazzo, si dispongono le piazze storiche che hanno rappresentato per secoli i luoghi principali della vita cittadina: San Barnaba (già del Duomo o del Plebiscito), Lepanto (dove era originariamente collocata la fontana dei Mori), della Repubblica, largo Guglielmo Oberdan (antica sede di mercato), con l'allungamento moderno del belvedere.[145] Oggi uno dei luoghi centrali della vita cittadina è invece piazza Giacomo Matteotti, che sorge in un luogo inizialmente percepito come periferico[146] (localmente è ancora nota come "la Porta"): simbolicamente, nel 1969 è stata qui ricollocata la fontana dei Mori, restaurata dopo la devastazione subita nel bombardamento aereo del 2 febbraio 1944.
I successivi interventi urbanistici patrocinati da esponenti della famiglia Colonna riguardarono l'edificazione di ville e giardini suburbani: i Giardini ed il Barco Colonna, le ville di Belpoggio, Bevilacqua, della Sirena a Frattocchie. L'ultima stagione delle ville è rappresentata da Villa Gabrielli; successivamente tutto il sistema di ville colonnesi del territorio venne messo a reddito, determinandone il progressivo degrado.[147]
Negli anni successivi all'annessione del Lazio al Regno d'Italia (1870), incominciò l'espansione dell'abitato al di fuori del vecchio nucleo storico, con l'apertura nel 1878-1879[148] di Viale Massimo D'Azegglio e Viale Giuseppe Mazzini attraverso l'area degli ex-Giardini Colonna, ormai ridotti ad orti (Orti Batocchi, dal nome dell'affittuario), e la lottizzazione a villini in località San Rocco (attuale Corso Vittoria Colonna) nel 1884.[149]
Dopo la seconda guerra mondiale il piano di ricostruzione approvato nel 1954 mise in conto la nuova espansione verso l'attuale quartiere Vascarelle,[150] e tra gli anni sessanta e settanta si completò l'edificazione del quartiere Villa Desideri nell'area dell'ex-villa Colonna di Belpoggio.
Il primo piano regolatore generale del Comune di Marino venne adottato nel 1976. In seguito, vennero approvate dal Consiglio comunale delle varianti nel 1989-1994 e nel 2000-2004. Nel 2008 il Comune di Marino ha dato il via libera per l'edificazione di due piani di edilizia economica e popolare in località Costa Caselle e Paolina.
Nel 2021 fu avviato l'iter di approvazione di un Piano urbanistico comunale generale; tuttavia l'iter rimase incompleto alla fine della consiliatura. Nell'estate 2025 è stato avviato l'iter per un altro Piano urbanistico generale comunale.
Suddivisioni storiche
modificaIl territorio è suddiviso in rioni e quartieri, in alcuni dei quali si sono costituiti comitati di quartiere di lunga tradizione. Ad agosto 2025[151] erano costituiti 16 comitati di quartiere.
Suddivisioni amministrative
modificaIl Comune di Marino dal 1992 al 2006 ha previsto nel proprio Statuto comunale le circoscrizioni di decentramento comunale, quali organi di partecipazione, consultazione e gestione dei servizi di base. Le circoscrizioni furono istituite in numero di tre dal regolamento comunale approvato con delibera n° 6 del 6 gennaio 1992 dal Consiglio comunale. L'istituzione delle circoscrizioni pose fine al precedente esperimento dei Consigli di Frazione.
Le frazioni del territorio comunale sono Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Due Santi, Cava dei Selci, Castelluccia-Fontana Sala.
Altre località del territorio sono:
- Monte Crescenzio
- il toponimo è attestato per la prima volta in una bolla del 955, e farebbe riferimento all'antica proprietà di Lucio Postumio Crescenzo,[152] di cui si trovò il sepolcro con epigrafe greca in zona nel 1819.[153] La località presenta un'urbanizzazione moderna a bassa densità. Nel 2008, durante i lavori di costruzione di una fognatura, in Via Toscanini vennero rinvenuti avanzi di un complesso residenziale romano di epoca repubblicana, nei cui pressi fu trovata, 30 centimetri sotto il piano stradale, una sepoltura medievale ad inumazione in fossa terragna, corredata da un gruzzolo di quindici monete, tutte emesse nel primo periodo feudale della Francia capetingia (X-XI secolo). Gli archeologi hanno ritenuto si tratti della sepoltura di un pellegrino in cammino lungo la via Francigena, da mettere in relazione con una chiesa medievale intitolata a Sant'Angelo, non più esistente, di cui le fonti attestano la presenza in zona.[154]
- Palaverta
- il toponimo è attestato dal XVI secolo, e deriva dal nome dell'antico possessore di un castello che sorgeva nella zona. La località è stata ed è oggetto di urbanizzazione moderna.
- Sassone
- il toponimo è attestato dal XIII secolo e potrebbe derivare dal cognomen "Saxa" della gens Voconia, cui appartenne una villa romana localizzata in zona.[155] La zona ha restituito una notevole concentrazione di reperti archeologici ed ha sempre costituito uno snodo di traffico,[156] grazie all'intersezione tra la via di controcrinale est-ovest (Via di Sassone - Via di Mola Cavona) e le vie di collegamento nord-sud. Parte della località, ed anche la stazione ferroviaria, è ricaduta nel territorio comunale di Ciampino dopo il riconoscimento della sua autonomia amministrativa da Marino.
Economia
modificaLa vitivinicoltura, all'interno del settore primario è stato storicamente per lungo tempo il settore trainante dell'economia locale. La coltura specializzata della vite, grazie alla sua redditività, ha permesso la costruzione, nei centri abitati dei Colli Albani, di un luogo sociale particolare.[157] Al vino di Marino è stata riconosciuta una denominazione di origine controllata ed il relativo disciplinare di produzione è stato approvato con decreto del Presidente della Repubblica del 6 agosto 1970.[158] Nel 2024, secondo i dati della Confederazione nazionale dei Consorzi volontari per la Tutela delle Denominazioni dei Vini Italiani (FEDERDOC), la denominazione "Marino" era rivendicata da 55 produttori e copriva il 7,37% della produzione regionale.[159] Il principale produttore vinicolo del territorio è la cantina sociale cooperativa "Gotto d'Oro", fondata nel 1946.
In passato è esistita una fiorente attività estrattiva presso le cave di peperino (Cave di Peperino) e di basalto (Cava dei Selci). Il settore delle costruzioni rappresenta un'attività economica importante nell'attuale panorama economico del territorio.
Gli artigiani marinesi sono riuniti nell'Associazione Artigiana "Zaccaria Negroni". Tra le attività artigiane più praticate, la lavorazione del ferro, la tipografia e la panificazione.
Marino ha ospitato la sede principale di due istituti di credito,la Banca di Credito Cooperativo San Barnaba, fondata nel 1908 e fusa per incorporazione nel 2017 nella Banca di Credito Cooperativo "Colli Albani", e la Banca di Marino, fondata nel 1920 e fusa per incorporazione nella Banca Popolare di Milano.
Il turismo è di tipo lacuale di prossimità.
Infrastrutture e trasporti
modificaStrade
modificaIl territorio comunale intetessato dalle seguenti direttrici stradali:
- Strada statale 7 Via Appia.
- Strada regionale 207 Nettunense (ex-strada statale).
- Strada provinciale 16/b di Costa Caselle
- Strada provinciale 20/b Marino Frattocchie
- Strada provinciale 37/c Sant'Anna in Grottaferrata
- Strada provinciale 45/b Vecchia di Velletri
- Strada provinciale 61/a Selve Vecchie Preziosa Valle Marciana
- Strada provinciale 62/a Selve Nuove Castel de' Paolis
- Strada provinciale 73/a Marino Frattocchie
- Strada provinciale 75/b Marino Due Santi
- Strada provinciale 77/b Pedemontana dei Castelli
- Strada provinciale 140 del lago Albano (ex-strada statale)
- Strada provinciale 140 dir del lago Albano (ex-strada statale)
- Strada provinciale 216 Maremmana III (ex-strada statale)
- Strada provinciale 217 via dei Laghi (ex-strada statale)
Ferrovie
modificaIl comune è servito dalla stazione di Marino Laziale, posta sulla Ferrovia Roma-Albano e dalla stazione di Santa Maria delle Mole, situata sulla Ferrovia Roma-Velletri.
In passato Marino era servito dalle Tranvie dei Castelli Romani.
Aeroporti
modificaFino al 1974, data del riconoscimento dell'autonomia amministrativa del comune di Ciampino, l'aeroporto di Roma-Ciampino ricadeva in parte nel territorio marinese.
Mobilità urbana
modificaLa COTRAL, compagnia regionalizzata dei trasporti pubblici, assicura numerose corse interurbane nei Castelli e di collegamento con Roma.
Il trasporto urbano su gomma è assicurato attraverso un contratto di servizio con l'azienda "Schiaffini Travel s.p.a.", che tra l'altro ha avuto le sue origini proprio a Marino nel 1949.[160]
Amministrazione
modificaDi seguito l'elenco dei sindaci di Marino dal 1988, presente nell'Anagrafe degli Amministratori Locali del Ministero dell'Interno. Nel periodo dal 1993 al 1996, durante l'esistenza del comune autonomo di Boville, ci sono stati due commissari prefettizi, uno a Marino ed uno a Boville.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
21 ottobre 2021 | in carica' | Stefano Cecchi | Cittadini di Marino; Costruiamo il Decentramento; Emergenza Ambiente Santa Maria delle Mole; Europa in Comune; Forza Italia; Laboratorio Rinascita; Lega per Salvini Premier; Movimento Cittadino | Sindaco | in carica |
21 giugno 2016 | 21 ottobre 2021 | Avv. Carlo Colizza | Movimento 5 Stelle | Sindaco | Scadenza naturale del mandato |
13 ottobre 2015 | 21 giugno 2016 | Dott.ssa Enza Caporale | Commissario straordinario | ||
18 settembre 2015 | 13 ottobre 2015 | Dott.ssa Enza Caporale | Commissario prefettizio | ||
10 aprile 2015 | 8 settembre 2015 | Fabrizio De Santis | Vicesindaco supplente | Cessazione incarico (Dimissione metà più uno dei consiglieri comunali) | |
27 maggio 2014 | 10 aprile 2015 | Fabio Silvagni | Accendi il Futuro; Aurora; Costruiamo il Decentramento; Fabio Silvagni Sindaco; Forza Italia; Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale; Idee Nuove; Marino Futura; Nuovo Centrodestra; UDC | Sindaco | Altra causa |
29 aprile 2013 | 25 maggio 2014 | Fabrizio De Santis | Vicesindaco reggente | Cessazione incarico | |
18 maggio 2011 | 29 aprile 2013 | Adriano Palozzi | Alleanza per l'Italia; Costruiamo il Decentramento; Forza del Sud; Futuro e Libertà; Idee Nuove; Il Popolo della Libertà; UDC; Uniti per Marino | Sindaco | Altre cause di decadenza da carica elettiva o di revoca della nomina (elezione del sindaco a consigliere regionale) |
13 giugno 2006 | 16 maggio 2011 | Adriano Palozzi | Liste civiche di centrodestra | Sindaco | Scadenza naturale del mandato |
8 giugno 2005 | 30 giugno 2006 | Dott. Ferdinando Santoriello | Commissario straordinario | ||
23 aprile 2005 | 8 giugno 2005 | Dott. Ferdinando Santoriello | Commissario prefettizio | ||
10 giugno 2003 | 23 aprile 2005 | Dott. Ugo Onorati | Liste civiche di centrosinistra | Sindaco | Dimissione del Consiglio comunale |
23 aprile 2005 | 10 giugno 2003 | Dott. Fausto Gianni | Commissario prefettizio | ||
1º maggio 2000 | 24 giugno 2002 | Fabio Desideri | Liste civiche di centrodestra | Sindaco | Sciolgimento del Consiglio comunale |
24 giugno 1996 | 1º maggio 2000 | Rosa Perrone | Liste civiche di centrosinistra | Sindaco | |
5 luglio 1995 | 24 giugno 1995 | Dott. Achille Togna | Commissario prefettizio | ||
19 luglio 1993 | 5 luglio 1995 | Dott. Guglielmo Iozzia | Commissario prefettizio | ||
28 settembre 1991 | 19 luglio 1993 | Dott. Guglielmo Iozzia | Commissario prefettizio | ||
28 settembre 1991 | 19 luglio 1993 | Dott. Guglielmo Iozzia | Commissario prefettizio | ||
9 gennaio 1992 | 14 aprile 1993 | Rapo Abbondio | PSI | Sindaco | Dimissioni |
28 settembre 1991 | 9 gennaio 1992 | Giulio Santarelli | PSI | Sindaco | Dimissioni |
25 settembre 1990 | 28 settembre 1991 | Elio Giovannini | PSI | Sindaco | Dimissioni |
25 maggio 1990 | 24 settembre 1990 | Giulio Santarelli | PSI | Sindaco | Dimissioni |
13 ottobre 1989 | 25 maggio 1990 | Elio Giovannini | PSI | Sindaco | Scadenza naturale del mandato |
20 settembre 1988 | 7 luglio 1989 | Leonardo Massa | PSDI | Sindaco | Dimissioni |
Dal punto di vista politico, Marino ha rappresentato storicamente un laboratorio interessante.
Nel 1912, un'alleanza tra cattolici e socialisti contro il forte schieramento repubblicano portò all'elezione a sindaco di Luigi Capri Cruciani, che poi fu deputato nelle XXVIII e XXIX legislatura, Consigliere nazionale e Senatore nella XXX.
Nel 1944, all'indomani del passaggio delle truppe anglo-americane, fu nominato sindaco Zaccaria Negroni, cattolico, che assunse la guida morale della comunità nei momenti drammatici del secondo dopoguerra. Negroni fu in seguito eletto nelle liste della Democrazia Cristiana senatore nella II legislatura e deputato nella III. Dopo la sua morte nel 1980, nel 1997 è stato avviato il processo di beatificazione.
Fu proprio Negroni uno dei promotori, nel gennaio 1961, dell'esperimento della prima alleanza di centro-sinistra "organico" tra DC, PSI e PRI,[161] per dare un sindaco a Marino dopo tre consultazioni elettorali (1956, 1958 e 1960) da cui non era uscita una maggioranza, circostanza che aveva determinato lo scioglimento del Consiglio comunale e la nomina di un commissario prefettizio. Fu individuato come sindaco della prima Giunta di centrosinistra il venticinquenne socialista Giulio Santarelli, che nei decenni seguenti sarà ripetutamente sindaco di Marino, presidente della Regione Lazio (1977-1983), deputato nella IX e X legislatura e sottosegretario di Stato al Ministero delle partecipazioni statali nei governi Goria e De Mita (1987-1989).
Un'altra figura politica rilevante della c.d. Prima Repubblica fu Lorenzo Ciocci, sindaco di Marino dal 1981 al 1983, deputato comunista nella IX legislatura subentrando nel seggio di Enrico Berlinguer dopo la sua morte improvvisa a Padova l'11 giugno 1984. Fu rieletto deputato nella X legislatura e terminò il mandato nelle fila del nuovo PDS.
Negli anni della c.d. Seconda Repubblica, Marino ha seguito o talvolta anticipato le dinamiche politiche nazionali, alternando Amministrazioni di centro-sinistra (1996 e 2003) e di centro-destra (2000, 2006, 2010, 2014, 2021). Nel 2016, la Città di Marino fu una delle prime realtà in Italia amministrate da esponenti del neonato Movimento 5 Stelle. La Giunta, guidata dal sindaco Avv. Carlo Colizza, rimase in carica fino alla scadenza naturale del mandato, nel 2021, trovandosi peraltro ad affrontare il difficile periodo della pandemia di COVID-19 in Italia.
Gemellaggi
modificaMarino è gemellata con le seguenti città:
Sport
modifica- Calcio
- Nuova Santa Maria delle Mole, la cui prima squadra maschile partecipa al campionato di Eccellenza Lazio 2025-2026, ha raggiunto il suo apice con la Serie D 2013-2014;
- A.S.D. Marino Calcio, la cui prima squadra maschile partecipa al campionato di Prima Categoria;
- Vis Santa Maria delle Mole, la cui prima squadra maschile partecipa al campionato di Prima Categoria.
Storicamente, la più antica realtà calcistica fondata a Marino, nel 1923, fu la società Lepanto.[167]
Dal 1993 opera la A.S.D. Città di Marino, che raggiunge la Serie D 2011-2012.
- Calcio a 5
- Real Castel Fontana, la cui prima squadra maschile milita nel campionato di Serie B.
In passato il Marino Calcetto ha partecipato sei volte al campionato di Serie A (1990-1995; 1996/1997), ed ha vinto il campionato italiano di calcio a 5 1986-1987.
- Pallavolo
- Marino Pallavolo, fondata nel 1980, al cui interno esistono squadre maschili e femminili.
- Discipline paralimpiche
Polisportiva Evergreen A.S.D.
Impianti sportivi
modifica- Campo sportivo "Attilio Ferraris"
- Stadio comunale Domenico Fiore
- Campo sportivo da calcio a 5 Villa Park
- Palazzetto dello Sport, con annesso campo da basket "Giovanna Simeone"[168] a Cava dei Selci;
- Campo comunale di via Marsala situato a Cava dei Selci.
- Palaghiaccio in località Cava dei Selci (chiuso al pubblico dal 2011);
- Centro sportivo "Green House" in località Santa Maria delle Mole (piscina coperta; campo da calcio a 9 in erba sintetica all'aperto; campo da calcio a 8 in erba sintetica all'aperto; 3 campi da calcio a 5 in erba sintetica all'aperto; 1 campo da tennis in erba sintetica all'aperto; 4 campi da padel all'aperto).
- Piscina coperta dell'A.S.D. Accademia del Nuoto a Marino.
Note
modifica- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Onorati 2004, p. 1.
- ^ ISTAT - Superficie di Comuni, Province e Regioni italiane al 9 ottobre 2011, su istat.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ Carta geologica del complesso vulcanico dei Colli Albano ("vulcano laziale"), su repositories.dst.unipi.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ Dipartimento della Protezione Civile - Classificazione sismica aggiornata a maggio 2025, su rischi.protezionecivile.gov.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ Claudio Chiarabba, Caratteri sismologici dell'area vulcanica dei Colli Albani, INGV, maggio 1993 (PDF), su sismoslab.rm.ingv.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ INGV, Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani - Consultazione per comune, su emidius.mi.ingv.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ a b c d Istituto Geografico Militare, Carta d'Italia, foglio 150 (Velletri II SO), rilievo 1873 (III edizione).
- ^ Meteonetwork, Stazione meteorologica di Marino - Centro Storico (RM), su meteonetwork.eu. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini - Aspetti ambientali, su cmcastelli.it, 26 maggio 2016. URL consultato il 27 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2022).
- ^ Comuni-Italiani.it - Clima e dati geografici, riscaldamento, su comuni-italiani.it. URL consultato il 15 settembre 2009.
- ^ Torquati 1974, vol. I cap. XVII pp. 138-139.
- ^ Antonelli, p. 11.
- ^ Liber Pontificalis, XXXIV 30, su thelatinlibrary.com. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ a b c d e Tomassetti, p. 185.
- ^ Cavacchioli, pp. 141-151
- ^ Antonio Nibby, Viaggio antiquario ne' contorni di Roma, Roma 1819, tomo II, p. 76.
- ^ Torquati, pp. 4 ss.
- ^ Cesare Ampolo, Ricerche sulla Lega Latina. I. Caput aquae Ferentinae e lacus Turni, in PdP, XXXVI, 1981, pp. 219-233.
- ^ Montanari, pp. 81 ss..
- ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, VIII, 36; Tito Livio, Ab Urbe condita libri CXLII, II, 39.
- ^ Fiocchi Nicolai, p. 17.
- ^ Andrea Pancotti, Castrimoenium ritrovata, in Alle pendici dei Colli Albani, Groningen 2019, pp. 77 ss.
- ^ Enrico Di Lernia, I reperti archeologici di Marino e del suo territorio dagli Inventari di Casa Colonna, Roma 2017, p. 37.
- ^ Giansanti, p. 31
- ^ Ugo Onorati, Il mitreo di Marino, Marino 2014, p. 12.
- ^ Fiocchi Nicolai, p. 99
- ^ a b Del Nero 2002, p. 6.
- ^ Del Nero 1994, pp. 32-34.
- ^ Mara Montagnani, Il Palazzo Colonna di Marino, in Castelli Romani, anno XL n° 2, pp. 43-44.
- ^ Tomassetti, pp. 186-187.
- ^ Tomassetti, vol. IV, p. 185.
- ^ L. Demontis, Enrico di Castiglia senatore di Roma (1267-1268). Diplomazia, guerra e propaganda tra il comune di "popolo" e la corte papale, Antonianum, Medioevo 28, Roma 2017.
- ^ Gregorovius, libro X cap. III pp. 490-491; Tomassetti, pp. 190-192.
- ^ a b Anonimo romano, Cronica, cap. XVIII - "Delli granni fatti li quali fece Cola de Rienzi, lo quale fu tribuno de Roma augusto", su it.wikisource.org. URL consultato l'11 aprile 2009.
- ^ a b c d Tomassetti, vol. IV pp. 191-195.
- ^ Gregorovius, libro XII cap. III pp. 587-588.
- ^ Tomassetti, pp. 195-207.
- ^ Tomassetti, p. 204.
- ^ Gregorovius, libro XIV cap. VI p. 488.
- ^ Tomassetti, p. 206
- ^ a b c Calabrese, p. 12
- ^ Maria Antonietta Visceglia, Il viaggio cerimoniale di Carlo V dopo Tunisi, in Carlos V y la quiebra del humanismo politico en Europa (1530-1558), Madrid 2001, p. 164.
- ^ Tomassetti, p. 216
- ^ Calabrese, p. 29
- ^ a b Tomassetti, p. 223
- ^ Cavacchioli, p. 158
- ^ Marino dalla Repubblica alla Restaurazione, in Lucarelli, pp. 88-96
- ^ Edoardo Scialis, Marino napoleonica, in Castelli Romani. Vicende - uomini - folclore, LXIII (XXXL n.s.), 3 (2023), pp. 67-74.
- ^ Moroni, p. 39
- ^ a b Moroni, p. 40
- ^ Mancini 2002, p. 12.
- ^ Mancini 2002, p. 38.
- ^ Tomassetti, p. 166
- ^ Negroni, p. 5.
- ^ Negroni, pp. 15-16.
- ^ Marino (Roma) D.P.R. 02.10.2006 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it.
- ^ Tomassetti, p. 212
- ^ Raccolta delle leggi e disposizioni di pubblica amministrazione nello Stato Pontificio, 1835, II, p. 1.
- ^ Canestri, pp. 13, 18, 19
- ^ Onorati 2025, p. 45
- ^ Vincenzo Antonelli, Individuata tra le case l'"antica chiesa" di S. Giovanni Battista a Marino, in Castelli Romani. Vicende - uomini - folclore, XX, 6 (1975), pp. 68-70.
- ^ Tomassetti, p. 241
- ^ Il lascito Giani e le Madonnelle di Marino, a cura della Biblioteca civica "Vittoria Colonna", Marino 2011.
- ^ Onorati 2025, pp. 25-28
- ^ Tomassetti, p. 234
- ^ a b Catalogo generale dei beni culturali - decorazione plastica, complesso decorativo - ambito romano (sec. XVI), su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Catalogo generale dei beni culturali - decorazione plastica - ambito romano (sec. XIX), su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Edoardo Scialis, Marino all'epoca di Rugantino, in Castelli Romani. Vicende - uomini - folclore, LXIII (XXXI n.s.), 2 (2023), p. 62.
- ^ Ugo Onorati, La Torre d'Ammonte nel contesto della Valle Ferentina e dell'area del Santuario dell'Acqua Santa. Un bene monumentale e paesistico di Marino, Marino 2021.
- ^ De Rossi, pp. 13-14
- ^ De Rossi, p. 19
- ^ Cavacchioli, p. 154
- ^ a b Tomassetti, p. 251
- ^ De Rossi, p. 50
- ^ a b De Rossi, pp. 53-54
- ^ De Rossi, p. 55
- ^ a b Tomassetti, p. 261
- ^ De Rossi, p. 56
- ^ De Rossi, p. 345
- ^ a b c Tomassetti, p. 233
- ^ Rufo, p. 203.
- ^ Vittorio Rufo, p. 155.
- ^ Vittorio Rufo, Paola Bardelloni, Donatella Bardelloni, Marino. Villa Colonna a Belpoggio, Marino 1994, p. 17.
- ^ Rufo, p. 205.
- ^ Vittorio Rufo, p. 179.
- ^ Vittorio Rufo, p. 101.
- ^ a b c d e f Vittorio Rufo, pp. 203-209.
- ^ Ugo Onorati, Umberto Mastroianni, cittadino onorario di Marino, nel 20° anniversario della morte, su bellaterra.cat. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ a b Opere Monumentali - All'uomo di Boville - Frattocchie 1992, su Paolo Marazzi Scultore. URL consultato il 27 novembre 2022 (archiviato il 27 novembre 2022).
- ^ Pro Loco Boville, Pianta ed immagini di Boville - XXVII secoli di storia.
- ^ a b Vittorio Rufo, pp. 88-89.
- ^ Marino: Parco della Rimembranza riconosciuto come “luogo di memoria”, su noicambiamo.it. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Marino: deceduto il chirurgo Mario Giordani, primario del San Giuseppe, su romatoday.it. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Inaugurata nel Presidio Ospedaliero l’opera di Umberto Mastroianni dedicata al Prof. Mario Giordani, su noicambiamo.it. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Bedetti, p. 17.
- ^ Cavacchioli, p. 172
- ^ In provincia di Roma c’è un McDonald’s in cui si vedono resti archeologici, su ilpost.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ Cavacchioli, p. 97
- ^ Cavacchioli, p. 113
- ^ Relazione sulla rete geologica locale (luglio 2025), allegato G.2.4 al P.U.C.G. approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 47 del 30 giugno 2025.
- ^ DMO Francigena Sud nel Lazio, su dmofrancigenasudlazio.it. URL consultato il 27 agosto 2025.
- ^ Legambiente Appia Sud il Riccio - La Via del Riccio, su legambientericcio.it. URL consultato il 27 agosto 2025.
- ^ A Marino il Sentiero de U’ Sassu: un cammino turistico di 4 km a disposizione di tutti, su noicambiamo.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ ISTAT - Stranieri residenti al 1° gennaio, su aster.istat.it. URL consultato il 6 settembre 2025.
- ^ ISTAT - Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita, su demo.istat.it. URL consultato il 6 settembre 2025.
- ^ Tullio De Mauro e Luca Lorenzetti, Dialetti e lingue nel Lazio, in Le Regioni dall'Unità a oggi. Il Lazio, Torino 1991, pp. 335-336.
- ^ P. Gaetano Drago O.M.I., Padre Armando Messuri. Quando la vita è amore, Roma 1973.
- ^ Ugo Onorati, Le Maestre Pie Venerini a Marino, 1732-2007. Duecentosettantacinque anni di presenza, Marino 2007.
- ^ Ugo Onorati, Barbara Costantini, una donna di singolari virtù, in Castelli Romani. Vicende - uomini - folclore, LII (XX n.s.), 6 (2012), pp. 182-183.
- ^ Onorati 2016, pp. 71-75
- ^ Carlo Bartolomeo Piazza, La gerarchia cardinalizia, Roma 1703, p. 299.
- ^ Antonia Lucarelli, Le confraternite del Gonfalone e della Carità a Marino, Marino 1982, p. 59.
- ^ Le confraternite di generazione in generazione tra fede e tradizione, a cura della Parrocchia San Barnaba Apostolo, testi di Ugo Onorati, Marino 2009.
- ^ ASL RM 6 - Ospedale h12 "San Giuseppe" di Marino, su aslroma6.it. URL consultato il 29 agosto 2025.
- ^ Rufo-Caracci-Scialis-Fanasca, p. 40
- ^ Anagrafe delle Biblioteche Italiane, su anagrafe.iccu.sbn.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ Regione Lazio, Elenco dei servizi educativi per l'infanzia accreditati (DGR n. 903/2017 e DGR n. 964/2022) (PDF), su regione.lazio.it. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Ugo Onorati, Dalla Regia Scuola d'Arte al Liceo Artistico Paolo Mercuri di Marino. 100 anni di attività didattica e culturale, Marino 2019.
- ^ Luigi Aversano, Paolo Mercuri incisore, Marino 1955.
- ^ Marino sotterranea, su comune.marino.rm.it. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ Constituzioni dell'Illustrissima Città di Marino dell'Eccellentissimo Lorenzo Onofrio Colonna Gioeni principe Illustrissimo, p. 14.
- ^ Ugo Onorati, Giacomo Carissimi e l'Oratorio musicale romano, in Strenna dei Romanisti (2006), Roma, 21 aprile 2006, pp. 431 ss.
- ^ Ugo Onorati, Un contributo alla biografia del musicista Bonifacio Graziani, in Strenna dei Romanisti (2010), Roma, 21 aprile 2010, pp. 497-512.
- ^ Ugo Onorati, Giovanni Battista Mocchi (1618-1688). Un primo contributo alla biografia del musicista, in Strenna dei Romanisti (2014), Roma, 21 aprile 2014, pp. 317 ss.
- ^ Moroni, vol. XLIII p. 48.
- ^ Ugo Onorati, Il concerto filarmonico "Enrico Ugolini" - 30 anni insieme, pp. 1 - 20.
- ^ Tullio Kezich, Federico Fellini, la vita e i film, Milano 2002, pp. 166-167.
- ^ a b c Saverio Salamino, Fellini e i Castelli Romani - "Il Bidone" (1955), in Vivavoce.it. URL consultato il 27 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2022).
- ^ Toby Dammit 4/5 da YouTube, su youtube.com. URL consultato il 5 luglio 2012.
- ^ Toby Dammit 4/5 da YouTube, su youtube.com. URL consultato il 5 luglio 2012.
- ^ Giuseppe Micheli, Storia della canzone romana, pp. 495-496.
- ^ Il cambio di residenza avvenne ufficialmente il 21 luglio 1927. Ugo Onorati, Gli anni di Ungaretti a Marino. Momenti della vita quotidiana attraverso documenti anagrafici, scambi epistolari e altre testimonianze, in Ungaretti a Marino. Giornata di ricordi e onoranze, Marino 1990, p. 29.
- ^ Samuela Di Schiavi, Un viaggio nei Castelli Romani attraverso le parole di scrittori e scrittrici stranieri e dall'identità ibrida, in Bressan, pp. 145-146.
- ^ Piera Lombardi, Ciambella al mosto, il "dessert rurale", in Corriere della Sera, 19 ottobre 2003, p. 54. URL consultato l'11 giugno 2009.
- ^ Vini Lazio - Ciambelle al mosto, su vinilazio.org. URL consultato l'11 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2009).
- ^ Santa Lucia- 13 dicembre, su Comune di Marino. URL consultato il 28 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
- ^ Alessandro Bedetti, p. 15.
- ^ Paris, p. 138
- ^ Armati, pp. 38 ss.
- ^ Paris, p. 142
- ^ Paris, p. 144
- ^ Paris, p. 148
- ^ Calabrese, p. 32
- ^ Rufo-Fanasca-Rufo 2010, pp. 34-35
- ^ Rufo-Fanasca-Rufo 2010, p. 48
- ^ Il Marinese, anno III n° 39 (15 gennaio 1955), p. 2.
- ^ Comune di Marino - Comitati di quartiere, su comune.marino.rm.it. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Tomassetti, p. 256
- ^ CIG, IG XIV, 1958, su epigraphy.packhum.org. URL consultato il 6 settembre 2025.
- ^ Pamela Cerino, Silvia Aglietti, Flavio Altamura, Un gruzzolo di monete medievali da un contesto funerario in località Montecrescenzio, Marino (RM), in INCC 2010, Proceedings of the 6th International Numismatic Congress in Croatia, Zadar 2010, pp. 1-13.
- ^ Tomassetti, p. 246
- ^ Agnese Livia Fiaschetti, La via Castrimeniense: lo stato della ricerca, in Alle pendici dei Colli Albani. Dinamiche insediative e cultura materiale ai confini con Roma, Groningen 2019, p. 71.
- ^ Giacomina Nenci, Realtà contadine, movimenti contadini, in Le Regioni dall'Unità ad oggi. Il Lazio (a cura di Alberto Caracciolo), Torino 1991, p. 188.
- ^ Disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Marino" (PDF), su vinacciolo.it. URL consultato il 29 agosto 2025.
- ^ FEDERDOC - V.Q.P.R.D. D’italia Edizione 2024 (PDF), su federdoc.com. URL consultato il 29 agosto 2025.
- ^ Schiaffini Travel s.p.a. - Chi siamo, su schiaffini.com. URL consultato il 29 agosto 2025.
- ^ 60 anni fa il 1° esperimento di centro-sinistra in Italia a Marino. I retroscena, su ilcaffe.tv. URL consultato il 26 agosto 2025.
- ^ Ugo Onorati, p. 168.
- ^ Ugo Onorati, p. 175.
- ^ a b Ugo Onorati, p. 164.
- ^ Berlin Neukölln - Gemellaggi (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2009). URL consultato il 24-05-2009
- ^ Ajuntamiento de Paterna - Gemellaggi (PDF) (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2010). URL consultato il 24-05-2009
- ^ AA.VV., Il Calcio e Marino, Marino 2023.
- ^ Marino – Inaugurato il campo da basket di Cava dei Selci, intitolato a Giovanna Simeone, su castellinotizie.it. URL consultato il 29 agosto 2025.
Bibliografia
modifica- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, XLIII, Iª ed., Venezia, 1840. URL consultato il 10 settembre 2025.
- Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma, vol. I, IIª ed., Roma, Tipografia delle Belle Arti, 1848.
- Ferdinand Gregorovius, Storia della città di Roma nel Medioevo, Torino, Einaudi, 1973 [1859-1873].
- Girolamo Torquati, Studi storico-archeologici sulla città e sul territorio di Marino, vol. I, Iª ed., Marino, Tipografica Renzo Palozzi, 1974.
- Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana antica, medioevale e moderna, vol. II, rist., Roma, 1976 [1910].
- Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana antica, medioevale e moderna, vol. IV, rist., Roma, 1976 [1910].
- Ferdinando Calabrese, Marino e i Colonna (1500 - 1800), Roma, De Luca Editore, 1981.
- Giovanni Maria De Rossi, Torri medievali della Campagna Romana, Iª ed., Roma, Newton Compton Editori, 1981.
- Giovanni Lovrovich e Franco Negroni, Lo vedi ecco Marino, Marino, Tipografia Palozzi, 1981.
- Tonino Paris (a cura di), L'area dei Castelli Romani. Gli insediamenti storici dei Colli Albani, Roma, Officina Edizioni, 1981.
- Pino Chiarucci, Gli insediamenti laziali e quelli albani in particolare, in Il Lazio antico dalla protostoria all'età medio-repubblicana, Atti del corso di archeologia tenutosi presso il Museo Civico di Albano nel 1982-1983i, Roma, Paleani Editrice, 1986.
- Raimondo Del Nero, La Valle Latina, Iª ed., Frascati, Parco regionale dei Castelli Romani, 1990.
- AA. VV., Boville per noi, IIª ed., Boville, Comitato promotore Comune Boville, 1990.
- Vittorio Rufo, Marino - Immagini di una città, Iª ed., Marino, Fratelli Palombi, 1991.
- Ugo Onorati, San Barnaba Apostolo nella storia e nelle tradizioni di Marino, Iª ed., Marino, Pro Loco di Marino, 1992.
- Maurizio Aversa e Vincenzo Montenero, Da Marino a Boville. Come nasce un nuovo Comune, Capodarco di Fermo, COM Studio Linea, 1992.
- Antonia Lucarelli, Memorie marinesi, Marino, Biblioteca di interesse locale "G. Torquati" della Pro Loco di Marino, 1997.
- Vincenzo Antonelli, La chiesa della Madonna dell'Acquasanta in Marino, Iª ed., Veroli, Tipolitografia dell'Abbazia di Casamari, 1993.
- Raimondo Del Nero, Bovillae, Iª ed., Marino, Tipografia Gianni Palozzi, 1994, p. 121.
- Alessandro Bedetti, Dall'antiquarium al museo civico, Iª ed., Marino, Comune di Marino, 2000.
- Raimondo Del Nero, La diocesi tuscolana dalla origini al XIII secolo, Iª ed., Frascati, Associazioni "Amici del Tuscolo", 2002, ISBN non esistente.
- Carlo Armati, Interventi urbansitici a Marino in occasione della visita di Carlo V, in Il Tesoro delle Città Strenna dell'Associazione Storia della Città, II, 2004, pp. 38-43.
- Luigi Devoti, Palazzo Matteotti a Marino, Iª ed., Marino, Banca di Roma, 2002.
- Maurizio Canestri, Marino è Città. Il simbolo della comunità marinese nella storia, Iª ed., Marino, Comune di Marino, 2006.
- Tiziana Checchi, Le committenze del cardinale Ascanio Colonna a Marino. I giardini e il barco, in Giardini storici. Artificiose nature a Roma e nel Lazio (a cura di Cecilia Mazzetti di Pietralata), Roma, Gangemi Editore, 2009, pp. 213-234.
- Vittorio Rufo, Dania Fanasca e Valerio Rufo, Una Storia in Comune. Marino nel Regno d'Italia dal 1870 al 1926, I, Marino, Comune di Marino, 2010.
- Paolo Montanari, Ferentina: per Caput Aquae e Lucus perde consistenza l'ipotesi Marino, in Bollettino della Unione Storia ed Arte, 11 n.s., 2016, pp. 81-88.
- Ugo Onorati, Leggende e miracoli nella tradizione popolare di Marino (PDF), Iª ed., Marino, Archeoclub "Colli Albani", 2016. URL consultato il 19 settembre 2025.
- Luca Demontis, Enrico di Castiglia senatore di Roma (1267-1268). Diplomazia, guerra e propaganda tra il comune di "popolo" e la corte papale, Antonianum, Medioevo 28, Roma 2017.
- Vincenzo Fiocchi Nicolai e Lucrezia Spera, Bovillae e il suo territorio nella tarda antichità e nell'altomedioevo. Le trasformazioni del paesaggio di un settore del Latium Vetus, Tivoli, Edizioni TORED, 2018.
- Matteo Giansanti, Marino e la via Castrimeniense, Marino, Archeoclub "Colli Albani", 2021.
- Marco Cavacchioli, Via Appia Antica IX-XIII miglio. Ciampino-Marino. Itinerario storico-archeologico, Marino, 2021.
- Vittorio Rufo, Alessio Caracci, Edoardo Scialis e Dania Fanasca, Una Storia in Comune. Marino - L'ascesa del Regime dal 1927 al 1935, II, Marino, Comune di Marino, 2023.
- Mauro Baioni e Giovanni Caudo, Roma grande formato. Da campagna a metropoli senza passare per la città, Roma, Quodlibet, 2024.
- Giorgia Bressan (a cura di), Conoscere i Castelli Romani. Risorse, attori e prospettive, Granarolo dell'Emilia, Pàtron Editore, 2024.
- Ugo Onorati, Borgo Garibaldi. Storia, archeologia, arte, monumenti e personaggi di un quartiere di Marino, Marino, 2025.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni su Marino
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Marino»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marino
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Marino
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.marino.rm.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 134851493 · SBN BRIL000063 · GND (DE) 4496167-4 |
---|